Wikiquote itwikiquote https://it.wikiquote.org/wiki/Pagina_principale MediaWiki 1.44.0-wmf.6 first-letter Media Speciale Discussione Utente Discussioni utente Wikiquote Discussioni Wikiquote File Discussioni file MediaWiki Discussioni MediaWiki Template Discussioni template Aiuto Discussioni aiuto Categoria Discussioni categoria Portale Discussioni portale TimedText TimedText talk Modulo Discussioni modulo Scienza 0 33 1356085 1355500 2024-12-14T14:23:36Z Gaux 18878 /* Citazioni */ Jean-Henri Fabre 1356085 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Sanzio 01 Euclid.jpg|thumb|upright=1.4|Gruppo di matematici e astronomi nella ''Scuola di Atene'' di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]].]] Citazioni sulla '''scienza'''. ==Citazioni== *Affermazione e negazione esistono sempre e dovunque, non solo in rapporto a ogni individuo, ma per l'umanità nel suo insieme. Se mezza umanità afferma una cosa, l'altra metà la nega. Per esempio, ci sono due correnti contrarie, la scienza e la [[religione]]. Ciò che la scienza afferma, la religione nega, e viceversa. È una legge meccanica, e non può essere altrimenti. Essa opera ovunque a ogni livello, nel mondo, nelle città, nella famiglia, nella vita interiore dell'individuo umano. Un centro dell'uomo afferma, un altro nega. Noi siamo sempre divisi tra i due. Questa è una legge oggettiva, e tutti noi ne siamo schiavi; per esempio, io devo essere schiavo o della scienza, o della religione. In entrambi i casi, l'uomo è schiavo di questa legge oggettiva. È impossibile liberarsene. È libero soltanto colui che sta nel mezzo: chi ne è capace, sfugge a questa legge di schiavitù. ([[Georges Ivanovič Gurdjieff]]) *Ahimè la nostra scienza, se fosse tutta fredda e destinata solo a mantenere i minuti piaceri del corpo, a che cosa servirebbe? Sarebbe un'ancella del materialismo e dell'egoismo! E perciò per metterla al riparo di simile accusa, noi medici, in momenti supremi, ricordiamoci di avere di fronte a noi, oltre che un corpo, un'anima, creatura di Dio. ([[Giuseppe Moscati]]) *Amare la Scienza per se stessa è distintivo di nobiltà; servirla bene è una gioia e un dovere. ([[Pierre Devaux]]) *Anche la scienza, a differenza della filosofia, cerca la verità ultima, non maneggiando idee, concetti, parole, ma usando numeri, formule, equazioni, potenze. La scommessa della scienza è di scoprire la chiave capace di aprire tutte le porte, fino all'ultima che custodisce il numero d'oro, la formula finale, la legge che chiarisce e svela l'ultima incognita. Ecco perché la Chiesa non si sente insidiata dalla scienza: perseguono infatti lo stesso obiettivo. ([[Eugenio Scalfari]]) *Anzi è chiaro che tutto il genere umano, non solo questo o quell'individuo, è tenuto a dedicarsi alle scienze. Infatti Dio creò l'uomo, affinché lo conoscesse, e conoscendolo lo amasse, e amandolo ne godesse; per questa ragione l'uomo è stato creato razionale e dotato di sensi. Invece l'uomo, se è vero che la ragione è fatta per le scienze, qualora non utilizzasse questo dono di Dio secondo il progetto divino, agirebbe contro l'ordine naturale di Dio – come suole notare Crisostomo – quasi non volesse usare i piedi per camminare. ([[Tommaso Campanella]]) *C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona. ([[Stephen Hawking]]) *Che cos'è la scienza? Con questa parola di solito s'intendono tre cose diverse, o un misto delle tre. Non credo ci sia bisogno di essere precisi: essere troppo precisi non è sempre una buona idea. «Scienza» a volte significa un metodo speciale di scoprire le cose; a volte significa l'insieme delle conoscenze che si originano dalle cose scoperte, ma può anche significare tutte le cose nuove che si possono fare usando la conoscenza acquisita, o il fare effettivamente queste cose. ([[Richard Feynman]]) *Celeste dono, ammirabile produzione è la scienza. Veneranda, sacra cosa ella è, sia che si riguardi in ordine al Donatore Supremo, sia che in rapporto alla creata intelligenza cooperante si contempli: perciocchè nel primo aspetto è una libera procedenza del primo Amore; sotto l'altro è libero parto di una immagine di Dio, la quale scrutando la grandezza delle opere del suo Sommo Fattore, mercè del lume di quella gloria, che penetra per l'universo, e con misura diversa nelle sue parti risplende, ne imita la sapientissima creazione. ([[Giovanni Antonelli (astronomo)|Giovanni Antonelli]]) *Come ci sono due modi di conoscere la Cina, visitarla con una guida affidabile o addentrandovi nella lingua e nelle usanze, ci sono due modi di conoscere la [[scienza]]: o imparate il suo linguaggio, o vi avvalete di una guida esperta.<br/>Detto in parole povere: o studiate la materia di cui si parla, o vi fidate di chi l'ha studiata, e quindi ne sa più di voi. Sono due atteggiamenti umani e condivisibili, soprattutto il primo; ma dato il tempo limitato che abbiamo a disposizione su questa terra, e i nostri gusti personali, non sempre praticabile.<br/>C'è il terzo modo, ovviamente. Andare all'avventura, liberi e spensierati nel paese del pensiero come un adolescente con l'iPod a manetta nelle orecchie, sicuri che le proprie convinzioni diventeranno realtà, basta crederci forte forte, e quel che succede succede.<br/>Se poi vi fate male, o create un incidente diplomatico, non venite a romperci i coglioni. Visto che non conoscete il posto in cui siete andati a passare le vacanze, e che la cosa potrebbe non riguardare solo voi, potevate anche fidarvi. ([[Marco Malvaldi]]) *Comprendere bene il significato di un lavoro scientifico richiede una notevole esperienza, e non è alla portata di tutti. Per questo i dibattiti scientifici devono avvenire secondo me tra esperti, e non tra esperti e persone che non lo sono. Io stesso mai potrei dibattere con il mio amico Adriano Aguzzi di neuropatologia: gli chiederei di spiegarmi tante cose, ma non sarei in grado di discutere con lui. Non lo vivo come una limitazione: semplicemente per parlare di qualcosa, in campo scientifico e non solo, bisogna avere studiato. La cosa peraltro è accettata in campo sportivo: non sentirete mai una partita di basket commentata da chi non ne conosce le regole o un telecronista di calcio che non sa cosa sia il fuorigioco; qui invece dovrebbe tenersi una discussione sui batteri con chi non sa cosa sia un clone batterico. Non lo ritengo giusto. La mia frase "la scienza non è democratica" significa infatti che i dati scientifici non sono sottoposti a validazione elettorale: se anche il 99% del mondo votasse dicendo che due più due fa cinque, ancora continuerebbe a fare quattro. Poi ognuno è libero di dimostrare che non è vero; ma fino a quando non l'ha dimostrato, due più due fa quattro anche se molti non sono d'accordo. ([[Roberto Burioni]]) *Credo nel futuro della scienza, se almeno qualche cometa o il raffreddamento della corteccia terrestre non verrà a guastare l'opera dei secoli. Credo all'entusiasmo delle anime che irrompendo quandocchesia nella vita sociale anticiperanno di qualche millennio il trionfo della scienza, come il matematico calcolatore è prevenuto nelle sue scoperte dalle audaci ipotesi del poeta! ([[Ippolito Nievo]]) *Dal progresso delle scienze dipende in modo diretto il progresso complessivo del genere umano. Chi frena il primo frena anche il secondo. ([[Johann Gottlieb Fichte]]) *Dannosa, servile, incerta riesce ogni [[arte]], quando non fondasi nella scienza, come edificio in roccia viva. Appartenendo solo alla scienza di mirare nel fondo, per così dire, stabile e invariato delle cose, da lei soltanto può lo spirito acquistare la certezza; e soltanto lo spirito che sia possessore della certezza, è padrone di sé, cioè libero. ([[Vito Fornari]]) *''Dio ha dato agli uomini la scienza | perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.'' (''[[Siracide]]'') *È comprensibile che gran pane della storiografia della scienza si occupi dei suoi successi, di scoperte fortunate, di brillanti deduzioni o dei grandi, quasi magici balzi in avanti di un [[Isaac Newton|Newton]] o di un [[Albert Einstein|Einstein]]. Io ritengo però che non sia possibile capire veramente i successi della scienza se non si capisce anche quanto essi siano ''sofferti'': quanto sia facile essere fuorviati, quanto sia difficile sapere, in ogni circostanza, qual è la prossima cosa da fare. ([[Steven Weinberg]]) *È nata così la scienza moderna, figlia dello stupore e della curiosità: queste due molle segrete le assicurano sempre progressi incessanti. ([[Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie]]) *E usare la "scienza" per denigrare e magari anche per eliminare tutte le alternative significa usare una reputazione meritata per incoraggiare un dogmatismo contrario allo spirito di coloro che se la sono guadagnata. ([[Paul Feyerabend]]) *Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza. ([[Ippocrate]]) *Finché la scienza cerca di rendere più spessa la lastra di ghiaccio su cui, come dire, pattiniamo, tutto va bene. Se cerca di trovare, o pretende di aver trovato, il terreno solido in fondo all'oceano, non va affatto bene. Il nostro compito è quello di rendere più spessa la lastra, estendendo la nostra conoscenza dai livelli superiori a quelli sottostanti, così come il ghiaccio si fa più spesso finché dura il gelo. Non dovremmo mai cercare di far gelare l'oceano dal fondo in su. ([[Samuel Butler]]) *''Guardate! la torreggiante scienza dagli occhi aguzzi, | come da eccelsi picchi domina il mondo moderno, | e promulga una serie di comandi assoluti.'' ([[Walt Whitman]]) *Ha posseduto la scienza, ma non l'ha resa gravida. ([[Stanisław Jerzy Lec]]) *Il massimo trionfo della scienza sembra consistere nella velocità crescente con cui lo stupido può trasferire la sua stupidità da un luogo a un altro. ([[Nicolás Gómez Dávila]]) *Il [[mito]], come la scienza, sorge dalla sete di vedere, narrare e pensare il mondo con altri occhi, sotto altra luce. Il mito è sintesi, la scienza è analisi. Il mito genera la visione, l'arte e il racconto. La scienza invece induce alla ricerca, la sperimentazione e la scoperta. Ambedue non si accontentano dei fatti apparenti e della loro sequenza, li oltrepassano. ([[Marcello Veneziani]]) *Il modo scientifico di pensare, di ragionare sulle cose e sui fatti, sta perdendo terreno. Ci sono motivi banali e motivi profondi perché questo avvenga, ma purtroppo i due tipi si mescolano e si accavallano. Per esempio, tra i motivi banali c'è il fatto che lo sviluppo delle tecnologie ha riempito il nostro mondo di agenti invisibili, l'elettrosmog, i gas serra, la radioattività, gli ogm, e via discorrendo. L'invisibilità già mette paura di per sé, figuriamoci se poi qualcuno si mette a pescare nel torbido per usarla per farci "politica": niente come la paura riesce a far proseliti e a creare movimenti di protesta. Tra i motivi profondi c'è un cronico desiderio di irrealtà, irrazionalità, "miracolosità", che spinge molti a coltivare paure di altro tipo (anch'esse sfruttate spesso per realizzare forme di dominio): questa volta le paure sono spontanee e le forme di dominio sono attuate promettendo speranza senza che nulla dimostri il potere di chi la promette. ([[Carlo Bernardini]]) *In fondo la pratica della scienza non è altro che lanciare uno sguardo al di là delle ideologie, e riuscire infine a ridimensionarle. ([[Robert Laughlin]]) *Il corso della [[storia]] e la natura reale degli uomini, sono il vero tribunale che decide circa i motivi di ogni sistema filosofico, e però circa lo stesso sistema. La scienza, come il santo della leggenda, deve cercare il padrone più forte. ([[Friedrich Julius Stahl]]) *In assenza di prove fisiche, la scienza non ammette spiriti, anime, angeli, diavoli o corpi di dharma del Buddha. O visitatori provenienti da altri mondi. ([[Carl Sagan]]) *In un certo senso fare scienza è come andare a caccia dell'assassino, con lo scienziato nei panni dell'investigatore. ([[Margherita Hack]]) *Insomma, la scienza è umiliata dalla politica, che a sua volta è succube del Vaticano. ([[Margherita Hack]]) *L'[[arte]] è idealista: si crea dal nulla un mondo fantastico. La scienza invece è empirista: cerca di ricreare il mondo com'è, copiando la natura. ([[Rita Levi-Montalcini]]) *L'aspetto più triste della vita in questo momento è che la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza. ([[Isaac Asimov]]) *L'investigazione razionale, vale a dire scientifica, dell'universo rivela le sue meraviglie come nessuna introspezione o rivelazione potrebbe fare. Noi stessi siamo davvero tali da suscitare timore e meraviglia e altrettanto lo è un'allodola, un ranuncolo e persino un granello di sabbia. Nessun poeta e nessun profeta ha mai contemplato prodigi così profondi come quelli che si rivelano allo scienziato. Pochi possono essere così ottusi da non reagire alla conoscenza ''materiale'' di questo nostro mondo con un senso di timore reverenziale che merita di essere definito religioso. ([[George Gaylord Simpson]]) *L'onnipotenza dell'uomo non trova più posto nella visione scientifica del mondo, giacché egli ammette la propria piccolezza, è rassegnato alla morte ed è sottomesso a tutte le necessità della natura. Tuttavia una parte dell'originaria credenza nella propria onnipotenza sopravvive con la fiducia nella potenza dell'intelletto umano, che impugna le leggi della realtà. ([[Sigmund Freud]]) *L'unità di tutte le scienze è trovata nella geografia. Il significato della geografia è che essa presenta la terra come la sede duratura delle occupazioni dell'uomo. ([[John Dewey]]) *La cosa grandiosa della scienza è che non importa affatto con quanti scienziati sei in disaccordo. Alla fine vince l'idea giusta. La scienza non è democratica, non ha a che vedere col consenso, con la popolarità. ([[Neil Turok]]) *La differenza tra la scienza e le altre discipline confuse è che la scienza richiede il ragionamento, mente le altre discipline richiedono soltanto l'erudizione. ([[Robert Anson Heinlein]]) *La natura, così come oggi siamo in grado di capirla, si comporta in modo tale che risulta fondamentalmente impossibile prevedere esattamente cosa succederà in un dato esperimento. È una cosa orribile. Infatti i filosofi avevano stabilito come uno dei requisiti fondamentali della scienza che nelle stesse condizioni debba verificarsi la stessa cosa. Questo è semplicemente ''falso'': non si tratta di una condizione fondamentale della scienza. Il fatto è che non succede la stessa cosa, e possiamo trovare solo una media dei risultati, con metodi statistici. Ciò nonostante, la scienza non è completamente crollata. Tra l'altro, i filosofi dicono un sacco di cose su cosa sia ''assolutamente necessario'' per la scienza, ed è sempre (per quello che si può vedere) piuttosto ingenuo, e probabilmente sbagliato. ([[Richard Feynman]]) *[La] ''nobile e vera scienza, | ''[...]'' non ha mai dimostrato verso la superstizione | tanta intolleranza quanto quest'ultima | ne ha nutrita verso di lei.'' ([[Frigyes Karinthy]]) *La nostra bella scienza – è inutile dissimularlo – non è riuscita ancora a fondersi intimamente con la nostra [[cultura]] e a diventarne un elemento essenziale. La scienza si studia più o meno largamente in tutte le scuole, ma la nostra cultura rimane ostinatamente filosofico-letteraria. Il fatto è dovuto, tra l'altro, allo stesso progresso scientifico che rende la scienza inaccessibile o quasi ai non iniziati e anche, purtroppo, all'isolamento in cui si compiacciono, in generale, di chiudersi gli scienziati; alla mancanza, nel campo della storia della scienza, di un critico geniale paragonabile al [[Francesco de Sanctis|De Sanctis]] e soprattutto alla scarsissima simpatia che hanno per la scienza i nostri principali filosofi, che sono i veri direttori della nostra cultura. ([[Sebastiano Timpanaro senior]]) *La nostra scienza, tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. ([[Jean-Henri Fabre]]) *La scienza apre le porte della conoscenza agli uomini e li rende liberi. Non è la scienza a spaventare. Ma un esercito di uomini liberi, dotati di senso critico e capacità di ragionamento – forse – può spaventare qualcuno. Non riusciamo a immaginare nulla che non abbia uno scopo, un disegno, una finalità. Anche il caos privo di senso è un'idea che da sola può fare tanta paura. ([[Edoardo Boncinelli]]) *La scienza che si diparte dalla giustizia è da chiamarsi inganno, piuttosto che sapienza. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *La scienza ci dice ciò che possiamo sapere, ma ciò che possiamo sapere è poco, e se dimentichiamo quanto ''non'' possiamo sapere diventiamo insensibili a molte cose di grandissima importanza. ([[Bertrand Russell]]) *La scienza, come la poesia, si sa che sta ad un passo dalla follia. ([[Leonardo Sciascia]]) *La scienza conferma le nostre immaginazioni errate. ([[Stanisław Jerzy Lec]]) *La scienza, così esaltata nel mondo sovietico, non ha mai conosciuto una persecuzione così feroce come quella vissuta proprio in quel paese, nel paradiso del comunismo statolatrico e scientista. È assai strano che questa verità storica sia così occultata dalla [[Margherita Hack|Hack]] e da tutti coloro che, come [[Piergiorgio Odifreddi|Odifreddi]], Dawkins, Veronesi, Flamigni ecc., si ergono a paladini della scienza, dimostrando nello stesso tempo grande simpatia per il comunismo e le sue "libertà". ([[Francesco Agnoli]]) *La scienza coabitava fruttuosamente coi saperi magici ed esoterici, con le invenzioni fantastiche e prodigiose, con le affatturazioni «miracolose» e i «prestigi» anche in persone che, abilissime nelle arti meccaniche «dove interviene», precisava [[Tommaso Garzoni|Tomaso Garzoni]], «lima e martello» (orologiai, ingegneri militari, esperti di idraulica, maestri delle arti del fuoco...), avrebbero dovuto essere meno sensibili ai richiami dell'occulto. Il fascino dell'arcano, delle «secrete e maravigliose cose» contagiava tutti. ([[Piero Camporesi]]) *La scienza, dicevo, è fra noi e ci accompagna nel nostro vivere quotidiano. ([[Giorgio Tecce]]) *La scienza è fatta al 99% di cose noiose. (''[[Steins;Gate]]'') *La scienza e il [[comunismo]] sono inseparabili. ([[Slogan comunisti|slogan comunista]]) *La scienza è il pensiero nei fatti; il metodo scientifico è la speculazione nell'osservazione: la scienza non è nel {{sic|teloscopio}}, nei lambicchi, nelle ampolle, e nei fatti positivi, come oggi li chiamano, ma nel pensiero che nel fatto sa scoprire una legge, nel contingente sa vedere l'assoluto e l'eterno. ([[Luigi Settembrini]]) *La scienza è l'arte di fare previsioni. Tutto il sapere scientifico nasce da regole trovate a partire da osservazioni sperimentali, da situazioni note e misurate. Se corretta, la regola ci dirà quello che succederà in situazioni analoghe mai sperimentate prima.<br/>A patto che la regola sia corretta. E che l'analogia regga. ([[Marco Malvaldi]]) *La scienza è l'esperienza, e l'esperienza è un manto che si trama a fila di secoli; e più il manto si distende e più la scienza è completa e sicura. ([[Carlo Bini]]) *La scienza è la forza dell'uomo. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'') *La scienza e la [[tecnica]], preziose risorse dell'uomo quando si pongono al suo servizio e ne promuovono lo sviluppo integrale a beneficio di tutti, non possono da sole indicare il senso dell'esistenza e del progresso umano. (''[[Donum vitae]]'') *La Scienza è poesia, armonia del mondo, iniziazione alla grandezza; ma questa grandezza è riservata a pochi eletti, a quelli che possiedono fede, entusiasmo e perseveranza. ([[Pierre Devaux]]) *La scienza è un'impresa di uomini e la gente potrà accedere ai suoi resoconti dettagliati e valutarne la portata solo se c'è qualcuno che ne può discutere liberamente. ([[Halton Arp]]) *La scienza è un'impresa essenzialmente anarchica: l'anarchismo teorico e umanitario è più aperto a incoraggiare il progresso che non le sue alternative fondate sulla legge e sull'ordine. ([[Paul Feyerabend]]) *La scienza è un metodo di co­noscenza, ma non è l'unico. ([[Francisco J. Ayala]]) *La scienza è un sacerdozio, ed ha, come la religione, i suoi martiri e le sue battaglie. ([[Giuseppe Lipparini]]) *La scienza è una ricchezza immateriale che si diffonde senza dissiparsi e di cui possiamo essere prodighi senza timore di impoverirci. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]]) *''La scienza ha fallito nel nostro mondo, | la scienza ha fallito con la nostra Madre Terra'' ([[System of a Down]]) *La scienza in quanto tale, insomma, non è in alcun modo garanzia di saggezza e di umanità. ([[Ernesto Galli della Loggia]]) *La scienza infatti è un processo discorsivo, e tale processo implica una molteplicità. Essa dunque si allontana dall'[[Uno (filosofia)|uno]] per cadere nel numero e nella molteplicità. ([[Plotino]]) *La Scienza, la Materia e la Storia sono le tre principali "novità" (anche se non certo le sole) che la modernità non eredita dal patrimonio della filosofia greca, ma che trova costituite nel suo stesso orizzonte temporale, storico e sociale. ([[Costanzo Preve]]) *La scienza modifica sempre le idee (della stessa scienza o della cultura), mentre la [[tecnica]] ha su di esse scarso rilievo e per lo più solo indirettamente attraverso il sovvertimento dei processi di esistenza ordinari. ([[Vittorino Andreoli]]) *La scienza nelle sue stupefacenti conquiste, il pensiero nelle sue vie che sembrano infinite, non hanno fatto che limitare, porre confini e barriere alla ricerca di una realtà che non esiste, giacché tutto è reale e tutto è irreale. ([[Aldo Palazzeschi]]) *La scienza non è esatta, come si dice volgarmente, ma ha un certo grado di incertezza, piccolo o grande che sia, ma l'autorevolezza, l'affidabilità della scienza non si basa sul fatto che abbiamo eliminato l'incertezza ma sul fatto che la scienza, e soprattutto la [[fisica]], è stata in grado di definire, di misurare, quindi anche di gestire proprio l'incertezza dei risultati delle [[scoperte]]. ([[Lucia Votano]]) *La scienza non è mai ferma: essa è come un panorama che si dissolve impercettibilmente e si trasforma sotto i nostri occhi. Non è possibile in un momento qualsiasi coglierla in tutti i suoi particolari senza trovarsi immediatamente superati. ([[Isaac Asimov]]) *La ''scienza'' non è tutta la conoscenza, bensì solamente l'insieme e, al limite, il sistema delle ''costanti'' o ''invarianti'' verificate nelle nostre esperienze. ([[Francesco Orestano]]) *La scienza non è un'illusione. Sarebbe invece un'illusione credere di poter ottenere da altre fonti ciò che essa non è in grado di darci. ([[Sigmund Freud]]) *La scienza non ha fatto progressi che dopo aver eliminato Dio. ([[Pierre-Joseph Proudhon]]) *La scienza non sostenuta dal senno è raddoppiata follia. ([[Baltasar Gracián]]) *La scienza non va abbastanza svelta per noi! ([[Arthur Rimbaud]]) *La scienza si basa sulla [[condivisione]]. (''[[Numb3rs]]'') *La scienza si ha quando si supera il dato immediato, l'apparenza; si ha con un salto dialettico. ([[Luciano Gruppi]]) *La scienza stessa ha biso­gno, spingendosi in ipotesi non verificabili direttamente, di 'atti di fede'. ([[Roberto Giovanni Timossi]]) *La scienza sostituisce i pregiudizi personali con prove verificabili pubblicamente. ([[Richard Dawkins]]) *– La scienza viene sempre usata per la guerra.<br />– No, è come con le armi: la scienza è solo uno strumento. Dipende da chi la controlla. (''[[Metal Gear Rising: Revengeance]]'') *La [vera] Scienza nasce nell'Immanente, ma porta l'uomo verso il Trascendente. ([[Papa Giovanni Paolo II]]) *Le scienze deono adoperarsi in grazia di se medesime, né altra grazia o altro giovamento o altro piacere o altra gloria è necessario che si ricerchi. ([[Torquato Tasso]]) *Le scienze nutrono i giovani e sono la consolazione dei vecchi. La scienza ci abbrevia la vita, che è già breve di suo. ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]]) *Le scienze sono monumenti dedicati al bene pubblico; ogni cittadino deve loro un tributo proporzionale al proprio talento. ([[Charles Augustin de Coulomb]]) *Lo scopo della scienza non è la credenza, ma l'investigazione. ([[Camille Flammarion]]) *Ma, si dirà, la scienza è fede? Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere "verità", nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto ("verità", appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –, tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all'interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi. ([[Emanuele Severino]]) *Mentre la scienza progredisce a velocità esponenziale, tanto la scienza di base quanto le sue ricadute pratiche, il divario tra i suoi protagonisti, o almeno i dilettanti coltivati, e la massa di chi non ha la più pallida idea delle sue poste in gioco aumenta più rapidamente rispetto a quello dei redditi. Il divario tra i paesi che si impegnano nella ricerca scientifica e quelli che ne sono alieni, nonché, all'interno di ognuno di essi, tra l'élite scientifica e i più carenti nel campo della conoscenza, aumenta più velocemente di quello delle ricchezze. ([[Marc Augé]]) *Nata con un atto di fede nel creato, la scienza non ha mai tradito suo padre. Essa ha scoperto – nell'immanente – nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il trascendente. ([[Antonino Zichichi]]) *Nella scienza nulla vi è di certo: né le asserzioni generali né le asserzioni di osservazione. ([[Dario Antiseri]]) *Nella scienza si viene giudicati per la propria creatività e per i propri contributi, indipendentemente dall'età, dalle convinzioni religiose, dal sesso o dall'origine etnica. La ricerca scientifica insegna a pensare senza pregiudizi, a confrontarsi sulla base del ragionamento, a rispettare e ad accettare le evidenze della realtà. [...] Sebbene non guarisca le debolezze e le cattiverie umane, la scienza ha una naturale tendenza a sviluppare certi principi nelle menti delle donne e degli uomini che la praticano, portandoli a coltivare determinati valori: è una fortunata coincidenza che questi principi e questi valori siano proprio quelli che rendono una società più tollerante, più onesta e più giusta. ([[Gian Francesco Giudice]]) *Nelle scienze naturali sembra non esservi posto alcuno per opposizioni come giusto/sbagliato, sensato/insensato, bellezza/bruttezza, buono/cattivo, amore/odio, e così via. Il successo della scienza contemporanea sembra aver detronizzato gli dei senza lasciare alcun fondamento su cui possano poggiare valori irreprensibili. ([[Terrence William Deacon]]) *Non è con la fiducia che la scienza fa strada, ma con la curiosità. (''[[Ultimatum alla Terra]]'') *Non ignoriamo, che la scienza in molte e gravi questioni non è ancor giunta a tradurre in una teorica razionale l'impulso e la voce immediata della [[coscienza]]; ma l'[[ignoranza]] di una causa non c'indurrà mai a disconoscere l'evidenza d'un fatto; e noi abbiamo tanta fede nella rettitudine e nella sapienza della [[natura]], che non esiteremo punto a subordinare le rigide esigenze della dialettica alle nobili inspirazioni dell'[[anima]]. ([[Cristoforo Bonavino]]) *Non immaginavo che la scienza... che la mia stessa ricerca... potessero causare tanta sofferenza. Non che noi scienza-dipendenti siamo dei [[Satanismo|satanisti]] o robe simili, per carità. Ma... Anche con le migliori intenzioni... finiamo per essere usati dagli altri a scopi malefici. (''[[Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots]]'') *Non si conosce a fondo una scienza finché non se ne conosce la storia. ([[Auguste Comte]]) *Non si può imparare una scienza finché non si sa di che cosa si tratta. ([[Aldous Huxley]]) *Non si tratta di abbandonare la scienza, la quale nel suo tortuoso cammino ha pur mostrato di essere ricerca docile alla verità, e dalla quale proprio oggi ci vengono le meno incerte indicazioni di speranza anche teoretica. Si tratta piuttosto di accompagnarle una ricerca filosofica che, in costante sforzo di attenzione, recuperi le necessarie armonie (con la natura e con gli altri) nelle regioni più proprie dell'umano: fantasia, sentimenti, esperienza storica, intelligenza. Questa collaborazione tra scienza e filosofia è indispensabile. Come l'opera manipolatrice e distruttiva della scienza non sarebbe giunta tanto lontano senza l'avallo e la spinta dell'idea filosofica dell<nowiki>'</nowiki>''homo faber'', così l'attuale riconversione della scienza a un'attività conoscitiva e conservativa non può dare tutti i suoi frutti se la filosofia non riproporrà l'idea perenne dell<nowiki>'</nowiki>''homo sapiens'', che illumina di sapienza anche il suo fare.<br/>Oggi molti scienziati mostrano di aver inteso la lezione di questa sapienza che conosce il limite e la misura. Hanno compreso che, quand'anche si abbia di mira soltanto il fare e il produrre, non è più possibile continuare a provocare la natura. Ma occorre esplorarla riconoscendone la realtà, davvero inesauribile sul piano della conoscenza, e fors'anche sul piano di una utilizzazione sapientemente rispettosa; ma esauribile (e quanto rapidamente!) sul piano della manipolazione <ref>fabbrileProprio del fabbro e, per estensione, di ogni attività manuale. Manipolazione fabbrile è quindi un utilizzo indiscriminato delle ricchezze naturali.</ref> che obbedisce alla misura egocentrica dell'uomo. ([[Sergio Cotta]]) *Obiezione contro la scienza: questo mondo non merita di essere conosciuto. ([[Emil Cioran]]) *Oggidì la scienza è quasi sempre un lusso intellettuale, oppure la serva pagata dall'industria capitalistica o dallo Stato nazionalista; ed essa e i suoi risultati, quando non si adattano al sistema esistente, non solo rimangono ignorati, ma l'organizzazione della ricerca scientifica perde il suo equilibrio per la soverchia importanza attribuita a certi rami della scienza rispetto ad altri in tutto o in parte trascurati. ([[Julian Huxley]]) *Ogni scienza sarebbe superflua se l'essenza delle cose e la loro forma fenomenica direttamente coincidessero. ([[Karl Marx]]) *[[Paul Feyerabend]] ha descritto la scienza come un luogo d'anarchia fondato non sul metodo logico-razionale ma sui protocolli, i mezzi del mestiere. La scienza è, dunque, una disciplina «relativa», in grado di affermare la verità solo in relazione a dati posti convenzionalmente a confronto: una verità-errore. ([[Vittorino Andreoli]]) *Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Per la semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall'autorità scientifica appoggiata dal cardinal [[Roberto Bellarmino|Bellarmino]]. È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l'università, l'[[industria]] sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l'esercito. La portata ideologica della scienza lievita dentro questi interessi. ([[Edoardo Sanguineti]]) *Più la scienza allarga i confini dell'[[universo]], più gli abitanti della Terra sentono il richiamo della [[religione]]. ([[Riccardo Pazzaglia]]) *Poco importa se i metafisici e i letterati si bisticciano; ma non va senza danno del genere umano il discordare e il traviare de' pubblicisti. E già si disse che il fine criterio degli uomini illuminati coglie il certo e il sodo della scienza, ma non la crea e non l'ordina. ([[Terenzio Mamiani]]) *Proprio perché fenomeno essenzialmente collettivo, la scienza ha potuto progredire con continuità nel corso dei quattro secoli che ci separano dalla nascita di Galileo; e – fatto estremamente significativo – i suoi progressi sono stati resi possibili non già dall'accettazione unanime delle teorie di volta in volta elaborate, ma dalle critiche cui tali teorie venivano costantemente sottoposte, dalle obiezioni che sorgevano all'interno di esse in virtù del loro stesso coerente sviluppo. ([[Ludovico Geymonat]]) *Qualcuno vorrà ch'io conti, tra le disposizioni singolarmente creatrici di umanità, la ''conquista scientifica''. Ma questa, con le sue maraviglie, supera l'animalità solamente come ampiezza di svolgimento. La scienza è la capacità di ''esplorare'' il mondo fisico, e riconoscere le regole secondo cui esso si comporta e si regge, e sfruttarle per il benessere quotidiano degli uomini. Ora, così i rudimenti della conoscenza dell'esterno fisico, quanto l'uso di qualche sua legge a proprio vantaggio, son pur noti dalla bestia: le rondini mostrano di possedere nozioni di geografia e di meteorologia{{sic|:}} si videro cani gettare in un fiume un pezzo di legno per valutarne l'intensità di corrente prima di avventurarsi. Penso pure che la scienza, per la sua stessa natura, non può servire alla vera vera conoscenza se non per diffonderla; la sua funzione rispetto a essa è puramente strumentale. Dite «la [[matematica]]»? Ma la matematica solo strumentalmente serve le scienze fisiche{{sic|:}} idealmente essa va forse allineata con la filosofia. ([[Massimo Bontempelli]]) *Quel che dice la scienza, è la natura o l'universo che glielo detta; non può essere un'altra voce, no, non può essere altro; e la cosa non è rassicurante. Noi siamo oggi fin troppo portati a non ascoltar che la scienza, in questioni che escono dal suo dominio. ([[Maurice Maeterlinck]]) *Questa è l'essenza della scienza: fai una domanda impertinente e sei sulla via della risposta pertinente. ([[Jacob Bronowski]]) *Questa è la prima legge della scienza: niente è scontato. (''[[Deep Core 2000]]'') *Sai, mi illudevo di poter usare la scienza per aiutare l'umanità... Ma [...] usare la scienza per aiutare l'umanità... funziona solamente nei film... (''[[Metal Gear Solid]]'') *Scienza e [[fede]] non sono in contrasto, sono espressioni delle due componenti di cui siamo fatti: il [[trascendente]] e l'[[immanente]]. ([[Antonino Zichichi]]) *Scienza e [[musica]] sono i due estremi opposti, i due poli dell'idealità intellettuale e artistica del secolo. Mentre quella rappresenta oggi agli occhi de' più il ''sapere'' per eccellenza, questa è certo, per eccellenza, l'''arte'' dei nostri tempi. ([[Giacomo Barzellotti (filosofo)|Giacomo Barzellotti]]) *Se c'è [[amore]] per l'[[uomo]], ci sarà anche amore per la scienza. ([[Ippocrate]]) *Se il [[pensiero]] taglia i legami col basso, perde le radici. Il pensiero funzionale della scienza è per esempio un pensiero privo di radici – gli manca il rapporto col motivo primo – la ''[[religione|religio]]''. (''[[Malattia e destino]]'') *Se la Chiesa è stata, a volte, contro la scienza, la causa risiede nella cattiva lettura che ha fatto della Bibbia. ([[Jean Guitton]]) *Se mai sorgesse tra la scienza e la moralità una vera opposizione, e la scienza si volgesse in nome del vero a combattere quel principio per il quale solo il vero può esigere da noi un illimitato rispetto, allora dite pure con sicurezza che quella scienza è prossima alla sua rovina. ([[Carlo Cantoni]]) *Secondo [[Charles Robert Richet|Richet]], la scienza che già conosciamo si può paragonare a una sfera, quella futura è rappresentata dallo spazio che circonda la sfera, cioè dall'infinito; sicché più la scienza cresce più aumentano le scoperte da farsi immediatamente, restando però sempre trascurabili in confronto di quelle che restano da fare. ([[Sebastiano Timpanaro senior]]) *Sì, non c'è niente di male nella scienza. Sai, io tra l'[[condizionatore d'aria|aria condizionata]] e il papa, scelgo l'aria condizionata. (''[[Harry a pezzi]]'') *Si va dicendo che la Scienza ha distrutto la fede nei miracoli e che dal canto suo la Religione ha ceduto sempre a quella, cercando con dei sofismi un accordo del tutto impossibile.<br>Ma la fede cristiana ha invece una potente alleata nella Scienza quando, obliando le proprie manifestazioni materiali, cioè i miracoli, s'inchina riverente soprattutto ai sublimi principi di fratellanza, di carità e di giustizia banditi per primo da Cristo; principi che ne sono i veri miracoli, principi che ne costituiscono la vera divinità. E sarà sempre gloria somma della Scienza di esser giunta alle stesse affermazioni, espresse implicitamente, se non esplicitamente, dal genio di uomini quali Leonardo da Vinci, Galileo, Newton, Volta e tanti altri. ([[Gustavo Uzielli]]) *Sono fra coloro che pensano che la scienza abbia una grande bellezza. Uno studioso nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino messo di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come una fiaba. ([[Marie Curie]]) *Sulla soglia della scienza, come sulla porta dell'[[inferno]], si deve porre questo ammonimento: <br>Qui si convien lasciare ogni sospetto <br> Ogni viltà convien che qui sia morta. ([[Karl Marx]]) *Una delle nostre bandiere è la Scienza senza segreti e senza frontiere. ([[Antonino Zichichi]]) *Uno dei doni più grandi che la scienza ha fatto al mondo è la continua eliminazione del soprannaturale. ([[James Dewey Watson]]) *Vi sono due grandi classi di scienze: quelle che, come la fisica, la chimica, la meccanica, possono avere ricorso all'esperienza, e quelle che, come la meteorologia, l'astronomia, l'economia politica, non possono, o difficilmente possono, avere ricorso all'esperienza, e che si debbono contentare dell'osservazione. ([[Vilfredo Pareto]]) *Vivere è di tutti, viver bene di pochi; viver con scienza e [[conoscenza]] di pochissimi. ([[Paolo Mantegazza]]) *Vivere è imparare. La scienza si evolve in maniera darwiniana: attraverso tentativi ed errori. ([[Dario Antiseri]]) *Voglio sapere molte cose, e dunque ho rispetto per la scienza. Ma non ne sarò mai schiavo, così come in altri tempi non sarei stato schiavo della teologia. ([[Elias Canetti]]) ===[[Piero Angela]]=== *La scienza è un po' come lo sport: non può negare certi risultati, a condizione, ovviamente, che siano controllati da giudici indipendenti. *La scienza ha questo di bello: che unisce le generazioni, perché le regole non cambiano, come le mode, da una generazione all'altra, ed è un percorso di conoscenza lungo il quale tutti possono inoltrarsi, a condizione, naturalmente, che il racconto sia fatto in modo chiaro e comprensibile. *La scienza non è democratica. Non è come in Parlamento, dove ogni voto conta e ogni voce ha diritto di cittadinanza: la velocità della luce non la si stabilisce a maggioranza, per alzata di mano. ===[[Bertolt Brecht]]=== *Il frutto dell'albero della conoscenza. Ecco, lo azzanna subito. Sarà dannato in eterno, ma non può fare a meno di azzannarlo, sciagurato ghiottone! *Il misfatto di Galileo può esser considerato il «peccato originale» delle scienze naturali moderne. Della moderna astronomia, che interessava profondamente una classe nuova, la borghesia, perché appoggiava le correnti sociali rivoluzionarie dell'epoca, egli fece una scienza specialistica strettamente limitata, la quale naturalmente proprio grazie alla sua «purezza», ossia alla sua indifferenza per il sistema di produzione, poté svilupparsi relativamente indisturbata. La [[bomba atomica]], come fenomeno tecnico non meno che sociale, è il classico prodotto terminale delle sue conquiste scientifiche e del suo fallimento sociale. *Non credo che la scienza possa proporsi altro scopo che quello di alleviare la fatica dell'esistenza umana. Se gli uomini di scienza non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà che fonte di nuovi triboli per l'uomo. E quando, coll'andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che un progressivo allontanamento dall'umanità. *Una delle principali cause della miseria delle scienze sta, molto spesso, nella loro presunzione di essere ricche. Scopo della scienza non è tanto quello di aprire la porta all'infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all'infinita ignoranza. ([[Bertolt Brecht]]) ===[[Freeman Dyson]]=== *La scienza è la somma totale di una grande moltitudine di misteri. È un argomento senza fine tra una grande moltitudine di voci. Assomiglia a Wikipedia molto più di quanto non assomigli all'''Enciclopedia Britannica''. *La scienza non è un corpo dottrinale monolitico ma una cultura che cresce ed evolve costantemente. La scienza attuale è derivata dalla matrice di quella classica del secolo XIX, proprio come la pittura di Pablo Picasso e di Jackson Pollock è derivata dalle matrici dell'arte del secolo XIX. La scienza ha tendenze in competizione proprio come la pittura e la poesia. *Non esiste una visione scientifica unica come non esiste una visione poetica unica. La scienza è un mosaico di visioni parziali e conflittuali. In tutte queste visioni c'è però un elemento comune: la ribellione contro le restrizioni imposte dalla cultura localmente dominante, occidentale o orientale che sia. La visione della scienza non è specificamente occidentale: non è più occidentale di quanto possa essere araba o indiana o giapponese o cinese. ===[[Albert Einstein]]=== *L'intera scienza non è che un affinamento del pensiero quotidiano. *La scienza è una cosa meravigliosa quando non serve a guadagnarsi il pane quotidiano. È meglio guadagnarsi da vivere con un lavoro che si ha la certezza di poter fare. Solo quando non bisogna rendere conto delle nostre attività a nessuno, si può provare vero piacere e soddisfazione nella ricerca scientifica. *La scienza può solo accertare ciò che ''è'', ma non ciò che ''dovrebbe essere'', e fuori dal suo ambito tutti i tipi di giudizi di valore restano necessari. *La scienza, tuttavia, non può creare fini e ancora meno inculcarli negli esseri umani; la scienza, al massimo, può fornire i mezzi con cui perseguire eventuali fini. Ma i fini in sé sono concepiti da personalità dotate di alti ideali etici. *Quale varietà di stili nel tempio della scienza! E come diversi sono gli uomini che lo frequentano e diverse le forze morali che ve li hanno condotti! Più di uno si dedica alla scienza con la gioia di rendersi conto delle proprie superiori facoltà intellettuali: per lui la scienza è lo sport preferito che gli permette di vivere una vita intensa e di appagare le sue ambizioni. Ve ne sono anche molti i quali, unicamente allo scopo utilitario, vogliono portare la loro offerta alla effervescenza del cervello. Basterebbe che un angelo divino cacciasse dal tempio gli uomini di queste categorie e l'edificio rimarrebbe vuoto in modo inquietante, se non vi restassero alcuni uomini del presente e del passato: di questo numero fa parte il nostro [[Max Planck|Plank]] ed è questa la ragione per cui lo amiamo. *Sono due i modi in cui la scienza influenza le faccende umane. Il primo è a tutti familiare: quello diretto. Ma in maniera ancora più estesa, quella indiretta, la scienza fornisce aiuti che hanno trasformato completamente l'esistenza umana. Questo secondo modo è di natura educativa: agisce sulla mente. Benché possa apparire meno ovvio al nostro esame superficiale, non meno incisivo del primo. *Sta a imperituro credito della scienza l'aver permesso, agendo sulla mente umana, di superare l'insicurezza dell'uomo davanti a se stesso e davanti alla natura. ===[[Silvano Fuso]]=== *Così funziona la scienza: si evolve nel tempo, sulla base dei dati disponibili. Non si può sostenere un'affermazione se non vi sono concrete evidenze per farlo. Se poi col tempo queste evidenze emergono, è perfettamente legittimo e doveroso cambiare posizione. *La scienza moderna ha fornito gli strumenti cognitivi, culturali e morali indispensabili alla nascita della democrazia. *L'identificazione della scienza con il potere [...] denota un notevole livello di confusione e approssimazione su cosa sia realmente la scienza. [...] La scienza, per sua natura, è quanto di più lontano possa esistere dal potere e sarebbe opportuno che ci si sforzasse affinché questa consapevolezza diventasse patrimonio di tutti. La scienza moderna nasce proprio storicamente dal rifiuto di ogni principio di autorità e tale rifiuto caratterizza costantemente l'attività scientifica. Qualsiasi affermazione viene valutata per quello che è, indipendentemente da chi l'ha pronunciata. Nella comunità scientifica è normale che anche un giovane ricercatore possa contraddire le affermazioni di un autorevole premio Nobel, purché abbia valide argomentazioni per farlo. Il metodo scientifico consiste innanzi tutto nel prendere atto dei fatti, umilmente e senza alcun pregiudizio ideologico. E anche se i fatti possono contrastare con convinzioni diffuse e radicate o con le nostre idee pregresse, sono queste ultime a dover essere messe in discussione, non i fatti. Se questo atteggiamento venisse applicato in tutti gli ambiti umani, sicuramente le cose migliorerebbero. Naturalmente però anche gli scienziati sono esseri umani e con una certa frequenza possono cadere vittima di errori, barare, esercitare pressioni grazie alla loro posizione accademica, ecc. Però giustamente qualcuno ha detto che "la scienza funziona, nonostante gli scienziati". La comunità scientifica si è infatti dotata di meccanismi auto-correttivi e di controllo che consentono, in tempi più o meno lunghi, di riparare gli errori, di scoprire le eventuali frodi, di correggere devianze, ecc. La scienza nasce proprio dalla necessità di superare l'inevitabile fallibilità dei singoli ricercatori, con l'obiettivo di raggiungere un accordo intersoggettivo. *Nella scienza non vi è mai niente di definitivo e le sue affermazioni sono inevitabilmente sempre provvisorie. Ma si basano sulla valutazione razionale dei migliori dati disponibili al momento. Sono affermazioni mutevoli, certo, ma di meglio noi umani non sappiamo fare. Le affermazioni ideologiche sono sicuramente meno mutevoli e apparentemente più confortanti. Ma il fatto stesso che non cambino nel tempo dovrebbe destare una salutare preoccupazione: infatti non cambiano semplicemente perché non tengono conto della realtà. *Qualche scienziato afferma, ''tranchant'', che "la scienza non è democratica". Si tratta però di un'affermazione che va chiarita, altrimenti può fornire armi agli oppositori della scienza e consolidare la loro identificazione tra scienza e potere. La scienza non è democratica nel senso che le sue affermazioni non si decidono a maggioranza ([...] la velocità della luce non si stabilisce per alzata di mano). Tuttavia sotto molti altri aspetti la scienza è una delle attività umane maggiormente democratica. Oltre al rifiuto di ogni principio di autorità, la scienza è caratterizzata infatti dalla libera circolazione delle idee, dalla disponibilità al confronto e all'accettazione delle critiche. Queste caratteristiche sono altrettanto fondamentali per una democrazia degna di questo nome. Ogni forma di autoritarismo, di censura e di arroccamento su idee preconcette sono egualmente deleterie sia per la scienza che per la democrazia. La scienza si basa inoltre sulla condivisione del sapere. Questo non è affatto scontato. Sono esistiti in passato (ed esistono tuttora) sistemi di pensiero esoterici, ovvero riservati a pochi (ne è un esempio la magia in cui i cosiddetti "babbani", per usare un termine tratto da Harry Potter, non possono accedere alla conoscenza). Il sapere scientifico è pubblico e accessibile a chiunque: richiede solamente studio e impegno (come del resto qualsiasi altra cosa). ===[[Umberto Galimberti]]=== *Che la scienza grondi di metafore teologiche non c'è alcun dubbio. [[Bacone]], quando nel 1600 ideò il primo abbozzo del metodo scientifico, scrisse che attraverso la scienza e la tecnica l'uomo avrebbe riguadagnato le virtù preternaturali che Adamo aveva perso col peccato originale. E avrebbe concorso alla redenzione riscattando l'umanità dalla fatica del lavoro e dalla sofferenza del dolore, che erano le due pene che Dio aveva inflitto ad Adamo in occasione della cacciata dal paradiso terrestre. A ciò si aggiunga che la visione [[religione|religiosa]] del tempo, che prevede il passato come colpa, il presente come redenzione e il futuro come salvezza, viene riproposta dalla scienza in quell'analoga prospettiva dove il passato appare come male, la scienza come redenzione, il progresso come [[salvezza]]. *In questo senso è possibile dire che sia la scienza, sia l'[[utopia]], sia la [[rivoluzione]] sono animate da una visione del tempo e della storia profondamente [[religione|religiosa]], dove alla fine si realizza ciò che all'inizio era stato annunciato. *Oggi la ragione ha trovato la sua più alta espressione nella scienza che non confligge con la fede, solo se la fede rinuncia a proporsi come verità. La scienza infatti non ha rapporti con la [[verità]], perché ciò che essa produce sono solo proposizioni "esatte", cioè "ottenute da (ex actu)" premesse che sono state anticipate in via ipotetica. Che poi l'ipotesi sia confermata dall'esperimento dice solo che noi conosciamo la validità operativa di quell'ipotesi, non la natura della cosa indagata con quell'ipotesi, perché, interrogata, la cosa non ha mostrato il suo volto, ma ha semplicemente risposto all'ipotesi anticipata. ===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''=== *Fintanto che al mondo ci saranno esseri umani buoni e cattivi, anche la scienza sarà buona e cattiva, perché dopotutto sono gli uomini ad applicarla. Così quando un uomo può attingere ad una forza immensa quasi sempre ne abusa causando rovina. *Jean, la scienza è una cosa meravigliosa: rende possibile, l'impossibile però deve assumersi la responsabilità dei crimini commessi da quelli che hanno assaggiato i frutti del sapere. *Il seme di tutte le scoperte sta nell'intuizione dell'essere umano e nel bisogno di metterla in pratica. È su questo che si fonda la scienza. ===[[Karl Popper]]=== *La scienza è ricerca della [[verità]]. Ma la verità non è verità ''certa''. *Tutta la [[conoscenza]] prescientifica, sia essa animale o umana, è dogmatica; e con la scoperta del metodo non dogmatico, cioè del metodo critico, comincia la scienza. *Una [[teoria]] che non può venire confutata da nessun evento concepibile non è scientifica. L'inconfutabilità di una teoria non è (come spesso si ritiene) una virtù, bensì un vizio. ===[[Lewis Wolpert]]=== *Cucinare è un esempio tipico, perché in effetti facciamo degli esperimenti; tuttavia questa non è scienza perché non è necessaria alcuna teoria: per ottenere il giusto «sapore» si procede semplicemente per prove ed errori. Fare scienza, invece, richiede di prendere le distanze dalla propria esperienza personale e cercare di capire fenomeni che non influiscono direttamente sulla propria vita quotidiana, sui propri costrutti personali. Nella vita di ogni giorno non ci serve alcun costrutto sul perché i corpi cadano o perché i bambini somiglino o no ai genitori; ci basta sapere che è così. Il senso comune non fornisce altro che un po' della materia prima necessaria al pensiero scientifico. *Le pubblicazioni scientifiche hanno vita breve e dopo qualche anno neppure quelle veramente importanti vengono più citate. Gli scienziati non possono lavorare in isolamento, perché l'impresa scientifica è essenzialmente accumulativa. Paragoniamo tutto questo alle arti: per pittori, romanzieri e poeti l'elemento fondamentale è l'originalità della creazione. L'artista non partecipa a un'impresa comune; il suo lavoro non è assimilato ad un corpo più ampio e la sua essenza è l'individualità. Per contro, per lo scienziato lo scopo è che gli altri accettino le sue idee, è ottenere il consenso. *Vorrei insegnare al mondo che la scienza è il miglior modo di capire il mondo, e che per ogni sequenza di osservazioni c'è una sola spiegazione. Inoltre la scienza è oggettiva, e spiega il mondo così come è. Le questioni etiche sorgono solo quando la scienza è applicata alla tecnologia – dalla medicina all'industria. ==[[Proverbi italiani]]== *Chi di scienza è amatore, a lungo andare avrà onore. *È la miglior scienza quella che fa gli uomini buoni. *Fra sepolto tesoro e occulta scienza non c'è gran differenza. *La scienza ben vale il denaro che si spende per acquistarla. *La scienza è follia, se il senno non la governa. *La scienza è nulla rispetto alla virtù. *La scienza è un buon bastone nel pellegrinaggio della vita. *La scienza è un tesoro che accompagna chi la possiede in ogni dove. *La scienza è una fonte di cui nessuno esplora le origini. *La scienza ha una seconda vista ed ha occhi brillanti. *La scienza nei ricchi è una perla nell'oro. *La scienza per alcuni è uno scettro, per altri un berretto a sonagli. *La scienza val più della ricchezza: gli averi se ne vanno, la scienza rimane. *La scienza viene dallo studio. *Le scienze sono l'argento della gente comune, l'oro della nobiltà e la gemma dei principi. *Nella scienza non vi sono né vecchi né giovani: chi più sa ha precedenza. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Antiscienza]] *[[Metodo scientifico]] *[[Pseudoscienza]] *[[Ricerca scientifica]] *[[Scienza e religione]] *[[Scienziato]] *[[Teoria scientifica]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|wikt|s=Progetto:Testi scientifici|s_preposizione=che trattano di|n=Categoria:Scienza e tecnologia|b=Ripiano:Scienza|b_preposizione=di}} [[Categoria:Discipline]] [[Categoria:Scienza| ]] [[Categoria:Scienze matematiche, fisiche e naturali]] lhcesc4rg1sfkikguwet4tutyaaf8gs Basic Instinct 0 231 1356117 1139317 2024-12-14T19:30:01Z Homer 215 /* Dialoghi */ Cronologia 1356117 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Basic Instinct |genere=thriller/erotico |regista=[[Paul Verhoeven]] |sceneggiatore=[[Joe Eszterhas]] |attori= *[[Michael Douglas]]: Detective Nick Curran *[[Sharon Stone]]: Catherine Tramell *[[George Dzundza]]: Gus Moran *[[Jeanne Tripplehorn]]: Dottoressa Beth Garner *[[Leilani Sarelle]]: Roxy *[[Daniel von Bargen]]: Tenente Marty Nielsen *[[Denis Arndt]]: Tenente Philip Walker *[[Stephen Tobolowsky]]: Dottor Lamott *[[Dorothy Malone]]: Hazel Dubkins *[[James Rebhorn]]: Dottor McElweine *[[Wayne Knight]]: John Corelli |doppiatoriitaliani= *[[Oreste Rizzini]]: Detective Nick Curran *[[Cristiana Lionello]]: Catherine Tramell *[[Marcello Tusco]]: Gus Moran *[[Laura Boccanera]]: Dottoressa Beth Garner *[[Mavi Felli]]: Roxy *[[Giancarlo Maestri]]: Marty Nielsen *[[Gianni Bonagura]]: Tenenete Philip Walker *[[Roberto Pedicini]]: Dottor Lamott *[[Angiolina Quinterno]]: Hazel Dubkins *[[Sergio Di Giulio]]: Dottor McElweine *[[Oreste Lionello]]: John Corelli |note= *'''Fotografia''': [[Jan de Bont]] *'''Musiche''': [[Jerry Goldsmith]] }} '''''Basic Instinct''''', film franco-statunitense del 1992 con [[Michael Douglas]] e [[Sharon Stone]], regia di [[Paul Verhoeven]]. == Frasi == *[[Uccisione|Uccidere]] non è come fumare. Si può smettere. ('''Catherine Tramell''') *Non si può mai essere sicuri di nessuno, neanche di quelli che pensi di conoscere a fondo. ('''Tenente Philip Walker''') *Io non posso permettermi di provare qualcosa per te. Non posso permettermi di amare. ('''Catherine Tramell''') == Dialoghi == *'''John Corelli''': È vietato fumare in questo edificio signorina Tramell.<br/>'''Catherine Tramell''': Che cosa vuol fare? Incriminarmi perché fumo? *'''Nick Curran''': Pare che tu sappia parecchie cose di me. <br/>'''Catherine Tramell''': Sei tu che sai parecchie cose di me. <br/>'''Nick Curran''': Niente che non riguardi il mio lavoro da poliziotto. <br/>'''Catherine Tramell''': Sai che non porto le mutandine. Non è così, Nick? *'''John Corelli''': Potrebbe dirci la natura del suo rapporto col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho fatto sesso con lui per circa un anno e mezzo. Mi piaceva farci sesso, non aveva paura di sperimentare. Mi piacciono gli uomini così, che mi fanno godere. Mi ha fatto godere moltissimo. <br/>'''John Corelli''': Ha mai intrapreso pratiche sadomasochistiche, signorina Tramell? <br/> '''Christine Tramell''': Con esattezza che cosa aveva in mente, signor Corelli? <br/>'''John Corelli''': Lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Nick Curran''': Non lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. Johnny amava troppo usare le mani, mi piacciono mani e dita. <br/>'''Phillip Walker''': Lei ha descritto una sciarpa di seta bianca nel suo libro. <br/>'''Catherine Tramell''': Ho sempre avuto un debole per le sciarpe di seta bianca. Vanno bene per ogni occasione. <br/>'''Nick Curran''': Ha detto che le piace che si usino le mani. <br/>'''Catherine Tramell''': No, ho detto che mi piaceva che Johnny usasse le mani. Non stabilisco regole, Nick, seguo l'istinto. <br/>'''John Corelli''': Ha ucciso il signor Boz, signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Dovrei essere proprio stupida a scrivere un libro su un omicidio e poi uccidere qualcuno come l'ho descritto nel mio libro. È come se dichiarassi che sono io l'assassina, e io non sono stupida. <br/>'''Capitano Talcott''': Noi sappiamo che non lo è, signorina Tramell. <br/>'''Phillip Walker''': Forse è su questo che conta per scagionarsi. <br/>'''Nick Curran''': Avere scritto un libro le dà un alibi. <br/>'''Catherine Tramell''': Sì, è così, non è vero? Ma la risposta è no, non l'ho ucciso io. <br/>'''Gus Moran''': Fa uso di droga, signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': A volte. <br/>'''John Corelli''': Ha mai usato droghe col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Certo. <br/>'''Gus Moran''': Che tipo di droga? <br/>'''Catherine Tramell''': Cocaina. Hai mai scopato sotto cocaina, Nick? {{NDR|Accavalla le gambe mostrando l'assenza di biancheria intima, attirando l'attenzione dei presenti}} È bello. <br/>'''Nick Curran''': Le piace fare i giochetti, dico bene? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho una laurea in psicologia, inevitabile. Sono divertenti. <br/>'''Nick Curran''': Che mi dice della boxe? Anche quello è un gioco divertente? <br/>'''Capitano Talcott''': Non credo che sia pertinente a questa indagine. <br/>'''Catherine Tramell''': Lo è stata finché non è morto Manny. <br/>'''Nick Curran''': Cos'ha provato quando è morto? <br/>'''Catherine Tramell''': Lo amavo, ho sofferto. <br/>'''Nick Curran''': E cos'ha provato quando le ho detto che Boz era morto? <br/>'''Catherine Tramell''': Come se qualcuno avesse letto il mio libro e stesso giocando. <br/>'''Nick Curran''': Ma non ha sofferto? <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Nick Curran''': Perché non lo amava. <br/>'''Catherine Tramell''': Proprio così. <br/>'''Nick Curran''': Nonostante se lo scopasse. <br/>'''Catherine Tramell''': Si può godere anche senza amare. Hai mai scopato con un'altra quando eri sposato, Nick? <br/>'''Phillip Walker''': Come sa che era sposato? <br/>'''Catherine Tramell''': Forse ho tirato a indovinare, ma che differenza fa? Vuoi una sigaretta, Nick? <br/>'''John Corelli''': Vi conoscete voi due? <br/>'''Nick Curran''': No. <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Phillip Walker''': Come ha conosciuto il signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Volevo scrivere un libro su una star del rock 'n roll ormai in pensione. Sono andata al suo club, l'ho rimorchiato e ho fatto sesso con lui. <br/>'''Phillip Walker''': Non sentiva niente per lui? Ci andava a letto soltanto per il suo libro? <br/>'''Catherine Tramell''': All'inizio sì, poi mi è piaciuto quello che mi faceva. <br/>'''Gus Moran''': Fredda e spietata eh, signorina? <br/>'''Catherine Tramell''': Sono una scrittrice, uso la gente per scrivere. Che il mondo stia attento. *'''Detective''': Non si fuma in questo edificio detective.<br/>'''Nick Curran''': Che volete fare? Incriminarmi per fumo? ==Citazioni su ''Basic Instinct''== *E poi scopro dopo quel film, che tutte le scene di sesso tra lesbiche, lasciate che lo ripeta: tutte le scene di sesso tra lesbiche sono state tagliate perché il pubblico di prova non le ha apprezzate. Ragazzi, non ho in pugno la situazione dell'America. ([[Bill Hicks]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Basic Instinct}} [[Categoria:Film thriller erotici]] 4yrkwl1xqfu88s4qkkrtbv6pcia4mwe 1356118 1356117 2024-12-14T19:35:32Z Homer 215 /* Dialoghi */ +1 1356118 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Basic Instinct |genere=thriller/erotico |regista=[[Paul Verhoeven]] |sceneggiatore=[[Joe Eszterhas]] |attori= *[[Michael Douglas]]: Detective Nick Curran *[[Sharon Stone]]: Catherine Tramell *[[George Dzundza]]: Gus Moran *[[Jeanne Tripplehorn]]: Dottoressa Beth Garner *[[Leilani Sarelle]]: Roxy *[[Daniel von Bargen]]: Tenente Marty Nielsen *[[Denis Arndt]]: Tenente Philip Walker *[[Stephen Tobolowsky]]: Dottor Lamott *[[Dorothy Malone]]: Hazel Dubkins *[[James Rebhorn]]: Dottor McElweine *[[Wayne Knight]]: John Corelli |doppiatoriitaliani= *[[Oreste Rizzini]]: Detective Nick Curran *[[Cristiana Lionello]]: Catherine Tramell *[[Marcello Tusco]]: Gus Moran *[[Laura Boccanera]]: Dottoressa Beth Garner *[[Mavi Felli]]: Roxy *[[Giancarlo Maestri]]: Marty Nielsen *[[Gianni Bonagura]]: Tenenete Philip Walker *[[Roberto Pedicini]]: Dottor Lamott *[[Angiolina Quinterno]]: Hazel Dubkins *[[Sergio Di Giulio]]: Dottor McElweine *[[Oreste Lionello]]: John Corelli |note= *'''Fotografia''': [[Jan de Bont]] *'''Musiche''': [[Jerry Goldsmith]] }} '''''Basic Instinct''''', film franco-statunitense del 1992 con [[Michael Douglas]] e [[Sharon Stone]], regia di [[Paul Verhoeven]]. == Frasi == *[[Uccisione|Uccidere]] non è come fumare. Si può smettere. ('''Catherine Tramell''') *Non si può mai essere sicuri di nessuno, neanche di quelli che pensi di conoscere a fondo. ('''Tenente Philip Walker''') *Io non posso permettermi di provare qualcosa per te. Non posso permettermi di amare. ('''Catherine Tramell''') == Dialoghi == *'''Phillip Walker''': Perché ha rinunciato all'avvocato signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Perché ha pensato che non lo avrei voluto? <br/>'''Nick Curran''': Perché non si sarebbe voluta nascondere. <br/>'''Catherine Tramell''': Non ho niente da nascondere. *'''John Corelli''': È vietato fumare in questo edificio signorina Tramell. <br/>'''Catherine Tramell''': Che cosa vuol fare? Incriminarmi perché fumo? *'''Nick Curran''': Pare che tu sappia parecchie cose di me. <br/>'''Catherine Tramell''': Sei tu che sai parecchie cose di me. <br/>'''Nick Curran''': Niente che non riguardi il mio lavoro da poliziotto. <br/>'''Catherine Tramell''': Sai che non porto le mutandine. 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Incriminarmi per fumo? ==Citazioni su ''Basic Instinct''== *E poi scopro dopo quel film, che tutte le scene di sesso tra lesbiche, lasciate che lo ripeta: tutte le scene di sesso tra lesbiche sono state tagliate perché il pubblico di prova non le ha apprezzate. Ragazzi, non ho in pugno la situazione dell'America. 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Si può smettere. ('''Catherine Tramell''') *Non si può mai essere sicuri di nessuno, neanche di quelli che pensi di conoscere a fondo. ('''Tenente Philip Walker''') *Io non posso permettermi di provare qualcosa per te. Non posso permettermi di amare. ('''Catherine Tramell''') == Dialoghi == *'''Phillip Walker''': Perché ha rinunciato all'avvocato signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Perché ha pensato che non lo avrei voluto? <br/>'''Nick Curran''': Perché non si sarebbe voluta nascondere. <br/>'''Catherine Tramell''': Non ho niente da nascondere. *'''John Corelli''': È vietato fumare in questo edificio signorina Tramell. <br/>'''Catherine Tramell''': Che cosa vuol fare? Incriminarmi perché fumo? *'''John Corelli''': Potrebbe dirci la natura del suo rapporto col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho fatto sesso con lui per circa un anno e mezzo. Mi piaceva farci sesso, non aveva paura di sperimentare. Mi piacciono gli uomini così, che mi fanno godere. 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Si può smettere. ('''Catherine Tramell''') *Non si può mai essere sicuri di nessuno, neanche di quelli che pensi di conoscere a fondo. ('''Tenente Philip Walker''') *Io non posso permettermi di provare qualcosa per te. Non posso permettermi di amare. ('''Catherine Tramell''') == Dialoghi == {{cronologico}} *'''Phillip Walker''': Perché ha rinunciato all'avvocato signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Perché ha pensato che non lo avrei voluto? <br/>'''Nick Curran''': Perché non si sarebbe voluta nascondere. <br/>'''Catherine Tramell''': Non ho niente da nascondere. *'''John Corelli''': È vietato fumare in questo edificio signorina Tramell. <br/>'''Catherine Tramell''': Che cosa vuol fare? Incriminarmi perché fumo? *'''John Corelli''': Potrebbe dirci la natura del suo rapporto col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho fatto sesso con lui per circa un anno e mezzo. Mi piaceva farci sesso, non aveva paura di sperimentare. Mi piacciono gli uomini così, che mi fanno godere. Mi ha fatto godere moltissimo. <br/>'''John Corelli''': Ha mai intrapreso pratiche sadomasochistiche, signorina Tramell? <br/> '''Christine Tramell''': Con esattezza che cosa aveva in mente, signor Corelli? <br/>'''John Corelli''': Lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Nick Curran''': Non lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. Johnny amava troppo usare le mani, mi piacciono mani e dita. <br/>'''Phillip Walker''': Lei ha descritto una sciarpa di seta bianca nel suo libro. <br/>'''Catherine Tramell''': Ho sempre avuto un debole per le sciarpe di seta bianca. Vanno bene per ogni occasione. <br/>'''Nick Curran''': Ha detto che le piace che si usino le mani. <br/>'''Catherine Tramell''': No, ho detto che mi piaceva che Johnny usasse le mani. 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Hai mai scopato sotto cocaina, Nick? {{NDR|Accavalla le gambe mostrando l'assenza di biancheria intima, attirando l'attenzione dei presenti}} È bello. <br/>'''Nick Curran''': Le piace fare i giochetti, dico bene? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho una laurea in psicologia, inevitabile. Sono divertenti. <br/>'''Nick Curran''': Che mi dice della boxe? 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Vuoi una sigaretta, Nick? <br/>'''John Corelli''': Vi conoscete voi due? <br/>'''Nick Curran''': No. <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Phillip Walker''': Come ha conosciuto il signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Volevo scrivere un libro su una star del rock 'n roll ormai in pensione. Sono andata al suo club, l'ho rimorchiato e ho fatto sesso con lui. <br/>'''Phillip Walker''': Non sentiva niente per lui? Ci andava a letto soltanto per il suo libro? <br/>'''Catherine Tramell''': All'inizio sì, poi mi è piaciuto quello che mi faceva. <br/>'''Gus Moran''': Fredda e spietata eh, signorina? <br/>'''Catherine Tramell''': Sono una scrittrice, uso la gente per scrivere. Che il mondo stia attento. *'''Nick Curran''': Pare che tu sappia parecchie cose di me. <br/>'''Catherine Tramell''': Sei tu che sai parecchie cose di me. <br/>'''Nick Curran''': Niente che non riguardi il mio lavoro da poliziotto. <br/>'''Catherine Tramell''': Sai che non porto le mutandine. Non è così, Nick? *'''Detective''': Non si fuma in questo edificio detective.<br/>'''Nick Curran''': Che volete fare? Incriminarmi per fumo? ==Citazioni su ''Basic Instinct''== *E poi scopro dopo quel film, che tutte le scene di sesso tra lesbiche, lasciate che lo ripeta: tutte le scene di sesso tra lesbiche sono state tagliate perché il pubblico di prova non le ha apprezzate. Ragazzi, non ho in pugno la situazione dell'America. 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Si può smettere. ('''Catherine Tramell''') *Non si è mai sicuri di nessuno, neanche di quelli che credi di conoscere davvero. ('''Tenente Philip Walker''') *Io non posso permettermi di provare qualcosa per te. Non posso permettermi di amare. ('''Catherine Tramell''') == Dialoghi == {{cronologico}} *'''Phillip Walker''': Perché ha rinunciato all'avvocato signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Perché ha pensato che non lo avrei voluto? <br/>'''Nick Curran''': Perché non si sarebbe voluta nascondere. <br/>'''Catherine Tramell''': Non ho niente da nascondere. *'''John Corelli''': È vietato fumare in questo edificio signorina Tramell. <br/>'''Catherine Tramell''': Che cosa vuol fare? Incriminarmi perché fumo? *'''John Corelli''': Potrebbe dirci la natura del suo rapporto col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho fatto sesso con lui per circa un anno e mezzo. Mi piaceva farci sesso, non aveva paura di sperimentare. Mi piacciono gli uomini così, che mi fanno godere. Mi ha fatto godere moltissimo. <br/>'''John Corelli''': Ha mai intrapreso pratiche sadomasochistiche, signorina Tramell? <br/> '''Christine Tramell''': Con esattezza che cosa aveva in mente, signor Corelli? <br/>'''John Corelli''': Lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Nick Curran''': Non lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. Johnny amava troppo usare le mani, mi piacciono mani e dita. <br/>'''Phillip Walker''': Lei ha descritto una sciarpa di seta bianca nel suo libro. <br/>'''Catherine Tramell''': Ho sempre avuto un debole per le sciarpe di seta bianca. Vanno bene per ogni occasione. <br/>'''Nick Curran''': Ha detto che le piace che si usino le mani. <br/>'''Catherine Tramell''': No, ho detto che mi piaceva che Johnny usasse le mani. 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Hai mai scopato sotto cocaina, Nick? {{NDR|Accavalla le gambe mostrando l'assenza di biancheria intima, attirando l'attenzione dei presenti}} È bello. <br/>'''Nick Curran''': Le piace fare i giochetti, dico bene? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho una laurea in psicologia, inevitabile. Sono divertenti. <br/>'''Nick Curran''': Che mi dice della boxe? 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Vuoi una sigaretta, Nick? <br/>'''John Corelli''': Vi conoscete voi due? <br/>'''Nick Curran''': No. <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Phillip Walker''': Come ha conosciuto il signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Volevo scrivere un libro su una star del rock 'n roll ormai in pensione. Sono andata al suo club, l'ho rimorchiato e ho fatto sesso con lui. <br/>'''Phillip Walker''': Non sentiva niente per lui? Ci andava a letto soltanto per il suo libro? <br/>'''Catherine Tramell''': All'inizio sì, poi mi è piaciuto quello che mi faceva. <br/>'''Gus Moran''': Fredda e spietata eh, signorina? <br/>'''Catherine Tramell''': Sono una scrittrice, uso la gente per scrivere. Che il mondo stia attento. *'''Nick Curran''': Pare che tu sappia parecchie cose di me. <br/>'''Catherine Tramell''': Sei tu che sai parecchie cose di me. <br/>'''Nick Curran''': Niente che non riguardi il mio lavoro da poliziotto. <br/>'''Catherine Tramell''': Sai che non porto le mutandine. Non è così, Nick? *'''Detective''': Non si fuma in questo edificio detective.<br/>'''Nick Curran''': Che volete fare? Incriminarmi per fumo? ==Citazioni su ''Basic Instinct''== *E poi scopro dopo quel film, che tutte le scene di sesso tra lesbiche, lasciate che lo ripeta: tutte le scene di sesso tra lesbiche sono state tagliate perché il pubblico di prova non le ha apprezzate. Ragazzi, non ho in pugno la situazione dell'America. ([[Bill Hicks]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Basic Instinct}} [[Categoria:Film thriller erotici]] j0ohrj5klhlzqvvz2vlqcemjj7lw16b 1356180 1356177 2024-12-15T09:55:11Z Homer 215 /* Frasi */ {{cronologico}} 1356180 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Basic Instinct |genere=thriller/erotico |regista=[[Paul Verhoeven]] |sceneggiatore=[[Joe Eszterhas]] |attori= *[[Michael Douglas]]: Detective Nick Curran *[[Sharon Stone]]: Catherine Tramell *[[George Dzundza]]: Gus Moran *[[Jeanne Tripplehorn]]: Dottoressa Beth Garner *[[Leilani Sarelle]]: Roxy *[[Daniel von Bargen]]: Tenente Marty Nielsen *[[Denis Arndt]]: Tenente Philip Walker *[[Stephen Tobolowsky]]: Dottor Lamott *[[Dorothy Malone]]: Hazel Dubkins *[[James Rebhorn]]: Dottor McElweine *[[Wayne Knight]]: John Corelli |doppiatoriitaliani= *[[Oreste Rizzini]]: Detective Nick Curran *[[Cristiana Lionello]]: Catherine Tramell *[[Marcello Tusco]]: Gus Moran *[[Laura Boccanera]]: Dottoressa Beth Garner *[[Mavi Felli]]: Roxy *[[Giancarlo Maestri]]: Marty Nielsen *[[Gianni Bonagura]]: Tenenete Philip Walker *[[Roberto Pedicini]]: Dottor Lamott *[[Angiolina Quinterno]]: Hazel Dubkins *[[Sergio Di Giulio]]: Dottor McElweine *[[Oreste Lionello]]: John Corelli |note= *'''Fotografia''': [[Jan de Bont]] *'''Musiche''': [[Jerry Goldsmith]] }} '''''Basic Instinct''''', film franco-statunitense del 1992 con [[Michael Douglas]] e [[Sharon Stone]], regia di [[Paul Verhoeven]]. == Frasi == {{cronologico}} *[[Uccisione|Uccidere]] non è come fumare. Si può smettere. ('''Catherine Tramell''') *Non si è mai sicuri di nessuno, neanche di quelli che credi di conoscere davvero. ('''Tenente Philip Walker''') *Io non posso permettermi di provare qualcosa per te. Non posso permettermi di amare. ('''Catherine Tramell''') == Dialoghi == {{cronologico}} *'''Phillip Walker''': Perché ha rinunciato all'avvocato signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Perché ha pensato che non lo avrei voluto? <br/>'''Nick Curran''': Perché non si sarebbe voluta nascondere. <br/>'''Catherine Tramell''': Non ho niente da nascondere. *'''John Corelli''': È vietato fumare in questo edificio signorina Tramell. <br/>'''Catherine Tramell''': Che cosa vuol fare? Incriminarmi perché fumo? *'''John Corelli''': Potrebbe dirci la natura del suo rapporto col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho fatto sesso con lui per circa un anno e mezzo. Mi piaceva farci sesso, non aveva paura di sperimentare. Mi piacciono gli uomini così, che mi fanno godere. Mi ha fatto godere moltissimo. <br/>'''John Corelli''': Ha mai intrapreso pratiche sadomasochistiche, signorina Tramell? <br/> '''Christine Tramell''': Con esattezza che cosa aveva in mente, signor Corelli? <br/>'''John Corelli''': Lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Nick Curran''': Non lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. Johnny amava troppo usare le mani, mi piacciono mani e dita. <br/>'''Phillip Walker''': Lei ha descritto una sciarpa di seta bianca nel suo libro. <br/>'''Catherine Tramell''': Ho sempre avuto un debole per le sciarpe di seta bianca. Vanno bene per ogni occasione. <br/>'''Nick Curran''': Ha detto che le piace che si usino le mani. <br/>'''Catherine Tramell''': No, ho detto che mi piaceva che Johnny usasse le mani. Non stabilisco regole, Nick, seguo l'istinto. <br/>'''John Corelli''': Ha ucciso il signor Boz, signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Dovrei essere proprio stupida a scrivere un libro su un omicidio e poi uccidere qualcuno come l'ho descritto nel mio libro. È come se dichiarassi che sono io l'assassina, e io non sono stupida. <br/>'''Capitano Talcott''': Noi sappiamo che non lo è, signorina Tramell. <br/>'''Phillip Walker''': Forse è su questo che conta per scagionarsi. <br/>'''Nick Curran''': Avere scritto un libro le dà un alibi. <br/>'''Catherine Tramell''': Sì, è così, non è vero? Ma la risposta è no, non l'ho ucciso io. <br/>'''Gus Moran''': Fa uso di droga, signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': A volte. <br/>'''John Corelli''': Ha mai usato droghe col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Certo. <br/>'''Gus Moran''': Che tipo di droga? <br/>'''Catherine Tramell''': Cocaina. Hai mai scopato sotto cocaina, Nick? {{NDR|Accavalla le gambe mostrando l'assenza di biancheria intima, attirando l'attenzione dei presenti}} È bello. <br/>'''Nick Curran''': Le piace fare i giochetti, dico bene? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho una laurea in psicologia, inevitabile. Sono divertenti. <br/>'''Nick Curran''': Che mi dice della boxe? Anche quello è un gioco divertente? <br/>'''Capitano Talcott''': Non credo che sia pertinente a questa indagine. <br/>'''Catherine Tramell''': Lo è stata finché non è morto Manny. <br/>'''Nick Curran''': Cos'ha provato quando è morto? <br/>'''Catherine Tramell''': Lo amavo, ho sofferto. <br/>'''Nick Curran''': E cos'ha provato quando le ho detto che Boz era morto? <br/>'''Catherine Tramell''': Come se qualcuno avesse letto il mio libro e stesso giocando. <br/>'''Nick Curran''': Ma non ha sofferto? <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Nick Curran''': Perché non lo amava. <br/>'''Catherine Tramell''': Proprio così. <br/>'''Nick Curran''': Nonostante se lo scopasse. <br/>'''Catherine Tramell''': Si può godere anche senza amare. Hai mai scopato con un'altra quando eri sposato, Nick? <br/>'''Phillip Walker''': Come sa che era sposato? <br/>'''Catherine Tramell''': Forse ho tirato a indovinare, ma che differenza fa? Vuoi una sigaretta, Nick? <br/>'''John Corelli''': Vi conoscete voi due? <br/>'''Nick Curran''': No. <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Phillip Walker''': Come ha conosciuto il signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Volevo scrivere un libro su una star del rock 'n roll ormai in pensione. Sono andata al suo club, l'ho rimorchiato e ho fatto sesso con lui. <br/>'''Phillip Walker''': Non sentiva niente per lui? Ci andava a letto soltanto per il suo libro? <br/>'''Catherine Tramell''': All'inizio sì, poi mi è piaciuto quello che mi faceva. <br/>'''Gus Moran''': Fredda e spietata eh, signorina? <br/>'''Catherine Tramell''': Sono una scrittrice, uso la gente per scrivere. Che il mondo stia attento. *'''Nick Curran''': Pare che tu sappia parecchie cose di me. <br/>'''Catherine Tramell''': Sei tu che sai parecchie cose di me. <br/>'''Nick Curran''': Niente che non riguardi il mio lavoro da poliziotto. <br/>'''Catherine Tramell''': Sai che non porto le mutandine. Non è così, Nick? *'''Detective''': Non si fuma in questo edificio detective.<br/>'''Nick Curran''': Che volete fare? Incriminarmi per fumo? ==Citazioni su ''Basic Instinct''== *E poi scopro dopo quel film, che tutte le scene di sesso tra lesbiche, lasciate che lo ripeta: tutte le scene di sesso tra lesbiche sono state tagliate perché il pubblico di prova non le ha apprezzate. Ragazzi, non ho in pugno la situazione dell'America. ([[Bill Hicks]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Basic Instinct}} [[Categoria:Film thriller erotici]] afb3xdiql1qcuzctntvtmen7bsm2tlb 1356181 1356180 2024-12-15T10:00:50Z Homer 215 + Explicit 1356181 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Basic Instinct |genere=thriller/erotico |regista=[[Paul Verhoeven]] |sceneggiatore=[[Joe Eszterhas]] |attori= *[[Michael Douglas]]: Detective Nick Curran *[[Sharon Stone]]: Catherine Tramell *[[George Dzundza]]: Gus Moran *[[Jeanne Tripplehorn]]: Dottoressa Beth Garner *[[Leilani Sarelle]]: Roxy *[[Daniel von Bargen]]: Tenente Marty Nielsen *[[Denis Arndt]]: Tenente Philip Walker *[[Stephen Tobolowsky]]: Dottor Lamott *[[Dorothy Malone]]: Hazel Dubkins *[[James Rebhorn]]: Dottor McElweine *[[Wayne Knight]]: John Corelli |doppiatoriitaliani= *[[Oreste Rizzini]]: Detective Nick Curran *[[Cristiana Lionello]]: Catherine Tramell *[[Marcello Tusco]]: Gus Moran *[[Laura Boccanera]]: Dottoressa Beth Garner *[[Mavi Felli]]: Roxy *[[Giancarlo Maestri]]: Marty Nielsen *[[Gianni Bonagura]]: Tenenete Philip Walker *[[Roberto Pedicini]]: Dottor Lamott *[[Angiolina Quinterno]]: Hazel Dubkins *[[Sergio Di Giulio]]: Dottor McElweine *[[Oreste Lionello]]: John Corelli |note= *'''Fotografia''': [[Jan de Bont]] *'''Musiche''': [[Jerry Goldsmith]] }} '''''Basic Instinct''''', film franco-statunitense del 1992 con [[Michael Douglas]] e [[Sharon Stone]], regia di [[Paul Verhoeven]]. == Frasi == {{cronologico}} *[[Uccisione|Uccidere]] non è come fumare. Si può smettere. ('''Catherine Tramell''') *Non si è mai sicuri di nessuno, neanche di quelli che credi di conoscere davvero. ('''Tenente Philip Walker''') *Io non posso permettermi di provare qualcosa per te. Non posso permettermi di amare. ('''Catherine Tramell''') == Dialoghi == {{cronologico}} *'''Phillip Walker''': Perché ha rinunciato all'avvocato signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Perché ha pensato che non lo avrei voluto? <br/>'''Nick Curran''': Perché non si sarebbe voluta nascondere. <br/>'''Catherine Tramell''': Non ho niente da nascondere. *'''John Corelli''': È vietato fumare in questo edificio signorina Tramell. <br/>'''Catherine Tramell''': Che cosa vuol fare? Incriminarmi perché fumo? *'''John Corelli''': Potrebbe dirci la natura del suo rapporto col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho fatto sesso con lui per circa un anno e mezzo. Mi piaceva farci sesso, non aveva paura di sperimentare. Mi piacciono gli uomini così, che mi fanno godere. Mi ha fatto godere moltissimo. <br/>'''John Corelli''': Ha mai intrapreso pratiche sadomasochistiche, signorina Tramell? <br/> '''Christine Tramell''': Con esattezza che cosa aveva in mente, signor Corelli? <br/>'''John Corelli''': Lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Nick Curran''': Non lo ha mai legato? <br/>'''Catherine Tramell''': No. Johnny amava troppo usare le mani, mi piacciono mani e dita. <br/>'''Phillip Walker''': Lei ha descritto una sciarpa di seta bianca nel suo libro. <br/>'''Catherine Tramell''': Ho sempre avuto un debole per le sciarpe di seta bianca. Vanno bene per ogni occasione. <br/>'''Nick Curran''': Ha detto che le piace che si usino le mani. <br/>'''Catherine Tramell''': No, ho detto che mi piaceva che Johnny usasse le mani. Non stabilisco regole, Nick, seguo l'istinto. <br/>'''John Corelli''': Ha ucciso il signor Boz, signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': Dovrei essere proprio stupida a scrivere un libro su un omicidio e poi uccidere qualcuno come l'ho descritto nel mio libro. È come se dichiarassi che sono io l'assassina, e io non sono stupida. <br/>'''Capitano Talcott''': Noi sappiamo che non lo è, signorina Tramell. <br/>'''Phillip Walker''': Forse è su questo che conta per scagionarsi. <br/>'''Nick Curran''': Avere scritto un libro le dà un alibi. <br/>'''Catherine Tramell''': Sì, è così, non è vero? Ma la risposta è no, non l'ho ucciso io. <br/>'''Gus Moran''': Fa uso di droga, signorina Tramell? <br/>'''Catherine Tramell''': A volte. <br/>'''John Corelli''': Ha mai usato droghe col signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Certo. <br/>'''Gus Moran''': Che tipo di droga? <br/>'''Catherine Tramell''': Cocaina. Hai mai scopato sotto cocaina, Nick? {{NDR|Accavalla le gambe mostrando l'assenza di biancheria intima, attirando l'attenzione dei presenti}} È bello. <br/>'''Nick Curran''': Le piace fare i giochetti, dico bene? <br/>'''Catherine Tramell''': Ho una laurea in psicologia, inevitabile. Sono divertenti. <br/>'''Nick Curran''': Che mi dice della boxe? Anche quello è un gioco divertente? <br/>'''Capitano Talcott''': Non credo che sia pertinente a questa indagine. <br/>'''Catherine Tramell''': Lo è stata finché non è morto Manny. <br/>'''Nick Curran''': Cos'ha provato quando è morto? <br/>'''Catherine Tramell''': Lo amavo, ho sofferto. <br/>'''Nick Curran''': E cos'ha provato quando le ho detto che Boz era morto? <br/>'''Catherine Tramell''': Come se qualcuno avesse letto il mio libro e stesso giocando. <br/>'''Nick Curran''': Ma non ha sofferto? <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Nick Curran''': Perché non lo amava. <br/>'''Catherine Tramell''': Proprio così. <br/>'''Nick Curran''': Nonostante se lo scopasse. <br/>'''Catherine Tramell''': Si può godere anche senza amare. Hai mai scopato con un'altra quando eri sposato, Nick? <br/>'''Phillip Walker''': Come sa che era sposato? <br/>'''Catherine Tramell''': Forse ho tirato a indovinare, ma che differenza fa? Vuoi una sigaretta, Nick? <br/>'''John Corelli''': Vi conoscete voi due? <br/>'''Nick Curran''': No. <br/>'''Catherine Tramell''': No. <br/>'''Phillip Walker''': Come ha conosciuto il signor Boz? <br/>'''Catherine Tramell''': Volevo scrivere un libro su una star del rock 'n roll ormai in pensione. Sono andata al suo club, l'ho rimorchiato e ho fatto sesso con lui. <br/>'''Phillip Walker''': Non sentiva niente per lui? Ci andava a letto soltanto per il suo libro? <br/>'''Catherine Tramell''': All'inizio sì, poi mi è piaciuto quello che mi faceva. <br/>'''Gus Moran''': Fredda e spietata eh, signorina? <br/>'''Catherine Tramell''': Sono una scrittrice, uso la gente per scrivere. Che il mondo stia attento. *'''Nick Curran''': Pare che tu sappia parecchie cose di me. <br/>'''Catherine Tramell''': Sei tu che sai parecchie cose di me. <br/>'''Nick Curran''': Niente che non riguardi il mio lavoro da poliziotto. <br/>'''Catherine Tramell''': Sai che non porto le mutandine. Non è così, Nick? *'''Detective''': Non si fuma in questo edificio detective.<br/>'''Nick Curran''': Che volete fare? Incriminarmi per fumo? ==[[Explicit]]== {{explicit film}} '''Catherine Tramell''': E ora che facciamo Nick? <br/>'''Nick Curran''': Scopiamo come ricci, alleviamo marmocchi, viviamo felici e contenti. <br/>'''Catherine Tramell''': Odio i marmocchi. <br/>'''Nick Curran''': Scopiamo come ricci, dimentichiamo i marmocchi, e viviamo felici e contenti. ==Citazioni su ''Basic Instinct''== *E poi scopro dopo quel film, che tutte le scene di sesso tra lesbiche, lasciate che lo ripeta: tutte le scene di sesso tra lesbiche sono state tagliate perché il pubblico di prova non le ha apprezzate. Ragazzi, non ho in pugno la situazione dell'America. ([[Bill Hicks]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Basic Instinct}} [[Categoria:Film thriller erotici]] rhwmjpnkjhzri5an9lb9ovt2rkf9quc Alfred Hitchcock 0 970 1356184 1355170 2024-12-15T10:05:40Z Spinoziano 2297 /* Filmografia */ 1356184 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Alfred Hitchcock NYWTS.jpg|thumb|Alfred Hitchcock nel 1956]] {{Premio|Oscar|Oscar alla memoria [[Irving G. Thalberg]] (1968)}} Sir '''Alfred Joseph Hitchcock''' (1899 – 1980), regista inglese. ==Citazioni di Alfred Hitchcock== *Anche se facessi ''[[Cenerentola (personaggio)|Cenerentola]]'', il pubblico cercherebbe qualche cadavere nella carrozza.<ref>Citato in ''Portala al cinema'', p. 146.</ref> *C'è qualcosa di più importante della logica: l'[[immaginazione]].<ref>Citato in ''Focus'', n. 111, p. 116.</ref> *Come regista sono etichettato. Se facessi Cenerentola, il pubblico cercherebbe subito il cadavere nella carrozza. :''I am a typed director. If I made Cinderella, the audience would immediately be looking for a body in the coach''.<ref>Da ''Newsweek'', 11 giugno 1956.</ref> *Ho avuto la grande fortuna di essere molto pauroso. Il mio vantaggio è di essere un codardo e di avere una soglia della paura bassa, perché un eroe non è in grado di fare film di suspense.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dei film'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2020, p. 142. ISBN 9788858025864</ref> *Il [[dialogo]] dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, i cui occhi raccontano la storia per mezzo di espressioni visive. :''Dialogue should simply be a sound among other sounds, just something that comes out of the mouths of people whose eyes tell the story in visual terms''.<ref>Citato in [[François Truffaut]], ''Hitchcock'', 1967.</ref> *Il [[dramma]] è la vita con le parti noiose tagliate. :''Drama is life with the dull bits cut out.''<ref>{{en}} Citato in [[Leslie Halliwell]], ''Hallywell's Filmgoer's Companion'' – HarperCollins, Londra, 1984.</ref> *In un buon film il sonoro potrebbe sparire e il pubblico avrebbe comunque un'idea chiara di cosa stava succedendo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dei film'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2020, p. 107. ISBN 9788858025864</ref> *La durata di un film dovrebbe essere direttamente commisurata alla capacità di resistenza della [[vescica urinaria|vescica umana]].<ref>Citato in ''Portala al cinema'', p. 5.</ref> *{{NDR|[[Ultime parole]]}} Nessuno sa come va a finire. Una persona dovrebbe morire per sapere esattamente cosa accade dopo la morte, nonostante i cattolici abbiano le loro speranze. :''One never knows the ending. One has to die to know exactly what happens after death, although Catholics have their hopes.''<ref>Citato in Sidney Gottlieb e Christopher Brookhouse, ''Framing Hitchcock: selected essays from the Hitchcock annual'', Wayne State University Press, 2002, [http://books.google.it/books?id=P2ydVge4IiIC&pg=PA314 p. 314]. ISBN 0814330614</ref> *Non sono contro la [[polizia]]; ne ho solo paura. :''I’m not against the police; I'm just afraid of them''.<ref>Citato in François Truffaut, ''Hitchcock'' (revised edition 1985), èhttp://books.google.com/books?id=NnE_sPb3XBQC&q=%22I%27m+not+against+the+police+I%27m+just+afraid+of+them%22&pg=PA109#v=onepage p. 109].</ref> *[[James Stewart|Stewart]] può recitare qualsiasi scena, e sempre aderendo al personaggio. [...] È sempre Stewart, mai il nome del personaggio che sta interpretando.<ref>Citato in ''Chi c'è in quel film?'', p. 367.</ref> *[[James Stewart|Stewart]] è il perfetto eroe hitchcockiano, perché è l'Uomo Qualunque messo in situazioni bizzarre.<ref>Citato in ''Chi c'è in quel film?'', p. 368.</ref> *{{NDR|La [[felicità]] è}} Un orizzonte sereno. Nulla di preoccupante nel piatto. Solo cose creative, non distruttive. Questo dentro sé stessi, perché dentro me non sopporto i battibecchi, non sopporto tensioni fra le persone. Penso che l'odio sia solo energia sprecata. Non è affatto produttivo. Sono molto sensibile. Una parola tagliente, detta bruscamente da una persona, specie se mi è vicina, mi fa male per giorni. So che siamo solo umani, siamo stimolati da questo genere di emozioni, chiamiamole anche negative, ma quando tutte queste vengono rimosse e si può vedere davanti a noi che la strada è pulita e si sta creando qualcosa; credo che questo sia quanto più felice io voglia mai essere. :''A clear horizon – nothing to worry about on your plate. Only things that are creative and not destructive. And that's within yourself, within me I can't bear quarreling, I can't bear feelings between people – I think hatred is wasted energy. It's all nonproductive. I'm very sensitive – A sharp word said by say a person who has a temper if they're close to me hurts me for days. I know we're only human, we do go in for these various emotions, call them negative emotions, but when all these are removed and you can look forward and the road is clear ahead and now you're going to create something – I think that's as happy as I would ever want to be.''<ref>{{en}} Dall'intervista ''A Talk with Hitchcock'' del 1964, presente nel programma televisivo canadese ''Telescope''; presente nel video su ''[https://www.youtube.com/watch?v=14dOICbwSIs YouTube.com]''. Citato in Maria Popova, ''[http://www.theatlantic.com/health/archive/2012/03/hitchcocks-secret-to-happiness/254769/ Hitchcock's Secret to Happiness]'', ''TheAtlantic.com'', 20 marzo 2012.</ref> *Vedi, quando la star è in pericolo, la reazione del pubblico è molto più forte che se ci fosse un caratterista – magari uno più adatto al ruolo.<ref>Citato in ''Chi c'è in quel film?'', p. 368.</ref> {{Int|Citato in [[François Truffaut]], ''Il cinema secondo Hitchcock''|Traduzione di G. Ferrari e F. Pititto, Il Saggiatore, 2009. ISBN 88-565-0109-0}} *Per produrre [[suspense]], nella sua forma più comune, è indispensabile che il pubblico sia perfettamente informato di tutti gli elementi in gioco. Altrimenti non c'è suspense. (p. 59) *La differenza tra suspense e sorpresa è molto semplice e ne parlo molto spesso. Tuttavia nei film c'è spesso confusione tra queste due nozioni. Noi stiamo parlando, c'è forse una bomba sotto questo tavolo e la nostra conversazione è molto normale, non accade niente di speciale e tutt'a un tratto: boom, l'esplosione. Il pubblico è sorpreso, ma prima che lo diventi gli è stata mostrata una scena assolutamente normale, priva di interesse. Ora veniamo al suspense. La bomba è sotto il tavolo e il pubblico lo sa, probabilmente perché ha visto l'anarchico mentre la stava posando. Il pubblico sa che la bomba esploderà all'una e sa che è l'una meno un quarto – c'è un orologio nella stanza – ; la stessa conversazione insignificante diventa tutt'a un tratto molto interessante perché il pubblico partecipa alla scena. Gli verrebbe da dire ai personaggi sullo schermo: «Non dovreste parlare di cose così banali, c'è una bomba che sta per esplodere da un momento all'altro». Nel primo caso abbiamo offerto alla platea quindici secondi di sorpresa al momento dell'esplosione. Nel secondo caso gli offriamo quindici minuti di suspense. La conclusione di tutto questo è che bisogna informare il pubblico ogni volta che è possibile, tranne quando la sorpresa è un twist, cioè quando una conclusione imprevista costituisce il sale dell'aneddoto. (pp. 60-61) *Mi sono spesso reso conto che certe situazioni di suspense sono irrimediabilmente compromesse quando il pubblico non capisce chiaramente la situazione. Per esempio due attori hanno i vestiti quasi uguali e il pubblico non li distingue più; le ambientazioni sono confuse, la gente non riesce a capire bene dove si stia svolgendo l'azione e, mentre lo spettatore cerca di riprendere il filo della narrazione, la scena va avanti e non provoca alcuna emozione. Bisogna costantemente chiarire. (p. 75) *Per ''[[Il sospetto (film 1941)|Il sospetto]]'', noti che si tratta del mio secondo film inglese girato a Hollywood: attori inglesi, atmosfera inglese, romanzo inglese. (p. 116) ==Citazioni su Alfred Hitchcock== *Certo, Alfred Hitchcock è un maestro di tecnica e di stile e il suo ''Psycho'' viene riconosciuto ormai come un capolavoro assoluto del cinema, ma l'impatto di questo film presso le platee del 1960 è sconvolgente: voyeurismo, violenza, sesso, necrofilia, mania omicida... tutte le più efferrate perversioni della mente umana vengono rappresentate esplicitamente sullo schermo da Hitchcock, e il maestro del cinema mostra per la prima volta al pubblico atti e oppure che accadevano sempre fuori campo o dopo un'appropriata dissolvenza. In più siccome Hitchcock sta raccontando con ''Psycho'' una storia contemporanea (ispirata dalle gesta di un ''autentico'' "serial killer"), tutto quello che appare in questo suo film è estremamente realistico, e quindi vero: potrebbe accadere a chiunque tra gli spettatori, e a parecchie sfortunate vittime in effetti è accaduto. ([[Luigi Cozzi]]) *Come ci ha insegnato [[François Truffaut]], Hitchcock è un maestro per generazioni di registi e di spettatori: ogni volta che si vede un suo film è come se lo si vedesse per la prima volta, sempre con il fiato sospeso. ([[Aldo Grasso]]) *Hitch non ascolta veramente le scene. Ho sempre avuto l'impressione che potevi benissimo andare sul set e metterti a recitare l'elenco telefonico, e se Hitch trovava buono il modo in cui ti muovevi e reagivi, l'espressione del viso, eccetera, ti avrebbe detto: "Va bene così". ([[James Stewart]]) *Hitchcock aveva tante regole che oggi sono citate e che sono violate. Diceva anche: “Tratta gli attori come se fossero bestiame”. Oppure: “Assicurati alla fine della giornata di non uccidere nessuno sceneggiatore”. ([[Tommy Lee Jones]]) *Hitchcock disse: "Gli attori vanno trattati come mucche". Non era gentile, ma lui era un provocatore. Tutto quello che faceva aveva lo scopo di suscitare una reazione, a cominciare dai suoi film. Hitchcock era un burlone. Gli piaceva fare scherzi alla gente. Ma sapeva essere anche molto serio. Era un uomo molto intelligente. Spesso rimproverava ai film della sua epoca di essere fotocopie di show radiofonici, di non essere abbastanza cinematografici. ([[Martin Landau]]) *I film di Hitchcock ti tengono sempre con il fiato sospeso, ma a volte possono essere divertenti quando meno te lo aspetti. Per questo li adoro. (''[[Metal Gear Solid 3: Snake Eater]]'') *Il cinema del filone giallo gli deve molto; tanto, tantissimo gli deve il pubblico cui il regista ha regalato ore ed ore di divertimento con un pizzico di paura. Altrimenti che mago sarebbe stato? ([[Bruno Amatucci]]) *Il mio rapporto con lui è stato imbarazzante, difficile e offensivo. Mi disse: "Se te ne vai, ti rovino la carriera". E così fece. ([[Tippi Hedren]]) *Il regista era rigoroso come un matematico (usava storyboard meticolosi), spietato come un sadico (gli attori erano le sue vittime), misogino con perfidia, ironico e (mentalmente) macabro. ([[Fernaldo Di Giammatteo]]) *Quando un uomo da trent'anni, e attraverso cinquanta film, racconta grossomodo sempre la stessa storia – quella di un'anima alle prese con il male – e mantiene lungo questa linea unica lo stesso stile fatto essenzialmente di un modo esemplare di spogliare i personaggi e immergerli nell’universo astratto delle loro passioni, mi sembra difficile non ammettere che ci si trova per una volta di fronte a ciò che appare sempre più raro in questa industria: un autore di film. ([[Alexandre Astruc]]) *Sembrava un uomo tranquillo [...] e invece aveva quello sguardo che ti attraversava da parte a parte, inquietante. Un uomo difficile da capire [...] il suo sguardo, sin dalla prima volta che l'ho incontrato, lo rivelava chiaramente: era lo sguardo di un uomo che si considerava visibilmente superiore, che vedeva nella donna un bell'oggetto, ma non molto di più. ([[Claudia Cardinale]]) ===[[Dario Argento]]=== *Hitchcock ha innovato il cinema facendogli fare un passo così gigantesco che un suo vecchio film del muto ci appare girato tecnicamente oggi. I suoi bisogni espressivi fecero infatti progredire la tecnica, non il contrario. *Io gli volevo tanto bene. Ogni volta che facevo un film pensavo: chissà se Hitchcock lo vedrà. Chissà se gli piacerà. *Io non mi sento l'erede di Hitchcock. Forse ho ereditato il suo pubblico, ma non certo le sue tematiche. [...] Hitchcock è puritano mentre io sono libertario fino ai limiti dello sberleffo, il mio cinema è trasgressivo. *Mi telefonano: è morto Hitchcock. Ma come? È impossibile. Era vecchio, mi dicono, aveva ottantun anni. Lo so, ma poteva ancora vivere moltissimo, perché non centocinquanta, duecento anni? Io ancora non lo accetto. Perché lui non era un maestro del cinema, era il maestro. *Rivendico ad Hitchcock il grande artigianato fatto progredire e volare fino a diventare genio del cinema. Inventore dei tempi. Dei movimenti di macchina che raccontano da soli una storia interna alla storia del film e ancora più interna nei sogni del regista che l'ha realizzata. Inventore, insomma, del cinema moderno. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *[[Peter Bogdanovich]], ''Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood'', traduzione di Roberto Buffagni, Fandango Libri, 2008. *''Portala al cinema'' (''The Moviegoer's Companion'', Think Publishing, Londra, 2004), a cura di Rhiannon Guy, traduzione di Luigi Giacone, Einaudi, Torino, 2006. ISBN 8806183044 ==Filmografia== {{div col}} *''[[Ricatto (film 1929)|Ricatto]]'' (1929) *''[[Omicidio!]]'' (1930) *''[[Il club dei 39]]'' (1935) *''[[Sabotaggio (film)|Sabotaggio]]'' (1936) *''[[Giovane e innocente]]'' (1937) *''[[La taverna della Giamaica]]'' (1939) *''[[Rebecca, la prima moglie (film 1940)|Rebecca, la prima moglie]]'' (1940) *''[[Il prigioniero di Amsterdam]]'' (1940) *''[[Il sospetto (film 1941)|Il sospetto]]'' (1941) *''[[L'ombra del dubbio (film 1943)|L'ombra del dubbio]]'' (1943) *''[[Prigionieri dell'oceano]]'' (1944) *''[[Io ti salverò]]'' (1945) *''[[Notorious - L'amante perduta]]'' (1946) *''[[Il caso Paradine]]'' (1947) *''[[Nodo alla gola]]'' (1948) *''[[Il peccato di Lady Considine]]'' (1949) *''[[Paura in palcoscenico]]'' (1950) *''[[L'altro uomo]]'' (1951) *''[[Io confesso]]'' (1953) *''[[Il delitto perfetto]]'' (1954) *''[[La finestra sul cortile]]'' (1954) *''[[Caccia al ladro]]'' (1955) *''[[Il ladro (film 1956)|Il ladro]]'' (1956) *''[[L'uomo che sapeva troppo (film 1956)|L'uomo che sapeva troppo]]'' (1956) *''[[La donna che visse due volte]]'' (1958) *''[[Intrigo internazionale]]'' (1959) *''[[Psyco]]'' (1960) *''[[Gli uccelli]]'' (1963) *''[[Marnie]]'' (1964) *''[[Il sipario strappato]]'' (1966) *''[[Topaz]]'' (1969) *''[[Frenzy]]'' (1972) *''[[Complotto di famiglia]]'' (1976) {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Hitchcock, Alfred}} [[Categoria:Produttori cinematografici britannici]] [[Categoria:Registi britannici]] [[Categoria:Sceneggiatori britannici]] 2lp0u6jgaewdctnha8oa24bvmow0r0a J. M. Barrie 0 1627 1356179 1352672 2024-12-15T09:53:39Z Mariomassone 17056 1356179 wikitext text/x-wiki [[File:Sir James M. Barrie.jpg|thumb|J. M. Barrie, 1910 circa]] Sir '''James Matthew Barrie''' (1860 – 1937), scrittore e drammaturgo scozzese. ==Citazioni di J. M. Barrie== *Dio ci ha dato la memoria perché avessimo le rose a dicembre.<ref>Da un discorso alla St. Andrew's University, in Scozia, nel 1922, citando una poesia del poeta inglese Geoffrey Studdert Kennedy, ''Roses in December''. Citato in ''[https://www.ilpost.it/2017/12/01/god-gave-us-memory-barrie/ ilpost.it]'', 1 dicembre 2017.</ref> *È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di niente altro; se non ce l'ha, tutto il resto non serve a molto.<ref>Da ''What Every Woman Knows'', I. Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *La [[religione]] di una persona è ciò che più gli interessa, e la tua è il successo. :''One's religion is whatever he is most interested in, and yours is Success''.<ref>Da ''The Twelve-Pound Look'', 1910.</ref> *La [[vita]] è una lunga lezione di umiltà. :''Life is a long lesson in humility''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext04/lmini10.txt The Little Minister]'', 1891, cap. 3: "The Night-Watchers".</ref> *Niente è veramente [[lavoro]] a meno che non preferiate fare qualcos'altro.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader' Digest'', agosto 1965.</ref> *Non riusciamo a capire di quanto poco abbiamo bisogno in questo mondo finché non ne conosciamo la perdita. :''We never understand how little we need in this world until we know the loss of it''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext95/marog10.txt Margaret Ogilvy]'', 1897, cap. 8.</ref> *Non sono abbastanza giovane per conoscere tutte le cose. :''I'm not young enough to know everything''.<ref>Da ''The Admirable Crichton'', 1903, I.</ref> ==''Peter Pan''== ===[[Incipit]]=== ====Pina Ballario==== Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo.<br> Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<br> C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br> «Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br> Questo fu tutto quanto passò tra di loro sull'argomento, ma, da allora, Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br> Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I [[Duenne|due anni]] sono il principio della fine.<br> {{NDR|James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768}} Tutti i bambini crescono, tranne uno. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe in questo modo.<br>Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<r>C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br>«Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br>Questo fu tutto ciò che si dissero sull'argomento, ma da allora Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br>Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I due anni sono il principio della fine.<br> {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2}} ====Milli Dandolo==== Tutti i bambini crescono, meno uno. Sanno subito che crescono, e Wendy lo seppe così. Un giorno, quando aveva tre anni, e stava giocando in giardino, colse un fiore e corse da sua madre. Doveva avere un aspetto delizioso, perché la signora Darling si mise una mano sul cuore ed esclamò, -Oh, perché non puoi rimanere sempre così!- Questo fu quanto passò fra di loro circa l'argomento, ma da allora Wendy seppe che avrebbe dovuto crescere. Tu sai questo quando hai due anni. Due anni sono l'inizio della fine. {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977}} ===Citazioni=== *Ogni volta che un bimbo dice: 'Io non credo alle fate', c'è una fatina che da qualche parte cade a terra morta. {{c|manca l'edizione}} *[[Morte|Morire]] sarà una splendida avventura. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credi alle fate?... Se ci credi, batti le mani! {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo come l'ebbe, quella sera, il coraggioso Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro [[fede]] incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Tutti i [[Bambino|bambini]], [...] essendo stati uccelli prima di trasformarsi in esseri umani, sono ovviamente un po' selvaggi durante le prime settimane di vita e hanno un certo prurito sulle spalle, dove un tempo c'erano un paio di ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credere di farlo è quasi bello quanto farlo davvero. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Le stelle, per quanto meravigliose, non possono in alcun modo immischiarsi nelle faccende umane, ma devono limitarsi a guardare in eterno. È una punizione che si è abbattuta su di loro così tanto tempo fa che nessuna stella ne ricorda il motivo. E così quelle più anziane sono diventate cieche e taciturne (le stelle comunicano tra loro ammiccando con gli occhi), ma quelle più giovani si meravigliano ancora di tutto. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Mrs Darling sentì per la prima volta il nome di Peter Pan mentre stava rassettando la mente dei suoi figli, che è quello che fanno le brave mamme ogni sera dopo che i propri piccoli si sono addormentati-frugano nelle loro menti e mettono in ordine i pensieri per il mattino seguente [...]. È un po' come riordinare i cassetti. [...] Quando vi svegliate al mattino, le cattiverie e i pensieri malvagi con i quali vi siete coricati sono stati ripiegati con cura e sistemati in una zona remota della vostra piccola mente, e in cima, ben esposti e aerati, restano i pensieri più dolci, pronti per essere indossati. {{c|manca l'edizione e la pagina}} * [...] ricordò un [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]] che si diceva vivesse con le fate. Si raccontavano strane storie sul suo conto, ad esempio che quando un bambino moriva Peter lo accompagnava per un tratto di strada perché non avesse paura. {{c|manca l'edizione}} *«Wendy», continuò con un tono a cui nessuna donna è mai riuscita a resistere, «Wendy, una [[ragazza]] vale più di venti [[Ragazzo|ragazzi]]». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *I Bimbi Sperduti erano sulle tracce di Peter, i pirati erano sulle tracce dei Bimbi Sperduti, i pellerossa erano sulle tracce dei pirati e le belve erano sulle tracce dei pellerossa. Continuavano a girare in tondo per l'isola, ma non si incontravano mai perché andavano tutti alla stessa velocità. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Se credete alle fate», urlò Peter, «battete le mani. Non lasciate che Campanellino muoia». Molti batterono le mani. Qualche idiota fischiò. Gli applausi cessarono improvvisamente, come se una schiera di mamme fosse accorsa nella cameretta dei propri bimbi per capire cosa stava succedendo. Ma Campanellino era ormai salva. La voce tornò tintinnante come prima, saltò giù dal letto e un attimo dopo stava sfrecciando per la stanza più impudente e felice che mai. Non le passò mai per la mente di ringraziare coloro che la salvarono; piuttosto, avrebbe preferito farla pagare a quelli che avevano fischiato. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Campanellino, come osi bere la mia medicina?» Ma lei non rispose. Stava già annaspando nell'aria. «Che ti succede?», urlò Peter, improvvisamente preoccupato. «È veleno, Peter» gli disse dolcemente. «Sto per morire». «Oh, Campanellino, l'hai bevuta per salvarmi?» «Sì». «Perché l'hai fatto?» Ora le sue ali a malapena riuscivano a reggerla, ma per tutta risposta volò alle sue spalle, gli morse affettuosamente il naso e gli sussurrò in un orecchio: «Stupido somaro». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Dovete fare pensieri dolci e meravigliosi», spiegò loro Peter. «Saranno loro a sollevarvi in aria». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *L'attacco dei pirati era stato una sorpresa a tutti gli effetti, una sicura prova che Uncino, da uomo privo di scrupoli qual era, si era comportato slealmente, perché nessun uomo bianco è così astuto da cogliere di sorpresa i pellerossa senza imbrogliare. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Spiace ammetterlo, ma la presunzione di Peter era una delle sue doti più affascinanti. Per dirla tutta, non esisteva un bambino più presuntuoso di Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} ==''Peter Pan nei giardini di Kensington''== ===[[Incipit]]=== ====Pina Ballario==== Voi dovete capire da voi stessi che è un po' difficile seguir le avventure di Peter Pan senz'avere una certa familiarità coi giardini di Kensington. Essi sono in Londra, dove vive il re d'Inghilterra, ed io ho l'abitudine di condurci ogni giorno il mio David, salvo il caso che sia decisamente infreddato. Nessun bambino ha mai visto tutti, tutti i giardini, per la ragione che vien sempre così presto l'ora di tornare a casa. E la ragione per cui vien così presto l'ora di tornare a casa è questa, che, se voi siete così piccoli come il mio David, appena fa buio, avete subito sonno. Se vostra madre non fosse più che sicura di questo, non vi manderebbe a letto tanto di buon'ora. ====Renato Gorgoni==== Dovete convincervi che vi sarà difficile seguire le avventure di Peter Pan se non conoscete a menadito i Giardini di Kensington, che si trovano a Londra, dove vive il re. Io avevo l'abitudine di portarci David quasi ogni giorno a meno che non fosse febbricitante. Nessun bambino ha mai visto i Giardini per intero perché presto è tempo di tornare indietro. E l'ora di tornare indietro viene presto perché se siete piccoli come David dovete dormire dalle dodici all'una. Se vostra mamma non fosse così decisa a farvi dormire dalle dodici all'una, è probabile che potreste vederli tutti.<!-- p. 5 --> ===Citazioni=== *Quando il primo [[bambino]] rise per la prima volta, la sua risata si ruppe in milioni di frammenti che se ne andarono saltando tutt'intorno. Quella fu la nascita delle [[Fata|fate]]. (2012; p. 50) *Salomone aveva molte [[Proverbi dai libri|massime]] eccellenti per tenerli sempre occupati. Per esempio "Non rimandare a domani l'uovo che puoi fare oggi" e "In questo mondo non c'è una seconda occasione". (2012; p. 61) *Maimie si fermò da sola dentro un cerchio delle fate, e allora sua madre, che era una signora di talento non comune, [[Poesie dai libri|disse]]:<br/>''Per Peter Pan il tuo adorato''<br/>''Piccola, dimmi, cosa hai portato?''<br/>A cui Maimie rispose:<br/>''Ho una capretta, può cavalcarla''<br/>''guarda, lontano vado a gettarla.''<br/>Poi fece volteggiare intorno le braccia come se spargesse semi e girò su se stessa tre volte.<br/>Allora Tony disse:<br/>''Se Peter la capretta troverà''<br/>''Mai più Maimie mi spaventerà?''<br/>E Maimie rispose:<br/>''Non vedrò capre mai più, lo giuro,''<br/>''Né quando è chiaro né quando è scuro.'' (2012; pp. 98-99) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Mary Rose''=== ''La scena – che deve essere tale da permettere un rapido cambiamento – è, in questo primo tempo, una stanza priva di mobili in una piccola casa di campagna inglese, nel 1919. Tempo presente: un freddo pomeriggio di novembre. È una stanza al primo piano di una casa vuota che da qualche tempo è in vendita ed è in uno stato di triste abbandono, umida e trascurata. [...]<br> La signora Otery dà, nell'entrare, un'occhiata alla porta di sinistra e rabbrividisce impercettibilmente''.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Salite o non salite?<br>'''HARRY''': (''d. d.'') – Che è tutta questa fretta, cavolino mio? Abbiamo tanto di quel tempo... (''Entra e va verso sinistra'')<br>'''LA SIGNORA OTERY''': (''dopo che Harry ha osservato la stanza'') Quando la casa aveva i mobili, questo era il salotto.<br>'''HARRY''': (''guardandosi attorno e scuotendo la testa'') No, no, no; quando mai! Questo non era il salotto, cavolino mio, per lo meno, non lo era ai miei tempi.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Io sono qui da tre anni e non ho mai visto la casa ammobiliata; ma mi è stato detto che dovevo dire che questo era il salotto. E vi sarei grata se non mi chiamaste «cavolino» né vostro, né di altri. ===''L'uccellino bianco''=== Talvolta il ragazzino che mi chiama padre mi porta un invito: "Mi farà molto piacere se vorrete venire a farmi visita" mi manda a dire sua madre, e io, sempre, rifiuto. E se David me ne chiede il motivo, gli spiego che è perché non ho alcun desiderio di incontrarla.<br /> "Venite questa volta, padre" ha insistito qualche giorno fa, "perché è il suo compleanno, ne compie ventisei" ed è un'età così grande per David! Forse lui crede che sia ormai vecchia. ==Citazioni su J. M. Barrie== *Il Barrie è un fenomeno psico-artistico dei più curiosi. A me fa l'effetto di un ragazzo che, arrivato a una certa età si sia piantato lì, abbia fatto un capriccio e non abbia più voluto crescere. Letterariamente egli è rimasto sempre un ''énfant-prodige''. E badate che ha i suoi quarantacinque anni suonati! ([[Mario Borsa]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *James M. Barrie, ''Mary Rose'', a cura di Sergio Cenalino, da ''Il Dramma'' diretto da [[Lucio Ridenti]], 28° Anno, N. 147-148, 1952. *James M. Barrie, ''Le Avventure di Peter Pan'', presentato da Diego De Silva, Newton Compton Editori. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768 *James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2 *J. M. Barrie, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/barrie/index.htm Peter Pan nei giardini di Kensington]'', traduzione di Francesco C. Ageno, Bemporad, [1934]. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan nei giardini di Kensington'', traduzione di Renato Gorgoni, Corriere della Sera, 2012. ISSN 1828-55287 *James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977 *James M. Barrie, ''L'uccellino bianco'', traduzione di Luisa Pecchi, Milonga, collana I Nobel, 2011. ==Voci correlate== *''[[Le avventure di Peter Pan]]'' – film 1953 *''[[Hook - Capitan Uncino]]'' – film 1991 *''[[Neverland - Un sogno per la vita]]'' – film 2004 *[[Isola che non c'è]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s=en:Author:J. M. Barrie|s_lingua=inglese}} {{DEFAULTSORT:Barrie, James Matthew}} [[Categoria:Drammaturghi britannici]] [[Categoria:Scrittori scozzesi]] g51h1fjt7383bnvf61is5di1kerbgbn 1356188 1356179 2024-12-15T10:08:37Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ lavoro in corso 1356188 wikitext text/x-wiki [[File:Sir James M. Barrie.jpg|thumb|J. M. Barrie, 1910 circa]] Sir '''James Matthew Barrie''' (1860 – 1937), scrittore e drammaturgo scozzese. ==Citazioni di J. M. Barrie== *Dio ci ha dato la memoria perché avessimo le rose a dicembre.<ref>Da un discorso alla St. Andrew's University, in Scozia, nel 1922, citando una poesia del poeta inglese Geoffrey Studdert Kennedy, ''Roses in December''. Citato in ''[https://www.ilpost.it/2017/12/01/god-gave-us-memory-barrie/ ilpost.it]'', 1 dicembre 2017.</ref> *È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di niente altro; se non ce l'ha, tutto il resto non serve a molto.<ref>Da ''What Every Woman Knows'', I. Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *La [[religione]] di una persona è ciò che più gli interessa, e la tua è il successo. :''One's religion is whatever he is most interested in, and yours is Success''.<ref>Da ''The Twelve-Pound Look'', 1910.</ref> *La [[vita]] è una lunga lezione di umiltà. :''Life is a long lesson in humility''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext04/lmini10.txt The Little Minister]'', 1891, cap. 3: "The Night-Watchers".</ref> *Niente è veramente [[lavoro]] a meno che non preferiate fare qualcos'altro.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader' Digest'', agosto 1965.</ref> *Non riusciamo a capire di quanto poco abbiamo bisogno in questo mondo finché non ne conosciamo la perdita. :''We never understand how little we need in this world until we know the loss of it''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext95/marog10.txt Margaret Ogilvy]'', 1897, cap. 8.</ref> *Non sono abbastanza giovane per conoscere tutte le cose. :''I'm not young enough to know everything''.<ref>Da ''The Admirable Crichton'', 1903, I.</ref> ==''Peter Pan''== ===[[Incipit]]=== ====Pina Ballario==== Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo.<br> Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<br> C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br> «Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br> Questo fu tutto quanto passò tra di loro sull'argomento, ma, da allora, Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br> Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I [[Duenne|due anni]] sono il principio della fine.<br> {{NDR|James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768}} Tutti i bambini crescono, tranne uno. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe in questo modo.<br>Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<r>C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br>«Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br>Questo fu tutto ciò che si dissero sull'argomento, ma da allora Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br>Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I due anni sono il principio della fine.<br> {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2}} ====Milli Dandolo==== Tutti i bambini crescono, meno uno. Sanno subito che crescono, e Wendy lo seppe così. Un giorno, quando aveva tre anni, e stava giocando in giardino, colse un fiore e corse da sua madre. Doveva avere un aspetto delizioso, perché la signora Darling si mise una mano sul cuore ed esclamò, -Oh, perché non puoi rimanere sempre così!- Questo fu quanto passò fra di loro circa l'argomento, ma da allora Wendy seppe che avrebbe dovuto crescere. Tu sai questo quando hai due anni. Due anni sono l'inizio della fine. {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977}} ===Citazioni=== *Forse non avete mai visto la pianta di una mente adulta. I medici talvolta disegnano piante di altre parti del corpo, anche del vostro, e la vostra pianta personale può risultare interessante per voi. Provate a dire loro di tracciare la pianta di una mente di bambino che non solo è confusa, ma è in continuo movimento. Difficilmente ci riescono. Ci sono linee a zigzag simili a quelle che segnano la vostra temperatura su una tabella clinica, e con ogni verosimiglianza rappresentano le vie di un'isola. Infatti l'[[Isola che non c'è|Isolachenoncè]] è, più o meno, un'isola con meravigliose macchie di colore qua e là, e banchi di corallo, e vascelli pirati al largo, e selvagge tane solitarie, e gnomi che perlopiù esercitano il mestiere di sarto, e caverne attraverso le quali scorre un fiume, e principi con sette fratelli maggiori, e una capanna che sta andando in rovina, e una vecchia signora straordinariamente piccola con il naso a becco. (2015; p. 12) *In queste spiagge incantate i bambini si divertono di continuo a tirare in secco i loro canotti. Anche noi adulti ci fummo un tempo e, sebbene forse non vi approderemo mai più, a volte possiamo ancora udire il furscio della risacca. (2015; p. 13) *Di tutte le isole meravigliose, l'Isolachenoncè è la più comoda e la più solida: non è né troppo grande, né troppo articolata, non ha noiosi distacchi tra un'avventura e l'altra, anzi è graziosamente compatta. Quando voi ci giocate, di giorno, dopo averla costruita con le sedie e una tovaglia, non c'è nulla che metta paura ma, nei due minuti prima di addormentarvi, diventa reale davvero. Per questo ci sono i lumini da notte. (2015; p. 13) *«Ma chi è, piccina mia?»<br>«È [[Peter Pan]], capisci, mammina?»<br>Dapprima la signora Darling non capì, ma dopo, ritornando con il pensiero alla sua infanzia, rammentò proprio un Peter Pan che dicevano vivesse con le fate. Si raccontavano molte strane vicende intorno a lui; per esempio, si diceva che, allorché i bambini morivano, lui li accompagnasse per un tratto di strada perché non avessero paura. Lei aveva creduto in lui a quel tempo; ora che era sposata e piena di buonsenso dubitava dell'esistenza di un tale personaggio. (2015; p. 14) *Ogni volta che un bimbo dice: 'Io non credo alle fate', c'è una fatina che da qualche parte cade a terra morta. {{c|manca l'edizione}} *[[Morte|Morire]] sarà una splendida avventura. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credi alle fate?... Se ci credi, batti le mani! {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo come l'ebbe, quella sera, il coraggioso Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro [[fede]] incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Tutti i [[Bambino|bambini]], [...] essendo stati uccelli prima di trasformarsi in esseri umani, sono ovviamente un po' selvaggi durante le prime settimane di vita e hanno un certo prurito sulle spalle, dove un tempo c'erano un paio di ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credere di farlo è quasi bello quanto farlo davvero. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Le stelle, per quanto meravigliose, non possono in alcun modo immischiarsi nelle faccende umane, ma devono limitarsi a guardare in eterno. È una punizione che si è abbattuta su di loro così tanto tempo fa che nessuna stella ne ricorda il motivo. E così quelle più anziane sono diventate cieche e taciturne (le stelle comunicano tra loro ammiccando con gli occhi), ma quelle più giovani si meravigliano ancora di tutto. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Mrs Darling sentì per la prima volta il nome di Peter Pan mentre stava rassettando la mente dei suoi figli, che è quello che fanno le brave mamme ogni sera dopo che i propri piccoli si sono addormentati-frugano nelle loro menti e mettono in ordine i pensieri per il mattino seguente [...]. È un po' come riordinare i cassetti. [...] Quando vi svegliate al mattino, le cattiverie e i pensieri malvagi con i quali vi siete coricati sono stati ripiegati con cura e sistemati in una zona remota della vostra piccola mente, e in cima, ben esposti e aerati, restano i pensieri più dolci, pronti per essere indossati. {{c|manca l'edizione e la pagina}} * [...] ricordò un [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]] che si diceva vivesse con le fate. Si raccontavano strane storie sul suo conto, ad esempio che quando un bambino moriva Peter lo accompagnava per un tratto di strada perché non avesse paura. {{c|manca l'edizione}} *«Wendy», continuò con un tono a cui nessuna donna è mai riuscita a resistere, «Wendy, una [[ragazza]] vale più di venti [[Ragazzo|ragazzi]]». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *I Bimbi Sperduti erano sulle tracce di Peter, i pirati erano sulle tracce dei Bimbi Sperduti, i pellerossa erano sulle tracce dei pirati e le belve erano sulle tracce dei pellerossa. Continuavano a girare in tondo per l'isola, ma non si incontravano mai perché andavano tutti alla stessa velocità. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Se credete alle fate», urlò Peter, «battete le mani. Non lasciate che Campanellino muoia». Molti batterono le mani. Qualche idiota fischiò. Gli applausi cessarono improvvisamente, come se una schiera di mamme fosse accorsa nella cameretta dei propri bimbi per capire cosa stava succedendo. Ma Campanellino era ormai salva. La voce tornò tintinnante come prima, saltò giù dal letto e un attimo dopo stava sfrecciando per la stanza più impudente e felice che mai. Non le passò mai per la mente di ringraziare coloro che la salvarono; piuttosto, avrebbe preferito farla pagare a quelli che avevano fischiato. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Campanellino, come osi bere la mia medicina?» Ma lei non rispose. Stava già annaspando nell'aria. «Che ti succede?», urlò Peter, improvvisamente preoccupato. «È veleno, Peter» gli disse dolcemente. «Sto per morire». «Oh, Campanellino, l'hai bevuta per salvarmi?» «Sì». «Perché l'hai fatto?» Ora le sue ali a malapena riuscivano a reggerla, ma per tutta risposta volò alle sue spalle, gli morse affettuosamente il naso e gli sussurrò in un orecchio: «Stupido somaro». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Dovete fare pensieri dolci e meravigliosi», spiegò loro Peter. «Saranno loro a sollevarvi in aria». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *L'attacco dei pirati era stato una sorpresa a tutti gli effetti, una sicura prova che Uncino, da uomo privo di scrupoli qual era, si era comportato slealmente, perché nessun uomo bianco è così astuto da cogliere di sorpresa i pellerossa senza imbrogliare. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Spiace ammetterlo, ma la presunzione di Peter era una delle sue doti più affascinanti. Per dirla tutta, non esisteva un bambino più presuntuoso di Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} ==''Peter Pan nei giardini di Kensington''== ===[[Incipit]]=== ====Pina Ballario==== Voi dovete capire da voi stessi che è un po' difficile seguir le avventure di Peter Pan senz'avere una certa familiarità coi giardini di Kensington. Essi sono in Londra, dove vive il re d'Inghilterra, ed io ho l'abitudine di condurci ogni giorno il mio David, salvo il caso che sia decisamente infreddato. Nessun bambino ha mai visto tutti, tutti i giardini, per la ragione che vien sempre così presto l'ora di tornare a casa. E la ragione per cui vien così presto l'ora di tornare a casa è questa, che, se voi siete così piccoli come il mio David, appena fa buio, avete subito sonno. Se vostra madre non fosse più che sicura di questo, non vi manderebbe a letto tanto di buon'ora. ====Renato Gorgoni==== Dovete convincervi che vi sarà difficile seguire le avventure di Peter Pan se non conoscete a menadito i Giardini di Kensington, che si trovano a Londra, dove vive il re. Io avevo l'abitudine di portarci David quasi ogni giorno a meno che non fosse febbricitante. Nessun bambino ha mai visto i Giardini per intero perché presto è tempo di tornare indietro. E l'ora di tornare indietro viene presto perché se siete piccoli come David dovete dormire dalle dodici all'una. Se vostra mamma non fosse così decisa a farvi dormire dalle dodici all'una, è probabile che potreste vederli tutti.<!-- p. 5 --> ===Citazioni=== *Quando il primo [[bambino]] rise per la prima volta, la sua risata si ruppe in milioni di frammenti che se ne andarono saltando tutt'intorno. Quella fu la nascita delle [[Fata|fate]]. (2012; p. 50) *Salomone aveva molte [[Proverbi dai libri|massime]] eccellenti per tenerli sempre occupati. Per esempio "Non rimandare a domani l'uovo che puoi fare oggi" e "In questo mondo non c'è una seconda occasione". (2012; p. 61) *Maimie si fermò da sola dentro un cerchio delle fate, e allora sua madre, che era una signora di talento non comune, [[Poesie dai libri|disse]]:<br/>''Per Peter Pan il tuo adorato''<br/>''Piccola, dimmi, cosa hai portato?''<br/>A cui Maimie rispose:<br/>''Ho una capretta, può cavalcarla''<br/>''guarda, lontano vado a gettarla.''<br/>Poi fece volteggiare intorno le braccia come se spargesse semi e girò su se stessa tre volte.<br/>Allora Tony disse:<br/>''Se Peter la capretta troverà''<br/>''Mai più Maimie mi spaventerà?''<br/>E Maimie rispose:<br/>''Non vedrò capre mai più, lo giuro,''<br/>''Né quando è chiaro né quando è scuro.'' (2012; pp. 98-99) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Mary Rose''=== ''La scena – che deve essere tale da permettere un rapido cambiamento – è, in questo primo tempo, una stanza priva di mobili in una piccola casa di campagna inglese, nel 1919. Tempo presente: un freddo pomeriggio di novembre. È una stanza al primo piano di una casa vuota che da qualche tempo è in vendita ed è in uno stato di triste abbandono, umida e trascurata. [...]<br> La signora Otery dà, nell'entrare, un'occhiata alla porta di sinistra e rabbrividisce impercettibilmente''.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Salite o non salite?<br>'''HARRY''': (''d. d.'') – Che è tutta questa fretta, cavolino mio? Abbiamo tanto di quel tempo... (''Entra e va verso sinistra'')<br>'''LA SIGNORA OTERY''': (''dopo che Harry ha osservato la stanza'') Quando la casa aveva i mobili, questo era il salotto.<br>'''HARRY''': (''guardandosi attorno e scuotendo la testa'') No, no, no; quando mai! Questo non era il salotto, cavolino mio, per lo meno, non lo era ai miei tempi.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Io sono qui da tre anni e non ho mai visto la casa ammobiliata; ma mi è stato detto che dovevo dire che questo era il salotto. E vi sarei grata se non mi chiamaste «cavolino» né vostro, né di altri. ===''L'uccellino bianco''=== Talvolta il ragazzino che mi chiama padre mi porta un invito: "Mi farà molto piacere se vorrete venire a farmi visita" mi manda a dire sua madre, e io, sempre, rifiuto. E se David me ne chiede il motivo, gli spiego che è perché non ho alcun desiderio di incontrarla.<br /> "Venite questa volta, padre" ha insistito qualche giorno fa, "perché è il suo compleanno, ne compie ventisei" ed è un'età così grande per David! Forse lui crede che sia ormai vecchia. ==Citazioni su J. M. Barrie== *Il Barrie è un fenomeno psico-artistico dei più curiosi. A me fa l'effetto di un ragazzo che, arrivato a una certa età si sia piantato lì, abbia fatto un capriccio e non abbia più voluto crescere. Letterariamente egli è rimasto sempre un ''énfant-prodige''. E badate che ha i suoi quarantacinque anni suonati! ([[Mario Borsa]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *James M. Barrie, ''Mary Rose'', a cura di Sergio Cenalino, da ''Il Dramma'' diretto da [[Lucio Ridenti]], 28° Anno, N. 147-148, 1952. *James M. Barrie, ''Le Avventure di Peter Pan'', presentato da Diego De Silva, Newton Compton Editori. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768 *James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2 *J. M. Barrie, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/barrie/index.htm Peter Pan nei giardini di Kensington]'', traduzione di Francesco C. Ageno, Bemporad, [1934]. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan nei giardini di Kensington'', traduzione di Renato Gorgoni, Corriere della Sera, 2012. ISSN 1828-55287 *James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977 *James M. Barrie, ''L'uccellino bianco'', traduzione di Luisa Pecchi, Milonga, collana I Nobel, 2011. ==Voci correlate== *''[[Le avventure di Peter Pan]]'' – film 1953 *''[[Hook - Capitan Uncino]]'' – film 1991 *''[[Neverland - Un sogno per la vita]]'' – film 2004 *[[Isola che non c'è]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s=en:Author:J. M. Barrie|s_lingua=inglese}} {{DEFAULTSORT:Barrie, James Matthew}} [[Categoria:Drammaturghi britannici]] [[Categoria:Scrittori scozzesi]] ezcjzs0nd04d9jggdwl8qwfrrpnvq23 1356190 1356188 2024-12-15T10:36:18Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1356190 wikitext text/x-wiki [[File:Sir James M. Barrie.jpg|thumb|J. M. Barrie, 1910 circa]] Sir '''James Matthew Barrie''' (1860 – 1937), scrittore e drammaturgo scozzese. ==Citazioni di J. M. Barrie== *Dio ci ha dato la memoria perché avessimo le rose a dicembre.<ref>Da un discorso alla St. Andrew's University, in Scozia, nel 1922, citando una poesia del poeta inglese Geoffrey Studdert Kennedy, ''Roses in December''. Citato in ''[https://www.ilpost.it/2017/12/01/god-gave-us-memory-barrie/ ilpost.it]'', 1 dicembre 2017.</ref> *È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di niente altro; se non ce l'ha, tutto il resto non serve a molto.<ref>Da ''What Every Woman Knows'', I. Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *La [[religione]] di una persona è ciò che più gli interessa, e la tua è il successo. :''One's religion is whatever he is most interested in, and yours is Success''.<ref>Da ''The Twelve-Pound Look'', 1910.</ref> *La [[vita]] è una lunga lezione di umiltà. :''Life is a long lesson in humility''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext04/lmini10.txt The Little Minister]'', 1891, cap. 3: "The Night-Watchers".</ref> *Niente è veramente [[lavoro]] a meno che non preferiate fare qualcos'altro.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader' Digest'', agosto 1965.</ref> *Non riusciamo a capire di quanto poco abbiamo bisogno in questo mondo finché non ne conosciamo la perdita. :''We never understand how little we need in this world until we know the loss of it''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext95/marog10.txt Margaret Ogilvy]'', 1897, cap. 8.</ref> *Non sono abbastanza giovane per conoscere tutte le cose. :''I'm not young enough to know everything''.<ref>Da ''The Admirable Crichton'', 1903, I.</ref> ==''Peter Pan''== ===[[Incipit]]=== ====Pina Ballario==== Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo.<br> Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<br> C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br> «Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br> Questo fu tutto quanto passò tra di loro sull'argomento, ma, da allora, Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br> Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I [[Duenne|due anni]] sono il principio della fine.<br> {{NDR|James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768}} Tutti i bambini crescono, tranne uno. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe in questo modo.<br>Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<r>C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br>«Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br>Questo fu tutto ciò che si dissero sull'argomento, ma da allora Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br>Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I due anni sono il principio della fine.<br> {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2}} ====Milli Dandolo==== Tutti i bambini crescono, meno uno. Sanno subito che crescono, e Wendy lo seppe così. Un giorno, quando aveva tre anni, e stava giocando in giardino, colse un fiore e corse da sua madre. Doveva avere un aspetto delizioso, perché la signora Darling si mise una mano sul cuore ed esclamò, -Oh, perché non puoi rimanere sempre così!- Questo fu quanto passò fra di loro circa l'argomento, ma da allora Wendy seppe che avrebbe dovuto crescere. Tu sai questo quando hai due anni. Due anni sono l'inizio della fine. {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977}} ===Citazioni=== *Forse non avete mai visto la pianta di una mente adulta. I medici talvolta disegnano piante di altre parti del corpo, anche del vostro, e la vostra pianta personale può risultare interessante per voi. Provate a dire loro di tracciare la pianta di una mente di bambino che non solo è confusa, ma è in continuo movimento. Difficilmente ci riescono. Ci sono linee a zigzag simili a quelle che segnano la vostra temperatura su una tabella clinica, e con ogni verosimiglianza rappresentano le vie di un'isola. Infatti l'[[Isola che non c'è|Isolachenoncè]] è, più o meno, un'isola con meravigliose macchie di colore qua e là, e banchi di corallo, e vascelli pirati al largo, e selvagge tane solitarie, e gnomi che perlopiù esercitano il mestiere di sarto, e caverne attraverso le quali scorre un fiume, e principi con sette fratelli maggiori, e una capanna che sta andando in rovina, e una vecchia signora straordinariamente piccola con il naso a becco. (2015; p. 12) *In queste spiagge incantate i bambini si divertono di continuo a tirare in secco i loro canotti. Anche noi adulti ci fummo un tempo e, sebbene forse non vi approderemo mai più, a volte possiamo ancora udire il furscio della risacca. (2015; p. 13) *Di tutte le isole meravigliose, l'Isolachenoncè è la più comoda e la più solida: non è né troppo grande, né troppo articolata, non ha noiosi distacchi tra un'avventura e l'altra, anzi è graziosamente compatta. Quando voi ci giocate, di giorno, dopo averla costruita con le sedie e una tovaglia, non c'è nulla che metta paura ma, nei due minuti prima di addormentarvi, diventa reale davvero. Per questo ci sono i lumini da notte. (2015; p. 13) *«Ma chi è, piccina mia?»<br>«È [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]], capisci, mammina?»<br>Dapprima la signora Darling non capì, ma dopo, ritornando con il pensiero alla sua infanzia, rammentò proprio un Peter Pan che dicevano vivesse con le fate. Si raccontavano molte strane vicende intorno a lui; per esempio, si diceva che, allorché i bambini morivano, lui li accompagnasse per un tratto di strada perché non avessero paura. Lei aveva creduto in lui a quel tempo; ora che era sposata e piena di buonsenso dubitava dell'esistenza di un tale personaggio. (2015; p. 14) *{{NDR|Su [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]]}} Era un grazioso ragazzino vestito di foglie secche e di linfa, quella che stilla dagli alberi. La cosa più sorprendente era che aveva tutti i suoi dentini da latte. Quando lui vide che lei era una persona adulta, le mostrò con una smorfietta le sue piccole perle. (2015; p. 16) *Ogni inconveniente proviene dal fatto di avere una cagna come bambinaia. (2015; p. 20) *Le stelle sono belle, però non possono partecipare attivamente a nessuna vicenda umana: possono soltanto guardare giù, in eterno, sulla Terra. È una punizione caduta su di esse per qualche mancanza commessa tanto tempo fa e che ora più nessuna stella sa quale sia.<br>Così le più vecchie, le colpevoli, sono diventate occhiute e taciturne (il linguaggio delle stelle è il loro continuo ammiccare), le più piccole si meravigliano di tutto e tutto vogliono vedere. In realtà, non sono molto amiche di Peter perché lui ha il deplorevole vezzo di giocare a rimpiattino dietro a loro e di soffiare sopra le loro fiammelle. (2015; p. 31) *Non si trattava proprio di una luce: ma di lampeggiamenti discontinui qua e là. Quando si fermava per un attimo, si vedeva che era una fata non più lunga di una piccola mano, e ancora in via di crescita. Era una ragazzina chiamata [[Campanellino (personaggio)|Trilli]]. Indossava un delizioso abitino fatto con una foglia secca e con la scollatura quadrata, da cui la sua figurina acquistava grazia, nonostante una leggera tendenza alla pinguedine. (2015; p. 35) *Gli rispose il più grazioso tintinnio, come di campanelli d'oro. È questo il linguaggio delle [[Fata|fate]]. Voi, bambini di carne e ossa, non potete udirlo, ma se vi capitasse capireste subito di averlo già sentito qualche altra volta. (2015; p. 36) *Ogni volta che un bimbo dice: 'Io non credo alle fate', c'è una fatina che da qualche parte cade a terra morta. {{c|manca l'edizione}} *[[Morte|Morire]] sarà una splendida avventura. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credi alle fate?... Se ci credi, batti le mani! {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo come l'ebbe, quella sera, il coraggioso Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro [[fede]] incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Tutti i [[Bambino|bambini]], [...] essendo stati uccelli prima di trasformarsi in esseri umani, sono ovviamente un po' selvaggi durante le prime settimane di vita e hanno un certo prurito sulle spalle, dove un tempo c'erano un paio di ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credere di farlo è quasi bello quanto farlo davvero. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Le stelle, per quanto meravigliose, non possono in alcun modo immischiarsi nelle faccende umane, ma devono limitarsi a guardare in eterno. È una punizione che si è abbattuta su di loro così tanto tempo fa che nessuna stella ne ricorda il motivo. E così quelle più anziane sono diventate cieche e taciturne (le stelle comunicano tra loro ammiccando con gli occhi), ma quelle più giovani si meravigliano ancora di tutto. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Mrs Darling sentì per la prima volta il nome di Peter Pan mentre stava rassettando la mente dei suoi figli, che è quello che fanno le brave mamme ogni sera dopo che i propri piccoli si sono addormentati-frugano nelle loro menti e mettono in ordine i pensieri per il mattino seguente [...]. È un po' come riordinare i cassetti. [...] Quando vi svegliate al mattino, le cattiverie e i pensieri malvagi con i quali vi siete coricati sono stati ripiegati con cura e sistemati in una zona remota della vostra piccola mente, e in cima, ben esposti e aerati, restano i pensieri più dolci, pronti per essere indossati. {{c|manca l'edizione e la pagina}} * [...] ricordò un [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]] che si diceva vivesse con le fate. Si raccontavano strane storie sul suo conto, ad esempio che quando un bambino moriva Peter lo accompagnava per un tratto di strada perché non avesse paura. {{c|manca l'edizione}} *«Wendy», continuò con un tono a cui nessuna donna è mai riuscita a resistere, «Wendy, una [[ragazza]] vale più di venti [[Ragazzo|ragazzi]]». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *I Bimbi Sperduti erano sulle tracce di Peter, i pirati erano sulle tracce dei Bimbi Sperduti, i pellerossa erano sulle tracce dei pirati e le belve erano sulle tracce dei pellerossa. Continuavano a girare in tondo per l'isola, ma non si incontravano mai perché andavano tutti alla stessa velocità. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Se credete alle fate», urlò Peter, «battete le mani. Non lasciate che Campanellino muoia». Molti batterono le mani. Qualche idiota fischiò. Gli applausi cessarono improvvisamente, come se una schiera di mamme fosse accorsa nella cameretta dei propri bimbi per capire cosa stava succedendo. Ma Campanellino era ormai salva. La voce tornò tintinnante come prima, saltò giù dal letto e un attimo dopo stava sfrecciando per la stanza più impudente e felice che mai. Non le passò mai per la mente di ringraziare coloro che la salvarono; piuttosto, avrebbe preferito farla pagare a quelli che avevano fischiato. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Campanellino, come osi bere la mia medicina?» Ma lei non rispose. Stava già annaspando nell'aria. «Che ti succede?», urlò Peter, improvvisamente preoccupato. «È veleno, Peter» gli disse dolcemente. «Sto per morire». «Oh, Campanellino, l'hai bevuta per salvarmi?» «Sì». «Perché l'hai fatto?» Ora le sue ali a malapena riuscivano a reggerla, ma per tutta risposta volò alle sue spalle, gli morse affettuosamente il naso e gli sussurrò in un orecchio: «Stupido somaro». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Dovete fare pensieri dolci e meravigliosi», spiegò loro Peter. «Saranno loro a sollevarvi in aria». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *L'attacco dei pirati era stato una sorpresa a tutti gli effetti, una sicura prova che Uncino, da uomo privo di scrupoli qual era, si era comportato slealmente, perché nessun uomo bianco è così astuto da cogliere di sorpresa i pellerossa senza imbrogliare. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Spiace ammetterlo, ma la presunzione di Peter era una delle sue doti più affascinanti. Per dirla tutta, non esisteva un bambino più presuntuoso di Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} ==''Peter Pan nei giardini di Kensington''== ===[[Incipit]]=== ====Pina Ballario==== Voi dovete capire da voi stessi che è un po' difficile seguir le avventure di Peter Pan senz'avere una certa familiarità coi giardini di Kensington. Essi sono in Londra, dove vive il re d'Inghilterra, ed io ho l'abitudine di condurci ogni giorno il mio David, salvo il caso che sia decisamente infreddato. Nessun bambino ha mai visto tutti, tutti i giardini, per la ragione che vien sempre così presto l'ora di tornare a casa. E la ragione per cui vien così presto l'ora di tornare a casa è questa, che, se voi siete così piccoli come il mio David, appena fa buio, avete subito sonno. Se vostra madre non fosse più che sicura di questo, non vi manderebbe a letto tanto di buon'ora. ====Renato Gorgoni==== Dovete convincervi che vi sarà difficile seguire le avventure di Peter Pan se non conoscete a menadito i Giardini di Kensington, che si trovano a Londra, dove vive il re. Io avevo l'abitudine di portarci David quasi ogni giorno a meno che non fosse febbricitante. Nessun bambino ha mai visto i Giardini per intero perché presto è tempo di tornare indietro. E l'ora di tornare indietro viene presto perché se siete piccoli come David dovete dormire dalle dodici all'una. Se vostra mamma non fosse così decisa a farvi dormire dalle dodici all'una, è probabile che potreste vederli tutti.<!-- p. 5 --> ===Citazioni=== *Quando il primo [[bambino]] rise per la prima volta, la sua risata si ruppe in milioni di frammenti che se ne andarono saltando tutt'intorno. Quella fu la nascita delle [[Fata|fate]]. (2012; p. 50) *Salomone aveva molte [[Proverbi dai libri|massime]] eccellenti per tenerli sempre occupati. Per esempio "Non rimandare a domani l'uovo che puoi fare oggi" e "In questo mondo non c'è una seconda occasione". (2012; p. 61) *Maimie si fermò da sola dentro un cerchio delle fate, e allora sua madre, che era una signora di talento non comune, [[Poesie dai libri|disse]]:<br/>''Per Peter Pan il tuo adorato''<br/>''Piccola, dimmi, cosa hai portato?''<br/>A cui Maimie rispose:<br/>''Ho una capretta, può cavalcarla''<br/>''guarda, lontano vado a gettarla.''<br/>Poi fece volteggiare intorno le braccia come se spargesse semi e girò su se stessa tre volte.<br/>Allora Tony disse:<br/>''Se Peter la capretta troverà''<br/>''Mai più Maimie mi spaventerà?''<br/>E Maimie rispose:<br/>''Non vedrò capre mai più, lo giuro,''<br/>''Né quando è chiaro né quando è scuro.'' (2012; pp. 98-99) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Mary Rose''=== ''La scena – che deve essere tale da permettere un rapido cambiamento – è, in questo primo tempo, una stanza priva di mobili in una piccola casa di campagna inglese, nel 1919. Tempo presente: un freddo pomeriggio di novembre. È una stanza al primo piano di una casa vuota che da qualche tempo è in vendita ed è in uno stato di triste abbandono, umida e trascurata. [...]<br> La signora Otery dà, nell'entrare, un'occhiata alla porta di sinistra e rabbrividisce impercettibilmente''.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Salite o non salite?<br>'''HARRY''': (''d. d.'') – Che è tutta questa fretta, cavolino mio? Abbiamo tanto di quel tempo... (''Entra e va verso sinistra'')<br>'''LA SIGNORA OTERY''': (''dopo che Harry ha osservato la stanza'') Quando la casa aveva i mobili, questo era il salotto.<br>'''HARRY''': (''guardandosi attorno e scuotendo la testa'') No, no, no; quando mai! Questo non era il salotto, cavolino mio, per lo meno, non lo era ai miei tempi.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Io sono qui da tre anni e non ho mai visto la casa ammobiliata; ma mi è stato detto che dovevo dire che questo era il salotto. E vi sarei grata se non mi chiamaste «cavolino» né vostro, né di altri. ===''L'uccellino bianco''=== Talvolta il ragazzino che mi chiama padre mi porta un invito: "Mi farà molto piacere se vorrete venire a farmi visita" mi manda a dire sua madre, e io, sempre, rifiuto. E se David me ne chiede il motivo, gli spiego che è perché non ho alcun desiderio di incontrarla.<br /> "Venite questa volta, padre" ha insistito qualche giorno fa, "perché è il suo compleanno, ne compie ventisei" ed è un'età così grande per David! Forse lui crede che sia ormai vecchia. ==Citazioni su J. M. Barrie== *Il Barrie è un fenomeno psico-artistico dei più curiosi. A me fa l'effetto di un ragazzo che, arrivato a una certa età si sia piantato lì, abbia fatto un capriccio e non abbia più voluto crescere. Letterariamente egli è rimasto sempre un ''énfant-prodige''. E badate che ha i suoi quarantacinque anni suonati! ([[Mario Borsa]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *James M. Barrie, ''Mary Rose'', a cura di Sergio Cenalino, da ''Il Dramma'' diretto da [[Lucio Ridenti]], 28° Anno, N. 147-148, 1952. *James M. Barrie, ''Le Avventure di Peter Pan'', presentato da Diego De Silva, Newton Compton Editori. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768 *James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2 *J. M. Barrie, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/barrie/index.htm Peter Pan nei giardini di Kensington]'', traduzione di Francesco C. Ageno, Bemporad, [1934]. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan nei giardini di Kensington'', traduzione di Renato Gorgoni, Corriere della Sera, 2012. ISSN 1828-55287 *James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977 *James M. Barrie, ''L'uccellino bianco'', traduzione di Luisa Pecchi, Milonga, collana I Nobel, 2011. ==Voci correlate== *''[[Le avventure di Peter Pan]]'' – film 1953 *''[[Hook - Capitan Uncino]]'' – film 1991 *''[[Neverland - Un sogno per la vita]]'' – film 2004 *[[Isola che non c'è]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s=en:Author:J. M. Barrie|s_lingua=inglese}} {{DEFAULTSORT:Barrie, James Matthew}} [[Categoria:Drammaturghi britannici]] [[Categoria:Scrittori scozzesi]] awszztgvzftbyu9buk9vdq9i8y2oz2o 1356191 1356190 2024-12-15T10:38:00Z Mariomassone 17056 /* Peter Pan */ 1356191 wikitext text/x-wiki [[File:Sir James M. Barrie.jpg|thumb|J. M. Barrie, 1910 circa]] Sir '''James Matthew Barrie''' (1860 – 1937), scrittore e drammaturgo scozzese. ==Citazioni di J. M. Barrie== *Dio ci ha dato la memoria perché avessimo le rose a dicembre.<ref>Da un discorso alla St. Andrew's University, in Scozia, nel 1922, citando una poesia del poeta inglese Geoffrey Studdert Kennedy, ''Roses in December''. Citato in ''[https://www.ilpost.it/2017/12/01/god-gave-us-memory-barrie/ ilpost.it]'', 1 dicembre 2017.</ref> *È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di niente altro; se non ce l'ha, tutto il resto non serve a molto.<ref>Da ''What Every Woman Knows'', I. Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *La [[religione]] di una persona è ciò che più gli interessa, e la tua è il successo. :''One's religion is whatever he is most interested in, and yours is Success''.<ref>Da ''The Twelve-Pound Look'', 1910.</ref> *La [[vita]] è una lunga lezione di umiltà. :''Life is a long lesson in humility''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext04/lmini10.txt The Little Minister]'', 1891, cap. 3: "The Night-Watchers".</ref> *Niente è veramente [[lavoro]] a meno che non preferiate fare qualcos'altro.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader' Digest'', agosto 1965.</ref> *Non riusciamo a capire di quanto poco abbiamo bisogno in questo mondo finché non ne conosciamo la perdita. :''We never understand how little we need in this world until we know the loss of it''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext95/marog10.txt Margaret Ogilvy]'', 1897, cap. 8.</ref> *Non sono abbastanza giovane per conoscere tutte le cose. :''I'm not young enough to know everything''.<ref>Da ''The Admirable Crichton'', 1903, I.</ref> ==''Peter Pan''== ===[[Incipit]]=== [[File:Peter and Wendy (1911).djvu|thumb|Copertina della prima edizione (1911)]] ====Pina Ballario==== Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo.<br> Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<br> C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br> «Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br> Questo fu tutto quanto passò tra di loro sull'argomento, ma, da allora, Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br> Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I [[Duenne|due anni]] sono il principio della fine.<br> {{NDR|James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768}} Tutti i bambini crescono, tranne uno. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe in questo modo.<br>Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<r>C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br>«Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br>Questo fu tutto ciò che si dissero sull'argomento, ma da allora Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br>Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I due anni sono il principio della fine.<br> {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2}} ====Milli Dandolo==== Tutti i bambini crescono, meno uno. Sanno subito che crescono, e Wendy lo seppe così. Un giorno, quando aveva tre anni, e stava giocando in giardino, colse un fiore e corse da sua madre. Doveva avere un aspetto delizioso, perché la signora Darling si mise una mano sul cuore ed esclamò, -Oh, perché non puoi rimanere sempre così!- Questo fu quanto passò fra di loro circa l'argomento, ma da allora Wendy seppe che avrebbe dovuto crescere. Tu sai questo quando hai due anni. Due anni sono l'inizio della fine. {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977}} ===Citazioni=== *Forse non avete mai visto la pianta di una mente adulta. I medici talvolta disegnano piante di altre parti del corpo, anche del vostro, e la vostra pianta personale può risultare interessante per voi. Provate a dire loro di tracciare la pianta di una mente di bambino che non solo è confusa, ma è in continuo movimento. Difficilmente ci riescono. Ci sono linee a zigzag simili a quelle che segnano la vostra temperatura su una tabella clinica, e con ogni verosimiglianza rappresentano le vie di un'isola. Infatti l'[[Isola che non c'è|Isolachenoncè]] è, più o meno, un'isola con meravigliose macchie di colore qua e là, e banchi di corallo, e vascelli pirati al largo, e selvagge tane solitarie, e gnomi che perlopiù esercitano il mestiere di sarto, e caverne attraverso le quali scorre un fiume, e principi con sette fratelli maggiori, e una capanna che sta andando in rovina, e una vecchia signora straordinariamente piccola con il naso a becco. (2015; p. 12) *In queste spiagge incantate i bambini si divertono di continuo a tirare in secco i loro canotti. Anche noi adulti ci fummo un tempo e, sebbene forse non vi approderemo mai più, a volte possiamo ancora udire il furscio della risacca. (2015; p. 13) *Di tutte le isole meravigliose, l'Isolachenoncè è la più comoda e la più solida: non è né troppo grande, né troppo articolata, non ha noiosi distacchi tra un'avventura e l'altra, anzi è graziosamente compatta. Quando voi ci giocate, di giorno, dopo averla costruita con le sedie e una tovaglia, non c'è nulla che metta paura ma, nei due minuti prima di addormentarvi, diventa reale davvero. Per questo ci sono i lumini da notte. (2015; p. 13) *«Ma chi è, piccina mia?»<br>«È [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]], capisci, mammina?»<br>Dapprima la signora Darling non capì, ma dopo, ritornando con il pensiero alla sua infanzia, rammentò proprio un Peter Pan che dicevano vivesse con le fate. Si raccontavano molte strane vicende intorno a lui; per esempio, si diceva che, allorché i bambini morivano, lui li accompagnasse per un tratto di strada perché non avessero paura. Lei aveva creduto in lui a quel tempo; ora che era sposata e piena di buonsenso dubitava dell'esistenza di un tale personaggio. (2015; p. 14) *{{NDR|Su [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]]}} Era un grazioso ragazzino vestito di foglie secche e di linfa, quella che stilla dagli alberi. La cosa più sorprendente era che aveva tutti i suoi dentini da latte. Quando lui vide che lei era una persona adulta, le mostrò con una smorfietta le sue piccole perle. (2015; p. 16) *Ogni inconveniente proviene dal fatto di avere una cagna come bambinaia. (2015; p. 20) *Le stelle sono belle, però non possono partecipare attivamente a nessuna vicenda umana: possono soltanto guardare giù, in eterno, sulla Terra. È una punizione caduta su di esse per qualche mancanza commessa tanto tempo fa e che ora più nessuna stella sa quale sia.<br>Così le più vecchie, le colpevoli, sono diventate occhiute e taciturne (il linguaggio delle stelle è il loro continuo ammiccare), le più piccole si meravigliano di tutto e tutto vogliono vedere. In realtà, non sono molto amiche di Peter perché lui ha il deplorevole vezzo di giocare a rimpiattino dietro a loro e di soffiare sopra le loro fiammelle. (2015; p. 31) *Non si trattava proprio di una luce: ma di lampeggiamenti discontinui qua e là. Quando si fermava per un attimo, si vedeva che era una fata non più lunga di una piccola mano, e ancora in via di crescita. Era una ragazzina chiamata [[Campanellino (personaggio)|Trilli]]. Indossava un delizioso abitino fatto con una foglia secca e con la scollatura quadrata, da cui la sua figurina acquistava grazia, nonostante una leggera tendenza alla pinguedine. (2015; p. 35) *Gli rispose il più grazioso tintinnio, come di campanelli d'oro. È questo il linguaggio delle [[Fata|fate]]. Voi, bambini di carne e ossa, non potete udirlo, ma se vi capitasse capireste subito di averlo già sentito qualche altra volta. (2015; p. 36) *Ogni volta che un bimbo dice: 'Io non credo alle fate', c'è una fatina che da qualche parte cade a terra morta. {{c|manca l'edizione}} *[[Morte|Morire]] sarà una splendida avventura. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credi alle fate?... Se ci credi, batti le mani! {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo come l'ebbe, quella sera, il coraggioso Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro [[fede]] incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Tutti i [[Bambino|bambini]], [...] essendo stati uccelli prima di trasformarsi in esseri umani, sono ovviamente un po' selvaggi durante le prime settimane di vita e hanno un certo prurito sulle spalle, dove un tempo c'erano un paio di ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credere di farlo è quasi bello quanto farlo davvero. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Le stelle, per quanto meravigliose, non possono in alcun modo immischiarsi nelle faccende umane, ma devono limitarsi a guardare in eterno. È una punizione che si è abbattuta su di loro così tanto tempo fa che nessuna stella ne ricorda il motivo. E così quelle più anziane sono diventate cieche e taciturne (le stelle comunicano tra loro ammiccando con gli occhi), ma quelle più giovani si meravigliano ancora di tutto. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Mrs Darling sentì per la prima volta il nome di Peter Pan mentre stava rassettando la mente dei suoi figli, che è quello che fanno le brave mamme ogni sera dopo che i propri piccoli si sono addormentati-frugano nelle loro menti e mettono in ordine i pensieri per il mattino seguente [...]. È un po' come riordinare i cassetti. [...] Quando vi svegliate al mattino, le cattiverie e i pensieri malvagi con i quali vi siete coricati sono stati ripiegati con cura e sistemati in una zona remota della vostra piccola mente, e in cima, ben esposti e aerati, restano i pensieri più dolci, pronti per essere indossati. {{c|manca l'edizione e la pagina}} * [...] ricordò un [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]] che si diceva vivesse con le fate. Si raccontavano strane storie sul suo conto, ad esempio che quando un bambino moriva Peter lo accompagnava per un tratto di strada perché non avesse paura. {{c|manca l'edizione}} *«Wendy», continuò con un tono a cui nessuna donna è mai riuscita a resistere, «Wendy, una [[ragazza]] vale più di venti [[Ragazzo|ragazzi]]». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *I Bimbi Sperduti erano sulle tracce di Peter, i pirati erano sulle tracce dei Bimbi Sperduti, i pellerossa erano sulle tracce dei pirati e le belve erano sulle tracce dei pellerossa. Continuavano a girare in tondo per l'isola, ma non si incontravano mai perché andavano tutti alla stessa velocità. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Se credete alle fate», urlò Peter, «battete le mani. Non lasciate che Campanellino muoia». Molti batterono le mani. Qualche idiota fischiò. Gli applausi cessarono improvvisamente, come se una schiera di mamme fosse accorsa nella cameretta dei propri bimbi per capire cosa stava succedendo. Ma Campanellino era ormai salva. La voce tornò tintinnante come prima, saltò giù dal letto e un attimo dopo stava sfrecciando per la stanza più impudente e felice che mai. Non le passò mai per la mente di ringraziare coloro che la salvarono; piuttosto, avrebbe preferito farla pagare a quelli che avevano fischiato. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Campanellino, come osi bere la mia medicina?» Ma lei non rispose. Stava già annaspando nell'aria. «Che ti succede?», urlò Peter, improvvisamente preoccupato. «È veleno, Peter» gli disse dolcemente. «Sto per morire». «Oh, Campanellino, l'hai bevuta per salvarmi?» «Sì». «Perché l'hai fatto?» Ora le sue ali a malapena riuscivano a reggerla, ma per tutta risposta volò alle sue spalle, gli morse affettuosamente il naso e gli sussurrò in un orecchio: «Stupido somaro». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Dovete fare pensieri dolci e meravigliosi», spiegò loro Peter. «Saranno loro a sollevarvi in aria». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *L'attacco dei pirati era stato una sorpresa a tutti gli effetti, una sicura prova che Uncino, da uomo privo di scrupoli qual era, si era comportato slealmente, perché nessun uomo bianco è così astuto da cogliere di sorpresa i pellerossa senza imbrogliare. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Spiace ammetterlo, ma la presunzione di Peter era una delle sue doti più affascinanti. Per dirla tutta, non esisteva un bambino più presuntuoso di Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} ==''Peter Pan nei giardini di Kensington''== ===[[Incipit]]=== ====Pina Ballario==== Voi dovete capire da voi stessi che è un po' difficile seguir le avventure di Peter Pan senz'avere una certa familiarità coi giardini di Kensington. Essi sono in Londra, dove vive il re d'Inghilterra, ed io ho l'abitudine di condurci ogni giorno il mio David, salvo il caso che sia decisamente infreddato. Nessun bambino ha mai visto tutti, tutti i giardini, per la ragione che vien sempre così presto l'ora di tornare a casa. E la ragione per cui vien così presto l'ora di tornare a casa è questa, che, se voi siete così piccoli come il mio David, appena fa buio, avete subito sonno. Se vostra madre non fosse più che sicura di questo, non vi manderebbe a letto tanto di buon'ora. ====Renato Gorgoni==== Dovete convincervi che vi sarà difficile seguire le avventure di Peter Pan se non conoscete a menadito i Giardini di Kensington, che si trovano a Londra, dove vive il re. Io avevo l'abitudine di portarci David quasi ogni giorno a meno che non fosse febbricitante. Nessun bambino ha mai visto i Giardini per intero perché presto è tempo di tornare indietro. E l'ora di tornare indietro viene presto perché se siete piccoli come David dovete dormire dalle dodici all'una. Se vostra mamma non fosse così decisa a farvi dormire dalle dodici all'una, è probabile che potreste vederli tutti.<!-- p. 5 --> ===Citazioni=== *Quando il primo [[bambino]] rise per la prima volta, la sua risata si ruppe in milioni di frammenti che se ne andarono saltando tutt'intorno. Quella fu la nascita delle [[Fata|fate]]. (2012; p. 50) *Salomone aveva molte [[Proverbi dai libri|massime]] eccellenti per tenerli sempre occupati. Per esempio "Non rimandare a domani l'uovo che puoi fare oggi" e "In questo mondo non c'è una seconda occasione". (2012; p. 61) *Maimie si fermò da sola dentro un cerchio delle fate, e allora sua madre, che era una signora di talento non comune, [[Poesie dai libri|disse]]:<br/>''Per Peter Pan il tuo adorato''<br/>''Piccola, dimmi, cosa hai portato?''<br/>A cui Maimie rispose:<br/>''Ho una capretta, può cavalcarla''<br/>''guarda, lontano vado a gettarla.''<br/>Poi fece volteggiare intorno le braccia come se spargesse semi e girò su se stessa tre volte.<br/>Allora Tony disse:<br/>''Se Peter la capretta troverà''<br/>''Mai più Maimie mi spaventerà?''<br/>E Maimie rispose:<br/>''Non vedrò capre mai più, lo giuro,''<br/>''Né quando è chiaro né quando è scuro.'' (2012; pp. 98-99) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Mary Rose''=== ''La scena – che deve essere tale da permettere un rapido cambiamento – è, in questo primo tempo, una stanza priva di mobili in una piccola casa di campagna inglese, nel 1919. Tempo presente: un freddo pomeriggio di novembre. È una stanza al primo piano di una casa vuota che da qualche tempo è in vendita ed è in uno stato di triste abbandono, umida e trascurata. [...]<br> La signora Otery dà, nell'entrare, un'occhiata alla porta di sinistra e rabbrividisce impercettibilmente''.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Salite o non salite?<br>'''HARRY''': (''d. d.'') – Che è tutta questa fretta, cavolino mio? Abbiamo tanto di quel tempo... (''Entra e va verso sinistra'')<br>'''LA SIGNORA OTERY''': (''dopo che Harry ha osservato la stanza'') Quando la casa aveva i mobili, questo era il salotto.<br>'''HARRY''': (''guardandosi attorno e scuotendo la testa'') No, no, no; quando mai! Questo non era il salotto, cavolino mio, per lo meno, non lo era ai miei tempi.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Io sono qui da tre anni e non ho mai visto la casa ammobiliata; ma mi è stato detto che dovevo dire che questo era il salotto. E vi sarei grata se non mi chiamaste «cavolino» né vostro, né di altri. ===''L'uccellino bianco''=== Talvolta il ragazzino che mi chiama padre mi porta un invito: "Mi farà molto piacere se vorrete venire a farmi visita" mi manda a dire sua madre, e io, sempre, rifiuto. E se David me ne chiede il motivo, gli spiego che è perché non ho alcun desiderio di incontrarla.<br /> "Venite questa volta, padre" ha insistito qualche giorno fa, "perché è il suo compleanno, ne compie ventisei" ed è un'età così grande per David! Forse lui crede che sia ormai vecchia. ==Citazioni su J. M. Barrie== *Il Barrie è un fenomeno psico-artistico dei più curiosi. A me fa l'effetto di un ragazzo che, arrivato a una certa età si sia piantato lì, abbia fatto un capriccio e non abbia più voluto crescere. Letterariamente egli è rimasto sempre un ''énfant-prodige''. E badate che ha i suoi quarantacinque anni suonati! ([[Mario Borsa]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *James M. Barrie, ''Mary Rose'', a cura di Sergio Cenalino, da ''Il Dramma'' diretto da [[Lucio Ridenti]], 28° Anno, N. 147-148, 1952. *James M. Barrie, ''Le Avventure di Peter Pan'', presentato da Diego De Silva, Newton Compton Editori. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768 *James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2 *J. M. Barrie, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/barrie/index.htm Peter Pan nei giardini di Kensington]'', traduzione di Francesco C. Ageno, Bemporad, [1934]. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan nei giardini di Kensington'', traduzione di Renato Gorgoni, Corriere della Sera, 2012. ISSN 1828-55287 *James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977 *James M. Barrie, ''L'uccellino bianco'', traduzione di Luisa Pecchi, Milonga, collana I Nobel, 2011. ==Voci correlate== *''[[Le avventure di Peter Pan]]'' – film 1953 *''[[Hook - Capitan Uncino]]'' – film 1991 *''[[Neverland - Un sogno per la vita]]'' – film 2004 *[[Isola che non c'è]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s=en:Author:J. M. Barrie|s_lingua=inglese}} {{DEFAULTSORT:Barrie, James Matthew}} [[Categoria:Drammaturghi britannici]] [[Categoria:Scrittori scozzesi]] e5prebugezxn7u3ngr1p6hdc338legt 1356193 1356191 2024-12-15T11:41:51Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1356193 wikitext text/x-wiki [[File:Sir James M. Barrie.jpg|thumb|J. M. Barrie, 1910 circa]] Sir '''James Matthew Barrie''' (1860 – 1937), scrittore e drammaturgo scozzese. ==Citazioni di J. M. Barrie== *Dio ci ha dato la memoria perché avessimo le rose a dicembre.<ref>Da un discorso alla St. Andrew's University, in Scozia, nel 1922, citando una poesia del poeta inglese Geoffrey Studdert Kennedy, ''Roses in December''. Citato in ''[https://www.ilpost.it/2017/12/01/god-gave-us-memory-barrie/ ilpost.it]'', 1 dicembre 2017.</ref> *È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di niente altro; se non ce l'ha, tutto il resto non serve a molto.<ref>Da ''What Every Woman Knows'', I. Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *La [[religione]] di una persona è ciò che più gli interessa, e la tua è il successo. :''One's religion is whatever he is most interested in, and yours is Success''.<ref>Da ''The Twelve-Pound Look'', 1910.</ref> *La [[vita]] è una lunga lezione di umiltà. :''Life is a long lesson in humility''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext04/lmini10.txt The Little Minister]'', 1891, cap. 3: "The Night-Watchers".</ref> *Niente è veramente [[lavoro]] a meno che non preferiate fare qualcos'altro.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader' Digest'', agosto 1965.</ref> *Non riusciamo a capire di quanto poco abbiamo bisogno in questo mondo finché non ne conosciamo la perdita. :''We never understand how little we need in this world until we know the loss of it''.<ref>Da ''[http://www.gutenberg.org/dirs/etext95/marog10.txt Margaret Ogilvy]'', 1897, cap. 8.</ref> *Non sono abbastanza giovane per conoscere tutte le cose. :''I'm not young enough to know everything''.<ref>Da ''The Admirable Crichton'', 1903, I.</ref> ==''Peter Pan''== ===[[Incipit]]=== [[File:Peter and Wendy (1911).djvu|thumb|Copertina della prima edizione (1911)]] ====Pina Ballario==== Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo.<br> Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<br> C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br> «Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br> Questo fu tutto quanto passò tra di loro sull'argomento, ma, da allora, Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br> Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I [[Duenne|due anni]] sono il principio della fine.<br> {{NDR|James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768}} Tutti i bambini crescono, tranne uno. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe in questo modo.<br>Un giorno, quando aveva due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre.<r>C'è da pensare che la bimba, in quell'atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò:<br>«Oh, perché non puoi restare così per sempre?»<br>Questo fu tutto ciò che si dissero sull'argomento, ma da allora Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere.<br>Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I due anni sono il principio della fine.<br> {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2}} ====Milli Dandolo==== Tutti i bambini crescono, meno uno. Sanno subito che crescono, e Wendy lo seppe così. Un giorno, quando aveva tre anni, e stava giocando in giardino, colse un fiore e corse da sua madre. Doveva avere un aspetto delizioso, perché la signora Darling si mise una mano sul cuore ed esclamò, -Oh, perché non puoi rimanere sempre così!- Questo fu quanto passò fra di loro circa l'argomento, ma da allora Wendy seppe che avrebbe dovuto crescere. Tu sai questo quando hai due anni. Due anni sono l'inizio della fine. {{NDR|James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977}} ===Citazioni=== *Forse non avete mai visto la pianta di una mente adulta. I medici talvolta disegnano piante di altre parti del corpo, anche del vostro, e la vostra pianta personale può risultare interessante per voi. Provate a dire loro di tracciare la pianta di una mente di bambino che non solo è confusa, ma è in continuo movimento. Difficilmente ci riescono. Ci sono linee a zigzag simili a quelle che segnano la vostra temperatura su una tabella clinica, e con ogni verosimiglianza rappresentano le vie di un'isola. Infatti l'[[Isola che non c'è|Isolachenoncè]] è, più o meno, un'isola con meravigliose macchie di colore qua e là, e banchi di corallo, e vascelli pirati al largo, e selvagge tane solitarie, e gnomi che perlopiù esercitano il mestiere di sarto, e caverne attraverso le quali scorre un fiume, e principi con sette fratelli maggiori, e una capanna che sta andando in rovina, e una vecchia signora straordinariamente piccola con il naso a becco. (2015, p. 12) *In queste spiagge incantate i bambini si divertono di continuo a tirare in secco i loro canotti. Anche noi adulti ci fummo un tempo e, sebbene forse non vi approderemo mai più, a volte possiamo ancora udire il furscio della risacca. (2015, p. 13) *Di tutte le isole meravigliose, l'Isolachenoncè è la più comoda e la più solida: non è né troppo grande, né troppo articolata, non ha noiosi distacchi tra un'avventura e l'altra, anzi è graziosamente compatta. Quando voi ci giocate, di giorno, dopo averla costruita con le sedie e una tovaglia, non c'è nulla che metta paura ma, nei due minuti prima di addormentarvi, diventa reale davvero. Per questo ci sono i lumini da notte. (2015, p. 13) *«Ma chi è, piccina mia?»<br>«È [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]], capisci, mammina?»<br>Dapprima la signora Darling non capì, ma dopo, ritornando con il pensiero alla sua infanzia, rammentò proprio un Peter Pan che dicevano vivesse con le fate. Si raccontavano molte strane vicende intorno a lui; per esempio, si diceva che, allorché i bambini morivano, lui li accompagnasse per un tratto di strada perché non avessero paura. Lei aveva creduto in lui a quel tempo; ora che era sposata e piena di buonsenso dubitava dell'esistenza di un tale personaggio. (2015, p. 14) *{{NDR|Su [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]]}} Era un grazioso ragazzino vestito di foglie secche e di linfa, quella che stilla dagli alberi. La cosa più sorprendente era che aveva tutti i suoi dentini da latte. Quando lui vide che lei era una persona adulta, le mostrò con una smorfietta le sue piccole perle. (2015, p. 16) *Ogni inconveniente proviene dal fatto di avere una cagna come bambinaia. (2015, p. 20) *Le stelle sono belle, però non possono partecipare attivamente a nessuna vicenda umana: possono soltanto guardare giù, in eterno, sulla Terra. È una punizione caduta su di esse per qualche mancanza commessa tanto tempo fa e che ora più nessuna stella sa quale sia.<br>Così le più vecchie, le colpevoli, sono diventate occhiute e taciturne (il linguaggio delle stelle è il loro continuo ammiccare), le più piccole si meravigliano di tutto e tutto vogliono vedere. In realtà, non sono molto amiche di Peter perché lui ha il deplorevole vezzo di giocare a rimpiattino dietro a loro e di soffiare sopra le loro fiammelle. (2015, p. 31) *Non si trattava proprio di una luce: ma di lampeggiamenti discontinui qua e là. Quando si fermava per un attimo, si vedeva che era una fata non più lunga di una piccola mano, e ancora in via di crescita. Era una ragazzina chiamata [[Campanellino (personaggio)|Trilli]]. Indossava un delizioso abitino fatto con una foglia secca e con la scollatura quadrata, da cui la sua figurina acquistava grazia, nonostante una leggera tendenza alla pinguedine. (2015, p. 35) *Gli rispose il più grazioso tintinnio, come di campanelli d'oro. È questo il linguaggio delle [[Fata|fate]]. Voi, bambini di carne e ossa, non potete udirlo, ma se vi capitasse capireste subito di averlo già sentito qualche altra volta. (2015, p. 36) *«Non ho la mamma» rispose lui. E infatti, non solo non aveva la mamma, ma non aveva nemmeno il più debole desiderio di averla. Riteneva che si attribuisse alle mamme eccessiva importanza. (2015, p. 39) *Benché ci spiaccia ammetterlo, dobbiamo confessare che la presunzione era una delle virtù più incantevoli di Peter, anzi, per dirla con franchezza, non era facile trovare un ragazzo più pavone di lui. (2015; p. 40) *Wendy, una ragazza vale da sola più di venti maschietti. ([[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]]; 2015, p. 41) *Sono fuggito perché ho sentito papà e mamma discorrere di quello che avrei fatto quando fossi diventato un uomo [...]. Io non voglio diventare mai un uomo. Io voglio restare sempre un bambino e vivere spensierato. Così sono fuggito nei Giardini di Kensington, e ci sono rimasto a lungo con le fate. ([[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]]; 2015, p. 42) *Devi sapere che il giorno in cui il primo bambino sorrise per la prima volta, il suo sorriso si spezzò in mille frammenti. I frammenti rotolarono via tutt'intorno sgambettando e così ebbero origine le fate. ([[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]]; 2015, p. 42) *I bambini, oggi, sanno troppe cose, smettono troppo presto di credere nelle fate e ogni volta che un bambino dice: "Io non credo nelle fate", da qualche parte una fata muore. ([[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]]; 2015, p. 45) *Nessuno al mondo poteva essere allegro e spensierato come Peter e la sua risata era simile al più incantevole gorgogliare di un ruscello. Aveva mantenuto il sorriso di quand'era venuto al mondo. (2015, p. 45) *«I Bimbi Sperduti? Chi sono?»<br>«Sono quelli che scivolano fuori dalle carrozzelle quando la bambinaia non fa loro attenzione. Se entro sette giorni i genitori non li ricercano, vengono spediti molto lontano, sull'Isolachenoncè, perché nessuno ne sostiene le spese. Io sono il loro capitano».<br>«Dev'essere molto divertente!»<br>«Sicuro», affermò Peter, e aggiunse accortamente: «però viviamo piuttosto soli: capisci, non abbiamo nessuna compagnia femminile».<br>«Come? Non vi sono bambine con voi?»<br>«No, purtroppo! Le bambine, mia cara, sono troppo astute per cadere fuori dalle carrozzelle». (2015, p. 46) *[...] tu sai perché le [[Rondine|rondini]] costruiscono il nido sotto le grondaie delle case? Lo fanno per poter ascoltare le favole. ([[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]]; 2015, p. 48) *"Seconda a destra, e poi diritto fino al mattino."<br>Questa, Peter aveva detto a Wendy, era la strada per l'Isolachenoncè, ma neanche gli uccelli che portano con sé mappe e carte geografiche e le consultano quando si imbattono in angoli ventosi potrebbero giovarsi di tale indicazione. Il fatto è che Peter diceva tutto quanto gli passava per la testa. (2015, p. 55) *Aspettava sempre l'ultimo momento e si aveva la sensazione che si compiacesse a esercitare la propria abilità e non a salvare una vita umana. E siccome amava la varietà, e lo sport che lo appassionava un momento il momento dopo lo annoiava, c'era da temere sempre che alla successiva caduta li lasciasse andare a fondo. (2015, p. 56) *{{NDR|Sul [[capitan Uncino]]}} Era il nostromo di [[Barbanera]] [...]. Ed è il peggiore di tutti. È il solo uomo che facesse paura persino a [[Long John Silver|Long John]]! (John Darling; 2015, p. 64) *Ogni volta che un bimbo dice: 'Io non credo alle fate', c'è una fatina che da qualche parte cade a terra morta. {{c|manca l'edizione}} *[[Morte|Morire]] sarà una splendida avventura. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credi alle fate?... Se ci credi, batti le mani! {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo come l'ebbe, quella sera, il coraggioso Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro [[fede]] incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Tutti i [[Bambino|bambini]], [...] essendo stati uccelli prima di trasformarsi in esseri umani, sono ovviamente un po' selvaggi durante le prime settimane di vita e hanno un certo prurito sulle spalle, dove un tempo c'erano un paio di ali. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Credere di farlo è quasi bello quanto farlo davvero. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Le stelle, per quanto meravigliose, non possono in alcun modo immischiarsi nelle faccende umane, ma devono limitarsi a guardare in eterno. È una punizione che si è abbattuta su di loro così tanto tempo fa che nessuna stella ne ricorda il motivo. E così quelle più anziane sono diventate cieche e taciturne (le stelle comunicano tra loro ammiccando con gli occhi), ma quelle più giovani si meravigliano ancora di tutto. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Mrs Darling sentì per la prima volta il nome di Peter Pan mentre stava rassettando la mente dei suoi figli, che è quello che fanno le brave mamme ogni sera dopo che i propri piccoli si sono addormentati-frugano nelle loro menti e mettono in ordine i pensieri per il mattino seguente [...]. È un po' come riordinare i cassetti. [...] Quando vi svegliate al mattino, le cattiverie e i pensieri malvagi con i quali vi siete coricati sono stati ripiegati con cura e sistemati in una zona remota della vostra piccola mente, e in cima, ben esposti e aerati, restano i pensieri più dolci, pronti per essere indossati. {{c|manca l'edizione e la pagina}} * [...] ricordò un [[Peter Pan (personaggio)|Peter Pan]] che si diceva vivesse con le fate. Si raccontavano strane storie sul suo conto, ad esempio che quando un bambino moriva Peter lo accompagnava per un tratto di strada perché non avesse paura. {{c|manca l'edizione}} *«Wendy», continuò con un tono a cui nessuna donna è mai riuscita a resistere, «Wendy, una [[ragazza]] vale più di venti [[Ragazzo|ragazzi]]». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *I Bimbi Sperduti erano sulle tracce di Peter, i pirati erano sulle tracce dei Bimbi Sperduti, i pellerossa erano sulle tracce dei pirati e le belve erano sulle tracce dei pellerossa. Continuavano a girare in tondo per l'isola, ma non si incontravano mai perché andavano tutti alla stessa velocità. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Se credete alle fate», urlò Peter, «battete le mani. Non lasciate che Campanellino muoia». Molti batterono le mani. Qualche idiota fischiò. Gli applausi cessarono improvvisamente, come se una schiera di mamme fosse accorsa nella cameretta dei propri bimbi per capire cosa stava succedendo. Ma Campanellino era ormai salva. La voce tornò tintinnante come prima, saltò giù dal letto e un attimo dopo stava sfrecciando per la stanza più impudente e felice che mai. Non le passò mai per la mente di ringraziare coloro che la salvarono; piuttosto, avrebbe preferito farla pagare a quelli che avevano fischiato. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Campanellino, come osi bere la mia medicina?» Ma lei non rispose. Stava già annaspando nell'aria. «Che ti succede?», urlò Peter, improvvisamente preoccupato. «È veleno, Peter» gli disse dolcemente. «Sto per morire». «Oh, Campanellino, l'hai bevuta per salvarmi?» «Sì». «Perché l'hai fatto?» Ora le sue ali a malapena riuscivano a reggerla, ma per tutta risposta volò alle sue spalle, gli morse affettuosamente il naso e gli sussurrò in un orecchio: «Stupido somaro». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *«Dovete fare pensieri dolci e meravigliosi», spiegò loro Peter. «Saranno loro a sollevarvi in aria». {{c|manca l'edizione e la pagina}} *L'attacco dei pirati era stato una sorpresa a tutti gli effetti, una sicura prova che Uncino, da uomo privo di scrupoli qual era, si era comportato slealmente, perché nessun uomo bianco è così astuto da cogliere di sorpresa i pellerossa senza imbrogliare. {{c|manca l'edizione e la pagina}} *Spiace ammetterlo, ma la presunzione di Peter era una delle sue doti più affascinanti. Per dirla tutta, non esisteva un bambino più presuntuoso di Peter. {{c|manca l'edizione e la pagina}} ==''Peter Pan nei giardini di Kensington''== ===[[Incipit]]=== ====Pina Ballario==== Voi dovete capire da voi stessi che è un po' difficile seguir le avventure di Peter Pan senz'avere una certa familiarità coi giardini di Kensington. Essi sono in Londra, dove vive il re d'Inghilterra, ed io ho l'abitudine di condurci ogni giorno il mio David, salvo il caso che sia decisamente infreddato. Nessun bambino ha mai visto tutti, tutti i giardini, per la ragione che vien sempre così presto l'ora di tornare a casa. E la ragione per cui vien così presto l'ora di tornare a casa è questa, che, se voi siete così piccoli come il mio David, appena fa buio, avete subito sonno. Se vostra madre non fosse più che sicura di questo, non vi manderebbe a letto tanto di buon'ora. ====Renato Gorgoni==== Dovete convincervi che vi sarà difficile seguire le avventure di Peter Pan se non conoscete a menadito i Giardini di Kensington, che si trovano a Londra, dove vive il re. Io avevo l'abitudine di portarci David quasi ogni giorno a meno che non fosse febbricitante. Nessun bambino ha mai visto i Giardini per intero perché presto è tempo di tornare indietro. E l'ora di tornare indietro viene presto perché se siete piccoli come David dovete dormire dalle dodici all'una. Se vostra mamma non fosse così decisa a farvi dormire dalle dodici all'una, è probabile che potreste vederli tutti.<!-- p. 5 --> ===Citazioni=== *Quando il primo [[bambino]] rise per la prima volta, la sua risata si ruppe in milioni di frammenti che se ne andarono saltando tutt'intorno. Quella fu la nascita delle [[Fata|fate]]. (2012; p. 50) *Salomone aveva molte [[Proverbi dai libri|massime]] eccellenti per tenerli sempre occupati. Per esempio "Non rimandare a domani l'uovo che puoi fare oggi" e "In questo mondo non c'è una seconda occasione". (2012; p. 61) *Maimie si fermò da sola dentro un cerchio delle fate, e allora sua madre, che era una signora di talento non comune, [[Poesie dai libri|disse]]:<br/>''Per Peter Pan il tuo adorato''<br/>''Piccola, dimmi, cosa hai portato?''<br/>A cui Maimie rispose:<br/>''Ho una capretta, può cavalcarla''<br/>''guarda, lontano vado a gettarla.''<br/>Poi fece volteggiare intorno le braccia come se spargesse semi e girò su se stessa tre volte.<br/>Allora Tony disse:<br/>''Se Peter la capretta troverà''<br/>''Mai più Maimie mi spaventerà?''<br/>E Maimie rispose:<br/>''Non vedrò capre mai più, lo giuro,''<br/>''Né quando è chiaro né quando è scuro.'' (2012; pp. 98-99) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Mary Rose''=== ''La scena – che deve essere tale da permettere un rapido cambiamento – è, in questo primo tempo, una stanza priva di mobili in una piccola casa di campagna inglese, nel 1919. Tempo presente: un freddo pomeriggio di novembre. È una stanza al primo piano di una casa vuota che da qualche tempo è in vendita ed è in uno stato di triste abbandono, umida e trascurata. [...]<br> La signora Otery dà, nell'entrare, un'occhiata alla porta di sinistra e rabbrividisce impercettibilmente''.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Salite o non salite?<br>'''HARRY''': (''d. d.'') – Che è tutta questa fretta, cavolino mio? Abbiamo tanto di quel tempo... (''Entra e va verso sinistra'')<br>'''LA SIGNORA OTERY''': (''dopo che Harry ha osservato la stanza'') Quando la casa aveva i mobili, questo era il salotto.<br>'''HARRY''': (''guardandosi attorno e scuotendo la testa'') No, no, no; quando mai! Questo non era il salotto, cavolino mio, per lo meno, non lo era ai miei tempi.<br>'''LA SIGNORA OTERY''': – Io sono qui da tre anni e non ho mai visto la casa ammobiliata; ma mi è stato detto che dovevo dire che questo era il salotto. E vi sarei grata se non mi chiamaste «cavolino» né vostro, né di altri. ===''L'uccellino bianco''=== Talvolta il ragazzino che mi chiama padre mi porta un invito: "Mi farà molto piacere se vorrete venire a farmi visita" mi manda a dire sua madre, e io, sempre, rifiuto. E se David me ne chiede il motivo, gli spiego che è perché non ho alcun desiderio di incontrarla.<br /> "Venite questa volta, padre" ha insistito qualche giorno fa, "perché è il suo compleanno, ne compie ventisei" ed è un'età così grande per David! Forse lui crede che sia ormai vecchia. ==Citazioni su J. M. Barrie== *Il Barrie è un fenomeno psico-artistico dei più curiosi. A me fa l'effetto di un ragazzo che, arrivato a una certa età si sia piantato lì, abbia fatto un capriccio e non abbia più voluto crescere. Letterariamente egli è rimasto sempre un ''énfant-prodige''. E badate che ha i suoi quarantacinque anni suonati! ([[Mario Borsa]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *James M. Barrie, ''Mary Rose'', a cura di Sergio Cenalino, da ''Il Dramma'' diretto da [[Lucio Ridenti]], 28° Anno, N. 147-148, 1952. *James M. Barrie, ''Le Avventure di Peter Pan'', presentato da Diego De Silva, Newton Compton Editori. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2005. ISBN 8804477768 *James M. Barrie, ''Peter Pan e Wendy'', traduzione di Pina Ballario, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-71921-2 *J. M. Barrie, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/barrie/index.htm Peter Pan nei giardini di Kensington]'', traduzione di Francesco C. Ageno, Bemporad, [1934]. *James Matthew Barrie, ''Peter Pan nei giardini di Kensington'', traduzione di Renato Gorgoni, Corriere della Sera, 2012. ISSN 1828-55287 *James M. Barrie, ''Peter Pan – Peter Pan nei Giardini di Kensington & Peter e Wendy'', traduzione di Milli Dandolo, Einaudi, 2008. ISBN 9788806195977 *James M. Barrie, ''L'uccellino bianco'', traduzione di Luisa Pecchi, Milonga, collana I Nobel, 2011. ==Voci correlate== *''[[Le avventure di Peter Pan]]'' – film 1953 *''[[Hook - Capitan Uncino]]'' – film 1991 *''[[Neverland - Un sogno per la vita]]'' – film 2004 *[[Isola che non c'è]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s=en:Author:J. M. Barrie|s_lingua=inglese}} {{DEFAULTSORT:Barrie, James Matthew}} [[Categoria:Drammaturghi britannici]] [[Categoria:Scrittori scozzesi]] 5vbkyy0f6qpdkr48n0m9b1bt1sg24yz Luigi Pirandello 0 1781 1356064 1356052 2024-12-14T13:37:25Z Udiki 86035 Annullata la modifica [[Special:Diff/1356052|1356052]] di [[Special:Contributions/Ibisco|Ibisco]] ([[User talk:Ibisco|discussione]]) la seconda parte non c'entra niente, quanto alla prima sarebbe meglio trovare una fonte migliore e se possibile diretta 1356064 wikitext text/x-wiki {{PDA}} '''Luigi Pirandello''' (1867 – 1936), drammaturgo, scrittore e poeta italiano. [[File:Luigi Pirandello 1932 (3).jpg|thumb|Luigi Pirandello nel 1932]] {{Premio|Nobel|la letteratura '''(1934)'''}} ==Citazioni di Luigi Pirandello== *Ah, no! Volti la pagina, signora! Se lei volta la pagina, vi legge che non c'è più pazzo al mondo di chi crede d'aver [[ragione]]!<ref>Da ''Il berretto a sonagli''.</ref> *Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la [[verità]]. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza.<ref>Da ''Il berretto a sonagli'', Mondadori.</ref> *È molto più facile [...] essere un [[eroismo|eroe]] che un [[galantuomo]]. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev'esser sempre.<ref>Da ''Il piacere dell'onestà'', Newton Compton.</ref> *Eccellenza, sento che questo è il momento più proprio di dichiarare una [[fede]] nutrita e servita in silenzio. Se l'Eccellenza Vostra mi stima degno di entrare nel Partito Nazionale Fascista, pregierò come massimo onore tenervi il posto del più umile e obbediente gregario.<ref>Dalla lettera a [[Benito Mussolini]], 17 settembre 1924; in ''L'Impero'', 19 settembre 1924; citato in Giuseppe Bonghi, ''[http://www.classicitaliani.it/pirandel/critica/Bonghi_Pirandello_fasc_Abba.htm Pirandello e il fascismo]''.</ref> *Eppure Girgenti attraversa tutta l'opera pirandelliana alla stessa maniera di un fiume carsico col suo alterno comparire in superficie e scomparire nella dolina, rimanendo sempre attivo. Elemento catalizzatore della fantasia pirandelliana per Leonardo Sciascia, quei luoghi e quel tempo costituiscono il sostrato sostanziale e lievitante della sua poetica e i personaggi che vi pullulano, pur così circoscritti e identificabili, assurgono a valenze universali.<ref>Stefano Milioto, ''Dentro l'anima di Girgenti'', in Aa. Vv., ''I Vecchi e i Giovani – storia romanzo film. Atti del convegno internazionale di Agrigento 7-10 dicembre 2006'', Agrigento, 2006.</ref> *'''Il conte Mola''': L'arte, come eterna, non dovrebbe avere età.<br>'''Salò''': Ma il guaio è che poi, come donna, ama la moda.<ref>Da ''Trovarsi'', Mondadori.</ref> *I [[Filosofo|filosofi]] hanno il torto di non pensare alle [[Animale|bestie]] e davanti agli occhi di una bestia crolla come un castello di carte qualunque sistema filosofico.<ref>Da ''Foglietti'', in ''Saggi, poesie, scritti varii'', Mondadori, Milano, 1960, p. 1270.</ref> *Io ho molta stima dell'ingegno del [[Giovanni Papini|Papini]], ma noto con dispiacere in lui una smania, che diventa sempre più violenta, di mostrarsi originale, a ogni costo. Ora originali, per forza, non si può essere: si è o non si è. Chi vuol essere per forza originale, riuscirà strambo, strano, stravagante e nient'altro. Io credo che il Papini abbia originalità, cioè un suo proprio modo di vedere, di pensare, di sentire, e un proprio modo quindi d'esprimersi; tanto più dunque mi dà noja e dolore vedergli gonfiare certi paradossi come vessiche per darli in testa alla povera gente e stordirla.<ref>Da ''Novelle e novellieri'', in ''Nuova Antologia'', 1906, pp. 657-668.</ref> *Io sono nato in [[Sicilia]] e lì l'uomo nasce isola nell'isola e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall'aspra terra natìa circondata dal mare immenso e geloso.<ref>Dal discorso pronunciato da Luigi Pirandello in occasione della morte di [[Giovanni Verga]]; citato in Michele Sabatino, ''Tra la mia perduta gente. Lettere e poesie'', epilogo, ''La Moderna Edizioni'', Enna, 2006.</ref> *L'[[educazione]] è la nemica della saggezza, perché l'educazione rende necessarie tante cose di cui, per essere saggi, si dovrebbe fare a meno.<ref>Da ''Il piacere dell'onestà''.</ref> *La terra madre che toglie e dà la vita, questa la [[Sicilia]] di Pirandello, isola favolosa e reale che racchiude una varietà inimaginabile di tipi, di caratteri, dimentalità, oltre che di dialetti, dovuta alle diverse ondate di invasori che si sono avvicendati nel tempo.<ref>Citato in Enzo Lauretta, ''Luigi Pirandello. Storia di un personaggio fuori di chiave'', Milano, Ugo Mursia editore, 2008, p. 6.</ref> *L'[[umorismo]] è un fenomeno di sdoppiamento nell'atto della concezione; è come un'erma bifronte, che ride per una faccia del pianto della faccia opposta.<ref>Da ''Un critico fantastico'', in ''L'umorismo e altri saggi'', a cura di Enrico Ghidetti, Giunti, Firenze, 1994.</ref> *La [[cinema]]tografia è il linguaggio di [[apparenza|apparenze]], e le apparenze non parlano. Il linguaggio delle apparenze è la musica. Bisogna levare il cinematografo dalla letteratura e metterlo nella musica, perché deve essere il linguaggio visivo della musica.<ref>Citato in [[Virgilio Tosi]], ''Breve storia tecnologica del cinema'', p. 72, Bulzoni, 2001, ISBN 8883195388</ref> *Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e il capo e il sottocapo e il direttore e l'ingegnere e il sorvegliante... Che può avanzare per chi sta sotto terra e sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?<ref>Da ''I vecchi e i giovani'', Garzanti.</ref> *Naturalmente anche tu andrai via dalla [[Sicilia]], ma non dimenticare il profumo.<ref>Citato in ''[http://www.panorama.it/cultura/libri/vincenzo-consolo-infelice-voleva-essere-sciascia/ Vincenzo Consolo:"Un infelice che voleva essere Sciascia"]'', ''Panorama'', 9 febbraio 2015.</ref> *Nossignori. Per me, io sono colei che mi si crede!<ref>Da ''Così è, se vi pare'', Mondadori.</ref> *Nulla è più complicato della [[sincerità]].<ref>Da ''Novelle per un anno'', Mondadori.</ref> *Perché civile, esser civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in [[bocca]] [[miele]].<ref>Da ''L'uomo, la bestia e la virtù'', Mondadori.</ref> *Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l'abitudine, che non trovi, e l'occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così.<ref>Da una lettera alla sorella Lina, 13 ottobre 1886.</ref> *Riponi in uno stipetto un [[desiderio]]: aprilo: vi troverai un disinganno.<ref>Da ''La vita nuda'', Novella.</ref> *Sia l'urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra della campagna di Girgenti, dove nacqui.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/settembre/05/Sciascia_svelato_ultimo_enigma_co_9_070905042.shtml]'', ''Corriere della Sera'', 5 settembre 2007.</ref> *{{NDR|Su [[Giovanni Formisano]]}} Un poeta appassionato, malinconico, amaro, un vero e schietto e personalissimo poeta...<ref>Citato in Marco Scalabrino, ''[https://www.lapoesiaelospirito.it/2013/05/04/marco-scalabrino-giovanni-formisano/ Giovanni Formisano]'', ''lapoesiaelospirito.it'', 4 maggio 2013.</ref> *Una notte di giugno caddi come una [[lucciola]] sotto un gran pino solitario in una campagna d'olivi saraceni affacciata agli orli d'un altipiano d'argille azzurre sul mare africano. Si sa le lucciole come sono. La notte, il suo nero, pare lo faccia per esse che, volando non si sa dove, ora qua ora là vi aprono un momento quel loro languido sprazzo verde.<ref>Citato in Vincenzo Consolo, ''Di qua dal faro'', Mondadori, Milano, 1999, p. 164. ISBN 88-04-47094-1</ref> *Vorrei saper la [[musica]] per esprimere, senz'essere inteso da nessuno, neppure da Te, tutto questo tumulto di vita che mi gonfia l'[[anima]] e il [[cuore]]. Nessuno lo saprà mai, cara Marta, anche se il mio cuore ne dovesse scoppiare. Basta. Quest'[[esilio]] finirà tra poco. Salutami la Mamma e Cele, e Tu abbiti tutte le più vive cordialità dal tuo Luigi Pirandello.<ref>Dalla [http://www.nettunocitta.it/OPERE/pirandello/lettera7.html lettera] a [[Marta Abba]] dell'11 luglio 1928.</ref> ==''Bellavita''== ===[[Incipit]]=== ''La scena rappresenta un salotto tra la casa e lo studio dell'avvocato'' Contento.<br>'''LO SCRIVANO''': S'accomodi qua, signor Notajo.<br>'''DENORA''': (''fosco, contenendo a stento l'orgasmo che lo divora''). C'è da aspettare molto?<br>'''LO SCRIVANO''': Eh, un pochino, temo. Ma corro ad avvertire la signora.<br>''S'avvierà verso l'uscio a destra''<br>'''DENORA''': (''trattenendolo''). No, lascia! Che c'entra la signora?<br>'''LO SCRIVANO''': Per tenerle compagnia.<br>'''DENORA''': Grazie tante! Posso aspettar solo.<br>'''LO SCRIVANO''': Me l'ha ordinato il signor avvocato!<br>'''DENORA''': (''gridando''). E io te ne dispenso!<br>''Poi, frenandosi, pentito''<br>Non voglio che sia incomodata la signora. ===Citazioni=== *'''DENORA''': Quando non vogliamo sapere una cosa – fingiamo di non saperla. – E se la [[finzione]] è più per noi stessi che per gli altri, creda pure, è proprio, proprio come se non si sapesse. (p. 136) ===[[Explicit]]=== '''Bellavita''': Ecco, vedete, se ne scappa! Ridete, ridete! Cosí, tra la baia di tutti! E ora gli corro dietro; e per tutte le strade, inchini, riverenze, scappellate, fino a non dargli piú un momento di requie! Vado dal sarto! Mi ordino un abito da pompa funebre, da fare epoca, e su, dritto impalato dietro a lui, a scortarlo a due passi di distanza! Si ferma; mi fermo. Prosegue; proseguo. Lui il corpo, ed io l'ombra! L'ombra del suo rimorso! Di professione! Lasciatemi passare! Esce, buttando indietro questo o quello tra i lazzi e le risa di tutti. ==''Ciascuno a suo modo''== ===[[Incipit]]=== Siamo nell'antico palazzo della nobile signora Donna Livia Palegari nell'ora del ricevimento, che sta per finire. Si vedrà in fondo, attraverso tre arcate e due colonne, un ricchissimo salone molto illuminato e con molti invitati, signori e signore. Sul davanti, meno illuminato, vedremo un salotto, piuttosto cupo, tutto damascato, adorno di pregiatissime tele, la maggior parte di soggetto sacro; cosicché ci sembrerà di trovarci nella cappella d'una chiesa, di cui quel salone in fondo, oltre le colonne, sia la navata: cappella sacra d'una chiesa profana. Questo salotto avrà appena una panca e qualche scranna per comodità di chi voglia ammirar le tele alle pareti. Nessun uscio. Ci verranno dal salone alcuni degli invitati, a due, a tre alla volta, per farsi, appartati, qualche confidenza, e, al levarsi della tela, ci troveremo un Vecchio Amico di casa e un Giovine sottile, che discorreranno tra loro. ===Citazioni=== *Come ci sono i figli illegittimi, ci sono anche i pensieri bastardi! *E non vuoi capire che la tua coscienza significa appunto "gli altri dentro te". (Garzanti) *Le donne, come i [[sogno|sogni]], non sono mai come tu le vorresti. *Quando uno è contento di se stesso ama l'[[umanità]]. *Un [[angelo]], per una [[donna]], è sempre più irritante d'una bestia! ===[[Explicit]]=== '''Il direttore del teatro''': Ma signor Direttore, scusi, le pare che si possa tenere qua il pubblico a comizio?<br /> '''Il capocomico''': E che vuole da me? Faccia sgombrare!<br /> '''L'amministratore''': Tanto, lo spettacolo non può più seguitare: gli attori se ne sono andati.<br /> '''Il capocomico''': E dunque, si rivolge a me? Faccia mettere un avviso: e mandi via la gente.<br /> '''Il direttore del teatro''': Ma sarà rimasto pubblico in teatro!<br /> '''Il capocomico''': E va bene! Per il pubblico rimasto in teatro, m'affaccerò io adesso dal sipario a licenziarlo con due parole!<br /> '''Il direttore del teatro''': Sì, sì, vada, vada allora, signor Direttore!<br /><br /> ''E mentre il Capocomico s'avvierà verso la porticina del palcoscenico:''<br /> Via, via, signori, sgombrino, sgombrino per piacere: lo spettacolo è terminato.<br /> ''Cala la tela e, appena calata, il Capocomico ne scosterà una banda per presentarsi alla ribalta.''<br /><br /> '''Il capocomico''': Sono dolente d'annunziare al pubblico che per gli spiacevoli incidenti accaduti alla fine del secondo atto, la rappresentazione del terzo non potrà più aver luogo. ==''Così è (se vi pare)''== ===[[Incipit]]=== ====1918==== ''Al levarsi della tela Lamberto Laudisi passeggia concitatamente per il salotto. Svelto, elegante senza ricercatezza, sui quaranta, indossa una giacca viola con risvolti e alamari neri; spirito arguto, s'irrita facilmente; ma poi ride e lascia fare e dire, compiacendosi dello spettacolo della sciocchezza altrui''.<br> '''Laudisi''' Ah, dunque è andato dal Prefetto?<br> '''Amalia''' (''sui quarantacinque, capelli grigi; ostenta una certa importanza, per il posto del marito, ma lasciando intendere che, se stesse in lei, rappresenterebbe la sua parte e si comporterebbe forse altrimenti''). Oh Dio, Lamberto, ma si tratta infine di un suo subalterno!<br> '''Laudisi''' Ma suo subalterno, scusa, alla Prefettura, non a casa!<br> '''Dina''' (''diciannove anni; una cert'aria di capir tutto meglio della mamma e anche del babbo, ma attenuata, quest'aria, da una vivace grazia giovanile'') È venuto ad allogarci la suocera qua accanto, sullo stesso pianerottolo! ===[[Incipit]]=== ====1925==== ''Al levarsi della tela Lamberto Laudisi passeggerà irritato per il salotto. Sui quarant'anni, svelto, elegante senza ricercatezza, indosserà una giacca viola con risvolti e alamari neri''.<br> '''Laudisi''' Ah, dunque è andato a ricorrere al Prefetto?<br> '''Amalia''' (''sui quarantacinque, capelli grigi; contegno d'importanza ostentata, per il posto che il marito occupa in società. Lascerà tuttavia intendere che, se stesse in lei, rappresenterebbe la sua parte e si comporterebbe in tante occasioni ben altrimenti''). Oh Dio, Lamberto, per un suo subalterno!<br> '''Laudisi''' Subalterno, alla Prefettura; non a casa!<br> '''Dina''' (''diciannove anni; una cert'aria di capir tutto meglio della mamma e anche del babbo, ma attenuata, quest'aria, da una vivace grazia giovanile'') Ma è venuto a allogarci la suocera qua accanto, sullo stesso pianerottolo! ===[[Explicit]]=== ====1918==== '''Signora Ponza''': Nossignori. – Per me, io sono colei che mi si crede!<br /> ''Guarda, attraverso il velo, tutti, fieramente, e si ritira. Un silenzio.''<br /> '''Laudisi''': Ecco, o signori, come parla la verità!<br /> ''Volge attorno uno sguardo di sfida derisoria.''<br /> Siete contenti?<br /> ''Scoppia a ridere''<br /> Ah! ah! ah! ah! ===[[Explicit]]=== ====1925==== '''Signora Ponza''': Nossignori. Per me, io sono colei che mi si crede.<br /> ''Guarderà attraverso il velo, tutti, per un istante; e si ritirerà. In silenzio.''<br /> '''Laudisi''': Ed ecco, o signori, come parla la verità<br /> ''Volgerà attorno uno sguardo di sfida derisoria.''<br /> Siete contenti?<br /> ''Scoppierà a ridere.''<br /> Ah! ah! ah! ah! ==''Diana e la Tuda''== ===[[Incipit]]=== ''Lo studio dello scultore'' Sirio Dossi. <br>'''Tuda''' : (''dietro la tenda in posa''). Basta, per carità!<br>'''Sirio''': (''anche lui dietro la tenda''). No: ferma lì!<br>'''Tuda''': Non reggo più!<br>'''Giungano''': Ma sì, basta! Basta!<br>'''Sirio''': Ferma, ti dico! Non è passata l'ora.<br>'''Tuda''': È passata, è passata!<br>'''Sirio''': Ancora un momentoi!<br>'''Tuda''': Non ne posso più!<br>'''Sirio''': (''con un urlo''). Fermo quel braccio, perdio!<br>(''Lunga pausa. Giuncano smania, feroce.'')<br>'''Tuda''': (''prima con un sorriso quasi infantile''). Ahi. Non me lo sento più! Lasciatemelo abbassare almeno per un minuto. Sono di carne, oh!<br>(''Si vedrà l'ombra scomporsi dal suo atteggiamento; abbassare il braccio: prenderselo con l'altro come a sorreggerlo''). ===Citazioni=== *L'uomo prova un'istintiva gratitudine per la donna che, sacrificando un po' del suo pudore, dimostra di voler piacere a uno solo sfidando la malignità degli altri; ma non può soffrire poi che questa donna faccia dispetto a un'altra donna che dimostri di avere per lui qualche simpatia. (p. 74) ===[[Explicit]]=== '''Tuda''': Oh Dio, no! lo lasci! lo lasci!<br /> ''Giuncano si solleva appena, con un viso da pazzo e la mano ancora artigliata. Sirio è immobile a terra: morto.''<br /> ''Tuda, quasi senza voce, allibita, ancora su l'ultimo dei tre scalini, si china a guardare.''<br /> Che ha fatto? che ha fatto? L'ha ucciso? Oh Dio, l'ha ucciso? Per me?<br /> '''Giuncano''' (''mormorando, come in una litania''): Cecità... cecità...<br /> '''Tuda''' (''scende i tre scalini; si china su Sirio; gli tocca con una mano la fronte, con l'altra gli cerca la mano''): Oh Dio, no! no! freddo: morto!<br /> '''Giuncano''': Cecità...<br /> '''Tuda''': Ucciso per me, per me che ho la colpa di tutto!<br /> '''Giuncano''': Cecità...<br /> '''Tuda''': Io, io sì, di tutto – perché non seppi essere quella per cui lui mi aveva voluto!<br /> '''Giuncano''': Cecità...<br /> '''Tuda''' (''indicando con terrore dietro a sé la statua''): Quella! Quella!<br /> '''Giuncano''' (''come sopra''): Cecità...<br /> '''Tuda''': Io che ora sono così: niente... più niente... ==''Enrico IV''== [[File:Pirandello - Enrico 4., 1922.djvu|page=7|thumb|Edizione 1922]] ===[[Incipit]]=== '''Landolfo''': (''a Bertoldo come seguitando una spiegazione'') E questa è la sala del trono!</br>'''Arialdo''': A Goslar!<br/>'''Ordulfo''': O anche, se vuoi, nel Castello dell'Hartz!<br/>'''Arialdo''': O a Worms.<br/>'''Landolfo''': Secondo la vicenda che rappresentiamo, balza con noi, ora qua, ora là.<br/>'''Ordulfo''': In Sassonia!<br/>'''Arialdo''': In Lombardia!<br/>'''Landolfo''': Sul Reno!<br/>'''Uno dei valletti''' (''senza scomporsi, movendo appena le labbra''): Ps! Ps!<br/>'''Arialdo''': (''voltandosi al richiamo'') Che cos'è?<br/>'''Primo valletto''': (''sempre come una statua, sottovoce'') Entra o non entra?<br/>''Allude a Enrico IV'' ===Citazioni=== *Come a voi appajono travestiti loro, così a lui, nei nostri panni, appariremmo travestiti noi. (Landolfo, pag. 154) *Ecco: quando non ci rassegniamo, vengono fuori le [[velleità]]. Una donna che vuol essere uomo... un vecchio che vuol esser giovine... – Nessuno di noi mente o finge! – C'è poco da dire: ci siamo fissati tutti in buona fede in un bel concetto di noi stessi. (Enrico IV, pag. 165) *Preferii restare pazzo e vivere con la più lucida coscienza la mia pazzia [...] questo che è per me la caricatura, evidente e volontaria, di quest'altra mascherata, continua, d'ogni minuto, di cui siamo i pagliacci involontari quando senza saperlo ci mascheriamo di ciò che ci par d'essere [...] Sono guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio, quieto! – Il guajo è per voi che la vivete agitatamente, senza saperla e senza vederla la vostra pazzia. [...] La mia vita è questa! Non è la vostra! – La vostra, in cui siete invecchiati, io non l'ho vissuta! (Enrico IV) *Conviene a tutti, capisci? Conviene a tutti far credere [[pazzia|pazzi]] certuni, per avere la scusa di tenerli chiusi. Sai perché? Perché non si resiste a sentirli parlare. […] Non si può mica credere a quello che dicono i pazzi! Eppure, si stanno ad ascoltare così, con gli occhi sbarrati dallo spavento. Perché? […] Perché trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica, la logica di tutte le vostre costruzioni! Eh! Che volete? Costruiscono senza logica, beati loro, i pazzi! O con una loro logica che vola come una piuma! Volubili! Volubili! Oggi così e domani chi sa come! Voi vi tenete forte, ed essi non si tengono più. Voi dite "questo non può essere" e per loro può essere tutto. Ma voi dite che non è vero. E perché? Perché non par vero a te, a te, a te, e centomila altri. Eh cari miei! Bisognerebbe vedere poi che cosa invece par vero a questi centomila altri che non sono detti pazzi […]. Perché guai, guai se non vi tenete forte a ciò che vi par vero oggi, a ciò che vi parrà vero domani, anche se sia l'opposto di ciò che vi pareva vero jeri! (Enrico IV) *Confidarsi con qualcuno, questo sì, è veramente da pazzo! *Ho paura talvolta anche del mio sangue che pulsa nelle arterie come, nel silenzio della notte, un tonfo cupo di passi in stanze lontane. *Questa cosa orribile, che fa veramente impazzire: che se siete accanto a un altro, e gli guardate gli occhi [...] potete figurarvi come un mendico davanti ad una porta in cui non potrà mai entrare: chi vi entra, non sarete mai voi, col vostro mondo dentro, come lo vedete e lo toccate; ma uno ignoto a voi, come quell'altro nel suo mondo impenetrabile vi vede e vi tocca. *Trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica di tutte le vostre costruzioni. ===[[Explicit]]=== '''Donna Matilde''': È pazzo! È pazzo!<br /> '''Di Nolli''': Tenetelo!<br /> '''Belcredi''' (''mentre lo trasportano di là, per l'uscio a sinistra protesta ferocemente''): No! Non sei pazzo! Non è pazzo! Non è pazzo!<br /> ''Escono per l'uscio a sinistra, gridando, e seguitano di là a gridare finché sugli altri gridi se ne sente uno più acuto di Donna Matilde, a cui segue un silenzio.''<br /> '''Enrico IV''' (''rimasto sulla scena tra Landolfo, Arialdo e Ordulfo, con gli occhi sbarrati, esterrefatto dalla vita della sua stessa finzione che in un momento lo ha forzato al delitto''). Ora sì... per forza...<br /> ''li chiama attorno a sé, come a ripararsi,''<br /> qua insieme, qua insieme... e per sempre! ===Citazioni sull'opera=== *Quando Enrico IV sceglie deliberatamente come realtà la sua antica follia, la sua mascherata (e, ciò facendo, realizza un'operazione estetica) vuole soprattutto estraniarsi in una società organizzata e compatta nei suoi valori (il passato tutto concluso, il 'piacere della Storia, che è così grande!') contro il mondo, il microcosmo sociale, che rappresentano il rivale Belcredi e la donna amata. ([[Ruggero Jacobbi]]) ==''I vecchi e i giovani''== ===[[Incipit]]=== La pioggia, caduta a diluvio durante la notte, aveva reso impraticabile quel lungo stradone di campagna, tutto a volte e risvolte, quasi in cerca di men faticose erte e di pendii meno ripidi. Il guasto dell'intemperie appariva tanto più triste, in quanto, qua e là, già era evidente il disprezzo e quasi il dispetto della cura di chi aveva tracciato e costruito la via per facilitare il cammino tra le asperità di quei luoghi con gomiti e giravolte e opere or di sostegno or di riparo: i sostegni eran crollati, i ripari abbattuti, per dar passo a dirupate scorciatoje. ===Citazioni=== *E prese a raccontare, con atteggiamento, di grave costernazione, i fatti avvenuti di recente in Sicilia, a Serradifalco, a Catenanuova, ad Alcamo, a Casale Floresta, i quali provavano come in tutta l'isola covasse un gran fuoco, che presto sarebbe divampato; e a rappresentar la Sicilia come una catasta immane di legna, d'alberi morti per siccità, e da anni e anni abbattuti senza misericordia dall'accetta, poiché la pioggia dei benefizii s'era riversata tutta su l'Italia settentrionale, e mai una goccia ne era caduta tra le arse terre dell'isola. Ora i giovincelli s'erano divertiti ad accendere sotto la catasta i fasci di paglia delle loro predicazioni socialistiche, ed ecco che i vecchi ceppi cominciavano a prender fuoco. Erano per adesso piccoli scoppii striduli, crepitìi qua e là; scappava fuori ora da una parte ora dall'altra qualche lingua di fiamma minacciosa; ma già s'addensava nell'aria come una fumicaja soffocante. E il peggio era questo: che il Governo invece d'accorrere a gettar acqua, mandava soldati a suscitare altro fuoco col fuoco delle armi. (p. 187) *E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed erano calati i Continentali a incivilirli… e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia… – Ridere, ridere! – incalzò donna Caterina con più foga. – Lo sa bene anche lei come quegli ideali si sono tradotti in realtà per il popolo siciliano! Che n'ha avuto? Com'è stato trattato? Oppresso, vessato, abbandonato e vilipeso! Gli ideali del Quarantotto e del Sessanta? Ma tutti i vecchi qua gridano: Meglio prima! Meglio prima! La Francia che soffia nel fuoco? Lei si conforta così? Sono tutte calunnie, le solite, quelle che ripetono i ministri, facendo eco ai prefetti e ai tirannelli locali capielettori; per mascherare trenta e più anni di malgoverno! Qua c'è la fame, caro signore, nelle campagne e nelle zolfare; i latifondi, la tirannia feudale dei cosiddetti cappelli, le tasse comunali che succhiano l'ultimo sangue a gente che non ha neanche da comperarsi il pane! Si stia zitto! Si stia zitto! Perché voi lo vedrete, – concluse. Faccio una facile profezia: non passerà un anno, assisteremo a scene di sangue. (cap. III, p. 59) *Dal giorno che egli, sotto l'urgenza della necessità, vincendo ogni riluttanza, dapprima con circospezione, poi risolutamente, con crudezza, le aveva detto che bisognava si recasse dal [[fratello]] Ippolito per salvare il [[figlio]], era caduta, di schianto, in un attonimento quasi di [[apatia]], come se la vista di tutte le cose intorno le si fosse a un tratto vuotata d'ogni senso. Non un gesto, non una [[parola]]. Più niente. E quella immobilità e quel [[silenzio]] avevano avuto fin da principio un che di così assoluto e invincibile, che né un gesto, né una parola eran più stati possibili per scuoterla o esortarla. Giulio sapeva che avrebbe ucciso la [[madre]], parlando. E difatti, ecco, subito, parlando, l'aveva uccisa. Ella non poteva andare dal fratello per salvare il figlio: sarebbe stata la sua [[morte]]. Ed ecco, era morta. *Due cadaveri in quella cassa, uno su l'altro: uno con la faccia sotto i piedi dell'altro. Quello di sopra era d'un ragazzo. Divaricate, le gambe; la testa, affondata tra i piedi del compagno. A guardarlo così capovolto, pareva dicesse, in quell'atteggiamento: – No! No! – con tutto il visino smunto, dagli occhi appena socchiusi, contratti ancora dall'angoscia dell'agonia. No, quella morte; no, quell'orrore; no, quella cassa per due, attufata da quel lezzo crudo e acre di carneficina. La più raccapricciante era la vista dell'altro, di tra le scarpe logore del ragazzo, coi grandi occhi neri ancora sbarrati e un po' di barba fulva sotto il mento. Era d'un contadino nel pieno vigore delle forze. Con quei terribili occhi sbarrati al cielo, dal corpo supino chiedeva vendetta di quell'ultima atrocità, del peso di quell'altra vittima sopra di sé. – Vedete, Signore, – pareva dicesse, – vedete che hanno fatto! (p. 238) *Sorte miserabile quella dell'[[eroismo|eroe]] che non muore, dell'eroe che sopravvive a se stesso. *Invecchio, sì; perdo il gusto di comandare. Me lo fa perdere la servilità che scopro in tutti. Uomini, vorrei uomini! Mi vedo attorno automi, fantocci che devo atteggiare così o così, e che mi restano davanti, quasi a farmi dispetto, nell'atteggiamento che ho dato loro, finché non lo cambio con una manata. Soltanto di fuori però, capisci? si lasciano atteggiare! Dentro... eh, dentro, restano duri, coi loro pensieri copert, nemici, vivi solamente per loro. Che puoi su questi? Docili di fuori, miti, malleabili, visi ridenti, schiene ossequiose, t'approvano, t'approvano sempre. Ah, che sdegno! Vorrei sapere perché mi arrovello così; perché e per chi lo faccio... Domani morrò. Ho comandato! Sì, ecco: ho assegnato la parte a questo e a quello, a tanti che non hanno mai saputo veder altro in me che la parte che rappresento per loro. E di tant'altra vita, vita d'affetti e di idee che mi s'agita dentro, nessuno che abbia mai avuto il più lontano sospetto... Con chi vuoi parlarne? Sono fuori dalla parte che devo rappresentare... Certe volte, a qualcuno che viene qua a visitarmi, a incensarmi, mi diverto a rivolgere certi sguardi, certi sguardi che sfondano la parete, e me lo vedo allora per un attimo, restar davanti sospeso, impacciato, goffo; Dio sa che forza devo fare su me stesso per non scoppiargli a ridere in faccia. Mi crederebbe ammattito, per lo meno. E anche tu, caro mo, se vedessi con che occhi mi stai guardando in questo momento... <br> – Io no! – disse subito Aurelio, riscuotendosi. <br> Flaminio Salvo rise, scotendo il capo: <br> – Anche tu, anche tu... È così; per forza è così... Ti posso io dire quello che vorrei veramente da te? Il piacere che mi faresti, se tu agissi com'io forse al tuo posto agirei? <br> – E perché no? – domandò Aurelio, levandosi. – Mi dica... <br> – Ma perché no, – negò subito il Salvo, stringendosi nelle spalle, – perché non posso... Puoi dirmi tu quel che pensi, quel che senti, la vita che hai dentro in questo momento?... Non puoi... Sei davanti a me nella relazioni che possono correre tra me e te: tu sei il mio ingegnere, il mio buon figliolo che amo, a cui questa sera, davanti a una ventina di marionette, ho dato l'incarico di recarsi a Colimbetra, messaggero di trionfo: e basta! Che altro potrei dirti? Questo soltanto, forse, per il tuo bene... <br> E Flaminio Salvo posò una mano sulla spalla di Aurelio: <br> – Non ti tracciar vie da seguire, figliuolo mio; né abitudini, né doveri; va', va', muoviti sempre; scròllati di tratto in tratto d'addosso ogni incrostatura di concetti; cerca il tuo piacere e non temere il giudizio degli altri e neanche il tuo, che puoi stimar giusto oggi e falso domani. Conosci don Cosmo Laurentano? Se sapessi quanta ragione ha quel matto! Va', va', è tardi; andiamo a dormire. Addio. *Non voleva credere che le banche avessero largheggiato verso il Governo per fini elettorali, per altri più loschi fini coperti; e che, favore per favore, il Governo avesse proposto leggi che per le banche erano privilegi, e difeso i prevaricatori, proponendoli agli onori della commenda e del Senato. Ma non poteva negare che fosse stato aperto il credito a certi uomini politici carezzati, che in Parlamento e per mezzo della stampa avevano combattuto a profitto delle banche falsarie, tradendo la buona fede del paese; e che questi gaudenti avessero voluto occultare ciò che da tempo si sapeva o si poteva sapere; e che, ora che le colpe avventavano, si volesse percuotere, ma con la speranza che la percossa ai più deboli salvasse i più forti. (p. 146) *Sapeva, sì, che già prima nelle Romagne, nel Modenese, nelle province di Reggio Emilia e di Parma, nel Cremonese, nel Mantovano, nel Polesine, era sorto a far le prime armi il socialismo italiano; ma tutt'altra cosa era adesso in Sicilia! Rivelazione improvvisa, prodigiosa! (p. 170) *Un manifesto era stato attaccato ai muri, ma il popolino lo ignorava; e, ignorandolo, al solito, come altrove, coi ritratti del re e della regina, un crocefisso in capo alla processione, gridando – Viva il re! Abbasso le tasse! – s'era messo a percorrere le vie del paese, finché, uscendo dalla piazza e imboccando una strada angusta che la fronteggiava, vi aveva trovato otto soldati e quattro carabinieri appostati. L'ufficiale che li comandava aveva preso questo partito con strategia sopraffina, perché la folla inerme, lì calcata e pigiata, alle intimazioni di sbandarsi non si potesse più muovere; e lì non una ma più volte, aveva ordinato contro di essa il fuoco. Undici morti, innumerevoli feriti, tra cui donne, vecchi, bambini. Ora, tutto era calmo, come in un cimitero». (p. 237) ===[[Explicit]]=== La piazza, come schiantata e in fuga anch'essa dietro gli urli del popolo che la disertava, appena il fumo dei fucili si diradò nel livido smortume dell'alba, parve agli occhi dei soldati come trattenuta dal peso di cinque corpi inerti, sparsi qua e là.<br /> Un bisogno strano, invincibile, obbligò il capitano a dare subito ai suoi soldati un comando qualunque, pur che fosse. Quei cinque corpi rimasti là, traboccati sconciamente, in una orrenda immobilità, su la motriglia della piazza striata dall'impeto della fuga, erano alla vista d'una gravezza insopportabile. E un furiere e un caporale, al comando del capitano, si mossero sbigottiti per la piazza e si accostarono al primo di quei cinque cadaveri.<br /> Il furiere si chinò e vide ch'esso, caduto con la faccia a terra, era armato come un brigante. Gli tolse il fucile dalla spalla e, levando il braccio, lo mostrò al capitano; poi diede quel fucile al caporale, e si chinò di nuovo sul cadavere per prendergli dalla cintola prima una e poi l'altra pistola, che mostrò ugualmente al capitano. Allora questi, incuriosito, sebbene avesse ancora un forte tremito a una gamba e temesse che i soldati se ne potessero accorgere, si appressò anche lui a quel cadavere, e ordinò che lo rimovessero un poco per vederlo in faccia. Rimosso, quel cadavere mostrò sul petto insanguinato quattro medaglie.<br /> I tre, allora, rimasero a guardarsi negli occhi, stupiti e sgomenti.<br /> Chi avevano ucciso? ==''Il fu Mattia Pascal''== [[File:Pirandello_-_Il_Fu_Mattia_Pascal,_1919.djvu|page=9|thumb|Edizione 1909]] ===[[Incipit]]=== Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:<br />– Io mi chiamo Mattia Pascal.<br>– Grazie, caro. Questo lo so.<br />– E ti par poco?<br />Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all'occorrenza:<br>– Io mi chiamo Mattia Pascal.<br>Qualcuno vorrà bene compiangermi (costa così poco), immaginando l'atroce cordoglio d'un disgraziato, al quale avvenga di scoprire tutt'a un tratto che... sì, niente, insomma: né padre, né madre, né come fu o come non fu; e vorrà pur bene indignarsi (costa anche meno) della corruzione dei costumi, e de' vizii, e della tristezza dei tempi, che di tanto male possono esser cagione a un povero innocente. ===Citazioni=== *E dimentichiamo spesso e volentieri di essere atomi infinitesimali per rispettarci e ammirarci a vicenda, e siamo capaci di azzuffarci per un pezzettino di terra o di dolerci di certe cose, che, ove fossimo veramente compenetrati di quello che siamo, dovrebbero parerci miserie incalcolabili. (cap. II; 1986, p. 7) *Posso dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e d'ogni mio tormento. Mi vidi, in quell'istante, attore d'una tragedia che più buffa non si sarebbe potuta immaginare: mia madre, scappata via, così, con quella matta; mia moglie, di là, che... lasciamola stare!; Marianna Pescatore lì per terra; e io, io che non avevo più pane, quel che si dice pane, per il giorno appresso, io con la barba tutta impastocchiata, il viso sgraffiato, grondante non sapevo ancora se di sangue o di lagrime, per il troppo ridere. (cap. V; 1973, p. 360) *E mentr'io attenderò al molino, il fattore mi ruberà i frutti della campagna; e se mi porrò invece a badare a questa, il mugnajo mi ruberà la molenda. E di qua il mugnajo e di là il fattore faranno l'altalena, e io nel mezzo a godere. (cap. VII; 1973, p. 390) *Recisa di netto ogni memoria in me della vita precedente, fermato l'animo alla deliberazione di ricominciare da quel punto una nuova vita, io era invaso e sollevato come da una fresca letizia infantile; mi sentivo come rifatta vergine e trasparente la coscienza, e lo spirito vigile e pronto a trar profitto di tutto per la costruzione del mio nuovo io. Intanto l'anima mi tumultuava nella gioja di quella nuova libertà. Non avevo mai veduto così uomini e cose; l'aria tra essi e me s'era d'un tratto quasi snebbiata; e mi si presentavan facili e lievi le nuove relazioni che dovevano stabilirsi tra noi, poiché ben poco ormai io avrei avuto bisogno di chieder loro per il mio intimo compiacimento. Oh levità deliziosa dell'anima; serena, ineffabile ebbrezza! La Fortuna mi aveva sciolto di ogni intrico, all'improvviso, mi aveva sceverato dalla vita comune, reso spettatore estraneo della briga in cui gli altri si dibattevano ancora [...]. (cap. VIII; 1973, p. 408) *Nulla [[Invenzione|s'inventa]], è vero, che non abbia una qualche radice, più o men profonda, nella realtà; e anche le cose più strane possono esser vere, anzi nessuna fantasia arriva a concepire certe follie, certe inverosimili avventure che si scatenano e scoppiano dal seno tumultuoso della vita; ma pure, come e quanto appare diversa dalle invenzioni che noi possiamo trarne la realtà viva e spirante! Di quante cose sostanziali, minutissime, inimmaginabili ha bisogno la nostra invenzione per ridiventare quella stessa realtà da cui fu tratta, di quante fila che la riallaccino nel complicatissimo intrico della vita, fila che noi abbiamo recise per farla diventare una cosa a sè! (VIII; 1973, p. 413; 1993, p. 112) *Tu, invece, a volerla dire, sarai sempre e dovunque un forestiere: ecco la differenza. Forestiere della vita, Adriano Meis. (cap. IX; 1973, p. 422) *C'è chi [[Comprensione|comprende]] e chi non comprende, caro signore. Sta molto peggio chi comprende, perché alla fine si ritrova senza energia e senza volontà. Chi comprende, infatti, dice: «Io non devo far questo, non devo far quest'altro, per non commettere questa o quella bestialità». Benissimo! Ma a un certo punto s'accorge che la vita è tutta una [[bestialità]], e allora dica un po' lei che cosa significa il non averne commessa nessuna: significa per lo meno non aver vissuto, caro signore. (cap. IX; 1986, p. 55) *«Oh perché gli uomini,» domandavo a me stesso, smaniosamente, «si affannano così a rendere man mano più complicato il congegno della loro vita? Perché tutto questo stordimento di macchine? E che farà l'uomo quando le macchine faranno tutto? Si accorgerà allora che il così detto progresso non ha nulla a che fare con la felicità? Di tutte le invenzioni, con cui la scienza crede onestamente d'arricchire l'umanità (e la impoverisce, perché costano tanto care), che gioja in fondo proviamo noi, anche ammirandole?» (cap. IX; 1973, p. 429) *Eppure la scienza, pensavo; ha l'illusione di render anche più facile e più comoda L'esistenza! Ma, ammettendo che la renda veramente più facile, con tutte le sue macchine così difficili e complicate, domando, io: «E qual peggior servizio a chi sia condannato a una briga vana, che rendergliela facile e quasi meccanica?». (cap. IX; 1973, p. 429) *Là, in un corridojo, sospesa nel vano d'una finestra, c'era una gabbia con un [[canarino]]. Non potendo con gli altri e non sapendo che fare, mi mettevo a conversar con lui, col canarino: gli rifacevo il verso con le labbra, ed esso veramente credeva che qualcuno gli parlasse e ascoltava e forse coglieva in quel mio pispissìo care notizie di nidi, di foglie, di libertà... Si agitava nella gabbia, si voltava, saltava, guardava di traverso, scotendo la testina, poi mi rispondeva, chiedeva, ascoltava ancora. Povero uccellino! lui sì m'intendeva, mentre io non sapevo che cosa gli avessi detto... ([[s:Il fu Mattia Pascal/9|cap. IX]]; 1919, p. 132) *Mi accorsi tutt'a un tratto che dovevo proprio morire ancora: ecco il male! Chi se ne ricordava più? Dopo il mio suicidio alla ''Stia'', io naturalmente non avevo veduto più altro, innanzi a me, che la vita. Ed ecco qua, ora: il signor Anselmo Paleari mi metteva innanzi di continuo l'ombra della morte. (cap. X; 1973, p. 439) *Il male della scienza, guardi, signor Meis, è tutto qui: che vuole occuparsi della vita soltanto. (cap. X; 1973, p. 443) *Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa; la tirannia mascherata da libertà. (cap. XI; 1973, p. 448) *«Se noi riconosciamo,» pensavo, «che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?» (cap. XI; 1973, p. 459) *«Beate le marionette,» sospirai, «su le cui teste di legno il finto cielo si conserva senza strappi! Non perplessità angosciose, né ritegni, né intoppi, né ombre, né pietà; nulla! E possono attendere bravamente e prender gusto alla loro commedia e amare e tener se stesse in considerazione e in pregio, senza soffrir mai vertigini o capogiri, poiché per la loro statura e per le loro azioni quel cielo è un tetto proporzionato. (cap. XII; 1973, p. 468) *Potei sperimentare che l'uomo, quando soffre, si fa una particolare idea del bene e del male, e cioè del bene che gli altri dovrebbero fargli e a cui egli pretende, come se dalle proprie sofferenze gli derivasse un diritto al compenso, e del male che egli può fare a gli altri, come se parimenti dalle proprie sofferenze vi fosse abilitato. E se gli altri non gli fanno il bene quasi per dovere, egli li accusa, e di tutto il male ch'egli fa quasi per diritto, facilmente si scusa. (XII; 1973, p. 482; 1993, p. 167) *E il signor Anselmo, seguitando, mi dimostrava che, per nostra disgrazia, noi non siamo come l'albero che vive e non si sente, a cui la terra, il sole, l'aria, la pioggia, il vento, non sembra che sieno cose ch'esso non sia: cose amiche o nocive. A noi uomini, invece, nascendo, è toccato un tristo privilegio: quello di ''sentirci'' vivere, con la bella illusione che ne risulta: di prendere cioè come una realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna.<br>E questo sentimento della vita per il signor Anselmo era appunto come un lanternino che ciascuno di noi porta in sé acceso; un lanternino che ci fa vedere sperduti su la terra, e ci fa vedere il male e il bene; un lanternino che projetta tutt'intorno a noi un cerchio più o meno ampio di luce, di là dal quale è l'ombra nera, l'ombra paurosa che non esisterebbe, se il lanternino non fosse acceso in noi, ma che noi dobbiamo pur troppo creder vera, fintanto ch'esso si mantiene vivo in noi. Spento alla fine a un soffio, ci accoglierà davvero quell'ombra fittizia, ci accoglierà la notte perpetua dopo il giorno fumoso della nostra illusione, o non rimarremo noi piuttosto alla mercé dell'Essere, che avrà soltanto rotto le vane forme della nostra ragione?<br>– Dorme, signor Meis?<br>– Segua, segua pure, signor Anselmo: non dormo. Mi par quasi di vederlo, codesto suo lanternino.<br>– Ah, bene... Ma poiché lei ha l'occhio offeso, non ci addentriamo troppo nella filosofia, eh? e cerchiamo piuttosto d'inseguire per ispasso le lucciole sperdute, che sarebbero i nostri lanternini, nel bujo della sorte umana. Io direi innanzi tutto che son di tanti colori; che ne dice lei? secondo il vetro che ci fornisce l'illusione, gran mercantessa, gran mercantessa di vetri colorati. A me sembra però, signor Meis, che in certe età della storia, come in certe stagioni della vita individuale, si potrebbe determinare il predominio d'un dato colore, eh? In ogni età, infatti, si suole stabilire tra gli uomini un certo accordo di sentimenti che dà lume e colore a quei lanternoni che sono in termini astratti: ''Verità, Virtù, Bellezza, Onore'', e che so io... E non le pare che fosse rosso, ad esempio, il lanternone della Virtù pagana? Di color violetto, color deprimente, quello della Virtù cristiana. Il lume d'una idea comune è alimentato dal sentimento collettivo; se questo sentimento però si scinde, rimane sì in piedi la lanterna del termine astratto, ma la fiamma dell'idea vi crepita dentro e vi guizza e vi singhiozza, come suole avvenire in tutti i periodi che son detti di [[transizione]]. Non sono poi rare nella storia certe fiere ventate che spengono d'un tratto tutti quei lanternoni. Che piacere! Nell'improvviso bujo, allora è indescrivibile lo scompiglio delle singole lanternine: chi va di qua, chi di là, chi torna indietro, chi si raggira; nessuna più trova la via: si urtano, s'aggregano per un momento in dieci, in venti; ma non possono mettersi d'accordo, e tornano a sparpagliarsi in gran confusione, in furia angosciosa: come le formiche che non trovino più la bocca del formicajo, otturata per ispasso da un bambino crudele. ([[s:Il fu Mattia Pascal/13|cap. XIII]]; 1919, pp. 197-199) *Avevo già sperimentato come la mia libertà, che a principio m'era parsa senza limiti, ne avesse purtroppo nella scarsezza del mio denaro; poi m'ero anche accorto ch'essa più propriamente avrebbe potuto chiamarsi solitudine e noja, e che mi condannava a una terribile pena: quella della compagnia di me stesso; mi ero allora accostato agli altri; ma il proponimento di guardarmi bene dal riallacciare, fors'anche debolissimamente, le fila recise, a che era valso? Ecco: s'erano riallacciate da sé, quelle fila; e la vita, per quanto io, già in guardia, mi fossi opposto, la vita mi aveva trascinato, con la sua foga irresistibile: la vita che non era più per me. (cap. XV; 1973, p. 511) *Morto? Peggio che morto; me l'ha ricordato il signor Anselmo: i morti non debbono, più morire, e io sì: io sono ancora vivo per la morte e morto per la vita. Che vita infatti può esser più la mia? La noja di prima, la solitudine, la compagnia di me stesso? (cap. XV; 1973, p. 521) *Ma sì! così era! il simbolo, lo spettro della mia vita era quell'ombra: ero io, là per terra, esposto alla mercé dei piedi altrui. Ecco quello che restava di Mattia Pascal, morto alla ''Stìa'': la sua ombra per le vie di Roma. (cap. XV; 1973, p. 524) *Ma aveva un cuore, quell'ombra, e non poteva amare; aveva denari, quell'ombra, e ciascuno poteva rubarglieli; aveva una testa, ma per pensare e comprendere ch'era la testa di un'ombra, e non l'ombra d'una testa. Proprio cosi! (cap. XV; 1973, p. 524) *Ed ecco, ora, dopo essermi aggirato per due anni, come un'ombra, in quella illusione di vita oltre la morte, mi vedevo costretto, forzato, trascinato peri capelli a eseguire su me la loro condanna. Mi avevano ucciso davvero! Ed esse, esse sole si erano liberate di me... [...] Ma sì! ma sì! Io non dovevo uccider me, un morto, io dovevo uccidere quella folle, assurda finzione che m'aveva torturato, straziato due anni, quell'Adriano Meis, condannato a essere un vile, un bugiardo, un miserabile; quell'Adriano Meis dovevo uccidere, che essendo, com'era, un nome falso, avrebbe dovuto aver pure di stoppa il cervello, di cartapesta il cuore, di gomma le vene, nelle quali un po' d'acqua tinta avrebbe dovuto scorrere, invece di sangue: allora sì! Via, dunque, giù, giù, tristo fantoccio odioso! Annegato, lí, come Mattia Pascal! Una volta per uno! (cap. XVI; 1973, p. 546) *Ah, ora, ritornando vivo, avrei potuto anch'io prendermi il gusto di dire bugie, tante, tante, tante, anche della forza di quelle del cavalier Tito Lenzi, e più grosse ancora! (cap. XVII; 1973, p. 551) *Ah, che vuol dir morire! Nessuno, nessuno si ricordava più di me, come se non fossi mai esistito... (cap. XVIII; 1973, p. 575) *[[Copernico]] [...] ha rovinato l'umanità, irrimediabilmente. Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione dell'infinita nostra piccolezza, a considerarci anzi men che niente nell'Universo... Storie di vermucci ormai, le nostre. *Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in [[intimità]], fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle [[parola|parole]] comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e loro proprie aspirazioni le anime, di cui il [[corpo]] non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano. *Un desiderio vago, come un'aura dell'anima, aveva schiuso pian piano per lei, come per me, una finestra nell'avvenire, donde un raggio dal tepore inebriante veniva a noi, che non sapevamo intanto appressarci a quella finestra né per richiuderla né per vedere che cosa ci fosse di là. *Vivo alla morte, ma morto alla vita. *Ogni [[oggetto]] in noi suol trasformarsi secondo le immagini ch'esso evoca e aggruppa, per così dire, attorno a sé. Certo un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell'oggetto per sé medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d'immagini care. Né noi lo percepiamo più qual esso è, ma così, quasi animato dalle immagini che suscita in noi o che le nostre abitudini vi associano. Nell'oggetto, insomma, noi amiamo quel che vi mettiamo di noi, l'accordo, l'armonia che stabiliamo tra esso e noi, l'anima che esso acquista per noi soltanto e che è formata dai nostri ricordi. (IX; 1993, p. 118) *Amicizia vuol dire confidenza [...]. (IX; 1993, p. 123) *Folle! Come mi ero illuso che potesse vivere un tronco reciso dalle sue radici? (XVII; 1993, p. 219) ====Appendice: ''Avvertenza sugli scrupoli della fantasia''==== *Perché la vita, per tutte le sfacciate assurdità, piccole e grandi, di cui beatamente è piena, ha l'inestimabile privilegio di poter fare a meno di quella stupidissima [[verosimile|verosimiglianza]], a cui l'arte crede suo dovere obbedire.<br />Le assurdità della vita non hanno bisogno di parer verosimili, perché sono vere. All'opposto di quelle dell'arte che, per parer vere, hanno bisogno d'esser verosimili. E allora, verosimili, non sono più assurdità.<br />Un caso della vita può essere assurdo; un'opera d'arte, se è opera d'arte, no.<br />Ne segue che tacciare d'assurdità e d'inverosimiglianza, in nome della vita, un'opera d'arte è balordaggine.<br />In nome dell'arte, sì; in nome della vita, no. (1993, pp. 243-244) *Si domanda a questo punto se vogliono esser considerati come zoologi o come [[critico|critici]] letterarii quei tali signori che, giudicando un romanzo o una novella o una commedia, condannano questo o quel personaggio, questa o quella rappresentazione di fatti o di sentimenti, non già in nome dell'arte come sarebbe giusto, ma in nome d'una ''umanità'' che sembra essi conoscano a perfezione, come se realmente in astratto esistesse, fuori cioè di quell'infinita varietà d'uomini capaci di commettere tutte quelle sullodate assurdità che ''non hanno bisogno di parer verosimili, perché sono vere''. (1993, p. 244) *Ma se il valore e il senso ''universalmente umano'' di certe mie favole e di certi miei personaggi, nel contrasto, com'egli dice, tra realtà e illusione, tra volto individuale ed immagine sociale di esso, consistesse innanzi tutto nel senso e nel valore da dare a quel primo contrasto, il quale, per una [[beffa]] costante della vita, ci si scopre sempre inconsistente, in quanto che, ''necessariamente'' purtroppo, ogni realtà d'oggi è destinata a scoprircisi illusione domani; ma illusione ''necessaria'', se purtroppo fuori di essa non c'è per noi altra realtà? Se consistesse appunto in questo, che un uomo o una donna, messi da altri o da se stessi, in una penosa situazione, socialmente anormale, assurda per quanto si voglia, vi durano, la sopportano, la rappresentano davanti agli altri, finché non la vedono, sia pure per la loro cecità o incredibile buonafede; perché appena la vedono come a uno specchio che sia posto loro davanti, non la sopportano più, ne provan tutto l'orrore e la infrangono o, se non possono infrangerla, se ne senton morire? Se consistesse appunto in questo, che una situazione, socialmente anormale, si accetta, anche vedendola a uno specchio, che in questo caso ci para davanti la nostra stessa illusione; e allora la si rappresenta, soffrendone tutto il martirio, finché la rappresentazione di essa sia possibile dentro la [[maschera]] soffocante che da noi stessi ci siamo imposta o che da altri o da una crudele necessità ci sia stata imposta, cioè fintanto che sotto questa maschera un sentimento nostro, troppo vivo, non sia ferito così addentro, che la ribellione alla fine prorompa e quella maschera si stracci e si calpesti? [...] L'arruffio, se c'è, dunque è voluto; il macchinismo, se c'è, dunque è voluto; ma non da me: bensì dalla favola stessa, dagli stessi personaggi; e si scopre subito, difatti: spesso è concertato apposta e messo sotto gli occhi nell'atto di concertarlo e di combinarlo: è la maschera per una rappresentazione; il giuoco delle parti; quello che vorremmo o dovremmo essere; quello che agli altri pare che siamo, mentre quel che siamo, non lo sappiamo, fino a un certo punto, neanche noi stessi; la goffa, incerta metafora di noi; la costruzione, spesso arzigogolata, che facciamo di noi, o che gli altri fanno di noi: dunque, davvero, un macchinismo, sì, in cui ciascuno volutamente, ripeto, è la marionetta di se stesso; e poi, alla fine, il calcio che manda all'aria tutta la baracca. ===[[Explicit]]=== Ho messo circa sei mesi a scrivere questa mia strana storia, ajutato da lui. Di quanto è scritto qui egli serberà il segreto, come se l'avesse saputo sotto il sigillo della confessione.<br>Abbiamo discusso a lungo insieme su i casi miei, ie spesso io gli ho dichiarato di non saper vedere che frutto se ne possa cavare.<br>– Intanto, questo, – egli mi dice: – che fuori della legge e fuori di quelle particolarità, liete o tristi che sieno, per cui noi siamo noi, caro signor Pascal, non è possibile vivere.<br>Ma io gli faccio osservare che non sono affatto rientrato né nella legge, né nelle mie particolarità. Mia moglie è moglie di Pomino, e io non saprei proprio dire ch'io mi sia.<br>Nel cimitero di Miragno, su la fossa di quel povero ignoto che s'uccise alla ''Stìa'', c'è ancora la lapide dettata da Lodoletta:<br><br>{{centrato|<small>COLPITO DA AVVERSI FATI</small><br>MATTIA PASCAL<br><small>BIBLIOTECARIO<br>CVOR GENEROSO ANIMA APERTA<br>QVI VOLONTARIO<br>RIPOSA<br>LA PIETÀ DEI CONCITTADINI<br>QVESTA LAPIDE POSE</small><br><br>}}Io vi ho portato la corona di fiori promessa e ogni tanto mi reco a vedermi morto e sepolto là. Qualche curioso mi segue da lontano; poi, al ritorno, s'accompagna con me, sorride, e – considerando la mia condizione – mi domanda:<br>– Ma voi, insomma, si può sapere chi siete?<br>Mi stringo nelle spalle, socchiudo gli occhi e gli rispondo:<br>– Eh, caro mio... Io sono il fu Mattia Pascal. ==''L'amica delle mogli''== ===[[Incipit]]=== '''MARTA''': Eccoci qua. Abbiamo fatto un po' tardi.<br>'''CAMERIERE''': La corsa arriva alle nove.<br>'''PRIMA CAMERIERA''': C'è più d'un'ora.<br>'''MARTA''': Bisogna sbricarci, perché tutto sia pronto. Questi fiori... (''Al cameriere''): ecco, reggete un po'... (''Riprendendosi''): No, meglio posarli qua. (''Li posa su un tavolinetto''). Prendo le chiavi. ===Citazioni=== *'''VENZI''': Bell'[[arte]], ah bell'arte, la [[musica]]! Peccato…<br>'''DAULA''': (''andandogli incontro, minaccioso''). Che intendi dire?<br>'''VENZI''': Peccato che tu la professi con tanta [[disgrazia]]!<br>'''DAULA''': Bada ch'è la seconda volta, questa, che tu mi provochi!<br>'''VENZI''': (''prendendolo per il bavero e dominandolo, con tono ambiguo''). Sciocchi, caro, si può essere in due modi: per una sciocchezza che si fa, come tanti possono farla, pur senz'essere sciocchi; e allora si fa ridere non propriamente di noi, ma della sciocchezza che abbiamo fatta; o sciocchi per sciocchezza congenita, e allora facciamo ridere di noi, sempre, qualunque cosa si faccia, anche la più seria; come quella che tu hai consigliato adesso a questo bel giovanotto. Mi sono spiegato? ===[[Explicit]]=== '''Anna''': Ma come? vuoi restar sola?<br /> '''Clelia''': Qua, tu sola?<br /> '''Rosa''': Siamo venute per te!<br /> '''Marta''': Sola, sì, sola! Vi ringrazio; ma andate, andate, vi prego! Voglio restar sola! ‑ Pòrtatelo via, pòrtatelo via, Anna!<br /> '''Venzi''': No. Io debbo restare.<br /> '''Marta''' (''con minaccioso tono''): Lei se n'andrà via con sua moglie! ‑<br /> ''Poi rivolta alle mogli:''<br /> Insomma, come debbo dirvi d'andarvene? ‑ Lasciatemi sola! voglio restar sola! ‑ Sola, ‑ sola, ‑ sola! ==''L'umorismo''== *Ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, forse una piccolissima parte di quello che noi siamo. E tante e tante cose, in certi momenti eccezionali, noi sorprendiamo in noi stessi, percezioni, ragionamenti, stati di coscienza che son veramente oltre i limiti relativi della nostra esistenza normale e cosciente. (1908) *[[Montaigne]] [...] è il tipo dello scetticismo sereno, non avido di lotte, sorridente, senza impeti, senza ideali da difendere, senza virtù da seguire, lo scettico che tollera tutto senza aver fede in nulla, che non ha nè entusiasmi nè aspirazioni, che si serve del dubbio per giustificare l’inerzia con la tolleranza, che dimostra una percezione della vita serena, ma sterile, indice di egoismo e di decadenza di razza, giacché il libero esame che non spinge all’azione può meglio che salvare dalla schiavitù, accettare, o rendersi complice del dispotismo. ([[:s:L%27umorismo/Parte_prima/6|I, 6]]) *Vediamo dunque, qual è il processo da cui risulta quella particolar rappresentazione che si suol chiamare umoristica; se questa ha peculiari caratteri che la distinguono, e da che derivano; se vi è un particolar modo di considerare il mondo, che costituisce appunto la materia e la ragione dell'umorismo. [...] Ho già detto altrove, e qui m'è forza ripetere– l'opera d'arte è creata dal libero movimento della vita interiore che organa le idee e le immagini in una forma armoniosa, di cui tutti gli elementi han corrispondenza tra loro e con l'idea madre che le coordina. [...] Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario". <br>Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico. [...] non ci fermiamo alle apparenze, ciò che inizialmente ci faceva ridere adesso ci farà tutt'al più sorridere. ==''Non si sa come''== ===[[Incipit]]=== Ai nostri giorni<br>...''Al levarsi della tela Giorgio, seduto nel terrazzo, legge; vedendo entrare Respi, si alza''.<br>'''GIORGIO''': Oh, Respi. Bravo. Ci si rivede.<br>'''RESPI''': Sei sbarcato da poco.<br>'''GIORGIO''': Da dodici giorni. Li conto, perché purtroppo me ne restano ormai soltanto tre.<br>'''RESPI''': Dopo otto mesi di crociera.<br>'''GIORGIO''': Quindici soli giorni di licenza. Che vuoi farci? È la nostra vita. ===Citazioni=== *Scagliata la pietra, d'un tratto – io non so come – da che tutto prima mi sbalzava davanti agli occhi, quelle masse d'[[albero|alberi]], in [[cielo]] la [[luna]] come uno striscio di [[luce]], ora più nulla, il tempo stesso e tutte le cose pareva si fossero fermati in uno stupore attonito intorno a quel [[ragazzo]] traboccato a terra. Ancora ansante, col cuore in gola, mirai esterrefatto, addossato alla muriccia, quell'incredibile immobilità silenziosa della campagna sotto la luna, quel ragazzo che vi giaceva con la faccia mezzo nascosta nella [[terra]], e sentii crescere in me, formidabile, il senso d'una solitudine eterna, da cui dovevo subito fuggire. Non ero stao io; io non l'avevo voluto; non ne sapevo nulla: E proprio come se non fossi stato io, proprio come se m'appressassi per curiosità, mossi un passo e poi un altro, e mi chinai a guardare. Il ragazzo aveva la [[testa]] sfragellata, la bocca nel [[sangue]] colato a terra nero e una gamba un po' scoperta. ===[[Explicit]]=== '''Romeo''': Giorgio, anche lei, tua moglie, come in sogno, è stata mia. Non l'ha voluto, né io l'ho voluto. Puoi tu punirci?<br /> ''Giorgio, Ginevra e Bice ne restano sbalorditi. Pausa.''<br /> '''Bice''' (''ancora nello sbalordimento''): Perché l'hai detto?<br /> '''Romeo''': Dovevo dirlo. Tu nel sogno, lei nel fatto.<br /> '''Giorgio''': Nel fatto. Ah, dunque è vero? Hai mentito?<br /> ''E accenna di lanciarsi come una belva contro Romeo. Subito Ginevra gli si mette davanti per pararlo, gridando.''<br /> '''Ginevra''': No! è, pazzo! È pazzo!<br /> '''Romeo''': Non sono pazzo. Siamo innocenti.<br /> ''Giorgio con una violenta bracciata si libera da Ginevra e cava dal fodero la pistola, mentre Bice, cercando di riparar Romeo, grida a Giorgio:''<br /> '''Bice''': No, no, Giorgio!<br /> '''Romeo''' (''subito a Bice, scartandola''): Lascialo fare.<br /> ''Giorgio spara. Grido delle due donne.''<br /> '''Romeo''' (''abbattendosi su Bice''): Anche questo è umano. ==''Quaderni di Serafino Gubbio operatore''== ===[[Incipit]]=== Studio la gente nelle sue più ordinarie occupazioni, se mi riesca di scoprire negli altri quello che manca a me per ogni cosa ch'io faccia: la certezza che capiscano ciò che fanno. ===Citazioni=== *[...] gli uomini hanno in sé un [[superfluo]], che di continuo inutilmente li tormenta, non facendoli mai paghi di nessuna condizione e sempre lasciandoli incerti del loro destino. (quaderno I, § 3; p. [[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/19|11]]) *Mani, non vedo altro che mani, in queste camere oscure; mani affaccendate su le bacinelle; mani, cui il tetro lucore delle lanterne rosse dà un'apparenza spettrale. Penso che queste mani appartengono ad uomini che non sono più; che qui sono condannati ad esser mani soltanto: queste mani, strumenti. Hanno un cuore? A che serve? Qua non serve. Solo come strumento anch'esso di macchina, può servire, per muovere queste mani. E così la testa: solo per pensare ciò che a queste mani può servire. E a poco a poco m'invade tutto l'orrore della necessità che mi s'impone, di diventare anch'io una mano e nient'altro. (quaderno III, § 3; p. [[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/78|70]]) *[...] la [[vita]] è tutta una stupidaggine, sempre, perché non conclude mai e non può concludere. (Simone Pau: quaderno IV, § 3; p. [[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/129|121]]) *La [[filosofia]] è come la religione: conforta sempre, anche quando è disperata, perché nasce dal bisogno di superare un tormento, e anche quando non lo superi, il pórselo davanti, questo tormento, è già un sollievo per il fatto che, almeno per un poco, non ce lo sentiamo più dentro. (quaderno IV, § 3; p. [[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/129|121]]) *Che mondaccio, signor Gubbio, che mondaccio è questo! che schifo! Ma pajono tutti... che so! Ma perché si dev'essere così? [[Maschera]]ti! Mascherati! Mascherati! Me lo dica lei! Perché, appena insieme, l'uno di fronte all'altro, diventiamo tutti tanti pagliacci? Scusi, no, anch'io, anch'io; mi ci metto anch'io; tutti! Mascherati! Questo, un'aria così; quello, un'aria cosà... E dentro siamo diversi! Abbiamo il cuore, dentro, come... come un bambino rincantucciato, offeso, che piange e si vergogna! (Carlo Ferro: quaderno IV, § 4; pp. [[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/133|125]]-[[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/134|126]]) *A quanti uomini, presi nel gorgo d'una passione, oppure oppressi, schiacciati dalla tristezza, dalla miseria, farebbe bene pensare che c'è, sopra il soffitto, il cielo, e che nel cielo ci sono le [[stelle]]. Anche se l'esserci delle stelle non ispirasse loro un conforto religioso. Contemplandole, s'inabissa la nostra inferma piccolezza, sparisce nella vacuità degli spazii, e non può non sembrarci misera e vana ogni ragione di tormento. (quaderno V, § 1; pp. [[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/169|161]]-[[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/170|162]]) *Porsi davanti la vita come un oggetto da studiare, è assurdo, perché la vita, posta davanti così, perde per forza ogni consistenza reale e diventa un'astrazione vuota di senso e di valore. E com'è più possibile spiegarsela? L'avete uccisa. Potete, tutt'al più, farne l'anatomia.<br>La vita non si spiega; si vive.<br>La ragione è nella vita; non può esserne fuori. E la vita non bisogna porsela davanti, ma sentirsela dentro, e viverla. (quaderno V, § 4; p. [[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/187|179]]) *– Già! – disse. – È curioso l'effetto che ci fa la nostra immagine riprodotta [[foto]]graficamente, anche in un semplice ritratto, quando ci facciamo a guardarla la prima volta. Perché?<br>– Forse, – gli risposi, – perché ci sentiamo lì fissati in un momento, che già non è più in noi; che resterà, e che si farà man mano sempre più lontano.<br>– Forse! – sospirò. – Sempre più lontano per noi...<br>– No, – soggiunsi, – anche per l'immagine. L'immagine invecchia anch'essa, tal quale come invecchiamo noi a mano a mano. Invecchia, pure fissata lì sempre in quel momento; invecchia giovane, se siamo giovani, perché quel giovane lì diviene d'anno in anno sempre più vecchio con noi, in noi.<br>– Non capisco.<br>– È facile intenderlo, se ci pensa un poco. Guardi: il tempo, da lì, da quel ritratto, non procede più innanzi, non s'allontana sempre più d'ora in ora con noi verso l'avvenire; pare che resti lì fissato, ma s'allontana anch'esso, in senso inverso; si sprofonda sempre più nel passato, il tempo. Per conseguenza l'immagine, lì, è una cosa morta che col tempo s'allontana man mano anch'essa sempre più nel passato: e più è giovane e più diviene vecchia e lontana. (quaderno VII, § 3; pp. [[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/263|255]]-[[s:Pagina:Pirandello - Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Firenze, Bemporad, 1925.djvu/264|256]]) ===[[Explicit]]=== No, grazie. Grazie a tutti. Ora basta. Voglio restare così. Il tempo è questo; la vita è questa; e nel senso che do alla mia professione, voglio seguitare così – solo, muto e impassibile – a far l'operatore.<br>La scena è pronta?<br>– Attenti, si gira... – ==''Sagra del signore della nave''== ===[[Incipit]]=== ''Appena alzato il sipario si udrà un lontanissimo battere in cadenza di tamburi, che non verrà dal palcoscenico ma dall'interno del teatro, alle spalle degli spettatori. A poco a poco questo battito si avvicinerà sempre di più''.<br>'''UN TAVERNAJO''': (''lardoso, con un tòcco di carta in capo, in maniche di camicia rimboccate sulle braccia e un grembiule di traliccio a righe bianche e turchine: chiamando verso l'interno, a destra''). O Libèee! Dico a te! Malanno a te! Vieni a stendere le tovaglie sulle tavole, che già la gente comincia a venire!<br>''Dietro le quinte a destra e a sinistra, più o meno lontani e regolati sulle pause dal Direttore di scena per modo che non disturbino troppo la recitazione, cominceranno ad udirsi i versi dei venditori, cantilenati e ripetuti d'ora in ora con varietà, durante tutta la rappresentazione. Qui se ne trascrivono alcuni; altri potranno essere aggiunti, purché abbian colore e diversità di tono e di cadenza''.<br>'''BERCIO D'UN DOLCIERE''': Croccanti, croccanti, biscotti aranciati!<br>'''BERCIO D'UN GELATAJO''': Lo scialacuore, lo scialacuore! – Un soldo la giara, lo scialacuore!<br>'''BERCIO D'UN COCOMERAJO''': Taglia ch'è rosso! Taglia ch'è rosso!<br>'''BERCIO DI PESCIVENDOLI''': Triglie e merluzzi venuti d'ora! ===Citazioni=== *'''IL SIGNOR LAVACCARA''': (''in condfidenza al giovane pedagogo''). Ma quello lì, gliel'assicuro io, è un avvocato sì, ma assai più porco del mio porco che adesso si mangerà!<br>'''IL GIOVANE PEDAGOGO''': Non lo dica, signor Lavaccara! Un porco è un porco e basta; mentre, veda, quello lì – non voglio contraddirla – sarà magari un porco; ma porco e avvocato; e quell'altro, porco e notajo; e questo che viene ora, porco e orologiaio; e quest'altro, porco e farmacista. C'è una bella differenza, creda! (p. 123) ===[[Explicit]]=== D'un tratto, cupo enorme solenne, s'udrà dall'alto un rintocco di campana, e subito, come per un improvviso tracollo del sole, la luce, da rossa, si farà violetta. Tutti, come atterriti, taceranno, in miserabili atteggiamenti sguajati, cangiando le urla in un bestiale affanno di pianto, in una mugolante ànsima di contrizione. Altri tremendi rintocchi s'udranno intanto, a cui dalla chiesa risponderà il rombo dell'organo e il coro dei divoti: e dal portale della chiesa apparirà, spettrale, un altissimo prete in cappa e stola, che reggerà alto con tutt'e due le braccia il Signore della Nave: grande macabro Crocefisso insanguinato. Due chierici, anch'essi spettrali, gli staranno ai lati; altri due, inginocchiati davanti, agiteranno i turiboli; tutta la folla, sempre ansimando, gemendo, mugolando, cadrà in ginocchio e si darà pugni rintronanti sul petto. Il prete lentamente scenderà la cordonata, seguito dai divoti oranti e da altri chierici che recheranno alti su neri bastoncelli dei lampioncini accesi, e aprirà la processione, attraversando il palcoscenico e poi sul ponticello la sala. Dietro al Crocefisso molti andranno barcollanti e non cesseranno di picchiarsi il petto e di piangere e di gemere a mano a mano più forte; altri, non riuscendo a levarsi in piedi, resteranno accosciati sul palcoscenico come bestie ferite, barbugliando: «Mea culpa! Mea culpa! Cristo, perdonaci! Cristo, pietà!». Allora il giovane pedagogo, rimasto col signor Lavaccara sul palcoscenico, tutti e due come basiti, si leverà gradatamente e additando al compagno la tragica processione, dirà:<br /><br />'''Il giovane pedagogo''': No, no, vede? piangono, piangono! Si sono ubriacati, si sono imbestiati; ma eccoli qua ora che piangono dietro al loro Cristo insanguinato! E vuole una tragedia più tragedia di questa?<br /><br />{{centrato|''La processione scomparirà dalla sala; cesseranno i rintocchi e cadrà la tela.''}} ==''Sei personaggi in cerca d'autore''== [[File:Pirandello - Sei personaggi in cerca d'autore, R. Bemporad & figlio, 1921.djvu|page=7|thumb|Edizione 1921]] ===[[Incipit]]=== ''Di giorno,<br>su un palcoscenico di teatro di posa''.<br><br>[...]<br>'''IL DIRETTORE DI SCENA''': Oh! Che fai?<br>'''IL MACCHINISTA''': Che faccio? Inchiodo.<br>'''IL DIRETTORE DI SCENA''': A quest'ora?<br>''Guarderà l'orologio''<br>Sono già le dieci e mezzo. A momenti sarà qui il Direttore per la prova.<br>'''IL MACCHINISTA''': Ma dico, dovrò avere anch'io il mio tempo per lavorare!<br>'''IL DIRETTORE DI SCENA''': L'avrai, ma non ora.<br>'''IL MACCHINISTA''': E quando?<br>'''IL DIRETTORE DI SCENA''': Quando non sarà più l'ora della prova. Su, su, pòrtati via tutto, e lasciami disporre la scena per il secondo atto del ''Giuoco delle parti''. {{NDR|Luigi Pirandello, ''Sei personaggi in cerca d'autore'', BMM, 1954.}} ===Citazioni=== <!-- In ordine di pagina --> *Nulla pare che sia più superfluo dello spirito in un organismo umano. (dalla Prefazione)<ref name="diz">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Ogni fantasma, ogni creatura d'arte, per essere, deve avere il suo dramma, cioè un dramma di cui esso sia personaggio e per cui è personaggio. Il dramma è la ragion d'essere del personaggio; è la sua funzione vitale: necessaria per esistere. (dalla Prefazione)<ref name=diz/> *[...] chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può ridersi anche della morte. Non muore più! [...] Chi era Sancho Panza? Chi era don Abbondio? Eppure vivono eterni, perché – vivi germi – ebbero la ventura di trovare una matrice feconda, una fantasia che li seppe allevare e nutrire, far vivere per l'eternità! ('''Il padre''') *'''Il capocomico''': E dov'è il copione?<br />'''Il padre''': È in noi, signore. Il dramma è in noi; siamo noi; e siamo impazienti di rappresentarlo, così come dentro ci urge la passione!<br />'''La Figliastra''': Egli vuole subito arrivare alla rappresentazione dei suoi travagli spirituali; ma io voglio rappresentare il mio dramma! Il mio! (1925) *Dimostrarle che si nasce alla vita in tanti modi, in tante forme: albero o sasso, acqua o farfalla... o donna. E che si nasce anche personaggi! *Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai! *[...] lei sa bene che la vita è piena d'infinite assurdità, le quali sfacciatamente non han neppure bisogno di parer verosimili; perché sono vere. *Signore, ciascuno - fuori, davanti agli altri - è vestito di dignità: ma dentro di sè sa bene tutto ciò che nell'intimità con se stesso si passa, d'inconfessabile. *Ma dica un po', è pazza? ('''Il padre''') No, che pazza! È peggio! * Lei è la ragione, e sua moglie l'istinto: in un giuoco di parti assegnate, per cui lei che rappresenta la sua parte è volutamente il fantoccio di se stesso. *Il dramma per me è tutto qui, signore: nella coscienza che ho, che ciascuno di noi – veda- si crede uno ma non è vero: è tanti, signore, tanti, secondo tutte le possibilità d'essere che sono in noi: uno con questo, uno con quello, – diversissimi! E con l'illusione, intanto, d'essere sempre uno per tutti e sempre quest'uno che ci crediamo in ogni nostro atto. Non è vero! Non è vero! Ce ne accorgiamo bene, quando in qualcuno dei nostri atti, per un caso sciaguratissimo, restiamo all'improvviso come agganciati e sospesi: ci accorgiamo, voglio dire, di non essere tutti in quell'atto! (Garzanti) *Per chi cade nella colpa, signore, il responsabile di tutte le colpe che seguono, non è sempre chi, primo, determinò la caduta? (1954, p. 75) *Un personaggio, signore, può sempre domandare a un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre «qualcuno». Mentre un uomo – non dico lei, adesso – un uomo così in genere, può non essere «nessuno». (1954, p. 81) *Quando un personaggio è nato, acquista subito una tale indipendenza anche dal suo stesso autore, che può esser da tutti immaginato in tant'altre situazioni in cui l'autore non pensò di metterlo, e acquistare anche, a volte, un significato che l'autore non si sognò mai di dargli! ('''Il padre''') ===[[Explicit]]=== Subito, dietro il fondalino, come per uno sbaglio d'attacco, s'accenderà un riflettore verde, che proietterà, grandi e spiccate, le ombre dei Personaggi, meno il Giovinetto e la Bambina. Il capocomico, vedendole, schizzerà via dal palcoscenico, atterrito. Contemporaneamente si spegnerà il riflettore dietro il fondalino, e si rifarà sul palcoscenico il notturno azzurro di prima. Lentamente, dal lato destro della tela verrà prima avanti il Figlio, seguito dalla madre con le braccia protese verso di lui; poi dal lato sinistro il padre.<br />Si fermeranno a metà del palcoscenico, rimanendo lì come forme trasognate. Verrà fuori, ultima, da sinistra, la figliastra che correrà verso una delle scalette; sul primo scalino si fermerà un momento a guardare gli altri tre e scoppierà in una stridula risata, precipitandosi poi giù per la scaletta; correrà attraverso il corridojo tra le poltrone; si fermerà ancora una volta e di nuovo riderà, guardando i tre rimasti lassù; scomparirà dalla sala, e ancora, dal ridotto, se ne udrà la risata. Poco dopo calerà la tela. ===Citazioni sull'opera=== *Ho già afflitto tanto i miei lettori con centinaja di novelle; perché dovrei affliggerli ancora con la narrazione dei tristi casi di questi sei disgraziati? (Luigi Pirandello, dalla prefazione a ''Sei personaggi in cerca d'autore'', Oscar Mondadori, 1976) *Il pubblico del Manzoni ha accolto trionfalmente questa strana commedia ch'è, indubbiamente, un'opera d'arte di una originalità rara. ([[Marco Praga]]) ==''Sogno (ma forse no)''== ===[[Incipit]]=== Una camera: ma forse no: un salotto. Certo, una giovane signora vi giace su un letto: ma forse no: sembra piuttosto un divano, a cui per qualche molla si sia abbattuta l'alta spalliera. Del resto, nulla in principio si discerne bene, perché la stanza è stenebrata appena da un lume innaturale che emana dal tappetino verde prato davanti al divano. Questo lume par debba da un momento all'altro sparire a un lieve moto nel sonno della giovane signora dormente. Difatti, è proprio il lume d'un sogno: come quel salotto è una camera da letto soltanto nel sogno della giovane signora: e un letto, quel divano. ===Citazioni=== *Quando una donna dice di tacere per pietà, ha già ingannato. *La lealtà, la lealtà è un debito, e il più sacro, verso noi stessi, anche prima che verso gli altri. Tradire è orribile. Tradire è orribile. *Nulla atterrisce più di uno [[specchio]] una [[coscienza]] non tranquilla. ===[[Explicit]]=== *'''La Giovane signora''': Tanto meglio! E sono allora più che mai contenta così che io t'abbia fatto vincere, e che tu non abbia più trovato quelle perle. Non ne parliamo più, per piacere.<br />(''Si sente picchiare all'uscio, e subito dopo entra il cameriere recando sul vassojo tutto l'occorrente per il tè.'')<br />Ecco il tè. Prendiamo il tè.<br />(''Il cameriere deporrà il vassojo su un tavolinetto basso di lacca presso la mensola, e lo trasporterà davanti al divano. Prima che cominci a disporre il servizio, la Giovane Signora dirà'':)<br />Lasciate. Faccio io.<br />(''Il cameriere s'inchina ed esce.'')<br />'''L'Uomo in frak''' (''alieno, come per dire qualche cosa''): Oh, sai? M'hanno detto che è ritornato da Giava...<br />'''La Giovane signora''' (''versando il tè''): Sì sì, lo so...<br />'''L'Uomo in frak''': Ah, l'hanno detto anche a te?<br />'''La Giovane signora''': Sì, l'altra sera. Non ricordo più chi...<br />'''L'Uomo in frak''': Pare che abbia fatto là molti soldi...<br />'''La Giovane signora''': Latte o limone?<br />'''L'Uomo in frak''': Latte – Grazie. ==''Uno, nessuno e centomila''== ===[[Incipit]]=== – Che fai? – mia moglie mi domandò, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.<br/> – Niente, – le risposi, – mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino.<br/> Mia moglie sorrise e disse:<br/> – Credevo guardassi da che parte ti pende.<br/> Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda:<br/> – Mi pende? A me? Il naso? ===Citazioni=== *Avrei potuto, è vero, consolarmi con la riflessione che, alla fin fine, era ovvio e comune il mio caso, il quale provava ancora un'altra volta un fatto risaputissimo, cioè che notiamo facilmente i difetti altrui e non ci accorgiamo dei nostri. (libro primo, II; 2007, p. 19) *La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, è soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, cosí che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un'incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l'intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l'estraneo siete voi. (libro primo, IV) *Ma il guajo è che voi, caro mio, non saprete mai come si traduca in me quello che voi mi dite. Non avete parlato turco, no. Abbiamo usato, io e voi, la stessa lingua, le stesse [[parole]]. Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io, nell'accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d'intenderci; non ci siamo intesi affatto. (libro secondo, IV) *L'[[uomo]] piglia a materia anche se stesso, e si costruisce, sissignori, come una casa. Voi credete di conoscervi se non vi costruite in qualche modo? E ch'io possa conoscervi se non vi costruisco a modo mio? E voi me, se non mi costruite a modo vostro? Possiamo conoscere soltanto quello a cui riusciamo a dar forma. Ma che conoscenza può essere? È forse questa forma la cosa stessa? Sì, tanto per me, quanto per voi; ma non così per me come per voi: tanto vero che io non mi riconosco nella forma che mi date voi, né voi in quella che vi do io; e la stessa cosa non è uguale per tutti e anche per ciascuno di noi può di continuo cangiare, e difatti cangia di continuo. Eppure, non c'è altra realtà fuori di questa, se non cioè nella forma momentanea che riusciamo a dare a noi stessi, agli altri, alle cose. La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è [[realtà]] per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto. (libro secondo, XI) *Quando un atto è compiuto, è quello; non si cangia piú. Quando uno, comunque, abbia agito, anche senza che poi si senta e si ritrovi negli atti compiuti, ciò che ha fatto, resta: come una prigione per lui. Se avete preso moglie, o anche materialmente, se avete rubato e siete stato scoperto; se avete ucciso, come spire e tentacoli vi avviluppano le conseguenze delle vostre azioni; e vi grava sopra, attorno, come un'aria densa, irrespirabile, la responsabilità che per quelle azioni e le conseguenze di esse, non volute o non previste, vi siete assunta. E come potete piú liberarvi? (libro terzo, VII) *Siamo molto superficiali, io e voi. Non andiamo ben addentro allo scherzo, che è più profondo e radicale, cari miei. E consiste in questo: che l'essere agisce necessariamente per forme, che sono le apparenze ch'esso si crea, e a cui noi diamo valore di realtà. Un valore che cangia, naturalmente, secondo l'essere in quella forma e in quell'atto ci appare. E ci deve sembrare per forza che gli altri hanno sbagliato; che una data forma, un dato atto non è questo e non è cosí. Ma inevitabilmente, poco dopo, se ci spostiamo d'un punto, ci accorgiamo che abbiamo sbagliato anche noi, e che non è questo e non è cosí; sicché alla fine siamo costretti a riconoscere che non sarà mai né questo né cosí in nessun modo stabile e sicuro; ma ora in un modo ora in un altro, che tutti a un certo punto ci parranno sbagliati, o tutti veri, che è lo stesso. (libro terzo, VII) *Una realtà non ci fu data e non c'è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile. (libro terzo, VII) *La facoltà d'[[illusione|illuderci]] che la [[realtà]] d'oggi sia la sola vera, se da un canto ci sostiene, dall'altro ci precipita in un vuoto senza [[Fine (termine)|fine]], perché la realtà d'oggi è destinata a scoprire l'illusione domani. E la [[vita]] non conclude. Non può concludere. Se domani conclude, è finita. (libro terzo, VII) *Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso. (libro terzo, IX) *Ma sa che una volta io ho veduto ridere un cavallo? Sissignore, mentre il cavallo camminava. Lei ora va a guardare il muso a un cavallo per vederlo ridere, e poi viene a dirmi che non l'ha visto ridere. Ma che muso! I cavalli non ridono mica col muso! Sa con che cosa ridono i cavalli, signor notaro? Con le natiche. Le assicuro che il cavallo camminando ride con le natiche, sí, alle volte, di certe cose che vede o che gli passano per il capo. Se lei vuol vederlo ridere il cavallo, gli guardi le natiche e si stia bene! (libro quarto, III) *Nessuno dubita di quel che vede, e va ciascuno tra le cose, sicuro ch'esse appaiano agli altri quali sono per lui; figuriamoci poi se c'è chi pensa che ci siete anche voi [[Animale|bestie]] che guardate uomini e cose con codesti occhi silenziosi e chi sa come li vedete, e che ve ne pare. (libro quinto, III) *Perché, quand'uno pensa d'uccidersi, s'immagina morto, non piú per sé, ma per gli altri? (libro quinto, IV) *Quando si sia fatta l'abitudine di vivere in un certo modo, andare in qualche luogo insolito e nel silenzio avvertire come un sospetto che ci sia qualcosa di misterioso a noi, da cui, pur lí presente, il nostro spirito è condannato a restar lontano, è un'angoscia indefinita, perché si pensa che, se potessimo entrarci, forse la nostra vita si aprirebbe in chi sa quali sensazioni nuove, tanto da parerci di vivere in un altro mondo. (libro settimo, III) *Perché, se ci pensate bene, questo è il meno che possa seguire dalle tante realtà insospettate che gli altri ci dànno. Superficialmente, noi sogliamo chiamarle false supposizioni, erronei giudizii, gratuite attribuzioni. Ma tutto ciò che di noi si può immaginare è realmente possibile, ancorché non sia vero per noi. Che per noi non sia vero, gli altri se ne ridono. È vero per loro. Tanto vero, che può anche capitare che gli altri, se non vi tenete forte alla realtà che per vostro conto vi siete data, possono indurvi a riconoscere che piú vera della vostra stessa realtà è quella che vi dànno loro. Nessuno piú di me ha potuto farne esperienza. (libro settimo, IV) *Alle mie sgridate, s'acculava, alzava e scoteva una delle due zampine davanti, sternutiva, poi con un'orecchia su e l'altra giù stava a guardarmi, proprio con l'aria di credere che non era possibile, non era possibile che a una cagnolina bellina come lei non fosse lecito entrare in una chiesa. Se non ci stava nessuno.<br/>«Nessuno? Ma come nessuno, Bibì?» le dicevo io. «Ci sta il piú rispettabile dei sentimenti umani. Tu non puoi intendere queste cose, perché sei per tua fortuna una cagnolina e non un uomo. Gli uomini, vedi? hanno bisogno di fabbricare una casa anche ai loro sentimenti. Non basta loro averli dentro, nel cuore, i sentimenti: se li vogliono vedere anche fuori, toccarli; e costruiscono loro una casa.» (libro settimo, V) *«Perché bisogna che lei fermi un attimo in sé la vita, per vedersi. Come davanti a una macchina fotografica. Lei s'atteggia. E atteggiarsi è come diventare statua per un momento. La vita si muove di continuo, e non può mai veramente vedere se stessa. [...] Lei non può conoscersi che atteggiata: statua: non viva. Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire. Lei sta tanto a mirarsi in codesto specchio, in tutti gli specchi, perché non vive; non sa, non può o non vuol vivere. Vuole troppo conoscersi, e non vive.» (libro settimo, VIII) *Cadeva ogni orgoglio. Vedere le cose con occhi che non potevano sapere come gli altri occhi intanto le vedevano. Parlare per non intendersi. Non valeva più nulla essere per sé qualche cosa. E nulla più era vero, se nessuna cosa per sé era vera. Ciascuno per suo conto l'assumeva come tale e se ne appropriava per riempire comunque la sua solitudine e far consistere in qualche modo, giorno per giorno, la sua vita. (libro settimo, VIII) *Nessun [[nome]]. Nessun ricordo oggi del nome di ieri; del nome d'oggi, domani. Se il nome è la cosa; se un nome è in noi il concetto d'ogni cosa posta fuori di noi; e senza nome non si ha il concetto, e la cosa resta in noi come cieca, non distinta e non definita; ebbene, questo che portai tra gli uomini ciascuno lo incida, epigrafe funeraria, sulla fronte di quella immagine con cui gli apparvi, e la lasci in pace non ne parli piú. Non è altro che questo, epigrafe funeraria, un nome. Conviene ai morti. (libro ottavo, IV) *Non è altro che questo, epigrafe funeraria, un nome. Conviene ai morti. A chi ha concluso. Io sono vivo e non concludo. La [[vita]] non conclude. (libro ottavo, IV) ===[[Explicit]]=== La città è lontana. Me ne giunge, a volte, nella calma del vespro, il suono delle campane. Ma ora quelle campane le odo non piú dentro di me, ma fuori, per sé sonare, che forse ne fremono di gioja nella loro cavità ronzante, in un bel cielo azzurro pieno di sole caldo tra lo stridío delle rondini o nel vento nuvoloso, pesanti e cosí alte sui campanili aerei. Pensa alla morte, a pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane. Io non l'ho piú questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non piú in me, ma in ogni cosa fuori. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Giustino Roncella nato Boggiòlo''=== Da quindici giorni Attilio Raceni, direttore della rassegna femminile ''Le Grazie'', scontava con infinite noje, arrabbiature e dispiaceri d'ogni genere una sua gentile idea: quella di salutare con un banchetto la giovane e già illustre scrittrice Silvia Roncella, venuta da poco tempo col marito a stabilirsi da Taranto a Roma.<br> Partendo l'invito da una rassegna come la sua, la quale, piú che a una qualche reputazione letteraria, aspirava a esser considerata òrgano della mondanità intellettuale romana, e mirando quell'invito nella sua intenzione, non tanto a rendere onore alla scrittrice quanto a mostrar viva la rassegna con un atto di pura cortesia fuori d'ogni competizione letteraria, non s'aspettava da parte dei letterati colleghi della Roncella, dei critici piú autorevoli della letteratura contemporanea nei grandi giornali quotidiani e, in genere, degli amici giornalisti, tanti tentennamenti e «ma» e «se» e «forse», ombrosità, riserve, anche recisi e sgarbati rifiuti, che gli avevano rappresentato la letteratura militante in Italia come una meschina pettegola farmacia di villaggio; e piú d'una volta aveva sospirato per l'amara considerazione che un'idea come la sua ben altre accoglienze avrebbe avute certamente a Parigi, dove in parte il comune orgoglio nazionale (sia benedetto!) in parte quella piú diffusa e sentita cognizione delle cose ordinarie del viver civile, che affievolisce risentimenti e gelosie pur non impedendo la stima particolare che ciascuno in segreto può fare dell'altro, consigliano di non negare onore a chi per giudizio ormai universale se lo sia comunque meritato; come a lui pareva che fosse il caso della Roncella, dopo il grande successo del romanzo ''La casa dei nani''. ===''Il giuoco delle parti''=== ''Salotto in casa di Silia Gala, bizzarramente addobbato. In fondo, grande porta vetrata olandese, di vetri rossi scompartiti su intelajatura bianca che s'apre su due bande, scorrendo di qua e di là entro la parete. Aperta, lascia scorgere di là il salotto da pranzo. — La comune è nella parete sinistra, dove è anche una finestra. Nella parete di destra é un camino; sulla mensola di esso, un orologio di bronzo. Presso il camino, un uscio''. {{centrato|'''Scena prima'''<br>''Silia Gala, Guido Venanzi''.}} ''Al levarsi della tela, la vetrata in fondo è aperta. Guido Venanzi, in abito da sera, è nel salotto da pranzo, in piedi presso la tavola, su cui si scorge una rosoliera d'argento con varie bottiglie entro gli anelli in fila. Silia, in una lieve vestaglia scollata, è nel salotto; quasi aggruppata su una poltrona, assorta.'' '''Guido''' (''offrendo dal salotto da pranzo'') "Chartreuse"?<br> {{centrato|''Aspetta la risposta. E poiché Silia non risponde:''}} "Anisette"? {{centrato|''c.s.''}} "Cognac"? {{centrato|''c.s.''}} Insomma? a mio gusto? {{centrato|''Versa un bicchierino d'anisette e viene a porgerlo a Silia.''}} Ecco ===''Il piacere dell'onestà''=== {{centrato|''Elegante salotto in casa Renni. Uscio comune in fondo. Uscio laterale a destra. Finestre a sinistra.''<br>SCENA PRIMA<br>MAURIZIO SETTI, CAMERIERA, poi la SIGNORA MADDALENA.<br>''Al levarsi della tela la scena è vuota. Si aprirà l'uscio di fondo, entrerà la cameriera e darà passo a Maurizio Setti.''}} '''Cameriera.''' S'accomodi. Vado ad annunziarla subito. {{centrato|''Via per l'uscio a destra. Poco dopo entrerà per questo uscio la signora Maddalena, turbata, ansiosa.''}} '''Maddalena.''' Buon giorno, Setti. Ebbene?<br> '''Maurizio.''' È qua. Arrivato con me, stamattina.<br> '''Maddalena.''' E... stabilito tutto?<br> '''Maurizio.''' Tutto. ===''Il turno''=== Giovane d'oro, sì sì, giovane d'oro, Pepè Alletto! – il Ravì si sarebbe guardato bene dal negarlo; ma, quanto a concedergli la mano di Stellina, no via: non voleva se ne parlasse neanche per ischerzo.<br> - Ragioniamo!<br> Gli sarebbe piaciuto maritar la figlia col consenso popolare, come diceva; e andava in giro per la città, fermando amici e conoscenti per averne un parere. Tutti però, sentendo il nome del marito che intendeva dare alla figliuola, strabiliavano, strasecolavano:<br> - Don Diego Alcozèr?<br> Il Ravì frenava a stento un moto di stizza, si provava a sorridere e ripeteva, protendendo le mani:<br> - Aspettate... Ragioniamo! ===''L'esclusa''=== [[File:Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu|page=9|thumb|Edizione 1919]] Antonio Pentàgora s'era già seduto a tavola tranquillamente per cenare, come se non fosse accaduto nulla.<br> Illuminato dalla lampada che pendeva dal soffitto basso, il suo volto tarmato pareva quasi una maschera sotto il bianco roseo della cotenna rasa, ridondante sulla nuca. Senza giacca, con la camicia floscia celeste, un po' stinta, aperta sul petto irsuto, e le maniche rimboccate sulle braccia pelose, aspettava che lo servissero. ===''L'uomo dal fiore in bocca''=== '''L'uomo dal fiore.''' Ah, lo volevo dire! Lei dunque un uomo pacifico è... Ha perduto il treno?<br> '''L'avventore.''' Per un minuto, sa? Arrivo alla stazione, e me lo vedo scappare davanti.<br> '''L'uomo dal fiore.''' Poteva corrergli dietro!<br> '''L'avventore.''' Già. È da ridere, lo so. Bastava, santo Dio, che non avessi tutti quegli impicci di pacchi, pacchetti, pacchettini... Più carico d'un somaro! Ma le donne – commissioni... commissioni... – non la finiscono più. Tre minuti, creda, appena sceso di vettura, per dispormi i nodini di tutti quei pacchetti alle dita; due pacchetti per ogni dito. ===''La Patente''=== Stanza del giudice istruttore D'Andrea. Grande scaffale che prende quasi tutta la parete di fondo, pieno di scatole verdi a casellario, che si suppongono zeppe d'incartamenti.<br> Scrivania, sovraccarica di fascicoli, a destra, in fondo; e, accanto, addossato alla parete di destra, un altro palchetto.<br> Un seggiolone di cuojo per il Giudice, davanti la scrivania.<br> Altre seggiole antiche. Lo stanzone è squallido. La comune è nella parete di destra.<br> A sinistra, un'ampia finestra, alta, con vetrata antica, scompartita.<br> Davanti alla finestra, come un quadricello alto, che regge una grande gabbia.<br> Lateralmente a sinistra, un usciolino nascosto. Il giudice d'Andrea entra per la comune col cappello in capo e il soprabito. Reca in mano una gabbiola poco più grossa d'un pugno, va davanti alla gabbia grande sul quadricello, ne apre lo sportello, poi lo sportellino della gabbiola e fa passare da questa nella gabbia grande un cardellino. '''D'Andrea''': Via, dentro! – E su, pigrone! – Oh! finalmente... – Zitto adesso, al solito, e lasciami amministrare la giustizia a questi poveri piccoli uomini feroci. ===''Ma non è una cosa seria''=== ''Sala da pranzo della Pensione Torretta''.<br> '''Virgadamo''' — Ah, che buon [[tabagismo|sigaro]]. Delizioso!<br> '''Grizzoffi''' (''cavando un mezzo sigaro dal taschino del panciotto e porgendolo garbatamente'') — Ma tenga, ma fumi, perdìo!<br> '''Virgadamo''' (''sorridendo, senza scomporsi'') — No no, grazie. La nicotina fa male. Mi piace soltanto aspirarne l'odore.<br> {{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ===''Male di luna''=== Batà sedeva tutto aggruppato su un fascio di paglia, in mezzo all'aja.<br> Sidora, sua moglie, di tratto in tratto si voltava a guardarlo, in pensiero, dalla soglia su cui stava a sedere, col capo appoggiato allo stipite della porta, e gli occhi socchiusi. Poi, oppressa dalla gran calura, tornava ad allungare lo sguardo alla striscia azzurra di mare lontano, come in attesa che un soffio d'aria, essendo ormai prossimo il tramonto, si levasse di là e trascorresse lieve fino a lei, a traverso le terre nude, irte di stoppie bruciate. ===''Novelle per un anno''=== ====''Berecche e la guerra''==== Fuori, un altro sole. Strade del mezzogiorno, sotto l'ardente azzurro del cielo, tagliate da violente ombre violacee. E la gente vi passa, pur così carica di vita e di colori, ariosa e leggera. Voci nel sole e selciati sonori.<br> Dentro, il buon tedescone spatrìato s'è fatta un po' di patria attorno, tra le quattro pareti vestite di legno della sua birreria; e ne respira l'aria nel tanfo dei fusti che viene dalla cantina accanto, nell'odor grasso dei würstel ammontati sul banco, in quello acre delle scatole di droghe stuzzicanti, tutti con l'etichetta in duri e dritti caratteri tedeschi. Son anche nei lucidi e vivaci manifesti turchini, gialli e rossi appesi alle pareti — più grossi, più duri, più dritti — quei cari suoi caratteri tedeschi. E i boccali, i krügel istoriati, gli sciop, disposti in bell'ordine nelle scansìe, gli fan da sentinelle a guardia dell'illusione. ====''Candelora''==== Nane Papa, con le mani grassocce appese alle falde del vecchio panama sformato, dice a Candelora:<br> — Non ti conviene. Dài retta a me, cara. Non ti conviene.<br> E Candelora, su le furie, gli grida:<br> — E che mi conviene allora? rimanere con te? crepare qua di rabbia, di schifo? ====''Ciàula scopre la Luna''==== I picconieri, quella sera, volevano smettere di lavorare senz'aver finito d'estrarre le tante casse di zolfo che bisognavano il giorno appresso a caricar la ''calcara''. Cacciagallina, il soprastante, s'affierò contr'essi, con la rivoltella in pugno, davanti la buca della ''Cace'', per impedire che ne uscissero.<br> — Corpo di... sangue di... indietro tutti, giù tutti di nuovo alle cave, a buttar sangue fino all'alba, o faccio fuoco! ====''Dal naso al cielo''==== I pochi ospiti del vecchio albergo in vetta al monte Gajo avevano da una settimana il piacere di sentir parlare il senatore Romualdo Reda.<br> — Finalmente!<br> Da una ventina di giorni lassù, l'illustre chimico, accademico dei Lincei, non aveva ancora scambiato una parola con nessuno. Non si sentiva bene; era stanco; anzi si diceva che ultimamente a Roma era stato colto da un lieve deliquio nella Sala di chimica, dove soleva trattenersi dalla mattina alla sera; e i medici l'avevano addirittura forzato a darsi un po' di riposo, a interrompere almeno per qualche mese gli studii ch'egli, da vecchio, seguitava con inflessibile tenacia e il solito ispido rigore. ====''Donna Mimma''==== Quando donna Mimma col fazzoletto di seta celeste annodato largo sotto il mento passa per le vie del paesello assolate, si può credere benissimo che la sua personcina linda, ancora dritta e vivace, sebbene modestamente raccolta nel lungo «manto» nero frangiato, non projetti ombra su l'acciottolato di queste viuzze qua, né sul lastricato della piazza grande di là. ====''Il vecchio Dio''==== Smilzo, un po' curvo, con un abitino di tela che gli sventolava addosso, l'ombrello aperto sulla spalla e il vecchio panama in mano, il signor Aurelio s'avviava ogni giorno per la sua speciosa villeggiatura.<br> Un posto aveva scoperto, un posto che non sarebbe venuto in mente a nessuno; e se ne beava tra sé e sé, quando ci pensava, stropicciandosi le manine nervose.<br> Chi sui monti, chi in riva al mare, chi in campagna: lui, nelle chiese di Roma. Perché no? Non ci si sta forse freschi piú che in un bosco? E in santa pace, anche. Nei boschi, gli alberi; qui, le colonne delle navate; lí, all'ombra delle frondi; qui, all'ombra del Signore. ====''Il viaggio''==== Da tredici anni Adriana Braggi non usciva più dalla casa antica, silenziosa come una badìa, dove giovinetta era entrata sposa. Non la vedevano piú nemmeno dietro le vetrate delle finestre i pochi passanti che di tanto in tanto salivano quell'erta via a sdrucciolo e mezza dirupata, cosí solitaria che l'erba vi cresceva tra i ciottoli a cespugli.<br> A ventidue anni, dopo quattro appena di matrimonio, con la morte del marito era quasi morta anche lei per il mondo. Ne aveva ora trentacinque, e vestiva ancora di nero, come il primo giorno della disgrazia; un fazzoletto nero, di seta, le nascondeva i bei capelli castani, non più curati, appena ravviati in due bande e annodati alla nuca. Tuttavia, una serenità mesta e dolce le sorrideva nel volto pallido e delicato. ====''In silenzio''==== — Waterloo! Waterloo, santo Dio! Si pronunzia Waterloo!<br> — Sissignore, dopo Sant'Elena.<br> — Dopo? Ma che dice? Come c'entra Sant'Elena adesso?<br> — Ah, già! L'isola d'Elba.<br> — Ma no! Lasci l'isola d'Elba, caro Brei! Crede che un lezione di storia si possa improvvisare? E dunque segga! ====''L'uomo solo''==== Si riunivano all'aperto, ora che la stagione lo permetteva, attorno a un tavolinetto del caffè sotto gli alberi di via Veneto.<br> Venivano prima i Groa, padre e figlio. E tanta era la loro solitudine che, pur così vicini, parevano l'uno dall'altro lontanissimi. Appena seduti, sprofondavano in un silenzio smemorato, che li allontanava anche da tutto, così che se qualche cosa cadeva loro per caso sotto gli occhi, dovevano strizzare un po' le palpebre per guardarla. Venivano alla fine insieme gli altri due: Filippo Romelli e Carlo Spina. Il Romelli era vedovo da cinque mesi; lo Spina, scapolo. Mariano Groa era diviso dalla moglie da circa un anno e s'era tenuto con sé l'unico figliuolo, Torellino, già studente di liceo, smilzo, tutto naso, dai lividi occhietti infossati e un po' loschi. ====''La giara''==== Piena anche per gli olivi quell'annata. Piante massaje, cariche l'anno avanti, avevano raffermato tutte, a dispetto della nebbia che le aveva oppresse sul fiorire.<br> Lo Zirafa, che ne aveva un bel giro nel suo podere delle Quote a Primosole, prevedendo che le cinque giare vecchie di coccio smaltato che aveva in cantina non sarebbero bastate a contener tutto l'olio della nuova raccolta, ne aveva ordinata a tempo una sesta più capace a Santo Stefano di Camastra, dove si fabbricavano: alta a petto d'uomo, bella panciuta e maestosa, che fosse delle altre cinque la badessa. ====''La mosca''==== Trafelati, ansanti, per far piú presto, quando furono sotto il borgo, — sú, di qua, coraggio! — s'arrampicarono per la scabra ripa cretosa, ajutandosi anche con le mani — forza! forza! — poiché gli scarponi imbullettati — Dio sacrato! — scivolavano.<br> Appena s'affacciarono paonazzi sulla ripa, le donne, affollate e vocianti intorno alla fontanella all'uscita del paese, si voltarono tutte a guardare. O non erano i fratelli Tortorici, quei due là? Sì, Neli e Saro Tortorici. Oh poveretti! E perché correvano così? ====''La rallegrata''==== Appena il capostalla se n'andò, bestemmiando piú del solito, Fofo si volse a Nero, suo compagno di mangiatoja, nuovo arrivato, e sospirò:<br> — Ho capito! Gualdrappe, fiocchi e pennacchi. Cominci bene, caro mio! Oggi è di prima classe.<br> Nero voltò la testa dall'altra parte. Non sbruffò, perché era un cavallo bene educato. Ma non voleva dar confidenza a quel Fofo.<br> Veniva da una scuderia principesca, lui, dove uno si poteva specchiare nei muri: greppie di faggio a ogni posta, campanelle d'ottone, battifianchi imbottiti di cuojo e colonnini col pomo lucente.<br> Mah! ====''La vita nuda''==== — Un morto, che pure è morto, caro mio, vuole anche lui la sua casa. E se è un morto per bene, bella la vuole; e ha ragione! Da starci comodo, e di marmo la vuole, e decorata anche. E se poi è un morto che può spendere, la vuole anche con qualche profonda... come si dice? allegoria, già!, con qualche profonda allegoria d'un grande scultore come me: una bella lapide latina: HIC JACET... chi fu, chi non fu... un bel giardinetto attorno, con l'insalatina e tutto, e una bella cancellata a riparo dei cani e dei...<br> — M'hai seccato! — urlò, voltandosi tutt'acceso e in sudore, Costantino Pogliani. ====''Scialle nero''==== Aspetta qua, — disse il Bandi al D'Andrea. — Vado a prevenirla. Se s'ostina ancora, entrerai per forza.<br> Miopi tutti e due, parlavano vicinissimi, in piedi, l'uno di fronte all'altro. Parevano fratelli, della stessa età, della stessa corporatura: alti, magri, rigidi, di quella rigidezza angustiosa di chi fa tutto a puntino, con meticolosità. Ed era raro il caso che, parlando cosí tra loro, l'uno non aggiustasse all'altro col dito il sellino delle lenti sul naso, o il nodo della cravatta sotto il mento, oppure, non trovando nulla da aggiustare, non toccasse all'altro i bottoni della giacca. Parlavano, del resto, pochissimo. E la tristezza taciturna della loro indole si mostrava chiaramente nello squallore dei volti. ====''Tutt'e tre''==== Ballarò venne su strabalzoni dal giardino agitando in aria, invece delle mani, le maniche; perduto come era in un abito smesso del padrone.<br> — Maria Santissima! Maria Santissima!<br> La gente si fermava per via.<br> — Ballarò, che è stato?<br> Non si voltava nemmeno; scansava quanti tentavano pararglisi di fronte, e via di corsa verso il Palazzo del Barone, seguitando a ripetere quasi a ogni passo:<br> — Maria Santissima! Maria Santissima!<br> ====''Una giornata''==== Abito in una vecchia casa che pare la bottega d'un rigattiere. Una casa che ha preso, chi sa da quanti anni, la polvere.<br> La perpetua penombra che la opprime ha il rigido delle chiese e vi stagna il tanfo di vecchio e d'appassito dei decrepiti mobili d'ogni foggia che la ingombrano e delle tante stoffe che la parano, preziose sbrindellate e scolorite, stese e appese da per tutto, in forma di coperte, di tende e cortinaggi. Io aggiungo di mio a quel tanfo, quanto piú posso, la peste delle mie pipe intartarite, fumando tutto il giorno. Soltanto quando rivengo da fuori, mi rendo conto che a casa mia non si respira. Ma per uno che vive come vivo io... Basta; lasciamo andare. ===''Suo marito''=== Attilio Raceni, da quattro anni direttore della rassegna femminile (non feminista) ''Le Muse'' si svegliò tardi, quella mattina, e di malumore.<br> Sotto gli occhi delle innumerevoli giovani scrittrici italiane, poetesse, novellatrici, romanzatrici (qualcuna anche drammaturga), che lo guardavano dalle fotografie disposte in varii gruppi alle pareti, tutte col volto composto a un'aria particolare di grazia vispa o patetica, scese dal letto – oh Dio, in camicia da notte naturalmente, ma lunga, lunga per fortuna fino alla noce del piede. Infilate le pantofole, andò a spalancar la finestra. ==[[Explicit]] di alcune opere== ===''Ciàula scopre la luna''=== *Curvo, quasi toccando con la fronte lo scalino che gli stava di sopra, e su la cui lubricità la lumierina vacillante rifletteva appena un fioco lume sanguigno, egli veniva {{sic|sù, sù, sù}}, dal ventre della montagna, senza piacere, anzi pauroso della prossima liberazione. E non vedeva ancora la buca, che lassù lassù si apriva come un occhio chiaro, d'una deliziosa chiarità d'argento.<br>Se ne accorse solo quando fu agli ultimi scalini. Dapprima, quantunque gli paresse strano, pensò che fossero gli estremi barlumi del giorno. Ma la chiarìa cresceva, cresceva sempre più, come se il sole, che egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato.<br>Possibile?<br>Restò – appena sbucato all'aperto – sbalordito. Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia; aprì le mani nere in quella chiarità d'argento.<br>Grande, placida, come in un fresco, luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la [[Luna]].<br>Sì, egli sapeva, sapeva che cos'era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna?<br>Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva.<br>Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna... C'era la Luna! la Luna! E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell'averla scoperta, là, mentr'ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore.<br> {{NDR|''Ciàula scopre la luna e altre novelle'', a cura di Maria Luisa Zambelli, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, Milano, 1993. ISBN 88-424-0143-9}} ==Citazioni su Luigi Pirandello== *Basta, non se ne può più di considerare Pirandello come un rompipalle. Non ci sto. L'autore siciliano va visto in chiave ironica, grottesca, non drammatica. ([[Flavio Bucci]]) *Comunque, per schematicamente abbreviare, i punti da cui partire per un più "attendibile" discorso su Pirandello, per una più libera e acuta lettura dell'opera sua, a me pare siano questi: 1) la Sicilia: non solo come "luogo delle metamorfosi" delle creature in personaggi, dei personaggi in creature, della vita nel teatro e del teatro nella vita – un luogo, insomma, in cui più evidente, concitato e violento si fa "el gran teatro del mundo"; ma il luogo, anche, di una cultura e di una tradizione da cui Pirandello decolla verso spazi vertiginosi (e qui bisogna tenere un certo conto della sua iniziale e poi alquanto persistente affinità al mondo realistico, fiabesco e anche "spiritistico" di Luigi Capuana); 2) la "religiosità": che, si capisce, non ha nulla a che fare con le religioni rivelate, con la chiesa e con le chiese, anche se molto ha a che fare con l'essenza evangelica del Cristianesimo, ma che soprattutto si riconosce in quella che tout court possiamo dire la sua religione dello scrivere, dello scrivere come vivere, dello scrivere invece di vivere ("la vita" diceva "o la si vive o la si scrive": e nella sua scelta di scriverla c'è evidentemente un religioso eroismo); 3) il suo rapporto con Montaigne, mai finora scrutato, e l'antagonistica attrattiva che certamente Pascal esercitò su di lui: e ci vorrebbe una ricerca da elaboratore elettronico – ma meglio se fatta da mente umana – per estrarre dall'opera di Pirandello i momenti diciamo pascaliani, di sentimento e sgomento cosmico particolarmente. E avendo fatto questi due nomi – Montaigne e Pascal, grandi pilastri nell'edificio della letteratura francese – ne discende in definitiva la necessità di esaminare e puntualizzare il rapporto di Pirandello con quella cultura: rapporto che finirà col rivelarsi molto più importante ed effettuale di quello, che è ormai luogo comune riconoscergli, con la cultura tedesca. Ed anche questo punto, cui ho voluto dare rilevanza a sé, in verità si appartiene al Pirandello "siciliano", poiché il rapporto con la Francia è un dato inalienabile della cultura siciliana, e di grande intensità particolarmente lo era negli anni formativi di Pirandello. ([[Leonardo Sciascia]], dal discorso commemorativo pronunciato a Palermo nel 1986 per il cinquantenario della morte di Luigi Pirandello) <ref>Citato in ''[http://www.parodos.it/archivio/sciascia_pirandello.htm]''</ref> *E voglio finire con un aneddoto che riguarda il Pirandello siciliano e che, nella dilagante stupidità di oggi, che tende a relegare la Sicilia in una particolare etnia (si ha il pudore di non usare la parola "razza": ma soltanto di non usarla), assume un grande significato. Nel 1932 Emilio Cecchi, che dirigeva la Cines, comunica a Pirandello l'intenzione di trarre un film dalla novella Lontano. Ma ha uno scrupolo: "nella novella come sta scritta, il marinaio norvegese si sente irresistibilmente attratto da una vita più vasta, e dai ricordi della patria, per il fatto di trovarsi legato, con il matrimonio, ad un ambiente meno che meschino; in fondo è in lui l'insofferenza dell'uomo appartenente a civiltà più energiche e libere, naufragato in un'isola abitata da gente ristretta, fra la quale egli sente mancarsi il fiato". Cecchi, scrittore che tuttora amo, era affetto da una invincibile idiosincrasia nei riguardi della Sicilia, dei siciliani: e la si può più immediatamente riscontrare nei suoi Taccuini, oltre che in questa sua lettura della novella Lontano. La novella non sta scritta come lui la leggeva; e Pirandello infatti così risponde: "Caro Cecchi, il contrasto non è tra due civiltà; ma tra due vite naturalmente diverse, quella di un uomo del Nord e quella di una donna del Sud; e il dramma che ne nasce, il dramma di restar "lontano" tra i vicini più vicini: la propria donna, il proprio figlio. Non c'è dunque da farsi scrupoli sulla natura di quelli a cui Lei mi accenna. Tutt'altro! Non era, né poteva essere nelle mie intenzioni di rappresentar barbara o di civiltà inferiore la Sicilia...". Naturalmente, il film non si fece. Ma queste parole di Pirandello restano, ci restano. ([[Leonardo Sciascia]], dal discorso commemorativo pronunciato a Palermo nel 1986 per il cinquantenario della morte di Luigi Pirandello)<ref>Citato in ''[http://www.parodos.it/archivio/sciascia_pirandello.htm]''.</ref> *Giacché tale è la caratteristica dell'arte di Luigi Pirandello: un realismo cinico. Non ch'egli sia incapace di pagine sottilmente e dolorosamente poetiche, ove vibri un umorismo di superiore qualità spirituale. ([[Giuseppe Antonio Borgese]]) *Ho detto, e ribadisco, dell'immediatezza con cui l'opera di Pirandello, per il luogo ed il tempo in cui mi sono trovato a nascere e a vivere, si dispiegò in tutta la sua verità e profondità e sofferenza. Pirandello è nato più di mezzo secolo prima che io nascessi: ma il modo di essere, la condizione umana, la situazione economica e sociale della provincia di Girgenti non erano allora molto diverse, e si potrebbe anche dire per nulla, di quelle che mi si rivelarono appena in grado di discernerle, di coglierle, di farmene coscienza. Pirandello ha operato per me una specie di catalizzazione, di precipitazione: la realtà mi si è fatta più reale, la verità più vera. E s'intende che questa parola – verità – altra traduzione ed esplicazione non consente, in Pirandello, che questa: la verità della "trappola", della "pena di vivere così" – o quella, più umile e grottesca, per cui Tararà, dicendo la sua, si prende una condanna a tredici anni di reclusione, invece dell'assoluzione che avrebbe avuto mentendo. Da ciò è venuta l'affermazione e investigazione che vado facendo da anni sul Pirandello "siciliano". ([[Leonardo Sciascia]], dal discorso commemorativo pronunciato a Palermo nel 1986 per il cinquantenario della morte di Luigi Pirandello)<ref>Citato in ''[http://www.parodos.it/archivio/sciascia_pirandello.htm]''</ref> *{{NDR|Sul teatro di Pirandello}} Il palcoscenico borghese risulta qui restaurato, accuratamente ricostruito e promosso all'azione, solo in funzione di quell'enorme strappo nel suo cielo di carta, che improvvisamente, nei ritmi segreti e fondanti dell'azione stessa, lo strania in una dimensione problematica di critica radicale e assoluta: sottraendogli ogni copertura di certezza, di credibilità, di valore, ogni autentica difesa contro la prospettiva "copernicana" che lo impiccolisce indefinitamente, sino a farne il luogo stilizzato di un gioco tragico. ([[Arcangelo Leone de Castris]]) *Il teatro, succeduto nella vita spirituale dell'artista quand'egli aveva in gran parte vuotato la sua anima e dato sfogo alle sue più genuine ispirazioni, non poteva essere che una forma divulgativa o una complicazione intellettuale del primitivo problema artistico. ([[Luigi Russo]]) *Io mostravo che tutto il mondo pirandelliano faceva centro intorno a una visione della Vita come forza travagliata da un'intera antinomia per la quale la Vita è, insieme, necessitata a darsi forma e, per uguale necessità, non può consistere in nessuna forma, ma deve passare di forma in forma. È la famosa, o famigerata, antitesi di Vita e Forma, problema centrale dell'arte pirandelliana. ([[Adriano Tilgher]]) *Io nutro grande ammirazione per Pirandello, ma è un'ammirazione non priva, però, di certe riserve perché mi sembra che il gioco dialettico vi tenga comunque un posto eccessivo e, talvolta, a spese di quello spazio di considerazione degli esseri che resta, per me, l'essenziale. ([[Gabriel Marcel]]) *L'umorismo pirandelliano smonta la convenzione logica, servendosi della logica, la convenzione sociale, servendosi delle figure della falsa coscienza,, distrugge la maschera con la maschera: quella della protettiva e rassicurante costruzione logica, per esempio, con la maschera della follia, per la quale la logica «vola come una piuma». In questo sta il percorso straniante di una scrittura nella quale i discorsi simmetricamente antagonisti, le antilogie, diventano corpi lottanti, corpi avvinghiati nella contraddizione. ([[Ferruccio Masini]]) *L'uomo rimasto prigioniero dentro la giara è una delle trovate sceniche, visive e gestuali, più felici del teatro pirandelliano. Saracena è la [[giara (contenitore)|giara]] – ''giarrat'' – e saraceno quel conciabrocche dentro, ladro (involontario) della roba altrui, su cui volentieri don Lollò, nella sua furia, butterebbe dell'olio bollente. ([[Vincenzo Consolo]]) *La prima qualità delle anime candide è la incapacità di accettare i giudizi altrui e farli propri... Luigi Pirandello si affacciò anima candida alla vita e alla intelligenza delle cose, in uno dei tempi meno candidi che si possono immaginare... ([[Massimo Bontempelli]]) *La storia dei fatti è «lunga», quella del pensiero «breve», non nel senso della durata ma della sintesi. La metafisica di Pirandello, diversamente da quella più falsa di [[Antonio Fogazzaro|Fogazzaro]], è tale proprio perché proiettata, e se egli seppe rovesciare l'incerto sopramondo dannunziano, il suo storicismo fu in realtà – come in tutti i veri scrittori – un esorcismo, un uscire dalla storia dopo averla evocata, vissuta e interpretata, per liberarsene affidandola a quella continua dialettica di essa che è il tempo. ([[Ornella Sobrero]]) *La sua lingua, al principio ripicchiata e di vocabolario, diviene nel meglio della sua opera un modo d'esprimersi naturale, come si esprimono gli elementi nella luce; le sue manie a un certo punto investono l'uomo e divengono rimpianti di angeli decaduti, incubi, segni del destino. Tanto è vero che non c'è grande poeta senza idee fisse. ([[Corrado Alvaro]]) *L'opera di Pirandello si riannoda storicamente a quella rinascita della letteratura religiosa, che sotto forme più varie ed eterodosse cela il grande mistero dell'anima ''naturaliter christiana''. Dopo il naturalismo e il verismo positivista della seconda metà dell'Ottocento, l'opera di Pirandello segna una via ed un metodo nuovo. Egli appartiene alla grande famiglia dei [[Fëdor Dostoevskij|Dostojewski]], dei [[Lev Tolstoj|Tolstoi]], dei [[Giovanni Verga|Verga]] che attraverso i loro difetti mantennero intatta una fede nella vita e nell'umanità. Non somiglia per nulla agli scettici tipo [[George Bernard Shaw|Shaw]], tipo [[André Gide|Gide]], tipo [[Miguel de Unamuno|Unamuno]], agli inumani analisti come [[James Joyce|Joyce]], come [[Marcel Proust|Proust]], come [[Italo Svevo|Svevo]], agli sperimentatori in astratto come [[Aldous Huxley|Huxley]], come [[Thomas Mann|Mann]], ai ricercatori di basso naturalismo come [[Jakob Wassermann|Wassermann]], come [[John Dos Passos|Dos Passos]], come insomma tutti i grandi corruttori del romanzo contemporaneo. ([[Pietro Mignosi]]) *Penso che in Pirandello ci fosse, accanto a una tormentosa coscienza dei limiti del mestiere teatrale, una scoperta fondamentale, che lo oppone al naturalismo e lo collega alle ricerche teatrali più avanzate del suo tempo, fino a farne, come sappiamo, un precursore: la scoperta della 'teatralità' come 'luogo' dove confluiscono arte e vita, materia e forma, per cui il teatro diventa a un certo punto contenuto del teatro stesso, e la vita è spettacolo almeno nella stessa misura in cui lo spettacolo è vita. ([[Bruno Schacherl]]) *Per Pirandello, il teatro prolunga il teatro, in una circolarità soddisfatta e autosufficiente che canta una smagata e disillusa lontananza dal pianeta degli umani. ([[Roberto Alonge]]) *Pirandello è lo scrittore che ha traghettato la letteratura italiana nella modernità. E che da un paese sperduto della Sicilia, piazzato di fronte all'Africa, ha anticipato in Europa temi, tecniche di scrittura e di rappresentazione capaci di essere fondamentali per gli scrittori, gli autori, i registi di oggi. Perché irrompe Pirandello e cambia il modo di fare teatro. Stiamo parlando dell’uomo di teatro che ha anticipato le linee guida della regia moderna, più in Europa che in Italia. E nel corpus delle novelle troviamo un universo così complesso da provare la sensazione quasi di perdersi. ([[Toni Servillo]]) *Pirandello è sommo nel parlare di piccoli fatti quotidiani che esprimono grandi concetti, grandi verità. E le grandi verità sono eterne, per cui non solo quest'opera {{NDR|''Il giuoco delle parti''}} ma tutta la produzione pirandelliana è molto attuale. ([[Paola Gassman]]) *Pirandello è uno dei pochi che ha basato la sua poetica sull'analisi dell’intimo umano, sull'esplorazione dell'universo interiore e questo sarà sempre attuale. ([[Ugo Pagliai]]) *Pirandello ha ragione quando dice che ognuno di noi veste dei ruoli all'interno della società. Ma molto dipende anche dalla sincerità con cui questi ruoli si recitano. ([[Paola Gassman]]) *Pirandello, la biografia ne farebbe un uomo di destra. Ha aderito al fascismo in uno dei momenti più gravi. La sua intelligenza, tuttavia, era di sinistra dal momento che era abilissima nell'incidere sulla contraddittorietà dell'animo. Pirandello, insomma, era uno scrittore di sinistra che si è volontariamente imprestato alla destra. ([[Geno Pampaloni]]) *Rinnega addirittura i 'penso, quindi sono' di [[Cartesio]]: per lui neanche pensare significa essere. Qui sarebbe lecito chiedersi: ciò non finisce col distruggere l'essenza della grande poesia tragica, la nobiltà del dolore? Ma appunto qui vuole essere l'originalità del Pirandello drammaturgo; appunto da questa impossibilità di una tragedia egli trae la più disparata delle tragedie, la sua. ([[Silvio D'Amico]]) *Tra le due guerre la letteratura italiana brillò del nome di Massimo Bontempelli e di quello di Pirandello. ([[Giovanni Artieri]]) ===[[Diego Fabbri]]=== *Pirandello passa naturalmente e inconsapevolmente dal ''teatro della vita'' al ''teatro del palcoscenico''. *Pochi come lui hanno ''vissuto'' il teatro nella molteplicità dei suoi elementi e dei suoi motivi. Pochi come lui sono stati – direi ''organicamente'', costituzionalmente – ''teatro'' fin dalle origini della sua attività non soltanto letteraria, ma umana. *Quel che Pirandello stima e ama di più nel teatro è il pubblico, quel pubblico che vede, osserva, analizza ogni sera, di cui studia e rispetta le reazioni, quel pubblico che non riesce mai ad offenderlo anche quando lo contrasta e gli si oppone. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Luigi Pirandello, ''Bellavita'', BMM, Milano, 1966. *Luigi Pirandello, ''Ciascuno a suo modo'', Garzanti. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/cosi-e-se-vi-pare-edizione-1918/ Così è (se vi pare)]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1918. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/cosi-e-se-vi-pare-1925/ Così è (se vi pare)]'', Bemporad, Milano, 1925, riedito da Mondadori, 1983. *Luigi Pirandello, ''Diana e la Tuda'', BMM, Milano 1966. *Luigi Pirandello, ''Enrico IV'', Oscar Mondadori, 1976. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/giustino-roncella-nato-boggilo/ Giustino Roncella nato Boggiòlo]'', Mondadori, Milano, 1973. *Luigi Pirandello, ''I vecchi e i giovani'' (1913), Mondadori, 1953. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/i-vecchi-e-i-giovani/ I vecchi e i giovani]'', a cura di Anna Nozzoli, Mondadori, 1992. ISBN 880436548X *Luigi Pirandello, ''Il fu Mattia Pascal'' (1904), Einaudi, 2005. ISBN 8806177451 *Luigi Pirandello, ''Il fu Mattia Pascal'' (1904), a cura di Italo Borzi e Maria Argenziano, Newton Compton, Roma, 1993. ISBN 8879831933 *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/il-fu-mattia-pascal/ Il fu Mattia Pascal]'', Oscar narrativa Mondadori, Milano, 1986. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/il-giuoco-delle-parti/ Il giuoco delle parti]'', in "Opere di Luigi Pirandello" dirette da Nino Borsellino, Garzanti. ISBN 8811584965 *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/il-piacere-dellonesta/ Il piacere dell'onestà]'', in "Primo volume di Maschere Nude", Mondadori, 1955. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/il-turno/ Il turno]'', in "Tutti i romanzi", a cura di Giovanni Macchia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1986. *Luigi Pirandello, ''L'amica delle mogli'', Mondadori, 1966. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/lesclusa/ L'esclusa]'', a cura di Marina Stoppelli, Lexis Ricerche S.r.l. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/luomo-dal-fiore-in-bocca/ L'uomo dal fiore in bocca]''. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/la-patente/ La Patente]'', Editore "Orsa Maggiore", 1993. ISBN 8823902746 *Luigi Pirandello, ''Male di luna'', ''Corriere della sera'', 22 settembre 1913, in "Storie di lupi mannari", a cura di Gianni Pilo, Newton & Compton, 1994. *Luigi Pirandello, ''Non si sa come'', Mondadori, 1966. *Luigi Pirandello, ''[[s:Quaderni di Serafino Gubbio operatore|Quaderni di Serafino Gubbio operatore]]'', Bemporad, Firenze, 1925. *Luigi Pirandello, ''Saggi, poesie, scritti varii'', Mondadori, Milano, 1960. *Luigi Pirandello, ''Sagra del signore della nave'', BMM, Milano 1966. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/sei-personaggi-in-cerca-dautore/ Sei personaggi in cerca d'autore]'' *Luigi Pirandello, ''Sei personaggi in cerca d'autore'', BMM, 1954. *Luigi Pirandello, ''Sei personaggi in cerca d'autore'', Garzanti. *Luigi Pirandello, ''Sei personaggi in cerca d'autore'', a cura di G. Davico Bonino, Einaudi, 1925. *Luigi Pirandello, ''Sogno (ma forse no)'', Mondadori, 1966. *Luigi Pirandello, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/luigi-pirandello/suo-marito/ Suo marito]'', Newton Compton editore, 1995. ISBN 8881830434 *Luigi Pirandello, ''Tutti i romanzi'', a cura di Giovanni Macchia con la collaborazione di Mario Costanzo, Mondadori, 1973. *Luigi Pirandello, ''Uno, nessuno e centomila'' (1925), Garzanti, 2002. ISBN 8811365155 *Luigi Pirandello, ''Uno, nessuno e centomila'', Giunti Demetra, 2007. ISBN 978-8844034054 *Luigi Pirandello, ''Progetto Luigi Pirandello <small>tutte le opere di Pirandello digitalizzate con critica</small>'', a cura di Giuseppe Bonghi, 1996. ([http://www.classicitaliani.it/index070.htm Link a tutte le opere]) ==Filmografia== *''[[Altri tempi - Zibaldone n. 1]]'' (1952) *''[[Questa è la vita]]'' (1954) *''[[Kaos (film)|Kaos]]'' (1984) *''[[Tu ridi (film)|Tu ridi]]'' (1998) ==Voci correlate== *[[Stefano Pirandello]], figlio ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Bellavita||}} {{Pedia|Ciascuno a suo modo||}} {{Pedia|Ciàula scopre la luna}} {{Pedia|Diana e la Tuda||}} {{Pedia|L'amica delle mogli||}} {{Pedia|La giara}} {{Pedia|Ma non è una cosa seria (Pirandello)|''Ma non è una cosa seria''}} {{Pedia|Non si sa come||}} {{Pedia|Novelle per un anno}} {{Pedia|Quaderni di Serafino Gubbio operatore||}} {{Pedia|Sogno (ma forse no)||}} {{DEFAULTSORT:Pirandello, Luigi}} [[Categoria:Drammaturghi italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] aygxt30cb1i59ptip3rtqa6lsm2342s Successo 0 2445 1356123 1355280 2024-12-14T20:09:52Z Danyele 19198 +1 1356123 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sul '''successo'''. *A quanto pare nessuno ha pensato che, se l'esistenza è assurda, una brillante riuscita non vale più di un fallimento. È solo più piacevole. Anzi, nemmeno: credo che essere coscienti renda il successo amaro, mentre la mediocrità spera sempre in qualche cosa. ([[Muriel Barbery]]) *Anche il successo è un appuntamento: trovarsi al tempo giusto nel punto giusto, cosa non da poco. Ciò vuol dire infatti comprendere la lingua nella quale la fortuna ci rivolge la parola. Ora come può, chi nella sua vita non ha mai udito questa lingua, giudicare la genialità di chi ha successo? Egli non ne ha la benché minima idea. Per lui tutto va considerato un [[caso]]. Ma non gli passa per la mente che quel «caso» rappresenta nella grammatica della fortuna quello che è nella nostra il verbo irregolare, e cioè la traccia inafferrata di una forza originaria. ([[Walter Benjamin]]) *Aver ragione è una ragione in più per non aver successo. ([[Nicolás Gómez Dávila]]) *C'è una prima fase in cui ovviamente, quando sei ancora un outsider, sei una promessa e in genere riscuoti simpatia; poi quando hai successo ed è un successo che arriva dal niente, piaci a quasi tutti. Dopo, cambia. Dopo, qualsiasi cosa io facessi, c'era sempre una parte di gente che diceva: a) non è più quello di una volta, oppure b) sempre la stessa roba. ([[Luciano Ligabue]]) *Che cos'è il successo? Una forza segreta e indefinibile, chiaroveggenza, prontezza, la convinzione di influire sui moti della vita col solo fatto della nostra esistenza... La fede nell'arrendevolezza della vita in nostro favore... Fortuna e successo sono in noi; bisogna tenerli saldamente, intimamente. ([[Thomas Mann]]) *Chi ha avuto successo non ode che gli applausi. Per il resto è sordo. ([[Elias Canetti]]) *Ci vuole buonsenso, nella vita, ci vuole giudizio; e io ho sempre pensato che il successo è importante ma, se dietro non c'è la famiglia, diventa pericoloso. ([[Virna Lisi]]) *Coloro ai quali per la prima volta arride il successo impazziscono perché non sanno padroneggiare la loro gioia. ([[Tito Livio]]) *Dicono che per avere successo serva più la determinazione che il talento. (''[[Glee (prima stagione)|Glee]]'') *È il successo che a volte può trasformarti in un malvestito solitario senzatetto che si rispecchia nel lucido vetro della lussuosa vetrina di uno dei più grandi e famosi negozi di costosissimi abiti alla moda in un inverno newyorkese. ([[Carlo Zannetti]]) *È indubbio che chi ha raggiunto il successo vive in un mondo diverso. ([[Charlie Chaplin]]) *E non è solo il successo che insegna – il successo è il maestro degli stolti – ma anche la strategia razionale. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Quinto Fabio Massimo Verrucoso|Quinto Fabio Massimo]]) *{{NDR|«[...] più hai successo, più puoi scegliere e meno sembra si possa scegliere»}} È vero: diventa un meccanismo che subisci. Più sali i gradini, più hai cose da difendere, posizioni raggiunte, occasioni che ti paiono irrinunciabili, un po' come alzarsi dal tavolo del Casinò mentre stai vincendo i milioni. E il tuo ego nel frattempo diventa una pianta rampicante che si attorciglia intorno ai primati, che si attorciglia intorno agli amici. Ti senti come l'impero romano, con la sensazione che in ogni momento una provincia stia andando a fuoco assediata dai barbari, e bisogna mandare le legioni per riconquistarla. Se non stai attento, non ti fermi mai. ([[Marracash]]) *Gli individui che incontrano il maggior successo (e non solo con le donne) solitamente sono forti dentro e cortesi fuori. ([[Piero Angela]]) *Ha avuto successo colui che ha vissuto bene, ha riso spesso e amato molto; chi si è guadagnato il rispetto di persone intelligenti e l'amore dei bambini piccoli; chi ha trovato il suo posto e ha portato a termine il suo compito; chi ha lasciato il mondo meglio di come l'ha trovato, grazie a un papavero coltivato, a una poesia perfetta o a un'anima salvata; chi ha saputo apprezzare la bellezza della Terra e non ha mai mancato occasione di esprimerla; chi ha cercato sempre il meglio negli altri e ha dato loro il meglio di sé; colui la cui vita è stata una fonte di ispirazione, il cui ricordo è una benedizione.<ref>Una versione simile a questa citazione viene [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] a [[Ralph Waldo Emerson]]: «Ridere spesso e di gusto; ottenere il rispetto di persone intelligenti e l'affetto dei bambini; prestare orecchio alle lodi di critici sinceri e sopportare i tradimenti di falsi amici; apprezzare la bellezza; scorgere negli altri gli aspetti positivi; lasciare il mondo un pochino migliore, si tratti di un bambino guarito, di un'aiuola o del riscatto da una condizione sociale; sapere che anche una sola esistenza è stata più lieta per il fatto che tu sei esistito. Ecco, questo è avere successo.»</ref> ([[Bessie Anderson Stanley]]) *Ho sempre pensato che per avere successo nella vita, in ogni campo, sia importante una piccola percentuale di sogni e di talento, una parte di follia, ma che più del 90 per cento del successo e della realizzazione sia dovuto allo studio, al lavoro, alla pianificazione e al rinnovamento continuo. ([[Arrigo Sacchi]]) *Il successo alla moda si ottiene con la pubblicità e si paga con la prostituzione alla folla. Invertendo l'ordine dei fattori il successo non cambia, diventa forse più duraturo, perché "sofferto". Il successo ottenuto col merito e pagato con l'indifferenza annoia il grosso pubblico e, da qualche tempo in qua, anche gli altri. ([[Ennio Flaiano]]) *Il successo che più c'invidiano è quello che abbiamo meritato. ([[Roberto Gervaso]]) *Il successo dipende da se stessi. ([[Giuseppe Moscati]]) *''Il successo è come una Ferrari: | bisogna mantenere il turbo.'' ([[Ghali]]) *''Il successo è considerato più dolce | da coloro a cui mai arrise.'' ([[Emily Dickinson]]) *Il successo è deformante: rilassa, inganna, ci rende peggiori. Al contrario, l'[[insuccesso]] è formativo: ci rende stabili, ci avvicina alle nostre convinzioni, ci fa ritornare a essere coerenti. ([[Marcelo Bielsa]]) *Il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere il tuo entusiasmo. (erroneamente attribuita a [[Winston Churchill]]) *Il successo [...] è sempre visto come un furto a danno dei [[mediocrità|mediocri]]. ([[Michele Serra]]) *Il successo è uguale all'illusione moltiplicato per il quadrato della fatica. ([[Gianni Monduzzi]]) *Il successo fa scandalo. Lo [[scandalo]] fa successo. ([[Marcello Marchesi]]) *Il successo fa venire in prima linea l'imbecillità. ([[Andrea Camilleri]]) *Il successo ha i suoi nemici. Ogni persona che ha successo si ritroverà con dei nemici. ([[Imane Khelif]]) *Il successo implica la persistenza, l'abilità di non arrendersi al fallimento. ([[Martin Seligman#Imparare l'ottimismo|Martin Seligman]]) *Il successo in America non è paragonabile al successo in nessun altro posto. (''[[Frost/Nixon - Il duello]]'') *Il successo non è niente. Il successo è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo. ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Il successo non è una cosa che puoi accordare prima. Per me il numero degli spettatori non è importante quanto ciò che trasmetti loro. È la differenza che c'è tra popolarità e successo. La prima svanisce, il secondo resta. ([[Francesco Venditti]]) *Il successo non è uno dei nomi di [[Dio]]. ([[Martin Buber]]) *Il successo non ti fa comprare né l'amore né la salute quindi, ahimè, serve a poco. ([[Sarah Maestri]]) *Il successo porta cattivi consigli. Induce persone intelligenti a credere di non poter sbagliare ed è una guida inaffidabile per il futuro. ([[Bill Gates]]) *Il successo sta a dimostrarti che hai fatto delle cose valide, è una sorta di riconoscimento per tutte le fatiche, i sacrifici che si fanno [...]. Ma il successo è anche un amico con il quale non è semplice convivere. È troppo facile lasciarsi andare, montarsi la testa. ([[Sebastiano Nela]]) *L'uomo che nella vita ha più successo dei suoi simili è colui che sa individuare presto e con chiarezza la propria meta e ne fa l'oggetto costante delle sue energie. ([[Edward Bulwer-Lytton]]) *La conquista del successo può costarti la vita: molti personaggi famosi, per «arrivare» hanno consumato tutte le energie vitali lungo il percorso, cosicché al traguardo giunge soltanto il loro cadavere. Questo spiega la presenza di mummie in [[Televisione|TV]]. ([[Gianni Monduzzi]]) *La mia riuscita non significa vittoria mia, ma vittoria di tutto un partito di amici, stretti l'un l'altro. Oggi l'individuo non ha più alcuna probabilità di successo, se non quando avrà compreso che deve fare parte di una catena, il suo merito consiste solo nel sapere scegliere la catena, di cui deve divenire un anello. ([[Giuseppe Moscati]]) *La peggiore parte nell'avere successo è quella di trovare qualcuno che sia felice per te. ([[Bette Midler]]) *Lavorare con le persone giuste è la formula del successo. ([[Piero Angela]]) *Negli anni ho imparato che quando si tratta di successo, la coerenza è la chiave. Un duro lavoro costante che forse non ci piacerebbe fare oggi, ma per una ricompensa che ameremo domani. Guadagnatelo. Apprezzalo. ([[Dwayne Johnson]]) *Nella vita dobbiamo essere capaci di cogliere anche i momenti o le situazioni fortunate che ci si presentano. Il successo è vero che è figlio del talento ma anche della fortuna. ([[Benedetto Vigna]]) *Nessuno può garantire il successo in [[guerra]], può solo meritarlo. ([[Winston Churchill]]) *Niente ha successo come il successo. ([[Alberto Moravia]]) *Non c'è sentiero in discesa che porti al Successo con la S maiuscola, solo l'abisso fagocitante in cui ogni viandante decide la prossima mossa e si interroga sulle proprie motivazioni. E dunque segui il tuo spirito, ma sappi che insieme al brivido e alla soddisfazione di aver sfruttato appieno il tuo talento potrai scoprire i limiti della tua musica, così come i tuoi. ([[Bruce Springsteen]], ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') *Non ci sono segreti per il successo. È il risultato di preparazione, duro lavoro ed apprendimento dai fallimenti. ([[Colin Powell]]) *Non vi sia alcuna gloria nel vostro successo ma attribuite tutto a Dio con il più profondo senso di gratitudine. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *Non è facoltà dei mortali di comandare al successo; ma faremo di meglio, Sempronio: lo meriteremo. ([[Joseph Addison]]) *Non puntare al successo se lo desideri; fai soltanto ciò che ami e in cui credi, e il successo verrà naturalmente. ([[David Frost]]) *Nulla è più fallimentare del successo. ([[Gilbert Keith Chesterton]]) *Nulla retrocede come il successo. ([[Marshall McLuhan]]) *Nulla riesce meglio del successo, che è la calamita morale che tutto tira a sé. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]) *Prega il cielo di non avere successo, almeno il più a lungo possibile. Solo così potrai esprimerti completamente, e senza alcuna restrizione. ([[Gustave Moreau]]) *Qualcuno diceva: mi sono preparata tutta la vita al dopo-successo. Essere pronti al successo è molto più facile, bisogna tenere d'occhio il dopo. Una volta che arriva, il successo può andare via in qualsiasi momento: non bisogna dimenticarselo, altrimenti si soffre più del dovuto. ([[Valentina Romani]]) *Qualcuno ha detto che il successo appartiene già al passato, dunque non è da prendere troppo sul serio. Bisogna stare la gioco. È come se le persone si fidassero di te anche senza conoscerti, e questo è un vantaggio. Lo svantaggio è quando non rispettano certi momenti intimi tuoi. ([[Valentina Romani]]) *Quando il successo non ti entusiasma più, vuol dire che oramai te lo sei meritato. ([[Gianni Monduzzi]]) *Quando un'impresa ha sortito successo si dimenticano poi, in retrospettiva, le ansietà, le delusioni e gli errori costosi; non solo: si dimentica anche che non eravamo sicuri, allora, che avremmo poi vinto. Nella memoria cambia l'intera ''Stimmung'' e i nostri ricordi divengono come una storia che abbiamo già letto e di cui conosciamo il finale. Sapendo, ora, che le nostre paure erano illusorie, ricordiamo soltanto quel che appare come il nostro coraggio e la nostra abilità. ([[Richard Adams]]) *Se hai successo subito, dopo puoi fare come ti pare, altrimenti devi subire i consigli e le imposizioni di chi ti dice come devi fare e cosa devi fare. ([[Dario Argento]]) *Se morirò giovane, almeno non sarò annoiato dal mio stesso successo. ([[Samuel Butler]]) *Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l'unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l'agricoltore o il fornaio. ([[Roberto Baggio]]) *Secondo me il successo lo si ottiene solo tramite ripetuti insuccessi. Infatti il successo rappresenta l'uno per cento del tuo lavoro, che risulta da un novantanove per cento chiamato fallimento. ([[Sōichirō Honda]]) *Sia detto alla sfuggita, il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col [[merito]] inganna gli uomini. ([[Victor Hugo]]) *Sono arrivato alla conclusione che il successo è quello che la società sventola davanti agli occhi di tutti per far credere che se uno s'impegna ce la fa, che, se uno se lo merita, può farcela con le sue sole forze: può avere successo, appunto. Tutto questo è ovviamente falso, questa società non è in grado di premiare tutti, non premia tutti quelli che lavorano e s'impegnano [...]. Però c'è una terribile implicazione in tutto questo: se ognuno è responsabile delle proprie fortune, allora ognuno è colpevole del proprio fallimento. Se guadagni poco, se sei disoccupato, se sei povero, è colpa tua perché non t'impegni, e quindi non te lo meriti. Questo non è solo un errore, è un orrore. Questa è un'ingiustizia spirituale che si aggiunge all'ingiustizia materiale. Come ci siamo arrivati? Come siamo arrivati a venerare il potere, i soldi, la bella vita? A considerarli lo scopo del vivere in società e a considerare la povertà come qualcosa di normale, qualcosa che inevitabilmente colpisce chi non lavora abbastanza o magari non ha i mezzi per raggiungere quel successo. Perché questa società non si scandalizza delle ingiustizie, invece di preoccuparsi del profitto e della crescita? È semplice, ha trionfato il punto di vista dei vincitori, dei ricchi e dei potenti, e sono stati dimenticati gli ultimi, dimenticati quelli che sono alla base della società, quelli che permettono all'economia di stare in piedi. Quelli che con il loro lavoro costruiscono la ricchezza di altri. ([[Cosmo (cantante)|Cosmo]]) *Sono convinta che un successo personale ha un valore tanto più grande quando diventa uno stimolo per gli altri. ([[Melissa Vargas]]) *Tutti amano il successo, ma detestano le persone che lo possiedono. ([[John McEnroe]]) *Tutti i successi iniziano con l'autodisciplina. Inizia con te. ([[Dwayne Johnson]]) *Ricordo che un grande attore un giorno mi domandò: «Ora che siamo arrivati, Charlie, che cosa abbiamo ottenuto?». «Arrivati dove?» risposi. ([[Charlie Chaplin]]) *Vi sono opinioni diverse su ciò che costituisce il «successo»; alcuni dicono il denaro, altri la posizione sociale, il potere, i risultati raggiunti, le onorificenze, e così via. Ma non tutte queste cose sono alla portata di ciascuno, né arrecano ciò che è il vero successo, cioè la felicità. ([[Robert Baden-Powell]]) ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Fallimento]] *[[Popolarità]] *[[Sconfitta]] *[[Vittoria]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sul}} [[Categoria:Qualità sociali]] 4hznb9h4x0m6e2cmq3orjolwu6axvad Libro 0 2508 1356099 1350517 2024-12-14T15:25:29Z Gaux 18878 /* Citazioni */ Jean-Henri Fabre 1356099 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Gutenberg Bible, Lenox Copy, New York Public Library, 2009. Pic 01.jpg|thumb|upright=1.4|La Bibbia di Gutenberg]] Citazioni sul '''libro'''. ==Citazioni== *''A Lutsk ti ho comperato dei libri,'' le disse Yankel chiudendo la porta a prima sera, chiudendo fuori il resto del mondo.<br /> ''Non possiamo permetterceli'', ribatté lei afferrando la borsa pesante. ''Domani dovrò restituirli''. <br /> ''Non possiamo permetterci neanche di non averli. Qual è la cosa che possiamo permetterci di meno: averli o non averli? A mio parere, perdiamo in ogni caso. Meglio perdere con i libri.'' ([[Jonathan Safran Foer]]) *A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una [[libreria]]. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po' più intelligente e interessante di come sono realmente. ([[Fabio Volo]]) *Abbiamo più che mai bisogno di libri, ma anche loro hanno bisogno di noi. Qual più bel privilegio di porci al loro servizio? ([[George Steiner]]) *– Ah, se potessi trovare il libro che contiene il vangelo della felicità...<br>– Amico mio, nel nostro tempo si scrivono dei libri, ma non delle verità... ([[Carlo Maria Franzero]]) *Alcuni libri si debbono assaggiare, altri inghiottire, e altri pochi masticare e digerire. ([[Francesco Bacone]]) *All'infuori del cane, il libro è il migliore amico dell'uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere. ([[Groucho Marx]]) *Anche i piccoli libri hanno il loro destino. ([[Terenziano Mauro]]) *Anche quando apriamo un libro, siamo sempre in cerca di compensazioni. ([[Haruki Murakami]]) *C'è chi stima i libri dal loro peso, quasi che si scrivesse per fare esercizio di braccia più che di ingegno. ([[Baltasar Gracián]]) *C'era come la sensazione che mentre gli uomini vanno e vengono, nascono e muoiono, i libri invece godono di eternità. Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver. ([[Amos Oz]]) *''Camerata, questo non è un libro, | chi tocca questo libro tocca un uomo, | (è forse notte? siamo soli forse qui insieme?) | Sono io quello che tu tieni e che ti tiene, | da queste pagine balzo tra le tue braccia – la morte mi fa risorgere.'' ([[Walt Whitman]]) *Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive. ([[Ray Bradbury]]) *Certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta, vi serviranno per il resto della vita. ([[Ezra Pound]]) *Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. ([[Gesualdo Bufalino]]) *Chi sa leggere non guarda un libro, nemmeno se chiuso in uno scaffale, allo stesso modo di chi non sa leggere. ([[Charles Dickens]]) *Ciò che mi colpì, lì nell'orinatoio dalle parti dei giardini del Lussemburgo, fu quanto poca importanza ha il contenuto del libro. E il momento in cui lo si legge che importa, è il momento che contiene il libro, il momento che definitivamente e per sempre colloca il libro nell'ambiente vivo di una stanza. ([[Henry Miller]]) *Come è comodo e piacevole il mondo dei libri! Se non viene presentato come un obbligo allo studente, o se non è usato come un sedativo alla pigrizia, ma se vi si penetra con l'entusiasmo di un avventuriero! ([[Ray Stannard Baker]]) *Con un libro al capezzale, anche la morte è una tenera amante. ([[Rocco Scotellaro]]) *Costui, signore, non s'è mai cibato di nessuna delle prelibatezze che son racchiuse nel ventre dei libri; egli non ha mai mangiato carta, né ha mai bevuto inchiostro; il suo intelletto non è ben farcito. ([[William Shakespeare]]) *Da tante cose dipende la celebrità de' libri! ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') *Dagli albori della storia fino a oggi i libri sono stati scritti con lo sperma, non col sangue mestruale. ([[Erica Jong]]) *Dai libri che leggi, posso giudicare della tua professione, cultura, curiosità, libertà. Dai libri che [[rilettura|rileggi]], conosco la tua età, la tua indole, quello che hai sofferto, quello che speri. ([[Ugo Ojetti]]) *Del resto un libro che non valga la pena di essere letto due volte non è neppure degno d'esserlo una volta sola. ([[Jean Paul]]) *Di certi libri la parte migliore è di gran lunga il dorso e la copertina. ([[Charles Dickens]]) *Di fronte alle novità tecnologiche, i libri tendono a rispondere aggrappandosi alla propria fondazione, all'essere fatti di segni di inchiostro impressi su carta da caratteri mobili. Possono decidere di ignorare deliberatamente lo spirito del tempo, e forse il tempo, per rimanerne fuori. ([[Giacomo Papi]]) *Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') *Domandano tutti come si fa a scrivere un libro: si va vicino a Dio e gli si dice: feconda la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via dagli altri, rapiscimi. Così nascono i libri, così nascono i poeti. ([[Alda Merini]]) *''Dominedio ci salvi | da i libri troppo lunghi e da i poemi!'' ([[Olindo Guerrini]]) *Dovete conservare con cura i libri e leggere. Perché i libri sono la vita e l'anima. Se non ci fossero i libri, il mondo sarebbe ignoranza. Leggete ad alta voce al popolo per il suo bene, perché certa gente non può leggere e scrivere. (''[[Il colore del melograno]]'') *È lei! O Dio, come sono felice! Sì, è l'edizione buona; ecco infatti a pag. 12 e 16 i due errori di stampa che non sono in quella cattiva. ([[Pons de Verdun]]) *E poi, a poco a poco, i romanzi cederanno il passo ai diari, alle autobiografie: libri avvincenti, purché chi li scrive sappia scegliere, fra ciò che egli chiama le sue esperienze, quella che davvero è esperienza, e il modo per raccontare veramente la verità. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *È quasi uguale uccidere un uomo che uccidere un buon libro. Chi uccide un uomo uccide una creatura ragionevole, immagine di Dio; ma chi distrugge un buon libro uccide la ragione stessa. ([[John Milton]]) *È stato osservato che noi possiamo quasi sempre conoscere il valore morale d'un uomo rilevandolo dai libri che predilige, come dalle compagnie che frequenta: perché i libri, espositori di idee e di affetti, saranno scelti dagli uomini in conformità degli affetti, delle idee e delle inclinazioni che questi hanno. ([[Augusto Alfani]]) *E tutti i libri dovrebbero essere letti almeno due volte: la prima, per lasciarsi trasportare dal vento della curiosità e dalla passione, la seconda per approfondirne la conoscenza, meditarne il significato. ([[Alfredo Martini]]) *Esistono due motivi per leggere un libro: uno perché vi piace, l'altro è che potrete vantarvi di averlo letto. ([[Bertrand Russell]]) *Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto. Tutto ciò che li riempiva agli occhi degli altri e che noi evitavamo come un ostacolo volgare a un piacere divino: il [[gioco]] che un amico veniva a proporci proprio nel punto più interessante, l'ape fastidiosa o il raggio di sole che ci costringevano ad alzare gli occhi dalla pagina o a cambiare posto, la merenda che ci avevano fatto portar dietro e che lasciavamo sul banco lì accanto senza toccarla, mentre il sole sopra di noi diminuiva di intensità nel cielo blu, la cena per la quale si era dovuti rientrare e durante la quale non abbiamo pensato ad altro che a quando saremmo tornati di sopra a finire il capitolo interrotto. ([[Marcel Proust]]) *Gli uomini veramente grandi e buoni non muoiono mai, neppure in questo mondo. Preservato dai libri, il loro spirito passeggia ancora sulla terra. Il libro è una voce sempre viva; un sapiente a cui di continuo si dà ascolto. ([[Samuel Smiles]]) *''Grande libro, grande malanno!'' ([[Callimaco]]) *Ho capito che i libri non sono mai finiti, che è possibile per alcune storie continuare a scriversi senza il loro autore. ([[Paul Auster]]) *Ho sempre pensato, e ho avuto spesso l'occasione di constatare, che per farsi un'idea precisa del carattere e dell'anima di un individuo che non si conosce, nulla havvi di meglio che dare uno sguardo ai pochi o molti libri da esso posseduti. Dimmi ciò che leggi e ti dirò chi sei… E se uno mi viene a dire che dei libri non si cura affatto, e non sa che farsene, e non ne tiene, io rispondo senz'altro con la massima sicurezza che è una bestia. ([[Carlo Mascaretti]]) *I bei libri non servono che a mettere addosso la [[paura]] di scriverne brutti. ([[Libero Bovio]]) *I libri aggiungono all'infelicità dell'uomo una profondità che scambiamo per consolazione. ([[Orhan Pamuk]]) *I libri letti con più gusto e con maggiore profitto e perciò non solo letti, ma riletti di quando in quando, sono quelli che ho acquistato con sacrifizio pecuniario, e di cui sono venuto in possesso dopo un periodo d'innamoramento, che non mi ha lasciato in pace, finché non ne ho fatto la conquista. ([[Domenico Bassi (barnabita)|Domenico Bassi]]) *I libri mi piacciono perché non strillano, sono silenziosi, eppure dicono un sacco di cose. ([[Danilo Pennone]]) *I libri migliori [...] sono proprio quelli che ci dicono quel che già sappiamo. ([[George Orwell]], ''[[1984]]''). *I libri "morti" stanno lì per anni, non cercati, dimenticati. Dietro a ogni dorso, in polvere cartacea, persiste il riassunto delle esistenze. Silenziose. Beato l'uomo capace di risvegliare un testo. Che equivale a resuscitare un morto. ([[Giuseppe Marcenaro]]) *I libri rendono libero chi gli vuol bene. ([[Vicente Espinel]]) *I libri servono a capire e a capirsi, e a creare un universo comune anche in persone lontanissime. ([[Susanna Tamaro]]) *I libri si moltiplicano senza fine ma il molto studio affatica il corpo. (''[[Qoelet]]'') *I libri sono come i figli, che bisogna almeno essere incinta per pensare di farli. ([[Tiziano Terzani]]) *I libri sono di mediocre risorsa per affrontare i problemi della vita. Ai lumi offerti da una ricca biblioteca, è preferibile l'assiduo colloquio con la realtà. In molti casi l'ignoranza è un vantaggio; lo spirito mantiene la sua libertà d'investigazione e non si smarrisce nei vicoli ciechi suggeriti dalla lettura. ([[Jean-Henri Fabre]]) *I libri sono i migliori amici che l'uomo possa avere. Scegli quelli che preferisci; puoi contare su di loro in ogni momento; essi possono aiutarti nel tuo lavoro, nel tuo tempo libero, nei tuoi affanni. Li hai sempre vicino, ai tuoi ordini in casa tua. ([[Robert Baden-Powell]]) *I libri sono l'umanità stampata. ([[Barbara Tuchman]]) *I libri sono pieni delle parole dei saggi, degli esempi degli antichi, dei costumi, delle leggi, della [[religione]]. Vivono, discorrono, parlano con noi, ci insegnano, ci ammaestrano, ci consolano, ci fanno presenti ponendole sotto gli occhi cose remotissime alla nostra memoria... Se non ci fossero i libri noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; non avremmo conoscenza alcuna delle cose umane e divine; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini. ([[Cristoforo Moro]]) *I libri sono [[specchio|specchi]]: riflettono ciò che abbiamo dentro. ([[Carlos Ruiz Zafón]]) *I libri. Sono stati i miei grandi amici, perché non c'è di meglio che viaggiare con qualcuno che ha fatto già la stessa strada, che ti racconta com'era per paragonare, per sentire un odore che non c'è più, o che c'è ancora. ([[Tiziano Terzani]]) *I libri sono una bella cosa a modo loro, ma sono un ben misero surrogato della vita. ([[Robert Louis Stevenson]]) *I veri colti sono capaci di possedere migliaia di libri non letti senza perdere la calma o il desiderio di averne di più. ([[Gabriel Zaid]]) *Il bene di un libro sta nell'essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto. Questa biblioteca è nata forse per salvare i libri che contiene, ma ora vive per seppellirli. Per questo è diventata fomite di empietà. ([[Umberto Eco]]) *Il compito di un [[Scrittore|narratore]] è anzitutto quello di rappresentare. Un libro che si apre è come un sipario che si alza: i personaggi entrano in scena, la rappresentazione comincia. ([[Fausta Cialente]]) *''Il fare un libro è meno che niente | Se il libro fatto non rifà la gente.'' ([[Giuseppe Giusti]]) *Il [[giornalismo]] è un viaggio all'esterno di sé, i libri sono un viaggio dentro di sé. ([[Eugenio Scalfari]]) *Il grande torto dei [[giornalisti]] è di parlare solo dei libri nuovi, come se la verità fosse mai nuova. A me sembra che fino a quando non si siano letti tutti i libri antichi, non ci sia alcuna ragione di preferire i nuovi. ([[Montesquieu]]) *I libri sono equi: ti restituiscono ciò che gli dai. ([[Andrea Rossi]]) *Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve, nel senso corrente, inventarlo, poiché esiste già in ciascuno di noi, ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore. ([[Marcel Proust]]) *Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni. ([[Jorge Luis Borges]]) *Il libro, per Borges, ha un forte legame con la morte; esso contiene tanta [[vita]], forse la vita in sé, ma come una tomba racchiude una persona amata. La scrittura stessa sembra talora una lapide funeraria. ([[Claudio Magris]]) *Il mio libro è poesia; e se non è, lo diverrà. ([[Henrik Ibsen]]) *Il mondo vivrebbe molto più facilmente senza libri che senza fogne. E ci sono posti sulla terra dove ce ne sono pochi degli uni e poche delle altre. Io naturalmente preferirei vivere senza fogne, ma io sono malato. Eppure mi alzo e mi sento un guscio vuoto. ([[Charles Bukowski]]) *Il valore dei libri varia secondo le circostanze. Un libro rilegato in cuoio è eccellente per affilare i rasoi; un libro piccolo, quintessenziale come li sanno fare gli scrittori della vecchia Europa, serve meravigliosamente per zeppare la gamba più corta di un tavolino traballante; un vecchio libro legato in pergamena, costituisce il migliore dei proiettili da lanciare contro i gatti importuni; finalmente un atlante dai grandi fogli di buona carta è quel che di meglio si possa desiderare per accomodare i vetri rotti. ([[Mark Twain]]) *In prigione avevo molto tempo per leggere. E farlo mi aiutava a non pensare. In quei cinque anni ho divorato più libri di quanti ne avrei letti nei venti successivi. Ma mi è sempre rimasta la curiosità di scoprire che gusto avessero certi libri assaporati da uomo libero. Come se rileggerli fosse il solo modo per riprendermi qualcosa che mi era stato sottratto. Perché i libri sono come le persone e cambiano a seconda del momento in cui li incontri. E chi può dire se sono loro a cambiare o se invece sei tu che, nel frattempo, sei diventato un altro... ([[Bruno Morchio]]) *In un libro gli uomini vogliono trovare se stessi, conoscersi, scuoprirsi, sentirsi confermati o respinti, discussi, nei loro odi ed amori, passioni, debolezze, ambizioni frustate o raggiunte, cadute, vittorie e sconfitte, i loro disinganni, le cose andate bene, quelle andate alla rovescia, e facendone il bilancio quelle andate male in proporzione molto più grande, giacché le persone felici hanno poco tempo da leggere e meno da scrivere, e perché l'uomo ama la lotta al disopra della felicità. E tutto incanalare e condurre verso una cima fulgente: la poesia. È il viatico che deve portare un libro alla moltitudine. ([[Aldo Palazzeschi]]) *Io dico, e credo, e facile mi sarebbe il provare; che il libro è e deve essere la quintessenza del suo scrittore e che se non è tale, egli sarà cattivo, debole, volgare, di poca vita e di effetto nessuno. ([[Vittorio Alfieri]]) *Io non leggo mai, non leggo libri, cose... pecché che comincio a leggere mo' che so' grande? Che i libri so' milioni, milioni, non li raggiungo mai, capito? pecché io so' uno a leggere, là so' milioni a scrivere, cioè un milione di persone e io uno mentre ne leggo uno... ma che m'emporta a me? ([[Massimo Troisi]]) *Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo di averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei. ([[Carlo Dossi]]) *L'apertura di un libro o l'ascolto di una lezione può avere effetti catastrofici sulle idee. Si possono sfogliare i libri di una biblioteca come se si fosse alla ricerca di un vulcano, per poi ricordarci di come diventassimo attivi per avvalerci della nuova idea o, a seconda delle preferenze, per evitare i pericoli che essa comporta. ([[William Bartley III]]) *La democrazia non si impone con i carri armati, non dobbiamo usare la forza ma i libri. La cultura della coscienza democratica passa attraverso la creatività dell’arte. Su questo dobbiamo lavorare altrimenti diventiamo un popolo che copia. ([[Dalù]]) *Io odio i libri; essi non insegnano che a parlare di quello che non si sa. ([[Jean-Jacques Rousseau]]) *La duplice scortesia del lettore nei confronti dell'autore consiste nel lodare il secondo libro di costui a spese del primo (o viceversa) e nel volere che l'autore gliene sia grato. ([[Friedrich Nietzsche]]) *La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con i migliori uomini dei secoli passati, che ne sono stati gli autori, e anzi una conversazione premeditata, in cui essi ci fanno conoscere soltanto i loro migliori pensieri. ([[Cartesio]]) *La prefazione è quella cosa che si scrive dopo, si stampa prima, e non si legge né dopo né prima. (''Pitigrilli'', alias [[Dino Segre]]) *La prima sosta di una bella vita si spenda nel parlare con i morti; noi nasciamo per apprendere e per conoscerci, e i libri, servendoci fedelmente, fan di noi persone. ([[Baltasar Gracián]]) *Le persone non possono avere fame di libri, quando il loro stomaco è vuoto. ([[Doris Lessing]]) *Leggo per legittima difesa. ([[Woody Allen]]) *Libri, i bambini del cervello. ([[Jonathan Swift]]) *Ma alla fin fine, se lo debbo dire, io penso che a dischiudermi la vita sono stati in gran parte i libri. Non le grammatiche o i vocabolari ma tutte le opere in cui vive qualche sentimento. ([[Cesare Pavese]]) *''Milioni di libri non servono a niente | se servono solo a nutrire una mente che mente.'' ([[Brunori Sas]]) *Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato. ([[Elias Canetti]]) *Nei libri Dio stesso, illimitato e altissimo, si lascia comprendere e onorare; in loro si svela la natura del cielo, della terra e dell'inferno; nei libri si vedono le leggi che reggono la vita civile, si distinguono le funzioni delle gerarche celesti e vi si disegnano le tirannidi degli angeli malvagi; non li superano le idee platoniche e neppure la cattedra di Cratone basterebbe a racchiuderli. Nei libri ritrovo vivi i morti, nei libri prevedo il futuro, nei libri trovo le geometrie dell'arte bellica e dai libri escono le leggi della pace. Nel tempo tutto si consuma e marcisce e Saturno non si stanca di divorare i suoi figli: l'oblio seppellirebbe ogni gloria terrena se Dio non vi avesse posto rimedio inventando i libri. ([[Richard de Bury]]) *Nella mia vita ho subito microtraumi da libri. ([[Franco Scoglio]]) *Nessun libro finisce; i libri non sono lunghi, sono larghi. ([[Giorgio Manganelli]]) *Nessuna barriera dei sensi mi priva dei dolci e graziosi discorsi dei miei amici libri. Loro mi parlano senza imbarazzo, né difficoltà. ([[Helen Keller]]) *Non c'è bisogno che vi ricordi {{NDR|discorso di Kien, studioso di sinologia, ai libri della sua biblioteca}} in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile evento, un crimine di proporzioni mitiche, perpetrato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese [[Qin Shi Huang|Shi Hoang-ti]] − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − vennero bruciati tutti i libri esistenti in [[Cina]]. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. ([[Elias Canetti]]) *[Il libro] non ci rimane che ripercorrerlo parola per parola garantendo tautologicamente una intelligenza ineccepibile. ([[Francesco Gnerre]]) *Non esistono libri morali o immorali come la maggioranza crede. I libri sono scritti bene, o scritti male. Questo è tutto. ([[Oscar Wilde]]) *{{NDR|Plinio il Vecchio diceva}} non esserci libro tanto cattivo, che non potesse in qualche parte giovare. ([[Plinio il Giovane]]) *Non posso vivere senza libri ([[Thomas Jefferson]]) *Non so che sia un libro: ma penso che saggiamente agissero quei cuneiformi che, per via della chiodosa grafia, ne improntavano spessi e argillosi poi ben cotti mattoni; ogni pagina, trecento delle nostre. È inganno tipografico, che una pagina abbia lo spessore esiguo su cui, su entrambi i lati, si stampa. Direi che la pagina comincia da quella esigua superficie in bianco e nero, ma si dilunga e si dilata e sprofonda, ed anche emerge e fa bitorzoli, e cola fuori dai margini. ([[Giorgio Manganelli]]) *Non so immaginare che un libro possa essere buono, se non fa diventare buoni i suoi lettori. ([[Jean-Jacques Rousseau]]) *Ogni libro degno di questo nome, se funziona realmente, funziona all'interno di una ''cinta chiusa'', e la sua massima virtù è di recuperare e reincorporare – modificate – tutte le energie che libera, e di ricevere in cambio, riflesse, tutte le onde che emana. È questa la differenza con la vita, incomparabilmente più ricca e più varia, in cui la regola è però l'irradiamento e la dispersione sterile nell'illimitato. Spazio chiuso del libro: se è troppo ristretto, è il segno della sua debolezza. Ma se è anche ermetico, è il segno della sua efficacia. Il prefisso ''auto'' è sempre la parola chiave, quando si cerca di analizzare più da vicino la «magia» romanzesca: autoregolazione, autofecondazione, autorianimazione. Occorre che in ogni momento l'energia emessa da ogni particella si riverberi su tutta quanta la massa. ([[Julien Gracq]]) *''Ogni libro è letto | ma ogni letto non è anche un libro.'' ([[Bruno Munari]]) *Ogni nuovo libro danneggia quelli già usciti. Che rimorso, rubare un solo lettore ai classici. ([[Marcello Marchesi]]) *Ogni volta che leggo un libro è come se l'autore avesse rubato una parte di me che credevo di conoscere solo io. Un giorno scriverò io un libro e succederà a qualcun altro. (''[[Number 23]]'') *Ogni volta che prendiamo in mano un libro, cancelliamo i nostri confini personali. ([[Taiye Selasi]]) *Per giudicare alla prima prima che tutto è vecchio e trito in un libro convien sapere dell'autore se nel generale à l'abito di pensar di suo capo. ([[Terenzio Mamiani]]) *Per produrre un possente libro, bisogna scegliere un tema possente. Non si potrà mai scrivere libro grande e duraturo sulla [[pulce]], anche se molti sono coloro che l'hanno tentato. ([[Herman Melville]]) *Per quanti uomini la lettura d'un libro è stata l'inizio d'una nuova era nella loro vita! ([[Henry David Thoreau]]) *Per scrivere un libro nel terzo millennio ci vuole una smisurata superbia. Basta entrare in una biblioteca comunale e guardare le vetrine di un cartolaio per capire che il mondo non ha bisogno di un volume in più. ([[Luigi Pintor]]) *Quando compro un libro, io leggo l'ultima pagina per prima: così, se moio prima di finire, so quello che succede. (''[[Harry ti presento Sally]]'') *Quando si diventa vecchi si commentano i grandi libri. Gli stessi che da giovani abbiamo provato a sviscerare. Non essendoci riusciti, ci abbiamo riprovato. Li abbiamo lasciati stare. Li abbiamo dimenticati. E ora sono qui di nuovo. Ce li siamo meritati con anni e anni di oblio. Ne contempliamo la magnificenza. Parliamo con loro. Adesso, pensiamo, dovremmo poter ricominciare a vivere per comprendere uno solo di questi libri. ([[Elias Canetti]]) *Quando scrivo sono cosciente che un libro ha il potere di cambiare la vita a una persona o influenzare le sue azioni; la parola ha la capacità di imprimersi in una persona, fissare pensieri, idee, trasformarsi in sentimento fino a divenire esperienza di vita. ([[Hernán Huarache Mamani]]) *Quando siamo soli, liberi da ogni altro pensiero, che cosa potremmo fare di meglio se non immergerci nei libri, dove sono tante cose interessantissime da sapersi, o efficacissime per una vita virtuosa e santa? ([[Pier Paolo Vergerio il vecchio]]) *Quanto più s'allarga la nostra conoscenza dei buoni libri, tanto più si restringe il cerchio degli uomini la cui compagnia è gradita. ([[Ludwig Feuerbach]]) *Quanto più un [[regista]] ammira e stima un libro, tanto più trova difficile mettervi del suo. ([[Luigi Comencini]]) *Quanti bei libri sono lasciati nel dimenticatoio per colpa dell'inefficacia del loro attacco! ([[Edgar Allan Poe]]) *Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l'autore fosse un tuo [[amico]] per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. ([[J. D. Salinger]]) *Quindi, i libri sono reali anche per me; mi collegano non solo ad altre menti ma alla ''visione'' di altre menti, a ciò che quelle menti comprendono e vedono. ([[Philip K. Dick]]) *Riflettiamo infine su come nei libri il sapere sia a portata di mano, quanto sia semplice e misterioso insieme; con quanta tranquillità, senza falsi pudori ci spogliamo davanti a loro della nostra ignoranza. I libri sono maestri che ci educano senza bacchetta né verga, senza strepiti né rabbia e non voglion favori né soldi! Se ti avvicini loro, non dormono e non sfuggono se li interroghi per sapere! Non ti riprendono se sbagli e non ti ridono in faccia per la tua ignoranza! ([[Richard de Bury]]) *''S'apri il mio libro guardati, lettore | da le insidie che ovunque io t'ho celato; | bada che in ogni pagina è un odore | che si ricorda troppo di peccato. | E tu, lettrice, se non hai provato | quella perversità detta l'amore, | chiudi il mio libro dove tutto è osato | e dal fuoco purificato''. ([[Nicola Lisi]]) *Sarebbe bene comprare libri, se insieme si potesse comprare il tempo per leggerli, ma di solito si scambia l'acquisto di libri per l'acquisizione del loro contenuto. ([[Arthur Schopenhauer]]) *Scelgo i libri in base al soggetto, non all'autore. Sono interessata a tutto. Un vecchio testo sbiadito sulla navigazione costiera del 1919 può catturarmi quanto un volume di geologia o un manoscritto inedito sui cowboy. ([[Annie Proulx]]) *– Scusami, sai, ma come si fa a interessarsi a un libro in cui non vi è neanche una figura?<br>– Mia cara bambina, ci sono tanti libri interessanti anche senza figure, a questo mondo.<br>– A questo mondo, forse. Ma nel mio mondo, i libri sarebbero fatti solo di figure. (''[[Alice nel Paese delle Meraviglie (film 1951) |Alice nel Paese delle Meraviglie]]'') *Se fossi un detenuto, vorrei un libro per volar via, oltre le mura del carcere. ([[Peppe Lanzetta]]) *Se leggi un libro con distrazione, per passatempo, esso farà scorrere il suo contenuto su di te come sul marmo l'acqua che ai primi raggi del sole evapora senza lasciare traccia. ([[Andrea Rossi]]) *Se mai mi utilizzate in un libro, romanzate, romanzate! Se no, tutto odorerebbe di [[morte]], dalla A alla Z. ([[Maxence Van der Meersch]]) *Se si leggono libri come si stanno ad ascoltare gli [[amico |amici]], ciò che si legge allieterà e consolerà come soltanto gli amici sanno fare. ([[Hermann Hesse]]) *Se vogliamo capire un libro, un quadro o un pensiero, dobbiamo portare consciamente o inconsciamente dentro di noi tutti gli altri libri, quadri e pensieri della terra. ([[Pietro Citati]]) *Si criticano un uomo, un libro, con la stessa massima asprezza quando se ne disdegnano gli ideali. ([[Friedrich Nietzsche]]) *Solo i libri scritti con la calligrafia cifrata dei cieli, solo i libri che nessuno può dissigillare completamente, continuano a infuocare per secoli i nostri pensieri. ([[Pietro Citati]]) *Sono convinto, Lucas, che ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e per nient'altro. Un libro geniale o un libro mediocre, non importa, ma colui che non scriverà niente è un essere perduto, non ha fatto altro che passare sulla terra senza lasciare traccia. ([[Ágota Kristóf]]) *Sono i libri che un uomo legge, quelli che lo accusano maggiormente. ([[Victor Hugo]]) *Spesso fo legare il libro non potendo legare l'autore. ([[Libero Bovio]]) *Spesso nella tua vita tu troverai che un libro è migliore amico di un uomo. ([[Luigi Settembrini]]) *Tale è la sorte disgraziata di ogni libro prestato: perduto spesso, sciupato sempre. ([[Michel Théodore Leclercq]]) *Tante divergenze sui libri di guerra sono possibili perché si fa confusione tra documento storico e opera d'arte. Il fedele documento storico, nel senso che l'intendono certuni, è una chimera. ([[Mario Praz]]) *Troppi libri sono dispersivi. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Tu vivi in una specie di mondo incantato dove la vita è un libro che nessuno si prende la responsabilità di aver scritto. Qualunque idiota lo sa che i libri sono migliori della vita ed è per questo che sono libri. (''[[Una canzone per Bobby Long]]'') *Tutti i libri del mondo non ti danno la [[felicità]], però in segreto ti rinviano a te stesso. Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stelle luna. Perché la luce che cercavi vive dentro di te. La [[saggezza]] che hai cercato a lungo in biblioteca ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua. ([[Hermann Hesse]]) *Tutti quei talenti stampati a morte […] In ogni libro scopriamo con orrore un uomo che gli stampatori hanno stampato a morte, che gli editori hanno pubblicato a morte, che i lettori hanno letto a morte. ([[Thomas Bernhard]]) *Un libraio che non vende libri ma li legge ad alta voce. E li legge a un ragazzo, l'unico che abbia orecchie per lui. Saffo, Pessoa, Tolstoj, Rimbaud... Perché «tutte le parole scritte dagli uomini sono forsennato amore non corrisposto; sono un diario frettoloso e incerto che dobbiamo riempire di corsa, perché tempo ce n'è poco. Un immenso diario che teniamo per Dio, per non recarci a mani vuote all'appuntamento». ([[Roberto Vecchioni]]) *Un libro buono può insegnarti tanto. [[Leggere]] è come ingerire un'altra vita. ([[Caitlin Moran]]) *Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi. ([[Franz Kafka]]) *Un libro è un amico che non inganna mai. ([[Tibulle Desbarreaux-Bernard]]) *Un libro è un deposito di suggestioni e di immagini che ogni lettore usa come vuole. ([[Antonio Tabucchi]]) *Un libro è una follia a due con il lettore. ([[António Lobo Antunes]]) *Un libro non è mai finito. È sempre lì, in attesa che qualcuno lo migliori ancora dopo una nuova lettura. ([[Richard Bach]]) *Un libro non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire. ([[Gesualdo Bufalino]]) *Un libro, per triste che sia, non può essere triste come una vita. ([[Ágota Kristóf]]) *Un libro può essere divertente con molti errori o molto noioso pur senza contenere una sola assurdità. ([[Oliver Goldsmith]]) ===[[Lucio Battisti]]=== *''All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri, | io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli, | poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli.'' *''Dentro di noi c'è un libro bianco e nero | che io mi fermo a leggere ogni tanto | quando non son sicuro del sentiero, | perché è lì che è scritto tutto quanto!'' *''Ma se tu rifiuterai | di giocare all'attore | forse un libro scriverai | come libero autore, | e tu forse parlerai | di orizzonti più vasti.'' ===[[Samuel Butler]]=== *I [[critico|critici]] generalmente diventano tali non in virtù della loro predisposizione a questo compito, ma per la loro incapacità di fare qualunque altra cosa. I libri dovrebbero essere processati da un giudice e dai giurati come se fossero dei crimini, e bisognerebbe ascoltare le argomentazioni di entrambe le parti. *I libri vecchi sono appena usciti per chi non li ha letti. *Non sono io che faccio libri, sono loro che crescono; vengono da me e insistono per essere scritti a modo loro. ===[[Italo Calvino]]=== *Forse, in fondo, il primo libro è il solo che conta, forse bisognerebbe scrivere quello e basta, il grande strappo lo dài solo in quel momento, l'occasione di esprimerti si presenta solo una volta, il nodo che porti dentro o lo sciogli quella volta o mai più. Forse la poesia è possibile solo in un momento della vita che per i più coincide con l'estrema giovinezza. Passato quel momento, che tu ti sia espresso o no (e non lo saprai se non dopo cento, centocinquant'anni; i contemporanei non possono essere buoni giudici), di lì in poi i giochi son fatti, non tornerai che a fare il verso agli altri o a te stesso, non riuscirai più a dire una parola vera, insostituibile... *Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall'esser definito; e questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne. *In gioventù ogni libro nuovo che si legge è come un nuovo occhio che si apre e modifica la vista degli altri occhi o libri-occhi che si avevano prima. *Le letture e l'esperienza di vita non sono due universi ma uno. Ogni esperienza di vita per essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse. Che i libri nascano sempre da altri libri è una verità solo apparentemente in contraddizione con l'altra: che i libri nascano dalla vita pratica e dai rapporti tra gli uomini. *Un libro (io credo) è qualcosa con un principio e una fine (anche se non è un romanzo in senso stretto), è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare, magari perdersi, ma a un certo punto trovare un'uscita, o magari parecchie uscite, la possibilità di aprirsi una strada per venirne fuori. ===[[Emil Cioran]]=== *Guai al libro che si può leggere senza interrogarsi per tutto il tempo sull'autore! *Io credo che un libro debba essere davvero una ferita, che debba cambiare in qualche modo la vita del lettore. Il mio intento, quando scrivo un libro, è di svegliare qualcuno, di fustigarlo. Poiché i libri che ho scritto sono nati dai miei malesseri, per non dire dalle mie sofferenze, è proprio questo che devono trasmettere in qualche maniera al lettore. No, non mi piacciono i libri che si leggono come si legge un giornale: un libro deve sconvolgere tutto, rimettere tutto in discussione. *Un libro che lascia il lettore uguale a com'era prima di leggerlo è un libro fallito. *Un libro è fecondo e durevole solo se è suscettibile di più interpretazioni diverse. Le opere che si possono definire sono essenzialmente effimere. Un'opera vive grazie ai malintesi che provoca. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte. *I libri non sono strumenti di perfezione, ma barricate contro il tedio. *I libri più intelligenti dicono le stesse cose dei libri più stupidi, solo che gli autori sono diversi. *I libri seri non istruiscono, interrogano. *Un libro che non abbia Dio, o l'assenza di Dio, come protagonista clandestino, è privo d'interesse. ===[[Emily Dickinson]]=== *È così irritante essere letti come un libro sbagliato quando quello giusto non è a portata di mano. *Sono lieta che ci siano i Libri. Sono migliori del Cielo perché quello è ineluttabile mentre di questi si può fare a meno. *''Non c'è Vascello che eguagli un Libro | per portarci in Terre lontane | né Corsieri che eguaglino una Pagina | di scalpitante Poesia – | è un Viaggio che anche il più povero può fare | senza paura di Pedaggio – | tanto frugale è il Carro | che porta l'Anima dell'Uomo.'' ===[[Julien Green]]=== *I libri, estrema risorsa dell'esilio. Un libro è una finestra dalla quale si evade. *La ricompensa dei libri sta nel fatto d'esser letti. Niente di più triste che una biblioteca piena di libri le cui pagine non sono nemmeno sfogliate, le cui rilegature disseccate reclamano tristemente la carezza delle mani, in mancanza della quale si screpolano, si spellano e si distaccano dal volume disonorato che non ha potuto dir nulla di ciò che sapeva e muore nell'oblio. *Ogni vero libro esce dal silenzio – interiore, esteriore, assoluto. Se non c'è questo silenzio originario, non può uscire che rumore, rumore di frasi vuote, nulla. È quello che vediamo ai nostri giorni. ===[[Nick Hornby]]=== *Cosa avete fatto dodici volte nell'ultimo anno di così bello, a parte leggere libri? Bugiardi. *Ho capito che i libri non sono squadre sportive e che quindi non devono competere tra loro. *La nostra fame di libri è uguale alla nostra fame di cibo. ===[[Francesco Petrarca]]=== *I libri fecero diventare dotti alcuni, altri pazzi. *Non so saziare la brama di aver libri, avvegnaché già molti, e forse più del bisogno io ne possegga. Ma avvien de' libri, quello che di tutte le cose: più ti vien fatto cercando trovarne, e più l'avidità d'averne altri ti punge: anzi ne' libri v'è alcun che di singolare. L'oro, l'argento, le gemme, le ricche vesti, i marmorei palagi, il terreno ben colto, le dipinte tele, il bardato corsiero ed altre cose delle sì fatte dànno un piacere per dir così muto e superficiale: i libri ti recano un interno diletto, parlano teco, ti consigliano, e a te per certa viva e penetrante familiarità si congiungono. *Ora questi, ora quelli io interrogo, ed essi mi rispondono, e per me cantano e parlano; e chi mi svela i segreti della natura, chi mi dà ottimi consigli per la vita e per la morte, chi narra le sue e le altrui chiare imprese, richiamandomi alla mente le antiche età. E v'è chi con festose parole allontana da me la tristezza e scherzando riconduce il riso sulle mie labbra; altri m'insegnano a sopportar tutto, a non desiderar nulla, a conoscer me stesso, maestri di pace, di guerra, d'agricoltura, d'eloquenza, di navigazione; essi mi sollevano quando sono abbattuto dalla sventura, mi frenano quando insuperbisco nella felicità, e mi ricordano che tutto ha un fine, che i giorni corron veloci e che la vita fugge. E di tanti doni, piccolo è il premio che mi chiedono: di aver libero accesso alla mia casa e di viver con me, dacché la nemica fortuna ha lasciato loro nel mondo rari rifugi e pochi e pavidi amici. ===[[Pascal Quignard]]=== *Il libro è la sola icona iconoclasta. *Il libro è un lembo di silenzio nelle mani del lettore. Chi scrive tace. Chi legge non rompe il silenzio. *Le due grandi invenzioni: la grotta nella montagna, il libro nel linguaggio. *Nessuno dei libri che ho letto regge il bagliore del giorno. Ma i libri valgono la candela che si usa leggendoli. Creature seminotturne. *Tutti i libri non si degradano in eguale modo. Alcuni slanciano le mani fuori dal tempo. Strana vegetazione sono le opere. Strane stagioni le letture. ===[[Jules Renard]]=== *Analizzare un libro! Cosa si direbbe di un invitato che, mangiando una pesca matura, ne tirasse i pezzi fuori di bocca per riguardarli bene? *Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza d'essere ancora felice. *Salgo su una sedia per frugar nella libreria, e, se vedo un libro stracciato, prendo sempre quello. *Si entra in un libro come in un treno, con qualche occhiatina dietro, con qualche esitazione e con la noia di cambiare luogo e idee. Come andrà il viaggio? Come sarà il libro? *Un cattivo libro è sempre meglio di una buona commedia. ===[[Johannes Trithemius]]=== *Colui che tratti i libri, sia quelli contenenti argomenti profani che divini, senza alcun rispetto ed attenzione, darà prova di non amare neppure il sapere in essi contenuto. *Esistono libri che suscitano in noi il desiderio di una felicità futura, che alleviano le miserie del presente stato di esilio, che allontanano dal vizio instillando la virtù, che danno forza nelle sventure e che rendono fruttuoso il trascorrere del tempo. *Non esiste alcuna norma che proibisca di possedere molti libri. ==Proverbi== *Se non hai letto da tre giorni un libro le tue parole diventano scialbe. ([[Proverbi cinesi|Cinese]]) *Un libro è un giardino che ci portiamo con noi in tasca. ([[Proverbi arabi|Arabo]]) *Un uomo senza libri è cieco. ([[Proverbi islandesi|Islandese]]) ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== [[Immagine:Carl Spitzweg - "The Bookworm".jpg|thumb|Carl Spitzweg (1808 – 1885)]] *Chi ha libri, ha labbra. *Chi non sa tenere il libro, non lo sa neanche leggere. *Da un libro vuoto non si raccoglie saviezza. *È meglio un libro corretto che bello. *Fa viver dopo morto il libro dotto. *Grosso libro, grosso guaio. *I buoni libri sono i migliori compagni. *I cattivi libri e la [[caccia]] sono la rovina della [[giovinezza|gioventù]]. *I libri non esauriscono le parole; le parole non esauriscono le idee. *I libri parlano allo spirito, gli amici al cuore, il cielo all'anima, e tutto il resto agli orecchi. *I libri sono all'anima ciò che gli alimenti sono al corpo. *I libri, come gli amici, devono essere pochi e ben scelti. *Il libro del "può essere" ha molte pagine. *Il libro più grosso è quello dei perché. *Il libro serrato non fa l'uomo letterato. *La libreria non fa l'uomo dotto. *Non bisogna giudicare un libro dal suo titolo. *Non c'è cosa più bella d'un bel libro. *Non v'è peggior ladro d'un cattivo libro. *Ogni volta che apri un libro, qualcosa impari. *Per mezzo dei libri i morti insegnano ai vivi. *Più grosso è il libro, più sottile è lo spirito. *Tale è la sorte del libro prestato: spesso è perduto, ed ognora guastato. *Un buon libro è un buon amico. *Voler imparare senza libro, è come voler attingere acqua senza secchio. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Biblioteca]] *[[Letteratura]] *[[Lettore]] *[[Lettura]] *[[Libreria]] *[[Rogo di libri]] *[[Scrittore]] *[[Scrittura]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|wikt|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Letteratura]] [[Categoria:Libri| ]] [[Categoria:Oggetti]] 16lhdhyvovax6lvye7q05ocxstm60y0 Notte 0 4074 1356175 1333535 2024-12-15T09:44:36Z Spinoziano 2297 +1 1356175 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Starry Night Over the Rhone.jpg|miniatura|upright=1.6|''Notte stellata sul [[w:Rodano (fiume)|Rodano]]''<br/>([[Vincent van Gogh|V. van Gogh]], 1888)]] Citazioni sulla '''notte'''. ==Citazioni== *A seconda dell'ora, la notte cangia odore. ([[Andrea Camilleri]]) *''A tutti è dovuto il mattino, | ad alcuni la notte. | A solo pochi eletti | la luce dell'[[aurora]].'' ([[Emily Dickinson]]) *''Adesso fa notte – fa preghiera. | Apre le serrature del silenzio | fa apparire la mappa siderale | e ci inginocchia per quello spazio | immenso | fra qui e l'orlo | del cominciamento | quando le spine dorsali | stanno tutte tese.'' ([[Mariangela Gualtieri]]) *''Anche la notte ha le sue braccia lunghe | e le sue mani prénsili di ladra, | e vittima è la sera, | che tutta si raccoglie | in brividi di foglie.'' ([[Michele Marzulli]]) *Blu scuro, è il [[colore]] della notte dove si concentrano e si bloccano i nostri occhi, le orecchie, le [[parola|parole]], tutto quanto. ([[Banana Yoshimoto]]) *Camminare all'aperto, di notte, sotto il cielo silente, lungo un corso d'acqua che scorre quieto, è sempre una cosa piena di mistero, e sommuove gli abissi dell'animo. ([[Hermann Hesse]]) *Certe notti sei sveglio o non sarai sveglio mai... ([[Luciano Ligabue]]) *Datemi il [[silenzio]] e sfiderò la notte. ([[Kahlil Gibran]]) *Di notte l'uomo ragiona in modo bizzarro. Trova credibile tutto quello che è minaccia e spavento, ma ignora senza difficoltà i pensieri che possono tranquillizzarlo. ([[Adolfo Bioy Casares]]) *Di notte ogni cosa assume forme più lievi, più sfumate, quasi magiche. Tutto si addolcisce e si attenua, anche le rughe del viso e quelle dell'anima. ([[Romano Battaglia]]) *Di notte un ateo crede quasi in un [[Dio]]. ([[Edward Young]]) *''Ecco la notte, e 'l ciel tutto s'imbruna, | e gli alti monti le contrade adombrano; | le stelle n'accompagnano e la [[luna]]''. ([[Jacopo Sannazaro]]) *Era una notte buia e tempestosa. ([[Edward Bulwer-Lytton]]) *Gli spiriti della notte sono i figli delle tenebre e dell'abisso, sono gli arcangeli della disperazione, oppure sono i sogni della salvezza? ([[Andrea Emo]]) *Gravava ormai nella sala il sentimento della notte, quando le paure escono dai decrepiti muri e l'infelicità si fa dolce, quando l'anima batte orgogliosa le ali sopra l'umanità addormentata. ([[Dino Buzzati]]) *Ha da passa' 'a nuttata. ([[Modi di dire napoletani]]) *I giorni vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome. ([[Elias Canetti]]) *Il buio è calato e ci parla del mistero, dell'ignoto. Quando la logica allenta la sua morsa e l'immaginazione prende il sopravvento. La notte fa brillare le stelle... e fa diventare noi reali. (''[[American Horror Story]]'') *Il modo migliore per sopravvivere alla notte sarebbe trattarla come il giorno. ([[Tony Judt]]) *Il ragazzo avvertiva più vasta la notte attorno a sé: sentiva che le cose nel mondo erano notte, e che i fiumi forse non scorrevano più attraverso le campagne, ma che una grande pace, vasta e antica, aveva preso ormai le foreste e i piani e infine tutto. Pensò anche a sua madre e all'Ernestina, che ignoravano in quel momento la bella notte, e s'annullavano in lei come cose dimenticate e mai esistite; o come sassi o immagini di sassi. ([[Silvio D'Arzo]]) *''In notti come questa, basta il silenzio, | sopra la terra sorda; | basta, per pensar che siamo vivi, | guardare al cielo | e ricordare parole dimenticate: | mistero, astri, universo e anima.'' ([[Eugenio Florit]]) *''Insieme con le fresche aure notturne | volan le dolci Calme, e i bei Riposi, | e i Genj, che dormir nelle diurne | ore, e godon vegliar co' cieli ombrosi, | e con sordo aleggiar le taciturne | Gioje tranquille, ed i Piacer pensosi: | mentre su colle e pian disteso giace | quell'orror bello, che attristando piace.'' ([[Ippolito Pindemonte]]) *''Intorno infinita oscurità... | {{sic|Così}} bene si sta da soli nella notte, – | sotto i piedi l'amata [[Lituania|terra]]. | E tutto che diviene più vicino.'' ([[Vytautas Mačernis]]) *Io amo moltissimo la notte. È così dolce. [...] Così eccitante. [...] La notte è fatta per amare. ([[Lucy Westenra|Lucy Seward]], ''[[Dracula (film 1979)|Dracula]]'') *Io sopporto con fatica le notti di plenilunio che d'estate o d'inverno denudano tutte le cose. Esse scacciano il sonno e conducono sempre con sé pensieri lucidi e freddi. Siano maledette! ([[Maksim Gorkij]]) *L'uomo nella notte accende a se stesso una [[luce]] quando la sua vista è spenta; però da vivo è a contatto con il morto, da sveglio è a contatto con il dormiente. ([[Eraclito]]) *La notte [...] ci piace perché, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi. ([[Jorge Luis Borges]]) *''La notte, cupa dea, dal suo trono d'ebano, | nella sua maestà senza raggi, lo scettro di piombo | ora protende sopra un mondo assopito...'' ([[Edward Young]]) *La notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie. ([[Antonio Tabucchi]]) *La notte? È la calma assoluta, Jo-Jo. Quando la Terra dorme. Una specie di coperta scura che nasconde tutto. Non come qui che abbiamo due soli che ci illuminano sempre tutto il tempo. È l'oscurità, Jo-Jo. Un'oscurità che sembra una mano fresca stesa sui nostri occhi affaticati. (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|Ai confini della realtà]]'') *''La notte è lunga a chi non può dormire, | ma ancora è breve a chi contento giace.'' ([[Agnolo Poliziano]]) *''La notte è più bello, si vive meglio | per chi fino alle cinque non conosce sbadiglio | e la città riprende fiato e sembra che dorma | e il buio la trasforma e le cambia forma | e tutto è più tranquillo, tutto è vicino | e non esiste traffico e non c'è casino | almeno quello brutto, quello che stressa | la gente della notte, sempre la stessa.'' ([[Jovanotti]]) *La notte è più buia subito prima dell'alba. E io vi garantisco che l'alba sta per sorgere. (''[[Il cavaliere oscuro]]'') *La notte fa aumentare tutte le nostre paure. Però a me piace tanto la notte: è molto più viva del giorno. (''[[Giovane e innocente]]'') *''La notte fa il suo gioco, e serve anche a quello: a far sembrare tutto, tutto un po' più bello.'' ([[Jovanotti]]) *La notte rimuove l'abituale sensazione di una vita comunitaria; quando non brilla luce, né si ode più voce umana, chi ancora veglia prova un senso di solitudine, e si vede isolato e affidato a se stesso. ([[Hermann Hesse]]) *La notte trasforma in canti le grida aspre del giorno. ([[Nicolás Gómez Dávila]]) *La ragione per cui lavoro di notte è la luce: ho un senso di vergogna alla luce. (''[[Il portiere di notte]]'') *Le notti in cui abbiamo dormito è come se non fossero mai esistite. Restano nella memoria solo quelle in cui non abbiamo chiuso occhio: notte vuol dire notte insonne. ([[Emil Cioran]]) *''Ma la notte la festa è finita, | evviva la vita, | la gente si sveste, | comincia un mondo, | un mondo diverso, | ma fatto di sesso | chi vivrà vedrà.'' ([[Rino Gaetano]]) *''Mel credi, | ad uom, che aspetta forse il loco e il tempo | di nuocer, lunga ell'è una notte; suole | velo ad ogni delitto esser la notte.'' ([[Vittorio Alfieri]]) *''Noi andavamo. La notte in alto moriva, trafitta | da piccole stelle rare. | L'automobile chiusa parea scivolare | nella tenebra fitta. | Parea scivolare come oasi di luce errabonda | e il riflesso svelava all'improvviso | un casolare, un viso, | apparsi, riassorbiti nella tenebra profonda''. ([[Nino Oxilia]]) *Non innamorarti della notte così follemente da non riuscire più a trovare la strada. ([[Anne Rice]]) *Non ogni notte termina con l'alba. ([[Stanisław Jerzy Lec]]) *Non si può toccare l'[[alba]] se non si sono percorsi i sentieri della notte. ([[Kahlil Gibran]]) *''Notte che difetta di luna | ma che non difetta di rena e di te. || Ci sono occhi: li sfioro. | Ci sono mani: le allontano | (sono manette le mani nelle mani). | Ci sono capelli: lunghi capelli e tanti. | Ci sono parole: parole contate | per l'alleanza tra il silenzio e i baci. || Notte che difetta di luna | ma che non difetta di rena e di te.'' ([[Lillo Gullo]]) *''Notte è ogni giorno finché io veda te, | la notte è luce se in sogno ti svela.'' ([[William Shakespeare]]) *''Notte la terra coprì co' le tenebre; in mezzo del mare | videro i marinai sbocciare la stella de l'Orsa; | videro ed Orione: e il viandante in cammino, | anche il custode de li atrii s'addormentava, e la madre | priva de' bimbi ahi! morti, sopita ecco era nel sonno: | per la città non più latrato di cani, né eco | più di rumore: silenzio ne 'l nereggiare de l'ombra.'' ([[Apollonio Rodio]]) *''Notte! la tua regal funerea veste | la beltà della terra a me contende; | ma velarmi non può quella celeste | che di Dio più s'informa e più risplende. || Van lassù le mie ciglia, e più di queste | l'ardito volo del pensier v'ascende: | e l'armonia delle sideree feste | ne immagina così che già la intende. || Copri pur, copri, o notte, il caro volto | della terra a' miei sensi, il cielo accoglie | nel vortice de' soli il mio pensiero. || Di luce ivi s'inebbria, ivi disciolto | dalla umana menzogna, affetti e voglie | ritempra al lampo dell'eterno Vero.'' ([[Andrea Maffei (poeta)|Andrea Maffei]]) *''Oh dolce notte, oh sante | ore notturne e quete, | ch'i disïosi amanti accompagnate; | in voi s'adunan tante | letizie, onde voi siete | sole cagion di far l'alme beate.'' ([[Niccolò Machiavelli]]) *''Pallido intanto sull'Abnobie rupi | Il [[Sole|Sol]] cadendo raccogliea d'intorno | Dalle cose i colori, e alla pietosa | Notte del mondo concedea la cura''. ([[Vincenzo Monti]]) *''Pur ne l'ombra de' tuoi lati velami | gli umani tedi, o notte, ed i miei bassi | crucci ravvolgi e sperdi: a te mi chiami, | e con te sola il mio cuor solo stassi. || Di quai d'ozio promesse adempi e sbrami | gl'irrequïeti miei spiriti lassi? | E qual doni potenza a i pensier grami | onde a l'eterno o al nulla errando vassi? || O diva notte, io non so già che sia | questo pensoso e presago diletto | ove l'ire e i dolor l'anima oblia: || ma posa io trovo in te, qual pargoletto | che singhiozza e s'addorme de la pia | ava abbrunata su l'antico petto.'' ([[Giosuè Carducci]]) *''Se così triste è la notte | è triste per colpa mia.'' ([[Manuel Altolaguirre]]) *Se una notte di plenilunio è bella, essa è perfetta, e nulla manca né in cielo né in terra: nel cielo che contempliamo e nella notte accecata dal suo splendore. ([[Maria Kuncewiczowa]]) *Sebbene in una cronaca di avvenimenti sia necessario occuparsi delle azioni alla luce del giorno, la storia ci insegna che lo spirito umano erra in più remote regioni tra la mezzanotte e l'alba. Quelle ore buie e feconde, di rado ricordate, i cui fiori segreti generano guerra e pace, amori ed odii, teste incoronate o decapitate. ([[Joan Lindsay]]) *''Sia pur tetra la notte, ululi e strida | per pioggia o per procella, | senza luna, né stella; | volino l'ombre, e 'l peregrin ne tremi; | imperversino i venti, | rovinino i torrenti, errino intorno | verdi-alate meteore; oppur la notte | esca dalle sue grotte | coronata di stelle, e senza velo | rida limpido il cielo, | è lo stesso per me: l'ombra sen fugge | dinanzi al vivo mattutino raggio, | quando sgorga dal monte, | e fuor dalle sue nubi | riede giojoso il giovinetto giorno: | sol l'uom, come passò, non fa ritorno.'' ([[James Macpherson]]) *''Sudario di buio e silenzio, | la notte cancella nel niente | il Tempo, il Numero, lo Spazio.'' ([[Charles Marie René Leconte de Lisle]]) *Sveglio per ore e ore. Nel silenzio della notte è come se gli uomini non esistessero. Ci si crede – e in effetti si è – soli sulla terra. ([[Emil Cioran]]) *''Tace la notte intorno a me solenne | le ore vanno e sfilan le memorie | siccome un nero e funebre convoglio. || Del cielo nelle oscurità remote | nell'ombra amica che con man soave | le grevi forme della chiesa lambe, | nell'ombra amica che gl'uomini culla | col lento canto della pace eterna | vedo di forme strane scatenarsi | una ridda veloce e affascinante | vedo la mente umana abbacinata | chinar la fronte...'' ([[Carlo Michelstaedter]]) *''Tenera è la notte.'' ([[John Keats]]) *''Tu rendi sana nostra carn' inferma, | rasciughi i pianti e posi ogni fatica, | e furi a chi ben vive ogn'ira e tedio.'' ([[Michelangelo Buonarroti]]) *Verso la mattina tutte le [[stelle]] sparse per il cielo si coagulano insieme, lasciando l'argento per l'oro allo scopo di formare l'unico sole. La notte è individualista e il [[giorno]] è monarchico. ([[Giovanni Papini]]) ===[[Dino Campana]]=== *Aprimmo la finestra al cielo notturno. Gli uomini come spettri vaganti : vagavano come gli spettri: e la città (le vie le chiese le piazze) si componeva in un sogno cadenzato, come per una melodia invisibile scaturita da quel vagare. Non era dunque il mondo abitato da dolci spettri e nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze sue trionfale? Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull'[[infinito]], che tutto ci appare ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra [[bellezza]]? La [[luna]] sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina. *''Ecco la notte: ed ecco vigilarmi | e luci e luci: ed io lontano e solo: | quiete è la messe, verso l'infinito | (quieto è lo spirto) vanno muti carmi | a la notte: a la notte: intendo: Solo | ombra che torna, ch'era dipartito...'' *Venne la notte e fu compita la conquista dell'ancella. Il suo corpo ambrato la sua bocca vorace i suoi ispidi neri capelli a tratti rivelazione dei suoi occhi atterriti di voluttà intricarono una fantastica vicenda. ===[[Francesco Guccini]]=== *''Ehi notte, che ti strusci come un gatto | contro gli angoli più oscuri del paese, | ehi notte, che ti insinui in ogni anfratto.'' *''Ehi notte larva oscura di altre notti | rabbiose, fatte a morsi, divorate | prendendo a gabbo ipocriti e bigotti, | lunghe d'inverno, eterne nelle estati.'' *''Le notti scivolano o raschiano il fondo | lievi di schiuma o pugni di piombo, | imprevedibili come naufragi, | notti da cani randagi.'' *''Notti che durano non so quante ore, | cascate impetuose o gocce in un mare, | notti che bruciano su una ferita, notti boccate di vita. || Notti indelebili che marchiano un volto, | notti invisibili senza raccolto, | notti da incorniciare, ore di plastica da riciclare. | Notti che spaccano il calendario senza brindare per l'anniversario, | vasi di tempo che invecchiano l'uomo e le facciate di un duomo.'' ===[[Alda Merini]]=== *Ci sono notti che non accadono mai. *''I poeti lavorano di notte | quando il tempo non urge su di loro, | quando tace il rumore della folla | e termina il linciaggio delle ore.'' *''Il tonfo buio della notte sale | dalle fulgide onde del destino | ed annienta il mio corpo come densa | avida acqua e sì mi fa scoperta | come naiade bianca che incammini | i suoi teneri passi | sopra la ghiaia oscura del fato.'' *''La cosa più superba è la notte | quando cadono gli ultimi spaventi | e l'anima si getta l'avventura.'' ===[[Salvatore Quasimodo]]=== *''A te piega il cuore in solitudine, | esilio d'oscuri sensi | in cui trasmuta ed ama | ciò che parve nostro ieri, | e ora è sepolto nella notte''. (''Sillabe a Erato'') *''Se mi desti t'ascolto, | e ogni pausa è [[cielo]] in cui mi perdo, | [[serenità]] d'alberi a chiaro della notte.'' (''Acque e terre'') *''Seguiremo case silenziose, |dove morti stanno ad occhi aperti | e [[bambino|bambini]] già [[adulto|adulti]] | nel [[Riso (ridere)|riso]] che li attrista, | e fronde battono a vetri taciti | a mezzo delle notti''. (''Dove morti stanno ad occhi aperti'') *''Terrena notte, al tuo esiguo [[fuoco]] | mi piacqui talvolta, e scesi fra i mortali''. (''Canto di Apòllion'') *''Ti cammino sul cuore, | ed è un trovarsi d'astri | in arcipelaghi insonni, | notte, fraterni a me | fossile emerso da uno stanco flutto.'' (''Dammi il mio giorno'') ===[[Rocco Scotellaro]]=== *Ma tu chè! non credi che la notte sia fatta per dormire e le cose non credi che dormano. *Per tante ore della notte il mondo tace abbandonato sotto lo stupore di mille stelle. Per altrettante ore tu ti adagi nel letto nudo di anima e corpo. Ritorni al tuo essere primo. Qualcuno ti legge i più segreti pensieri senza che tu lo sappia. Perché? A questo punto perché ti sei fermamente deciso a ricominciare domani? Vita nuova? *Solo la notte sapevi che eri un vinto e Cristo era il vincitore. Ma t'addormentavi così presto! ==Proverbi== ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *A gran notte gran lanterna. *Al buio la villana è bella quanto la dama. *Al lume di lucerna ogni rustica par bella. *[[Cane|Cani]] e [[Lupo|lupi]] van fuori di notte. *Chi sta fuori di notte perde la buona [[via|strada]]. *Chi va a dormire a pancia vuota, passa la notte senza riposo. *Chi va di notte busca le botte. *Di notte si ritirano i galantuomini ed escono i birbanti. *Di notte tutte le vacche son more. *Durare non può, chi notte e dì non riposa. *La notte assottiglia il pensiero. *La notte è fatta per amare. *La notte è fatta per gli [[allocco|allocchi]]. *La notte è fatta per i lupi. *La notte è fatta per sognare. *La notte è [[madre]] dei consigli. *La notte è madre dei pensieri e la mattina del lavoro. *La notte porta consiglio. *Né [[donna]] né tela, non guardar al lume di candela. *Ogni cuffia è buona per la notte. *Vegliare alla [[luna]] e dormire al [[sole]] non fa né pro né [[onore]]. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *Lavoro fatto di notte non val tre [[pera|pere]] cotte. *Seren fatto di notte, non val tre pere cotte. *Tempo rimesso di notte, non val tre pere cotte. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Cielo notturno]] *[[Giorno e notte]] *[[Luna]] *[[Nottambulo]] *[[Sogno]] *[[Sonno]] *[[Stella]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|wikt|preposizione=sulla}} {{Giorno}} {{Ore|notte}} [[Categoria:Parti del giorno]] idmgbak5ui3mqei5et2auhck969jboh Template:SelezioneNuove 10 4465 1356141 1356053 2024-12-14T21:06:44Z Danyele 19198 +2 1356141 wikitext text/x-wiki <noinclude>{{Protetta}}</noinclude> <div style="text-align:justify; margin-right:10px;"><!-- AGGIUNGI UNA NUOVA VOCE IN CIMA ALLA LISTA, CANCELLANDONE UNA DAL FONDO. La lista viene aggiornata periodicamente da un utente registrato qualunque (nessun timore!), per un totale di 30. 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La lista viene aggiornata periodicamente da un utente registrato qualunque (nessun timore!), per un totale di 30. 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ISBN 8880898620</ref> *[[Andrea Pirlo|Andrea]] ha dimostrato tutto il suo grande talento e il suo valore. Quando giocavamo insieme, tutto dipendeva da lui. Ha sempre avuto il grande merito di vedere in anticipo quello che poteva succedere all'interno dell'azione. La sua visione di gioco, quello che sa fare, quello che sa costruire, fanno di lui un fuoriclasse [...]. Andrea ha qualcosa che non si vede spesso in giro.<ref group="fonte">Da una dichiarazione rilasciata al canale televisivo ''Milan Channel''; citato in ''[http://sport.repubblica.it/news/sport/calcio-baggio-pirlo-fondamentale-per-milan-nazionale/2673086 Calcio, Baggio: Pirlo fondamentale per Milan e Nazionale]'', ''repubblica.it'', 9 novembre 2007.</ref> *{{NDR|Su [[Javier Zanetti]]}} È fantastico. Lui vuole essere Baggio? E io vorrei essere lui, è indistruttibile.<ref group="fonte">Citato in Nicola Cecere, ''Il calcio di Javier Zanetti ai raggi X'', Milano, La Gazzetta dello Sport, 2011.</ref> *{{NDR|Sul codino, sua caratteristica acconciatura}} È nato per gioco, durante i mondiali in America. In hotel c'era una cameriera di colore con delle treccine molto belle e parlando con lei, mi disse perché non le fai tu. Così ha iniziato a farmi le treccine e per non farmi sbattere i capelli negli occhi ho messo l’elastico.<ref group="fonte" name="Travisi" /> *{{NDR|Sul rigore calciato nella [[finale del campionato mondiale di calcio 1994]]}} Il discorso del rigore non sarà mai archiviato, era il mio sogno calcistico e non posso metterlo da parte, perché sono stato io a dare il colpo finale. L’ho vissuto malissimo perché l’ho rincorso e sognato di vincerlo per milioni di notti, poi la realtà è stata quella a cui non avevo mai pensato. È un errore che non cancelli.<ref group="fonte" name="Travisi">Citato in Paolo Travisi, ''[https://www.ilmessaggero.it/spettacoli/cinema/roberto_baggio_divin_codino_su_netflix_rigore_contro_brasile_un_errore_non_si_cancella_ma_tornerei_subito_giocare-5971958.html Il divin codino su Netflix, Baggio. «Il rigore contro il Brasile non si cancella, ma tornerei subito a giocare»]'', ''ilmessaggero.it'', 20 maggio 2021.</ref> *L'atteggiamento di fondo della mia vita è stata la [[passione]]. Per realizzare i miei sogni ho agito sempre spinto solo dalla passione. La passione muove ogni cosa, è una forza davvero straordinaria.<ref group="fonte">Citato in ''[http://www.intothefitness.com/latteggiamento-di-fondo-della-mia-vita/ "L'atteggiamento di fondo della mia vita..."]'', ''intothefitness.com'', 26 maggio 2012.</ref> *{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} L'ho ripetuto mille volte: io alla Juve non ci vado. Lo scriverò sui muri di casa.<ref group="fonte">15 marzo 1990; citato in Luca Valdiserri, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1992/dicembre/03/alla_Juve_non_vado_scrivero_co_0_92120317439.shtml "Alla Juve non ci vado, lo scriverò sui muri di casa"]'', ''Corriere della Sera'', 3 dicembre 1992.</ref> *Se devo [[annegamento|affogare]], meglio farlo nel mare che in una pozzanghera.<ref group="fonte">Citato in Marco Sappino, ''Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano'', Dalai Editore, 2000, [http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2113 p. 2113]. ISBN 8880898620</ref> *{{NDR|Su [[Gigi Riva]]}} Sei stato unico e prezioso esemplare di grande umiltà. Sei stato per me un esempio bellissimo di coerenza e di attaccamento alla maglia, di sincero coraggio. Hai amato come nessun altro la terra che ti ha adottato. Hai saputo trasformare la tua sofferenza e i tuoi dolori in positivo riscatto. Sei stato un compagno di viaggio saggio e prezioso, sei stato sempre te stesso dentro e fuori dal campo.<ref group="fonte">Citato in ''[https://www.eurosport.it/calcio/morte-gigi-riva-la-lettera-aperta-di-roberto-baggio-per-me-sei-stato-un-esempio-bellissimo-unico-e-i_sto9987822/story.shtml Morte Gigi Riva, la lettera aperta di Roberto Baggio: "Per me sei stato un esempio bellissimo, unico e indimenticabile"]'', ''eurosport.it'', 23 gennaio 2024.</ref> *Tornano in superficie i dolci ricordi di quando avevo 10 anni [...] Tornano a farsi sentire il freddo pungente e la dura canna della [[bicicletta]]. Con il mio adorato papà Fiorindo [...] percorrevamo quasi 12 chilometri, in due su una bicicletta, per arrivare a [[Vicenza]] partendo da Caldogno. Per andare allo stadio Menti a vedere il grande [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]]. Poi, per tutta la partita, mi aggrappavo alla rete per vederlo giocare e segnare. Erano gli anni dell'Austerity e delle targhe alterne. Erano gli anni in cui cullavo i miei sogni. Pensavo che un giorno avrei anche io giocato in quello stadio, che avrei indossato quella maglia bellissima con la grande R sul petto. Imitando Paolo Rossi avrei potuto realizzare quanto lui è riuscito a realizzare. Vincere un [[Campionato mondiale di calcio|campionato del mondo]] in finale contro il [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]]. Come Paolo Rossi ha fatto contro la [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]]. Vincere il [[Pallone d'oro]]. Come Paolo Rossi. Vincere sulla sofferenza di ginocchia doloranti. Come Paolo Rossi.<ref group="fonte">Da ''La Gazzetta dello Sport''; citato in Simone Pace, ''[https://www.eurosport.it/calcio/roberto-baggio-lettera-a-paolo-rossi-io-in-bici-con-papa-per-vedere-i-tuoi-gol-allo-stadio_sto8027763/story.shtml Roberto Baggio, lettera a Paolo Rossi: "Io in bici con papà per vedere i tuoi gol allo stadio"]'', ''eurosport.it'', 11 dicembre 2020.</ref> {{Int2|''[http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/settembre/19/ROBERTO_BAGGIO_gm_0_9809192102.shtml Roberto Baggio]''|Intervista di Paolo Forcolin, ''La Gazzetta dello Sport Magazine'', 19 settembre 1998.}} *Io sono convinto di aver avuto un buon aiuto da madre natura. *Penso che non tutti si siano resi conto di quanto abbia faticato nel corso della mia carriera. *Quando sei in una squadra, quando vivi in un ambiente, "quella" è la tua maglia. E cerchi sempre e comunque di onorarla. *Quando si dice che la [[maglia azzurra]] è il punto di arrivo per ogni giocatore si dice solo la verità. {{Int2|Dal programma televisivo ''Sfide''|Rai 3, 31 dicembre 2003.}} *Io credo che nella vita le persone debbano dare tutto quello che hanno… poi... non c'è scritto da nessuna parte che bisogna sempre far [[risultato]] nelle cose. *{{NDR|Sul rigore calciato nella [[finale del campionato mondiale di calcio 1994]]}} Avevo quell'immagine in testa da quattro anni... Mi stavo avvicinando al dischetto e ho pensato: "Tiralo forte, tiralo forte. Se lo sbaglio? M'ammazzo..." *Quando mi presentai a Firenze tutto rotto con le stampelle vidi le facce di tifosi e dirigenti... erano un po' perplessi come per dire: "È questo il nuovo acquisto? Mah!" {{Int2|''[https://www.repubblica.it/rubriche/la-storia/2010/05/02/news/baggio_rigore_senna-3770945/ Baggio e il rigore del '94 "Lo mandò in alto Senna"]''|Intervista alla rete brasiliana Globo, riportato da Repubblica, 2 maggio 2010.}} {{NDR|Sul rigore sbagliato nella [[finale del campionato mondiale di calcio 1994]]}} *Non avevo mai calciato un rigore sopra la traversa. Penso che quel giorno sia stato Ayrton Senna che, dal cielo, ha spinto il pallone verso l'alto. È stato lui a far vincere il Brasile. *È una ferita che non si chiuderà mai. Avevo sempre sognato di giocare una finale mondiale e che l'avversario fosse il Brasile. Ma quando ho avuto questa opportunità ho sbagliato quel rigore. *{{NDR|Sul calcio brasiliano}} Ho sempre ammirato, e sempre ammirerò, il vostro calcio. Il mio idolo era [[Zico]] e sono cresciuto guardando le partite del Flamengo degli anni '80. *[...] sul momento avrei voluto scavare una buca e nascondermici dentro. Poi ho pensato che, visto che il Brasile ha molti più abitanti dell'Italia, con quel mio errore avevo fatto felice molta più gente. {{Int|Dall'intervento al ''Festival di Sanremo''|Rai 1, 14 febbraio 2013.}} *Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole. La prima è [[passione]]. Non c'è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete. La seconda è [[gioia]]. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. È proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita. La terza è [[coraggio]]. È fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate. La quarta è [[successo]]. Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l'unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l'agricoltore o il fornaio. La quinta è [[sacrificio]]. Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l'essenza della vita, la porta per capirne [[Senso della vita|il significato]]. La [[giovinezza]] è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un'illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà. *Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli [[eroismo|eroi]] quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita. {{Int2|''[https://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2015/09/19/15515562/baggio-guida-balotelli-tra-i-migliori-al-mondo-ma-vorrei Baggio "guida" Balotelli: "Tra i migliori al mondo, ma vorrei parlargli... "]''|Da un'intervista al ''Corriere dello Sport - Stadio''; citato in ''goal.com'', 19 settembre 2015.}} *{{NDR|Su [[Mario Balotelli]]}} Ci vorrei parlare un po'. Per me è uno dei giocatori più forti nel panorama mondiale. Ma sembra voler dare agli altri l'idea di quello che forse non è. *Il calcio è stata la mia passione da sempre. Mi portavo il pallone al bagno, per giocare. Da piccolo avevo un sogno ricorrente. Immaginavo di giocare la finale di un Mondiale con il Brasile. Io sono uno di quegli esseri umani fortunati che può dire di aver realizzato un sogno. Ho sofferto tanto, ho stretto i denti, ho pianto e avuto paura. Ma poi quel giorno è arrivato. *{{NDR|Su [[Carlo Mazzone]]}} Posso solo dirgli grazie. Mi ha dato, credendo ancora in me, la possibilità di vivere quattro anni in più di calcio, anni belli, pieni di significato. È una persona schietta, sincera, in un mondo in cui spesso vanno avanti i ruffiani, i leccaculo, gli opportunisti. ==Citazioni su Roberto Baggio== *''Ah! Da quando Senna non corre più... | Ah! Da quando Baggio non gioca più... | Oh no, no! Da quando mi hai lasciato pure tu...| Non è più domenica!'' ([[Cesare Cremonini]]) *Alcuni calciatori hanno costruito una fetta importante della storia contemporanea. I miracoli di uno come Baggio non hanno niente da invidiare alle performance di [[Marlon Brando]]. ([[Pietro Sermonti]]) *Baggio è come [[Simona Ventura]]: se sono con mia moglie fingo di non vederla. ([[Renzo Ulivieri]]) *Baggio è un mio mito, un campione indiscusso, di cui ho avuto modo di ammirare l'eleganza e la fantasia, oltre agli aspetti umani. Una persona mai sopra le righe, che ha sempre rispettato tutti e che ha rappresentato un grande valore educativo per il nostro calcio. ([[Rita Guarino]]) *Baggio era un ragazzo molto a modo. E fu sfacciatamente simpatico quando in occasione di un trasferimento da una città all'altra – ero solito viaggiare con i calciatori – mi disse: "Perché non cambia religione?". E io ''aivoglia'' a dire che avevo un fratello Vescovo. "Anche suo fratello può convertirsi al buddismo". Ognuno e rimasto al posto proprio. ([[Antonio Matarrese]]) *Baggio parla col pallone. ([[Sven-Göran Eriksson]]) *{{NDR|«Nel 2000-2001 fai coppia con Roberto Baggio al Brescia. Com'è stato?»}} Con Roberto ho avuto una fortuna e una sfortuna. La fortuna è che lui era una persona squisita. Mi ricordo che al venerdì ci mettevamo tutti lì a guardare lui che calciava le punizioni: sembrava di essere in un film, dove noi facevamo play e replay. Su dieci punizioni, nove le metteva al sette. La sfortuna, invece, è che ci siamo incontrati quando ormai non eravamo più di primissimo pelo. Lui aveva problemi al ginocchio, alla schiena, non era più quello ammirato alla Fiorentina o alla Juventus. {{NDR|«Però era comunque tanta roba...»}} Sì, era un giocatore straordinario. Non importa se stavi perdendo, se mancava tanto o poco. Se c'era Baggio in campo, avevi sempre la speranza di poterla pareggiare. ([[Dario Hübner]]) *{{NDR|Nel 1992}} Davanti a lui c'è il mondo e ha tutto per conquistarlo. A venticinque anni, è come un pozzo di petrolio, dal quale è stato estratto pochissimo greggio. ([[Giovanni Trapattoni]]) *Di Roberto conservo un ricordo splendido, è un ragazzo eccezionale, mi dava tanti consigli e spesso mi portava fuori per un caffè. Io ero un ragazzino e lui un giocatore già affermato, avrebbe potuto evitare di perdere tempo con me, invece è stato davvero speciale. Io credo che sia uno dei migliori giocatori che il calcio italiano abbia mai prodotto. Tecnicamente era eccezionale, col pallone faceva quello che voleva. Io restavo a guardarlo per cercare di rubargli qualche segreto, ma era impossibile copiarlo. ([[Mohamed Kallon]]) *Con Roberto Baggio non ho mai avuto una discussione. Per un motivo semplice: non l'ho mai considerato importante a livello umano. ([[Marcello Lippi]])<ref>Citato in "Ipse Dixit", ''Calcio 2000'', n. 49 (gennaio 2002), p. 194, 17 novembre 2001.</ref> *Dio c'è e ha il codino.<ref>Striscione della tifoseria bresciana inneggiante al loro fantasista Baggio, in occasione della gara Brescia-Bologna del campionato 2001-2002.</ref> ([[Striscioni del calcio|striscione]]) *Era puntuale, serio e la domenica mi faceva vincere. C'era un patto con lui. Non mi piaceva che quando si andava in trasferta i tifosi invadevano l'albergo e lui non aveva un attimo di respiro. Un giorno gli dissi "Quando sei stanco di firmare autografi, ti tocchi la testa e io intervengo". Ma lui non si toccava mai la testa e allora sbottai "Aho, ma non ce l'hai una testa?". Lui mi rispose "Mister, come posso deludere gente che ha fatto centinaia di chilometri per incontrarmi?" ([[Carlo Mazzone]]) *Era un giocatore complesso da inserire in un sistema, ma ad alcuni calciatori devi lasciare libertà per consentirgli di dare il meglio: solo così riusciranno a farti vincere. Fino a quel momento avevo allenato grandi calciatori: Nilsson, Chalana, Falcão, Boniek, Pruzzo. Talenti speciali. Ma non avevo mai avuto a che fare con uno del calibro di Roberto. ([[Sven-Göran Eriksson]]) *Gli infortuni gravi lo hanno sempre fatto vivere col dolore ai ginocchi. I suoi allenatori scambiavano il male per pigrizia e poche volte lo hanno amato. Questo ha portato all'assurdo di un fuoriclasse passato da una squadra all'altra. ([[Mario Sconcerti]]) *Il ''Bello'' è un grande, anche se non è mai arrivato a sviluppare del tutto le sue potenzialità. ([[Diego Armando Maradona]]) *Missing. A 50 anni Roberto Baggio è fuori: dal gioco, dal calcio, da ogni falò delle vanità. Ha smesso da oltre dieci anni di misurare il mondo con le righe del campo. Non rilascia interviste, non parla di calcio, non presenzia. Gli è riuscita la magia di scomparire dal palcoscenico, di evitare l'invenzione della nostalgia, niente più c'era una volta in America. Se n'è andato senza avere conti in sospeso con i ricordi, fedele all'idea che un addio è un pallone che non torna indietro. ([[Emanuela Audisio]]) *{{NDR|«Roberto Baggio ha detto che Bernardeschi è un grande talento»}} Non ci volevo credere. Lui, il calciatore italiano più forte di sempre che parla di me. Roba da matti. ([[Federico Bernardeschi]]) *Più che la Juve tifavo Baggio. ([[Valentina Boni]]) *{{NDR|Riferendosi al periodo in cui militava nel Brescia}} Quando Roby si allenava, dava sempre tutto. Sembrava sempre un ragazzino, ed io lo invidiavo. In quel periodo faceva da chioccia a molti di noi. Diceva sempre, per ogni problema o consiglio, io sono qui... All'epoca ero giovane, ed a volte capitava che mi alzavo dal letto con zero voglia di allenarmi. Capitò un periodo in cui fallivo molte occasioni da goal. La porta non la vedevo proprio. Un giorno Roby, in allenamento, mi vide giù di morale, si avvicinò a me e disse: Luca, nel calcio capitano quei momenti, non ti abbattere, se posso darti un consiglio, quando sei davanti alla porta, prima di tirare, con l'occhio guarda per un secondo il portiere. Sembra una stronzata, ma in quel momento capisci che intenzioni ha. Ricordati che la porta è di sette metri, ed il portiere occupa solo un settimo dello specchio... A fine allenamento, rimaniamo a fare un po' di uno contro uno con il portiere. Parto prima io e poi tu. Guardami però, così vedi un po' quello che faccio io… Non sto qui a raccontarvi che lui fece sempre goal. Da lì però imparai ad essere più calmo, e da quel giorno anche grazie a Roberto, non mi sono più fermato. ([[Luca Toni]]) *{{NDR|Riferendosi al periodo in cui militava nel Brescia}} Roberto aveva 35 anni e molti acciacchi alle spalle. Poteva farti vincere una partita in ogni momento, ma non era più quello di prima. [...] Si allenava per conto suo [...]. Non faceva le corse in salita e in partitella stavamo attenti coi contrasti. Noi sgobbavamo, e lui faceva i suoi balzettini a bordo campo. Ogni tanto lo prendevamo in giro: "Robi non stancarti troppo, eh!" Ma sapevamo bene che averlo a Brescia era già un miracolo. ([[Dario Hübner]]) *Roberto Baggio porta il codino: è troppo eccentrico per non dare nell'occhio. Ancora: il suo gioco è troppo particolare e disagevole per riuscire sempre al meglio. Il pregio di [[Michel Platini|Platini]] era la semplificazione. Baggio è un asso rococò: mette il dribbling anche nel caffellatte. Solo sul piano balistico eguaglia Platini, non già nella misura del gioco. ([[Gianni Brera]]) *Roby è stato il calciatore italiano che più si è avvicinato al genio di Maradona. ([[Gabriele Oriali]]) *Volevo mangiare tonno, cipolla e fagioli ma ho preferito rinunciare alla cipolla, perché se viene Baggio bisogna avere l'alito fresco. ([[Renzo Ulivieri]]) *Vorrei avere l'inventiva di Baggio, i piedi di [[Roberto Mancini|Mancini]], la potenza di [[Gianluca Vialli|Vialli]]. ([[Attilio Lombardo]]) ===[[Gianni Agnelli]]=== *Non lo scriva, o se lo scrive, lo metta giù con garbo: Roberto Baggio è il più grande ''giocatorino'' che abbia conosciuto. Gli voglio bene. *Una volta scendevano in piazza per protestare contro la Fiat, oggi perché Baggio non vada alla Juve. Direi che il paese è migliorato. *Un coniglio bagnato. ==Note== ;Annotazioni <references /> ;Fonti <references group="fonte" /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Baggio, Roberto}} [[Categoria:Calciatori italiani]] o7zab6c5orv3mx3cmvw3hykmh39h9bx Incipit/F 0 17331 1356080 1354534 2024-12-14T14:15:26Z Gaux 18878 /* F */ Jean-Henri Fabre: La vita degli insetti 1356080 wikitext text/x-wiki <noinclude>{{incipit|lettera=F}}</noinclude> ==F== <span id="Fa"></span> *'''[[Antonino Faà di Bruno]]''' **Dal giorno in cui pervenne **Già, quasi a comune nostra ricordanza *'''[[Luigi Fabbri]]''' **Anarchia e comunismo "scientifico" **Carlo Pisacane **Dittatura e rivoluzione **L'ideale anarchico *'''[[Michel Faber]]''' **Il petalo cremisi e il bianco *'''[[Jean-Henri Fabre]]''' **La vita degli insetti *'''[[Claudio Fabretti]]''' **Francesco De Gregori, fra le pagine chiare e le pagine scure *'''[[Lanfranco Fabriani]]''' **Nelle nebbie del tempo *'''[[Giovan Battista Fagiuoli]]''' **Prose *'''[[Alessandra Faiella]]''' **Il lato B *'''[[Barbara Faith]]''' **L'uomo del deserto *'''[[Giorgio Faletti]]''' **Appunti di un venditore di donne **Fuori da un evidente destino **Io sono Dio **Io uccido **Niente di vero tranne gli occhi **Pochi inutili nascondigli *'''[[Giorgio Falco]]''' **Ipotesi di una sconfitta **L'ubicazione del bene **La gemella H *'''[[Ildefonso Falcones]]''' **La cattedrale del mare **La mano di Fatima *'''[[Fabrizio Falconi]]''' **Dieci luoghi dell'anima **I fantasmi di Roma *'''[[Francesco Falconi]]''' **Estasia. Danny Martine e la Corona Incantata **L'Aurora delle Streghe – Underdust **Mad for Madonna. La Regina del pop **Nemesis – L'Ordine dell'Apocalisse **Nemesis. La chiave di Salomone *'''[[Giovanni Faldella]]''' **Donna Folgore **Le figurine **Un viaggio a Roma senza vedere il Papa **Una serenata ai morti *'''[[Oriana Fallaci]]''' **I sette peccati di Hollywood **Insciallah **Intervista con il Potere **Intervista con la storia **La forza della ragione **La rabbia e l'orgoglio **Lettera a un bambino mai nato **Niente e così sia **Oriana Fallaci intervista sé stessa – L'Apocalisse **Penelope alla guerra **Quel giorno sulla luna **Se il sole muore **Un cappello pieno di ciliege **Un uomo *'''[[Hans Fallada]]''' **E adesso, pover'uomo? **Senza amore **Tutto da rifare, pover'uomo... *'''[[René Fallet]]''' **Sobborghi *'''[[Susan Faludi]]''' **Contrattacco *'''[[Giuseppe Fanciulli]]''' **Creature *'''[[Pietro Fanfani]]''' **Cecco d'Ascoli **Novelle e ghiribizzi ***Don Ficchíno ***La consolazione della vedova ***I tordi-merli ***Le píllole bachícche ***La discrezione de' Frati ***Una scommessa ***Il Genio d'Italia col capo di cavallo ***Sero sapiunt Phryges ***Il mio ciuco è andato sempre di qui ***Di un francese che voleva digiunare ***Il sarto raddirizzagobbi ***Del frate cambiato in asino ***Sette di vino ***Una gita degli alpinisti sul medio evo ***Il diavolo scolaro de' Gesuiti ***L'ipòcrita còlto al laccio ***La pasta frolla ***La visita di un Ispettore scolastico; commedia fatta per celia ***L'Arlecchino, il Brighella e il Còla del Vocabolario novello della Crusca; scherzo drammatico ***Il Codino ***Il Collare della SS. Annunziata; tragedia di un verista, in tre atti *'''[[Dan Fante]]''' **Angeli a pezzi *'''[[John Fante]]''' **A ovest di Roma **Aspetta primavera Bandini **Chiedi alla polvere **Full of life **La strada per Los Angeles **Sogni di Bunker Hill *'''[[Omar Fantini]]''' **Non si esce vivi dagli anni '80 *'''[[Giovanni Fantuzzi (storico)|Giovanni Fantuzzi]]''' **Notizie degli scrittori bolognesi **Notizie della vita e degli scritti di Francesco Maria Zanotti *'''[[Tito Faraci]]''' **Oltre la soglia *'''[[Michael Faraday]]''' **Storia chimica di una candela *'''[[Maria Luisa Fargion]]''' **Lungo le acque tranquille *'''[[Salvatore Farina]]''' **Amore bendato: racconto **Carta bollata: racconto **Due amori **Fante di picche. Una separazione di letto e di mensa. Un uomo felice ***Fante di picche ***Una separazione di letto e di mensa ***Un uomo felice *'''[[Franco Farinelli]]''' **L'invenzione della Terra *'''[[Luigi Carlo Farini]]''' **Storia d'Italia *'''[[Pino Farinotti]]''' **7 Km da Gerusalemme *'''[[Nancy Farmer]]''' **Una ragazza chiamata disastro *'''[[Philip José Farmer]]''' **Gli amanti di Siddo **Gli dèi del fiume **Il fabbricante di universi **Il fiume della vita **Il grande disegno **Il labirinto magico **La matricola **Mordi il prossimo tuo **Venere sulla conchiglia *'''[[James Thomas Farrell]]''' **Tutto, ma non un cuore *'''[[Howard Fast]]''' **Dall'asfalto di New York **Il cerchio *'''[[William Faulkner]]''' **L'urlo e il furore **La città **Luce d'agosto **Non si fruga nella polvere **Requiem per una monaca **Santuario *'''[[Antonio Favaro]]''' **Archimede **Galileo Galilei **Per la edizione nazionale delle opere di Galileo Galilei. Esposizione e disegno *'''[[Adam Fawer]]''' **Improbable *'''[[Pierre Fayard]]''' **Vincere senza combattere *'''[[Elido Fazi]]''' **Bright Star. La vita autentica di John Keats *'''[[Gaetano Fazzari]]''' **Breve storia della matematica dai tempi antichi al medio-evo *'''[[Giulia Fazzi]]''' **Ferita di guerra *'''[[Gianni Fazzini]]''' **Il Gentiluomo dei Tre Mondi <span id="Fb"></span> <span id="Fc"></span> <span id="Fd"></span> <span id="Fe"></span> *'''[[Paolo Febbraro]]''' **La tradizione di Palazzeschi *'''[[Nora Federici]]''' **Lezioni di demografia *'''[[Christine Feehan]]''' **Il principe vampiro – Attrazione fatale *'''[[José Pablo Feinmann]]''' **Amaro, non troppo *'''[[Raymond E. Feist]]''' **Il ragazzo della legna **Il signore della magia *'''[[Giuseppe Felissano]]''' **Siccome nella Visita Pastorale *'''[[François Fénelon]]''' **L'educazione delle fanciulle *'''[[Salvatore Fenicia]]''' **Canto a tutte le donne virtuose dell'universo **Componimenti scritti per chiarire taluni punti oscuri della fisica arcana *'''[[Luigi Fenizi]]''' **Icaro è caduto *'''[[Beppe Fenoglio]]''' **I ventitré giorni della città di Alba **Il libro di Johnny **Il partigiano Johnny **La malora **Primavera di bellezza *'''[[Ferdinando I de' Medici]]''' **Prohibitione di fonder o' diminuire monete ducali d'argento *'''[[Ferdinando I di Napoli]]''' **Esortazione di insorgere contro i baroni ribelli *'''[[Kitty Ferguson]]''' **La musica di Pitagora *'''[[Lawrence Ferlinghetti]]''' **L'amore nei giorni della rabbia *'''[[Macedonio Fernández]]''' **Museo del romanzo della Eterna *'''[[Aron Fernando]]''' **Progetto filosofico di una completa riforma del culto e dell'educazione *'''[[Giuseppe Ferrandino]]''' **Pericle il nero **Spada *'''[[Elena Ferrante]]''' **Cronache del mal d'amore **I giorni dell'abbandono **I margini e il dettato **L'amica geniale **L'amore molesto **L'invenzione occasionale **La figlia oscura **La frantumaglia **La vita bugiarda degli adulti **Storia del nuovo cognome **Storia della bambina perduta *'''[[Gianluca Ferrara]]''' **Nonostante il Vaticano *'''[[Carlotta Ferrari]]''' **Lotario *'''[[Giuseppe Ferrari]]''' **Filosofia della Rivoluzione **La mente di Pietro Giannone **Storia delle Rivoluzioni d'Italia **Teoria dei periodi politici *'''[[Paolo Ferrari (commediografo)|Paolo Ferrari]]''' **Baltromèo Calzolaro **Goldoni e le sue sedici commedie nuove **La medicina d'una ragazza malata **La satira e Parini **Nessuno va al campo *'''[[Pio Vittorio Ferrari]]''' **Villa Glori - Ricordi ed aneddoti dell'autunno 1867 *'''[[Davide Ferrario]]''' **Sangue mio *'''[[Zoë Ferraris]]''' **Gli occhi del deserto *'''[[Franco Ferrarotti]]''' **La strage degli innocenti. Note sul genocidio di una generazione *'''[[Elizabeth Ferrars]]''' **Atroce dubbio **Cento ore di paura **Esperimento con la morte **Il testamento incredibile **L'eredità della vecchia signora **L'incubo di Camilla **Nell'occhio del delitto *'''[[Ernesto Ferrero]]''' **I migliori anni della nostra vita **L'anno dell'indiano **Lezioni napoleoniche **N. *'''[[Guglielmo Ferrero]]''' **Grandezza e decadenza di Roma **L'Europa giovane. Studi e viaggi nei paesi del Nord *'''[[Leo Ferrero]]''' **Diario di un privilegiato sotto il fascismo **Leonardo o dell'arte *'''[[Emilia Ferretti Viola]]''' **Una fra tante *'''[[Giovanni Lindo Ferretti]]''' **Bella gente d'Appennino *'''[[Enrico Ferri]]''' **La scuola criminale positiva *'''[[Luigi Ferri (filosofo)|Luigi Ferri]]''' **Della idea del vero e sua relazione colla idea dell'essere **Sulla dottrina psicologica dell'associazione considerata nelle sue attinenze colla genesi delle cognizioni *'''[[Franco Ferrucci]]''' **Fuochi *'''[[Michele Ferrucci]]''' **De' singolari meriti di Cicerone nella lingua ed eloquenza latina *'''[[Joachim Fest]]''' **Hitler. Una biografia **Il volto del Terzo Reich *'''[[Pasquale Festa Campanile]]''' **Conviene far bene l'amore **La ragazza di Trieste **Per amore, solo per amore *'''[[Lion Feuchtwanger]]''' **Ballata spagnola **Jefte e sua figlia **Süss l'ebreo *'''[[Octave Feuillet]]''' **Il romanzo di un giovane povero <span id="Ff"></span> *'''[[Jasper Fforde]]''' **Il pozzo delle trame perdute *'''[[Katie Fforde]]''' **Un sentimento inopportuno <span id="Fg"></span> <span id="Fh"></span> <span id="Fi"></span> *'''[[Gabriele Fiamma]]''' **Sei prediche *'''[[Cesare Fiaschi]]''' **Trattato dell'imbrigliare, atteggiare & ferrare cavalli *'''[[Johann Gottlieb Fichte]]''' **La missione del dotto *'''[[Heinrich Fichtenau]]''' **L'Impero carolingio *'''[[Marsilio Ficino]]''' **Sopra lo amore *'''[[Helen Fielding]]''' **Il diario di Bridget Jones *'''[[Henry Fielding]]''' **Tom Jones *'''[[Giuseppe Maria Figatelli]]''' **Trattato aritmetico *'''[[Vera Nikolaevna Figner]]''' **Le carceri russe *'''[[Vincenzo da Filicaja]]''' **Lettere inedite a Lorenzo Magalotti *'''[[Filippo da Messina]]''' **Oi Siri Deo, con forte fu lo punto *'''[[Lucio Flavio Filostrato]]''' **Vita di Apollonio di Tiana *'''[[Francesco Filelfo]]''' **Exercitatiunculae *'''[[Anne Fine]]''' **Come scrivere da cani *'''[[Reuben Fine]]''' **La psicologia del giocatore di scacchi *'''[[Massimo Fini]]''' **Senz'anima *'''[[Charles Coleman Finlay]]''' **Prigioniero politico *'''[[Jack Finney]]''' **Gli invasati **Indietro nel tempo **Un mondo di ombre *'''[[Angelo Fiore]]''' **Un caso di coscienza **Il supplente **Il lavoratore **L'incarico **Domanda di prestito **L'erede del Beato *'''[[Francesco Fiorentino]]''' **Il Risorgimento filosofico nel Quattrocento *'''[[Giovanni Fiorentino]]''' **Il Pecorone *'''[[Vittorio Fiorini]]''' **I Francesi in Italia (1796-1815) *'''[[Barbara Fiorio]]''' **Buona fortuna **Chanel non fa scarpette di cristallo **Qualcosa di vero *'''[[Angelo Luigi Fiorita]]''' **Andrea Doria **Matematica allegra *'''[[Tibor Fischer]]''' **La gang del pensiero **Sotto il culo della rana **Viaggio al termine di una stanza *'''[[Janet Fitch]]''' **Oleandro bianco *'''[[Sebastian Fitzek]]''' **Il gioco degli occhi **La terapia **Schegge *'''[[Conor Fitzgerald]]''' **I cani di Roma *'''[[Penelope Fitzgerald]]''' **Il fiore azzurro *'''[[Becca Fitzpatrick]]''' **Angeli nell'ombra **Il bacio dell'angelo caduto **L'ultimo angelo **Sulle ali di un angelo <span id="Fj"></span> <span id="Fk"></span> <span id="Fl"></span> *'''[[Fannie Flagg]]''' **In piedi sull'arcobaleno **Mr. Zuppa Campbell il pettirosso e la bambina **Pomodori verdi fritti alla fermata del treno **Torta al caramello in Paradiso *'''[[Ennio Flaiano]]''' **Diario notturno **La solitudine del satiro **Tempo di uccidere *'''[[Carlo Flamigni]]''' **Diario di un laico *'''[[Camille Flammarion]]''' **L'astronomia popolare **Per la scienza dell'anima *'''[[Gustave Flaubert]]''' **Bouvard e Pécuchet **L'educazione sentimentale **La signora Bovary **Memorie di un pazzo **Salambò *'''[[Flegomene]]''' **Sopra gli effetti del moto nella fabbrica del mondo *'''[[Lydia Flem]]''' **Casanova *'''[[Ian Fleming]]''' **Agente 007 al servizio segreto di Sua Maestà **Agente 007 Thunderball Operazione Tuono **Casinò Royale **Dalla Russia con amore **Di proprietà di una signora **Il Lume dell'intelletto **Moonraker **Octopussy **Si vive solo due volte **Una cascata di diamanti **Vivi e lascia morire *'''[[Alex Flinn]]''' **Beastly *'''[[Gillian Flynn]]''' **L'amore bugiardo *'''[[Gavin Flood]]''' **L'induismo *'''[[Francesco Florimo]]''' **Cenno storico sulla scuola musicale di Napoli *'''[[John Florio]]''' **Giardino di ricreatione *'''[[Giovanni Floris]]''' **La fabbrica degli ignoranti *'''[[Joanne Fluke]]''' **Video kill <span id="Fm"></span> <span id="Fn"></span> <span id="Fo"></span> *'''[[Dario Fo]]''' **La signora è da buttare **Marino libero! Marino è innocente! **Mistero buffo **Morte accidentale di un anarchico *'''[[Marcello Foa]]''' **Il ragazzo del lago *'''[[Jonathan Safran Foer]]''' **Eccomi **Molto forte, incredibilmente vicino **Ogni cosa è illuminata **Se niente importa *'''[[Antonio Fogazzaro]]''' **Daniele Cortis ** Fedele ed altri racconti ***Fedele ***Un'idea di Ermes Torranza ***Il fiasco del maestro Chieco ***Eden Anto ***Una goccia di rhum ***Pereat Rochus ***Liquidazione **Il dolore nell'arte **Il fiasco del maestro Chieco. Racconti musicali **Il mistero del poeta **Il santo **Leila: romanzo **Malombra **Miranda **Piccolo mondo antico **Piccolo mondo moderno **Sonatine bizzarre ***Il parere di Ulisse ***Suonatina per orsi ***La dottoressa Pascal ***Il nostro secolo ***"La Nitália l'è brodéga" ***Solamente le armi? ***Bismarck *'''[[Marcello Fois]]''' **Piccole storie nere **Stirpe **Tamburini *'''[[Folcacchiero da Siena]]''' **Tutto lo mondo vive sanza guerra *'''[[Folco di Calavra]]''' **D'Amor distretto vivo doloroso *'''[[Teofilo Folengo]]''' **Baldus **Il caos del triperuno **La umanità del Figliuolo di Dio **Le maccheronee **Orlandino *'''[[Rae Foley]]''' **Assassini in famiglia **Di odio si muore **Fatal lady **Il lastrico dell'inferno **La casa della violenza **Ricca da morire **Un uomo per tutte le passioni *'''[[Folgóre da San Gimignano]]''' **Sonetti ***Sonetti per l'armamento di un cavaliere ***Sonetti della «Semana» ***Sonetti dei «Mesi» ***Sonetti politici e moraleggianti ***Sonetti di dubbia attribuzione *'''[[Ken Follett]]''' **Alta Finanza **Codice a zero **I pilastri della terra **Il Codice Rebecca **Il martello dell'Eden **Il pianeta dei bruchi **Il terzo gemello **Il volo del calabrone **L'uomo di Pietroburgo **La cruna dell'ago **Le gazze ladre **Lo scandalo Modigliani **Mondo senza fine **Nel bianco **Notte sull'acqua **Sulle ali delle aquile **Triplo **Un letto di leoni **Un luogo chiamato libertà **Una fortuna pericolosa *'''[[Allan Folsom]]''' **Il giorno dopo domani **L'esule **La regola di Machiavelli *'''[[Ferdinando Fontana]]''' **Fra cantanti: racconti **Nabuco **Parigi, nuove poesie e Ellenia moderna **Poesie e novelle in versi *'''[[Giorgio Fontana]]''' **Morte di uomo felice *'''[[Theodor Fontane]]''' **Effi Briest *'''[[Moderata Fonte]]''' **Il merito delle donne **Tredici canti del Floridoro *'''[[Rubem Fonseca]]''' **Vaste emozioni e pensieri imperfetti *'''[[Ford Madox Ford]]''' **Il buon soldato *'''[[Jamie Ford]]''' **Il gusto proibito dello zenzero *'''[[Richard Ford]]''' **Independence day *'''[[Cecil Scott Forester]]''' **La Regina d'Africa *'''[[Dino Formaggio]]''' **Il Barocco in Italia *'''[[Carlo Formichi]]''' **Apologia del Buddhismo *'''[[Angelo Fortunato Formiggini]]''' **La ficozza filosofica del fascismo e la marcia sulla Leonardo *'''[[Raffaello Fornaciari]]''' **Grammatica storica della lingua italiana *'''[[Nicola Fornelli]]''' **Saggio critico-storico sulle vere cause delle Crociate *'''[[William R. Forstchen]]''' **È una follia *'''[[Edward Morgan Forster]]''' **Camera con vista **Casa Howard **Il viaggio più lungo **Passaggio in India *'''[[Frederick Forsyth]]''' **Dossier Odessa **Il Cobra **Il giorno dello sciacallo **Il negoziatore **Il pugno di Dio **Il Quarto Protocollo **Il simulatore **L'alternativa del diavolo *'''[[Franco Forte]]''' **Acciaio **L'oscura anima del progresso **Quinta dimensione *'''[[Niccolò Forteguerri]]''' **Il Ricciardetto *'''[[Maria Fortuna]]''' **Anacreontica ad Erminia Tindaride **Il vaso di Pandora **In morte di bella donna *'''[[Rocco Fortunato]]''' **I reni di Mick Jagger *'''[[Lorenza Foschini]]''' **La principessa che incantò Bakunin *'''[[Ugo Foscolo]]''' **Ajace **Dell'origine e dell'ufficio della letteratura. Orazione **Dei sepolcri **Edippo **Frammenti di un romanzo autobiografico **Le Grazie **Le odi **Le ultime lettere di Jacopo Ortis **Notizia intorno a Didimo Chierico **Ricciarda **Saggi sopra il Petrarca **Sulla lingua italiana *'''[[Jon Fosse]]''' **Mattino e sera *'''[[Vittorio Fossombroni]]''' **Memoria sul principio delle velocità virtuali **Memorie idraulico-storiche sopra la Val di Chiana **Saggio di ricerche sull'intensità del lume *'''[[Karin Fossum]]''' **Il bambino nel bosco *'''[[Alan Dean Foster]]''' **Alien **Alien<sup>3</sup> **Aliens scontro finale **Il mistero del Krang **Lui **Terra di mezzo *'''[[Matthew Fox]]''' **In principio era la gioia **La guerra del Papa <span id="Fp"></span> <span id="Fq"></span> <span id="Fr"></span> *'''[[Girolamo Fracastoro]]''' **La sifilide; ossia del morbo gallico *'''[[Umberto Fracchia]]''' **Il perduto amore *'''[[Janet Frame]]''' **Un angelo alla mia tavola **Vivere nel Maniototo *'''[[Anatole France]]''' **Gli dei hanno sete **Il delitto dell'accademico Sylvestre Bonnard **Il giglio rosso **Il procuratore della Giudea **La rivolta degli angeli **Taide *'''[[Francesco d'Assisi]]''' **Cantico di Frate Sole, o Cantico delle creature *'''[[Francesco di Sales]]''' **Filotea *'''[[Leopoldo Franchetti]]''' **Condizioni politiche e amministrative della Sicilia *'''[[Anna Franchi]]''' **Arte e artisti toscani dal 1850 ad oggi *'''[[Massimo Franco]]''' **Andreotti *'''[[Veronica Franco]]''' **Rime *'''[[Anna Frank]]''' **Diario *'''[[Bruno Frank]]''' **La figlia *'''[[Leonhard Frank]]''' **I masnadieri *'''[[Pat Frank]]''' **Mister Adam *'''[[Jonathan Franzen]]''' **Le correzioni **Libertà *'''[[Carlo Maria Franzero]]''' **Il fanciullo meraviglioso *'''[[Christian Frascella]]''' **Mia sorella è una foca monaca **Sette piccoli sospetti *'''[[Eric Frattini]]''' **Il labirinto d'acqua **L'Entità **Le spie del Papa *'''[[James Frazer]]''' **Il ramo d'oro *'''[[Andrea Frediani]]''' **Dictator. Il nemico di Cesare **Dictator. Il trionfo di Cesare **La dinastia. Il romanzo dei cinque imperatori **Marathon **Un eroe per l'impero romano *'''[[Marianne Fredriksson]]''' **Le figlie di Hanna *'''[[Brian Freeman]]''' **La danza delle falene **Polvere e sangue *'''[[Mary Eleanor Wilkins Freeman]]''' **La camera a sud-ovest **Ombre sul muro *'''[[Battista Fregoso (1450-1505)]]''' **Anteros *'''[[Dawn French]]''' **La meraviglia delle piccole cose *'''[[Maria Freschi]]''' **12 donne e 2 cani **I canti dell'alba e della sera **La contessa Lara **Quelli che vennero prima *'''[[Marino Freschi]]''' **Goethe: l'insidia della modernità **L'utopia nel Settecento tedesco *'''[[Dino Frescobaldi]]''' **Rime ***Un sol penser che mi ven ne la mente ***Poscia che dir conviemmi ciò ch'io sento ***Voi che piangete nello stato amaro ***Per gir verso la spera, la finice ***Morte avversara, poi ch'io son contento ***Donna, dagli occhi tuoi par che si mova ***Amor, se tu se' vago di costei ***Tanta è l'angoscia ch'i' nel cor mi trovo ***Un'alta stella di nova bellezza ***Quest'è la giovanetta ch'Amor guida ***Poscia ch'io veggio l'anima partita ***Al vostro dir, che d'amor mi favella ***Giovane, che così leggiadramente ***Questa altissima stella, che si vede ***Per tanto pianger quanto li occhi fanno ***No spero di trovar giammai pietate ***In quella parte ove luce la stella ***La foga di quell'arco, che s'aperse ***Deh, giovanetta! de' begli occhi tuoi ***Quant'e' nel meo lamentar sento doglia ***L'alma mia trist'è seguitando 'l core *'''[[Leonardo Frescobaldi]]''' **Viaggio in Terrasanta *'''[[Loredana Frescura]]''' **Elogio alla bruttezza *'''[[Sigmund Freud]]''' **Al di là del principio del piacere **«Il caso del piccolo Hans» **«Il caso di Dora» **Il "Mosè" di Michelangelo **Il motivo della scelta degli scrigni **Il motto di spirito **Il perturbante **Il poeta e la fantasia **Introduzione al narcisismo **Ipnosi **Isteria **L'interpretazione dei sogni **Psicopatologia della vita quotidiana **Totem e tabù **Tre saggi sulla sessualità ***Le aberrazioni sessuali ***Sessualità infantile ***Le trasformazioni della pubertà **Un ricordo d'infanzia di Goethe da "Poesia e Verità" di Goethe **Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci *'''[[James Frey]]''' **In un milione di piccoli pezzi *'''[[Federico Frezzi]]''' **Il Quadriregio *'''[[Jiří Fried]]''' **Hobby *'''[[Ludwig Friedländer]]''' **Studii intorno agli usi ed ai costumi dei romani *'''[[Max Frisch]]''' **Barbablù *'''[[Roman Frister]]''' **Il prezzo della vita *'''[[Friedrich Fröbel]]''' **L'educazione dell'uomo *'''[[Nikolaj Frobenius]]''' **Il valletto di De Sade *'''[[Erich Fromm]]''' **Avere o essere? **Il coraggio di essere **L'arte di amare **L'arte di vivere *'''[[Jeaniene Frost]]''' **Crepuscolo cremisi **Il bacio eterno dell'oscurità **La regina della notte *'''[[Enrico Fruch]]''' **Aquilee *'''[[Carlo Innocenzo Frugoni]]''' **Alla B. V. di S. Luca di Bologna **Chè non vieni, Aglauro, bella **D'Adria il mar, d'Adria le belle **Per la festa dell'Immacolata Concezione *'''[[Francesco Fulvio Frugoni]]''' **I fasti del miracoloso S. Francesco di Paula descritti dal padre lettore Francesco Fulvio Frugoni *'''[[Carlo Fruttero]]''' **Donne informate sui fatti **Visibilità zero *'''[[Fruttero & Lucentini]]''' **A che punto è la notte **Enigma in luogo di mare **Il colore del destino **Il libro dei nomi di battesimo **Il Palio delle contrade morte **Il significato dell'esistenza **Íncipit **L'amante senza fissa dimora **L'idraulico non verrà **L'Italia sotto il tallone di F & L **La donna della domenica **Ti trovo un po' pallida *'''[[Stephen Fry]]''' **L'ippopotamo <span id="Fs"></span> <span id="Ft"></span> <span id="Fu"></span> *'''[[Renato Fucini]]''' **Il ciuco di Melesecche ***Il ciuco di Melesecche ***La Regina di cuori ***I due amici e l'orso ***La canzone da un soldino ***La novella del cane e del gatto ***Fatto orribile ***La chioccia e i pulcini ***I tre allegri cacciatori ***Il falco e la gallina ***La casa di Bastiano ***Prepotenza umiliata ***Il garzone del contadino ***La civetta ***I bambini nel bosco ***Il rublo fatato ***Gian Carlo **Le veglie di Neri *Napoli a occhio nudo. Lettere a un amico *'''[[Carlos Fuentes]]''' **L'ombelico della luna **La morte di Artemio Cruz **Terra nostra *'''[[Eduard Fueter]]''' **Storia universale degli ultimi cento anni *'''[[Joel Fuhrman]]''' **La dieta nutritariana *'''[[Luigi Fulci]]''' **Il divorzio nella prima epoca del diritto romano *'''[[René Fülöp-Miller]]''' **Capitani, fanatici e ribelli *'''[[François Furet]]''' **Il passato di un'illusione *'''[[Alan Furst]]''' **Il corrispondente dall'estero **Il regno delle ombre **L'ombra delle stelle *'''[[Cornelia Funke]]''' **Cuore d'inchiostro **Igraine Senzapaura **Il cavaliere dei draghi **Il Re dei Ladri *'''[[Diego Fusaro]]''' **Essere senza tempo <span id="Fv"></span> <span id="Fw"></span> <span id="Fx"></span> <span id="Fy"></span> <span id="Fz"></span> m8t5h1lye267gggpvqr4owdsdhk9pfk Federico Buffa 0 17641 1356155 1351563 2024-12-14T23:33:13Z Danyele 19198 /* Citazioni tratte da telecronache */ +wl 1356155 wikitext text/x-wiki {{wikificare|Sistemare l'indicazione delle fonti per le citazioni tratte da telecronache}} [[Immagine:Flavio Tranquillo e Federico Buffa.JPG|thumb|upright=1.4|Flavio Tranquillo e Federico Buffa]] '''Federico Buffa''' (1959 – vivente), giornalista e telecronista sportivo italiano. ==Citazioni di Federico Buffa== *Allora ti racconterò una storia, la più bella storia della mia vita è a Singapore. C'è un albergo a quattro piani, in relazione al piano si varia il livello di trasgressione: cioè, cambiano le mignotte, sostanzialmente... (dalla presentazione di ''Black Jesus the Anthology'') {{c|Fonte ulteriore?}} *{{NDR|Su Rasheed Wallace}} C'è una regalità, una bellezza, una forza in quell'uomo fuori dal comune. Certo, ci sono due problemini psichici... e chi non ne ha? (dalla presentazione di ''Black Jesus Anthology'', Travagliato, 30 giugno 2011) {{c|Fonte ulteriore?}} *{{NDR|Su ''[[Andre Agassi#Open. La mia storia|Open]]'' di [[Andre Agassi]]}}[...] è la cosa più bella di sport scritta negli ultimi vent'anni, basket escluso per mia deformazione professionale. Non è nemmeno questione di essere appassionati di tennis perché è un libro di vita. Lui è eccezionale nel capire che cosa deve dire di sé che possa essere compreso o esplorato da altri. Non è la solita autobiografia del campione alcolizzato che alla fine spiega come ne è uscito. È molto più sottile, ha dei rivoli di pensiero che ti obbligano a leggerlo.<ref name=tennis>Dall'''[http://www.ubitennis.com/blog/2014/07/25/intervista-federico-buffa-racconta-adoravo-nastase-libro-agassi-capolavoro/ Intervista a Federico Buffa: "Adoravo Nastase, Open di Agassi è un capolavoro"]'', ''Ubitennis.com'', 25 luglio 2014.</ref> *{{NDR|Sul [[tennis]]}} È nettamente il più difficile di tutti, perché è il più complesso a livello mentale, [...], non c'è un altro sport con un simile dispendio psichico. Il dover capire chi hai davanti, come una partita può cambiare in un istante. [...] Il pendolo oscilla in modo molto più rapido rispetto a tutti gli altri sport.<ref name=tennis/> *{{NDR|Parlando di [[Alessandro Del Piero]]}} Fino al '98 lui è "Il piccolo principe" di Saint-Exupéry, cioè lui vive in un mondo dove se tu arrivi alle cinque, io sarò già felice alle tre. Cioè c'era questo mondo in cui lui chiaramente aveva qualcosa in più: ogni gesto tecnico era molto spontaneo [...]. Lui fino all'infortunio del '98 è "Il piccolo principe".<ref>Dal programma televisivo ''Federico Buffa Talks'' andato in onda su ''Sky Sport'' l'8 novembre 2024; video disponibile su ''[https://www.youtube.com/watch?v=9UIYTENK5co youtube.com]'', min. 1:05.</ref> *Gli sportivi sottovalutano quanto possano ispirare. Io non credo alle maglie coi numeri dietro, credo a che cosa tu ispiri soprattutto nei luoghi diseredati del mondo. Sapere che sulla spiaggia di Mogadiscio c'è un uomo che ha perso la sua gamba destra, gioca solo con la sinistra e che non potrebbe giocare, se non che vi ha scritto [[Lionel Messi|Messi]] sulle spalle. A me non interessa della maglia venduta a 100 euro a chi se la può permettere, mi interessa il contraffatto sulle spalle di uno che non ha la gamba destra e gioca sulla spiaggia di Mogadiscio, rischiando la vita comunque perchè ha quel nome lì sulle spalle.<ref>Citato dal Podcast della radiointervista di Marta Cagnola, [https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/140-caratteri/puntata/radiotube--intervista-federico-buffa-072150-ACCyxH5/ ''Radiotube - L'intervista: Federico Buffa''], trasmessa da Radio 24 il 15 dicembre 2019 (dal minuto 2:00 al minuto 2:25). URL archiviato il [http://web.archive.org/web/20191227121626/https://podcast-radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2019/191215-140-caratteri.mp3/ 27 dicmebre 2019].</ref> *In uno [[sport di squadra]] ci sono dei momenti della stagione dove si può rallentare in attesa delle partite importanti perché i tuoi compagni ti possono aiutare. Nel tennis questo lusso non c'è anche perché il sistema del ranking basato sui risultati dell'anno precedente è particolarmente perverso in termini di aspettative. Questi campioni del tennis hanno una longevità, in relazione a quello che spendono sia in termini mentali che fisici, davvero mostruosa.<ref name=tennis/> *L'estetica di [[Roger Federer|Federer]] è stata per un periodo una delle vette dello sport mondiale, ancora prima dei numeri che già facevano il loro. La sua eleganza era proprio da vedere. È stato per un periodo il "principe" dello sport mondiale. Certo che mantenere quell'efficacia insieme all'estetica per un periodo così lungo in un sport singolo è veramente faticoso.<ref name=tennis/> ===Citazioni tratte da telecronache=== *{{NDR|NBA Finals 1999, Gara #2, su Marcus Camby}} È una libellula di 2.12. *{{NDR|NBA Finals 2004, Gara #2}} Se non vi piacciono le [[NBA Finals|finali NBA]] non vi voglio neanche conoscere. *{{NDR|Cleveland Cavaliers vs Boston Celtics 2009, sulla Quicken Loans Arena e LeBron James}} Questa è [[Persepoli]], lui è il Gran Re Ciro e gli altri vengono a pagare il tributo. *{{NDR|Cleveland Cavaliers vs Boston Celtics 2009, su LeBron James}} L'uomo del lago è un giocatore che non ha eguali. E d'altra parte non vale se metti [[Magic Johnson]] dentro Karl Malone. *{{NDR|NBA Finals 2011, Gara #6, su Lebron James}} C'è differenza tra essere il migliore di tutti e essere sul punto di diventare il migliore di tutti, se quel punto dura da tre anni. *{{NDR|Durante San Antonio vs L.A. Lakers del 9 febbraio 2010}} Austin aspetta una franchigia NFL, cosa possibile in un universo parallelo dove i Clippers vincono il titolo NBA e il Milan non vende i palloni d'oro... *{{NDR|Finale di gara-2 tra Cavs-Magic, dopo il tiro da tre di LeBron James che decide la partita}} L'onnipotenza logora chi non ce l'ha... *{{NDR|NBA Finals 2010, Gara #5, canestro e fallo subito da Derek Fisher}} [[Derek Fisher|Fish]] dà l'ultimo colpo di pennello ai suoi girasoli... *{{NDR|NBA Finals 2010, Gara #5}} La verità ha un nome e un numero, il 34. E fa veramente male... *{{NDR|Sulle valutazioni della dirigenza degli Spurs, alla luce della partita-monstre di Scola in gara 6 contro i Lakers}} [[Flavio Tranquillo|Tranquillo]]: ...del resto, quei due ([[Luis Scola|Scola]] e [[Tim Duncan|Duncan]]), non possono giocare insieme...<br/>[[Federico Buffa|Buffa]]: ...sì, ma è come dire che quest'anno il [[Milan]] ha perso lo scudetto per gli infortuni {{NDR|gara 6 Rockets-Lakers 15 maggio 2009}} *{{NDR|Dopo un assist di Rajon Rondo}} Non so quanto intenzionale fosse, però le cose accadono intorno a lui. {{NDR|gara#2 Bulls-Celtics first round 2009}} *{{NDR|Su un alley-oop tra Jason Kidd e Vince Carter}} Le parole che state cercando sono: "No, non è possibile!" Vince and Jason! (da ''NBA action'', gennaio 2006) *Tra le cose imprevedibili della vita ci sono i liberi di Shaq... Alterna tocchi dolcissimi a palle da bowling buttate in zona-ferro... (dalla partita Detroit Pistons-Miami Heat, Gennaio 2006) *[[Allen Iverson]] è la cosa più veloce mai vista su due gambe. {{NDR|dal sito ufficiale <ref name="buffa">[http://www.federicobuffa.com Sito ufficiale] {{c|Precisare meglio}}</ref>}} *{{NDR|Su Kobe Bryant e LeBron James}} Niente da dire. Quattro mani coltivate dalla letteratura del gioco (dal sito ufficiale) <ref name="buffa" /> *{{NDR|Su Michael Jordan}} Qui ne mette due di una certa rilevanza, diciamo così... {{NDR|Chicago Bulls-Utah Jazz, NBA Finals 1998}} * [[Flavio Tranquillo]]: Con buona pace di quelli a cui non piace quest'espressione... Come giudichi il "linguaggio del corpo" di Radmanovic?<br/>[[Federico Buffa]]: Sembra un'anfora! (dalla partita Indiana Pacers-Seattle Supersonics, Gennaio 2006) *{{NDR|Su Tracy McGrady}} Il suo meglio probabilmente l'ha dato nel primo tempo contro Utah poi... sfiga! È nato il figlio. Ma anche tu, giovane McGrady, ma non lo sai che senza il tuo papà son 0-10? Dovevi nascere proprio nell'intervallo? (dalla partita Houston Rockets-Clevaland Cavaliers, Gennaio 2006) *{{NDR|Su Dalembert}}: Quindici anni lavandoti con l'acqua piovana, e poi stai un pochino più attento al dollaro che guadagni nell'NBA... (dalla partita Seattle Supersonics-Philadelphia Sixers, Gennaio 2006) *Non puoi difendere su Rasheed Wallace quando tira così! Non è un problema di Radmanovic, non è un problema dei Sonics... è un problema del mondo! (dalla partita Seattle Supersonics-Detroit Pistons, Gennaio 2006) *{{NDR|Riguardo ad una schiacciata rovesciata su raddoppio di Kobe Bryant}}... canestro che probabilmente è possibile ad un solo altro bipede sulla faccia della terra e s'è ritirato! (dalla partita Los Angeles Lakers-Cleveland Cavaliers, gennaio 2006) *Io lo trovo semplicemente ammorbante... Tramonto in barca a vela? Gol di Tardelli al Bernabéu? No, Leebroon Jamees! (da Phoenix vs Cleveland del 26 gennaio 2008) *{{NDR|Sugli Indiana Pacers}} La franchigia è maledetta da quella notte del novembre 2004, da quando Ron Artest, che stava facendo la Maya Desnuda a bordo campo, è stato coperto da una birra di uno spettatore......e ormai è la solita dicotomia tra good guys e bad guys....Ecco, questo peraltro del bene e del male, è la dicotomia che accompagna gli Stati Uniti da quando era una comunità silvopastorale e come forse avete intuito dalla storia del paese, tendono ad automettersi dalla parte del bene... Hollywood c'azzuppa da 80 anni... (da Pacers vs Spurs del 07 marzo 200?) *{{NDR|Commentando una schiacciata di Rasheed Wallace}} Wallace gli è andato via non solo fisicamente, ma anche verbalmente a Garnett! (da Boston vs Detroit del 20 maggio 2008) *{{NDR|Su Kobe Bryant quando, a 12 anni, giocava nelle Cantine Riunite di coach Cantarella}} <br/>'''F. Buffa''': Non sembrava in linea di massima sarebbe diventato questo...<br/>'''F. Tranquillo''': Beh, ma anche perché faceva il portatore d'acqua per la prima opzione della squadra... eh, con Morani in squadra non puoi certo dare la palla a Kobe Bryant, dai! <br/>'''F. Buffa''': Esatto... tra l'altro c'era anche un altro americano ritenuto più forte di Kobe Bryant... <br/>'''F. Tranquillo''': E adesso dove gioca? Su Marte? (da Kings vs Lakers del 18 maggio 2002) *Se i [[Los Angeles Clippers|Clippers]] avessero un giornale del tipo "Hurrà Clippers" o "Forza Clippers" il titolo sarebbe "ohè, son tempi duri" e sottotitolo "quando mai non lo sono stati?" (da Spurs vs Clippers del 09 gennaio 2009) *Le gioie della vita: [[Michelle Pfeiffer]], il [[cioccolato]]... e [[Kobe Bryant]] in campo aperto. {{NDR|2005, da ''NBA Action''}} *''Do you believe in miracles?'' <ref>Riferita ai 13 punti in 35 secondi messi a segno da Tracy McGrady in Rockets-Spurs 9 dicembre 2004</ref> *{{NDR|Sulla regola del "semicerchio" difensivo}} [...] e quel fruscìo che sentite, è [[James Naismith]], che [[Pallacanestro|'sto gioco]] l'ha inventato, che si rivolta nella tomba. {{NDR|Cleveland Cavs vs Boston Celtics, gara 1, 2008}} *{{NDR|Su una schiacciata di LeBron James}} Diario dell'uomo che volle farsi re, dicembre 2005. {{NDR|da NBA Action, 2005}} * {{NDR|Su una schiacciata di Kobe Bryant}} O Signore, il morso del Mamba. {{NDR|LA Lakers vs Utah Jazz, gara #6, 2008}} * {{NDR|Su Sheed}} Il suo commento ai primi 9 minuti della partita? Un omaggio alle feci del bovino maschio... {{NDR|Detroit Pistons vs Boston Celtics, gara #1, 2008}} *Baroni si nasce; e lui, modestamente, lo nacque. Tre quarti di nobiltà cestistica, [[Baron Davis]]. {{NDR|da NBA Action}} *Nel romanzo di Philip Dick che ha dato origine a Blade Runner a un certo punto uno chiede: "Ditemelo se sono un androide, eh." Ditemelo se è un androide… Sei un androide Shaq!. {{NDR|da NBA Action}} *{{NDR|Orlando Magic vs Miami Heat 2011, su LeBron James}} Segna molto di più in trasferta, perché le stelle si vedono al buio. *{{NDR|Orlando Magic vs Miami Heat 2011, rivolgendosi a [[w:Hidayet Türkoğlu|Hidayet Türkoğlu]], dopo l'ennesimo canestro nel primo quarto di LeBron James}} Gran visir, come si dice in turco "Qui siam nei guai"? *{{NDR|Accenno di lite fra DeAndre Jordan e Metta World Peace}} Sono buddhista ma le mani levamele dal collo, grazie! {{NDR|LA Lakers vs LA Clippers, NBA Regular Season 2011/12}} *Nel confessionale, a turno da [[Mike Brown|Brown]] i giocatori. [[Kobe Bryant|Bryant]]: "Potremmo mettere delle cose che facevamo anche l'anno scorso?". [[Pau Gasol|Gasol]]: "Mi rimandi in post basso un attimo?". [[Metta World Peace|World Metta Peace]]: "Scusa coach, che ore sono?" {{NDR|LA Lakers vs LA Clippers, NBA Regular Season 2011/12}} *{{NDR|Su Jack Nicholson}} Non lo vedevo così incazzato da [[Shining]]. {{NDR|Orlando Magic vs LA Lakers, Nba Finals 2009}} *{{NDR|Su Rajon Rondo}} Tutti da te, hai sempre "rajone". {{NDR|SA Spurs vs Boston Celtics, Nba Regular season 2010/11}} *{{NDR|Su Rajon Rondo}} Un padrone, un padrone! {{NDR|SA Spurs vs Boston Celtics, Nba Regular season 2010/11}} *{{NDR|Su Rajon Rondo}} Testardo, impaziente, egoista, totalmente indispensabile ed essenziale per questa squadra. {{NDR|Boston Celtics vs Philadelphia 76ers, NBA Playoffs 2012 - Gara #3}} *{{NDR|Su Rajon Rondo}} Le partite in cui piglia 13, 14, 15 rimbalzi all'interno della tripla doppia, veramente, mi sbiellano! {{NDR|Boston Celtics vs Philadelphia 76ers, Nba Playoffs 2012 - Gara #3}} *{{NDR|Su Kobe Bryant}} D'altra parte, come diceva [[Edward Hopper|Hopper]], se avessi avuto le parole non avrei dipinto. {{NDR|LA Lakers vs Boston Celtics, Nba Finals 2010}} *{{NDR|Su Ray Allen}} La storia in verde ha un numero, un nome ed un rumore, quello della retina. {{NDR|Boston Celtics vs Los Angeles Lakers, Nba Playoffs 2010, Game 2}} *{{NDR|Su Ray Allen}} Commovente... il suo tiro è più pulito della Casa Bianca. Guardate cosa esce da quella mano... un sonetto! {{NDR|Los Angeles Lakers vs Boston Celtics, Nba Playoffs 2011}} *{{NDR|Su Ray Allen}} Se non siete in piedi vi invitiamo caldamente a farlo.. obiettivamente davanti alla grandezza c'è poco da fare, si osserva! {{NDR|Los Angeles Lakers vs Boston Celtics, 10.02.2011, In occasione della tripla n. 2561 segnata da Ray Allen, con la quale supera Miller nella particolare classifica.}} *{{NDR|Sulla prima schiacciata di Gerald Green, suggerita dal fratello Garlon}} Magata di Garlon! Già titolare di "la butto contro l'orologio sopra il tabellone e la riprendo" mai vista prima, contro l'esterno del tabellone, bisogna metterla anche bene... Eh! Geraldo sale ragazzi, questo è uno schiacciatore come non ne circolano più, la testa è sopra il ferro e come vedete è molto coreografico, cinetico, tersicoreo e poi potente nell'ultima parte. No, no, proprio... stiamo un paio di spanne sopra tutti. {{NDR|Slam Dunk Contest 2007}} *{{NDR|Sul tiro di Kobe Bryant, marcato da Grant Hill, che di fatto dà la vittoria ai Lakers}} Il tredicesimo apostolo! No... [[Grant Hill|Hill]] si ritira quest'estate... {{NDR|Los Angeles Lakers vs Phoenix Suns, Nba Conference Finals 2010 - Gara #6}} *{{NDR|Su James Harden}} Se vivessi ad Oklahoma City andrei anch'io alla partita con la barba. "Ma avvocato?!?". Lasci stare, barba, barba! {{NDR|Oklahoma City Thunder vs San Antonio Spurs, NBA Playoffs 2012 - Gara #5}} *{{NDR|Su James Harden}} ''The writing is on the wall: Barbaaa!'' {{NDR|Oklahoma City Thunder vs San Antonio Spurs, NBA Playoffs 2012 - Gara #5}} *{{NDR|Su James Harden}} Dalla al Barba... dalla al Barba. {{NDR|Oklahoma City Thunder vs San Antonio Spurs, NBA Playoffs 2012 - Gara #5}} *{{NDR|Sulla prestazione di Kevin Durant, in Gara #4 delle Nba Conference Finals 2012, indossando una barba alla James Harden}} Io non so cosa volesse realmente dire Phil Jackson quando ha inventato la vera massima zen della pallacanestro NBA, "lascia che la partita arrivi a te". Ho capito che Jordan giocava due quarti così così, poi ne giocava due finali dove vinceva la partita, Bryant magari su questo argomento aveva qualcosa da aggiungere. Ho capito cosa voleva dire ieri sera, Durant ha fatto il facilitatore e ha poi deciso la gara. *{{NDR|Su JaVale McGee}} Hai sempre l'impressione che debba spaccare il mondo, ma il mondo resta intatto con una certa continuità. {{NDR|Denver Nuggets vs Los Angeles Lakers, NBA Playoffs 2012 - Gara #2}} *{{NDR|Su Chris "Birdman" Andersen}} Se lo vedete questa sera per la prima volta perché siete spettatori occasionali dell'Nba e avete bisogno di spiegazioni... non ne abbiamo [...] Persino Artest, o World Metta, lo guarda con sospetto. {{NDR|Denver Nuggets vs Los Angeles Lakers, Nba Regular season 2011/12}} *[[Federico Buffa]]: Vuoi un commento?<br/>[[Alessandro Mamoli]]: Eh... Sei pagato!<br/>[[Federico Buffa]]: No, ok, li ridò indietro! {{NDR|dalla partita Atlanta Hawks - Cleveland Cavs, semifinali di Eastern Conference 2009, su un canestro da 10 metri di LeBron James}} *{{NDR|NBA Backstage #1, sulla nuova squadra di [[LeBron James]] nel 2010}} Io penso che Chicago sarebbe la destinazione più logica, la destinazione più affascinante la sapete già, (ndr: [[New York Knicks]]) ma, se avesse un minimo di coscienza andrebbe ai Clippers, cazzo... *{{NDR|NBA Backstage #1, su LeBron James nel 2010}} Ha un personalità devastante, ma non è così impossibile: è che si deve fare come dice lui, però lui non è uno che ti umilia. Mentre Kobe... *{{NDR|NBA Backstage #2, su [[Danilo Gallinari]]}} Com'è che uno che fa 30 punti in faccia a [[Carmelo Anthony]] usa la parola "ossimoro"? *{{NDR|NBA Backstage #2, su [[Gilbert Arenas]]}} M'hanno detto che un colpo che ha è, quando è in trasferta, ciula le chiavi della macchina a un suo compagno di squadra e, gente che prezzola lui, le fa duplicare e poi le manda Federal Express a un altro suo complice che è a Washington, quando sono in un viaggio lungo, e quindi questo gli porta via la macchina al suo compagno di squadra perché è nel garage dei Wizards. Questi arriva e fa: "Porca troia, il Cayenne! Ma chi cazzo me l'ha ciulato qua dentro?". E lui: "Ma guarda che è incredibile... è uno scandalo!". *{{NDR|NBA Backstage #4, su [[Wilt Chamberlain]]}} A casa di Chamberlain c'era un semaforo, che Chamberlain azionava quando portava le sue discrete conquiste, ovviamente più di una alla volta, rosso giallo verde. Rosso: te ne devi andare. Giallo: vediamo. Verde: go. Chissà perché diceva sempre "go"... *{{NDR|NBA Backstage #4, riguardo all'ASG di Cleveland '97 e alla proclamazione della lista dei 50 migliori giocatori del cinquantenario}} E i giocatori si presentavano tra di loro, finché uno va da Chamberlain e dice: "Buonasera signor Chamberlain, io sono [[Karl Malone]]...". Ma Chamberlain era talmente superiore che gli diceva "Sì, sì, bravo, bravo...". "Mi autograferebbe...". "Sì, sì, volentieri. Come hai detto che ti chiami?". *{{NDR|All Star Game 2009 Phoenix Slam Dunk Contest - Dopo la prima schiacciata in finale di Nate Robinson}} Santa Greta senza Garbo! *{{NDR|Sul vicino rientro di Baron Devis nella squadra di New York}} A parte il fatto che ha un cronometro nella testa, quindi intuisce che se la palla torna fuori, piuttosto butta per aria qualcosa. Lui ha elevato l'idea del tiro ignorante a un'arte giapponese eh. {{NDR|Denver Nuggets vs New York Knicks, stagione 2011/12}} ====Introduzioni==== *{{NDR|Cleveland Cavaliers vs Boston Celtics 2009}} In linea di massima ben sapete che questa partita dista dalle altre abituali della regular season come le pesche dal gennaio [...] Questa sera vengon giù a giocare. Sono la prima e la seconda difesa NBA [...] Se vi piacciono le tinte pastello, non è la vostra partita. Per tutti gli altri, benvenuti alla gara dell'anno della Eastern Conference. *{{NDR|NBA All-Star Game 2012}} A vent'anni dal leggendario All-Star Game di Orlando '92, quello dove un sieropositivo [[Magic Johnson]] chiarì chi fossero i ragazzi e chi fossero gli uomini... [...] State con noi, it's gonna be fun!!! *{{NDR|NBA Finals 2011 Gara #1}} Dopo la più cocente sconfitta della sua carriera {{NDR|nelle NBA Finals 2006 contro i Miami Heat}}, [[Dirk Nowitzki]], bisognoso di purificazione, su consiglio del solito [[Holger Geschwindner|Geschwindner]] prese in prestito un rito iniziatico degli [[aborigeni]] australiani: vagare attorno alla roccia. Uluṟu per gli aborigeni, Ayers Rock per noi. Completato il viaggio profetizzò: tornerò, e più forte che mai. Fatto. [[LeBron James|LBJ]] per fortuna non c'è andato a [[Uluṟu]], e per fortuna sennò andava anche la [[ESPN]], ma dopo la cocente sconfitta del 2007 disse: tornerò e sarò più forte. Fatto. Benvenuti, come diceva [[Flavio Tranquillo|Flavio]] alle più elettrizzanti finali forse dell'era post [[Michael Jordan|Jordan]]; un solo neo, Flavio: uno dei due la perde... *{{NDR|NBA Finals 2011 Gara #3}} Ve l'hanno detto troppe volte che quella che state per vedere è la gara della verità: eh, ma dopo una decomposizione, o [[Jason Terry|Jet]] & [[Dirk Nowitzki|Dirk]] show se la vedete dal punto di vista dei [[Dallas Mavericks|Mavericks]] come in Gara #2, e i Miami Heat in fondo alla miniera cilena, questa è la partita della verità, c'è poco da dire. Ma come dice [[Erik Spoelstra|Spoelstra]]: "Siamo usciti tante volte, usciamo anche stavolta": ma un conto è uscire a Novembre e Febbraio, un conto è uscire durante le finali... ==''Black Jesus''== *{{NDR|Sui New York Knicks}} [...] i giornali del posto però sono a loro volta fatti alla loro maniera, del tipo: <br/>2 partite vinte consecutive nella Eastern Conference e siamo a: <br/>"Meglio i Lakers o gli Spurs in finale? No, dai, gli Spurs, che ci accoppiamo meglio" <br/>2 sconfitte ed è: <br/>Fiasco Knicks, inferno al Madison Square Garden<br/>Un minimo di equilibrio, poi ci sono 82 partite: si va su e giù con un minimo di frequenza... (p. 296) *{{NDR|Su New York}} [[New York City|La Grande Mela]], dove anche la [[Statua della Libertà]], com'è noto, ha già il braccio alzato per ricevere in post basso, non perdona, anch'essa in tutti i sensi. {{c|Controllare}} *{{NDR|Su Lebron James, free agent nel 2007}} Se soltanto a [[New York]] glielo fanno annusare state pronti a titoli tipo "Inchiniamoci a Re Giacomo", "il Re è nella Capitale", "New York vale bene una Messa" e cose di questo tipo. Se però va via da [[Cleveland]] è finita. Tutti nel [[Lago Erie|lago]]. (p. 282) ==Citazioni su Federico Buffa== *Buffa è un formidabile storyteller, un narratore di storie che si diramano per mille rivoli. ([[Aldo Grasso]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Federico Buffa, ''[https://books.google.it/books?id=nCJYGSVfR-QC Black Jesus. The anthology]'', Taylor & Francis, 2005. ISBN 8887676682 == Voci correlate == * ''[[Federico Buffa racconta Storie Mondiali]]'' ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Buffa, Federico}} [[Categoria:Giornalisti sportivi italiani]] [[Categoria:Personaggi televisivi italiani]] [[Categoria:Telecronisti sportivi italiani]] c2lno12t77c17cw9i9gfpgbucwj6lio Andrej Dmitrievič Sacharov 0 21968 1356086 1313581 2024-12-14T14:24:06Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1356086 wikitext text/x-wiki [[Immagine:1991 CPA 6322.jpg|thumb|right|Francobollo dedicato ad Andrej Sakharov]] {{Premio|Nobel|la pace ('''1975''')}} '''Andrej Dmitrievič Sacharov''' (1921 – 1989), fisico sovietico. ==Citazioni== *Gorbaciov insiste tanto sull'importanza dei soviet elettivi, ma quando un soviet regionale ed uno di una Repubblica decidono liberamente in una terminata direzione e il loro volere non è rispettato, si tratta d'una contraddizione.<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0958_01_1988_0077_0004_12975545/ ''Sacharov critica Gorbaciov''], ''La Stampa'', 12 aprile 1988</ref> *Io considero particolarmente importante il superamento della divisione del mondo in gruppi contrapposti di stati, e quindi il processo di avvicinamento (di convergenza) del sistema socialista e capitalista.<ref name=sordi/> *Io sono convinto che il «compito sommo» degli istituti umani, fra cui anche il progresso, sia quello non solo di preservare gli uomini da sofferenze inutili e da morte precoce, ma anche di conservare nell'uomo tutta la sua umanità: la gioia del lavoro svolto con l'intelligenza delle mani e della testa, la gioia del mutuo soccorso e di un rapporto felice con gli uomini e con la natura, la gioia della conoscenza dell'arte.<ref name=sordi/> *La vita spirituale degli uomini, i loro impulsi profondi, la loro spinta all'azione sono le cose più difficili da prevedere, ma proprio da queste dipende la morte o la salvezza della civiltà.<ref>Da ''Il mondo attraverso mezzo secolo''.</ref><ref name="sordi">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Penso che vadano sospese le Olimpiadi di Mosca, perché i Giochi non si possono svolgere in un Paese in guerra. E credo che l’[[Unione Sovietica|Urss]] debba ritirare le sue truppe dall’Afghanistan, ponendo fine a un’invasione che è stato uno degli errori più gravi che i nostri dirigenti abbiano mai fatto, minando la credibilità del nostro Stato, rivelando con chiarezza il pericolo che una società totalitaria chiusa rappresenta per il mondo intero.<ref>Citato in [[Ezio Mauro]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2023/09/03/news/mosca_chiude_il_centro_andrej_sacharov_chi_era_il_dissidente-413174414/?ref=RHLF-BG-I413214036-P14-S1-T1 La Russia ha ancora paura di Sacharov]'', ''Repubblica.it'', 4 settembre 2023.</ref> {{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0927_01_1989_0020_0007_12512482/ Sakharov: Gorbaciov sarà rovesciato]''|Intervista di Jean-Pierre Barou, ''La Stampa'', 26 gennaio 1989}} *Personalmente, penso che verrà rovesciato presto, e, insieme con lui, tutta quella parte del Paese che ha creduto alla perestrojka. Non scommetterei dieci rubli su [[Michail Gorbačëv|Gorbaciov]]. *Non vediamo giungere alcun risultato materiale della [[perestrojka]]. *Il segreto militare e diplomatico è una nozione che dovrebbe essere soppressa. *Penso di non avere mai avuto la vocazione del capo. Mi sforzo sempre di non rappresentare altro che me stesso. La mia posizione cambia anche a seconda delle circostanze esterne. *Gorbaciov ne parla molto. Dichiara che stiamo restaurando gli ideali dell'epoca di Lenin. In realtà, instauriamo qualcosa di fondamentalmente diverso, perché non ritorneremo all'epoca di Lenin. Impossibile. *Riducendo i ranghi dell'esercito, [[Nikita Sergeevič Chruščёv|Kruscev]] si era assunto grandi rischi. È per questo che l'hanno rovesciato. Ma grazie a lui abbiamo compiuto un formidabile passo in avanti. ==''Memorie''== *Non credo nei dogmi, non mi piacciono le Chiese ufficiali (soprattutto quelle troppo legate allo Stato, quelle che si distinguono per la loro esteriorità puramente rituale, il fanatismo, l'intolleranza).<br />Al tempo stesso non posso immaginarmi, non riesco a immaginarmi l'universo e la vita umana senza un principio che dia loro un significato, senza una fonte di «calore» spirituale esistente al di là della materia e delle sue leggi. Forse un tale modo di sentire può definirsi religioso. (p. 14) *I miei libri preferiti […] erano quelli di [[Jules Verne]], così attraenti, pieni di umorismo e ricchi di informazioni geografiche: ''I figli del capitano Grant'', ''L'isola misteriosa'' (grandioso libro sul lavoro dell'uomo e l'onnipotenza della scienza e della tecnica), ''Ventimila leghe sotto i mari'', insomma, quasi tutto! (p. 37) *Io ero un bambino […] in certa misura egocentrico, profondamente chiuso in me stesso e asociale in modo patologico. Non ho quasi nulla da raccontare dei rapporti con i miei compagni negli anni della scuola. Uno di loro […] diceva delle cose che mi sorprendevano. Ad esempio:<br />«È inutile che dicano che [[Lenin]] era buono, la sua frase preferita era: "Al mur-ro!"».<br />(Lo diceva imitando anche l'erre moscia di Lenin.) (pp. 43-44) *[…] [[David Samojlov]], poeta splendido, forse il migliore poeta contemporaneo di tradizione classica, erede diretto della poesia russa del XIX secolo. (p. 392) ==''Messaggio''== ===[[Incipit]]=== Sono grato che mi sia stata offerta la possibilità di intervenire a questo tribunale e che gli sia stato attribuito il mio nome. Lo considero un riconoscimento dei meriti non solo miei personali, ma anche di tutti coloro che nel mio paese cercano, attraverso un'azione aperta, di far sì che i diritti dell'uomo vengano rispettati e, specialmente, di coloro che a causa di questa loro attività pagano di persona. ===Citazioni=== *Un'amnistia politica sarebbe un importantissimo fattore di cambiamento del clima morale e politico del nostro paese, un contributo decisivo ai principi della distensione sia interna sia internazionale. (p. 8) *È molto importante che il Tribunale si pronunci in difesa dei membri del gruppo sovietico di [[Amnesty International]], arrestati rispettivamente nel 1974 e nel 1975 e in attesa del processo: [[Sergej Kovalev]] e [[Andrei Tverdokhlebov]] sono stati incriminati per la loro aperta e prolungata attività in nome dei diritti dell'uomo e per la libera informazione. (p. 9) ===[[Explicit]]=== I prigionieri politici della Mordvinia mi hanno incaricato di intervenire al Tribunale a loro nome. Non posso nominarli per cognome, ma è mio dovere farmi interprete dei loro desideri.<br>Spero che il Tribunale richiami la massima attenzione della stampa danese e mondiale e diventi una tappa importante sulla via del rafforzamento della lotta per i diritti dell'uomo nell'URSS. ==Citazioni su Andrej Sakharov== *Dove il potere nega, in forme palesi ma anche con mezzi occulti, la vera libertà, spuntano ogni tanto uomini ispirati come Andrej Sakharov e [[Marco Pannella]] che seguono la posizione spirituale più difficile che una vittima possa assumere di fronte al suo oppressore: il rifiuto passivo. Soli e inermi, essi parlano anche per noi. ([[Eugenio Montale]]) *Ho letto tempo fa che un uomo ha scelto a Mosca lo sciopero della fame. Si chiama Andrej Sackharov ed è un fisico famoso. Mi sembra importante che un uomo di scienza prenda l'arma di protesta che fu di [[Mahatma Gandhi|Gandhi]]. ([[Eugenio Montale]]) *Lui almeno non ha potuto vedere come è finita la sua coraggiosa battaglia. Non saprà mai di aver contribuito a fare arricchire i nuovi ladruncoli democratici. ([[Ėduard Limonov]]) *Noi siamo con chiunque scelga l'arma della [[non-violenza|non violenza]]: si chiami in terra lontana, Andrej Sakharov, o più vicino a noi, [[Marco Pannella]]. ([[Eugenio Montale]]) *Sacharov è l'esempio tipico dell'intellettuale che non vuole nient'altro che ciò che tutti noi – compresi i critici del nostro sistema – pretendiamo, vale a dire esprimere la propria opinione. ([[Norbert Leser]]) *Sacharov era il nostro Mandela, e senza di lui potemmo fingere di metterci i crimini dell'Unione sovietica alle spalle senza mai affrontarli veramente. ([[Garri Kasparov]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Andrej Sakharov, ''Memorie'', traduzione di Elena Gori Corti, SugarCo, Milano, 1990. ISBN 88-7198-035-2 *Andrej Sakharov, ''Messaggio''; citato in ''Le testimonianze del Tribunale Sacharov sulla violazione dei diritti dell'uomo nell'Unione Sovietica'', a cura di [[Mario Corti]], Cooperativa editoriale «La Casa di Matriona», Milano, 1976. ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Sacharov, Andrej}} [[Categoria:Fisici russi]] [[Categoria:Dissidenti sovietici]] hgl7fpp9av3v2zuwyw47ucuk03lj44v 1356087 1356086 2024-12-14T14:25:04Z Mariomassone 17056 1356087 wikitext text/x-wiki [[File:Andrei Sakharov 1989 (cropped).jpg|thumb|right|Sacharov nel 1989]] {{Premio|Nobel|la pace ('''1975''')}} '''Andrej Dmitrievič Sacharov''' (1921 – 1989), fisico sovietico. ==Citazioni== *Gorbaciov insiste tanto sull'importanza dei soviet elettivi, ma quando un soviet regionale ed uno di una Repubblica decidono liberamente in una terminata direzione e il loro volere non è rispettato, si tratta d'una contraddizione.<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0958_01_1988_0077_0004_12975545/ ''Sacharov critica Gorbaciov''], ''La Stampa'', 12 aprile 1988</ref> *Io considero particolarmente importante il superamento della divisione del mondo in gruppi contrapposti di stati, e quindi il processo di avvicinamento (di convergenza) del sistema socialista e capitalista.<ref name=sordi/> *Io sono convinto che il «compito sommo» degli istituti umani, fra cui anche il progresso, sia quello non solo di preservare gli uomini da sofferenze inutili e da morte precoce, ma anche di conservare nell'uomo tutta la sua umanità: la gioia del lavoro svolto con l'intelligenza delle mani e della testa, la gioia del mutuo soccorso e di un rapporto felice con gli uomini e con la natura, la gioia della conoscenza dell'arte.<ref name=sordi/> *La vita spirituale degli uomini, i loro impulsi profondi, la loro spinta all'azione sono le cose più difficili da prevedere, ma proprio da queste dipende la morte o la salvezza della civiltà.<ref>Da ''Il mondo attraverso mezzo secolo''.</ref><ref name="sordi">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Penso che vadano sospese le Olimpiadi di Mosca, perché i Giochi non si possono svolgere in un Paese in guerra. E credo che l’[[Unione Sovietica|Urss]] debba ritirare le sue truppe dall’Afghanistan, ponendo fine a un’invasione che è stato uno degli errori più gravi che i nostri dirigenti abbiano mai fatto, minando la credibilità del nostro Stato, rivelando con chiarezza il pericolo che una società totalitaria chiusa rappresenta per il mondo intero.<ref>Citato in [[Ezio Mauro]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2023/09/03/news/mosca_chiude_il_centro_andrej_sacharov_chi_era_il_dissidente-413174414/?ref=RHLF-BG-I413214036-P14-S1-T1 La Russia ha ancora paura di Sacharov]'', ''Repubblica.it'', 4 settembre 2023.</ref> {{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0927_01_1989_0020_0007_12512482/ Sakharov: Gorbaciov sarà rovesciato]''|Intervista di Jean-Pierre Barou, ''La Stampa'', 26 gennaio 1989}} *Personalmente, penso che verrà rovesciato presto, e, insieme con lui, tutta quella parte del Paese che ha creduto alla perestrojka. Non scommetterei dieci rubli su [[Michail Gorbačëv|Gorbaciov]]. *Non vediamo giungere alcun risultato materiale della [[perestrojka]]. *Il segreto militare e diplomatico è una nozione che dovrebbe essere soppressa. *Penso di non avere mai avuto la vocazione del capo. Mi sforzo sempre di non rappresentare altro che me stesso. La mia posizione cambia anche a seconda delle circostanze esterne. *Gorbaciov ne parla molto. Dichiara che stiamo restaurando gli ideali dell'epoca di Lenin. In realtà, instauriamo qualcosa di fondamentalmente diverso, perché non ritorneremo all'epoca di Lenin. Impossibile. *Riducendo i ranghi dell'esercito, [[Nikita Sergeevič Chruščёv|Kruscev]] si era assunto grandi rischi. È per questo che l'hanno rovesciato. Ma grazie a lui abbiamo compiuto un formidabile passo in avanti. ==''Memorie''== *Non credo nei dogmi, non mi piacciono le Chiese ufficiali (soprattutto quelle troppo legate allo Stato, quelle che si distinguono per la loro esteriorità puramente rituale, il fanatismo, l'intolleranza).<br />Al tempo stesso non posso immaginarmi, non riesco a immaginarmi l'universo e la vita umana senza un principio che dia loro un significato, senza una fonte di «calore» spirituale esistente al di là della materia e delle sue leggi. Forse un tale modo di sentire può definirsi religioso. (p. 14) *I miei libri preferiti […] erano quelli di [[Jules Verne]], così attraenti, pieni di umorismo e ricchi di informazioni geografiche: ''I figli del capitano Grant'', ''L'isola misteriosa'' (grandioso libro sul lavoro dell'uomo e l'onnipotenza della scienza e della tecnica), ''Ventimila leghe sotto i mari'', insomma, quasi tutto! (p. 37) *Io ero un bambino […] in certa misura egocentrico, profondamente chiuso in me stesso e asociale in modo patologico. Non ho quasi nulla da raccontare dei rapporti con i miei compagni negli anni della scuola. Uno di loro […] diceva delle cose che mi sorprendevano. Ad esempio:<br />«È inutile che dicano che [[Lenin]] era buono, la sua frase preferita era: "Al mur-ro!"».<br />(Lo diceva imitando anche l'erre moscia di Lenin.) (pp. 43-44) *[…] [[David Samojlov]], poeta splendido, forse il migliore poeta contemporaneo di tradizione classica, erede diretto della poesia russa del XIX secolo. (p. 392) ==''Messaggio''== ===[[Incipit]]=== Sono grato che mi sia stata offerta la possibilità di intervenire a questo tribunale e che gli sia stato attribuito il mio nome. Lo considero un riconoscimento dei meriti non solo miei personali, ma anche di tutti coloro che nel mio paese cercano, attraverso un'azione aperta, di far sì che i diritti dell'uomo vengano rispettati e, specialmente, di coloro che a causa di questa loro attività pagano di persona. ===Citazioni=== *Un'amnistia politica sarebbe un importantissimo fattore di cambiamento del clima morale e politico del nostro paese, un contributo decisivo ai principi della distensione sia interna sia internazionale. (p. 8) *È molto importante che il Tribunale si pronunci in difesa dei membri del gruppo sovietico di [[Amnesty International]], arrestati rispettivamente nel 1974 e nel 1975 e in attesa del processo: [[Sergej Kovalev]] e [[Andrei Tverdokhlebov]] sono stati incriminati per la loro aperta e prolungata attività in nome dei diritti dell'uomo e per la libera informazione. (p. 9) ===[[Explicit]]=== I prigionieri politici della Mordvinia mi hanno incaricato di intervenire al Tribunale a loro nome. Non posso nominarli per cognome, ma è mio dovere farmi interprete dei loro desideri.<br>Spero che il Tribunale richiami la massima attenzione della stampa danese e mondiale e diventi una tappa importante sulla via del rafforzamento della lotta per i diritti dell'uomo nell'URSS. ==Citazioni su Andrej Sakharov== *Dove il potere nega, in forme palesi ma anche con mezzi occulti, la vera libertà, spuntano ogni tanto uomini ispirati come Andrej Sakharov e [[Marco Pannella]] che seguono la posizione spirituale più difficile che una vittima possa assumere di fronte al suo oppressore: il rifiuto passivo. Soli e inermi, essi parlano anche per noi. ([[Eugenio Montale]]) *Ho letto tempo fa che un uomo ha scelto a Mosca lo sciopero della fame. Si chiama Andrej Sackharov ed è un fisico famoso. Mi sembra importante che un uomo di scienza prenda l'arma di protesta che fu di [[Mahatma Gandhi|Gandhi]]. ([[Eugenio Montale]]) *Lui almeno non ha potuto vedere come è finita la sua coraggiosa battaglia. Non saprà mai di aver contribuito a fare arricchire i nuovi ladruncoli democratici. ([[Ėduard Limonov]]) *Noi siamo con chiunque scelga l'arma della [[non-violenza|non violenza]]: si chiami in terra lontana, Andrej Sakharov, o più vicino a noi, [[Marco Pannella]]. ([[Eugenio Montale]]) *Sacharov è l'esempio tipico dell'intellettuale che non vuole nient'altro che ciò che tutti noi – compresi i critici del nostro sistema – pretendiamo, vale a dire esprimere la propria opinione. ([[Norbert Leser]]) *Sacharov era il nostro Mandela, e senza di lui potemmo fingere di metterci i crimini dell'Unione sovietica alle spalle senza mai affrontarli veramente. ([[Garri Kasparov]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Andrej Sakharov, ''Memorie'', traduzione di Elena Gori Corti, SugarCo, Milano, 1990. ISBN 88-7198-035-2 *Andrej Sakharov, ''Messaggio''; citato in ''Le testimonianze del Tribunale Sacharov sulla violazione dei diritti dell'uomo nell'Unione Sovietica'', a cura di [[Mario Corti]], Cooperativa editoriale «La Casa di Matriona», Milano, 1976. ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Sacharov, Andrej}} [[Categoria:Fisici russi]] [[Categoria:Dissidenti sovietici]] rufwyg5ajqsu7whnjwo19fvloipgiac X-Files - Il film 0 21973 1356132 869040 2024-12-14T20:47:53Z Danyele 19198 /* Frasi */ +wl 1356132 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=X-Files - Il film |titolooriginale=The X Files |paese=Canada/Usa |anno=1998 |genere=fantascienza |regista=[[Rob Bowman]] |soggetto=[[Chris Carter]], [[Frank Spotnitz]] |sceneggiatore=[[Chris Carter]] |attori= *[[David Duchovny]]: Fox Mulder *[[Gillian Anderson]]: Dana Scully *[[Mitch Pileggi]]: Walter Skinner *[[William B. Davis]]: L'uomo che fuma *[[John Neville]]: L'uomo dalle mani curate *[[Dean Haglund]]: Richard Langly *[[Bruce Harwood]]: John Fitzgerald Byers *[[Tom Braidwood]]: Melvin Frohike *[[Don S. Williams]]: Primo Anziano *[[Martin Landau]]: Alvin Kurtzweil *[[Jeffrey DeMunn]]: Ben Bronschweig *[[Blythe Danner]]: Jana Cassidy *[[Terry O'Quinn]]: Darius Michaud *[[Armin Mueller-Stahl]]: Conrad Strughold *[[Lucas Black]]: Stevie |note= }} '''''X-Files – Il film''''', film del 1998 con [[David Duchovny]] e [[Gillian Anderson]], regia di [[Rob Bowman]]. == Frasi == * Qui è Bronschweig. Signore, quell'evento impossibile non previsto dai protocolli. È opportuno elaborare un piano. ('''Bronschweig''') * Non è più di moda rompere gli schemi? Il fattore sorpresa... l'agire a casaccio dell'inopinabilità... Se non impariamo ad anticipare l'imprevedibile, o ad aspettarci l'inaspettato in un universo di infinite possibilità, ci ritroveremo alla mercé di qualsiasi persona o cosa che non possa essere programmata, catalogata, o facilmente codificata. ('''Fox Mulder''') * Forse dovremmo annunciare una bomba a Houston. Stasera c'è una [[Finale (sport)|finalissima]] allo stadio. ('''Fox Mulder''') * Cosa vuoi? Coca, Pepsi, una [[fleboclisi|flebo]] di salina? ('''Fox Mulder''') *Altro che piccoli omini verdi. ('''Bronschweig''') * Teoricamente, tra undici ore dovrei essere a Washington per un'udienza, dal cui esito potrebbe dipendere una delle più grandi decisioni della mia vita, e dove mi ritrovo? Nel centro di Nientopoli, Texas, a caccia di autocisterne fantasma! ('''Dana Scully''') * I suoi alieni, agente Mulder. I suoi omini verdi. Sono giunti qui milioni di anni fa. ('''Uomo dalle mani curate''') * Sopravvivere. È la nostra unica parola d'ordine. ('''Uomo dalle mani curate''') * Non si fidi di nessuno, Mulder. ('''Uomo dalle mani curate''') == Dialoghi == *'''Mulder''': Sono la figura chiave di un'intricata trama governativa, un complotto teso a occultare la verità sull'esistenza degli extraterrestri. È una congiura internazionale, per dirla tutta. Ha i suoi uomini di punta ai più alti livelli della politica e tocca da vicino la vita di ogni uomo, donna o bambino del pianeta. Eh, eh! E nessuno ci crede, naturalmente. Io sono la spina nel fianco dei miei superiori e lo zimbello dei colleghi. Mi chiamano "Spettrale". "Lo Spettrale Mulder", la cui sorella venne rapita dagli alieni quand'era ancora bambino, e ora dà la caccia agli omini verdi con pistola e distintivo, e grida ai quattro venti o a chiunque gli dia ascolto che è scoccata l'ora e il cielo sta crollando. E quando succederà, perché succederà, sarà la madre di tutte le catastrofi.<br> '''Barista''': Ho capito. Complimenti, hai fatto tredici, spettrale Mulder. *'''Scully''': Ma sei ubriaco?<br> '''Mulder''': Sì, sì, fino a mezz'ora fa ero ubriaco, sì.<br> '''Scully''': Cioè prima o dopo avere deciso di venire qui?<br> '''Mulder''': È una domanda un po' impegnativa. *'''Detective''': Scusi, lei. Desidera?<br> '''Mulder''': Abita qui il dottor Kurtzweil?<br> '''Detective''': Se vuole saperlo, ci sarà un motivo.<br> '''Mulder''': Sì, lo sto cercando.<br> '''Detective''': Se lo cerca, ci sarà un motivo.<br> [...]<br> '''Detective''': Lo stanno cercando anche i Federali. Bel commercio ha messo su, eh?<br> '''Mulder''': Cioè?<br> '''Detective''': Vendeva porno foto di bambini via internet. Lo cerca per qualche altra ragione?<br> '''Mulder''': Sì. Sì, avevo appuntamento per un'ecografia dell'utero. *'''Mulder''': Io dico a sinistra.<br> '''Scully''': Non so perché, io dico a destra, invece.<br> '''Mulder''': Cinque anni insieme, e quante volte mi sono sbagliato, Scully? Mai. Almeno riguardo alle strade. *'''Scully''': Non ti viene in mente di chi può essere la trovata di coltivare granturco in pieno deserto?<br> '''Mulder''': Mah, quelle potrebbero essere confezioni giganti di popcorn apri-e-cuoci. *'''Mulder''': Lei non era quello che sa tutto?<br> '''Kurtzweil''': Sì, cioè... quasi tutto. *'''Mulder''': Che cos'hai?<br>'''Scully''': Salt Lake City, Utah, trasferita con effetto immediato. Ho già dato a Skinner la mia lettera di dimissioni.<br> '''Mulder''': Non puoi mollare proprio adesso, Scully.<br>'''Scully''': Sì che posso mollare. Sono stata incerta se dirtelo o no personalmente...<br>'''Mulder''': Scully, siamo a un passo dalla verità! L'abbiamo in pugno!<br> '''Scully''': No, tu sei ad un passo dalla verità. Ti prego, è già così difficile.<br>'''Mulder''': Ma come, dopo tutte le cose che hai scoperto, prendi e te ne vai?<br> '''Scully''': L'ho già fatto. E indietro non si torna.<br>'''Mulder''': Scully, ragiona, ho bisogno di te.<br />'''Scully''': Di me non hai alcun bisogno. Anzi, semmai è il contrario... sono stata una palla al piede. Ciao. <br />'''Mulder''': Se vuoi raccontartela così per andar via con la coscienza pulita, padronissima, però ti sbagli!<br> '''Scully''': Per quale altro motivo anni fa mi avrebbero assegnato a te? Se non per invalidare il tuo lavoro, per metterti un freno, per imbrigliarti?<br> '''Mulder''': Sei stata la mia salvezza. Per quanto odioso e frustrante mi apparisse talvolta, il tuo insopportabile razionalismo mi ha evitato di prendere migliaia di cantonate! L'onestà l'ho imparata da te. Mi hai fatto diventare adulto. Io ti devo tutto quello che sono, invece tu a me non devi niente. Non so se me la sento di andare avanti da solo. Non so neanche se ci riuscirei. E se mollo adesso, gliela do vinta. *'''Uomo dalle mani curate''': Scenda, per favore.<br> '''Mulder''': Perché? Ormai la tappezzeria è rovinata. *'''Mulder''': Quante volte ci siamo trovati a questo punto, Scully? Così vicini? Tanto vicini alla verità da sfiorarla? E per l'ennesima volta, nonostante quello che sappiamo, ci ritroviamo al punto di partenza.<br> '''Scully''': È diverso, stavolta.<br> '''Mulder''': È tutto uguale. Avevi ragione a voler mollare. Dovresti tenerti alla larga da me più che puoi. Vattene! Non voglio vederti morire, Scully, in nome di una folle causa che è soltanto mia. Torna a fare il medico. Finché sei in tempo, approfittane.<br> '''Scully''': Non riesco. Non voglio. Tornerò a fare il medico, ma il mio posto adesso è accanto a te. Io non ti lascio. Per il virus che mi ha infettata, di qualunque natura esso sia, c'è una cura efficace. Mulder, l'hai avuto tra le mani, il vaccino. Immagina quante vite si possono salvare. Se io mollo adesso, gliela do vinta. *'''Strughold''': Il caldo l'ha messa a dura prova. Perché ha affrontato un viaggio così faticoso?<br> '''Smoking man''': Per parlare di una certa questione.<br> '''Strughold''': Ci sono anche i canali ordinari, volendo.<br> '''Smoking man''': Si tratta dell'agente Mulder.<br> '''Strughold''': Dio, ancora Mulder. È un'ossessione.<br> '''Smoking man''': Ha visto più di quanto doveva.<br> '''Strughold''': Cos'ha visto in realtà? Poche tessere di un immenso mosaico.<br> '''Smoking man''': Ha ripreso a indagare. E con che ostinazione.<br> '''Strughold''': È pur sempre isolato. E un uomo solo non può sfidare il futuro. == Voci correlate == *''[[X-Files]]'' – La serie ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''X-Files - Il film''|w}} [[Categoria:Film di fantascienza]] qy3h6wd2jv2es86lojy9j3gmny9hyej Diritto di asilo 0 33989 1356075 1069719 2024-12-14T14:05:48Z Wiccio 43730 +1 Behrouz Boochani 1356075 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Richiedenti asilo Europa 2015.png|thumb|Richiedenti asilo in Europa, 2015]] Citazioni sul '''diritto di asilo'''. *È molto meglio esaminare nei luoghi di partenza se gli immigrati possano avere diritto di asilo. ([[Silvio Berlusconi]]) *Il diritto di asilo fa parte dei diritti soggettivi di coloro i quali viaggiano tra un Paese e l'altro. ([[Angelino Alfano]]) *Il diritto di asilo va esaminato solo nel momento in cui si entra nelle acque italiane. Questa linea del governo produrrà un tam tam che porterà grande vantaggio a noi e a tanti disperati che non saranno sottoposti a questi inutili viaggi. Respingerli immediatamente evita loro una sofferenza. ([[Ignazio La Russa]]) *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'Italia ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo. ([[Gianfranco Fini]]) *Scrivere e leggere è un modo per restituire un volto ai rifugiati, per documentare questa storia, per promuovere una trasformazione e per proteggere l’identità di chi non ha altra scelta che esercitare il diritto di richiedere asilo. ([[Behrouz Boochani]]) *Sul diritto d'asilo e la società multietnica il presidente della Camera [[Gianfranco Fini|Fini]] continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul}} [[Categoria:Diritti umani]] [[Categoria:Migrazioni umane]] [[Categoria:Storia del diritto]] [[Categoria:Teoria del diritto]] hmyhdqb3msdp3et3auirnhovw122e85 Deuteronomio 0 51052 1356173 1355594 2024-12-15T09:37:47Z Spinoziano 2297 1356173 wikitext text/x-wiki {{Template:Antico Testamento}} '''''Deuteronomio''''', testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana. ==[[Incipit]]== Queste sono le parole che [[Mosè]] rivolse a tutto Israele oltre il [[Giordano (fiume)|Giordano]], nel deserto, nella valle dell'Araba, di fronte a Suf, tra Paran, Tofel, Laban, Cazerot e Di-Zaab. Vi sono undici giornate dall'[[Monte Oreb|Oreb]], per la via del [[monte Seir]], fino a [[Kades|Kades-Barnea]]. Nel quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò agli Israeliti, secondo quanto il Signore gli aveva ordinato di dir loro. Dopo aver sconfitto [[Sicon]], re degli [[Amorrei|Amorrèi]], che abitava in [[Chesbon|Chesbòn]], e [[Og (personaggio biblico)|Og]], re di [[Bašan|Basan]], che abitava in Astarot e in Edrei, oltre il Giordano, nel paese di [[Moabiti|Moab]], Mosè cominciò a spiegare questa [[Legge mosaica|legge]]: {{NDR|''La sacra Bibbia'', edizione CEI, 1974}} ==Citazioni== *Nei vostri [[Giudizio|giudizi]] non avrete riguardi personali, darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio [...]. (1, 17; 1974) *Quelli si incamminarono, salirono verso i monti, giunsero alla valle di [[Escol]] ed esplorarono il paese. Presero con le mani i frutti del paese, ce li portarono e ci fecero questa relazione: È buono il paese che il Signore nostro Dio sta per darci. (1, 24 – 25; 1974) *Io ve lo dissi, ma voi non mi ascoltaste; anzi vi ribellaste all'ordine del Signore, foste presuntuosi e osaste salire verso i monti. Allora gli Amorrèi, che abitano quella montagna, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api e vi batterono in Seir fino a [[Corma]]. Voi tornaste e piangeste davanti al Signore; ma il Signore non diede ascolto alla vostra voce e non vi porse l'orecchio. Così rimaneste in [[Kades]] molti giorni, per tutto il tempo in cui vi siete rimasti. (1, 43 – 46; 1974) *[...] ci incamminammo verso il deserto in direzione del Mar Rosso, come il Signore mi aveva detto, e per lungo tempo girammo intorno alla montagna di [[Monte Seir|Seir]]. Il Signore mi disse: «Avete girato abbastanza intorno a questa montagna; volgetevi verso settentrione. Da' quest'ordine al popolo: Voi state per passare i confini dei figli di [[Esaù]], vostri fratelli, che dimorano in Seir; essi avranno paura di voi, ma state molto attenti: non muovete loro guerra, perché della loro terra io non vi darò neppure quanto ne può calcare la pianta di un piede; infatti ho dato la montagna di Seir in proprietà a Esaù. [...]». Allora passammo oltre i nostri fratelli, i figli di Esaù, che abitano in Seir, lungo la via dell'Araba [...]. (2, 1 – 8; 2008) *Il Signore mi disse: Non attaccare [[Moabiti|Moab]] e non gli muovere guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel suo paese; infatti ho dato [[Ar (città)|Ar]] ai figli di [[Lot]], come loro proprietà. Prima vi abitavano gli [[Emim]]: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli [[Anakiti]]. Erano anch'essi considerati [[Refaim]] come gli Anakiti; ma i Moabiti li chiamavano Emim. (2, 9 – 11; 1974) *Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar, e ti avvicinerai agli [[Ammoniti (popolo)|Ammoniti]]. Non li attaccare e non muover loro guerra, perché io non ti darò nessun possesso nel paese degli Ammoniti; infatti l'ho dato in proprietà ai figli di Lot. Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi abitavano i Refaim e gli Ammoniti li chiamavano Zanzummim: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakiti; ma il Signore li aveva distrutti davanti agli Ammoniti, che li avevano scacciati e si erano stabiliti al loro posto. (2, 18 – 21; 1974) *Da [[Aroer]], che è sull'orlo della valle dell'[[Wadi Mujib|Arnon]], e dalla città che è sul torrente stesso, fino a [[Galaad|Gàlaad]], non ci fu città che fosse inaccessibile per noi: il Signore nostro Dio le mise tutte in nostro potere. (2, 36; 1974) *Così il Signore nostro Dio mise in nostro potere anche [[Og (personaggio biblico)|Og]], re di [[Bašan|Basan]], con tutta la sua gente [...]; non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in Basan. Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre, senza contare le città aperte, che erano molto numerose. Noi [...] votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. Ma il bestiame e le spoglie delle città asportammo per noi come preda. (3, 3 – 7; 1974) *In quel tempo prendemmo ai due re degli Amorrei la terra che è oltre il Giordano, dal torrente Arnon al monte [[Monte Hermon|Ermon]] – quelli di Sidone chiamano Sirion l'Ermon, mentre gli Amorrei lo chiamano Senir [...]. (3, 8 – 9; 2008) *Perché [[Og (personaggio biblico)|Og]], re di Basan, era rimasto l'unico superstite dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è forse a [[Amman|Rabba]] degli Ammoniti? È lungo nove cubiti secondo il cubito di un uomo. (3, 11; 1974) *Iair, figlio di [[Manasse (patriarca)|Manàsse]], prese tutta la regione di Argob, sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano [[Villaggi di Iair]]. (3, 14; 1974) *Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo. (4, 1 – 2; 1974) *Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E qual grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo? (4, 5 – 8; 1974) *Il giorno in cui sei comparso davanti al Signore, tuo Dio, sull'[[Monte Oreb|Oreb]], il Signore mi disse: «Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi per tutti i giorni della loro vita sulla terra, e le insegnino ai loro figli». Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; il monte ardeva, con il fuoco che si innalzava fino alla sommità del cielo, fra tenebre, nuvole e oscurità. (4, 10 – 11; 2008) *Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era soltanto una voce. Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè i [[dieci comandamenti]], e li scrisse su due tavole di pietra. A me in quel tempo il Signore ordinò di insegnarvi leggi e norme, perché voi le metteste in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso. Poiché dunque non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche [[idolatria|idolo]], la figura di maschio o femmina [...]. (4, 12 – 16; 1974) *Il Signore nostro Dio ha stabilito con noi un'alleanza sull'Oreb. Il Signore non ha stabilito questa alleanza con i nostri padri, ma con noi che siamo qui oggi tutti in vita. Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte dal fuoco, mentre io stavo tra il Signore e voi, per riferirvi la parola del Signore, perché voi avevate paura di quel fuoco e non eravate saliti sul monte. (5, 2 – 5; 1974) *Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu [[Amor di Dio|amerai il Signore]] tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. (6, 4 – 5; 1974) *Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome. Non seguirete altri dèi [...].<ref>{{Cfr}} ''[[Vangelo secondo Matteo]]'': «Sta scritto: ''Adora il Signore Dio tuo | e a lui solo rendi culto''».</ref> (6, 13 – 14; 1974) *Non tenterete il Signore vostro Dio come lo tentaste a [[Massa (Bibbia)|Massa]].<ref>Cfr. ''[[Vangelo secondo Matteo]]'': «Sta scritto anche: ''Non tentare il Signore Dio tuo''».</ref> (6, 16; 1974) *Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà introdotto nella terra in cui stai per entrare per prenderne possesso e avrà scacciato davanti a te molte nazioni: gli Ittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, quando il Signore, tuo Dio, le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio. Con esse non stringerai alcuna alleanza e nei loro confronti non avrai pietà. (7, 1 – 2; 2008) *Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore Dio tuo sta per consegnare a te; il tuo occhio non li compianga; non servire i loro dèi, perché ciò è una trappola per te. (7, 16; 1974) *Anche i [[Calabrone|calabroni]] manderà contro di loro il Signore, tuo Dio, finché non siano periti quelli che saranno rimasti illesi o nascosti al tuo sguardo. (7, 20; 2008) *Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di [[Manna (Bibbia)|manna]], che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.<ref>Cfr. ''[[Vangelo secondo Matteo]]'': «Sta scritto: ''Non di solo pane vivrà l'uomo, | ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio''».</ref> (8, 2 – 3; 1974) *Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo [[Correzione|corregge]] il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te. (8, 5; 1974) *Oggi tu stai per attraversare il Giordano per andare a conquistare nazioni più grandi e più potenti di te, città grandi e fortificate fino al cielo, un popolo grande e alto di statura, i figli degli [[Anakiti]], che tu conosci e dei quali hai sentito dire: «Chi mai può resistere ai figli di Anak?». Sappi dunque oggi che il Signore, tuo Dio, passerà davanti a te come fuoco divoratore, li distruggerà e li abbatterà davanti a te. (9, 1 – 3; 2008) *Quando il Signore, tuo Dio, li avrà scacciati davanti a te, non pensare: «A causa della mia giustizia, il Signore mi ha fatto entrare in possesso di questa terra». È invece per la malvagità di queste nazioni che il Signore le scaccia davanti a te. (9, 4; 2008) *Quando il Signore volle farvi partire da [[Kades|Kades-Barnea]] dicendo: «Entrate e prendete in possesso la terra che vi do», voi vi ribellaste all'ordine del Signore, vostro Dio, non aveste fede in lui e non obbediste alla sua voce. (9, 23; 2008) *In quel tempo il Signore prescelse la [[Levi (tribù)|tribù di Levi]] per portare l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore al suo servizio e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad oggi. Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità, come il Signore tuo Dio gli aveva detto. (10, 8 – 9; 1974) *[[Circoncisione|Circoncidete]] dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca; perché il Signore vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il [[Straniero|forestiero]] e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto. (10, 16 – 19; 1974) *Temi il Signore, tuo Dio, servilo, restagli fedele e [[Giuramento|giura]] nel suo nome. (10, 20; 2008) *Voi riconoscete oggi – poiché non parlo ai vostri figli che non hanno conosciuto né hanno visto le lezioni del Signore vostro Dio – voi riconoscete la sua grandezza [...]; ciò che ha fatto a [[Dathan|Datan]] e ad [[Abiram]], figli di Eliab, figlio di [[Ruben (tribù)|Ruben]]; come la terra ha spalancato la bocca e li ha inghiottiti con le loro famiglie, le loro tende e quanto a loro apparteneva, in mezzo a tutto Israele. (11, 2 – 6; 1974) *Vedete, io pongo oggi davanti a voi [[benedizione e maledizione]]: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto. Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà introdotto nella terra in cui stai per entrare per prenderne possesso, tu porrai la benedizione sul monte [[Garizim|Garizìm]] e la maledizione sul monte [[Ebal]]. Questi monti non si trovano forse oltre il Giordano, oltre la via verso occidente, nella terra dei Cananei che abitano l'Araba, di fronte a [[Galgala|Gàlgala]], presso le Querce di Morè? Voi di fatto state per attraversare il Giordano, per prendere possesso della terra che il Signore, vostro Dio, vi dà: voi la possederete e l'abiterete. (11, 26 – 31; 2008) *[[Riguardi|Guardati]] bene, finché vivrai nel tuo paese, dall'abbandonare il [[Leviti|levita]]. (12, 19; 1974) *[...] astieniti dal mangiare il [[sangue]], perché il sangue è la vita; tu non devi mangiare la vita insieme con la carne. Non lo mangerai, lo spargerai per terra come acqua. Non lo mangerai perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te: facendo ciò che è retto agli occhi del Signore. (12, 23 – 25; 1974) *[...] anche il [[Maiale|porco]], che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri. (14, 8; 1974) *Non farai cuocere un [[capretto]] nel latte di sua madre. (14, 21; 1974) *Osserva il mese delle nuove mèssi e il principio della primavera, per far in esso la [[Pesach|Pasqua]] del Signore Dio tuo; in quel mese infatti il Signore Dio tuo, di notte, ti condusse via dall'Egitto. (16, 1; 1959) :Osserva il mese di [[Abib]] e celebra la pasqua in onore del Signore tuo Dio perché nel mese di Abib il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire dall'Egitto, durante la notte. (1974) *Con la vittima non mangerai pane lievitato; con essa per sette giorni mangerai gli [[Pane azzimo|azzimi]], pane di afflizione, perché sei uscito in fretta dalla terra d'Egitto. (16, 3; 2008) *Quando si metterà la falce nella messe, comincerai a contare sette settimane e celebrerai la [[Shavuot|festa delle Settimane]] per il Signore, tuo Dio, offrendo secondo la tua generosità e nella misura in cui il Signore, tuo Dio, ti avrà benedetto. Gioirai davanti al Signore, tuo Dio, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava, il levita che abiterà le tue città, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome. (16, 9 – 11; 2008) *Celebrerai la [[Sukkot|festa delle capanne]] per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città. Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento. Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne; nessuno si presenterà davanti al Signore a mani vuote. (16, 13 – 16; 1974) *Ti costituirai [[Giudice|giudici]] e scribi in tutte le città che il Signore tuo Dio ti dà, tribù per tribù; essi giudicheranno il popolo con giuste sentenze. Non farai violenza al [[diritto]], non avrai riguardi personali e non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e corrompe le parole dei giusti. La [[giustizia]] e solo la giustizia seguirai, per poter vivere e possedere il paese che il Signore tuo Dio sta per darti. (16, 18 – 20; 1974) *Qualora si trovi in mezzo a te, in una delle città che il Signore tuo Dio sta per darti, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi del Signore tuo Dio, trasgredendo la sua alleanza, e che vada e serva altri dèi e si prostri davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito del cielo, contro il mio comando, quando ciò ti sia riferito o tu ne abbia sentito parlare, informatene diligentemente; se la cosa è vera, se il fatto sussiste, se un tale abominio è stato commesso in Israele, farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che avrà commesso quell'azione cattiva e [[lapidazione|lapiderai]] quell'uomo o quella donna, così che muoia. (17, 2 – 5; 1974) *I sacerdoti leviti, tutta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità insieme con Israele; vivranno dei sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, e della sua eredità. Non avranno alcuna eredità tra i loro fratelli; il Signore è la loro eredità, come ha loro promesso. (18, 1 – 2; 1974) *Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la [[divinazione]] o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. (18, 10 – 12; 1974) *Un solo [[Testimonianza|testimonio]] non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato questi abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni. Qualora un testimonio iniquo si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione, i due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. I giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimonio risulta falso perché ha deposto il falso contro il suo fratello, farete a lui quello che egli aveva pensato di fare al suo fratello. (19, 15 – 19; 1974) *I capi aggiungeranno al popolo: C'è qualcuno che abbia paura e cui venga meno il [[coraggio]]? Vada, torni a casa, perché il coraggio dei suoi fratelli non venga a mancare come il suo. (20, 8; 1974) *Quando cingerai d'[[assedio]] una città per lungo tempo, per espugnarla e conquistarla, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure; ne mangerai il frutto, ma non li taglierai, perché l'albero della campagna è forse un uomo, per essere coinvolto nell'assedio? Soltanto potrai distruggere e recidere gli alberi che saprai non essere alberi da frutto, per costruire opere d'assedio contro la città che è in guerra con te, finché non sia caduta. (20, 19 – 20; 1974) *Se vedi smarriti un [[bue]] o una [[pecora]] di tuo fratello, tu non devi fingere di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli a tuo fratello. Se tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci, accoglierai l'[[animale]] in casa tua: rimarrà da te finché tuo fratello non ne faccia ricerca e allora glielo renderai. (22, 1 – 2; 1974) *Se vedi l'[[asino]] del tuo fratello o il suo bue caduto nella strada, tu non fingerai di non averli scorti, ma insieme con lui li farai rialzare. (22, 4; 1974) *La [[Maschio e femmina|donna]] non si [[Vestito|vestirà]] da uomo, né l'[[Maschio e femmina|uomo]] da donna; perché chi fa queste cose è in abominazione presso Dio. (22, 5; 1959) *Se camminando troverai per la via, su un albero o in terra, un [[nido]] d'[[Uccello|uccelli]], con la madre a covarvi i piccoli o le uova, non la prenderai insieme coi piccoli, ma la lascerai andar libera tenendo per te i piccoli, acciò bene te ne venga, e tu abbia lunga vita. (22, 6 – 7; 1959) *Quando costruirai una casa nuova, farai un [[parapetto]] intorno alla tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora uno cada di là. (22, 8; 1974) *Non [[seme|seminerai]] nella tua [[vigneto|vigna]] semi di due specie diverse, perché altrimenti tutto il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna diventerà cosa consacrata. Non devi [[aratura|arare]] con un bue e un asino [[giogo|aggiogati]] assieme. Non ti vestirai con un tessuto misto, fatto di [[lana]] e di [[Lino (fibra)|lino]] insieme. (22, 9 – 11; 1974) *Metterai [[Fiocco|fiocchi]] alle quattro estremità del [[mantello]] con cui ti copri. (22, 12; 1974) *Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te. (22, 23 – 24; 1974) *Non entrerà nella comunità del Signore chi ha il [[Pene|membro]] contuso o mutilato. Il [[Figlio naturale|bastardo]] non entrerà nella comunità del Signore; nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore. L'[[Ammoniti (popolo)|Ammonita]] e il [[Moabiti|Moabita]] non entreranno nella comunità del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore; non vi entreranno mai perché non vi vennero incontro con il pane e con l'acqua nel vostro cammino quando uscivate dall'Egitto e perché hanno prezzolato contro di te [[Balaam]], figlio di Beor, da Petor nel paese dei due fiumi, perché ti maledicesse. (23, 2 – 5; 1974) *Non avrai in abominio l'[[Edomiti|Edomita]], perché è tuo fratello. (23, 8; 2008) *Non consegnerai al suo padrone uno [[Schiavitù|schiavo]] che, dopo essergli fuggito, si sarà rifugiato presso di te. Rimarrà da te, in mezzo ai tuoi, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio. Non lo opprimerai. (23, 16 – 17; 2008) *Non vi sarà alcuna donna dedita alla [[prostituzione sacra]] tra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d'Israele. Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore tuo Dio. (23, 18 – 19; 1974) *Quando avrai fatto un [[Voto (religione)|voto]] al Signore tuo Dio, non tarderai a soddisfarlo, perché il Signore tuo Dio te ne domanderebbe certo conto e in te vi sarebbe un peccato. Ma se ti astieni dal far voti non vi sarà in te peccato. (23, 22 – 23; 1974) *Se entri nella [[vigna]] del tuo prossimo, potrai mangiare uva, secondo il tuo appetito, a sazietà, ma non potrai metterne in alcun tuo recipiente. Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai coglierne spighe con la mano, ma non mettere la falce nella messe del tuo prossimo. (23, 25 – 26; 1974) *Nessuno prenderà in pegno né le due pietre della [[macina]] domestica né la pietra superiore della macina, perché sarebbe come prendere in pegno la vita. (24, 6; 1974) *Quando si troverà un uomo che abbia [[Sequestro di persona|rapito]] qualcuno dei suoi fratelli tra gli Israeliti, l'abbia sfruttato come schiavo o l'abbia venduto, quel ladro sarà messo a morte. (24, 7; 2008) *In caso di lebbra bada bene di osservare diligentemente e fare quanto i sacerdoti leviti vi insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro ordinato. Ricòrdati di quello che il Signore tuo Dio fece a [[Miriam (Esodo)|Maria]] durante il viaggio, quando uscivate dall'Egitto. (24, 8 – 9; 1974) *Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo [[pegno]]. Te ne starai fuori e l'uomo a cui avrai fatto il prestito ti porterà fuori il pegno. Se quell'uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno. Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa dormire con il suo mantello e benedirti. (24, 10 – 13; 2008) *Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città; gli darai il suo [[salario]] il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e vi volge il desiderio; così egli non griderà contro di te al Signore e tu non sarai in peccato. (24, 14 – 15; 1974) *Quando, facendo la [[mietitura]] nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi [[ulivo|ulivi]], non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. Quando [[vendemmia|vendemmierai]] la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. (24, 19 – 21; 1974) *Se il colpevole avrà meritato di essere [[Fustigazione|fustigato]], il giudice lo farà stendere per terra e fustigare in sua presenza, con un numero di colpi proporzionati alla gravità della sua colpa. Gli farà dare non più di quaranta colpi, perché, aggiungendo altre battiture a queste, la punizione non risulti troppo grave e il tuo fratello resti infamato ai tuoi occhi. (25, 2 – 3; 1974) *Non metterai la [[museruola]] al [[bue]], mentre sta trebbiando. (25, 4; 1974) *Non avrai in casa due tipi di ''[[Efa (unità di misura)|efa]]'', una grande e una piccola. Terrai un peso completo e giusto, terrai un{{'}}''efa'' completa e giusta, perché tu possa aver lunga vita nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti. (25, 14 – 15; 1974) *Ricordati di ciò che ti ha fatto [[Amaleciti|Amalek]] lungo il cammino quando uscivate dall'Egitto: come ti assalì lungo il cammino e aggredì nella tua carovana tutti i più deboli della retroguardia, mentre tu eri stanco e sfinito, e non ebbe alcun timor di Dio. Quando dunque il Signore tuo Dio ti avrà assicurato tranquillità, liberandoti da tutti i tuoi nemici all'intorno nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità, cancellerai la memoria di Amalek sotto al cielo: non dimenticare! (25, 17 – 19; 1974) *Quando dunque avrete passato il Giordano, erigerete sul monte [[Ebal]] queste pietre, che oggi vi comando, e le intonacherete di calce. Là costruirai anche un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di ferro. Costruirai l'altare del Signore tuo Dio con pietre intatte e sopra vi offrirai olocausti al Signore tuo Dio, offrirai sacrifici di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio. Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben chiara. (27, 4 – 8; 1974) *Quando avrete passato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte [[Garizim]] per benedire il popolo: [[Simeone (tribù)|Simeone]], [[Levi (tribù)|Levi]], [[Giuda (tribù)|Giuda]], [[Issachar (tribù)|Issacar]], [[Giuseppe (tribù)|Giuseppe]] e [[Beniamino (tribù)|Beniamino]]; ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: [[Ruben (tribù)|Ruben]], [[Gad (tribù)|Gad]], [[Aser (tribù)|Aser]], [[Zabulon (tribù)|Zàbulon]], [[Dan (tribù)|Dan]] e [[Neftali (tribù)|Nèftali]]. (27, 12 – 13; 1974) *Maledetto chi sposta i [[confine|confini]] del suo prossimo! Tutto il popolo dirà: Amen. Maledetto chi fa smarrire il cammino al [[cecità|cieco]]! Tutto il popolo dirà: Amen. Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo dirà: Amen. (27, 17 – 19; 1974) *Aprirà il Signore il più grande dei suoi tesori, il [[cielo]], per dare alla tua terra, a' suoi tempi, la pioggia [...]. (28, 12; 1959) *Porterai molta semente al campo e raccoglierai poco, perché la [[locusta]] la divorerà. (28, 38; 1974) *Allora la generazione futura, i vostri figli che sorgeranno dopo di voi e lo straniero che verrà da una terra lontana, quando vedranno i flagelli di quel paese e le malattie che il Signore gli avrà inflitte: tutto il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, non sarà seminato e non germoglierà, né erba di sorta vi crescerà, come dopo lo sconvolgimento di [[Sodoma|Sòdoma]], di [[Gomorra]], di [[Adma]] e di [[Zeboim]], distrutte dalla sua collera e dal suo furore, diranno, dunque, tutte le nazioni: Perché il Signore ha trattato così questo paese? Perché l'ardore di questa grande collera? E si risponderà: Perché hanno abbandonato l'alleanza del Signore, Dio dei loro padri [...]. (29, 21 – 24; 1974) *Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge. (29, 28; 1974) *Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: «Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?». Non è di là dal mare, perché tu dica: «Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?». Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. (30, 11 – 14; 2008) *Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso. (30, 15 – 16; 1974) *Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe. (30, 19 – 20; 1974) *Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Io oggi ho centoventi anni. Non posso più andare e venire. Il Signore mi ha detto: Tu non attraverserai questo [[Giordano (fiume)|Giordano]]. Il Signore tuo Dio lo attraverserà davanti a te, lui distruggerà quelle nazioni davanti a te e le caccerà. Giosuè lo attraverserà davanti a te, come ti ha detto il Signore. [...] Non abbiate paura, non spaventatevi dinanzi a loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te: non ti abbandonerà e non ti trascurerà». (31, 1 – 6; 2010) *''Voglio proclamare il nome del Signore: | date gloria al nostro Dio! | Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua; | tutte le sue vie sono giustizia; | è un Dio verace e senza malizia; | Egli è giusto e retto.'' ([[Mosè]]: 32, 3 – 4; 1974) *''Perché porzione del Signore è il suo popolo, | Egli lo trovò in terra deserta, | in una landa di ululati solitari. | Lo circondò, lo allevò, | lo custodì come pupilla del suo occhio. | Come un'[[aquila]] che veglia la sua nidiata, | che vola sopra i suoi nati, | egli spiegò le ali e lo prese, | lo sollevò sulle sue ali.'' (Mosè: 32, 9 – 11; 1974) *''La loro vite è dal ceppo di [[Sodoma e Gomorra|Sòdoma]], | dalle piantagioni di [[Sodoma e Gomorra|Gomorra]]. | La loro uva è velenosa, | ha grappoli amari. | Tossico di serpenti è il loro vino, | micidiale veleno di vipere.'' (32, 32 – 33; 1974) *''A me la vendetta e la retribuzione, | quando il loro piede vacillerà! | Poiché il giorno della sventura è vicino | e ciò che li aspetta non tarderà.'' (32, 35; 1994) *[...] il Signore disse a Mosè: «Sali su questo monte degli [[Abarim|Abarìm]], sul [[monte Nebo]], che è nella terra di Moab, di fronte a Gerico, e contempla la terra di Canaan, che io do in possesso agli Israeliti. Muori sul monte sul quale stai per salire e riunisciti ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul [[Monte Cor|monte Or]] ed è stato riunito ai suoi antenati, perché siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di [[Meriba|Merìba]] di Kades, nel deserto di Sin, e non avete manifestato la mia santità in mezzo agli Israeliti. Tu vedrai la terra davanti a te, ma là, nella terra che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!». (32, 48 – 52; 2008) :Sali su questa montagna Abarim, o Dei Passaggi, sul monte Nebo, nella terra di Moab, di contro a Gerico; guarda di lì la terra di Canaan ch'io darò in possesso a' figli di Israele; e su quel monte poi muori. (32, 49; 1959) *''Viva [[Ruben (tribù)|Ruben]] e non muoia, | ma resti piccolo di numero.'' (Mosè: 33, 6; 1959) *''Da' a [[Levi (tribù)|Levi]] i tuoi [[Urim e Tummim|tummìm]] | e i tuoi urìm all'uomo a te fedele, | che hai messo alla prova a [[Massa (Bibbia)|Massa]], | per cui hai litigato presso le acque di [[Meriba|Merìba]]; | a lui che dice del padre e della madre: | «Io non li ho visti», | che non riconosce i suoi fratelli | e ignora i suoi figli. | Essi osservano la tua parola | e custodiscono la tua alleanza, | insegnano i tuoi decreti a Giacobbe | e la tua legge a Israele, | pongono l'incenso sotto le tue narici | e un sacrificio sul tuo altare.'' (Mosè: 33, 8 – 10; 2008) *''Prediletto del Signore, [[Beniamino (tribù)|Beniamino]], | abita tranquillo presso di Lui; | Egli lo protegge sempre | e tra le sue braccia dimora.'' (Mosè: 33, 12; 1974) *''Il favore di colui che abitava nel roveto | venga sul capo di [[Giuseppe (tribù)|Giuseppe]], | sulla testa del principe tra i suoi fratelli! | Come primogenito di toro, egli è d'aspetto maestoso | e le sue corna sono di bufalo; | con esse cozzerà contro i popoli, | tutti insieme, sino ai confini della terra.'' (Mosè: 33, 16 – 17; 2008) *''Gioisci, [[Zabulon (tribù)|Zàbulon]], ogni volta che parti, | e tu, [[Issachar (tribù)|Ìssacar]], nelle tue tende! | Chiamano i popoli sulla montagna, | dove offrono sacrifici legittimi, | perché succhiano le ricchezze dei mari | e i tesori nascosti nella sabbia.'' (Mosè: 33, 18 – 19; 2008) *''Benedetto colui che amplia [[Gad (tribù)|Gad]]! | Come una leonessa ha la sede, | sbranò un braccio e anche un cranio; | poi si scelse le primizie, | perché là era la parte riservata a un capo. | Venne alla testa del popolo, | eseguì la giustizia del Signore | e i suoi decreti riguardo a Israele.'' (Mosè: 33, 20 – 21; 2008) *''[[Dan (tribù)|Dan]] è un giovane leone | che balza da Basan.'' (Mosè: 33, 22; 1974) *''[[Neftali (tribù)|Nèftali]] è sazio di favori | e colmo delle benedizioni del Signore: | il mare e il meridione sono sua proprietà.'' (Mosè: 33, 23; 1974) *''Benedetto tra i figli è [[Aser (tribù)|Aser]]! | Sia il favorito tra i suoi fratelli | e tuffi il suo piede nell'olio. | Di ferro e di rame siano i tuoi catenacci | e quanto i tuoi giorni duri il tuo vigore. | Nessuno è pari al Dio di Iesurun, | che cavalca sui cieli per venirti in aiuto | e sulle nubi nella sua maestà. | Rifugio è il Dio dei tempi antichi | e quaggiù lo sono le sue braccia eterne. | Ha scacciato davanti a te il nemico | e ha intimato: Distruggi!'' (Mosè: 33, 24 – 27; 1974) *''Te beato, Israele! Chi è come te, | popolo salvato dal Signore? | Egli è lo scudo della tua difesa | e la spada del tuo trionfo. | I tuoi nemici vorranno adularti, | ma tu calcherai il loro dorso.'' (Mosè, [[ultime parole]]: 33, 29; 1974) *Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul [[monte Nebo]], cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutta la terra: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, la terra di Èfraim e di Manasse, tutta la terra di Giuda fino al mare occidentale e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar. Il Signore gli disse: «Questa è la terra per la quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: "Io la darò alla tua discendenza". Te l'ho fatta vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!». (34, 1 – 4; 2008) ==[[Explicit]]== [[Giosuè (condottiero biblico)|Giosuè]], figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè. Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè – lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia – per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele. {{NDR|''La sacra Bibbia'', edizione CEI, 1974}} ==Citazioni sul ''Deuteronomio''== *La lettura del Deuteronomio potrà accompagnare quella di [[Libro di Geremia|Geremia]], il profeta cui è più vicino per il tempo e per lo spirito. (''[[La Bibbia di Gerusalemme]]'') ==Note== <references /> ==Bibliografia== <!-- per anno --> *''La sacra Bibbia'', traduzione di G. Bonaccorsi, G. Castoldi, G. Giovannozzi, G. Mezzacasa, F. Ramorino, G. Ricciotti, G. M. Zampini, Salani Editore, Firenze, 1959. *''[http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM La sacra Bibbia]'', edizione CEI, 1974. *''[https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Deuteronomio&versioni%5B%5D=Nuova+Riveduta Deuteronomio]'', edizione Nuova Riveduta, 1994. *''[https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/at/Dt/1/ Deuteronomio]'', edizione CEI, 2008. *''La Bibbia'', Edizioni San Paolo, 2010. ISBN 978-88-215-6777-3 ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul}} [[Categoria:Antico Testamento]] 13voz9llylkr40et21gtdmw1frslhmv Wikiquote:Bar 4 56359 1356063 1355991 2024-12-14T13:26:43Z Emmepici 51905 /* Citazioni da opera teatrale */ errore di battitura 1356063 wikitext text/x-wiki {| class="noprint" width="100%" cellpadding="0" cellspacing="0" style="-moz-border-radius:.5em; border-radius:.5em; padding:0.5em; background-color:#FFFAF0; border:2px solid #FF9000;" |- |{{Bar}} |} '''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__ __NEWSECTIONLINK__ == Rilanciamo il wiki-mondo italiano == Benvenuti a tutti su questa discussione. Vi volevo comunicare che ho creato questa pagina su Meta: [[metawiki:La re-inventata cultura open italiana|meta:La re-inventata cultura open italiana]]. "La re-inventata cultura open italiana" è un progetto che si pone come obiettivo quello di rilanciare tutti i progetti Wikimedia Foundation in lingua italiana, soprattutto quelli che stanno cadendo in abbandono, come per esempio [[n:Pagina_principale|Wikinotizie]]. Vorrei dirvi tutto quello che ho pensato, ma per non allungare troppo il messaggio mi limito a dirvi le cose principali. Se poi volete scoprire di più trovate il link alla pagina principale del progetto dove c'è scritto tutto. Vi aspetto per discutere su Meta, infatti vi chiedo di non discutere in questa pagina, in modo da avere tutte le discussioni in un unico posto. Grazie per la vostra attenzione! --[[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 16:02, 16 giu 2024 (CEST) :Sarebbe molto gradito se gli utenti interessati potrebbero firmarsi nella sezione "Utenti interessati". Grazie per tutto! [[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 13:08, 17 giu 2024 (CEST) == Nicandro, Marciano e Daria == Ciao, stavo sistemando la voce it.wiki di [https://it.wikipedia.org/wiki/Nicandro,_Marciano_e_Daria Nicandro, Marciano e Daria] e vorrei togliere i testi degli inni per spostarli qui. Vorrei un parere se è concettualmente corretto il passaggio. Grazie --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 10:42, 19 giu 2024 (CEST) :@[[utente:Torque|Torque]] Se vuoi mettere qui degli ''estratti ''va bene, purché essi siano [[WQ:S|significativi]], l'autore degli inni sia enciclopedico (valgono le stesse regole di Wikipedia) e citi una [[Aiuto:Fonti|fonte valida]]; andrebbero prima nella pagina dell'autore, poi potrebbero essere inseriti anche in una voce dedicata a "Nicandro, Marciano e Daria". Se vuoi mettere testi ''integrali ''invece è materia per Wikisource (v. [[Wikiquote:Cosa Wikiquote non è]]), in questo caso a condizione che l'autore sia morto da più di 70 anni. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:00, 19 giu 2024 (CEST) ::Grazie @[[Utente:Udiki|Udiki]] è esattamente come già immaginavo, ma ho voluto chiedere per esserne sicuro. Attualmente i testi dalla voce sono nascosti (erano riportati integralmente), li rimuoverò. [[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 14:11, 19 giu 2024 (CEST) == Wiki Loves Sport 2024 == [https://www.wikimedia.it/news/wiki-loves-sport-pront%c9%99-alle-olimpiadi Wiki Loves Sport: prontə alle Olimpiadi?] Il 17 luglio inizia la [[:m:Wiki Loves Sport 2024|sesta edizione di Wiki Loves Sport]]. L'edizione di quest'anno, che continua fino al 22 settembre, copre diversi eventi sportivi, ma sicuramente cattureranno l'attenzione le Olimpiadi e le Paralimpiadi Parigi 2024. Abbiamo diverse partecipazioni di altri affiliati: user groups, ma anche capitoli come WMFR, WMSR, WMCA e la sponsorship (attraverso un microgrant) di WMCH. Dato che WQ è molto vicino come criteri a WP e spesso le biografie in Wikipedia contengono citazioni che poi andranno inserite in Wikiquote, mi è sembrata una buona idea, oltre a [[:w:Progetto:WikiDonne/Wiki Loves Sport 2024|Wikipedia]], coinvolgere stavolta anche la comunità WQ. Volevo sapere se ci fosse interesse da parte vostra a partecipare, sia per poter creare la pagina (nel namespace Wikiquote, come per SheSaid), sia per decidere insieme la soglia di quello che può essere considerato una buona voce da prendere in considerazione. Certamente il [[:w:Progetto:WikiDonne/Wiki Loves Sport 2024/Regole|criterio dei 3000 byte]] di WP non si possono applicare in questo caso, forse 1500 byte potrebbe andare? Grazie, --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 18:58, 13 lug 2024 (CEST) == itWikiCon 2024 - apertura richieste borse == Ciao a tutti, segnalo che da oggi fino al 21 luglio (salvo proroghe) sarà possibile [[meta:ItWikiCon/2024/Borse|richiedere una borsa di partecipazione]] per [[meta:ItWikiCon/2024/Informazioni|itWikiCon 2024]], che quest'anno si terrà a Padova dal 27 al 29 settembre. La borsa può coprire viaggio e alloggio per partecipare alla conferenza. Vi aspettiamo a Padova! -- [[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 23:05, 13 lug 2024 (CEST) == itWikiCon 2024 - Richiesta borse di partecipazione == Ciao a tutti, segnalo che oggi 21 luglio (salvo proroghe) è l’ultimo giorno in cui è possibile [[meta:ItWikiCon/2024/Borse|richiedere una borsa di partecipazione]] per [[meta:ItWikiCon/2024|itWikiCon 2024]], che quest'anno si terrà a Padova dal 27 al 29 settembre. La borsa può coprire le spese di viaggio e alloggio per partecipare alla conferenza. Affrettatevi, vi aspettiamo a Padova! --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 17:13, 21 lug 2024 (CEST) == Would anyone here be coming to Katowice for Wikimania? == Hi. I'm one of the folks running the Estonian Wikiquote project. Unexpectedly, I'm going to the Wikimania in Katowice, and I'd be quite interested in talking to people running the other language versions of Wikiquote. Would somebody from this project be there as well and interested in comparing our experiences, goals, tools, policies, etc? You can always look me up there but it would be nice to know beforehand. And, of course, if not on Wikimania, I'm interested in these discussions in other channels, too. --[[Utente:Ehitaja|Ehitaja]] ([[Discussioni utente:Ehitaja|scrivimi]]) 22:09, 4 ago 2024 (CEST) == Avvio iscrizioni itWikiCon 2024 == Ciao a tutti, siamo lieti di comunicare l'attivazione delle iscrizioni per [[meta:ItWikiCon/2024|itWikiCon 2024]] al link https://ticket.itwikicon.org/itwikicon/2024/ L'iscrizione va effettuata <u>entro l'8 settembre 2024</u>. Se vi è stata data una borsa di partecipazione, dovreste aver già ricevuto una mail contenente le istruzioni specifiche. Grazie per l’attenzione --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 23:16, 18 ago 2024 (CEST) == 'Wikidata item' link is moving. Find out where... == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"><i>Apologies for cross-posting in English. 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More information can be found on [[m:Wikidata_For_Wikimedia_Projects/Projects/Move_Wikidata_item_link|the project page]].<br><br>We welcome your feedback and questions.<br> [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|scrivimi]]) 20:56, 27 set 2024 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Danny Benjafield (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Danny_Benjafield_(WMDE)/MassMessage_Test_List&oldid=27524260 --> == Al via la campagna SheSaid 2024 == Domani 1º ottobre parte la quinta edizione di [[Wikiquote:SheSaid 2024|She Said]], campagna di scrittura in Wikiquote di voci di donne e personalità non binarie. L'iniziativa - che mira ad aumentare la visibilità delle donne - si concluderà il 31 dicembre. --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 08:43, 30 set 2024 (CEST) :Sono stato conflittato, stavo per scriverlo io :D Allora anch'io vi ricordo che domani 1° ottobre su iniziativa della nostra generosa e amatissima Signora {{ping|Camelia.boban}} inizierà anche quest'anno l'iniziativa #SheSaid: è possibile come gli scorsi anni segnarsi come partecipanti nella pagina [[Wikiquote:SheSaid 2024]] e indicare le nuove voci su donne che si scrivono, ed eventualmente anche quelle che si migliorano in una sezione sottostante. La pagina è ancora un po' abbozzata ma dovrebbe funzionare tutto come gli anni precedenti. Pingo i maggiori partecipanti della scorsa edizione così siamo sicuri di essere tutti allineati (chi vuole) alla linea di partenza: {{ping|Ibisco|Danyele|Dispe}} {{ping|GryffindorD|Superchilum|IppolitoN}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:53, 30 set 2024 (CEST) ::Grazie @[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]], la pagina ora è completa. Ho aggiunto anche un link a delle query in WIkidata (voci esistenti in itwiki, ma non in itquote), per ora attiviste, ma in giornata ne agiungerò altre, in modo da avere un punto di partenza e facilitare la ricerca delle voci da scrivere. [[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 08:59, 30 set 2024 (CEST) == WikiQuoteEditathon == Ciao a tutti, vi scrivo da coordinatore Lombardia Wikimedia Italia, perchè vorrei proporre un [[w:it:editathon|editathon]] dedicato principalmente a Wikiquote, e mi chiedevo su che tematica potrebbe essere più interessante e partecipata l'attività, sia tra contributori esperti che tra nuovi, ai quali si possa spiegare come contribuire. Per esempio, pensavo, potrebbe essere interessante dedicarsi ad un tema come quello musicale? o serie tv / film? oppure comedy/battute? sono temi che non si toccano altrettanto facilmente solo con Wikipedia o altri progetti. Potrebbe anche essere carino provare a coinvolgere uno studio di registrazione o un piccolo teatro come location, oppure un luogo speciale inerente al tema o che disponga di fonti e/o strumenti di ascolto, oppure ancora invitare qualche personaggio noto. Ma ovviamente potremo spaziare su molte tematiche e non limitarci ad un solo evento o al solo formato editathon (es. un WikiQuoteQuiz?), pur cercando di coinvolgere un buon gruppetto di persone quindi evitando ahimè temi troppo specifici (es. "Citazioni degli imperatori cinesi del XVI secolo" potrebbe non essere l'ideale, sebbene interessante). Grazie, proponete voi stessi qui sotto! Ovviamente anche per altri territori, poi ci ragioniamo assieme. Mattia {{nf|Versione delle 14:22, 30 set 2024|Mattia Luigi Nappi}} :Ciao Mattia! E' una bella idea, sul cosa IMHO l'ideale sarebbe un luogo tipo una biblioteca per avere le fonti da usare. Se invece si usano temi come musiche o film è sicuramente meno importante quella location. Dal punto di vista di modalità/temi, una cosa IMHO utilissima sarebbe mettere fonti attribuite/controverse, visto il proliferare di "fake quotes" sui social (e su Internet in generale). Qualcosina sto raccogliendo [[Utente:Superchilum/Sandbox#Citazioni_da_fontare|qui]], e [https://quoteinvestigator.com/ Quote Investigator] è una risorsa preziosa in questo senso. Certo, questo è molto formativo/prezioso ma è anche per utenti non proprio di primo pelo, quindi in caso di neofiti bisognerebbe pensare a qualcosa di più semplice. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 23:11, 30 set 2024 (CEST) ::Certamente se si tenesse a Milano io potrei partecipare, ho solo il problema che mi manca un portatile funzionante, ma potrei anche semplicemente venire per fare da tutor se ci fossero diversi neofiti. Le idee di Mattia su materiale e location sono molto carine, più praticabile forse quella di una biblioteca proposta da Superchilum (Milano è piena di biblioteche rionali ampie e tranquille), un tema più semplice potrebbe essere quello di citazioni di o su donne, in concomitanza con la campagna #SheSaid di cui sopra, ma potrebbe essere anche un tema facoltativo lasciando ai singoli partecipanti cosa poi scegliere al momento.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:38, 1 ott 2024 (CEST) :::Ci ho ragionato un po', facendo trascorrere il tempo per maturare le idee e per rielaborare le proposte di Spinoziano e le riflessioni di Superchilum, pensavo che in gennaio si potrebbe realizzare un evento premiativo e di chiusura di #SheSaid, che metta in mostra i lavori svolti e permetta di darvi un seguito, avvantaggiandosi del grande lavoro già svolto durante la campagna, trattandosi di un primo evento di questo tipo, di lancio, rivolto ad un pubblico soprattutto di non esperti. :::Proposta ipotetica, per ragionarci e spaziare un po' con la fantasia: :::# 10 min: Breve presentazione di #SheSaid e Wikiquote :::# 20 min: Reading teatrale di alcune citazioni e contributi interessanti, divertenti e ''fake quotes'' relative a #SheSaid :::# 1h: WikiQuotathon - laboratorio di scrittura su Wikiquote, con fonti cartacee in loco, con tutoring e facilitazione :::# 30 min: Votazione Migliore WikiCitazione #SheSaid2024 (migliore inserita nel 2024, ognuno ne propone una o più, quelle con più proposte vincono l'opportunità di essere lette in pubblico) :::# 1h: Caffè letterario conviviale, con eventuale quiz "Chi ha detto ...?" :::Grazie, [[Utente:Mattia Luigi Nappi|'''''s'''''<span style="color:#FF7010; font-family:Arial Black">Nappy</span>]] 23:42, 9 dic 2024 (CET) ::::Per me andrebbe anche bene se lo facciamo a Milano e se trovate una location adatta, pingo {{ping|Superchilum}} se no potrebbe non accorgersi del tuo aggiornamento (forse in gennaio va tra i pinguini ma nella prima metà potrebbe essere libero), {{ping|Camelia.boban}} per sapere se potrebbe venire e se ha preferenze sui giorni, e {{ping|Sciking}} che sicuramente potrebbe aiutare nell'organizzazione ed essere presente. Un'alternativa al limite se l'iniziativa in presenza non quaglia potrebbe essere fare almeno un piccolo evento online.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:30, 10 dic 2024 (CET) :::::Bella idea! Sicuramente un posto si trova, basterebbe chiedere a una biblioteca [[Utente:Sciking|Sciking]] ([[Discussioni utente:Sciking|scrivimi]]) 10:34, 10 dic 2024 (CET) ::::::Milano per me è fuori rotta ma se eventualmente optaste per l'evento on-line potrei esserci. --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 07:32, 11 dic 2024 (CET) :::::::Onestamente anch'io preferirei online, ma se i coordinatori lombardi (Nappi e Sciking) riescono a organizzare con una presenza decente farei volentieri un salto. Pingo anche {{ping|AssassinsCreed}} se bazzica ancora al Nord.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:19, 11 dic 2024 (CET) {{ping|Mattia Luigi Nappi}} Sin dalla sua nascita nel 2020, [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]] vine organizzata dall'affiliato e l'associazione WikiDonne. Sta nel suo piano di attività e nei [[:m:WikiDonne/Reports/Report_2023-2024#Wikiquote|report]] inviati annualmente ad AffCom. E in questi 4 anni ha creato il suo sistema consolidato di proposta delle voci, di creazione liste Wikidata, di realizzazione delle visuals, organizzazione e premiazione/invio gadget etc. Fare qualcosa di alternativo da parte di Wikimedia Italia per conto di SheSaid, senza una minima consultazione, rischia di stravolgere il significato di tale campagna e di essere visto come overlap tra affiliati. Oltretutto SheSaid finisce il 31 dicembre. {{ping|Spinoziano}} La vedo dura venire a Milano a gennaio. [[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 19:35, 11 dic 2024 (CET) == Template:Fatto == Aggiorniamo la grafica del [[Template:Fatto]]? In linea anche con il {{non fatto}} *[[File:Propozycja DA.svg|20px|✔]] (attuale) *[[File:Yes_check.svg|15px|✔]] (nuovo) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 22:56, 4 ott 2024 (CEST) :Mi sembra più carino quello attuale, c'è qualche controindicazione? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:29, 5 ott 2024 (CEST) ::{{Neutrale}} Quello attuale è un po' meglio visibile, ma non credo che il nuovo dia particolari problemi e mi sembra anche più sobrio, quindi preferibile. Tuttavia neppure allo stato presente si vedono grossi problemi e, riguardo alla disformità, in alternativa si potrebbe pensare pure di cambiare l'altro template, cioè {{tl|Non fatto}}, sempre che si trovi un'icona adatta. Se non ci sono obiezioni, si può accogliere la proposta; se ci sono, si mantiene lo ''status quo'' del template in oggetto ma si cambia l'altro. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:06, 5 ott 2024 (CEST) :::Ci tengo a dire che è una proposta puramente estetica, il template attuale non ha nessuna controindicazione :D [[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 20:24, 5 ott 2024 (CEST) == Gli account temporanei potrebbero essere lanciati a fine ottobre == Ciao, vi porto notizie dal team di [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product|Trust and Safety Product]], che lavora sulla sicurezza digitale e sui problemi di privacy online. In particolare, vi porto notizie sugli [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts|account temporanei per utenti non registrati (o non loggati)]]. Più tardi lungo questo mese, '''questa nuova funzione verrà lanciata su alcune wiki pilota, che avranno la possibilità di testarla e di commentarla''', in modo da migliorarla prima che venga ufficialmente introdotta su tutti i progetti verso metà del 2025. Questo cambiamento è '''specialmente rilevante per gli utenti non registrati e''' per gli utenti della comunità con più esperienza, come '''patroller e amministratori''' – in pratica, chiunque utilizzi gli indirizzi IP per bloccare gli utenti e tenere al sicuro le wiki. In base ai dati da noi analizzati, '''crediamo che la vostra wiki possa essere un'ottima candidata a fare da progetto pilota'''. Per questo motivo, vogliamo condividere con voi maggiori informazioni su cosa sono gli account temporanei, quali sono i cambi che portano, perché pensiamo che Wikipedia in italiano sia un ottimo progetto pilota potenziale e cosa possiamo fare insieme per essere sicuri che questo cambio avvenga senza problemi per tutte le persone coinvolte. '''Mandato legale per questo compito''' Il team legale della Fondazione ci chiede di cambiare il modo in cui gli utenti non registrati interagiscono con le wiki e come vengono gestiti i loro dati personali. Il risultato è la creazione di account temporanei. Lo facciamo per stare al passo con le modifiche legali e con il modo in cui molte persone si aspettano che funzionino i siti web, e per ridurre al minimo i rischi per gli utenti che non hanno effettuato un login. (Per maggiori informazioni sull'aspetto legale, [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/FAQ#Why_are_you_working_on_temporary_accounts_at_all?|consultare le nostre FAQ]] e l'[[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/Updates/Legal#July_2021|aggiornamento del 2021 del team legale]]). '''Come funzionano gli account temporanei''' [[File:Temporary account banner and empty talk page.png|thumb|400px]] Ogni volta che un utente non registrato pubblica una modifica su questo wiki, nel suo browser verrà impostato un cookie e verrà automaticamente creato un account temporaneo legato a questo cookie. Il nome di questo account seguirà lo schema: ~2024-1234567 (una tilde, l'anno corrente, un numero). In pagine come Modifiche recenti o Cronologia delle pagine, verrà visualizzato questo nome. Il cookie scadrà 90 giorni dopo la data di creazione dell'account. Finché il cookie esiste, tutte le modifiche apportate da questo utente da questo dispositivo saranno attribuite a questo account temporaneo. Si tratterà dello stesso account anche se l'indirizzo IP cambia, a meno che l'utente non cancelli i propri cookie o utilizzi un dispositivo o un browser web diverso. Una registrazione dell'indirizzo IP utilizzato al momento di ogni modifica sarà conservata per 90 giorni dopo la modifica. Tuttavia, solo alcuni utenti connessi saranno in grado di vederlo. '''Che cosa significa tutto questo per i vari gruppi di utenti?''' {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti non registrati|Contenuto= * Aumenta la privacy: attualmente, se non si utilizza un account registrato per modificare, tutti possono vedere l'indirizzo IP delle modifiche effettuate, anche dopo 90 giorni. Questo non sarà più possibile su questa wiki. * Se si utilizza un account temporaneo per modificare da luoghi diversi negli ultimi 90 giorni (ad esempio da casa e da una caffetteria), la cronologia delle modifiche e gli indirizzi IP di tutti questi luoghi saranno ora registrati insieme, per lo stesso account temporaneo. Gli utenti che [[foundation:Policy:Access_to_temporary_account_IP_addresses|soddisfano i requisiti richiesti]] potranno visualizzare questi dati. Se questo crea problemi di sicurezza personale, si prega di contattare talktohumanrights<nowiki>{{@}}</nowiki>wikimedia.org per ottenere supporto. }} {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti registrati che interagiscono con utenti non registrati|Contenuto= * Un account temporaneo è collegato in modo univoco a un dispositivo. Un indirizzo IP, invece, può essere condiviso con diversi dispositivi e persone (ad esempio, persone diverse a scuola o al lavoro possono avere lo stesso indirizzo IP). * Rispetto alla situazione attuale, sarà più sicuro supporre che la pagina di discussione di un utente temporaneo appartenga a una sola persona e che i messaggi lasciati lì saranno letti da quest'ultima. Come si può vedere nella schermata, gli utenti temporanei riceveranno notifiche. Sarà inoltre possibile ringraziarli per le modifiche apportate, citarli nelle discussioni e invitarli a partecipare maggiormente alla comunità. }} {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti che utilizzano gli indirizzi IP per fare patrolling o tutelare la wiki|Contenuto= * '''Per i patrollers''' che tengono sotto controllo i vandali persistenti, indagano su violazioni delle policy, eccetera: gli utenti che [[foundation:Policy:Access_to_temporary_account_IP_addresses|soddisfano i requisiti]] potranno rivelare gli indirizzi IP degli utenti temporanei e tutti i contributi apportati dagli account temporanei da un indirizzo IP o da un intervallo specifico (<nowiki>[[Special:IPContributions]]</nowiki>). Potranno inoltre accedere a informazioni utili sugli indirizzi IP grazie alla funzione [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/IP_Info|IP Info]]. Molti altri aspetti del software sono stati costruiti o adattati per funzionare con gli account temporanei, tra cui AbuseFilter, blocchi globali, Contributi globali degli utenti e altri ancora. (Per informazioni agli sviluppatori volontari su come aggiornare il codice dei propri strumenti, vedere l'ultima parte del messaggio). * '''Per gli amministratori che bloccano gli utenti non registrati''': ** Sarà possibile bloccare molti dei vandali semplicemente bloccando i loro account temporanei. Una persona bloccata non sarà in grado di creare rapidamente nuovi account temporanei se l'amministratore seleziona l'[[mediawikiwiki:Autoblock|opzione di autoblocco]]. ** Sarà sempre comunque possibile bloccare un indirizzo IP o un intervallo di IP. * Stiamo lavorando e lavoreremo con altri utenti con permessi avanzati, come gli steward.  Grazie al feedback utile di questi utenti, abbiamo aggiornato gli strumenti e programmato le distribuzioni in base a questi aggiornamenti. * Gli account temporanei non saranno applicati retroattivamente ai contributi effettuati prima della distribuzione. In Special:Contributions si potranno vedere i contributi degli utenti IP esistenti, ma non i nuovi contributi effettuati dagli account temporanei su quell'indirizzo IP. A tale scopo, si consiglia di utilizzare Special:IPContributions. }} '''Perché pensiamo che il vostro progetto potrebbe essere un buon progetto pilota''' Verso la fine di ottobre, ci proponiamo di abilitare gli account temporanei su 10 wiki di piccole e medie dimensioni. L'obiettivo è quello di garantire che tutte le funzionalità critiche (flussi di lavoro dei patroller, strumenti ecc.) per gli account temporanei funzionino come previsto. A tal fine, vogliamo assicurarci che le persone si sentano a proprio agio con le nuove funzionalità. Faremo del nostro meglio per supportare le comunità in fase di sperimentazione. Dopo aver abilitato e migliorato la funzionalità, manterremo gli account temporanei su quei progetti e li introdurremo in seguito su altre wiki. Abbiamo preselezionato i potenziali buoni progetti pilota in base a diversi fattori. Ad esempio, abbiamo considerato le seguenti statistiche e limitazioni tecniche: numero di IP attivi, utenti, amministratori, modifiche da parte di IP al mese e assenza di ostacoli relativi alla configurazione di un determinato wiki. Le connessioni umane sono ancora più importanti, e con questo intendiamo la disponibilità di colleghi come @[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita]] <small><span style="color:gray">[I hope I translated it correctly - a last-minute change by SG]</span></small>, potenziali ambasciatori e membri tecnici delle rispettive comunità, e la comunicazione con capitoli, hub e progetti di supporto alla comunità. Sulla base di tutti questi fattori, riteniamo che il vostro progetto sarà un buon progetto pilota. '''Cosa vi chiediamo di fare e prossimi passi''' * Se volete saperne di più sugli account temporanei, chiedete pure! Siamo a vostra disposizione per rispondere alle vostre domande, suggerimenti e altre considerazioni! * Se si è a conoscenza di tool, bot, gadget, eccetera che utilizzano dati sugli indirizzi IP o che sono disponibili per gli utenti non registrati, si può verificare se funzionano su [[testwiki:Main_Page|testwiki]] o [[test2wiki:Main_Page|test2wiki]]. Se siete sviluppatori volontari, leggete la nostra [[mediawikiwiki:Special:MyLanguage/Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/For_developers|documentazione per gli sviluppatori]], in particolare la sezione su come potrebbe essere necessario [[mediawikiwiki:Special:MyLanguage/Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/For_developers#How_should_I_update_my_code?|aggiornare il vostro codice]]. * Se volete testare come saranno gli account temporanei, anche solo per capire come sarà “dall’altro lato”, andate su [[testwiki:Main_Page|testwiki]] o [[test2wiki:Main_Page|test2wiki]] ''senza'' registrarvi. * Diteci se ci sono delle difficoltà o dei problemi che necessitano di essere affrontati. Cercheremo di aiutare e, se dovessimo riconoscere di non essere in grado di aiutarvi, valuteremo tutte le opzioni disponibili, incluso non considerare Wikipedia in italiano come progetto pilota. Prima di abilitare la funzione sui primi progetti pilota, completeremo alcuni aspetti del nostro lavoro. Tra questi, la creazione di un nuovo cruscotto pubblico che presenti l'impatto degli account temporanei sulle comunità ([[phab:T357763|T357763]]), la creazione di un meccanismo che darà automaticamente agli utenti idonei il diritto di rivelare gli indirizzi IP ([[phab:T327913|T327913]]) e [[phab:project/view/7289/|altre cose indicate su Phabricator]]. Per saperne di più sul nostro progetto, consultate [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/FAQ|le nostre FAQ]], dove troverete molte risposte utili. Potete anche [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/Updates|osservare gli ultimi aggiornamenti]] e iscrivervi alla [[mediawikiwiki:Newsletter:T&S_Product_projects|nostra nuova newsletter]]. Se volete parlare con me (Szymon) off-wiki, mi potete trovare su Discord e Telegram. Grazie! (Traduzione di [[w:Utente:Sannita_(WMF)|Sannita]]) [[User:NKohli_(WMF)|NKohli (WMF)]] e [[Utente:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[Discussioni utente:SGrabarczuk (WMF)|scrivimi]]) 01:59, 5 ott 2024 (CEST) :Vedo che c'è un'idea di partire da 12 wiki fra cui Wikicitazioni: [[phabricator:T376788]]. Lo scopro ora ma personalmente sono favorevole, questo è un progetto interessante. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 17:41, 28 ott 2024 (CET) == Sondaggio wikiutenti == Volevo avvisare gli utenti di questo progetto che da oggi sono ufficialmente aperte le risposte al sondaggio per i wikiutenti. Il sondaggio fa parte del progetto "La re-inventata cultura open italiana". Noi per cercare di sviluppare al meglio questo progetto abbiamo bisogno dei vostri pareri e delle vostre competenze. Per questo vi chiediamo di compilare il sondaggio cliccando [https://meta.wikimedia.org/wiki/La%20re-inventata%20cultura%20open%20italiana/Sondaggio%20wikiutenti qui]. A nome di tutto il team del progetto vi ringrazio per la vostra partecipazione. P.S. Per favore non rispondete a questo messaggio --[[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 19:55, 7 ott 2024 (CEST) == Stub per argomento == Visto che la [[:Categoria:Stub]] contiene a oggi più di 17000 voci, propongo di introdurre il parametro "argomento" nel template S, e sottocategorizzare così gli abbozzi per argomenti (biografie, film ecc.). '''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 10:59, 13 ott 2024 (CEST) :Se n'era parlato '''[[Wikiquote:Bar/Archivio_2021-01--05#Stub|qui]]'''; ma solo Spinoziano ha detto qualcosa di buonsenso, il resto è fuffa. Quale sarebbe il vantaggio del parametro "argomento"? Come farlo inserire a un bot, dato che manualmente non si possono modificare 17000 voci? Le voci dei film possono essere individuate grazie a {{tl|Film}} e quelle tematiche grazie a {{tl|Voce tematica}} ecc., ma quelle biografiche o quelle dei libri? [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:27, 13 ott 2024 (CEST) ::Mi rispondo da solo all'ultimo quesito: c'è [[:Categoria:Voci per tipologia]] e le relative sottocategorie. Ma resta da vedere se un bot possa destreggiarsi in quel labirinto. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:01, 13 ott 2024 (CEST) :::A me sembra una cosa inutile, anche se ci fosse qualcuno che vuole spenderci tempo con un bot ci ritroveremmo tante modifiche minori alle voci di cui in definitiva non è chiara l'utilità, tutto tempo che può essere speso meglio.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:53, 13 ott 2024 (CEST) ::::Già avere una categoria di servizio con decine di migliaia di voci è inutile, se si vuole tenerla ha senso razionalizzarla per poterla rendere più "affrontabile": è più facile ad esempio che qualcuno si metta a sbozzare voci di film partendo da una categoria apposita, piuttosto che pescando da una macro-categoria così gigantesca. Che poi è il motivo per il quale in tutte le versioni linguistiche di tutti i progetti WMF si tende a operare così nelle categorie di servizio quando diventano troppo grandi :-D --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:46, 13 ott 2024 (CEST) :::::Ma secondo me nessuno si metterà a cercare voci da sbozzare, né capisco perché dovrebbe farlo, per questo mi sembra inutile, ma vediamo se ci sono anche altri pareri. Poi se è una questione di categoria troppo grande e si pone la necessità ideale di adeguarsi in qualche modo agli altri progetti è un altro discorso, l'importante è che qualcuno sappia gestire la cosa tramite bot. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:00, 13 ott 2024 (CEST) ::::::Stavo per scrivere la stessa cosa. Aggiungo che marcare le voci più piccole come abbozzi mi sembra nient'altro che un modo per stigmatizzarle a fine di deterrenza, si vuole cioè evitare che se ne creino di tal fatta a causa della pigrizia quando potrebbero essere facilmente un po' più ampie, come per esempio accade quando s'inaugura la voce su uno scrittore e si mette solo una citazione da un suo libro sebbene se ne possano aggiungere altre, magari anche solo l'incipit e l'explicit o una "citazione su" presa dalla prefazione.<br/>Tuttavia il risultato è solo che alcuni s'impressionano a tal punto che preferiscono manifestamente aggiungere altre due citazioni a casaccio pur di non incappare nell'abbozzo, ma facendo sì che al contempo ci si ritrovi con citazioni non rispettose di [[Wikiquote:Significatività]], il che è una iattura ben peggiore.<br/>Fosse per me, piuttosto si dovrebbe smettere di segnalare gli abbozzi. Una sola buona citazione vale una voce. Anche nelle raccolte in commercio si trovano voci con una o due citazioni soltanto.<br/>Inoltre proprio ieri ho creato una voce su Wikiquote in inglese e sono dovuto andare a cercarmi il template di abbozzo appropriato, con conseguente perdita di tempo, e in passato, non essendo abbastanza edotto sull'argomento, ho sbagliato la scelta, costringendo chi controlla a correggere il mio errore e a perdere il tempo lui/lei. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:38, 13 ott 2024 (CEST) :::::::Non è una questione di deterrenza, ma di segnalazione di risicatezza. Però al limite avrebbe più senso evitare del tutto, come dici tu, come fanno anche su pl.wiki, cs.wiki, uk.wiki, et.wiki, dove non hanno proprio il sistema degli abbozzi. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:46, 14 ott 2024 (CEST) ::::::::Da [[Aiuto:Abbozzo]]:<blockquote>Alcune migliaia delle voci presenti in Wikiquote sono brevi articoli, cioè stub, e si considera che molti collaboratori inizino un articolo smettendo poi di lavorarci sopra. <br/>'''Questa non è un'abitudine da incoraggiare'''.</blockquote> ::::::::Il grassetto è nella fonte. In effetti non pare esserci altra utilità. Secondo me una voce di una raccolta di citazioni come questa non ha la stessa necessità di approfondimento di un articolo di enciclopedia, anche se una voce più ricca è sempre ovviamente preferibile, e dove è facile approfondire, perché l'autore, l'opera o il tema oggetto della voce sono popolari, non si vedono abbozzi. Resta da capire come in concreto un sistema degli abbozzi contrasti efficacemente il fenomeno se non nel modo che ho prospettato io, perché la mera segnalazione di stringatezza non ha mai prodotto nulla in vent'anni, né io vedo come specificare l'argomento dell'abbozzo possa aiutare a tal proposito. Si potrebbero fare dei festival della qualità, ma siamo pochi e impegnati, per non dire che, per quanto mi riguarda, finiscono per essere piuttosto dei festival della quantità. È anche difficile cercare citazioni appositamente per le tematiche, più facile per le opere. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:48, 14 ott 2024 (CEST) == Banner per la testata più equilibrato == Dato che [[#Solo_uomini|la discussione precedente]] ci vedeva tutti d'accordo ma non avevamo quagliato, ho boldeggiato e chiesto al laboratorio grafico di creare un nuovo banner, con 3 uomini e 3 donne: [[:File:Wikiquote-it-Testata 3.png]]. IMHO si può sostituire e poi eventualmente ragioniamo se "raffinarlo" con cambio di persone. Ma vedere il banner attuale con sopra l'avviso "Celebriamo le voci delle donne" stona decisamente. :-) Cosa ne dite? '''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:08, 16 ott 2024 (CEST) :Molto carina, complimenti davvero ad {{ping|Arrow303}}! Mi sembra inoltre che sia stato tenuto conto di tutti gli appunti espressi nella discussione precedente.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:49, 16 ott 2024 (CEST) ::Sono tutti italiani; persino i francesi, sciovinisti come sono, hanno Hillary Clinton e Shakespeare nel banner. La Levi-Montalcini non è notevole dal punto di vista delle citazioni. Penso che se non risolviamo la cosa adesso non la risolviamo più. E se mettessimo Emily Dickinson? È anche una voce in vetrina. Come rappresentante delle scienze c'è comunque Leonardo. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:33, 16 ott 2024 (CEST) :::A me andrebbe bene così nell'ottica che questa è l'edizione in lingua italiana quindi ci stanno bene rappresentanti della lingua e cultura italiana (se citiamo autori stranieri lo facciamo grazie ai traduttori italiani), poi non è vero che la Montalcini non sia notevole dal punto di vista del citabile, ha scritto dei bei testi, personalmente non sostituirei lei o una delle altre due con la Dickinson, né vedrei di buon occhio una eccezione singola ma manterrei un criterio uniforme; mi sembra anche bello che al centro ci siano due anziani. In verità volevo già sostituire la vecchia immagine ma non riesco a capire dove va fatto, pensavo in [[Template:Titolo]] ma sembra nascosta altrove. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:57, 16 ott 2024 (CEST) ::::Io resto modestamente del mio parere. La nuova proposta mi pare obbiettivamente nazionalistica o forse più semplicemente provinciale e qui ci sono citazioni anche di stranieri, che non hanno neppure piccola parte. I traduttori sono traduttori e non coautori, veicolano il pensiero che viene dall'estero. Gli italiani hanno dovuto sempre cercarsi le letture nelle letterature straniere perché la loro era scarsa quanto a scienze e narrativa, nonché impopolare. Se poi, come fatalmente succede, si va alla conta e l'altra soluzione risulta quella più condivisa, allora va benissimo. M'interessa solo che il mio dissenso sia chiaro e che non mi vengano attribuite responsabilità per scelte che non abbraccio, non che gli altri la pensino come me né che si faccia ''obtorto collo'' quello che dico io. Tanto non è che il banner attuale è meglio. Ci sono voluti vent'anni per capire certe cose e magari tra altri venti se ne capiranno altre ancora. Si sa che in Italia i tempi sono lenti e mai, che io sappia, la comunità italofona ha dato un contributo innovativo ai progetti di Wikimedia, a differenza di anglofoni, francofoni e germanofoni; anzi è già tanto se non ha fatto opposizione. Nel caso ci si accontenterà di questo (tardivo) passo avanti, pur restando sempre indietro: oltre al banner dei francofoni si veda quello dei germanofoni. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:04, 16 ott 2024 (CEST) :::::Mi spiace che tu ti senta così in dissenso, ripensandoci una soluzione che non mi dispiacerebbe potrebbe essere mettere la Dickinson al posto di Leopardi e un qualche autore straniero (tipo Dostoevskij) al posto della Deledda. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:57, 17 ott 2024 (CEST) ::::::Sono in dissenso ma non in polemica. Non farò nessun ostruzionismo. Volevo solo dare un contributo e manifestare il mio pensiero in maniera inequivocabile, il resto non mi pare molto importante, nulla lo è. La Dickinson era solo un esempio. Il fatto è che la discussione nasce da esigenze di pluralismo e che mi pare contraddittorio fare le cose a metà da questo punto di vista. Siccome ci sono due pareri favorevoli contro uno allora si può procedere; salvo che intervengano altri, ma questa è un'ipotesi di scuola. In realtà il [[wq:consenso|consenso]] è un'altra cosa, ma l'unica davvero misurabile è, come ho già detto, la conta dei voti. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:33, 17 ott 2024 (CEST) :::::::Forse la mia precedente risposta è stata scambiata per un contentino ma non lo era e mi duole che tu non abbia risposto nel merito di essa: "la Dickinson al posto di Leopardi e un qualche autore straniero (tipo Dostoevskij) al posto della Deledda" a me andrebbe bene come e più del banner di soli italiani (a dirla tutta ho pensato anche che stessero bene una statunitense e un russo ai lati opposti), quindi se vuoi l'inclusione di stranieri possiamo continuare a discuterne, mi sembra prematuro e/o non necessario parlare di conta dei voti. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:37, 18 ott 2024 (CEST) ::::::::Non ho assolutamente pensato a un contentino e il Dosto poteva andare benissimo così come altri che terzi avrebbero potuto proporre. In questi giorni non ho pensato più di tanto alla faccenda e ho dormito sonni tranquillissimi, ci mancherebbe altro. Scrivendo i messaggi nei ritagli di tempo, essendo un po' sbrigativo per tendenza, e soprattutto non vedendoci in faccia né sentendoci a voce, forse il tono potrebbe essere apparso un po' come irrigidito o non so che, ma l'atteggiamento non lo era manco per niente. Quello che volevo dire, lo ripeto a scanso di equivoci, è che a me interessava solo dare un contributo alla discussione e che quel contributo fosse compreso; obbiettivo che mi pare di aver raggiunto. Se poi, nonostante questo, gli altri la pensano in modo semplicemente diverso e gradiscono un banner come quello prospettato, non c'è né può esserci nessun problema di sorta, tanto più che le personalità rappresentate sono irreprensibili e a me personalmente anche tutte e del tutto gradite. Non rinfaccerò mai niente a nessuno, perché non c'è proprio niente da rinfacciare, e se ne riparlerà eventualmente tra qualche anno se altri dovessero riproporre la questione, come di tanto in tanto avviene. Per ora mi pare che la decisione sia sufficientemente matura e presenti anche delle parziali ma positive novità. Il resto l'ho già detto ''usque ad nauseam'' a suo tempo e non voglio nuovamente "attaccare un pippone", per dirla alla romana, che annoierebbe me per primo e non è neppure necessario. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:36, 18 ott 2024 (CEST) Allora, io al momento ho sostituito il banner con quello nuovo (ho richiesta la modifica del colore perché fosse più simile a quello vecchio e ai colori degli altri elementi della pagina principale). Così è meglio di prima, perché va a sanare una situazione poco elegante. Ma nulla ci impedisce adesso di fare altri ragionamenti e "affinarlo", sostituendo alcuni profili con altri :-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 16:02, 19 ott 2024 (CEST) :{{ping|Superchilum}} Non vorrei sbagliarmi ma ho l'impressione che si vedesse meglio ieri verso le 15 appena avevi fatto la modifica. Adesso i colori sono diventati piuttosto opachi, [[c:File:Wikiquote-it-Testata 3.png|l'immagine]] dovrebbe avere un colorito blu (proprio per uniformità col resto della homepage) e non grigio, ieri invece il colore risaltava bene.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:34, 19 ott 2024 (CEST) :(quindi ripristinerei alla prima delle tre versioni: è vero che "Wikiquote" nella testata è scritto in grigio, ma il resto della pagina è blu e il verdognolo era una buona via mezzo tra il blu e il grigio, inoltre non capisco la necessità della "white shade" aggiunta dopo)-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:47, 19 ott 2024 (CEST) ::Ciao a tutti, intervengo direttamente qui: la white shade l'avevo aggiunta di mia iniziativa perché mi era stato originariamente chiesto di creare un banner sostitutivo di quello fornitomi e mi ero resto conto ex post di non averla inserita, quando nell'originale c'era: ma se non serve la si può agevolmente rimuovere! Quanto ai colori, così si è incupito un po', ma può andare benissimo (e forse meglio) una tonalità più brillante (e/o più "colorata"). P.S. Mi rendo inoltre conto che così la white shade è oggettivamente sbagliata, perché dovrebbe assumere colore bianco 100%, invece ad ora è finita sotto il layer su Photoshop che gestiva il cambio di tonalità! [[Utente:Arrow303|Arrow303]] ([[Discussioni utente:Arrow303|scrivimi]]) 20:07, 19 ott 2024 (CEST) :::Ok, allora per il momento ripristino alla prima versione, che è appunto più brillante e semplice, a me sembra sembra ok così, se ci sono altri pareri fate un fischio. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:32, 20 ott 2024 (CEST) ::::{{ping|Spinoziano}} scusa il ritardo, mi ero perso il ping. In realtà la versione meno "brillante" era quella che più si avvicinava come tonalità al [[:File:Wikiquote-it-Testata 2.png|banner originale]] e ai colori usati nel resto dell'home page. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:57, 21 ott 2024 (CEST) :::::Sì, avevo capito che quella fosse l'intenzione, ma mi sembra che la versione più brillante ora stia decisamente meglio e per i motivi che ho spiegato mi sembra che sia la nuova tonalità che si adatta meglio al resto dell'homepage, in ogni caso così il banner non è opaco ma ben visibile, magari sentiamo se su questo ci sono altri pareri.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:41, 22 ott 2024 (CEST) Un buon primo passo! Mi piace anche che sono rappresentate varie epoche. Ottimo includere Grazia Deledda in quanto unica donna Nobel alla letteratura italofona, e poi da un punto di vista pratico quella sua foto è molto riconoscibile. Idem Dante che è un'icona citazionista pressoché obbligatoria. Ancora meglio se riusciamo a portare alcune di quelle voci a uno stato da vetrina, o se troviamo altre voci candidabili alla vetrina. Di solito è più facile con autori italofoni per il semplice fatto che è più facile avere un testo canonico se non c'è l'intermediazione di una traduzione. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 18:03, 28 ott 2024 (CET) == 'Wikidata item' link is moving, finally. == Hello everyone, I previously wrote on the 27th September to advise that the ''Wikidata item'' sitelink will change places in the sidebar menu, moving from the '''General''' section into the '''In Other Projects''' section. The scheduled rollout date of 04.10.2024 was delayed due to a necessary request for Mobile/MinervaNeue skin. I am happy to inform that the global rollout can now proceed and will occur later today, 22.10.2024 at 15:00 UTC-2. [[m:Talk:Wikidata_For_Wikimedia_Projects/Projects/Move_Wikidata_item_link|Please let us know]] if you notice any problems or bugs after this change. There should be no need for null-edits or purging cache for the changes to occur. Kind regards, -[[m:User:Danny Benjafield (WMDE)|Danny Benjafield (WMDE)]] 13:28, 22 ott 2024 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Danny Benjafield (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Danny_Benjafield_(WMDE)/MassMessage_Test_List&oldid=27535421 --> == Modifiche == Ciao, scusatemi ho fatto una modifica alla pagina di Daniele Orsato e creato Davide Di Marco, ho sbagliato qualcosa? Grazie a tutti e scusatemi se vi ho disturbati [[Speciale:Contributi/2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D|2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D]] ([[User talk:2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D|msg]]) 19:19, 28 ott 2024 (CET) :Ciao e benvenuto, non disturbi. Quello che non andava è stato corretto; riguardo alla "citazione su" rimossa in Davide Di Marco ricorda, oltre al fatto che un semplice augurio non è significativo, che le "citazioni su" vanno inserite prima con fonte nella voce dell'autore (se l'autore è enciclopedico) e che la fonte va solo nella voce dell'autore. Se ti registri in [[Speciale:CreaUtenza]] è più agevole comunicare, perché il Bar dovrebbe essere utilizzato solo per questioni di interesse generale. Oppure, se vuoi rimanere anonimo, per domande puoi scrivere (senza esagerare) a un utente esperto che ti risponderà nella propria pagina di discussione. Grazie e buon lavoro.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:25, 29 ott 2024 (CET) == Domanda == Salve, sul web ho trovato una poesia di [[Gianni Rodari]] di nome "Promemoria" ma qui non è riportata e volevo chiedere: Si può aggiungere su wikiquote? --[[Utente:Edmo.30|Edmo.30]] ([[Discussioni utente:Edmo.30|scrivimi]]) 18:46, 6 nov 2024 (CET) :@[[Utente:Edmo.30|Edmo.30]] Per intero tendenzialmente no, perché qui a differenza di Wikisource si riportano solo degli estratti (a meno che la poesia non sia così breve da non poterne ricavare) e perché c'è pure un problema di diritti d'autore (Rodari non è ancora nel pubblico dominio). Siccome dici anche di averla trovata sul web, bisogna valutare se la fonte sia attendibile e comunque è sempre meglio una fonte primaria. In pratica: si può inserire un estratto citando una fonte valida. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:01, 6 nov 2024 (CET) == Spostare una pagina == Chiedo venia, per sbaglio mi è sfuggita una minuscola nel cognome mentre stavo creando la pagina di [[Alice miller]]. Ho spostato il contenuto in [[Alice Miller]] ma noto che la pagina "errata" rimane blu, con un redirect alla pagina "corretta"; non si potrebbe cancellare definitivamente la pagina "errata" e lasciare solamente la pagina "corretta"? --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 11:14, 8 nov 2024 (CET) :{{fatto}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:24, 8 nov 2024 (CET) == Usare immagini di Wikipedia su Wikiquote == È possibile utilizzare un'immagine caricata in WP, per esempio [https://it.wikipedia.org/wiki/File:Lorenza_Foschini_-_1997.jpg questa], qui in WQ, nella relativa voce? La foto in questione, non artistica, ha più di 20 anni come richiesto dal [[Template:PD-Italia]] ma non è antecedente al 1976 per essere caricata su Commons. E il caricamento qui in WQ reindirizza direttamente su Commons, dove la foto verrebbe cancellata per via della legislazione statunitense. --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 08:56, 30 nov 2024 (CET) :Ciao! No, su Wikiquote si è deciso molti anni fa di non caricare più immagini localmente, da allora periodicamente se ne è ridiscusso ma non si è mai raggiunto un consenso per riaprire il caricamento locale, quindi è possibile utilizzare solo le immagini di Commons, nel caso del PD-Italia come giustamente hai scritto solo quelle antecedenti al 1976 perché quelle successive su Commons vengono cancellate in quanto non rispettano il PD USA.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:22, 30 nov 2024 (CET) ::Credo che Wiccio si riferisca a una cosa leggermente diversa, o almeno così l'ho intesa io. Cioè non il caricare qui nuove immagini, ma utilizzare direttamente quelle già presenti solo su Wikipedia e mancanti su Commons perché le regole di quest'ultimo sono più restrittive. Al momento una cosa del genere non è fattibile, ma forse qualche tecnico ci sa dire se è possibile rimediare. Anch'io ci stavo pensando da tempo. In sostanza abbiamo un tesoro di immagini al momento non accessibili, per esempio [[w:File:Tre uomini e una gamba.png|questa]]. Sarebbe utile potervi attingere. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:06, 30 nov 2024 (CET) :::Sì, attualmente, con il caricamento d'immagini che reindirizza su Commons dove vige il PD-USA e senza la possibilità di utilizzare qui in WQ le immagini già presenti in WP, abbiamo un po' le mani legate, come si suol dire, circa l'inserimento delle fotografie. --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 17:27, 30 nov 2024 (CET) ::::@[[Utente:Nemo bis|Nemo bis]] scusa se ti "evoco" ma è una questione un po' troppo tecnica. Sai se è possibile costruire un ponte che unisca WQ a WP e linkare le immagini che si trovano solo lì? Non saprei da dove iniziare. Va bene anche solo se indichi la via, poi chiedo a terzi. Rispondi se e quando hai un po' di tempo, sempre che la questione non sia troppo complicata. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 18:58, 30 nov 2024 (CET) :::::L'inclusione diretta sarebbe tecnicamente possibile tramite hotlinking, ma questa funzione non è in uso nei progetti Wikimedia perché rende impossibile tracciare l'uso delle immagini. Decidere di non caricare immagini locali significa decidere che vogliamo usare solo immagini libere da Commons. Questo potrebbe cambiare in un futuro se avessimo un nuovo progetto Wikimedia concentrato sulla gestione centralizzata delle immagini che Commons non accetta, ma la proposta non sembra avere grandi probabilità di essere accolta: [[m:NonFreeWiki]]. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 20:27, 1 dic 2024 (CET) ::::::In pratica sarebbe come aprire una porta anche alle immagini coperte da copyright e caricate su WP sotto [[w:Aiuto:File non liberi|EDP]], perché non sarebbe possibile far passare solo le immagini rientranti nella [[w:Categoria:PD Italia]] (che sono libere) attraverso qualche filtro o non so che. A me interessavano solo le immagini libere, molto probabilmente anche a Wiccio. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:54, 1 dic 2024 (CET) == Donne == Propongo di trasformare [[donne]] in un redirect a [[donna]], tutti i wikilink in entrata sono riferiti alla voce ''Donna''. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 21:13, 1 dic 2024 (CET) :Sì, e su Wikiquote è sicuramente il significato prevalente: {{fatto}}.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:10, 2 dic 2024 (CET) == Citazioni da opera teatrale == Un saluto a tutti. Prossimamente scriverò una voce su un autore teatrale. Le sue opere non sono mai state pubblicate da un editore. Vorrei avere conferma che, non avendo possibilità di citare la fonte, non posso inserire le opere nella struttura che comprende Incipit, citazioni, Explicit. Grazie [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 13:00, 12 dic 2024 (CET) :Sei sicura che sia [[w:Aiuto:Criteri di enciclopedicità/Scrittori e libri|enciclopedico]]? Inoltre "bisogna anche considerare che Wikiquote non riporta ricerche originali, cioè contenuti mai pubblicati altrove". ([[Aiuto:Fonti]]) [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:37, 12 dic 2024 (CET) ::Grazie. Sono siicurissima che sia enciclopedico, la pagina su Wikipedia è già stata controllata da un admin e anch'io su WP non sono una novellina, sono autoverificata e conosco le regole. Comunque grazie, desideravo solo una conferma. [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 22:38, 12 dic 2024 (CET) :::Il fatto è che "un autore teatrale le cui opere non sono mai state pubblicate" faceva pensare a uno sconosciuto. Forse ti riferivi ad alcuni inediti di un autore affermato. In questo caso ci sarebbe un problema di verificabilità, perché chiunque potrebbe venire qui a dire di avere degli inediti e riportare quello che gli pare (è un'ipotesi, non dico che sia tua intenzione). Continua a sfuggirmi qualcosa. Chi è l'autore? Com'è che hai visto queste opere non pubblicate? Forse intendi dire che non sono state pubblicate da un editore ma magari sul sito ufficiale dell'autore o qualcosa del genere. In questo caso le citazioni sarebbero verificabili e penso che si potrebbero riportare qui tanto quanto accettiamo pubblicazioni non editoriali come i post sui blog o sui social network, dato che anche l'enciclopedicità dell'autore è stata acclarata. Se è così, per quanto mi riguarda non vedo perché derogare alla consueta struttura incipit-citazioni-explicit, considerato che si tratta di un'opera teatrale. Dimmi se ho interpretato bene o meno, quindi vediamo se altri hanno qualcosa da eccepire (ma io non vedo cosa). [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:20, 12 dic 2024 (CET) ::::P.S.: di tanto in tanto qualcuno viene qui a chiederci se valgono le stesse regole di enciclopedicità di Wikipedia, perciò ti ho chiesto a proposito e non perché ti avevo preso per una niubba assoluta. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:26, 12 dic 2024 (CET) :::::Gentile come sempre :-). L'autore è Andrea Ortis e la voce che lo riguarda è su WP da ottobre. Ho visto una delle opere, La Divina Commedia Opera Musical, in Arena a Verona alcuni anni fa poi, per una serie di coincidenze, ho avuto modo di seguire i progressi del suo lavoro e del suo cast ancora tramite podcast e altre informazioni che ho trovato online. Dai vari video che ci sono in rete riesco sicuramente a estrapolare citazioni delle singole opere, in particolare di due, ma a me piace su Wikiquote lo schema con Incipit, ecc. e quindi ho posto qui la domanda prima di impegnarmi a recuperare le citazioni per lo schema e prima di fare un qualcosa che non rientri nelle linee guida di WQ. Tutte le opere di Ortis si trovano sul sito della produzione [https://www.micinternationalcompany.it/ qui], ha anche un sito personale e un un profilo social ufficiale su Facebook che sono utili per citazioni generiche ma non esclusive delle sue opere che vorrei inserire e delle quali sto preparando le rispettive pagine per WP nell'ambito del Progetto Teatro. [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 12:50, 13 dic 2024 (CET) ::::::Se le opere fossero state rappresentate mi parrebbe un ulteriore elemento di sicurezza. La struttura incipit-citazioni-explicit costituisce lo standard quindi è addirittura preferibile. Bisogna però fare attenzione al fatto che le opere potrebbero essere state scritte a più mani, per esempio ''La Divina Commedia Opera Musical'' è di Ortis con Gianmario Pagano. In un caso del genere le citazioni non andrebbero nella pagina di Ortis, bensì in una pagina appositamente dedicata all'opera; vedi [[WQ:MSPT]], dove trovi anche altre informazioni utili. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:44, 13 dic 2024 (CET) :::::::Grazie ancora. Le due opere di Ortis che ho in progetto di inserire nella pagina a lui dedicata sono ''Van Gogh Café'' e ''Il Vajont di tutti, riflessi di speranza'' e sono le stesse che sto preparando per WP. Sono opere di cui è unico autore e sono state rappresentate più volte a livello nazionale in importanti teatri. Tuttavia la pubblicazione qui non sarà a brevissimo termine e comunque avvertirò in modo che, se possibile, possa arrivarmi qualche dritta oltre a quello che ho letto nel link che mi hai indicato . Buon fine settimana [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 19:15, 13 dic 2024 (CET) ::::::::Ricorda che puoi sempre usare una sandbox. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:57, 13 dic 2024 (CET) 4c70zg5l68esj5nr9ktr7xczyrt1gzi Goran Ivanišević 0 64686 1356136 1137419 2024-12-14T20:55:56Z Danyele 19198 /* Citazioni di Goran Ivanišević */ +wl 1356136 wikitext text/x-wiki [[File:Goran Ivanišević 2014.JPG|thumb|Goran Ivanišević (2014)]] '''Goran Ivanišević''' (1971 – vivente), ex tennista e allenatore di tennis jugoslavo naturalizzato croato. ==Citazioni di Goran Ivanišević== *{{NDR|«Chi sono i giocatori che vorrei sentire in una conferenza stampa oggi?»}} Ce n'è solo uno, [[Andy Roddick]]. Due, tre, quattro non esistono.<ref name=balotelli>Dall'intervista di [[Vincenzo Martucci]], ''[http://www.gazzetta.it/Tennis/Wimbledon/27-06-2012/che-noia-questo-tennis-che-promette-raonic-911658833175.shtml Ivanisevic a tutto campo "Balotelli mi piace da morire"]'', ''Gazzetta.it'', 27 giugno 2012.</ref> *{{NDR|Sull'occhio di falco}} Che noia! Impedisce al giocatore di discutere con l'arbitro, di mandarlo a quel Paese... quello lassù seduto oggi ti segnala di guardare l'Hawk Eye e basta. Che gusto c'è?<ref name=giornata>Citato in [[Ubaldo Scanagatta]], ''[http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/06/28/735930-miei_vincitori_giornata_federer_giorgi_tutti_ivanisevic.shtml Miei vincitori di giornata? Federer e Giorgi ma più di tutti... Ivanisevic!]'', ''Ubitennis.com'', 28 giugno 2012.</ref> *Dicono che non ho sfruttato al meglio il mio talento. Ma sono più orgoglioso di essere stato N.2 del mondo dietro a [[Pete Sampras|Sampras]] che N.1 davanti a una massa di pallettari.<ref name=cavallo>Citato in Gaia Piccardi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/09/ritorno_cavallo_pazzo_Ivanisevic_tennis_co_9_040209102.shtml Il ritorno di cavallo pazzo Ivanisevic «Il tennis ha ancora bisogno di me»]'', ''Corriere della Sera'', 9 febbraio 2004.</ref> *Dopo la Hopman Cup ho cambiato idea sul [[tennis femminile]]. La [[Martina Hingis|Hingis]] e la Rubin – hanno risposto al mio servizio come fosse un pezzo di torta. È incredibile. Non sono riuscito a fare un ace. Rispondono meglio dei ragazzi.<ref>Citato in Piero Pardini, ''[http://www.ubitennis.com/2008/09/07/116570-citazioni_bordo_campo_agosto.shtml Citazioni a bordo campo]'', ''Ubitennis.com'', agosto 2008.</ref> *E comunque la gente non la capisco: prima vogliono il personaggio poi fischiano se uno rompe una racchetta, ma se ne rompe tre come Baghdatis, cominciano ad applaudirlo. Si è mai visto un film d'azione senza che nessuno muore?<ref name=balotelli/> *È grandioso toccare il trofeo. Se non dovessi vincere più una partita non mi importa. Qualsiasi cosa farò nella mia vita, ovunque andrò, sarò sempre un campione di [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]].<ref>Citato in Piero Pardini, ''[http://www.ubitennis.com/2008/07/31/108596-citazioni_bordo_campo_luglio.shtml Citazioni a bordo campo]'', ''Ubitennis.com'', luglio 2008.</ref> *E poi c'è [[Marat Safin|Safin]], che però ha due problemi: è pazzo ed è russo.<ref name=cavallo/> *È stata la forza di Sampras: chissà perché contro di lui cercavo sempre il colpo spettacolare... Lui giocava da schifo la prima settimana degli Slam, poi scalava marcia, e addio. Io ero molto più bravo in semifinale: in 50 [[Finale (sport)|finali]], ne ho vinte 28 e perse 22. Pensavo che era peggio perdere in semifinale... Stupido, eh? Così ho tre bei piatti di Wimbledon, ma a nessuno interessa che sono andato in finale, mentre è incredibile quanti si ricordano del 2001. Avrei dovuto mettere la mia aggressività nel gioco, pensavo male, avevo troppo rispetto degli avversari. Perciò apprezzo Djokovic che non rispetta nessuno. Ma alla fine, sono stato io, quello imprevedibile che non sai quello che può fare sul campo. Negli errori, in quel che ho detto e fatto.<ref name=balotelli/> *{{NDR|Su [[John McEnroe]]}} Era furbo: fermava il gioco apposta per 10 minuti, specialmente se stava perdendo. Che professore. Pensava al dopo, a come provocare l'avversario.<ref name=balotelli/> *[[Roger Federer|Federer]] è un genio, ha più talento di [[Pete Sampras|Sampras]]. Non so se riuscirà a vincere quanto Pete, perché molto dipende dalla testa, ma potenzialmente è più forte.<ref name=cavallo/> *{{NDR|Nel 2001}} Ho sempre giocato per qualcun altro. Prima per mia sorella che stava male e aveva bisogno di denaro per curarsi. Poi c'era la guerra e ho giocato per il mio paese. Dopo 12 anni mi sono trovato senza motivazioni e allora ho deciso di giocare per me. In Australia quest'anno ho detto: o ci provo o smetto.<ref>Citato in [[Roberto Lombardi]], ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/luglio/05/miracoli_Ivanisevic_non_finiscono_mai_co_0_0107052428.shtml I miracoli di Ivanisevic non finiscono mai: è in semifinale a Wimbledon]'', ''Corriere della Sera'', 5 luglio 2001.</ref> *Il mio problema è che in ogni partita ho 5 avversari: l'arbitro, la folla, i raccattapalle, il campo e me stesso. Non c'è da meravigliarsi se a volte la mia mente vaga.<ref name=giugno2008>Citato in Piero Pardini, ''[http://www.ubitennis.com/2008/07/26/107326-citazioni_bordo_campo_giugno.shtml Citazioni a bordo campo]'', ''Ubitennis.com'', giugno 2008.</ref> *Il [[talento]] è un dono di Dio, ma poi tu ci devi lavorare sopra. Se vedi il N.1 e il N.100 del mondo in allenamento, non li distingui. La differenza la fa il modo in cui, in partita, giocano i punti importanti. Ci vuole allenamento: se hai una sola chance in tre ore, devi sfruttarla.<ref name=cavallo/> *John McEnroe era il mio idolo. Era l'unico giocatore che davvero adoravo guardare. Come persona invece, non lo considero molto. Dice che io ho solo un buon colpo. Il che fa di me un genio, o fa degli altri delle schiappe… Lui considera tutti degli zeri. Ma ora chi se ne importa di John McEnroe... È solo un idiota!<ref name=giugno2008/> *Non ero nervoso, ero me stesso. Sul campo non ho mai recitato: ho sempre fatto quello che mi sentivo di fare. Una volta, a Brighton nel 2000, dovetti ritirarmi dal match: avevo spaccato tutte le racchette a disposizione!<ref name=cavallo/> *Ogni minuto di quelle due settimane è indimenticabile. Volevo toccare quella coppa perché ho sempre pensato di meritarmela. L'anno in cui ero favorito persi, nel 2001 arrivai a Londra quasi da turista e fu un trionfo. Quando mi chiamarono per ritirare il trofeo mi davo i pizzicotti, temevo ci fosse un clamoroso errore... Quarta finale, quattro match-point: c'era qualcosa di magico nell'aria quel giorno.<ref name=cavallo/> *{{NDR|«Ci sono più Balotelli in Balotelli o Ivanisevic in Ivanisevic?»}} Più Balotelli in Balotelli: mi piace da morire, io lo metterei sempre in squadra perché può decidere sempre. Vorrei conoscerlo, davvero, mettiamo sul tavolo tutte le nostre diverse personalità e vediamo quant'è grande il tavolo.<ref name=balotelli/> *Questo non è il momento per dormire. Voglio vivere ogni istante, ricordare tutto, anche se solo dopo aver dormito, essermi svegliato e assicurato che non si tratta di un sogno mi renderò completamente conto di quello che ho fatto.<ref>Citato in Paola De Carolis, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/luglio/11/Goran_resuscitato_per_orgoglio__co_0_0107114422.shtml «Io, Goran, resuscitato per orgoglio»]'', ''Corriere della Sera'', 11 luglio 2001.</ref> [[File:Goran Ivanisevic serve Wimbledon 2004 (cropped).jpg|thumb|Goran Ivanišević (2004)]] *{{NDR|Dopo aver perso con [[Jim Courier|Courier]]}} Sembravo [[Gabriela Sabatini]], stavo dieci metri oltre la linea di fondo, mentre lui picchiava e vinceva con la sua forza mentale che è il doppio di quella di tutti noi tennisti mortali: quando lo affronti ti mette sotto pressione subito, non sai come prenderlo e poi servivo malissimo. Non ero io in campo e non so dire chi fosse.<ref>Citato in [[Roberto Perrone]], ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/17/Big_Jim_brutalizza_Goran_tenero_co_0_9305175787.shtml Big Jim brutalizza Goran il tenero]'', ''Corriere della Sera'', 17 maggio 1993.</ref> *{{NDR|Su [[Roger Federer|Federer]] nel 2004}} Sì, ho davvero giocato con lui quando aveva quindici anni, durante un torneo a Basilea, e sapevo che sarebbe diventato bravo, ma non così bravo. Se rimane in salute, a meno di clamorose sorprese vincerà più Slam di [[Pete Sampras|Pete]]. Il modo in cui sceglie i suoi colpi è incredibile. È veloce, ha un gran voleé, un gran servizio, un gran rovescio, tutti grandi colpi. Se fossi il suo coach, cosa potrei dirgli? È un mago con la racchetta. Anche quando gioca male, cosa molto rara, può comunque fare cose con la sua racchetta che nessun altro è in grado di fare. :''Yes, I really hit with him when he was 15, during a tournament in Basel, and I knew then he would be good, but not this good. If he stays healthy, it will actually be a miracle if he doesn't win more Grand Slams than Pete. The way he picks his shots is unbelievable. He is fast, he has a great volley, a great serve, great backhand, great everything. If I was his coach, what can I tell him? He is a magician with a racket. Even when he is playing badly, which is rarely, he can still do things with his racket nobody else can do.''<ref>{{en}} Citato in René Stauffer, ''The Roger Federer Story: Quest for Perfection'', New Chapter Press, 2007, [http://books.google.it/books?id=9Ka_Lf3sB6gC&pg=PA242 p. 242], ISBN 0942257391.</ref> *{{NDR|Sulle interviste dei tennisti attuali}} Sono molto noiosi in conferenza stampa, giocano un tennis incredibile, sono grandi tennisti, ma non hanno senso dell'umorismo, è come se avessero tutti lo stesso registratore in... quel posto. Ripetono sempre le stesse cose, parlano allo stesso modo, come hanno giocato bene, come sono orgogliosi di aver giocato, quanto hanno imparato... Ma se ci hai appena perso sei volte di fila! Non dicono mai: "Ho giocato da schifo, magari la prossima volta gioco diverso, succederà qualcosa". Per loro è sempre tutto bello, il sole splende, siamo contenti di star qui". E chi se ne frega?<ref name=balotelli/> *Sulla terra forse il tennis si gusta di più, ma se permettete a me non interessa, io vado in campo per vincere e non per piacere agli spettatori. Quando gioco un'esibizione scherzo, ma è a [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]] che stiamo giocando. Devo divertirmi io, non gli spettatori.<ref>Citato in Roberto Perrone, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/27/picchiatore_Ivanisevic_avanza_Wimbledon_non_co_0_9206272110.shtml Il picchiatore Ivanisevic avanza ma Wimbledon non vuole vederlo]'', ''Corriere della Sera'', 27 giugno 1992.</ref> *{{NDR|Riferito all'abuso dell'asciugamano da parte dei tennisti}} Un ace e asciugamano, un doppio fallo e un asciugamano, una risposta in rete e asciugamano... ci credo che ogni game dura 10 minuti!<ref name=giornata/> ==Citazioni su Goran Ivanišević== *Goran Ivanisevic è alto e abbronzato e sorprendentemente carino – almeno per un Croato; io i Croati me li immagino sempre devastati ed emotivamente compressi, come usciti da una litografia di [[Edvard Munch|Munch]] – se non fosse per un taglio di capelli a scodella incongruo e totalmente assurdo che lo fa assomigliare a un membro di una ''coverband'' dei [[The Beatles|Beatles]]. ([[David Foster Wallace]]) *La speranza di avere una finale vera era soprattutto legata alla presenza in campo della "parte logica" di Ivanisevic, il dottor Jekyll, e non dell'"ectoplasma negativo", quel mister Hyde che spesso costringe il croato ad indicibili follie. ([[Roberto Lombardi]]) *[[Ion Țiriac|Tiriac]] dice che Ivanisevic mi somiglia. Non mi pare. Forse nel modo di buttare per terra la racchetta! ([[Ilie Năstase]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Ivanišević, Goran}} [[Categoria:Allenatori di tennis croati]] [[Categoria:Tennisti croati]] 0d7jqultdubkr0j9q7zcfjhgly8qvy0 Il paradiso può attendere 0 66498 1356131 1103737 2024-12-14T20:46:32Z Danyele 19198 /* Frasi */ fix 1356131 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloalfabetico= Paradiso può attendere, Il |titoloitaliano=Il paradiso può attendere |titolooriginale=Heaven can wait |paese=Usa |anno=1978 |genere=commedia |regista=[[Warren Beatty]] e [[Buck Henry]] |soggetto=Harry Segall |sceneggiatore=[[Warren Beatty]] e [[Elaine May]] |attori= *[[Warren Beatty]]: Joe Pendleton/Leo Farnsworth *[[Julie Christie]]: Betty Logan *[[James Mason]]: Mr. Jordan *[[Jack Warden]]: Max Corkle *[[Charles Grodin]]: Tony Abbott *[[Dyan Cannon]]: Julia Farnsworth *[[Buck Henry]]: Scorta *[[Vincent Gardenia]]: Detective |doppiatoriitaliani = *[[Pino Colizzi]]: Joe Pendleton *[[Maria Pia Di Meo]]: Betty Logan *[[Giorgio Piazza]]: Mr. Jordan *[[Sergio Fiorentini]]: Max Corkle *[[Cesare Barbetti]]: Tony Abbott *[[Rita Savagnone]]: Julia Farnsworth *[[Gianfranco Bellini]]: Scorta *[[Renato Mori]]: Detective |note= }} '''''Il paradiso può attendere''''', film statunitense del 1978 di e con [[Warren Beatty]]. ==Frasi== *Joe, vieni qui. Voglio che tu mi guardi, e che ascolti attentamente quello che ti dico [...] Questo non è un sogno. La vita ha una certa qualità tutta sua, una sensazione speciale, e così anche i sogni. Tu sai che questa non è la vita, e ora sai anche che questo non è un sogno: questo è un qualcosa che viene dopo la vita e dopo i sogni. ('''Mr. Jordan''') *Se fossimo una squadra di football diresti che abbiamo avuto una stagione vincente? (…) E che fai quando sei in vantaggio, che cosa fai? Te lo dico io che cosa fai: cerchi di non fare sbagli, ecco che cosa fai! Non corri dei rischi inutili, devi proteggere il tuo vantaggio, non ti metti a fare passaggi dalla tua zona di difesa, proteggi i tuoi giocatori, devi evitare che qualcuno si faccia male, devi usare questo ragazzi per la prossima partita, ma qui non si tratta di una sola partita. Una l’abbiamo vita? Dobbiamo mantenerci in forma per le altre, la sola cosa responsabile da fare! Ecco, come quando tutti dovevamo smettere di mangiare l’uva. Beh, qualcuno ha smesso, ma io no, perché non era una guerra mia e adoro l’uva. Beh, a un sacco di gente piace il tonno e continuerà a mangiarlo comunque, ma se noi avessimo una fabbrica di tonno onesta che sostenesse la squadra dei marsuini i giornali ci approverebbero e la gente non ce l’avrebbe con noi, giusto? (…) A noi a non interessa quanto costa, solo quanto guadagniamo. E se costa troppo alziamo un poco il prezzo, lo rendiamo parte del programma di gioco: paghereste un po’ di più per salvare un pesce intelligente? Così ci liberiamo di tutte le cause. Che sia l’altra squadra a costruire i propri impianti in tutti i posti sbagliati, sia l’altro capitano a cacciare via una ragazza, così la stampa ci fa la notizia e gli azionisti sono scontenti. Noi non vogliamo niente del genere! Cerchiamo di essere la squadra che rispetta le regole, la squadra che gioca correttamente e ha il maggior seguito! Saremo i giocatori più popolari. Dobbiamo lasciar perdere tutti quegli impianti per l’energia nucleare, finché non sappiamo se sono sicuri, e quella raffineria a Pegleschen, dovremmo semplicemente installarla altrove. Certo, costerà 35 milioni di dollari, ma non ci interessa, perché finiremo col guadagnarci alla lunga. E quella strana roba con cui facciamo i contenitori, quella plastica, dovremmo smetterla finché non sappiamo che cos’è. Noi non siamo qui per una sola partita, giusto? Siamo qui per arrivare fino in fondo! Arriviamo alla [[Finale (sport)|finalissima]] ragazzi, e quando ci arriviamo dobbiamo avere già vinto, ok?! ('''Joe Pendleton/Leo Farnsworth''') *Stai tranquilla: non c'è niente di cui avere paura. ('''Joe Pendleton/Leo Farnsworth''') ==Dialoghi== *'''Betty Logan''': Ma perché mi guardi in quel modo?<br>'''Joe Pendleton/Leo Farnsworth''': Imprimo nella memoria il tuo viso: voglio imprimerti tutta nella mia mente, cosicché qualsiasi cosa accada non ti scorderò [...] Sai quello che hai detto che hai visto in me? Era qualcosa nei miei occhi, te lo ricordi? Be', se mai un giorno qualcuno ti avvicinasse – potrebbe essere un fanatico del football – e ti guardasse come se aveste un rapporto, noteresti lo stesso sguardo, vero? E anche nell'incertezza gli darai una chance, no? Potrebbe essere chiunque... anche il capitano di una squadra. ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Il paradiso può attendere''|w}} [[Categoria:Film commedia]] [[Categoria:Film premi Oscar]] 48iitogz35ap1mz4u091db9664sodps National Basketball Association 0 73441 1356156 1348032 2024-12-14T23:34:49Z Danyele 19198 fix minori 1356156 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:NBA script.svg|thumb|Logotipo]] Citazioni sulla '''National Basket Association'''. *Ama gli specialisti. Da noi un cestista deve fare di più. ([[Antonio Bulgheroni]]) *{{NDR|Sul consigliare un giovane giocatore italiano a giocare nella Nba}} Come potrei negargli un sogno? Io là avrei portato anche solo le borse. ([[Antonio Bulgheroni]]) *Ho cominciato a giocare nell'NBA quando avevo diciotto anni. La gente non immagina la pressione che c'è in questo ambiente, quando si è così giovani, tanto più che non devi soltanto scendere in campo ed essere il migliore, ma anche farti carico del brand, con tutte le responsabilità che comporta. E devi anche portarti il peso del tuo Paese d'origine [...]. Ci sono tante persone di cui devi preoccuparti. ([[Giannīs Antetokounmpo]]) *I ragazzi grandi non piangono: se vogliono farlo devono almeno chiudersi nella toilette perché nessuno li veda. Questa è la Nba: non c'è posto per i bambini. ([[Phil Jackson]]) *Il 50% della vita nella NBA è sesso. L'altro 50% è denaro. ([[Dennis Rodman]]) *La NBA ha saputo creare attrativa negli anni, superando in un percorso molto lungo la concorrenza degli altri sport importanti negli Stati Uniti come football e baseball: ha saputo valorizzare i giocatori franchigia creandone dei personaggi, spettacolarizzare i suoi principali tratti entrando anche nella cultura popolare, permettendo così espansione e aumento di popolarità per la Lega. Si tratta di un modello difficilmente ripetibile, in Europa non c'è questa cultura, in generale nello sport e in particolare nel basket. ([[Luca Banchi]]) *{{NDR|Nel 2010}} Nella Nba di oggi, meno fisica e con queste regole, andrei in lunetta spesso e potrei segnare 100 punti in una partita. ([[Michael Jordan]]) *Oggi l'Nba non mi piace, c'è troppo divismo e culto dei singoli super atleti. ([[Valerio Bianchini]]) *Paradossalmente, la NBA viene da molti indicata come la morte della democrazia e della solidarietà, magari proprio da quelli che dividono i diritti TV in proporzioni variabili in base al livello delle squadre che compongono un campionato. Le franchigie NBA invece dividono tutto in parti uguali, ma non certo per paternalismo, o senso della giustizia. È semplicemente una questione di efficienza, perché un sistema cooperativo è sempre più efficiente in termini economici di uno che non lo è. Trovo bizzarro pensare che debba o possa essere io (o anche qualche altro supposto esperto) a spiegare agli imprenditori che gestiscono le società sportive multimilionarie come si fa a fare soldi, semmai saranno loro che lo insegnano a me. Il problema è però che questi imprenditori mi sembra si ostinino a perseguire obiettivi individuali, mentre dovrebbero accettare di cedere una parte del loro potere per permettere una gestione sistemica di un settore che porterebbe incredibili benefici economici per tutti gli attori coinvolti. I proprietari delle franchigie NBA (tra l'altro mediamente più ricchi di quelli delle squadre di calcio europee) hanno deciso di trovare un terreno comune per un certo tipo di accordi che, alla resa dei conti, mi pare abbiano funzionato benino. Lo hanno fatto per convergenza di interessi, non per spirito solidaristico, democratico o civile. ([[Flavio Tranquillo]]) *Se la cocaina fosse elio, tutta la Nba volerebbe. ([[Art Rust]]) ==Voci correlate== *[[NBA Finals]] *[[Pallacanestro universitaria]] *[[Women's National Basketball Association]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Pallacanestro]] [[Categoria:Sport negli Stati Uniti d'America]] pd6ksb61f34d2pv7fjwn6xcpprc3344 Pallavolo 0 80049 1356159 1352923 2024-12-15T00:41:00Z Danyele 19198 /* Citazioni */ +1 1356159 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Gritlehmann.jpg|thumb|Una schiacciata]] Citazioni sulla '''pallavolo'''. ==Citazioni== *A 9 anni ho scoperto la bellezza di questo sport di squadra in cui è fondamentale fare affidamento sulle compagne. Non tutto dipende da te così come non tutto dipende dagli altri: è uno scambio reciproco, tanto più prezioso quando si è in difficoltà. Mi piace questo legame che si crea: è difficile da costruire ma quando si riesce è il massimo. ([[Ofelia Malinov]]) *Chi vuol far carriera nella pallavolo sa che deve venire a giocare in Europa, ancor meglio se in Italia. ([[Prikeba Phipps]]) *È tutta la vita che gioco a pallavolo e lo faccio perché sento l'adrenalina scorrermi dentro. ([[Alessia Orro]]) *È uno sport che trasmette tanti valori, tipo la fedeltà: fai parte di una squadra, che diventa una seconda [[famiglia]]. Ti insegna a relazionarti con gli altri, anche con chi non ti è simpatico, a non perdere mai la [[speranza]], a contare sulle tue forze e, non ultimo, a divertirti. ([[Paola Egonu]]) *Ho passato ore e ore a giocare a volley, fin da ragazzino. Con gli amici legavamo un filo da un albero a un altro e giù partite su partite. Non importava se il pallone passava sopra o sotto, si continuava finché c'era luce. Gare interminabili perché tanta era la voglia di giocare. ([[Daniele Santarelli]]) *Ho praticato molti sport [...] ma è nella pallavolo che ho trovato quel senso di condivisione, di spogliatoio, di accettazione, fatto di trasferte, emozioni, belle, brutte, da dividere con i compagni. ([[Simone Giannelli]]) *{{NDR|«Quali sono le parti del corpo che occorre potenziare con gli allenamenti per praticare il volley?»}} Il cuore! In palestra puoi lavorare tanto, ma sono cuore e testa che devono collaborare. Ci vuole passione, e devi essere predisposto a lavorare in squadra. ([[Miriam Sylla]]) *Il sestetto in campo si deve muovere con armonia. Non c'è una sfida singola tra attaccante avversario e difensore. La mia posizione varia in relazione alle scelte del muro. In questi aspetti si capisce più che mai quanto la pallavolo sia un gioco di squadra. ([[Giorgia Zannoni]]) *Il volley mi ha insegnato che non esiste la parola "tua". ([[Gian Paolo Montali]]) *L'unione e il senso di collaborazione sono due aspetti fondamentali in ogni sport di squadra. Nella pallavolo la squadra è composta da 14 ragazze e diciamo che non è sempre facile andare d'accordo. In qualche modo si riesce sempre, perché abbiamo un obiettivo comune e lavoriamo per questo obiettivo. Quando stiamo in campo diamo tutte il 100% senza pensare alle dinamiche che si possono creare al di fuori del campo, però non nascondo il fatto che quando tutte e 14 vanno d'accordo anche al di fuori questo rappresenta un punto di forza per la squadra perché se c'è un senso di unione anche fuori dal campo è importante. ([[Sarah Fahr]]) *La pallavolo è proprio un bel campo di studio perché è uno sport "di rimbalzo" e per regolamento non puoi né trattenere la palla, né toccarla due volte consecutivamente. Quindi non puoi fare tutto da solo. La tentazione di sentirsi vittima, vale a dire di non essere riuscito ad essere efficace a causa di un passaggio non corretto da parte del compagno di squadra è sempre molto forte. [...] la scelta di campo che un atleta fa tra il sentirsi in balia delle circostanze ovvero reattivo a leggere e a risolvere in qualche modo la situazione in cui ci si trova, è uno sforzo in cui il pallavolista deve spendersi ripetutamente ad ogni azione. ([[Angelo Lorenzetti]]) *La pallavolo è uno sport semplice ma anche complessissimo da giocare. Ci sono dei meccanismi esatti, come quelli di un orologio. ([[Carmelo Pittera]]) *Nel nostro sport [...] abbiamo la fortuna di poter essere a contatto con i nostri sostenitori. A me piace condividere con loro alcuni momenti, ascoltare le loro storie, perché ognuno ha una sfumatura diversa, e dal bambino al sostenitore più anziano è bello creare questa connessione tra squadra e pubblico. Penso sia il vero valore aggiunto del nostro sport. ([[Jennifer Boldini]]) *{{NDR|Nel 2017}} Nel volley moderno sappiamo che la battuta fa sempre una grande differenza, ma io credo che [...] sia altrettanto fondamentale la difesa. Perché ti crea delle occasioni di palla alta che, se sfruttate nel modo migliore, ti permettono di allungare. Inoltre è sfiancante per una squadra attaccare tanto e non riuscire a mettere giù il pallone... ([[Massimo Colaci]]) *Nella pallavolo, anche se potrebbe sembrare ripetitivo allenarsi tutti i giorni, trovo sempre nuovi stimoli che mi spingono ad una continua ricerca di miglioramento. A parte le soddisfazioni puramente sportive, questo sport mi ha insegnato a non considerare mai raggiunto un traguardo, a non cullarmi nei ricordi per quanto soddisfacenti essi possano risultare, a pensare sempre a quello che verrà dopo. ([[Francesco Dall'Olio]]) *{{NDR|Nel 2013, «ma la pallavolo di oggi piace a Montali?»}} Onestamente? Non voglio dare giudizi, ma mi sembra che si sia parecchio inaridita, rispetto a qualche anno fa. Mancano le idee, mi pare che si giochi sempre in difesa di quello che si era. E i pochi soldi mi sembrano solo un alibi: dipende dalle persone, dagli uomini. Quelli fanno la differenza. Fra le poche cose davvero stimolanti degli ultimi anni ci sono alcuni giovani [...]. Ma se alcuni di questi fino a poche settimane fa giocavano in A-2, qualcosa non va nel sistema... ([[Gian Paolo Montali]]) *Per anni andavo in giro con le spalle incurvate per sembrare più bassa. Ci soffrivo. Adesso finalmente mi godo la mia statura, guardo gli altri dall'alto in basso... La pallavolo ha fatto tanto anche per la mia autostima. ([[Anna Danesi]]) *Rompersi una gamba a pallavolo è come avere un [[infarto]] a [[Disneyland]]. ([[Beppe Viola]]) *Sport spettacolare e telegenico per eccellenza. ([[Filippo Grassia]]) *{{NDR|«La [[pallavolo]] in tre parole?»}} Squadra. Solidarietà. Carattere. ([[Paola Egonu]]) *{{NDR|«Il volley è potenza, astuzia o allegria?»}} Tutte e tre le cose. Se non hai potenza, non vai lontano. Ma ci vuole anche la testa e se non usi l'astuzia, sei prevedibile. L'allegria, infine, ti dà una marcia in più. ([[Wilfredo León]]) *Tutto quello che oltrepassa la rete si può prendere. ([[Karch Kiraly]]) *{{NDR|«Il volley cosa ti ha insegnato?»}} Un sacco di lezioni. Su tutte, riporre fiducia nel prossimo. Non potrebbe essere altrimenti: il mio è lo sport del passaggio. Esclusa la battuta, un giocatore ha bisogno del gruppo per portare a termine l'azione. Ciascuno accantona l'ambizione di essere protagonista del match, si mette a disposizione degli altri cinque. ([[Cristina Chirichella]]) *Vedo la pallavolo come uno sport di squadra. Magari ci può essere una giocatrice che segna un maggior numero di punti, ma non va dimenticato che prima c'è qualcuno riceve, difende o alza. Per vincere le partite non basta solo avere un'attaccante che fa tanti punti. ([[Ekaterina Antropova]]) ===[[Manuela Benelli]]=== *{{NDR|«Dalla pallavolo delle invincibili della Teodora al volley di oggi ci sono molte differenze. Di gioco e di regole»}} Alcune non hanno senso. Ne dico tre: il pallone colorato che non aiuta chi gioca, il net in battuta che non si può allenare e i time out tecnici che spezzettano troppo la partita. *{{NDR|«Cosa migliorerebbe della pallavolo?»}} [ride...] Gli arbitri, non conoscono le regole. *L'obiettivo primario è il divertimento, se il singolo raggiunge questa dimensione, ne beneficia tutta la squadra. Perché il volley è uno sport di squadra, un aspetto immutato rispetto a quando giocavo io. Ora si fanno altri discorsi tattici e atletici, ma lo spirito, il sentire comune verso l'obiettivo sono sempre gli stessi. *Tra il pubblico o i praticanti della pallavolo non si arriverà mai ad avere qualcuno che minaccia l'arbitro. [...] Chi pratica volley sa che anche arrivando ai massimi livelli non potrà vivere di quello per tutta la vita e quindi spesso dietro a chi gioca c'è un titolo di studio. La pallavolo ha un ambiente con una cultura un po' più alta. ===[[Maurizia Cacciatori]]=== *{{NDR|«Cosa le ha tolto la pallavolo?»}} Io mi ritengo molto fortunata. Però uscendo di casa così giovane ho lasciato la mia famiglia e i miei genitori molto presto. Per anni ho avuto con loro un rapporto telefonico. E quando torno a casa noto come il tempo è passato. Certe esperienze di vita della mia famiglia le ho perse. Non le ho godute, tra viaggi, gare e tutto il resto. *La pallavolo mi ha insegnato a sapermi rialzare. *{{NDR|«Secondo te, qual è la cosa più importante che un ragazzo o una ragazza possono imparare dalla pallavolo?»}} Sicuramente il mettersi in gioco. E poi anche la capacità di fare gioco di squadra. La pallavolo ti spinge ad adattarti, a cambiare te stessa per favorire gli obiettivi del gruppo, quindi accetti di fare panchina, ti impegni per essere un esempio per le nuove arrivate, supporti il gruppo quando ne ha bisogno... Tutte queste dinamiche io le ho imparate con la pallavolo: erano quotidiane lezioni di ''team management'' all'ennesima potenza perché ogni giorno c'era una novità, un avversario nuovo, un obiettivo nuovo, una strategia nuova da imparare. Secondo me questo è davvero uno sport straordinario. ===[[Andrea Gardini]]=== *{{NDR|Sulla pallavolo degli anni Duemila}} Come nel basket, l'aspetto fisico sta diventando sempre più importante. È una realtà che non piace ai puristi, fa perdere i gesti di classe. Ma c'è ancora spazio per chi ha capacità tecniche. Ma se non è giornata per la battuta, è meglio giocare con la tecnica che ancora abbiamo, perché a volte si regalano più punti di quelli che siamo in grado di fare. *Nella pallavolo l'evoluzione è continua. Ogni stagione arrivano idee nuove, proposte di gioco, soluzioni alternative. A portare i cambiamenti sono solitamente i giocatori, noi allenatori dobbiamo saperli accompagnare. *Nella pallavolo si è vinto in talmente tanti modi diversi che è difficile ipotizzare l'esistenza di un solo un verbo. ===[[Andrea Giani]]=== *A me la pallavolo ha dato la possibilità di svilupparmi nell'uomo che sono, di fare con costanza una cosa che mi piace fino a trasformarla in un lavoro. E divertirsi lavorando con quello che più ti piace è il massimo. *Al di là che la pallavolo non è uno sport individuale, certi collegamenti umani sono fondamentali. Dietro le performance in un grande evento ci sono ore e ore nei palazzetti, negli spogliatoi, nelle camere d'albergo. È lì che nascono le amicizie, e senza quelle non sarebbero arrivati [...] i [...] risultati. *La pallavolo è un gioco di squadra. Io ho vinto tanto, ma certo non da solo. ===[[Eleonora Lo Bianco]]=== *La pallavolo mi ha insegnato tantissime cose. È stata una passione sin da subito... ho cominciato all'età di otto anni e non ho mai smesso. Sono trent'anni di amore incondizionato per questo bellissimo sport e ho appreso tante cose come ad esempio il sacrificio, la tenacia, il giusto modo nel rapportarmi con gli altri, a plasmare il mio carattere, a non mollare mai e anche a rialzarmi... *Penso di essere cresciuta come persona attraverso la pallavolo. Mi sono anche un po' aperta, perché da piccola ero molto timida... [pausa, e sorriso, ''ndr'']. Non che adesso sia estroversa, ma mi sento differente. Questi anni mi hanno dato tanto: moltissime gioie [...] e anche sofferenze. L'altra faccia dello sport è fatica, sacrificio, stress. Insomma tanto di tutto, grazie alla pallavolo. *{{NDR|«Cos'è cambiato nella pallavolo da quando ha cominciato lei?»}} Si sta spesso in squadre con ventenni che non capisco: vedo meno dedizione, caparbietà, capacità di sofferenza. Forse è un problema generazionale: a 18 anni io ero una bambina, a 15 adesso sono belle sveglie. Non so, non vorrei parlare di valori come un'anziana, ma a volte mi sembra che manchino. *Sono innamorata di questo sport, mi piace quello che faccio e quando sono obbligata a non giocare mi sembra di impazzire. Ogni tanto penso: questa era la mia passione da piccola, quando giocavo vicino casa, è ancora la mia passione oggi. Non mi stupisco che mi piaccia ancora così tanto. Forse capirò bene cos'è per me quando smetterò. O forse non lo capirò mai, perché sarò costretta a fermarmi per ragioni fisiche. ===[[Luca Vettori]]=== *Da pallavolista, sento di avere un certo orgoglio nel dire che sì, nel volley è così, esiste una correttezza che si forma a partire dal rispetto che c'è tra i giocatori, tra giocatori e società e di conseguenza tra giocatori e tifosi. Inoltre nella pallavolo c'è un clima più familiare che non permette di creare seri antagonismi contro giocatori di una squadra avversaria. Per questi motivi credo che, dal punto di vista educativo, la pallavolo abbia uno spiraglio in più rispetto al calcio e che possa fungere da paradigma per quanto riguarda appunto la correttezza. *La pallavolo è uno sport particolare da giocare ed è difficile dire cosa accada nel singolo giocatore quando, ad esempio, nella prima parte della partita non riesce a mettere a segno una palla per poi all’improvviso riprendersi, quasi inspiegabilmente. Non credo ci sia una formula, si tratta piuttosto di allenare costantemente la concentrazione così da arrivare alla partita con la tranquillità mentale di chi confida nelle proprie capacità e una fiducia verso i compagni tale da non permettere che il singolo errore o una brutta partenza incidano sull’intero match. *Non ho mai avuto particolare passione per la pallavolo, né per lo sport in generale. Ho imparato ad apprezzarne i valori, le situazioni, le atmosfere. Tutt'oggi costruisco il modo di vedere questo mio lavoro, che considero una meravigliosa occasione, e ne apprendo con entusiasmo luci ed ombre. ===[[Andrea Zorzi]]=== *La pallavolo è lo sport di squadra che in assoluto ha il maggiore equilibrio tra maschi e femmine. In un momento storico in cui la sensibilità del gender gap è così importante, a me quella pare essere una chiave fondamentale. Il movimento della pallavolo dovrebbe essere bravo a raccontare questa specificità, questo equilibrio. Potrebbe essere una grande opportunità. [...] Negli altri sport, come il calcio per fare un esempio, è il movimento maschile che traina quello femminile, qui questo non è richiesto perché, come detto, la grande virtù della pallavolo è questo grande equilibrio. *Molti sono convinti che il livello tecnico del gioco espresso non sia così rilevante per rendere spettacolare una partita, ma che sia più importante l'equilibrio. Io su questo sono abbastanza d'accordo. Questo non vuol dire che la pallavolo giocata male sia bella, ma vuol dire che talvolta un fine conoscitore di questo sport sia portato a pensare che giocare bene a pallavolo, su gesti molto specifici e molto tecnici, sia la cosa più importante, mentre questo aspetto non è così rilevante per il pubblico. [...] sono i tanti, troppi, errori al servizio che sono spesso incomprensibili e interrompono il ritmo. Per lo spettacolo forse sarebbe più utile e divertente battere un po' meno forte ma sbagliare di meno. Non stiamo dicendo che bisogna diventare degli entertainers, ma di sicuro aiuterebbe avere un approccio un po' più ampio e non strettamente tecnico. *Nella pallavolo o in generale nello sport c'è un obiettivo chiaro e delle tecniche per raggiungere il risultato, quindi la concentrazione diventa la capacità assoluta di pensare solo a quegli aspetti che possono aiutarti a fare bene e a vincere. È come se avessi ristretto il mio campo visivo solo alla palla, da guardare per capire come colpirla. ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt=pallavolo|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} {{Pallavolo}} [[Categoria:Discipline sportive]] [[Categoria:Pallavolo]] 5d70ktm8oim6s0wcdj9fhuhzoam7md0 Il Mereghetti 0 81416 1356169 1355757 2024-12-15T08:38:03Z Spinoziano 2297 /* G */ 1356169 wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''''Il Mereghetti''''', dizionario enciclopedico dei film. ==Citazioni== <!-- SEGUIRE L'ORDINE ALFABETICO PER FILM, COME NEL DIZIONARIO --> ===A=== *Melodramma moralistico e lacrimevole [...] recitato ai limiti del dilettantismo. Sprecato anche il gusto tutto napoletano per la truffa. (''[[Accadde tra le sbarre]]''; 2003, p. 22) *[...] accuratissima la ricostruzione d'epoca, raffinata e sensuale la regia che, a dispetto dell'accusa di calligrafismo, si dimostrò capace di un'analisi sociale e psicologica di sorprendente maturità. (''[[Addio giovinezza! (film 1940)|Addio giovinezza!]]''; 2003, p. 31) *''[[Blade Runner]]'' e il finale di ''[[2001: Odissea nello spazio]]'', [[David Cronenberg|Cronenberg]] e la saga di [[Godzilla]] vengono allegramente contaminati nel più costoso e delirante film d'animazione mai realizzato in Giappone. Per chi non ha familiarità col fluviale fumetto omonimo, la storia – date le molte ellissi – è difficilmente decifrabile. Innegabile, comunque, il fascino visivo: il tratto è inconfondibilmente nipponico, ma animazione e colori sono spesso stupefacenti. (''[[Akira (film)|Akira]]''; 2003, p. 54) *Uno dei primi, insuperati esempi di western realista che distrugge il mito del cowboy coraggioso e virile e dà inizio alla dissoluzione del mito della frontiera. [...] la regia di [[William A. Wellman|Wellman]] scardina ogni drammatizzazione negando dignità all'eroe romantico per rendere la sua cronaca ancora più implacabile, anche perché non trasforma chi dà la caccia agli assassini in una folla assetata di sangue, ma situa con rara esattezza psicologica le reazioni dei contadini e la loro autodifesa in un quadro sociale decisamente innovativo per i tempi. [...] La Fox era contraria al progetto e per risparmiare decise di non girare in esterni, ma la ricostruzione in studio finì per accentuare l'atmosfera claustrofobica del film e aumentarne la forza drammatica. (''[[Alba fatale]]''; 2003, p. 56) *Primo e unico film di un abile sceneggiatore che costruisce un film a tesi, rigorosamente antimaccartista in nome, però, della retorica dei valori americani. (''[[Al centro dell'uragano (film 1956)|Al centro dell'uragano]]''; 2003, p. 60) *Magari fosse trash: non riesce a far ridere neanche involontariamente. (''[[Alex l'ariete]]''; 2003, p. 64) *[...] [[Walt Disney|Disney]] creò un'opera anomala, ai limiti della sovversione, dove lo spirito già non ortodosso di [[Lewis Carroll|Carroll]] diventa quasi iconoclasta. (''[[Alice nel Paese delle Meraviglie (film 1951)|Alice nel Paese delle Meraviglie]]''; 2003, p. 67) *Uno dei film hollywoodiani che ha saputo esprimere con maggior forza ed efficacia un messaggio pacifista e antimilitarista: gli anni non hanno tolto forza all'opera e anche i tagli imposti dalla produzione [...] non fanno che accrescere l'impatto visivo delle violentissime e molto realistiche scene di battaglia – riprese con bellissime carrellate laterali – tanto da dar l'impressione che Milestone metta «più energia a far morire i suoi personaggi che a farli vivere» [Lourcelles]. (''[[All'ovest niente di nuovo]]''; 2010, p. 112) *Del romanticismo sottile di [[Terence Fisher|Fisher]] qui rimane poco: più sangue e soprattutto molto più sesso, con pesanti incongruenze ideologiche e narrative dal momento che viene a mancare la tradizionale opposizione tra la marcata sessualità del Conte e i repressi costumi vittoriani delle sue vittime. (''[[Le amanti di Dracula]]''; 2003, p. 92) *Vent'anni dopo ''I vitelloni'', Fellini [...] ripensa alle proprie origini, mescolando come sempre amore e odio, distacco e nostalgia, giudizio e complicità. E come sempre, facendo tutto a Cinecittà, passaggio notturno del transatlantico Rex compreso. Film apparentemente in tono minore, ma in realtà tra i più coesi e riusciti. (''[[Amarcord]]''; 2010, p. 138) *Commediola rosa che utilizza i modi dei [[Cinema dei telefoni bianchi|film dei telefoni bianchi]] per alzare un inno strapaesano all'amicizia con le truppe americane: [...] il film – neorealisticamente – fa parlare gli americani nella loro lingua [...] e, girato tra le rovine della guerra, conserva ancora oggi un suo valore documentaristico. (''[[Un americano in vacanza]]''; 2003, p. 103) *[[Vincent Sherman|Sherman]] seppe usare a vantaggio del film la tensione che si creava sul set tra le due primedonne, aumentando così l'elettricità dei loro duetti [...], è un film avvincente e agrodolce [...]. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]''; 2003, p. 106) *Il primo dei quattro film girati da [[René Clair|Clair]] negli Usa, in cui il compromesso raggiunto tra il suo stile e la presenza della diva finisce per scontentare tutti. Firmato dal regista e da [[Norman Krasna]], il meccanismo narrativo tipicamente clairiano, fatto di incastri, mascheramenti, equivoci e doppi, riduce l'attrice a una specie di manichino impacciato, e i troppo frequenti rimandi ad altri film, sia dello stesso regista sia interpretati dalla [[Marlene Dietrich|Dietrich]], concorrono a spersonalizzare ulteriormente la storia. (''[[L'ammaliatrice (film 1941)|L'ammaliatrice]]''; 2003, p. 113) *Forse un po' scontato nella conclusione troppo «positiva», il film ha tuttavia un grande impatto emotivo: l'atmosfera dei quartieri popolari e dei suoi frustrati abitanti è toccante e [[James Cagney|Cagney]] è perfetto nell'interpretare un gangster che sa di aver fallito ma che conserva tutta la sua dignità. (''[[Gli angeli con la faccia sporca]]''; 2003, p. 144) *[...] malinconico e inquietante (nel passato della donna c'è, forse, la presenza in un bordello di lusso), il film si regge tutto sul fascino misterioso della [[Marlene Dietrich|Dietrich]], condannata a scegliere tra due uomini che sono fondamentalmente «uguali». [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] si concede solo pochi tocchi comici (i commenti dei domestici all'inappetenza degli ospiti) e il film al botteghino fu un mezzo fallimento. (''[[Angelo (film 1937)|Angelo]]''; 2003, p. 146) *Indimenticabile quando canta (a cavalcioni di una sedia) ''Ich bin die fesche Lola'', la [[Marlene Dietrich|Dietrich]] è però limitata da un personaggio abbastanza convenzionale che solo la sua sensualità riesce a far dimenticare. Molto più composita la prova di [[Emil Jannings|Jannings]] che nel descrivere il decadimento morale di un uomo tocca, nelle scene finali, i vertici delle sue grandi interpretazioni mute (come ''[[L'ultima risata]]''). (''[[L'angelo azzurro (film 1930)|L'angelo azzurro]]''; 2003, p. 146) *Melodramma tutto giocato sul doppio, che permette alla [[Bette Davis|Davis]] (nell'unico film di cui fu anche produttrice) di interpretare due personaggi opposti (con qualche trucco che lascia ancora stupiti [...]). Peccato che la sceneggiatura di Catherine Turney, dopo un bell'inizio, non sappia liberarsi da una certa artificiosità nello sviluppare l'intreccio, dimenticando per strada il personaggio che forse poteva dare uno sviluppo inaspettato alla storia [...] interpretato da [[Dane Clark]]. [[Curtis Bernhardt|Bernhardt]] non risparmia nessuna delle atmosfere notturne e nebbiose da lui predilette, ma finisce per sottolineare ancora di più l'incredibilità della storia. (''[[L'anima e il volto]]''; 2003, p. 151) *Film di commissione [...] che [[Roberto Rossellini|Rossellini]] [...] accettò di dirigere per pure ragioni alimentari: lo stile naturalistico del testo, a cui non mancano neppure un paio di scene madri, non ha niente a che vedere con l'idea rosselliniana di cinema: e i risultati lo dimostrano. (''[[Anima nera (film 1962)|Anima nera]]''; 2003, p. 153) *Nato come tentativo di ripetere il successo di ''[[Riso amaro]]'' [...], il film [...] non risente della sua origine di commissione. Costruito con una struttura a flashback che incastra le scene nell'ospedale (girate con occhio documentaristico) con quelle dei ricordi, è tutto giocato sulle opposizioni che lacerano il personaggio di Anna [...]: ne esce così un appassionato ritratto femminile nel quale il senso del dovere si scontra con il richiamo dell'erotismo. (''[[Anna (film 1951)|Anna]]''; 2003, p. 154) *Per il suo film d'esordio, [[Gianluigi Calderone|Calderone]] sceglie un torbido ritratto di famiglia con risvolti psicoanalitici ma lo racconta con troppe concessioni alle grazie svestite della [[Ornella Muti|Muti]] e (soprattutto) della [[Eleonora Giorgi|Giorgi]]. La [[Valentina Cortese|Cortese]], nel ruolo della madre, fa la solita scena da «isterica dannunziana». (''[[Appassionata (film 1974)|Appassionata]]''; 2003, p. 168) *Dal romanzo omonimo di [[Erich Maria Remarque|Erich M. Remarque]], un affresco melodrammatico sulla situazione dei rifugiati, tra ideali democratici e folclore. [[Charles Boyer|Boyer]] è troppo elegante per essere un povero perseguitato e la [[Ingrid Bergman|Bergman]] fuma per far capire che non è una donna per bene. Ma [[Charles Laughton|Laughton]] è grande come aguzzino nazi in cerca di piaceri proibiti. (''[[Arco di trionfo (film 1948)|Arco di trionfo]]''; 2003, p. 179) *Per alcuni è il peplum mai realizzato, con dèi e mostri (creati dal celebre Ray Harryhausen) insolitamente infantili e fragili, che rivelano tutta la libertà, l'ironia e l'intelligenza di un adattamento (di Jan Read e Beverley Cross) che rilegge maliziosamente la mitologia greca alla luce del debole contemporaneo. Spettacolare l'uso naturale degli esterni (Palinuro e i templi greci di Paestum), perfetta la cadenza del ritmo, vivace la scelta dei colori: nel suo genere, un film sorprendente e unico. (''[[Gli Argonauti]]''; 2003, p. 180) *Il regista, già sceneggiatore del ''[[Il fuggitivo (film 1993)|Fuggitivo]]'', guarda a ''[[X-Files]]'' e all'''[[L'invasione degli ultracorpi (film)|Invasione degli ultracorpi]]'', con prevedibile corredo di effetti speciali. Buono per una domenica pomeriggio di pioggia. (''[[The Arrival (film 1996)|The Arrival]]''; 2003, p. 187) *Spesso sembra che al regista non interessi raccontare una storia, ma semplicemente giocare con maschere, musiche, pavoni e tappeti: e tuttavia riesce a trasmettere un'allegria contagiosa, infantile e sofisticata. Una festa per gli occhi e le orecchie, che sfida ogni tentativo di etichetta, e ha anche il pregio di non andare per le lunghe. (''[[Asik Kerib - Storia di un ashug innamorato]]''; 2003, p. 194) *Da [[Agatha Christie]], con un cast prestigioso, un'elegante ricostruzione d'epoca e qualche lungaggine di troppo. Il doppiaggio elimina il meglio, cioè il bizzarro inglese parlato dagli stranieri, che porta indirettamente alla soluzione del mistero. Un irriconoscibile [[Albert Finney|Finney]] è [[Hercule Poirot]]. (''[[Assassinio sull'Orient Express (film 1974)|Assassinio sull'Orient Express]]''; 2010, p. 285) *Un ottimo esempio di cosa è possibile fare con un budget irrisorio. (''[[L'astronave degli esseri perduti]]'', p. 206) [[File:Attila il flagello di Dio (1954) Anthony Quinn 10.png|thumb|[[Anthony Quinn]] in ''[[Attila (film 1954)|Attila]]'']] *Ricostruzione kolossal delle invasioni barbariche dell'anno 450: grandi mezzi (è stata impiegata anche la Cavalleria dell'Esercito italiano), contrasti di civiltà (anche se i barbari sono più simpatici della corte romana), intrighi di potere (con la Loren nei panni della sorella dell'imperatore che si offre ad Attila), ma anche la sensazione di un bigino riletto col senno di poi. (''[[Attila (film 1954)|Attila]]''; 2003, p. 212) *Un salutare inno alla rivolta e al ''carpe diem'', significativamente collocato un anno prima dei fatidici anni Sessanta. Un gran successo, nonostante l'eccessiva enfasi melodrammatica di [[Robin Williams]]. O forse proprio in virtù di questa. Oscar alla sceneggiatura di [[Tom Schulman]]. Al di là delle qualità artistiche il film ha comunque un grande merito: aver scatenato l'immaginario pedagogico di tutta una generazione costretta a subire una pedagogia che di immaginario non ha più niente. (''[[L'attimo fuggente]]''; 2010, p. 305) *Partendo da un intreccio semplice e lineare [...] [[Fred Zinnemann|Zinnemann]] elabora una straordinaria psicofenomenologia della vigliaccheria e della vendetta che però, grazie a una profonda sensibilità noir, libera da ogni manicheismo per sprofondare personaggi e spettatori in un incubo visivo e morale senza scampo, dove torto e ragione non hanno più senso e regna solo un ambiguo desiderio di violenza. Teso, denso, disperato, con due protagonisti all'altezza e un'insolita [[Mary Astor]] nel ruolo della prostituta comprensiva. (''[[Atto di violenza]]''; 2003, p. 213) *Curiosa commedia che scherza su temi allora molto concreti (c'è anche il tentativo di costruire una casa in una notte, che cinque anni più tardi sarà al centro di ''[[Il tetto]]'') ma non riesce a sollevarsi dalla farsa goliardica. (''[[Auguri e figli maschi!]]''; 2003, p. 214) *Curiosa «opera parallela» che aggiorna situazioni e personaggi di [[Giacomo Puccini|Puccini]] in una sorta di rilettura popolare dei temi della resistenza antinazista. Coerentemente con la sua carriera fatta di film-opera e drammi lirici, [[Carmine Gallone|Gallone]] intreccia in maniera indissolubile lirica e vita come a voler rivendicare, anche nei momenti più drammatici della storia nazionale (il film si svolge a cavallo del 4 giugno 1944, quando Roma fu liberata), la centralità della tradizione melodrammatica nazionale (e quindi, indirettamente, di tutta la sua carriera di regista), capace anche di ispirare sentimenti civili e passioni libertarie [...]. (''[[Avanti a lui tremava tutta Roma]]''; 2003, p. 218) ===B=== *Allevato da una coppia di cani da pastore [...] il maialino Babe impara ad accudire le pecore (da cui riesce a farsi obbedire perché invece di abbaiare gli ordini, li chiede con dolcezza) e, ribaltando il suo destino «naturale» – che è quello di finire in padella – convince il padrone ([[James Cromwell|Cromwell]]) di essere così bravo da farsi iscrivere a una gara per cani da pastore. Una favola moderna (con tanto di morale: anche le regole più secolari si possono infrangere), dove gli animali – veri – conquistano il primo piano lasciando gli umani sullo sfondo. [...] questo «film per bambini» racconta con una naturalezza accattivante e coinvolgente il potere infinito delle buone maniere e l'entusiasmo della sovversione (l'oca che vuole sostituirsi al gallo per annunciare il sole). (''[[Babe - Maialino coraggioso]]''; 2003, p. 233) *[...] si rivelò a distanza un horror da cineteca, tutto giocato sui turbamenti del non-detto e su un raffinato geometrismo delle immagini. Fondamentale l'uso della luce [...] che contribuì a interiorizzare il contenuto del film e a provocare un'identificazione più forte e più profonda dello spettatore con i personaggi. Indimenticabili le scene dell'inseguimento notturno e della minaccia in piscina [...]. [[Simone Simon|Simon]] è perfetta come donna-felino, terrorizzata prima ancora che terrorizzante. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]''; 2003, p. 238) [[File:Il bacio di una morta (film 1949) Virginia Belmont.png|miniatura|Virginia Belmont ne ''[[Il bacio di una morta (film 1949)|Il bacio di una morta]]'']] *Dal romanzo di [[Carolina Invernizio]], un «film d'appendice» discreto nel suo genere, e dallo stile più sobrio rispetto a quello della scrittrice. (''[[Il bacio di una morta (film 1949)|Il bacio di una morta]]''; 2003, p. 239) *[...] un giallo poco convincente nella soluzione, ma interessante per i giochi di cinema nel cinema che anticipano quelli di [[Brian De Palma]]. Il piano sequenza iniziale è da applausi, il resto è routine. [[Bela Lugosi|Lugosi]], nei panni di un produttore sospetto, ha un ruolo insignificante. (''[[Bacio mortale (film 1932)|Bacio mortale]]''; 2003, p. 239) *L'umorismo di [[Mel Brooks|Brooks]] a volte è greve, a volte molto cerebrale: i protagonisti vedono la cassetta di ''Balle spaziali'' per conoscere in anticipo il seguito della storia; il mostriciattolo di ''[[Alien]]'' esce dallo stomaco di John Hurt che si lamenta: «No, ancora!». (''[[Balle spaziali]]''; 2003, p. 248) *Ritmo serrato e suspense (da antologia l'ultimo tentativo di fuga di un bandito che si arrampica su una gomena ma non riesce a superare il disco di metallo che impedisce ai topi di salire sulla nave) ma soprattutto buone osservazioni d'ambiente. (''[[Bandiera gialla (film 1950)|Bandiera gialla]]''; 2003, p. 256) *[...] la non disprezzabile risposta del produttore De Laurentiis ai kolossal hollywoodiani: il gigantismo è utilizzato al meglio da Fleischer per sottolineare le contrapposizioni simboliche che attraversano l'esistenza di Barabba – la luce e le tenebre, la morte e la resurrezione – e che danno al film un autentico spirito religioso, praticamente unico in superproduzioni di questo tipo. (''[[Barabba (film)|Barabba]]''; 2003, p. 259) *Un grandioso affresco umanitarista, pieno di nobile retorica, nel quale si sentono echi di [[Victor Hugo]] e di [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]]: al centro c'è la descrizione – mai disperata – del «pozzo senza fine e senza fondo della miseria umana», dalla cui esplorazione i vari personaggi (e il regista con loro) trovano la forza di continuare la loro missione in favore delle miserie altrui. Per inseguire la moltitudine di personaggi che popolano il film, Kurosawa utilizza da maestro il CinemaScope, privilegiando i campi lunghi, anche se rimane in parte schiacciato dalle sue ambizioni e dagli intenti didascalici. (''[[Barbarossa (film 1965)|Barbarossa]]''; 2003, p. 261) *Una vera tragedia degli equivoci, forse il miglior film di [[Luigi Chiarini|Chiarini]]: l'esigenza di raffinatezza formale tipica del «calligrafismo» (di cui il regista era uno degli esponenti di punta) qui si combina con uno stile vigoroso evidente anche nei personaggi minori (l'acidissima zia del notaio interpretata da [[Teresa Franchini]], piccolo capolavoro di battute e recitazione), capace di creare un'atmosfera incandescente e mortifera con cui alludere agli umori dell'epoca ben oltre la riduzione letteraria. Merito indubbio dell'operazione va alla sceneggiatura [...]. A [[Umberto Barbaro|Barbaro]], in particolare, viene da attribuire la forte connotazione sociale che rende leggibile il film anche in chiave di dramma di classe. Notevole la presenza palpitante della [[Luisa Ferida|Ferida]], attrice di regime generalmente impiegata in ruoli aggressivi e sensuali, che attraversa il film come un fantasma introducendo un clima «fantastico» abbastanza insolito nel cinema del periodo. (''[[La bella addormentata (film 1942)|La bella addormentata]]''; 2003, p. 277) *Sbilanciato dal punto di vista narrativo, soprattutto per la stereotipata recitazione da «cattivo» di [[Francis X. Bushman]], il film ha comunque due momenti indimenticabili, la battaglia navale e la famosa corsa delle bighe, che non ha nulla da invidiare per tensione e perfezione tecnica a quella girata da [[Andrew Marton]] nel 1959, anche per merito delle scenografie di [[Cedric Gibbons]] e degli effetti speciali di Kenneth Gordon MacLean. (''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]''; 2003, p. 288) *[...] un film agiografico ma misurato. (''[[Bernadette (film 1943)|Bernadette]]''; 2003, p. 292) *La pellicola che ha segnato una svolta nella carriera di [[John Woo|Woo]] (fino ad allora autore di ''wuxiapian'' e film comici) e nel cinema di Hong Kong, inaugurando il genere del mélo-noir metropolitano in cui le sparatorie iperrealiste sostituiscono i duelli tradizionali. I temi sono quelli classici di Woo: l'elogio dell'amicizia, la difesa anacronistica di un mondo votato all'autodistruzione, la violenza stilizzata dove si mescolano lacrime e sangue. L'impianto da film popolare e certe ingenuità dispiacciono agli occidentali abituati ai successivi lavori del regista, ma il respiro è epico e travolgente. Un trampolino di lancio anche per [[Chow Yun-fat|Chow]], che ruba la scena nella parte dell'ex killer umiliato, con impermeabile e occhiali scuri. (''[[A Better Tomorrow (film 1986)|A Better Tomorrow]]''; 2016, p. 552) *Versione moderna dell'opera di [[William Shakespeare|Shakespeare]] (neppure citato nei titoli, forse perché l'Italia era in guerra con la Gran Bretagna) ambientata nella periferia romana, ma poco aiutata da due attori fuori parte. (''[[La bisbetica domata (film 1942)|La bisbetica domata]]''; 2003, p. 308) *Benché ibrido e sbilanciato [...] è comunque un film-chiave nell'opera del regista perché presenta già molti dei suoi elementi caratteristici: la costruzione della suspense, l'eroina bionda, la labilità del confine tra innocenza e colpa, la caccia all'uomo in un luogo famoso (qui il British Museum) e l'attenzione per le innovazioni tecniche [...]. (''[[Ricatto (film 1929)|Blackmail]]''; 2003, p. 311) *Molti critici vecchi e giovani hanno comunque benedetto l'operazione: i primi lieti di un horror che – per forza di cose – gioca tutto sul fuoricampo e sul mistero non spiegato, i secondi per moda. In definitiva, solo uno scherzo goliardico più interessante per i semiologi e i sociologi che per gli spettatori comuni, anche se in curiosa ed emblematica sintonia con il finto realismo e l'estetica «sporca» dei film del Dogma danese. (''[[The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair]]''; 2003, p. 313) *Una farsa sfilacciata, dove soggettisti (Age e Scarpelli) e sceneggiatori (Metz, Marchesi, Vecchietti e Amendola) cercano di far sorridere con equivoci e trovatine inoffensive (le assurde penitenze della gara di canasta, i trucchi per non pagare il conto al ristorante). (''[[Una bruna indiavolata!]]''; 2003, p. 345) ===C=== *Una commedia gialla raffinata e piena di ironia, [...] fondata – secondo un meccanismo di «spostamento» narrativo tipicamente hitchcockiano – non tanto sulla scoperta del ladro vero quanto sul tema dell'identità del ladro presunto. (''[[Caccia al ladro]]''; 2003, p. 363) *[...] gli stereotipi dei film coi minatori ci sono tutti, ma gli inverosimili abiti della [[Marlene Dietrich|Dietrich]] giustificano da soli la visione e la scazzottata finale è insolitamente violenta. (''[[I cacciatori dell'oro]]''; 2003, p. 366) *Tra comicità e patetismo, un mondo di risorse e umanità che Loy aveva già esplorato nelle sue indagini televisive, affidato all'estro agrodolce di Manfredi. (''[[Café Express]]''; 2010, p. 537) *Ambientazione inusuale, claustrofobica e notturna, e recitazione avvincente fino all'epilogo risolutore. (''[[La campana del convento]]''; 2003, p. 380) [[File:Boratto Campo de' fiori 1.png|miniatura|[[Caterina Boratto]] in ''[[Campo de' fiori (film)|Campo de' Fiori]]'']] *[...] si intravedono elementi pre-neorealisti (le dispute al mercato, la scena con la [[Caterina Boratto|Boratto]] in prigione, quelle della balia in Abruzzo). E i toni della commedia sono abbastanza lontani dagli schemi estetici dell'epoca, con accenni di critica sociale (i «borghesi» che giocano d'azzardo) e qualche divertente notazione sul maschio conquistatore [...]. (''[[Campo de' fiori (film)|Campo de' Fiori]]''; 2003, p. 382) *[...] Camerini abbandona i consueti temi piccolo-borghesi e realizza una genuina commedia d'ambientazione popolaresca. [...] la censura fascista manipolò il film a tal punto da rendere incomprensibile la sua presunta componente eversiva. (''[[Il cappello a tre punte]]''; 2003, p. 395) *[...] si regge tutto sulla bravura degli interpreti. Peccato che [[Alec Guinness|Guinness]] abbia imposto di ridurre (per invidia?) il ruolo di [[Bette Davis]] [...]. (''[[Il capro espiatorio (film 1959)|Il capro espiatorio]]''; 2003, p. 398) *Nonostante la presenza di sceneggiatori come Richard Matheson e Robert Bloch (Russ Jones, non accreditato è l'autore del secondo segmento) e un cast di primo piano, è uno dei film a episodi meno riusciti della Amicus. L'umorismo nero, caratteristico di queste produzioni, funziona solo nell'ultimo episodio; e la blanda regia di Duffel si limita a qualche inquadratura sbilenca nei momenti cruciali. (''[[La casa che grondava sangue]]''; 2003, p. 414) *Come [[Robinson Crusoe]] (senza cannibali e con un po' di zen in più), una parabola sulla necessità di perdere tutto per ritrovare se stessi attraverso il confronto con una natura insondabile e indifferente dalle vicende umane. Ma se [[Daniel Defoe|Defoe]] teorizzava la fuga dalla società neoindustriale del capitalismo selvaggio, [[Robert Zemeckis|Zemeckis]]-con le armi della civiltà digitale che finge di ripudiare- non vede l'ora di riportare indietro il suo eroe, anche se (quasi) rinuncia al lieto fine hollywoodiano. Scritto da William Broyles jr. Girato con tempi di lavorazione molto lunghi (sedici mesi: nella pausa tra le riprese, durata un anno, il regista ha diretto ''[[Le verità nascoste]]'') per consentire a [[Tom Hanks]] (meritata la nomination all'Oscar) di dimagrire 22 chili. (''[[Cast Away]]''; 2014, p. 690) *Splendido melodramma gotico sul tema di Barbablù e della sposa-vittima. [[Vincent Price|Price]] è una grandiosa incarnazione del male, [[Gene Tierney]] una succube perfetta. Prodotto da [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] che non poté dirigerlo per una malattia, è il film con cui esordisce [[Joseph L. Mankiewicz|Mankiewicz]] e nel quale è già presente il tema portante di tutta una carriera: la forza della parola, usata come il più forte degli elementi drammatici, della quale ci si serve per affrontarsi, studiarsi, combattersi e annientarsi. (''[[Il castello di Dragonwyck]]''; 2003, p. 427) *Uno dei più alti esempi di noir anni Quaranta, dramma dell'ossessione e della predestinazione, nel quale un tragico fatalismo sottolinea l'impotenza dell'individuo a liberarsi dall'influenza perversa e avvelenata che il passato ha sul presente. Ognuno dà il meglio di sé, e l'acme è raggiunto nella scena in cui [[Robert Mitchum|Mitchum]] aspetta la dark lady in un bar messicano: non accade nulla, ma c'è tutto il senso del film. (''[[Le catene della colpa]]''; 2003, p. 428) *Western antimilitarista dove [[John Ford|Ford]] inizia a riflettere sulla vecchiaia [...]: non a caso la sceneggiatura [...] si «inventa» due colpi di scena finali – la memorabile carica nella tempesta contro il campo indiano e il richiamo di Brittles come responsabile delle guide – per permettere al suo eroe di chiudere il film (e la carriera) in bellezza. Indimenticabile [[John Wayne|Wayne]] mentre monologa sulla tomba della moglie con un cielo da delirio sullo sfondo. (''[[I cavalieri del Nord Ovest]]''; 2003, p. 434) *Tra gli ultimi sussulti del cinema dei telefoni bianchi: l'azione, ovviamente, si svolge in Ungheria, ma non manca qualche cenno ai tempi difficili. (''[[Centomila dollari]]''; 2003, p. 442) *Thriller con la pretesa di elevarsi al di sopra del cinema di genere, ma che risulta solo fiacco e noioso. (''[[Il cervello dei morti viventi]]''; 2003, p. 449) *Dramma eccessivo (anche nella lunghezza) e volutamente sgradevole, con un finale sorprendentemente misurato, malgrado il colpo di scena. Le performance di [[Joan Crawford]] e soprattutto di [[Bette Davis]] hanno un che di masochistico che [[Robert Aldrich|Aldrich]] accentua inserendo spezzoni di film nei quali le due attrici recitavano in gioventù [...]. (''[[Che fine ha fatto Baby Jane?]]''; 2003, p. 458) *Ottima produzione con un grande ritmo e un bel cast: restano memorabili una misteriosa e seducente [[Veronica Lake]] e [[William Bendix]], nel ruolo della brutale guardia del corpo. (''[[La chiave di vetro (film)|La chiave di vetro]]''; 2003, p. 462) *Commediola [[Cesare Zavattini|zavattiniana]] (lo sceneggiatore cullava questo progetto dal 1934) sulle tentazioni della modernità e del successo e sulla conseguente perdita di identità. Ma la sceneggiatura [...] non va molto più in là della giustapposizione dei singoli episodi, troppo diseguali: di una facile melodrammaticità quelli dei due De Filippo, solo sbozzato quello di [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]], improbabile quello di [[Walter Chiari|Chiari]]. (''[[Cinque poveri in automobile]]''; 2003, p. 486) *[...] il film colpisce ancora per il suo realismo e il ritratto cupo e disperato del mondo della malavita. Ottima prova della [[Bette Davis|Davis]], e di [[Eduardo Ciannelli]] nella parte del boss, chiaramente ispirato alla figura di [[Lucky Luciano]]. (''[[Le 5 schiave|Le cinque schiave]]''; 2003, p. 486) *Piccolo noir della Rko, prodotto da [[Howard Hughes]] su misura per l'esuberante sex appeal di [[Jane Russell]] (che si esibisce in un paio di canzoni, accompagnata al piano da [[Hoagy Carmichael]]): il tema del passato che ritorna è trattato in maniera pittosto superficiale, ma la lunga caccia all'uomo finale – con un elicottero all'inseguimento di un'auto tra paesaggi desertici – è girata con grande abilità e un ottimo crescendo d'azione. (''[[La città del piacere]]''; 2003, p. 493) *L'ottavo lungometraggio di [[Hayao Miyazaki|Miyazaki]] (unico sceneggiatore) è il suo risultato finora più alto, anche se i temi che lo percorrono (l'infanzia come sogno di cui ritardare la fine, l'armonia animista delle cose, il pittoricismo delle immagini) sono già tutti nei suoi lavori precedenti. Le invenzioni visionarie e poetiche sono incessanti e sempre felici, tra memorie di ''Alice nel paese delle meraviglie'', iconografia shintoista, teatro kabuki e surrealismo. E si fondono per creare un universo sorprendente e a tratti cupissimo, che disattende le leggi della logica e della fisica, e dove non è possibile discernere tra buoni e cattivi. I personaggi si stagliano nella memoria in sequenze di grande durezza (l'iniziale mutazione dei genitori), di delicata poesia (il memorabile viaggio in treno sulla ferrovia sommersa), di indefinibile suspense (l'arrivo notturno del traghetto da cui fuoriescono silenti gli ospiti della «colonia»). Ottima colonna sonora di Joe Hisaishi. (''[[La città incantata]]''; 2003, p. 495) [[File:Clandestino a Trieste (1951) Doris Duranti.jpg|miniatura|[[Doris Duranti]] in ''[[Clandestino a Trieste]]'']] *Un tentativo di ricucire le ferite della guerra con buona volontà e fede nella giustizia: decisamente troppo, anche perché la recitazione è sotto il livello di guardia. Curiosa solo l'ambientazione tra Monfalcone e Trieste e lo squarcio semidocumentario sul potere di comunicazione della radio. Tratto da un racconto di Camillo Del Signore, sceneggiato da [[Diego Fabbri]] e [[Turi Vasile]], che non risparmiano alla [[Doris Duranti|Duranti]] i peggiori stereotipi di mangiauomini e madre senza cuore. (''[[Clandestino a Trieste]]''; 2003, pp. 500-501) *[...] è un thriller raccontato col ritmo della commedia, pieno di colpi di scena, realizzato con eccezionale senso dei caratteri. Il moralismo di fondo di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], poi, si diverte a complicare la storia [...]. (''[[Il club dei 39]]''; 2003, p. 505) *Le immagini mostrano ma non raccontano, alludono ma non dicono. Proliferano simboli e visioni inaudite (decine di libri messi ad asciugare sui tetti e sfogliati dal vento, pesci che si dibattono fuor d'acqua, greggi che invadono una chiesa, angeli della morte che scendono dal soffitto): lo spettatore non deve però decifrarli pedantemente, ma immergersi in essi, come in un quadro o in una musica. (''[[Il colore del melograno]]''; 2003, p. 515) *[...] il film racconta, con i toni struggenti dell'epica familiare, la fine di un'epoca che si conclude con la morte del vecchio Morgan ([[Donald Crisp|Crisp]]) nel crollo di un pozzo minerario. Una fine dolorosa, che [[John Ford|Ford]] rievoca con partecipazione ma senza nascondere l'inadeguatezza di quel mondo (e di quei valori) di fronte ai mutamenti sociali: ai suoi eroi non resta che sopportare in silenzio la propria sconfitta, come il reverendo Gruffydd ([[Walter Pidgeon|Pidgeon]]) che non ha il coraggio di accettare il proprio amore per Angharad Morgan ([[Maureen O'Hara|O'Hara]]) e così fallisce come uomo e come ministro di culto. (''[[Com'era verde la mia valle]]''; 2003, p. 528) *[...] tradimenti, passioni, ragion di Stato e un drammatico epilogo in una spettacolare evocazione storica di grande magnificenza visiva. Certe verbosità del dialogo e le ingenuità della trama si dimenticano facilmente davanti alla straordinaria prova della [[Bette Davis|Davis]], che per interpretare la brutta regina [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta]] (che nei suoi attacchi di furia rompeva gli specchi per non vedersi) si fece rasare di cinque centimetri i capelli, indossò una parrucca rossa e si fece truccare con un fondotinta bianco e gessoso. Al contrasto fra i protagonisti, poi, corrispose fedelmente quello fra gli attori, perché la prima donna Bette Davis mal sopportava la concorrenza di [[Errol Flynn]], al posto del quale avrebbe voluto [[Laurence Olivier]]. (''[[Il conte di Essex]]''; 2003, p. 553) *Un ennesimo remake a basso costo dove il ridicolo prevale sull'horror. (''[[Il conte Dracula (film 1970)|Il conte Dracula]]''; 2003, p. 554) *[...] è un melodramma avventuroso che naturalmente privilegia la storia d'amore rispetto alla Rivoluzione, anche se [[Jacques Feyder|Feyder]], pur non muovendosi dall'Inghilterra, riesce a ricreare piuttosto bene l'atmosfera russa [...]. La [[Marlene Dietrich|Dietrich]], splendida, qui sfodera una sensualità molto più esplicita che nei film di [[Josef von Sternberg|Sternberg]] (basta vedere il bagno nella tinozza dopo essere sfuggita ai bolscevichi). Sontuosamente prodotto da [[Alexander Korda]], l'unico in Gran Bretagna che potesse rivaleggiare con Hollywood. (''[[L'ultimo treno da Mosca|La contessa Alessandra]]''; 2003, p. 554) *Un kolossal made in Italy che cerca di mediare esigenze spettacolari con il rispetto per la verità storica: gran lavoro degli sceneggiatori [...]. (''[[Costantino il Grande (film)|Costantino il Grande]]''; 2003, p. 581) *Il modello è ''[[La fiamma del peccato]]'', i risultati sono molto più modesti ma comunque in grado di soddisfare gli amanti del noir. La [[Kim Novak|Novak]] è una dark lady debuttante e convincente. (''[[Criminale di turno]]''; 2003, p. 587) *La sceneggiatura di [[Dudley Nichols]] (e le imposizioni del Codice Hays) semplificano il romanzo di [[Graham Greene]] ''Il potere e la gloria'' (da cui è tratto il film e dove il prete era alcolizzato e viveva con una donna), ridimensionando le implicazioni morali per enfatizzare la dimensione drammatica. Il ritmo è discontinuo e lo schematico simbolismo religioso alla lunga disturba, ma lo stile è quello di un maestro e la fotografia di [[Gabriel Figueroa]] è eccellente. (''[[La croce di fuoco]]''; 2003, p. 591) *Una vera e propria operazione nostalgia [...] curata nella ricostruzione dell'ambiente e lenta nel ritmo, come prescrive la pagina [[Edmondo De Amicis|deamicisiana]]. (''[[Cuore (film 1948)|Cuore]]''; 2003, p. 599) ===D=== *Melodramma edificante tratto da ''[[Cuore (romanzo)|Cuore]]'' di [[Edmondo De Amicis|De Amicis]], che sfrutta poco gli spunti potenzialmente cinematografici del racconto (le avventurose peripezie del protagonista) per dare la precedenza alla sfera dei nobili e patetici sentimenti filiali. (''[[Dagli Appennini alle Ande (film 1943)|Dagli Appennini alle Ande]]''; 2003, p. 606) *Non un capolavoro del noir (messinscena e regia, per quanto impeccabili, sono piuttosto anonime), e tuttavia un film interessante sul tema della disillusione postbellica e sul trauma psicologico del rientro in una società moralmente alla deriva, preludio alla nascita di quella dark lady che ossessionerà per anni il cinema americano. [...] Bravissimi [[Alan Ladd|Ladd]] nella parte del reduce spaesato e la [[Veronica Lake|Lake]] in quella della salvatrice che, con il suo carico di sensuale ambiguità, arriva ad alterare anche il tradizionale personaggio della «buona». Inizialmente il colpevole doveva essere Buzz, vittima di guerra tanto simpatica quanto inquietante [...]. Indimenticabile la scena in cui la Lake, al volante di notte, «abborda» Ladd a piedi sotto una pioggia torrenziale. (''[[La dalia azzurra]]''; 2003, p. 607) *Una favola fantastica in stile [[J. R. R. Tolkien|Tolkien]], rielaborata dai creatori dei Muppets: l'intreccio è banale, ma i pupazzi sono spettacolari. (''[[Dark Crystal]]''; 2003, p. 618) *Una situazione tipica della commedia [[Mario Camerini|cameriniana]] – lo scambio di persona – diventa lo strumento di una satira raffinata contro la superbia e la beneficenza interessata dell'alta borghesia. (''[[Darò un milione]]''; 2003, p. 619) *Diligente l'ambientazione, compassata la sceneggiatura, complessivamente impacciato il cast. (''[[David e Golia]]''; 2003, p. 622) [[File:Susan Hayward 4.jpg|thumb|[[Gregory Peck]] e [[Susan Hayward]] in ''[[Davide e Betsabea]]'']] *Un'accurata ma noiosa versione cinematografica del celebre episodio biblico (l'amore adulterino del re David per la moglie di un suo ufficiale) che gli attori cercano di vivacizzare come possono. (''[[Davide e Betsabea]]''; 2003, p. 622) *Tipico film catastrofico, che fa propri tutti gli stereotipi del genere. Ha avuto un sensazionale impatto orrorifico sul pubblico, e tale risvolto sociale conta molto di più delle sue qualità artistiche, decisamente scarse. (''[[The Day After - Il giorno dopo]]''; 2003, p. 622) *La sceneggiatura di [[Bill Marsilii|Bill Marsili]] e [[Terry Rossio]] gioca con i soliti paradossi temporali, sorvolando sulla plausibilità dell'elemento fantascientifico e tentando fin che può di arginare facilonerie e incongruenze. Il gioco regge mezz'ora, poi svacca inesorabile nell'''action movie'' bombarolo con storia d'amore e ''happy ending'' di rito. In realtà, [[Tony Scott|Scott]] vorrebbe rappresentare paure contemporanee: e se avalla ambiguamente (come già nel suo precedente ''[[Nemico pubblico (film 1998)|Nemico pubblico]]'') una tecnologia che viola la privacy a fin di bene, azzecca però un paio di sequenze tecnicamente complesse (come l'inseguimento in auto tra passato e presente) e l'ambientazione nella [[Louisiana]] in ricostruzione dopo l'uragano [[Uragano Katrina|Katrina]]. (''[[Déjà vu - Corsa contro il tempo]]''; 2010, p. 905) *Ottima l'idea di partenza, quella di ambientare un horror in un cinema dove si proietta un film dell'orrore dagli influssi malefici. Ben presto gli spettatori cominciano a trasformarsi in mostri. Peccato che la sceneggiatura, dopo un'ora, annaspi, e gli attori siano risibili. (''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]''; 2003, p. 640) *Frullato di luoghi comuni dell'horror contemporaneo, con pesanti riferimenti a ''Gremlins'' e a ''Videodrome'', e senza una trama degna di questo nome. (''[[Dèmoni 2... L'incubo ritorna]]''; 2003, p. 640) *[…] è uno dei più bei film sull'amicizia e sul rapporto dell'uomo con la natura, semplice ed emozionante come solo i capolavori sanno essere. Commovente il modo con cui Kurosawa sa raccontare l'ingenuo animismo di Dersu (il suo parlare al fuoco e al vento, all'acqua e alla tigre), ma anche il suo senso di fratellanza universale (quando lascia qualche provvista nella capanna per il prossimo, eventuale occupante). (''[[Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure]]''; 2003, p. 643) *Il film [...] risente della sua origine teatrale ma sa far rivivere con emozione e intensità le persecuzioni del clero durante il Terrore. (''[[I dialoghi delle Carmelitane (film 1960)|I dialoghi delle Carmelitane]]''; 2003, p. 653) *Film catastrofico, tedioso e pieno di buoni sentimenti. (''[[Il diavolo alle 4]]''; 2003, p. 658) [[File:Yul Brynner in The Ten Commandments film trailer.jpg|thumb|[[Yul Brynner]] ne ''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]'']] *La magniloquenza e il gigantismo non tolgono però al film la sua appassionata carica emotiva e le libertà storiche che DeMille si è preso (per esempio nel personaggio di Nefertiti/Anne Baxter) colorano la storia con alcune sfumature ancor oggi godibili. (''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]''; 2003, p. 664) *Gioco tra gatto e topo con molti capovolgimenti, che sfrutta al meglio l'ambientazione claustrofobica. Tocchi d'ironia, massicce dosi d'azione, effetti visivi strabilianti, una suspense ininterrotta e Bruce Willis che azzecca una delle sue parti migliori: che cosa si può volere di più? (''[[Trappola di cristallo|Die Hard - Trappola di cristallo]]''; 2003, p. 666) *[...] questo film è prima di tutto una dolente parabola sull'intolleranza e la superstizione. Ma anche un'acuta riflessione sull'impossibilità di attribuire schematicamente colpe e assoluzioni: ogni personaggio, e Anne in primo luogo, manifesta una personalità ambigua e contraddittoria, che non permette allo spettatore di dare giudizi certi. Certa è solo la condanna al dolore, unico mezzo possibile per raggiungere purezza e chiarificazione (che [[Carl Theodor Dreyer|Dreyer]] sintetizza nel volto tormentato di [[Lisbeth Movin]]), e il peso dell'orrore, di cui si è insieme vittime e responsabili (come nella scena finale in cui Anne, circondata da chierichetti salmodianti, decide di confessare). (''[[Dies irae (film)|Dies irae]]''; 2003, p. 666) *Curioso ma irrisolto ritratto del disfacimento morale di una classe sociale, troppo «estremo» per non sembrare contraddittorio. La povertà affettiva della ricca famiglia milanese, la non confessata ambiguità di chi ([[Tomas Milian|Milian]]) in fondo non è che un mantenuto, l'ambigua generosità del falso prete non riescono mai a trasformarsi in elementi di analisi di quella disgregazione sociale a cui fa riferimento il titolo, rimanendo episodi fini a se stessi anche per l'oggettiva inconsistenza dell'antagonista proletario ([[Renato Salvatori|Salvatori]]), la cui unica caratteristica sembra essere l'invidia della ricchezza. (''[[Il disordine (film 1962)|Il disordine]]''; 2003, pp. 676-677) *Il miglior ''Frankenstein'' del ciclo [[Hammer Film Productions|Hammer]] e l'ultimo grande film di Fisher che, nella cornice del racconto gotico, inserisce una riflessione sulla diversità solo abbozzata negli episodi precedenti. (''[[Distruggete Frankenstein!]]''; 2003, p. 678) *[...] è una specie di ''[[Viale del tramonto]]'' pieno di cliché [...] ma non privo di fascino negli assoli della [[Bette Davis|Davis]] (specie nella scena del provino, prima quando tenta di fare la giovane sexy e poi quando, riguardandosi, si accorge di quanto sia stata patetica). (''[[La diva]]''; 2003, p. 679) *Un affresco composito di un mondo senza più nessun punto di riferimento [...]. Ben presto divenne un cult movie anche all'estero, diffondendo l'uso di neologismi come «paparazzo». (''[[La dolce vita]]''; 2010, p. 990) *[...] è un film che sa utilizzare a proprio vantaggio le ristrettezze del budget: [[Don Siegel|Siegel]] punta tutto sulle scene d'azione e di violenza, girate e montate con uno stile nervoso e tranciante, e lascia in secondo piano i risvolti psicologici della storia, così da far emergere una «contiguità» fisica ma anche (im)morale tra gangster e poliziotti, in precario equilibrio sul filo che divide il Bene dal Male (come appunto succede a Jack che quasi non s'accorge di essersi trasformato in un bandito). (''[[Dollari che scottano]]''; 2003, p. 688) *[...] un'esangue biografia modello esportazione, girata nel centenario della morte del santo. Perde il confronto con il ''[[Don Bosco (film 1935)|Don Bosco]]'' del '35, diretto da Goffredo Alessandrini. (''[[Don Bosco (film 1988)|Don Bosco]]''; 2003, p. 694) *Un film superficiale ma ben confezionato: l'intrigo funziona, il ritratto della città {{NDR|Torino}} e della società incuriosisce, gli attori sono bravi. (''[[La donna della domenica]]''; 2010, p. 1006) *Di notevole c'è l'atmosfera mortifera che riflette quella di un'epoca (vedi il coevo ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]''), splendidamente resa dalla fotografia di [[Massimo Terzano]]: un clima che aleggia sin dalla prima, memorabile sequenza del funerale sotto la pioggia, prosegue con l'ostinato senso di vuoto degli interni, cui fa da contrappunto la solitudine delle cime, e culmina nell'enorme croce commemorativa che staziona per mesi nella casa degli sposi. (''[[La donna della montagna]]''; 2003, p. 701) [[File:Joan Bennett in The Woman in the Window trailer 2.jpg|miniatura|[[Joan Bennett]] ne ''[[La donna del ritratto]]'']] *[...] un noir avvincente che ripropone il tema più caro al regista: il sottile confine tra innocenza e colpevolezza, raccontato con una narrazione minuziosamente realistica ma sviluppato con un andamento potentemente onirico. Uno dei migliori ritratti del grigiore borghese e di quello che può nascondere dietro la sua faccia rispettosa. (''[[La donna del ritratto]]''; 2003, p. 702) *Fantasia e realtà storica si intrecciano in questo film che mescola i generi con leggerezza e humor. [[Mario Soldati|Soldati]] [...] non mitizza la figura del protagonista e ne racconta il lato picaresco [...] più di quello guerresco; così come la corte dei Borboni [...] è descritta con un'ironia contagiosa [...]. A [[Paolo Stoppa|Stoppa]], nei panni di un giuda invidioso e fanfarone, il compito di arricchire la pellicola con il ritratto dell'avidità umana e fare da contrappeso melodrammatico a un primattore che avrebbe potuto scivolare nella maniera di se stesso. (''[[Donne e briganti]]''; 2003, p. 711) *Bellissime le scenografie di Ken Adam, come la sala da guerra del Pentagono. (''[[Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba]]''; 2010, p. 1040) *''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'', che non a caso arriva sul finire del secolo, ha il merito di approfondire e sintetizzare a livello popolare i sottintesi ideologici del vampirismo ottocentesco, che - grazie a la cinema - avranno un grande seguito anche nel Novecento. (2003, p. 729) *{{NDR|Sul [[Conte Dracula]]}} Il conte transilvano è in pratica l'ultimo degli eroi romantici: alle prese con l'irrazionale, il magico, il misterioso, in sospeso tra il Bene e il Male, la Vita e la Morte, la Morte e l'Immortalità. Naturalmente è destinato alla sconfitta in una società che si è votata alla Scienza (e più tardi alla tecnologia), ma non prima di aver scosso alle fondamenta il sistema di valori su cui tale società è fondata. (2003, p. 729) *{{NDR|Sul [[Conte Dracula]]}} Ciò che più sorprende in lui è l'assenza di rimorso, la noncuranza delle conseguenze delle sue azioni. Agli occhi degli altri personaggi maschili del romanzo, che sotto la guida del dottor Abraham si schierano a tutela dell'ordine ideologico costituito, Dracula è l'incarnazione di Satana senza senso di colpa, del potere senza limiti, del sesso senza coscienza né controllo. (2003, p. 729) *Interessante rilettura del personaggio inventato da Bram Stoker, di cui Badham (e lo sceneggiatore W. D. Richter) accentua l'aspetto di fascinazione erotica, grazie anche alla scelta di farlo interpretare dall'italoamericano Frank Langella: ne esce il ritratto di un seduttore «byroniano», alla disperata ricerca dell'assoluto, solitario e romantico, che si prende gioco delle convenzioni sociali e combatte i tabù puritani, offrendo alle sue vittime non solo la condivisione del desiderio del sangue ma soprattutto una festa dei sensi e un autentico delirio erotico. (''[[Dracula (film 1979)|Dracula]]''; 2003, p. 732) *Non per tutti i gusti, ma negli anni conserva un suo strano fascino. (''[[Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!!]]''; 2003, p. 732) *Coppola (che ha utilizzato la sceneggiatura di James Hart) vede Dracula come Lucifero e angelo caduto, con una lettura che non è delle più abusate, capace di dare al personaggio una statura epica che sorprende chi conosceva la malinconia romantica del ''Nosferatu'' di Herzog. Ma poi lo appesantisce con un immaginario cattolico e sessuofobo, tutto giocato sull'ambivalenza di angelo e bestia, piacere e morte, che lascia freddi. (''[[Dracula di Bram Stoker]]''; 2003, p. 732) [[File:Dracula 1958 c.jpg|thumb|[[Christopher Lee]] nel ruolo del [[Conte Dracula]] in ''[[Dracula il vampiro]]'']] *Molto fedele allo spirito del romanzo di Bram Stoker, questo film definisce l'aspetto moderno di Dracula (i canini sporgenti sono un'invenzione di Fisher e l'interpretazione di Christopher Lee aggiunge un tocco di inquietante perversità al personaggio letterario). (''[[Dracula il vampiro]]''; 2003, p. 732) *Non una parodia come ci ha spesso abituato Brooks, ma uno strano pastiche tra scontato citazionismo (di cui fa le spese soprattutto la versione di Coppola) e un'ormai stanca comicità goliardico-caotica. (''[[Dracula: morto e contento]]''; 2003, p. 732) *Il tocco di Fisher si ritrova nella condanna di ogni moralismo (il Male incarnato da Dracula, ma anche l'eccesso di puderie di una delle due coppie, proprio per questo vittime designate del vampiro) e soprattutto nella lettura parareligiosa del mito di Dracula, visto come un nuovo anti-Cristo. (''[[Dracula, principe delle tenebre]]''; 2003, p. 733) *Quasi un remake non dichiarato di ''[[1972: Dracula colpisce ancora!]]'', prodotto dalla [[Hammer Film Productions|Hammer]]. Ma la formula è quella tipica dell'horror commerciale degli anni '90: humour nero, splatter e colonna sonora ''metal''. [...] Una stupidaggine, voluta e prodotta da Wes Craven. (''[[Dracula's Legacy - Il fascino del male]]''; 2003, p. 733) *Film per ragazzi intelligente e ben diretto la cui uscita nelle sale è passata praticamente inosservata. (''[[Il drago del lago di fuoco]]''; 2003, p. 733) *L'ambizioso tentativo del produttore [[David O. Selznick|Selznick]] di bissare il successo di ''[[Via col vento]]'' e di fare della moglie [[Jennifer Jones]] una superstar: 6 milioni di dollari per la produzione, 2 per il lancio pubblicitario, il fiato sul collo al regista [[King Vidor|Vidor]] (che non terminò neppure il film), musica tonitruante (di [[Dimitri Tiomkin|Dmitri Tiomkin]]) e una fotografia sanguigna di tramonti e fuochi. [...] l'eccesso di titanismo e le esagerazioni melodrammatiche (quasi ridicole) vengono abbondantemente riscattate dalla pulsante carica erotica di Jennifer Jones. (''[[Duello al sole]]''; 2003, p. 746) *Esordio nella regia del premio Oscar per gli effetti speciali di ''[[2001: Odissea nello spazio|2001]]'', che risponde al pessimismo di [[Stanley Kubrick|Kubrick]] con una dichiarazione di ottimismo ecologico. Uno dei pochi film (con il molto posteriore ''[[Alien]]'') dove il peso degli effetti speciali non soffoca la dimensione umana del racconto. Anzi, [[Douglas Trumbull|Trumbull]] arriva a «umanizzare» i simpatici robot che aiutano [[Bruce Dern|Dern]] (bravissimo) nella sua opera. Poetico e affascinante. (''[[2002, la seconda odissea]]''; 2003, p. 749) *Piccolo gioiello della fantascienza inglese, ispirato al romanzo ''La morte dell'erba'' di [[John Christopher]], che teorizza «da destra» la supremazia dell'istinto animale nell'uomo: tesi che il film esemplifica con una chiarezza quasi imbarazzante, soprattutto durante il lungo viaggio. Filmato con bel piglio documentario. (''[[2000: la fine dell'uomo]]''; 2003, p. 749) *La Maggenti, anche autrice della sceneggiatura, mette molta carne al fuoco (i pregiudizi non riguardano solo la sessualità ma anche la razza e il censo), ma fortunatamente rifugge dal ''politically correct'' e si lascia andare con raffinata naturalezza al racconto di una storia d'amore che cresce pian piano e non si dimentica. Notevoli le due attrici protagoniste, praticamente esordienti. (''[[Due ragazze innamorate]]''; 2003, p. 754) *[...] il film punta il suo fascino non sugli scenari futuristici (anzi, è improbabile che nel XXI secolo tutto sia così simile a oggi) ma sulla apocalittica visione del destino dell'uomo e della voracità cannibalesca del potere. Belle le ambientazioni in una New York notturna e decadente, costantemente avvolta in una nebbia inquinante, superbe le interpretazioni di [[Charlton Heston]] e di [[Edward G. Robinson|E.G. Robinson]] nel suo ultimo, commovente, ruolo. (''[[2022: i sopravvissuti]]''; 2003, p. 750) ===E=== *La leggenda dell'ebreo errante aggiornata all'olocausto. [...] porta l'impronta del soggettista [[Giovanni Battista Angioletti|Giovan Battista Angioletti]], responsabile dello squilibrio tra le due parti del film, dove dal mitico si passa alla minuziosa descrizione delle brutalità naziste, narrate però con partecipata passione. (''[[L'ebreo errante (film 1948)|L'ebreo errante]]''; 2003, p. 766) *La [[Sylvia Kristel|Kristel]] è bellissima, ma oltre che antivergine è antiattrice. (''[[Emmanuelle l'antivergine]]''; 2003, p. 785) *È un agente delle assicurazioni o una perfetta ladra high-tech la giovane Virginia Baker ([[Catherine Zeta-Jones|Zeta-Jones]]), che si associa col vecchio marpione scozzese Robert MacDougal ([[Sean Connery|Connery]]: dichiara dieci anni in meno) per il furto di fine millennio a Kuala Lampur? E soprattutto, vuole fregarlo o cascherà tra le sue braccia? Quasi tutto come in un giallo-rosa di una volta (niente sesso e violenza), se non che i ladri alla fine scappano col malloppo: ma perché si dovrebbe fare il tifo per loro? Solo perché grondano fascino (almeno nelle intenzioni dei produttori)? Sceneggiatura più arrabbiata di quello che sembra, a firma di [[Ronald Bass|Ron Bass]] e [[William Broyles Jr.|William Broyles]]. Cinema commerciale di vacuità insostenibile, anche se eseguito professionalmente. (''[[Entrapment]]''; 2010, p. 1131) *Dal dramma omonimo di [[Arthur Miller]], una delle più intense interpretazioni di [[Edward G. Robinson|Robinson]], perfetto nel descrivere il dramma di questo capitalista che non vuole ammettere i propri errori e ingannando la legge non potrà evitare lo scontro col figlio. Un eccesso di verbosità nuoce però al progredire della tensione. (''[[Erano tutti miei figli]]''; 2003, p. 793) *Un film sottilmente ipocrita, non solo perché, con scarso coraggio, non fa vedere nulla, ma anche perché {{sic|Lulú}}, alla fine, viene riportata all'ovile dal provvidenziale maritino. L'erotismo dal punto di vista femminile resta una pia intenzione. (''[[Le età di Lulù]]''; 2003, p. 813) *[...] il film vuole essere una rivendicazione dell'onore nazionale, in sintonia con la retorica di quegli anni. Rivisto oggi, si fa ancora apprezzare non per l'ingenua occasione propagandistica (comunque più diretta a difendere l'unione degli italiani che a esaltarne gli slanci espansionistici, più «isolazionista» che «nazionalista») ma per le sue qualità di forte figuratività e per la capacità con cui ne esalta l'epica narrativa [...]. (''[[Ettore Fieramosca (film 1938)|Ettore Fieramosca]]''; 2003, p. 816) *Da sempre interessato alle trasposizioni cinematografiche di opere letterarie, [[Mario Soldati|Soldati]] questa volta ci prova con il romanzo omonimo di [[Honoré de Balzac]], ma semplifica troppo i caratteri, riducendoli quasi a caricature, ed esagera in teatralità, sia nella messinscena che nella direzione degli attori. [[Gualtiero Tumiati|Tumiati]] sembra più simile all{{'}}''Avaro'' di [[Molière]] che a Grandet, la [[Alida Valli|Valli]], la più misurata e convincente di tutti gli interpreti, non sempre appare a suo agio. Notevole, come sempre nei film del regista, la cura formale, soprattutto nel taglio elegante delle inquadrature. (''[[Eugenia Grandet (film 1947)|Eugenia Grandet]]''; 2003, p. 817) ===F=== [[File:Fari nella nebbia - Fosco Giachetti.png|miniatura|[[Fosco Giachetti]] in ''[[Fari nella nebbia]]'']] *Un film schietto e istintivo per l'epoca [...] immerso in un'atmosfera popolare torbida, sensuale e aggressiva, solitamente non tollerata dal regime. È il segno che qualcosa sta davvero cambiando nel cinema italiano, sempre più deciso ad allontanarsi dai telefoni bianchi e a mettersi in sintonia con il malessere del cosiddetto «realismo poetico» francese degli anni Trenta. La svolta decisiva avverrà con ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'', ma in ''Fari nella nebbia'' si possono cogliere degli spunti tematici e cinematografici in qualche modo anticipatori. (''[[Fari nella nebbia]]''; 2003, p. 850) *[[Camillo Mastrocinque|Mastrocinque]] dirige con notevole competenza tecnica un film sfarzoso (specie per l'epoca) e corrusco, e indovina alcune sequenze di follia melodrammatica (merito soprattutto della recitazione sovraccarica e quasi [[Max Ophüls|ophulsiana]] della [[Luisa Ferida|Ferida]]). Peccato che non abbia un'idea di regia unitaria, e si perda in ridicoli intermezzi a base di pecorelle e meli fioriti. Il clima dell'epoca non giustifica la squallida macchietta dell'usuraio ebreo. (''[[Fedora (film 1942)|Fedora]]''; 2003, p. 862) *Uno dei melodrammi più neri e tragici di [[John M. Stahl|Stahl]], che utilizza al meglio l'ambigua bellezza della [[Gene Tierney|Tierney]] per scandagliare le contraddizioni di una felicità cercata con tale foga da diventare impossibile. (''[[Femmina folle]]''; 2003, p. 865) *[...] il film sopperisce con un ritmo vertiginoso alle carenze di sceneggiatura [...] e offre uno spettacolo fantasioso e spesso divertente. (''[[Il feroce Saladino]]''; 2003, p. 869) *Di fronte a questo adattamento (di [[Jim Uhls]]) del romanzo di [[Chuck Palahniuk]], la critica si è divisa: grido di rivolta contro una società post-consumista o pericolosa apologia di un neotribalismo fascista? Smisuratamente ambizioso ma anche autoparodico, il film appare alla fine confuso e impari al compito che si prefigge: sagace nell'individuare certi sintomi (crisi maschile, fuga dalla realtà, scissione della personalità), abile a stordire – soprattutto all'inizio – con una messa in scena visionaria (notevole la fotografia di [[Jeff Cronenweth]]), capace di colpire a fondo con il cinismo (memorabile il culturista cui sono spuntate le tette, interpretato dal cantante [[Meat Loaf]]), ma senza saper riflettere in modo articolato sui problemi evocati. In definitiva americano quanto un talk show un po' esagitato. (''[[Fight Club (film)|Fight Club]]''; 2010, p. 1252) [[File:La figlia del capitano-1947-Amedeo Nazzari.png|miniatura|[[Amedeo Nazzari]] ne ''[[La figlia del capitano (film 1947)|La figlia del capitano]]'']] *[...] fu uno dei film più costosi realizzati in quel periodo in Italia, una specie di risposta classica e disillusa di [[Mario Camerini|Camerini]], attraverso una scelta narrativa fatta di passioni e colpi di scena, all'imperante umanitarismo neorealista. Indimenticabile [[Amedeo Nazzari|Nazzari]], vero protagonista del film che rimane impresso soprattutto nella scena finale, mentre se ne va, di spalle, verso la morte. (''[[La figlia del capitano (film 1947)|La figlia del capitano]]''; 2003, p. 876) *[...] il film è uno straordinario ritratto di una certa America di provincia, puritana e intollerante, su cui il regista innesta, attraverso il personaggio del giornalista ([[Arthur Kennedy|Kennedy]]), una spietata riflessione sui meccanismi del consenso e sul ruolo dei mass media. [...] [[Burt Lancaster|Lancaster]], in una delle sue più dense interpretazioni [...]. (''[[Il figlio di Giuda]]''; 2003, p. 884) *Flop commerciale, anche se non tutto è da buttare in questo film ambizioso, vorticoso e sovraccarico. Meglio peccare per eccesso che per difetto. (''[[Il filo del rasoio (film 1984)|Il filo del rasoio]]''; 2003, p. 887) *[...] è un horror psicologico che sintetizza magistralmente, sia nei contenuti che nella forma, suggestioni di varia provenienza: espressioniste (il mercante d'arte come il dottor Caligari, la fuga del mostro sui tetti, i forti contrasti chiaroscurali, le angolazioni inclinate); romantiche (il mito del Faust, l'amore passione più volte frustrato, l'idealizzazione della figura femminile e la conseguente disillusione); surrealiste (i quadri dell'ex pittore, ora burattinaio); ma soprattutto il film è un esplicito e raffinatissimo omaggio al cinema tedesco delle origini: [[Edgar G. Ulmer|Ulmer]] infatti era stato allievo di [[Friedrich Wilhelm Murnau|Murnau]] e aveva collaborato, ufficialmente come scenografo, a sette suoi film, tra cui ''[[Faust (film 1926)|Faust]]'', ''[[Aurora (film 1927)|Aurora]]'' e ''[[Tabù (film 1931)|Tabù]]''. (''[[La follia di Barbablù]]''; 2003, p. 906) *Il deserto ricostruito in studio fa da sfondo a un dramma psicologico di origine teatrale [...] che introduce nel noir elementi nuovi e offre a [[Humphrey Bogart|Bogart]] la sua prima interpretazione di successo, nei panni di un gangster antieroe che avrebbe fatto scuola. (''[[La foresta pietrificata]]''; 2003, p. 910) *Fiacca commedia degli equivoci di ambientazione ungherese [...]: solo la [[Anna Magnani|Magnani]] – il cui personaggio non fa mistero della propria ambigua «attività» notturna – riesce a trasmettere un po' di esuberante realismo a una recitazione altrimenti senza grazia. (''[[La fortuna viene dal cielo]]''; 2003, p. 914) *[...] è una deliziosa e disincantata commedia dove lo sguardo di [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] (nell'ultimo film che diresse per intero) si fa più nero e sarcastico. La sua disillusa ferocia non risparmia nessuna classe sociale [...]. (''[[Fra le tue braccia]]''; 2003, p. 921) *[...] è un ritratto agiografico piuttosto ordinario, in cui il regista rinuncia a una rilettura personale per soddisfare le esigenze del pubblico medio internazionale. Non male il cast, e commovente a tratti l'interpretazione di [[Bradford Dillman|Dillman]]. (''[[Francesco d'Assisi (film 1961)|Francesco d'Assisi]]''; 2003, p. 922) *Girato con uno stile spoglio e fluido (cosi da lasciare molto spazio alla scenografìa e conseguentemente all'atmosfera opprimente), il film evita gli effetti troppo facili o le scene troppo cruente (anche per non urtare la sensibilità del pubblico di allora), ma riesce a descrivere i pericoli e le tentazioni della scienza e contemporaneamente a fare della creatura una «rappresentazione simbolica e metafisica dell'uomo, tormentato e diviso tra la riconoscenza e l'odio per un creatore che l'ha fatto così imperfetto» [Lourcelles]. (''[[Frankenstein (film 1931)|Frankenstein]]''; 2010, p. 1318) *Ultimo dei cinque film della saga di Frankenstein diretti dal grande regista inglese per la [[Hammer Film Productions|Hammer]]: Cushing è un ''mad doctor'' emblematicamente rifugiatosi in un manicomio, ma l'atmosfera del film limita le invenzioni visive e la fotografia di Brian Probyn fa rimpiangere il sanguinio technicolor di Jack Asher. (''[[Frankenstein e il mostro dell'inferno]]''; 2003, p. 927) [[File:I fratelli Castiglioni (1937) Luisa Ferida.png|miniatura|[[Luisa Ferida]] ne ''[[I fratelli Castiglioni]]'']] *Ritratto amaro dell'avidità umana, che nel passaggio dalla «tragicommedia» di Alberto Colantuoni alla sceneggiatura di Emanuele Caracciolo e del regista accentua i toni farseschi e melodrammatici (con la nipote <nowiki>[</nowiki>[[Luisa Ferida|Ferida]]] scacciata di casa perché ragazza-madre e naturalmente sospettata di aver circuito il morto), evidenziati da una regia troppo espressionista per non sembrare esagerata. (''[[I fratelli Castiglioni]]''; 2003, p. 930) *Dramma processuale con un certo climax che, lontano dai manicheismi patriottici, trova un approccio anticonvenzionale al tema del tradimento. (''[[Il fronte del silenzio]]''; 2003, p. 938) *[...] il film cerca di recuperare le utopie e gli incubi [[George Orwell|orwelliani]], ma dopo un buon inizio scade rapidamente nello schematismo e nella prevedibilità. (''[[La fuga di Logan]]''; 2003, p. 943) *Un piccolo capolavoro del melodramma fantastico [...]. La sceneggiatura di [[John Patrick (drammaturgo)|John Patrick]] si destreggia con grande abilità nel continuo passaggio tra i diversi tempi della narrazione riuscendo a rendere avvincente una storia fatta soprattutto di rimpianti e di azioni mancate: a dare coesione alla trama è una incondizionata dichiarazione di fiducia nella forza dei sentimenti e dell'amore, dimostrata per antifrasi attraverso l'infelice rapporto di Rollo e Lark [...] e rivissuta in parallelo dal legame nascente tra Grizel e Pax. Così, anche il tragico epilogo – legato alla violenza della guerra – finisce per ribadire, con la forza dell'''amour fou'', il messaggio di speranza nella capacità umana di far trionfare i sentimenti sulle paure e gli egoismi. (''[[Fuga nel tempo]]''; 2003, p. 944) *Uno strano melodramma [...] pieno di fraintendimenti e di situazioni-limite per l'epoca (tutte le famiglie possibili nel film sono a pezzi e non si ricompongono, tutti i personaggi femminili sono donne sole e indipendenti), che all'enfasi sentimentale predilige i toni smorzati e termina in modo sorprendentemente aperto. Alla base c'è l'idea che tutti soffrono per la mancanza di amore ma evita con cura soluzioni estreme, optando per un registro quotidiano e verosimile che è una rarità nei film italiani dei primissimi anni Quaranta. (''[[La fuggitiva (film 1941)|La fuggitiva]]''; 2003, p. 945) *Potente e incisiva versione cinematografica del romanzo omonimo [...] dove il regista attenua la violenza contestatrice della denuncia sociale (pur sottolineando con energia la presa di coscienza di Tom che scopre la lotta di classe) mentre racconta con partecipata passione il dramma e il disorientamento di chi, sradicato dalla propria terra, deve attraversare un'America che stenta a riconoscere [...]. Memorabile e struggente la prima parte, più complessa e «[[Franklin Delano Roosevelt|rooseveltiana]]» ma meno toccante la seconda, riscattata da un finale indimenticabile [...]. Perfetta la dura e drammatica fotografia di [[Gregg Toland]] e la recitazione di tutto il cast. (''[[Furore (film)|Furore]]''; 2003, pp. 957-958) *Il film che ha lanciato [[Bruce Lee]] sulla ribalta internazionale imponendo la magistrale padronanza dell'attore nell'eseguire la tecnica del kung-fu. (''[[Il furore della Cina colpisce ancora]]''; 2003, p. 958) ===G=== *Nella lettura della [[Liliana Cavani|Cavani]], [[Galileo Galilei|Galileo]] diventa un campione della Chiesa rinnovata del [[Concilio Vaticano II|Concilio vaticano II]], che si oppone al vecchiume della curia reazionaria. Un atto di accusa contro l'arroganza del potere, didascalico nell'esposizione, televisivo nel ritmo, ma con una buona descrizione dell'universo papalino e un protagonista all'altezza. (''[[Galileo (film 1968)|Galileo]]''; 2003, p. 963) *Un poliziesco teso e cupo con un finale insolito, [...] risente un po' dell'origine teatrale [...]. (''[[La gang]]''; 2003, p. 965) *[...] doveva essere una semplice operazione commerciale, ma [[Fritz Lang|Lang]] seppe farne un piccolo classico del noir: basta vedere come risolve la scena chiave del delitto, tutta giocata sul non mostrato. Manovrando specchi e ombre con uno «stile inesorabile», Lang dà corpo alle tenebre che avvolgono la parte migliore di Hollywood. (''[[Gardenia blu]]''; 2003, p. 970) *Una rivisitazione storica ilare e leggera, che si colora, nel finale, di toni satirici (gli opportunisti che accolgono [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] a braccia aperte) che richiamano ''[[La kermesse eroica]]'' di [[Jacques Feyder|Feyder]]. [...] Non banali alcuni richiami alla pittura italiana di soggetto risorgimentale – [[Silvestro Lega|Lega]] e [[Giovanni Fattori|Fattori]] in particolare. Originale, per il cinema italiano del tempo, la costruzione a flashback (è Caterina vecchia che racconta la storia). (''[[Un garibaldino al convento]]''; 2003, p. 970) *La sceneggiatura questa volta attinge addirittura da ''Solaris'' di Tarkovskij, oltre che dal solito ''Ritorno al futuro''. Ma per chi non è già fan della serie, la faccenda è irrimediabilmente noiosa, e gli effetti speciali non bastano. (''[[Generazioni (film)|Generazioni]]''; 2003, p. 978) *Uno dei più famosi film di guerra italiani, chiaramente dalla parte del regime [...]. La propaganda è però più evidente nella seconda parte, in cui prevalgono i drammi dei personaggi riferiti con abbondanza di retorica. La prima, invece, completamente dedicata all'infuriare della battaglia, rivela un senso dell'azione scopertamente debitore del western americano [...]. (''[[Giarabub (film)|Giarabub]]''; 2003, pp. 988-989) *Uno degli ultimi film girati da [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] in Inghilterra, prima della grande stagione hollywoodiana, e non dei meno interessanti [...]. Molte sequenze stupiscono per le invenzioni e le trovate, orchestrate con una maestria e un gusto dell'umorismo nero che diventeranno immagini di marca del maestro e che trovano la loro perfetta fusione nell'ultima scena, quella che secondo [[Éric Rohmer|Rohmer]] e [[Claude Chabrol|Chabrol]] contiene il più bel carrello in avanti della storia del cinema: una «panoramica» aerea che attraversa lentamente tutta la sala da ballo per scendere e individuare l'assassino, un batterista truccato da nero che ha un tic agli occhi. Non tutto è memorabile, però sono molti i brani da antologia. (''[[Giovane e innocente]]''; 2003, p. 1013) *Solenne dramma storico-religioso [...] costruito su misura per la diva hollywoodiana più spirituale dell'epoca, che due anni prima aveva interpretato il personaggio a teatro con grande successo. Frutto di lunghe e minuziose ricerche storiche, risulta un po' rigido e pomposo, alla ricerca di un arduo equilibrio tra parola e immagine. (''[[Giovanna d'Arco (film 1948)|Giovanna d'Arco]]''; 2003, p. 1019) *[[Spike Lee]] tenta la commedia sofisticata in chiave pedagogica e autoriflessiva, centrando il bersaglio dell'eleganza formale ma non quello dell'ironia e, perché no, della cattiveria (la sua, una volta, era proverbiale): in ''Girl 6'' funziona lo stile alla [[Woody Allen]], newyorkese con brio, ma la morale della storia – telefono e macchina da presa si specchiano l'uno nell'altra ai danni di artiste giovani, belle e virtuose – fa rimpiangere immediatamente il cinismo di [[Robert Altman|Altman]] in ''[[America oggi]]'' (e anche, sul piano della narrazione, la sua maestria compositiva: qui non si va molto al di là di una serie di episodi cuciti sommariamente). (''[[Girl 6 - Sesso in linea]]''; 2003, p. 1024) *[...] il film è ancora abbastanza gracile nella sua struttura narrativa, ma il montaggio sa dare un buon ritmo alla storia. (''[[Giuditta di Betulia]]''; 2003, p. 1027) [[File:Godzilla King of the Monsters (1956) Atomic ray.png|thumb|[[Haruo Nakajima]] in ''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]'' nel ruolo del [[Godzilla|personaggio omonimo]]]] *Nato dall'incubo della bomba (con evidenti sottintesi antiamericani) ma anche dalla paura tipicamente giapponese della «minaccia che viene dal mare», il film oggi può apparire datato per la semplicità degli effetti speciali [...] ma l'occhio con cui Honda guarda a questo mostro veramente cattivo, insensibile e spietato è soffuso di una tristezza e di una malinconia autentica e ancora toccante. (''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]''; 2003, p. 1039) *Più che un gaio softcore è uno pseudodramma della gelosia, banale e stanco. (''[[Goodbye Emmanuelle]]''; 2003, p. 1043) *Scritto dal regista con [[Bernd Lichtenberg]] (debitrice del racconto ''Rip van Winkle'' di [[Washington Irving]]!), una commedia fondata su un paradosso esile ma accattivante: che il socialismo reale sia stato vissuto dai suoi militanti come una specie di «grande madre», con i difetti e i pregi di un'ingombrante genitrice. Non mancano idee irresistibili, come i falsi telegiornali che millantano una riunificazione alla rovescia, coi berlinesi dell'Ovest in fuga dalle «false certezze» del liberismo; ma le metafore sono eccessive, certe citazioni sono fuori luogo (la testa di Lenin che vola sulla città come il Cristo della ''[[La dolce vita|Dolce vita]]'' di [[Fellini]]) e il trono troppo brioso della prima parte – molto ben recitata – stride con la svolta mélo finale. Straordinario successo in patria. (''[[Good Bye, Lenin!]]''; 2016, p. 1913) *Un tipico ''women's picture'' dell'epoca d'oro di Hollywood [...]. La sontuosità della messinscena, la fotografia di [[Tony Gaudio]] e i pezzi di bravura delle due protagoniste fanno dimenticare la macchinosità dell'intreccio. (''[[Il grande amore (film 1939)|Il grande amore]]''; 2003, p. 1050) *[...] ''La grande luce'' colloca all'estero il personaggio interpretato da [[Elsa De Giorgi]], donna fatale, simbolo del Vizio e del Male (a cui fa da contraltare, nel paesino, nientemeno che la Vergine Maria), ma – a differenza di altri film dell'epoca – ambienta in Italia l'ingiustizia da cui la storia prende il via e dà prova di un originale impasto linguistico mescolando dialetti meridionali, genovese e spagnolo. (''[[Montevergine (film)|La grande luce]]''; 2003, p. 1057) *Uno straordinario melodramma, l'unico delle sue sette regie in cui [[Ida Lupino]] si mette anche in scena. [...] il film evita da subito il facile moralismo sul comportamento dell'uomo, descritto non come una persona che voglia «un doppio piacere», ma piuttosto come qualcuno che cerca disperatamente una situazione di equilibrio. La critica della regista è invece tutta per il modello femminile ai tempi imperante, quello incarnato dalla moglie «legittima», concentrato di quelle qualità americane (ambizione, successo, indipendenza) che finiscono per destabilizzare l'istituzione del matrimonio e che si rivelano fredde e vuote, come fredda e vuota è la casa in cui abita. Un melò che rifiuta il manicheismo e che, giocando d'ellissi e sottintesi, si sforza di «raffreddare» una materia altrimenti incandescente. (''[[La grande nebbia]]''; 2003, p. 1058) *Il primo film ad alto budget di [[Robert Siodmak|Siodmak]], enfatico e ridondante, ma non privo di trovate di regia degne della sua fama. (''[[Il grande peccatore]]''; 2003, p. 1059) *Lirismo e realismo sociale spesso fanno a pugni, e sia [[Yves Montand|Montand]] che la [[Alida Valli|Valli]] sono poco credibili come pescatori, ma il tono asciutto costituì comunque una novità nel cinema italiano dell'epoca. (''[[La grande strada azzurra]]''; 2003, p. 1063) *[[Mario Camerini|Camerini]] adotta ritmi e situazioni della commedia degli equivoci per tracciare uno spaccato della piccola borghesia italiana, con una punta di sentimentalismo e una di perfidia. Gli italiani vi si riconobbero e ne decretarono il successo. (''[[I grandi magazzini]]''; 2003, p. 1065) *[...] elementare e approssimato come ''whodunit'', il film è più interessante per l'immagine che trasmette sulle follie americane [...] e la dichiarata polemica contro la decadenza morale delle classi ricche [...]. (''[[Grattacieli (film)|Grattacieli]]''; 2003, p. 1067) ===H=== *Estremamente sadico (la censura italiana ha tagliato almeno '7), ottiene solo di incupire e deprimere lo spettatore. (''[[Hellraiser II: Prigionieri dell'inferno|Hellbound: Hellraiser II - Prigionieri dell'inferno]]''; 2003, p. 1102) *La quinta puntata della saga dei Cenobiti (qui meno presenti che nelle precedenti) ha una struttura da thriller pliziesco, mentre le suggestioni horror rimandano ad ''Allucinazione perversa'' e alla serie di ''Nightmare''. Tra ralenti da telefilm e qualche immagine patinata, almeno si cerca un po' di originalità: i fan che non pretendono troppo possono gradire. (''[[Hellraiser 5: Inferno]]''; 2003, p. 1103) *Il quarto capitolo della serie è un pasticcio senza capo né coda, che risente di vicende produttive disastrose: la Miramax cacciò il regista Kevin Yagher (che si rifiutò di firmare il film), chiamò Joe Chappelle a dirigere alcune scene e rimontò il tutto. Le creature dell'inferno non fanno più paura, ma sembrano arteriosclerotiche; il ''gore'' c'è ma è indolore, e l'interesse dei fan è annullato. (''[[Hellraiser 4: La stirpe maledetta|Hellraiser - La stirpe maledetta]]''; 2003, p. 1103) *Opera prima di [[Clive Barker]], lo scrittore inglese troppe volte definito il successore di Stephen King, è una geniale e spregiudicata discesa nell'immaginario infernale, popolato di incubi maestosi e fantasie sadomaso. I temi del sesso e della morte, della carnalità e della dissoluzione della carne sono messi a fuoco lucidamente in un esemplare contesto di torbida visionarietà. (''[[Hellraiser (film)|Hellraiser - Non ci sono limiti]]''; 2003, p. 1103) *Clive Barker si tira da parte e [[Pinhead (personaggio)|Pinhead]] diventa protagonista a tutti gli effetti, aspirando a rimpiazzare Freddy Krueger nell'immaginario horror degli anni Novanta. Effetti speciali ormai stravisti, e noia che regna sovrana. (''[[Hellraiser III - Inferno sulla città|Hellraiser III]]''; 2003, p. 1103) *[...] uno dei capisaldi del filone pornosoft, patinato e assolutamente non erotico ritratto di una donna contenta di essere vittima. (''[[Histoire d'O (film)|Histoire d'O]]''; 2003, p. 1108) *Più che un horror, il secondo film prodotto da [[Val Lewton]] per la Rko (dopo ''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'') è un dramma psicologico girato come un lungo sogno ininterrotto [...]. Al centro del film il conflitto tra il potere della ragione (qui la scienza della medicina che non riesce a guarire Jessica) e quello delle forze oscure rappresentate dalla cultura vudù, che a turno i protagonisti del film cercano di piegare alle proprie esigenze con risultati incontrollabili. (''[[Ho camminato con uno zombi]]''; 2003, p. 1109) ===I=== *Forse il più affascinante film di [[Josef von Sternberg|Sternberg]] (sceneggiato da Manuel Komroff), interamente dominato dalla presenza dell'eros [...]. Le scenografie, espressionistiche, barocche, angoscianti, sono supporto perfetto all'azione del personaggio centrale e toccano punte di una magnificenza visiva ai limiti del delirio (tanto che [[Sergej Michajlovič Ėjzenštejn|Ejzenštejn]] trasse ispirazione da questo lavoro per il suo ''[[Ivan il Terribile (film)|Ivan]]''), così come i costumi disegnati da Travis Banton. (''[[L'imperatrice Caterina]]''; 2003, p. 1135) *Influenzato da un [[Georges Bataille|Bataille]] riletto attraverso le componenti più sadomasochistiche della cultura giapponese, il film rifiuta polemicamente la realtà storica per rinchiudersi in una «minuziosa, insostenibile, affascinante descrizione dei suoi rituali di possesso sessuale» [P. Mayersberg], nuova e ulteriore rappresentazione dell'alienazione sociale da parte del più immoralista e visionario dei registi nipponici {{NDR|[[Nagisa Ōshima]]}}. (''[[Ecco l'impero dei sensi|L'impero dei sensi]]''; 2003, p. 1136) *[...] è una gangster story priva di vera suspense e di colpi di scena, ma con un cast stranamente assortito e un'atmosfera non spregevole. (''[[Incatenata (film 1946)|Incatenata]]''; 2003, p. 1144) *Le complicatissime premesse dell'ottima sceneggiatura (scritta dal regista) sono mirate a costruire un concitato e appassionante ''action movie'' fantascientifico che vuole riflettere sul nostro presente: un mondo in cui il capitalismo ha ridotto l'uomo a merce e in cui, letteralmente, il tempo è diventato denaro. L'impresa del reietto che si ribella al destino sfidando l'estabilishment rielabora in modo originale sia il mito di Robin Hood sia quello di Bonnie e Clyde, rivendicando una resistenza neo-umanista alle logiche di un Potere che ha amplificato la disuguaglianza sociale. Un film-scommessa molto personale (e coerente con le opere migliori di [[Andrew Niccol|Niccol]]), a cui si perdonano volentieri qualche inverosimiglianza e un paio di scivoloni mélo, ma che non ha purtroppo goduto né del favore della critica né di quello del pubblico. (''[[In Time]]''; 2014{{c|manca l'edizione in bibliografia}}) *Commedia sexy malamente ispirata a ''Le imprese di un giovane dongiovanni'' di [[Guillaume Apollinaire|Apollinaire]]: trine, merletti e cura dell'ambientazione non arricchiscono granché un film svogliatamente erotico. (''[[L'iniziazione (film 1987)|L'iniziazione]]''; 2003, p. 1168) *Melodramma meno convenzionale di quello che la trama faccia immaginare, anche perché il personaggio di [[Otello Toso|Toso]], ''déraciné'' segnato dalla violenza della guerra ed ecologista ante litteram (educa i cani da caccia ma è contro la caccia), è decisamente insolito nel panorama dell'epoca. (''[[Gli innocenti pagano]]''; 2003, p. 1171) *Stanca pellicola sui buoni sentimenti nell'Italia del dopoguerra. (''[[L'intrusa (film 1956)|L'intrusa]]''; 2003, p. 1185) *[...] melodramma tratteggiato con enfasi e approssimazione, su tematiche impervie e delicate che richiederebbero altra padronanza. (''[[Io e Dio]]''; 2003, p. 1194) *Vuota commedia che si vorrebbe di costume, da un soggetto di [[Riccardo Pazzaglia]], sulla fame di sesso frustrata dalle regole del decoro borghese. Tutto però finisce in barzelletta, come l'idea di far recapitare (per un errore dell'anagrafe) la cartolina precetto alla fidanzata, il che permette di far vedere [[Rossella Como]] mentre si spoglia (castamente) per la visita di leva. Meglio i titoli di testa che sintetizzano l'idea del film in pochi minuti, accompagnati dalla canzone di [[Domenico Modugno]]. (''[[Io, mammeta e tu]]''; 2003, p. 1197) ===J=== *Il western che ha creato la leggenda cinematografica di [[Jesse James]]: la casa produttrice (Fox) lo avrebbe voluto idealista, leggendario, mitico. [[Henry King|King]] lo fece umano, legato alla famiglia, perfetta incarnazione dei più profondi ideali americani. (''[[Jess il bandito]]''; 2003, p. 1228) *[...] una coproduzione italo-tedesca dal cast stravagante e dal clima tra il morboso e il risibile: uno dei film che [[Romina Power]] vorrebbe dimenticare, dove si mostrava (semi)nuda. (''[[Justine, ovvero le disavventure della virtù]]''; 2003, p. 1240) ===L=== *Un feroce e lucido melodramma sociale sulle relazioni personali impostate come rapporti di potere [...]. (''[[Le lacrime amare di Petra von Kant]]''; 2003, p. 1262) *Lucida e profonda analisi della dura realtà di quegli anni, è il punto più alto della collaborazione tra [[Vittorio De Sica|De Sica]] e [[Cesare Zavattini|Zavattini]] [...]. De Sica [...] dimostrò quanto fosse vincente la sua scelta di utilizzare attori non professionisti [...]. (''[[Ladri di biciclette]]''; 2003, p. 1264) *[...] è un film insolito per [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], austero nello stile e malinconico nel tono, con un finale lieto solo formalmente [...]. Grazie anche alla splendida interpretazione di [[Henry Fonda|Fonda]] e di [[Vera Miles]] (la moglie che crolla sotto i colpi del destino), ''Il ladro'' si trasforma in un apologo quasi [[Robert Bresson|bressoniano]] sulla paura inconscia di vivere, segnata dal peccato e dalla predestinazione alla colpa. (''[[Il ladro (film 1956)|Il ladro]]''; 2003, p. 1264) *Inconsueta prova di [[Pasquale Festa Campanile|Festa Campanile]], che si ispira a un suo romanzo per affrontare un tema più serio del solito, ma il risultato, anche per alcune indulgenze a una comicità facile e volgare, è inferiore alle attese. (''[[Il ladrone]]''; 2003, p. 1267) *Un thriller originale e appassionante, nel quale la tensione e il dramma toccano momenti molto coinvolgenti. (''[[La lettera accusatrice]]''; 2003, p. 1290) *La [[Hammer Film Productions|Hammer]] si appoggia agli Shaw Brothers in un momento di crisi, ma il connubio tra horror gotico e kung fu non funziona: i combattimenti che punteggiano gratuitamente l'intreccio appaiono forzati, così come le relazioni amorose che sbocciano tra i membri delle due diverse razze. Suggestivi, invece, i vampiri d'oro del titolo (sono i discepoli di cui si serve Dracula per il suo macabro rituale di dissanguamento delle vittime), che appaiono tra fumi e luci colorate. (''[[La leggenda dei 7 vampiri d'oro]]''; 2003, p. 1283) *Trasposizione cinematografica di un'antica leggenda georgiana, dove si mescolano orgoglio nazionalista e mistica del sacrificio, è un'opera visionaria, coloratissima, dove il regista distrugge la struttura lineare del racconto in brevi scene autonome. [...] Sullo schermo si alternano così oggetti simbolici e animali stilizzati, personaggi e panorami che possono sconcertare per la loro «discontinuità», ma che offrono anche momenti di solenne bellezza e di appassionato folclore. (''[[La leggenda della fortezza di Suram]]''; 2003, p. 1283) *[[Vladimir Nabokov]] è riuscito nel difficile compito di adattare il suo romanzo (a cui ha tolto l'annunciata morte-castigo della ragazza), e [[Stanley Kubrick|Kubrick]] ne ha reso bene la mistura di satira e deformazione grottesca con cui insegue una delle linee di forza del proprio cinema: la caparbietà ossessiva con cui i suoi personaggi percorrono le proprie strade. Rispetto al romanzo, Quilty diventa il motore segreto della storia, cinico e mostruoso doppio del professor Humbert [...]. Così [[James Mason|Mason]], per quanto all'altezza del ruolo, si fa spesso rubare la scena dall'ambiguo e prometeico [[Peter Sellers|Sellers]], il cui istrionismo prefigura quello del ''[[Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba|Dottor Stranamore]]''. [[Sue Lyon]] col lecca lecca a forma di cuore ha fatto epoca, ma la sua carriera è praticamente finita qui e il film è uno dei meno erotici che si possa immaginare su un tale soggetto. (''[[Lolita (film 1962)|Lolita]]''; 2003, p. 1310) *Uno dei primi grandi successi di [[Erminio Macario|Macario]], che mette a punto il suo personaggio di piccolo-borghese [...] che non si ribella ai potenti, ma cerca di evitarli. La sceneggiatura [...] escogita situazioni brillanti e paradossali che verranno riprese pari pari, più di quarant'anni dopo, in ''[[Chi più spende... più guadagna!|Chi più spende... più guadagna]]'' [...]. (''[[Lo vedi come sei... lo vedi come sei?]]''; 2003, p. 1315) *Tentativo di horror metafisico padano (ma [[Pupi Avati]] aveva fatto di meglio) accolto nella più assoluta indifferenza, dimostrazione di com'è difficile girare in Italia storie fuori dai soliti schemi. (''[[Luci lontane (film 1987)|Luci lontane]]''; 2003, pp. 1320-1321) ===M=== *[...] a suscitare dubbi non è la verità di quanto raccontato, bensì la confezione. [[Peter Mullan|Mullan]] [...] usa senza sfumature le armi del grottesco e della caricatura, ed è con i mezzi più plateali che estorce allo spettatore la rabbia e le lacrime. (''[[Magdalene]]''; 2003, p. 1346) [[File:Malacarne (film 1946) Mariella Lotti.jpg|miniatura|[[Mariella Lotti]] nel ruolo di Mariastella in ''[[Malacarne (film 1946)|Malacarne]]'']] *Un curioso e torbido melodramma di ambientazione siciliana che mescola bozzetti veristici (le scommesse degli uomini al bar), squarci documentari (la pesca al tonno), tensioni – e superstizioni – religiose e conflitti di classe. Manca un'idea unificante nella sceneggiatura [...], il personaggio di [[Amedeo Nazzari|Nazzari]] è improbabile come «balio asciutto», mentre quello di Mariastella – prima santarellina, poi mantenuta di lusso e alla fine penitente contrita – è troppo stereotipato. Eppure l'universo di paese, dove povertà e invidia muovono i comportamenti delle persone (e hanno spesso conseguenze tragiche), è raccontato con bella incisività e un «verismo» che non è mai folcloristico. (''[[Malacarne (film 1946)|Malacarne]]''; 2003, p. 1359) *Fisher creca nuovi spunti per ridare interesse all'argomento; i dialoghi tra la ragazza resuscitata e la testa dell'amato sono divertenti, l'erotismo è più esplicito del solito, ma il film è di quelli che interessano solo i fan del genere. (''[[La maledizione dei Frankenstein]]''; 2003, p. 1362) *L'aggettivo «pruriginoso» sembra essere stato inventato per film così, che allora (grazie a un comune senso del pudore diverso e alla relativa fama della piccola e mostruosa [[Eva Ionesco|Ionesco]], già immortalata dalla mamma Irina in una serie di foto osé) aveva un suo pubblico. Pretese quasi alte (tra gli sceneggiatori e dialoghisti spuntano Peter Berling, [[Barbara Alberti]] e Amedeo Pagani) di costruire un mondo crudele e fiabesco senza adulti; svolgimento piatto e inconcludente. Malgrado la presenza del cane lupo Xylot, nessun aggancio zoofilo. (''[[Maladolescenza]]''; 2003, p. 1359) *Ultimo, fallimentare tentativo di ricomporre la coppia principe dei melodrammi di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]]: nella sceneggiatura [...] c'è uno dei temi forti del mondo matarazziano (la centralità della famiglia – qui in negativo, visto che si comporrà solo alla fine del film – di cui la donna-madre è insieme schiava e vittima) ma tutto sembra stanco e prevedibile e l'ingombrante presenza del bambino squilibra il film verso un melassoso patetismo. (''[[Malinconico autunno]]''; 2003, p. 1364) *Ispirato all'ottavo dipinto della ''Carriera di un libertino'' di [[William Hogarth|Hogarth]], il film di [[Mark Robson|Robson]] è una singolare anticipazione dei temi del ''Marat-Sade'' di [[Peter Weiss]] (portato sugli schermi da [[Peter Brook]]), con la sua polemica contro i rigori della ragione: incarnata nel perverso Sims, la razionalità svela la sua componente cinica e crudele, mentre chi viene identificato con la follia dimostrerà di essere più umano, solidale, spontaneo e caritatevole. Così, lo scontro che altrove (ad esempio nel precedente ''[[La settima vittima]]'') è tra il Bene e il Male qui diventa meno metafisico, più concreto, di ordine morale e politico insieme e l'antitesi tra egoismo e carità ne innesca altri, come quello tra pessimismo e utopismo alla [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], tra Tories e Whigs. (''[[Manicomio (film 1946)|Manicomio]]''; 2003, p. 1371) *[...] vi si ritrovano molti dei temi di ''[[Fuga in Francia]]'': la violenza vista dagli occhi di un innocente, il cinismo tragico di chi ha scelto di stare dalla parte sbagliata. [[Eduardo Ciannelli|Ciannelli]] disegna un bel personaggio, che cita [[Blaise Pascal|Pascal]] e [[Oswald Spengler|Spengler]] (memorabile il monologo in cui immagina Venezia nel futuro, sommersa dalle acque); ma i suoi antagonisti sono più scoloriti. Convince la trasformazione di Venezia in una città di confine, notturna e plebea, che ricorda la Vienna del ''[[Il terzo uomo|Terzo uomo]]''. (''[[La mano dello straniero]]''; 2003, p. 1375) *[...] un film edificante che spinge spudoratamente sul pedale della commozione. Un must delle sale parrocchiali di una volta. (''[[Marcellino pane e vino]]''; 2003, p. 1380) *Una commedia in costume nell'èra dei telefoni bianchi [...] dove la scarsissima moralità aristocratica viene messa in riga da un borghese tutto d'un pezzo, dotato di un'incrollabile fiducia in se stesso e nei suoi «nobili» principi di carriera&famiglia. Ma se il personaggio di [[Amedeo Nazzari|Nazzari]] è fin troppo ideologico (e francamente noioso) nella sua eccessiva virtù, per buona parte del film si respira un'insolita atmosfera di disinvolta decadenza che rimanda quasi all'universo di [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] [...]. (''[[I mariti (Tempesta d'anime)]]''; 2003, p. 1389) *Sottilmente morboso ([[Alfred Hitchcock|Hitch]] voleva mostrare una passione feticista) e generalmente sottovalutato (specie dal pubblico), un thriller psicologico [...] dove la suspense – meglio ancora che in ''[[Io ti salverò]]'' – si concentra su un segreto che la protagonista si porta dentro dall'infanzia. Uno dei più riusciti giochi hitchcockiani sull'ambiguità, la reticenza e l'allusione. (''[[Marnie]]''; 2003, p. 1396) *In felice contrasto tra laconicità e barocchismo semionirico, la quintessenza dei film hollywoodiani dell'epoca, antirealistici e stilizzati. La [[Marlene Dietrich|Dietrich]], pur restando ''femme fatale'' e sfinge, per una volta si sottomette al maschio; la scena finale in cui si toglie le scarpe nella sabbia per seguire Tom ha ispirato [[Bernardo Bertolucci|Bertolucci]] per ''[[Il tè nel deserto]]''. (''[[Marocco (film 1930)|Marocco]]''; 2003, p. 1396) *Sopravvalutato ai tempi come un esempio di neorealismo americano (personaggi privi di glamour, dialoghi quotidiani, lunghe inquadrature) è, molto più semplicemente, un'onesta commedia sentimentale, con ottimi attori. (''[[Marty, vita di un timido]]''; 2003, p. 1398) [[File:The Curse Of Frankenstein (1957) trailer - Peter Cushing experimenting 1.png|thumb|[[Peter Cushing]] nel ruolo del [[Victor Frankenstein|barone Frankenstein]] ne ''[[La maschera di Frankenstein]]'']] *[[Peter Cushing|Cushing]] è ottimo, ma la regia di [[Terence Fisher|Fisher]] non è così geniale come vogliono molti cinefili. (''[[La maschera di Frankenstein]]''; 2003, p. 1401) *La sana morale del West, incarnata da [[John Wayne|Wayne]] (burbera e grezza ma sostanzialmente positiva, come dimostra l'eroismo suicida dei sottufficiali ubriaconi), si inchina comunque alla leggenda, come succederà anche in ''[[L'uomo che uccise Liberty Valance]]''. [[John Ford|Ford]] mostra una certa sensibilità, per l'epoca, nel trattamento degli indiani. Ma il suo elogio dello spirito della cavalleria è meno convincente che nei film successivi – causa anche la frammentazione narrativa e l'innesto forzoso di una love story tra [[John Agar]] e l'ex bimba prodigio [[Shirley Temple]]. (''[[Il massacro di Fort Apache]]''; 2003, p. 1405) *Intrigante spy story [...] che all'epoca ottenne poco successo di critica sia per una certa nebulosità dell'intreccio sia per la «non convincente» interpretazione della [[Greta Garbo|Garbo]]. In realtà, proprio grazie all'attrice, ''Mata Hari'' fissò un modello di donna fatale imprescindibile per il cinema a venire. (''[[Mata Hari (film 1931)|Mata Hari]]''; 2003, p. 1406) *I fratelli Wachowski, anche sceneggiatori, attingono alle filosofie orientali e alla fantascienza di [[Philip K. Dick]] (e mettono in mano a Neo ''Simulacri e simulazione'' di [[Jean Baudrillard|Baudrillard]]) per asserire che il mondo è illusione e la realtà virtuale è un incubo. I Wachowski riescono a tenere sotto controllo un intreccio complesso, ma forse non sono all'altezza per costruire una saga che ha l'ambizione di coronare quasi mezzo secolo di fantascienza letteraria e cinematografica; e sono troppi i debiti non dichiarati, da ''[[Zardoz]]'' a ''[[Terminator]]''. Non mancano, però, la suggestione e il divertimento. (''[[Matrix]]''; 2003, p. 1411) *La sceneggiatura di John Houghton tenta di aggiornare le gesta del vampiro ai tempi della Swinging London e sovrappone Dracula con l'Anticristo: ma l'esperimento non convince. (''[[1972: Dracula colpisce ancora!]]''; 2003, p. 1451) *Penultimo film di [[Carmine Gallone|Gallone]]: un pesante drammone storico, il cui maggiore interesse è il lussuoso cast. (''[[La monaca di Monza (film 1962)|La monaca di Monza]]''; 2003, p. 1489) *Al suo primo film parlato, [[Fritz Lang|Lang]] continua a impiegare con maestria le metafore visive e le immagini evocative che avevano fatto grande il muto, e insieme si vale in modo assai moderno delle risorse del sonoro. (''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]'', 2010, p. 2089) *Radiografia di un'impasse non solo generazionale (nonostante don Giulio sia con ogni evidenza [[Michele Apicella]] in abito talare), è un film «sgradevole» nel rivendicare il proprio essere nevrotico, moralista, «adolescenziale». Raggelante nella sua lucidità, [...] coglie con precisione il punto di rottura degli anni Ottanta, reso perfettamente nella scena del ballo in chiesa al ritmo sconsolato ma anche sognante di ''Ritornerai''. In televisione l'essenzialità cinematografica del regista viene penalizzata, eppure averne avuti di film così, dove la religione è una questione di «fede» in sospeso, l'amore (individuale e collettivo) è una dichiarazione d'impotenza, la solitudine è l'unica, miserabile conquista e la fuga non è un'arte, bensì una soluzione dopo tante prove. (''[[La messa è finita]]''; 2003, p. 1427) *[[William Wyler|Wyler]] ricostruisce la realtà al dettaglio (si vantava di aver spedito le sue attrici a vestirsi ai grandi magazzini), privilegia lo scavo psicologico, enfatizza l'impegno civile, ma lo stile è tutt'altro che naturalistico. Visto che il direttore della fotografia è [[Gregg Toland]] (''[[Quarto potere]]''), le invenzioni a base di specchi e riflessi abbondano, anche se sono fuse perfettamente con la narrazione. Celebre la sequenza delle allucinazioni sonore di Fred all'interno dell'aereo abbandonato. Certe impennate melodrammatiche appaiono invecchiate, ma il film attende di essere rivalutato. (''[[I migliori anni della nostra vita (film 1946)|I migliori anni della nostra vita]]''; 2003, p. 1444) *È tutta [[Sergio Leone|leoniana]] l'idea di riflettere sul crepuscolo dei miti e insieme sulla loro necessità, omaggiando il western americano (da [[John Ford|Ford]] a [[Sam Peckinpah|Peckinpah]], il cui nome viene letto su una lapide) e il proprio stesso cinema, mentre gli ammiccamenti comici vengono dal successo di ''[[Lo chiamavano Trinità...]]'' Il risultato è ibrido: i toni elegiaci stridono con gli sganassoni e le facezie di [[Terence Hill|Hill]], e certe divagazioni volgarotte (la sequenza dell'orinatoio, aggiunta in corso di riprese) sono discutibili. La confezione è professionale, e lo stile si distacca da quello del maestro (vedi i ralenti alla Peckinpah), anche se [[Tonino Valerii|Valerii]] si limita a fare da esecutore. (''[[Il mio nome è Nessuno]]''; 2016, p. 2753) *[...] [[Vittorio De Sica|De Sica]] si allontana dalle scelte narrative del neorealismo, procedendo per accumulo di situazioni, abolendo le psicologie e mescolando elementi favolistici (la nascita di Totò sotto un cavolo, i poteri magici di Lolotta) a una visione squisitamente morale (il potere corruttore della proprietà, la forza dirimente della bontà). (''[[Miracolo a Milano]]''; 2003, p. 1461) *Ambientato quasi sempre in una bisca che sembra un girone infernale, dei melodrammi esotici del regista è uno di quelli più vicini al gusto moderno: visionario, estenuato, senza nessuna redenzione, ma non privo di ironia. La perversione dei personaggi e il clima di corruzione (notevoli le prostitute chiuse nelle gabbie, che sembrano uscire da qualche film di [[Federico Fellini|Fellini]]) all'epoca fecero scalpore, tanto che [[Josef von Sternberg|von Sternberg]] non girò più per una decina d'anni. La [[Gene Tierney|Tierney]] splende di luce propria; le acconciature della sfortunata [[Ona Munson|Munson]] avrebbero meritato l'Oscar. (''[[I misteri di Shanghai]]''; 2003, p. 1473) *Un melodramma complicato e pieno di incongruenze [...]. La storia è francamente irreale [...], la recitazione (specie dell'inebetito [[Massimo Serato|Serato]]) poco più che da filodrammatica, ma la straordinaria fotografia di [[Piero Portalupi]], astratta ed espressionista nello stesso tempo, giustifica da sola la visione del film. (''[[Monastero di Santa Chiara (film)|Monastero di Santa Chiara]]''; 2003, p. 1490) [[File:Il mondo le condanna (1953) Alida Valli.jpg|miniatura|[[Alida Valli]] ne ''[[Il mondo le condanna]]'']] *Molte ingenuità moralistiche annegano qualche spunto interessante, soprattutto sulla pelosa carità dei borghesi. La [[Alida Valli|Valli]], comunque, sia nella versione bionda che in quella bruna, è davvero bellissima e riscatta un film che non sa decidersi tra suggestioni da realismo poetico francese d'anteguerra e banalità da fotoromanzo. (''[[Il mondo le condanna]]''; 2003, p. 1494) *La regia anonima e il soggetto vetusto (firmato da [[Dino Risi]]) tarpano le ali a due protagonisti perfetti nel loro ruolo. (''[[Montecarlo (film 1956)|Montecarlo]]''; 2003, p. 1502) *Sasdy si ispira alla vicenda dell'ungherese Erzsebet Bathory (raccontata anche da Borowczyk in un episodio di ''I racconti immorali'') e prosegue il suo percorso di critica al potere: coloro che condannano la contessa a una fine atroce non sono certo stinchi di santo. Ma dei suoi film per la [[Hammer Film Productions|Hammer]] è il meno efficace: le troppe concessioni al morboso stridono col tentativo di rendere tragica la sorte della contessa, tratteggiata come una donna incapace di accettare la vecchiaia. (''[[La morte va a braccetto con le vergini]]''; 2003, p. 1511) *Non bastano gli attori a dare interesse a un thriller scontato [...]. (''[[Il mostro che uccide]]''; 2003, p. 1515) *L'originalità di Arnold fu di rappresentare il mostro in chiave quasi simpatica, e di accentuare i sottintesi sessuali. (''[[Il mostro della laguna nera]]''; 2003, p. 1515) ===N=== *Un giallo dai risvolti melodrammatici, interessante solo per l'intensità della recitazione di [[Bette Davis]]. (''[[Nebbia a San Francisco]]''; 2003, p. 1545) *Forse il miglior film di [[Salvatore Samperi|Samperi]] [...], meno pruriginoso del solito. (''[[Nenè (film)|Nenè]]''; 2003, p. 1556) *Film noir senza vero fascino (sceneggiato da Jonathan Latimer), in cui gli scherzi del destino giungono a mettere ordine in un mondo dove regnano immoralità e impunità. Curiosa, comunque, la superficialità sentimentale dell'uomo, alla quale fa da contraltare l'interessato cinismo delle donne (con punte di sessualità esplicita e sfacciata nel personaggio della [[Susan Hayward|Hayward]], abituata a farsi mantenere dagli amanti). (''[[Nessuno mi crederà]]''; 2003, p. 1560) *Occasione mancata secondo lo stesso [[Nicholas Ray|Ray]], il film [...] riesce comunque a rendere efficacemente la specularità fra la violenza dell'uomo di legge e quella dell'emarginato, sullo sfondo di un conflitto città/natura che vede progressivamente la rabbia perdersi nel paesaggio. (''[[Neve rossa (film)|Neve rossa]]''; 2003, p. 1562) *Tuttora considerato anticomunista, in realtà condanna non tanto la Rivoluzione quanto la degenerazione stalinista, e proprio l'inquietante ritratto del regime sembra legittimare una lettura della vicenda secondo un'ottica italiana [...]. Si tratta di uno dei primi segnali di insofferenza nei confronti della retorica celebrativa di regime, uno sguardo diverso che qualche mese dopo, con ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'', rimbalzerà definitivamente dagli schermi in tutta la sua potenza espressiva. La [[Alida Valli|Valli]] è indimenticabile nella sua bellezza senza tempo e senza speranza. (''[[Noi vivi|Noi vivi - Addio, Kira]]''; 2003, p. 1576) *Uno dei più allucinanti horror di tutti i tempi: la violenza è più suggerita che mostrata, ma certe situazioni richiedono nervi molto saldi. Tra attori e regista vi era un pessimo rapporto, il che spiega in parte l'atmosfera di tensione che si respira nel film. (''[[Non aprite quella porta (film 1974)|Non aprite quella porta]]''; 2003, p. 1578) *Elegante ma freddo remake del capolavoro di Murnau, attento soprattutto alla creazione di un'atmosfera algida e funerea, dove le sorti dei personaggi sono predestinate sin dal principio. Questa lenta progressione (il film dura 40' in più dell'originale di Murnau pur essendogli molto fedele) verso la tragedia ha il suo punto di forza in Kinski, che rinnova la figura classica del vampiro facendone un personaggio stanco e distante, quasi restio a seguire la propria inclinazione di mostro necrofilo. (''[[Nosferatu, il principe della notte]]''; 2003, p. 1592) *Incauto debutto alla regia di un produttore e sceneggiatore: in una fotografia ricercata, che finisce per produrre cartoline stucchevoli, il cast internazionale barcolla su una storiella male impostata, e Kinski straborda con risultati ben diversi dal film di Herzog, facendo rimpiangere gli eccessi dei suoi innumerevoli B-movie. (''[[Nosferatu a Venezia]]''; 2003, p. 1592) *Il film doveva essere un trampolino di lancio per la [[Anna Sten|Sten]], che il produttore [[Samuel Goldwyn|Goldwyn]] voleva trasformare in una nuova [[Greta Garbo|Garbo]]: l'attrice deluse le attese, ma [[King Vidor|Vidor]] – appassionato al tema del confronto città/campagna – riesce a vivificare il racconto descrivendo in modo originale la vita rurale dello scrittore di città. Un finale, per quei tempi, insolitamente cupo e drammatico. (''[[Notte di nozze (film 1935)|Notte di nozze]]''; 2003, p. 1602) ===O=== *Geniale saggio sul cinema come voyeurismo, pulsione necrofila e insieme scopofila (il bisogno morboso di contemplare), capace di legare indissolubilmente Eros e Thanatos, il film, scritto da [[Leo Marks]], è chiaramente una metafora sull'arte della visione (come lo era stato ''[[La finestra sul cortile]]'', ma qui molto più crudele e imbarazzante) [...]. Clamorosamente sottovalutato all'epoca della sua uscita (un critico britannico scrisse che si sarebbe dovuto «prenderlo con la paletta e buttarlo subito nella fogna più vicina»), sprizza in realtà intelligenza da ogni scena, oltre a rappresentare una sorta di punto di partenza per il thriller moderno, da [[Brian De Palma]] in poi. (''[[L'occhio che uccide]]''; 2003, p. 1623) *Ormai un piccolo classico del cinema dell'orrore, grazie soprattutto alla mano di [[Georges Franju|Franju]], che mescola con maestria fantasia e realismo, morbosità e lirismo, in un crescendo che culmina nella straordinaria sequenza finale. (''[[Occhi senza volto]]''; 2003, p. 1625) *Più che un thriller, la storia di un amore impossibile, e il ritratto di un assassino ambiguo ma mai veramente antipatico, indimenticabile rappresentazione di quello che potrebbe essere davvero il diavolo. [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] (che appare come un giocatore di bridge in treno) era fiero della collaborazione di [[Thornton Wilder]] alla sceneggiatura, che però è dispersiva e piena di episodi accessori. Invecchiato e fastidioso il doppiaggio italiano, come anche la musica di [[Dimitri Tiomkin|Tiomkin]]. (''[[L'ombra del dubbio (film 1943)|L'ombra del dubbio]]''; 2003, p. 1638) *[...] un noir melodrammatico teso e raffinato, con un inizio irresistibile (l'assassinio dell'amante), una messinscena accuratamente sinistra (persino il fogliame umido e frusciante desta sospetti), un cast britannico eccellente e una [[Bette Davis|Davis]] capace di alternare calcolo e isteria con passaggi da brivido. [[Tony Gaudio|Toni Gaudio]] firma una fotografia magnetica, tutta giocata di taglio sulla bianca luce diffusa della luna piena. [[William Wyler|Wyler]] lavora con precisione maniacale (tanto da litigare violentemente con la star) per far emergere il cuore di tenebra nascosto nella colonia tropicale prossima alla dissoluzione. [[Max Steiner]] commenta il tutto con una colonna sonora ossessiva, in cui colpa e destino rimbalzano su due sole note. Peccato per il doppio finale punitivo, conforme alle regole del Codice Hays (la Davis viene uccisa dalla donna cinese, che presumibilmente sarà arrestata mentre il racconto di [[William Somerset Maugham|Maugham]] si chiudeva, con molta più ipocrisia, su un trionfo collettivo del cinismo), che però non compromette un autentico gioiello hollywoodiano, frutto di un talento registico e di una squadra di professionisti fuori dal comune. (''[[Ombre malesi]]''; 2003, p. 1641) *Tradizionale giallo sceneggiato dalla moglie del regista [[Alma Reville]] con sorpresa finale (del genere che [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] non amava troppo), con un paio di elementi molto originali per l'epoca: l'uso della voce fuori campo del personaggio per esprimerne i pensieri, e la presenza di un assassino che si traveste da donna. (''[[Omicidio!|Omicidio]]''; 2003, p. 1643) *Un duro spaccato urbano, insolito nel cinema della Nuova Zelanda. Partendo dalla violenza, dalla miseria e dall'emarginazione che aliena la famiglia (ma senza cadute nel vittimismo), Tamahori gira con l'energia combattiva di Milius e la rabbia di [[Ken Loach|Loach]], alla ricerca della cultura maori perduta da consegnare alle nuove generazioni insieme alla ritrovata dignità femminile. (''[[Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri]]''; 2003, p. 1645) *Cinque anni bastano a smarrire le ambizioni socio-etnologiche del prototipo, anche se lo sceneggiatore (e autore del romanzo d'origine) è sempre [[Alan Duff]]. I dilemmi morali sono tranciati con l'accetta, il clou del film sono i pestaggi (belli tosti), ma si respira anche un'aria genuina e simpaticamente dimessa. Film ad alto tasso di testosterone da sale di periferia, come non se ne fanno più. (''[[Once Were Warriors 2 - Cinque anni dopo]]''; 2003, p. 1645) *Aggiornamento melodrammatico sui temi della sceneggiata [...]: al di là della riprova che la sfortuna si abbatte sempre sui poveri, il film stigmatizza con enfasi l'ipocrisia della società e rivendica la funzione positiva delle lettere anonime. (''[[Onore e sangue]]''; 2003, p. 1648) *Connubio di satira sociale e fantascienza [...], è uno dei film chiave degli anni Sessanta per la sua capacità di rompere con i generi tradizionali hollywoodiani e aprire il cinema a nuove forme espressive [...]. (''[[Operazione diabolica]]''; 2003, p. 1650) *Banale fumetto pieno di divagazioni turistico-cartolinesche, che scade nel ridicolo involontario. Erotico come una patata lessa, anche se in patria ha avuto problemi di censura specie per l'ultima sequenza, che alcune voci davano per non simulata. La presenza della [[Jacqueline Bisset|Bisset]] è del tutto esornativa. (''[[Orchidea selvaggia (film 1989)|Orchidea selvaggia]]''; 2003, p. 1656) *Commedia piacevole e garbata [...] e un po' osé per i tempi, tutta giocata all'interno del collegio tra ordine e trasgressione, disciplina e pulsioni (moderatamente) sessuali. (''[[Ore 9: lezione di chimica]]''; 2003, p. 1658) *Con molto sangue e poca sostanza, segna la fine del grande cinema gotico made in Britain prodotto dalla [[Hammer Film Productions|Hammer]]. (''[[Gli orrori di Frankenstein]]''; 2003, p. 1665) *Il ventinovenne [[Alejandro Amenábar|Amenábar]] – anche sceneggiatore e autore delle musiche – appronta un'algida e funzionale imitazione dell'horror di una volta (con ovvio rimando a ''[[Suspense (film 1961)|Suspense]]'' di Clayton): porte che sbattono, brividi metafisici e neanche una goccia di sangue. Ma il meccanismo narrativo è aggiornato ai tempi e un po' troppo furbetto, sia nella sorpresa (a dire il vero prevedibile) sia nel tema degli «intrusi» che occupano la casa: chi sono i legittimi proprietari, i vivi o i morti? Co-produzione internazionale (ci mette i soldi anche [[Tom Cruise]]) girata con stile impeccabile e anonimo, al servizio del virtuosismo della star. (''[[The Others (film 2001)|The Others]]''; 2003, p. 1671) ===P=== *Un mito d'amore e di morte trapiantato in una cornice che potrebbe essere quella di un racconto di [[Francis Scott Fitzgerald|Fitzgerald]]: [[Albert Lewin|Lewin]], anche autore della sceneggiatura, gira il suo film più arrischiato, contraddittorio e delirante – in una parola, il suo capolavoro. (''[[Pandora (film)|Pandora]]''; 2003, p. 1687) *Tra gobbi e lesbiche, falli veri e finti, un elogio delle case chiuse approssimativo e ripetitivo, percorso però da un innegabile vitalismo e da sprazzi di humour. (''[[Paprika (film 1991)|Paprika]]''; 2003, p. 1695) *[[Leonardo Pieraccioni|Pieraccioni]] (sceneggiatore con [[Giovanni Veronesi]]) ritorna senza simpatia e senza humour alla formula stantia di ''[[Fuochi d'artificio]]'', tra sentimentalismo annacquato e pretese di sociologia spicciola. Le immagini da cartolina vorrebbero solleticare ancora una volta i sogni dell'italiano medio, ma i tentativi di involgarimento segnalano che si è giunti al fondo del barile. La [[Anna Maria Barbera|Barbera]] ripropone il personaggio televisivo della siciliana Sconsolata, in una serie di pietose scenette che nulla c'entrano con la storia principale: eppure si deve anche a lei il successo del film, vincitore a sorpresa della sfida del Natale 2003. (''[[Il paradiso all'improvviso]]''; 2016, p. 3200) *[...] questo film si scontrò con l'autocensura del Codice Hays che impedì alla Warner di produrre un melodramma dove il rapporto d'amore superasse i limiti di una castissima relazione platonica. Resta comunque un elegante film in costume, ravvivato dall'interpretazione della [[Bette Davis|Davis]], misurata anche nei passaggi più commoventi. (''[[Paradiso proibito]]''; 2003, p. 1696) *Western che associa non sempre felicemente il conflitto fra uomo di legge e malavitosi a elementi comici, melodrammatici e addirittura musical. Spiritoso e divertente, mette in campo accanto a uno [[James Stewart|Stewart]], che anticipa con strana serietà i temi dell'impegno morale e della volontà di riscatto dei suoi futuri film con [[Anthony Mann]], un'inedita [[Marlene Dietrich|Dietrich]], esordiente al western, più brillante che fatale. (''[[Partita d'azzardo]]''; 2003, p. 1704) [[File:La paura fa 90 (film 1951) Ugo Tognazzi.png|thumb|[[Ugo Tognazzi]] ne ''[[La paura fa 90]]'']] *La storia, improbabile quanto complicata [...] è solo un pretesto per sfruttare la comicità un po' sguaiata di [[Ugo Tognazzi|Tognazzi]] [...]. Qualche sfilata in passerella e un inizio e un epilogo curiosamente fantastici, in un eden che ricorda ''[[Scala al paradiso]]''. (''[[La paura fa 90]]''; 2003, p. 1719) *[...] il motivo di maggior interesse del film sono le lunghe carrellate costruite sull'attrice che con la sua «confessione» fornisce una delle prove più convincenti di tutta la sua carriera. Per il resto si tratta di un melodramma piuttosto convenzionale sceneggiato da [[James Bridie]], privo della necessaria tensione e forzatamente teatrale. Il cast è di ottimo livello, ma a volte pecca di eccessiva enfasi. (''[[Il peccato di Lady Considine]]''; 2003, p. 1725) *Un film politico e poetico allo stesso tempo, che all'inizio adotta i moduli della favola grottesca, con un surrealismo di stampo buñueliano, e poi sfocia via via in un dramma che ricorda le antiche tragedie greche. (''[[Pentimento (film 1984)|Pentimento]]''; 2003, p. 1733) *Anche se assomiglia un po' troppo a ''Suspiria'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Phenomena]]''; 2003, p. 1754) *Il film più noto di [[Ed Wood|Wood]] ha la fama (immeritata: altri hanno fatto ben di peggio) di essere il più brutto della storia del cinema; negli Usa è stato oggetto di culto molto prima che [[Tim Burton]] dedicasse un biopic al suo autore, dove racconta tutti gli aneddoti sulla lavorazione ([[Bela Lugosi|Lugosi]], morto anzitempo, venne sostituito da un improbabile «sosia» che si tiene il volto coperto). Del film in sé restano memorabili le interpretazioni dilettantistiche di un gruppo di freaks scelti accuratamente (il lottatore [[Tor Johnson|Johnson]], la presentatrice televisiva Vampira, il futurologo Criswell che recita prologo ed epilogo), le incredibili scenografie (un'astronave con tendine al posto delle porte), le incongruenze del racconto. Il pasticcio sarebbe quasi divertente (a cominciare dall'originale commistione di fantascienza e horror), se non andasse per le lunghe e non tentasse di elevarsi con un risibile messaggio pacifista. (''[[Plan 9 from Outer Space]]''; 2016) *Malgrado qualche momento in cui il ritmo cede, il decimo lungometraggio ''anime'' di Miyazaki (anche unico sceneggiatore) costruisce ancora una volta un mondo in cui mistero e irrazionale vengono accettati come eventi naturali, e dove i rapporti di causa ed effetto seguono regole (anche fisiche) insondabili. E in ciò conferma l'unicità della sua arte. Nuovo, questa volta, è l'uso di scenari molto semplificati (colori tenui, sfondi dipinti ad acquerello, scenografie essenziali) che però non ostacolano invenzioni narrative metaforiche (i «pesci-acqua» che gli adulti scambiano per onde e i bambini vedono nella loro reale forma animalesca), o rimandi ai miti fondanti della cultura giapponese (l'ambivalenza del mare, la centralità della figura femminile e la latitanza di quella maschile), encomiabilmente mai sottolineati. Le assurde fattezze di Fujimoto sono un omaggio allo stile di [[Osamu Tezuka]]. Incompreso da buona parte della critica, e snobbato dal pubblico. (''[[Ponyo sulla scogliera]]''; 2018, pp. 2346-2347) *Il risultato non è all'altezza delle ambizioni: [[Farley Granger|Granger]] fa il nevrotico da manuale. [[Mark Robson|Robson]] non ritrova la vena felice di altri suoi film. (''[[La porta dell'inferno (film 1950)|La porta dell'inferno]]''; 2003, p. 1807) *La regia di [[Robert Stevenson|Stevenson]] illustra fedelmente il clima gotico e di persecuzione del romanzo [...] anche se non riesce a trovare una cifra interpretativa originale. Memorabili le scene nel collegio in cui è rinchiusa l'orfanella Jane, dove un direttore sadico fa morire la piccola Elizabeth Taylor sotto la pioggia. Affascinanti la fotografia a lume di candela di George Barnes e la scenografia di Wiard B. Ihnen e James Basevi. Grande partitura di [[Bernard Herrmann]]. (''[[La porta proibita]]''; 2003, p. 1807) *Una rilettura «moderna» delle Sacre Scritture: horror e spunti demoniaci, morti inspiegabili, riti ed esorcismi assortiti con sottile gusto morboso. (''[[Il presagio]]''; 2003, p. 1821) *Uno dei noir più cupi ed esasperati del periodo, tratto da un romanzo di [[Libbie Block]] (sceneggiato da [[Arthur Laurents]]) che nasconde dietro la trama un lucido apologo sul denaro e sul possesso. Qua e là lo stile di [[Max Ophüls|Ophuls]] lascia ancora meravigliati, con i suoi carrelli barocchi, ma le riprese erano state iniziate da [[John Berry]] (licenziato perché aveva superato il budget previsto) e il suo stile era tutto costruito sulla profondità di campo e sulle inquadrature disassate, alla [[Orson Welles|Welles]]. Il risultato è un film ibrido, che risente del fatto di essere nato con due teste e che non riesce ad amalgamare bene il ritratto tutto psicologico e interiore di Leonora (probabilmente più dovuto a Ophuls) con quello più cupo e impressionista di Ohlrig (che risente dell'impostazione di Berry). (''[[Presi nella morsa]]''; 2003, p. 1822) *Tre anni dopo ''[[Perdutamente tua]]'', [[Irving Rapper|Rapper]] ritrova lo stesso cast per un film molto diverso e ambizioso: un melodramma cerebrale costruito come un kammerspiel, in cui i personaggi si torturano col sorriso sulle labbra, mentono o sono lieti di comportarsi da vittime. Quasi nessuna figura di contorno, interni barocchi come in [[Orson Welles|Welles]] o [[William Wyler|Wyler]], strade sempre spazzate dalla pioggia: la cornice ideale per due tipi di follia diversa, quella istrionica di [[Claude Rains|Rains]] (forse nella sua interpretazione migliore) e quella compressa e tormentata della [[Bette Davis|Davis]], che si controlla con grande intelligenza. (''[[Il prezzo dell'inganno]]''; 2003, p. 1826) *Esordio nella regia di un cino-americano (autore anche della sceneggiatura) ex funzionario di una major: tracce di misoginia, sadomasochismo, stanca omosessualità e proiezione quasi horror di un sistema malato e contagiato dal virus del potere assoluto. Senza la levità dei ''[[I protagonisti (film 1992)|Protagonisti]]'' di [[Robert Altman|Altman]] e con l'inevitabile livore di chi ha fatto troppa gavetta. (''[[Il prezzo di Hollywood]]''; 2003, p. 1827) *Un [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] minore per la convenzionalità della sceneggiatura [...] ma non per l'eccellenza delle soluzioni tecniche [...] a cominciare dalla sequenza senza stacchi dell'aereo che cade in mare, ripresa dall'interno della cabina. Celebre l'idea dei mulini con le pale che girano controvento. (''[[Il prigioniero di Amsterdam]]''; 2003, p. 1831) *Ma chi non è un iniziato, e non coglie tutti i riferimenti alla serie, si addormenta dopo dieci minuti. (''[[Primo contatto]]''; 2003, p. 1839) *Melassosa rivisitazione del mito di Cenerentola [...]. Francamente noiose certe inutili digressioni fantastiche che danno forma ai sogni di Elisabetta; scontato il lieto fine, un po' meno l'odio con cui sono descritti i borghesi che vanno all'orfanotrofio [...]. (''[[La principessa del sogno]]''; 2003, p. 1845) [[File:Profondo Rosso Macha Méril 2.png|thumb|[[Macha Méril]] in ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'']] *A tutt'oggi il più abile dei film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. (''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''; 2003, p. 1852) *Pacifismo all'acqua di rose in un film ingenuo e fiacco. (''[[La protesta del silenzio]]''; 2003, p. 1860) ===Q=== *Da un soggetto di [[James G. Ballard]], un film che ignora la profondità dello scritto per puntare sugli effetti speciali (ottimamente realizzati da Jim Danforth) e sull'ambientazione. Divertente e spettacolare. (''[[Quando i dinosauri si mordevano la coda]]''; 2003, p. 1874) *Città contro campagna, corruzione contro onestà: nonostante le apparenze, niente a che vedere con l'esaltazione ruralista di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Qui è lo spirito populista di [[Cesare Zavattini|Zavattini]] [...] a prendere il sopravvento sulla regia solitamente «tirannica» (ma sempre puntuale) di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]]. Del resto, la crisi coniugale e la compromissione amorosa non erano certo temi graditi al regime, soprattutto se introdotti da efficaci squarci di degradazione urbana. Un piccolo grande film che contribuì a incrinare irreparabilmente gli edificanti ritratti ufficiali, anticipando umori e caratteri che sarebbero emersi compiutamente nel periodo neorealista. Il cast è particolarmente ispirato, ma i tecnici non sono da meno [...]. (''[[4 passi fra le nuvole]]''; 2003, p. 1889) ===R=== *Commedia agrodolce e dai toni moralistici, che si regge tutta sulla bravura di [[Eduardo De Filippo|Eduardo]] grande attore sia comico che drammatico. (''[[Ragazze da marito (film 1952)|Ragazze da marito]]''; 2003, p. 1925) *Una parabola sulla relatività della verità, con un'apertura umanitaria nel finale. Congegnato con grande abilità e un superiore senso di ironia, e girato con uno stile nervoso e molto moderno. Il film che ha reso noti Kurosawa, Mifune e la Kyo in Occidente, Leone d'oro a Venezia e Oscar per il miglior film straniero. Accusato di essere troppo europeizzante dagli occidentali (ma i racconti di Akutagawa da cui è tratto sono degli anni Dieci), e poco amato in patria (i produttori non volevano mandarlo a Venezia perché pensavano fosse poco esportabile): capita anche ai capolavori. (''[[Rashomon]]''; 2003, p. 1943) *Uno dei più singolari tra i film che si ispirano ai Vangeli, sceneggiato da Philip Yordan, rimontato dalla produzione perché considerato troppo violento, agiografico e manierato in certi momenti, ma anche sorprendentemente inventivo in altri (soprattutto la prima parte). Un film irrisolto, ed è un peccato perché molti dei motivi cari a Ray (il rapporto padre-figlio, il peso del passato sulle nostre azioni, il destino delle vittime, il ruolo dell'intercedente) rimandano a temi presenti nei Vangeli. (''[[Il re dei re (film 1961)|Il re dei re]]''; 2003, p. 1949) *Insulso e goffo film in costume di un pioniere del genere. (''[[La regina di Saba]]''; 2003, p. 1954) *Fedele e imponente versione del romanzo di [[Lev Tolstoj]], che nell'adattamento firmato da [[Renato Castellani]] (con la collaborazione di Juliane Kay) stempera il messaggio evangelico originale a favore di una moralità più laica e pragmatica. Se la struttura del racconto (con i suoi flashback a incastro che fanno scoprire poco alla volta la verità allo spettatore) è compatta e avvincente, così come la capacità di descrivere con poche battute l'ipocrisia e i pregiudizi che condannano Katjuša e portano invece a considerare con indulgenza il comportamento di Dimitrij, il vero punto debole del film è nella scarsa intensità dei due protagonisti, belli ma decisamente inerti. (''[[Resurrezione (film 1958)|Resurrezione]]''; 2003, p. 1963) *Voluto da [[Will Smith]] per dirigere la storia vera di [[Chris Gardner|Gardner]] (sceneggiata da [[Steven Conrad]]), l'esordio statunitense di [[Gabriele Muccino|Muccino]] avviene nel migliore dei modi possibili: una nomination per Smith, buoni incassi sia in America che in Italia e una consacrazione professionale nella mecca del cinema. Quella che poteva essere la più scontata e zuccherosa delle storie (un uomo precipita ai gradini più bassi della povertà prima di risalire verso il successo) diventa il ritratto coinvolgente e credibile di un americano alle prese con le tante contraddizioni della vita e della società, che Muccino sceglie di raccontare utilizzando il più possibile ambientazioni dal vero -ricoveri per senzatetto compresi- per imprimere al film un'atmosfera credibilmente realistica (aiutato anche dalla fotografia di [[Phedon Papamichael]]). Frenando ogni facile concessione emotiva (le tante umiliazioni che Chris deve sopportare, la notte trascorsa nella metropolitana, l'egoismo degli amici) e controllando la recitazione di Will Smith, il mito dell'«edonismo reaganiano» finisce per essere letto da un'angolazione meno scontata e superficiale e l'eterna favola del successo a portata di mano diventa qualche cosa di più complesso e credibile. (''[[La ricerca della felicità]]''; 2016, p. 3700) *Il capitolo conclusivo della trilogia fordiana sulla cavalleria, dopo ''[[Il massacro di Fort Apache|Massacro a Fort Apache]]'' e ''[[I cavalieri del Nord Ovest|I cavalieri del Nord-Ovest]]'', ha un tono leggero e ottimistico. Personaggi stereotipati ma amabili, e riuscite caratterizzazioni di contorno. [...] Un classico, anche se non un capolavoro [...]. (''[[Rio Bravo]]''; 2003, pp. 1978-1979) *[...] è il film più anomalo di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]] che utilizza al meglio le possibilità offerte dal set all'aperto (fu girato tutto in ambienti naturali) per sfruttare i movimenti di macchina e la mobilità della gru. Nonostante i possibili punti di contatto con ''[[Riso amaro]]'', il film si allontana dal naturalismo di [[Giuseppe De Santis|De Santis]] per scegliere una strada originale e rischiosa (specie per il pubblico di quei tempi): raccontare una storia realistica con uno stile irrealistico (la recitazione della [[Elsa Martinelli|Martinelli]] non è mai naturale, ma ispirata a un ostentato distacco dalla realtà; le scene madri sono fredde e mai emotive) nel quale ribaltare le regole del melodramma (alla fine è il padre che si sacrifica, mentre la figlia non è costretta a sopportare le colpe dei padri). (''[[La risaia]]''; 2003, p. 1980) *Tecnicamente, i risultati sono ancora artigianali, ma il film – che accosta con un certo estro il fantastico e il quotidiano – la dice lunga sulle inquietudini e le paure dell'epoca. (''[[Il risveglio del dinosauro]]''; 2003, p. 1982) *Uno degli innumerevoli, e fra i minori, capitoli della saga di Frankenstein diretto da un regista che è anche un eccellente direttore della fotografia, ma che dimostrerà quanto vale in altri film. Décor raffinato come sempre per i prodotti [[Hammer Film Productions|Hammer]]. (''[[La rivolta di Frankenstein]]''; 2003, p. 1997) *Commovente ancora a distanza di anni, il film reagisce con il suo stile semplice e diretto alla retorica di tanti anni di fascismo [...]. (''[[Roma città aperta]]''; 2003, p. 2006) *Non un capolavoro, ma un noir di tutto rispetto [...] dove l'intrigo poliziesco passa in secondo piano di fronte allo studio psicologico di una coppia e dei suoi due caratteri e [[Robert Siodmak|Siodmak]] racconta la storia di questa tragedia a due trasformando un thriller in un'opera intimista. La bella fotografia di [[George Barnes (direttore della fotografia)|George Barnes]] fa da cornice all'ottima prestazione della diva, naturalmente a suo agio nei panni della cinica maliarda [...]. (''[[Il romanzo di Thelma Jordon]]''; 2003, p. 2009) *Un noir ingiustamente sottovalutato, che lo sceneggiatore Charles Bennett riempie di dettagli fisici e clinici (le «ferite» reali e metaforiche di [[Robert Mitchum|Mitchum]], le «bugie» della [[Faith Domergue|Domergue]]) capaci di sottolineare la componente masochista del genere [...]. (''[[Una rosa bianca per Giulia]]''; 2003, p. 2014) *[...] [[Roman Polański|Polanski]] sceneggia con fedeltà e mette in scena con sobrietà, rinunciando del tutto agli effetti speciali consueti per il genere. ''Rosemary's Baby'' è considerato a tutt'oggi il suo film migliore, l'unico completamente in grado di reinterpretare la lezione [[Alfred Hitchcock|hitchcockiana]] in chiave personale e in rapporto al clima della società. Su un realismo descrittivo di fondo (personaggi, ambienti), Polanski innesta progressivamente un'angoscia surreale, tanto fantastica quanto inquietante, resa più intensa dall'umorismo beffardo, dalle acute osservazioni psicologiche e da un senso di ambiguità diffusa e persistente. (''[[Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York]]''; 2003, p. 2017) *Per lo scarso successo ottenuto dalla serie in Italia, uscì con una promozione che non faceva alcun riferimento alla saga. (''[[Rotta verso la Terra]]''; 2003, p. 2021) *Per la prima volta invecchiati, i membri dell'equipaggio hanno rughe e capelli bianchi. Piuttosto risibili comunque, gli agganci all'attualità, e noiosi dialoghi. (''[[Rotta verso l'ignoto]]''; 2003, p. 2021) ===S=== *Tardo e lutulento kolossal biblico [...]: l'ultimo film di [[King Vidor|Vidor]]. [...] Grandiose le scene di massa e le scollature della [[Gina Lollobrigida|Lollo]]: il canto del cigno di un colosso di Hollywood, che però non ha mai dato il meglio di sé nelle superproduzioni. (''[[Salomone e la regina di Saba]]''; 2003, p. 2034) *Si ha l'impressione di essere alla fine di un'epoca e di un horror che non sa più stare al passo coi tempi. (''[[I satanici riti di Dracula]]''; 2003, p. 2049) *[[Robert Siodmak|Siodmak]] immagina un serial killer a metà tra i personaggi di [[Edgar Allan Poe|Poe]] e i mostri dell'espressionismo tedesco, ma storicamente cresciuto nell'epoca nazista. Dialoghi ridotti al minimo, contrasti chiaroscurali, deformazioni ottiche (l'allucinazione dell'assassino, che vede Helen senza bocca, o il primissimo piano del suo occhio che riflette la vittima), oggetti usati in modo simbolico: la regia punta sull'evidenza visiva, rielaborando suggestioni letterarie e psicoanalitiche in un incubo sfaccettato che continua a lasciare meravigliati. (''[[La scala a chiocciola (film)|La scala a chiocciola]]''; 2003, p. 2053) *Tipica e ovvia commedia dei «telefoni bianchi», con una sognante Cenerentola italiana, particolarmente apprezzata – si diceva – da [[Benito Mussolini|Mussolini]]. (''[[Scampolo (film 1941)|Scampolo]]''; 2003, p. 2054) *La progressiva débacle della funzionaria tutta d'un pezzo richiama ''[[Ninotchka]]'', di cui [[Billy Wilder|Wilder]] era stato sceneggiatore, ma poi l'intreccio, tra giallo e storia d'amore, imbocca altre strade. Godibile, comunque, la caricatura del personaggio femminile americano, che esalta per contrasto la bellezza inquietante e perniciosa di [[Marlene Dietrich|Marlene]]. (''[[Scandalo internazionale]]''; 2003, p. 2056) *Vorrebbe essere una specie di ''[[Ultimo tango a Parigi|Ultimo tango]]'' anni Ottanta sceneggiato da [[Gabriele Lavia|Lavia]] e [[Riccardo Ghione]], in realtà è un filmaccio pretenzioso, con un erotismo che spinge allo sbadiglio o al riso. Si salva solo il cartone animato di [[Gibba]] [...]. (''[[Scandalosa Gilda]]''; 2003, p. 2057) *Curiosa fusione degli equivoci bonari della commedia all'ungherese [...] con le esigenze propagandistiche del regime: gli spunti comici dello zoticone scaraventato in un mondo di cui ignora le regole sono sviluppati solo in parte per lasciare spazio a un entusiasmo da «battaglia del grano» che privilegia i proclami sociali (con inserti sociali sulle case da costruire per i coloni e la necessità della meccanizzazione) e non si risparmiano nemmeno le inquadrature delle messi ondeggianti al vento, neanche fosse una versione autarchica del ''[[La linea generale|Vecchio e il nuovo]]'' [[Sergej Michajlovič Ėjzenštejn|ejzenstejniano]]. (''[[Scarpe grosse]]''; 2003, p. 2060) *Remake di ''[[Profumo di donna]]'': tutte le gag possibili sui ciechi (compreso Slade al volante di una [[Ferrari]]) e uno spirito dolciastro che vorrebbe ispirarsi all'''[[L'attimo fuggente|Attimo fuggente]]'' ma sa soprattutto di conformismo. La gigioneria di [[Al Pacino|Pacino]] – doppiato in italiano da [[Giancarlo Giannini]] – si è meritata l'Oscar e comunque sa reggere le quasi tre ore del film. (''[[Scent of a Woman - Profumo di donna]]''; 2010, p. 2956) *Un melodramma strappalacrime racchiuso in un lungo flashback con cornice edificante: la summa del cinema [[Raffaello Matarazzo|matarazziano]]. L'unica novità rispetto agli altri film del regista è il ritratto di una donna completamente sola, tanto all'inizio quanto alla fine. L'insopprimibile carica erotica della [[Silvana Pampanini|Pampanini]] viene utilizzata in funzione del senso di colpa e della sofferenza da scontare. (''[[La schiava del peccato]]''; 2003, p. 2067) *Originale noir [...] che innesta uno strano triangolo sentimentale sui classici motivi della fuga e della vendetta. Disperato e romantico, girato con lo stile contrastato e folgorante del [[Anthony Mann|Mann]] migliore. Personaggi imprevedibili e ben delineati: l'unico radicalmente cattivo è il sadico [[Raymond Burr|Burr]]. (''[[Schiavo della furia]]''; 2003, p. 2068) *Ritenuto tradizionalmente il terzo capolavoro del neorealismo (dopo ''[[Roma città aperta]]'', 1945 e ''[[Paisà]]'', 1946 di [[Roberto Rossellini|Rossellini]]), è un brusco film-verità permeato dall'inconfondibile surrealismo fiabesco di [[Cesare Zavattini|Zavattini]] [...]. Nella prima parte la macchina da presa si muove al passo dei personaggi, secondo la poetica zavattiniana del «pedinamento» e della «distrazione», mentre in seguito si concentra più sui dettagli, sull'amicizia tra i due ragazzi e sulla vita nel riformatorio. Quest'ultimo approccio ha suscitato, soprattutto a distanza di anni, forti giudizi negativi sul moralismo [[Vittorio De Sica|desichiano]]. Rivisto oggi, ''Sciuscià '' [...] è una favola dolorosa, ingenua forse, ma piena di vigore ed emozionante nel suo umanesimo dimesso e marginale. (''[[Sciuscià (film)|Sciuscià]]''; 2003, p. 2071) *Gli effetti speciali in stop motion di Ray Harryhausen sono spettacolari, il film no. Le scenografie consentono di fare a gara a chi indovina gli anacronismi. (''[[Scontro di titani]]''; 2003, p. 2074) *Dopo il fallimento di ''[[Psycho (film 1998)|Psycho]]'', [[Gus Van Sant|Van Sant]] accetta la regia di un film su misura per Connery (anche produttore, lo si vede dall'abbondanza di primissimi piani). La sceneggiatura di Mike Rich non eccelle per originalità (lo scontro interclassista rimanda a ''[[Will Hunting - Genio ribelle]]'', il rapporto allievo-maestro a ''[[L'attimo fuggente]]'', il climax finale a ''[[Scent of a Woman - Profumo di donna|Scent of a Woman]]''), la tensione omoerotica tra i due protagonisti cade nel vuoto: ma la confezione non fa una grinza, e la simpatia di Connery fa digerire un prodotto troppo pensato a tavolino. (''[[Scoprendo Forrester]]''; 2010, p. 2971) *La seconda guerra mondiale è iniziata, e [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]], il cui stile era sinonimo di lusso e sofisticazione, cerca conforto in una Budapest piccolo-borghese da operetta, coltivando buoni sentimenti quasi [[Charles Dickens|dickensiani]]. L'ironia si fa impalpabile, il gioco degli equivoci aereo, e su tutto aleggia un indefinibile senso di malinconia. Come nei film di [[Frank Capra]], l'ottimismo è sempre l'altra faccia di un pessimismo sul destino di solitudine cui, quasi sempre, è condannato l'individuo. (''[[Scrivimi fermo posta]]''; 2003, p. 2077) *Un omaggio favolistico ai protagonisti del cinema horror classico, in teoria dedicato ai minori di quattordici anni, in realtà troppo mite anche per loro. (''[[Scuola di mostri]]''; 2003, p. 2079) *Magni romanizza Pilato e, alla fine, lo fa diventare un eroe controvoglia, come molti personaggi della commedia all'italiana. Volenteroso tentativo di un regista colto-popolare di uscire dagli stereotipi e di confrontarsi con temi universali. (''[[Secondo Ponzio Pilato]]''; 2003, p. 2083) *[[Otto Preminger|Preminger]] definì «un incidente interessante» questo film girato scrivendo la sceneggiatura la notte prima delle riprese. Eppure il personaggio al di là del bene e del male di Diane è uno dei più complessi e dei più riusciti della sua filmografia. Tra noir e melodramma, con un senso della fatalità e della sconfitta (esemplare il perdente interpretato da [[Robert Mitchum|Mitchum]]) che lo rende un piccolo classico; misconosciuto in Italia. (''[[Seduzione mortale (film 1953)|Seduzione mortale]]''; 2003, p. 2086) *Dopo ''[[Vertigine (film 1944)|Vertigine]]'', [[Otto Preminger|Preminger]] pone la [[Gene Tierney|Tierney]] al centro di un altro triangolo inquietante, dove le apparenze celano tormenti segreti. [[José Ferrer|Ferrer]], genio solitario del Male, perdente e masochista (si spinge all'autoipnosi), regge il confronto col cattivo del film precedente. Fotografia contrastata di [[Arthur C. Miller|Arthur Miller]], musica spettrale di [[David Raksin]], scenografie spesso astratte di [[Lyle R. Wheeler]] e [[Thomas Little]]: uno dei più affascinanti noir dell'epoca. (''[[Il segreto di una donna]]''; 2003, p. 2095) *[...] è un film che alla sua uscita fece scandalo per la crudezza con cui descriveva la violenza degli slum, ma rivisto oggi la sua presa di posizione a favore del professore progressista con gli occhi chiari e il cuore d'oro appare un po' facile. (''[[Il seme della violenza]]''; 2003, p. 2099) *[...] è il secondo viaggio infernale compiuto da [[Alberto Lattuada|Lattuada]] (dopo ''[[Il bandito]]'') nell'Italia disintegrata dell'immediato dopoguerra. In un momento in cui il messaggio di speranza è quasi obbligatorio, il regista ritrae un universo livido e senza vie d'uscita, dove la messinscena crudemente realistica assume via via connotazioni simboliche. (''[[Senza pietà]]''; 2003, p. 2107) *Variazione moderna sul tema di Pigmalione e Galatea, ''Settimo velo'' evoca, in maniera lirica e romantica, i conflitti vissuti da due personaggi alla ricerca del loro equilibrio e li descrive (secondo gli stilemi resi popolari dai film di Gainsborough) come due persone malate, il cui fascino tenebroso nasce esplicitamente da legami sessuali, che però la regia tende a lasciare nell'ombra per permettere allo spettatore di esercitare al meglio la sua fantasia. Prodotto indipendente girato con pochi soldi ma molto talento [...]. (''[[Settimo velo]]''; 2003, p. 2127) *Uscito in origine come ''Katarsis'' e rieditato dopo due anni, forse il più scassato horror italiano di tutti i tempi. Si cala un velo pietoso sulla storia-cornice, con soubrette grasse e la «stella della canzone argentina» [[Sonia Scotti|Sonia]]. (''[[Sfida al diavolo]]''; 2003, p. 2129) *Melodramma poliziesco sceneggiato da Henry Garson e R.W. Soderborg che sfrutta bene la cornice di normalità borghese (in cui però latitano le presenze tradizionali del marito e dei poliziotti), tentazione fatale per un cattivo dal cuore tenero. Ottime interpretazioni dei due protagonisti, ma è poco credibile lo strano rapporto che si crea tra di loro e nessun carattere è davvero approfondito. [[Max Ophüls|Ophuls]] è meno barocco del solito, ma appena la macchina da presa carrella si vede il suo genio. (''[[Sgomento (film)|Sgomento]]''; 2003, p. 2132) *Gli episodi hanno diverso valore: il migliore e il più smaliziato è quello di [[Luchino Visconti|Visconti]], ma anche il filmino di famiglia di [[Roberto Rossellini|Rossellini]] è interessante [...]. Altrove si resta a livello del bozzetto e dell'aneddoto: segno che la stagione neorealista ormai era al termine. (''[[Siamo donne]]''; 2003, p. 2144) *Commediola all'acqua di rose [...] che scherza su alcune delle caratteristiche nazionali dell'italiano – la litigiosità condominiale, l'assenteismo assembleare – ma che offre soprattutto l'occasione per un paio di divertenti duetti tra [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]] e [[Peppino De Filippo|Peppino]] [...]. (''[[Siamo tutti inquilini]]''; 2003, p. 2145) *[...] è un melodramma freddo e visionario come può esserlo l'allucinazione di una moribonda. I conoscitori di [[Max Ophüls|Ophuls]] vi troveranno espressi compiutamente i temi dei suoi capolavori futuri: lo spettacolo come mondo illusorio e crudele, la mercificazione della diva (l'ultima immagine è quella della rotativa che ferma la stampa dei manifesti di Gaby), il gusto della perdizione. Ma anche i profani saranno colpiti da uno stile stupefacente che, a pochi anni dall'inizio del sonoro, non solo fa ancora tesoro di tutte le risorse del muto (ombre espressioniste, deformazioni, soggettive strabilianti), ma si serve di voci, rumori e musiche in maniera antirealista, a sottolineare l'atmosfera onirica. Deliziosamente ingenua la recitazione della [[Isa Miranda|Miranda]], e oltraggiosamente gigionesca quella di [[Memo Benassi|Benassi]]. Ophuls è un regista che gioca sui contrasti e si serve delle imperfezioni: e, al di là dei toni sopra le righe e del divertimento formalista, sa inserire una nota di amarezza autentica. (''[[La signora di tutti]]''; 2003, p. 2149) *Abile film di propaganda bellica [...] che unisce una vena sentimentale crepuscolare a un efficace discorso antinazista descrivendo con bella intelligenza l'ambiente inglese. (''[[La signora Miniver]]''; 2003, p. 2151) *Interpretato da due attori in vero stato di grazia – con [[Claude Rains]] che tiene perfettamente la scena di fronte a una [[Bette Davis]] straordinaria nell'inventare i gesti e la dizione di una tipica ragazza viziata, che vive solo per l'adulazione degli uomini – il film ha anche alcuni risvolti non banali (come il tema della decadenza fisica) e affronta, per la prima volta in un melò femminile, il tema della discriminazione razziale degli ebrei (l'origine del marito rappresenta una barriera invalicabile nella conformista società newyorchese, di fronte alla quale anche la sua fortuna non può niente). (''[[La signora Skeffington]]''; 2003, p. 2152) *Uno [[Luigi Zampa|Zampa]] minore, che parte con propositi di satira di costume, ma sceglie la strada della scontata commedia degli equivoci. (''[[Signori, in carrozza!]]''; 2003, p. 2156) *Classica commedia dei «telefoni bianchi», basata sull'equivoco sentimentale. [[Mario Camerini|Camerini]] ci mette di suo una sottile schermaglia classista, dove la simpatia va tutta al mondo degli onesti lavoratori, ma dove le gerarchie alla fine restano ben marcate. Impeccabile la fattura, con un ritmo che ha poco da invidiare alle commedie sofisticate d'oltreoceano, e disinvolto il cast. (''[[Il signor Max]]''; 2003, p. 2157) *Da pretenzioso thriller surrealista, il film di Argento si trasforma in uno ''Psyco'' a Trastevere: sempre sopra le righe e sprezzante della verosimiglianza, ma senza invenzioni visive (come ai bei tempi) che non compensano. Non bastano più quattro effetti digitali [...] per tenere in piedi un intreccio imbarazzante sia per la confusione che per i tratti patologici e misogini che ne emergono. E la «sindrome» del titolo – quella che proverebbero i turisti stressati da troppe opere d'arte – è solo un pretesto lasciato subito cadere. (''[[La sindrome di Stendhal]]''; 2003, p. 2162) *Uno dei primi noir di Hollywood, prodotto in economia dalla Fox (non c'è neanche una colonna sonora originale) ma con molti tratti che diventeranno costanti del genere sia nei temi (l'ossessione per una donna morta, l'ambiguità della colpa, la mancanza di protezione di fronte alla legge), sia nella messa in scena (luci contrastate, ombre proiettate sui muri). Il cast, tranne [[Laird Cregar|Cregar]], vale poco; ma come ''whodunit'' il film è ben congegnato, e il finale è notevole. (''[[Situazione pericolosa]]''; 2003, p. 2168) *Discreta suspense e buoni attori in un prodotto di medio artigianato. (''[[So che mi ucciderai]]''; 2003, p. 2174) *La lost generation degli americani europeizzati in un inaffondabile e avvincente polpettone [...] pieno di esotismo a buon mercato. Una delle migliori (e delle ultime) interpretazioni di [[Errol Flynn|Flynn]]. (''[[Il sole sorgerà ancora]]''; 2003, p. 2186) *Simpatico thriller urbano, realizzato con solido professionismo in tempo quasi reale con ritmi intelligentemente spezzati tra violenta concitazione ed efficaci sospensioni. Il lieto fine è assicurato, ma arriva dopo molti colpi di scena e con quel tanto di ironia che smussa il buonismo del copione di [[Richard Wenk]]. (''[[Solo due ore]]''; 2010, p. 3141) *Nel romanzo ''Before the Fact'' di A.B. Cox, Lina si lasciava uccidere per amore, ma Hitchcock, in parte condizionato dalla produzione, ha scelto un'ambiguità ben più sottile, che lascia salva la sessuofobia di fondo (l'equazione tra matrimonio e pericolo, che fu di ''[[Rebecca, la prima moglie (film 1940)|Rebecca]]'' e sarà di ''[[Marnie]]''). (''[[Il sospetto (film 1941)|Il sospetto]]''; 2003, p. 2199) *La bellezza come presa di coscienza della propria miseria sociale: un tema insolito, affrontato con piglio meno predicatorio del solito da [[André Cayatte|Cayatte]], autore della sceneggiatura con Gérard Oury. Si crede poco alla bruttezza della [[Michèle Morgan|Morgan]], ma in compenso la prova di [[Bourvil]] è davvero notevole, e la descrizione dell'ambiente piccolo-borghese in cui si muovo i personaggi non priva di notazioni felici. (''[[Lo specchio a due facce]]''; 2003, p. 2212) *Ritmo televisivo, dialoghi verbosi e parafilosofici: il film del vecchio Wise non ha mai affascinato chi non fosse già un fan dei personaggi. (''[[Star Trek (film 1979)|Star Trek]]''; 2003, p. 2237) *I fans insorsero per la morte di Spock e pretesero che risuscitasse nel capitolo successivo. (''[[Star Trek II - L'ira di Khan]]''; 2003, p. 2237) *Lloyd, nella parte del capo dei klingoniani, è deludente. L'ineffabile Nimoy esordisce alla regia, fedele al tono di telefilm di lusso della serie. (''[[Star Trek III - Alla ricerca di Spock]]''; 2003, p. 2237) *L'ammiraglio Kirk esordisce alla regia e fa le cose in grande, impantanandosi in improbabili disquisizioni filosofiche e religiose. (''[[Star Trek V - L'ultima frontiera]]''; 2003, p. 2237) *Quasi una metafora dei pasticci dell'Onu e un certo revisionismo anticolonialista nella sceneggiatura di Michael Piller: ma niente paura, la confezione è quella di un episodio televisivo gonfiato per il grande schermo, con pessimi effetti speciali e patetici tentativi di ironia. (''[[Star Trek - L'insurrezione]]''; 2003, p. 2237) *Scenografie ed effetti speciali quasi impresentabili, ritmo catatonico, cast pensionabile. Spettacolare solo il tonfo globale al botteghino. (''[[Star Trek: La nemesi]]''; 2003, p. 2238) *Forse il miglior film di [[Robert Wise|Wise]], e uno dei più amari ed emozionanti spaccati del mondo della boxe. Girato in tempo reale (il film comincia alle 21 e 05 e finisce alle 22 e 17) con grande senso della suspense e intelligenza drammaturgica. La sceneggiatura è di Art Cohn, la fotografia – da noir – di [[Milton R. Krasner|Milton Krasner]]. [[Robert Ryan|Ryan]], nella parte di un perdente individualista, mette la stessa energia che nelle parti, per lui più abituali, di vilain. (''[[Stasera ho vinto anch'io]]''; 2003, p. 2239) *[[Mario Mattoli|Mattòli]] prosegue nella politica (e nell'estetica) dei «film che parlano al vostro cuore», concludendo una tetralogia iniziata con ''[[Luce nelle tenebre]]'' e che aveva lanciato [[Alida Valli]]: la sceneggiatura [...] rispetta gli schemi del melodramma popolare, ma cerca anche di costruire dei personaggi a tutto tondo. (''[[Stasera niente di nuovo]]''; 2003, p. 2239) *Dopo l'insuccesso di ''[[Umberto D.]]'' [[Vittorio De Sica|De Sica]] accettò di dirigere due divi americani coi soldi di [[David O. Selznick|David Selznick]] [...] e tutti gridarono al tradimento del neorealismo. Variazione su ''[[Breve incontro]]'' di [[David Lean|Lean]], il film non è poi quel bidone che si disse, anche se le macchiette di contorno, che vorrebbero fare colore, sono importune, e la storia è assai convenzionale. (''[[Stazione Termini (film)|Stazione Termini]]''; 2003, p. 2241) *Il libro di [[Kathryn Hulme]], sceneggiato da [[Robert Anderson (sceneggiatore)|Robert Anderson]], è portato sullo schermo con la formula [[Fred Zinnemann|Zinnemann]]: grandi temi trattati senza manicheismi, attenta analisi psicologica, serietà assoluta e un professionismo che tende a farsi un po' incolore. La [[Audrey Hepburn|Hepburn]] in versione drammatica all'inizio sembra un po' spaesata, ma diventa man mano più convincente. (''[[La storia di una monaca]]''; 2003, p. 2250) *Influenzato dallo spirito del New Deal, fu la risposta di [[Samuel Goldwyn]] della United Artists ai film di gangster della Warner Bros. Esaltato per i suoi contenuti sociali, rivisto oggi si dimostra un bel noir melodrammatico ma non molto di più. (''[[Strada sbarrata]]''; 2003, p. 2257) *[...] [[Fritz Lang|Lang]] riprende il cast e il triangolo ambiguo di ''[[La donna del ritratto]]'', raccontando senza battere ciglio una storia beffarda di colpa e degradazione. Nessun personaggio si salva, ma il tono non è quello enfatico del melodramma. Libero da condizionamenti produttivi, Lang girò una delle sue migliori opere del periodo americano. [...] [[Edward G. Robinson|Robinson]] grandeggia e non fa rimpiangere [[Michel Simon]], interprete dell'originale di [[Jean Renoir|Renoir]]. (''[[La strada scarlatta]]''; 2003, p. 2258) *Un poliziesco teso e coinvolgente, dove la sceneggiatura di Harry Kleiner riesce a dare ai personaggi sfumature insolite (specie al gangster dalle velate tendenze omosessuali, ossessionato dai germi). [[Lloyd Nolan|Nolan]] aveva già interpretato l'ispettore Briggs in ''[[La casa della 92ª strada]]'' di [[Henry Hathaway|Hathaway]], di cui questo film riprende lo stile semidocumentaristico e gli intenti propagandistici pro-Fbi. Ottimamente fotografato da Joe McDonald. Più brillante, comunque, il remake di [[Samuel Fuller]], ''[[La casa di bambù]]''. (''[[Strada senza nome]]''; 2003, p. 2258) *Un noir angosciante e claustrofobico ma abbastanza convenzionale; molto ammirato dai fans del regista – che, per conto suo, anni dopo disse di non ricordarne nulla. (''[[Sui marciapiedi]]''; 2003, p. 2277) *Piccolo noir dai risvolti quasi parodici, che anticipa il tono del ''[[Il tesoro dell'Africa|Tesoro dell'Africa]]''. (''[[Il suo tipo di donna]]''; 2003, p. 2282) ===T=== *Portato a termine dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre]], testimonia la fine di un'epoca per il cinema italiano (nel frattempo era uscito ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'') e fa rimpiangere che l'incontro [[Alida Valli|Valli]]-[[Mario Camerini|Camerini]] – sicuramente destinato a interessanti sviluppi – sia avvenuto troppo tardi. (''[[T'amerò sempre (film 1943)|T'amerò sempre]]''; 2003, p. 2295) *[...] un thriller della brughiera con poca suspense e molto melodramma d'atmosfera. È l'ultimo film britannico di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] (che non appare nel film), evidentemente a disagio nel trattare una storia piuttosto lontana dalle sue corde. [[Charles Laughton]], la cui esuberanza sfugge al controllo del regista, è anche coproduttore. (''[[La taverna della Giamaica]]''; 2003, p. 2308) *[[Luc Besson]] sceneggia un clone del suo cinema in forma di commedia ironizzando sui fantasmi dell'automobilista. Comicità elementare, inseguimenti fracassoni, spirito tamarro: non male per una serata tra amici con birra e pizza. (''[[Taxxi]]''; 2003, p. 2310) *Garbata commedia sentimentale sceneggiata dal regista, a cui [[Vittorio De Sica|De Sica]] – prima con pizzetto alla [[Dino Grandi]], poi glabro – offre la spigliatezza della sua interpretazione. (''[[Tempo massimo]]''; 2003, p. 2319) *Il rigore stilistico e la partecipe aderenza agli eventi sono alla base di un'intensa ed emozionante parabola sul rapporto fra gli uomini e la natura, sul valore di un mondo impermeabile ai sussulti della modernità. Attori non professionisti, presa diretta del suono, in perfetta ottemperanza ai precetti del neorealismo. (''[[Il tempo si è fermato]]''; 2003, p. 2320) *Generalmente sottovalutato, è un vero spasso per gli amanti del genere, che non si dimenticheranno facilmente di scene come quella della mano mozzata (eliminate, attenzione!, nella versione che circola in televisione, perché l'attrice è Veronica Lario, futura signora Berlusconi). (''[[Tenebre (film)|Tenebre]]''; 2003, p. 2321) *Una trama assolutamente inconsistente per un film patinato come una rivista di moda, pieno di corpi nudi ripresi in pose di apollinea classicità, secondo lo stile di un regista che ha fatto fortuna come fotografo di adolescenti senza veli. (''[[Tenere cugine]]''; 2003, p. 2322) [[File:Teodora (film 1954) Gianna Maria Canale (3).png|miniatura|[[Gianna Maria Canale]] in ''[[Teodora (film 1954)|Teodora]]'']] *Primo film a colori di [[Riccardo Freda|Freda]] che costruisce una delle sue opere più classiche [...]. Con uno stile che non concede niente ai facili effetti, Freda gioca con i contrasti di luci e ombre [...] per esaltare la fusione tra la sensualità di Teodora e la tenerezza di Giustiniano, la fermezza patrizia dell'imperatore e il popolaresco liberalismo della ballerina. (''[[Teodora (film 1954)|Teodora]]''; 2003, p. 2325) *[...] una commediola scontata nell'intreccio, ma sorprendentemente credibile nella scelta d'ambientazione e nella caratterizzazione dei personaggi. Ottimo il cast, intelligente la regia. (''[[Teresa Venerdì]]''; 2003, p. 2327) *Un bel poliziesco di serie B, con alcuni degli inseguimenti più belli nel suo genere. (''[[Il tesoro di Vera Cruz]]''; 2003, pp. 2340-2341) *Se la struttura è piuttosto convenzionale, non altrettanto si può dire della polemica antiborghese e anticittadina [...] e anche – prima dell'inevitabile ma un po' appiccicaticcio lieto fine – del tema della solidarietà femminile e classista come unica difesa dalle durezze della vita [...]. (''[[Ti ho sempre amato!]]''; 2003, pp. 2354-2355) *Nel Giappone contemporaneo il benessere ha cancellato la dignità: e per Ai (Nikaido), prostituta specializzata in prestazioni sado-maso, conservarla è molto difficile. Murakami, noto romanziere, illustra un campionario di perversioni e di umiliazioni in cui, alla fine, cliente e prostituta si salutano sempre educatamente. Molto duro e sul filo dell'hard-core, ma senza compiacimenti pruriginosi: lo sguardo del regista è a un tempo distaccato e partecipe al punto di vista di Ai. La versione italiana, già sforbiciata qua e là (ma quasi mai nelle scene di sesso) taglia quasi 20' dello straordinario finale [[Michelangelo Antonioni|antonioniano]] (eliminando per intero dei personaggi), in cui Ai vaga per una Tokyo deserta alla ricerca del suo primo amore. Il film perde così parte della sua originalità. (''[[Tokyo Decadence]]''; 2003, p. 2363) *Cruento e stralunato, il film vuole applicare la vena surreale e mistica di Jodorowsky al filone western, già filtrato attraverso gli eccessi del sottogenere «all'italiana», ma il delirio è troppo personale per coinvolgere lo spettatore. (''[[El Topo]]''; 2003, p. 2368) *[...] [[Riccardo Freda|Freda]] costruisce un melodramma anticonformista diretto con mano sicura e con un bel gusto per le provocazioni [...]. (''[[Il tradimento]]''; 2003, p. 2384) *Uno dei vertici della carriera di [[Bette Davis]], composta ma commovente interprete di un melodramma tratto dalla pièce di George Emerson Brewer e Bertram Bloch e sceneggiato da Casey Robinson, rara eccezione di film che affronta in maniera centrale il tema della morte. La scena finale, con la Davis che sente arrivare la morte e allontana l'amica Ann ([[Geraldine Fitzgerald|Fitzgerald]]) per salire in camera e aspettare la fine, è indimenticabile, uno dei più perfetti esempi della forza espressiva del cinema hollywoodiano. (''[[Tramonto (film 1939)|Tramonto]]''; 2003, p. 2391) *La struttura è quella classica (e un po' scontata) dell'avventura spaziale, il messaggio quello della lotta dell'individuo contro il potere dispotico, ma la novità è che si tratta del primo film che sposta l'azione nel mondo virtuale dell'elettronica, con alcune sequenze rivoluzionarie realizzate completamente in computer graphic. (''[[Tron (film)|Tron]]''; 2003, p. 2417) *Una commedia che combina satira di costume e humor («basso») con una leggerezza al vetriolo e una spudoratezza calcolata, ritrovando il ritmo delle commedie screwball (anche se la protagonista femminile, a differenza di quanto accadeva negli anni Quaranta, è oggetto passivo delle iniziative maschili, inconsapevole di ciò che scatena attorno a sé). Tra un ammiccamento all'anticonformismo dei [[fratelli Marx]] e un altro al «cattivo gusto» di [[John Waters (regista 1946)|John Waters]], molte le gag diventate popolari: da quelle ''politically incorrect'' (i dispetti al fratello handicappato di Mary, il cagnolino fulminato e ricucito come Frankenstein) a quelle esplicitamente sessuali (il membro di Ted impigliato nella lampo dei pantaloni, la retata tra gli omosessuali, lo sperma che l'ignara Mary usa come gel per i capelli). (''[[Tutti pazzi per Mary]]''; 2010, p. 3494) ===U=== *Il famoso uccello del titolo, l'Hornitus Novalis, è una bufala (in verità si tratta di una comune gru), ma poco importa. Ha imposto molte figure e maniere – killer con impermeabile nero, guanti e cappello, soggettive dell'assassino, rantoli e ansimare nella colonna sonora, telefonate del maniaco con voce distora o falsetto, coltelli e rasoi – poi riprese da tutto il thriller italiano del decennio, e non solo. (''[[L'uccello dalle piume di cristallo]]''; 2003, p. 2438) *[...] il film – perfettamente calibrato nelle sue componenti popolaresche e nel suo ritmo da commedia – rompe con la tradizione dei film girati in studio e anticipa (con le sue riprese in Santa Maria in Trastevere, la festa all'osteria interrotta per l'oscuramento) la voglia di realismo che contraddistinguerà il cinema del dopoguerra. (''[[L'ultima carrozzella]]''; 2003, p. 2442) *[...] realizzato in anni di incubo atomico, è un monito un po' pomposo ma sincero sui pericoli dell'armamento atomico, che affida la sua suggestione alla luminosa fotografia di [[Giuseppe Rotunno|Rotunno]] e all'inquietante spettralità di una San Francisco deserta. (''[[L'ultima spiaggia (film 1959)|L'ultima spiaggia]]''; 2003, p. 2448) *[[Martin Scorsese|Scorsese]] presenta un Cristo atipico che, lontano dall'agiografia come dalle facili letture rivoluzionarie, vive dei rovelli e della poetica del regista: il retaggio della religiosità italoamericana di Brooklyn, la cultura rock, l'amore per il cinema, la costante – in tutti i suoi precedenti personaggi – di un tormentato rapporto con il proprio destino. Tutto ciò nel contesto di un film visionario che non concede nulla all'allettamento estetico dello spettatore. Ottima la musica dalle sonorità africane di [[Peter Gabriel]]. (''[[L'ultima tentazione di Cristo]]''; 2003, p. 2449) *Melodramma eccessivamente verboso [...] nel quale i classici temi [[Raffaello Matarazzo|matarazziani]] (il sesso e il denaro come origine di tutti i problemi, lo scontro tra il perbenismo delle vecchie generazioni e l'insofferenza delle giovani) sembrano vivificarsi solo nel doppio personaggio della protagonista, figlia e insieme madre, divisa tra aggressività repressa e riservatezza protettrice. (''[[L'ultima violenza]]''; 2003, p. 2449) *Sulla scia dei successi di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]], [[Mario Mattoli|Mattòli]] rifà [...] ''[[Stasera niente di nuovo]]'': qui però l'atmosfera è più cupa e disillusa (si veda il medico interpretato da [[Nino Besozzi|Besozzi]]), e alla coscienza protofemminista di Matarazzo si sostituisce una rassegnata accettazione del proprio destino di sconfitta [...]. (''[[L'ultimo amante]]''; 2003, p. 2453) *Ambizioni e durata sono da affresco epico, ma l'impostazione spettacolare – per quanto a tratti efficace – è risaputa. Tra echi di ''[[Balla coi lupi]]'', coreografie guerresche stile ''[[Braveheart]]'' e più di un riferimento a ''[[Duello nel Pacifico]]'', la sceneggiatura di [[John Logan]] e [[Marshall Herskovitz]] sembra abbracciare posizioni antiamericaniste e addirittura ''no global'': ma poi affonda nella retorica più inerte (la guerra ha senso solo se a sostenerla ci sono gli ideali e il senso dell'onore; ogni uomo è padrone del suo destino). [[Tom Cruise|Cruise]] mostra i suoi limiti di attore drammatico, sempre oscurato dal carisma di [[Ken Watanabe|Watanabe]]. Grande successo di pubblico, anche in Giappone. (''[[L'ultimo samurai]]''; 2016, p. 4632) *[...] un misconosciuto piccolo capolavoro del fantastico, molto in anticipo sui tempi. Impressionanti, in particolare, le coincidenze con ''[[La notte dei morti viventi]]'' e altri film di [[George A. Romero|Romero]] (l'assedio degli zombi-vampiri, il tema della paura di essere contagiati, ma anche dettagli come le banconote ormai inutili che svolazzano per strada). Nessun cedimento di tensione, uno spirito amaro e pessimista e un grande [[Vincent Price|Price]]. (''[[L'ultimo uomo della Terra]]''; 2003, p. 2463) *[...] il film rimane una testimonianza di un momento di cambiamento e ristrutturazione del capitalismo italiano, soprattutto per le scene alla Fiera campionaria dove Mariuccia lavora in uno stand e Bruno decanta, con un ridicolo megafono, le virtù di uno spruzzatore. Inconfondibile lo stile di [[Mario Camerini|Camerini]] [...]. (''[[Gli uomini, che mascalzoni...]]''; 2003, p. 2476) *Biografia con chiari intenti didattici, che mescola momenti didascalici (la perorazione antidivorzista fatta alla contessa interpretata da [[Isa Miranda]]) ad altri più informativi (la puntigliosa ricostruzione del conclave che portò all'elezione di [[Papa Pio X|Pio X]], documentato in tutti i suoi più minuti momenti), con evidente scapito per l'equilibrio narrativo (e per il successo al botteghino [...]). (''[[Gli uomini non guardano il cielo]]''; 2003, p. 2479) *[...] una commedia «svitata» sul classico tema della bisbetica domata, interpretata da una [[Assia Noris|Noris]] scatenata, sempre sull'orlo dell'isteria ma mai sopra le righe, a cui fa da contrappunto, con aria da gentleman consumato, un [[Vittorio De Sica|De Sica]] sornione ed elegantissimo. Erano i tempi d'oro della commedia italiana, cucinata in studios casalinghi ma con gli ingredienti giusti: le schermaglie tra i sessi ci sono tutte (compreso un rapporto edipico da antologia del comico), [[Mario Mattoli|Mattòli]] dirige quasi come [[Howard Hawks|Hawks]] e la Noris si candidava a diventare la [[Katharine Hepburn]] italiana. (''[[L'uomo che sorride]]''; 2003, p. 2485) *La sceneggiatura [...] mescola momenti melodrammatici ed altri più leggeri [...] ma questo viaggio di formazione attraverso l'Italia riesce comunque ad aprire uno squarcio su un Paese dove l'armonia familiare sembra un'impossibile utopia [...]. (''[[L'uomo dai calzoni corti]]''; 2003, pp. 2488-2489) *Ultimo dei tre film diretti da [[Jacques Tourneur|Tourneur]] per il produttore [[Val Lewton]] (dopo ''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'' e ''[[Ho camminato con uno zombi]]''), è quello dove la sua capacità di raccontare per ellissi raggiunge la perfezione. Il tema centrale del film è sempre quello della paura dell'uomo di fronte alla notte e con la conseguente impotenza davanti alle forze malefiche che il buio può scatenare [...]: la tensione non raggiunge il livello del ''Bacio della pantera'', ma l'economia di mezzi è altrettanto encomiabile e alla fine sembra di aver assistito più a una riflessione metafisica sul male che non a un film horror. (''[[L'uomo leopardo]]''; 2003, p. 2499) *[...] è un kolossal di fanta-politica cui non basta un cast prestigioso per tener sveglia l'attenzione dello spettatore. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]''; 2003, p. 2506) ===V=== *[...] è il primo film da protagonista per [[James Dean]], perfetto nella parte dell'adolescente tormentato e ipersensibile, al cui punto di vista aderisce il racconto. [[Elia Kazan|Kazan]] riesce a trovare un equilibrio tra Storia e drammi privati, ritmi solenni da saga e momenti concitati da psicodramma. (''[[La valle dell'Eden]]''; 2003, p. 2521) *Secondo episodio della fortunata serie iniziata con ''[[L'astronave atomica del dottor Quatermass]]'', una delle più avvincenti del cinema di fantascienza europeo. Guest resta un regista mediocre, ma ebbe fiuto, e poté contare su ottimi soggetti di Nigel Kneale, scritti dapprima per la televisione. (''[[I vampiri dello spazio]]''; 2003, p. 2523) *Pasolini restituisce la violenza, lo scandalo e la bellezza della parola di Gesù senza gli orpelli dell'iconografia tradizionale. Sceglie volti di non professionisti, gira tra i Sassi di Matera e gli scabri paesaggi del Sud d'Italia, e riesce a catturare, da laico, il mistero del sacro. Lo stile alterna la macchina da presa a mano che insegue il volto dei personaggi a composizioni memori della pittura quattrocentesca, la brutalità realistica (gli indemoniati, il lebbroso, la crocifissione) all'elegia estatica (il battesimo, l'annuncio finale). Bello ed emozionante come nessun film che sia mai stato tratto dai Vangeli, al di là delle intenzioni d'autore e delle polemiche che l'accompagnarono. (''[[Il Vangelo secondo Matteo]]''; 2003, p. 2525) *Libera rilettura di un momento della diaspora ebraica, 150 anni prima di Cristo: i siriani sembrano nazisti (10 ebrei per ogni siriano ucciso, ordina Apollonio) e gli ebrei mettono in discussione le loro regole (anche di sabato si può combattere). Discreta ricchezza produttiva. (''[[Il vecchio testamento]]''; 2003, p. 2528) *Dal punto di vista formale regge più che bene all'usura del tempo, ed è superiore al precedente. (''[[La vendetta di Frankenstein]]''; 2003, p. 2534) *Sfidando il cinema americano sul suo terreno d'elezione, il regista tedesco – al suo primo film a colori – realizza il seguito di ''[[Jess il bandito]]'' di [[Henry King]], libero però dalle convenzioni del genere. Frank, pur essendo un vendicatore implacabile, è un bandito gentiluomo preso in prestito dal popolo, premuroso nei confronti del ragazzino, disponibile all'innamoramento e alla «sistemazione» mentre la famosa scena in tribunale con il direttore del giornale (Hull) dimostra che la colpa di tutto è dell'azienda ferroviaria, cioè del capitale. La cura dei dettagli contribuisce in modo determinante alla credibilità del risultato, e un pizzico d'umorismo è la firma personale di [[Fritz Lang|Lang]] a un western autentico (sceneggiato da Sam Hellman), perfettamente in grado di reggere il confronto con i classici prodotti made in Usa. (''[[Il vendicatore di Jess il bandito]]''; 2003, p. 2536) *Questo film dimostra immediatamente la genialità del suo autore, capace di sfruttare (e inventare) tutte le possibilità tecniche della nascente cinematografia per mescolare precisione meccanica e affabulazione, destrezza tecnica e funambolismo. (''[[Viaggio nella Luna]]''; 2010, p. 3679) *«Ateo per grazia di Dio», [[Luis Buñuel|Buñuel]] mette il sacro alla prova del suo spirito curioso e iconoclasta; il vero bersaglio, comunque, è più la follia dell'uomo che la religione in sé. Il racconto senza nessi logici ricorda quello dei suoi primi film surrealisti: disarticolato e inventivo, continuamente in viaggio tra passato e presente, spezzato da parentesi, digressioni e monologhi ora picareschi ora fantastici, riesce a conquistare l'attenzione dello spettatore su un argomento non certo dei più comuni e contemporaneamente dimostra l'assoluta libertà inventiva del sessantanovenne Buñuel [...]. (''[[La via lattea (film 1969)|La via lattea]]''; 2003, p. 2567) *[...] il film è un'innocua esaltazione della vitalità giovanile (con qualche conseguenza, però, visto che Oliva dovrà allevare un figlio senza padre) che cerca di adattare all'autarchia italiana le storie rese celebri da [[Deanna Durbin]]. (''[[Violette nei capelli]]''; 2003, p. 2580) *[...] accurato, ma di maniera e troppo lungo [...]. (''[[Il violinista sul tetto]]''; 2003, p. 2581) *Una commedia degli equivoci modellata sulla favola di Cenerentola ma ancora legata al cinema dei telefoni bianchi: ultima del genere per [[Mario Mattoli|Mattòli]], che tenta di far maturare la leziosa [[Lilia Silvi]], allora considerata la [[Shirley Temple]] nostrana, circondandola di attori di prim'ordine (da notare [[Tino Scotti|Scotti]], in uno dei suoi primi ruoli di rilievo). Complicato a bella posta nell'intreccio [...] ma sempre scanzonato nel tono e scorrevole nel ritmo [...]. (''[[La vispa Teresa (film 1943)|La vispa Teresa]]''; 2003, p. 2584) *[...] è una svampita commedia degli equivoci, perfetta per distrarre una nazione in guerra: Rabagliati non perde occasione per sfoderare la sua ugola [...] e la [[Anna Magnani|Magnani]] e Campanini si scatenano in una serie di duetti comici (uno, irresistibile, su un'aria dell'''Aida'') da antologia. (''[[La vita è bella (film 1943)|La vita è bella]]''; 2003, p. 2589) *Autentici ''deus ex machina'' dell'operazione (alla regia c'è l'esordiente che diresse la seconda unità dell'intera trilogia di ''[[Matrix]]''), [[Lana e Andy Wachowski|Andy e Larry Wachowsky]] producono e adattano liberamente per lo schermo l'omonima ''graphic novel'' di [[Alan Moore]] (testi) e [[David Lloyd]] (disegni), apparsa – incompiuta – sulla rivista «Warrior» nel 1981 e poi completata nel 1989 per la DC Comics: e fanno convivere l'estetica spettacolare e gli effetti digitali collaudati nei loro ''action movie'' con riferimenti letterali e cinefili (''[[1984]]'' di [[George Orwell|Orwell]], ''[[La maschera di Zorro]]'', ''[[Gaston Leroux#Il fantasma dell'Opera|Il fantasma dell'Opera]]'', ''[[Batman]]'', ''[[Il conte di Montecristo (film 1934)|Il Conte di Montecristo]]''), riflessioni note (i limiti della libertà individuale, i pericoli del totalitarismo), provocazioni meno ovvie (soprattutto dopo l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|11/9]]: il terrorismo è giustificabile?) e uno struggente lato romantico. Notevole la performance di [[Hugo Weaving|Weaving]] (doppiato da [[Gabriele Lavia]]), che la maschera fissa e priva di sguardi di [[Guy Fawkes|Fawkes]] costringe a recitare solo con la voce e con il corpo. Moore ha inspiegabilmente disconosciuto il film, e il suo nome non compare nei titoli di testa. (''[[V per Vendetta]]''; 2010, p. 3744) ==Bibliografia== *Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2004'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2003. ISBN 88-8490-419-6 *Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2011'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2010. ISBN 978-88-6073-626-0 *Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2017'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2016. ISBN 978-88-6852-947-5 *Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2019'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2018. ISBN 978-88-9388-138-8 ==Voci correlate== *[[Il Farinotti]] *[[Il Morandini]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Il Mereghetti''}} [[Categoria:Enciclopedie del cinema|Mereghetti]] 1c7oe9vaatz0qoqz0evp66fqhx4nyfd Il Morandini 0 86658 1356170 1355789 2024-12-15T08:48:13Z Spinoziano 2297 /* G */ 1356170 wikitext text/x-wiki {{Titolo minuscolo}} {{indicedx}} '''''il Morandini''''', dizionario enciclopedico dei film e (a partire dall'edizione ''2014''<ref>Tale edizione è indicata per le citazioni con l'anno di pubblicazione, il 2013, ed anche per le altre edizioni è indicato tra parentesi tonde, accanto alle citazioni, l'anno di pubblicazione e non del titolo.</ref>) delle serie televisive. {{torna a|Morando Morandini}} ==Citazioni== ===Film=== <!-- SEGUIRE L'ORDINE ALFABETICO PER FILM, COME NEL DIZIONARIO --> ====A==== *Pur tra alti e bassi, invenzioni e stereotipi, rimane uno dei più aguzzi, impietosi (ma anche spiritosi) film di Hollywood su Hollywood. Nel disegno del suo personaggio d'alcolista [[Lowell Sherman|L. Sherman]] tenne d'occhio suo cognato [[John Barrymore]] e la [[Constance Bennett|Bennett]] è assai brava. (''[[A che prezzo Hollywood?]]''; 2000, p. 15) *Visibile come documento d'epoca, per il garbo recitativo dell'intero cast, per la finezza della regia. (''[[Addio giovinezza! (film 1940)|Addio, giovinezza!]]''; 2000, p. 18) *Pur non volendo [[Agostino d'Ippona|Agostino]] come un protagonista tradizionale, [[Roberto Rossellini|Rossellini]] (1908-77) non ha saputo farne il testimone convincente di un'epoca di transizione. Non mancano i momenti eloquenti (la decisione sull'eredità tra i due fratelli Sisto e Papirio; il rifiuto dell'offerta di Siriaco; il discorso finale) né le pagine in cui la disadorna semplicità del suo linguaggio trova le sue illuminazioni (la visita in carcere e l'uccisione di Marcellino). Invece di essere epica (nel senso di [[Bertolt Brecht|Brecht]]), la rappresentazione dei fatti e dei personaggi risulta generica. È probabilmente il meno riuscito tra i suoi film storico-didattici ([[La presa del potere da parte di Luigi XIV|Luigi XIV]], [[Socrate (film)|Socrate]], [[Blaise Pascal (miniserie televisiva)|Pascal]], [[L'età di Cosimo de' Medici|Cosimo]], [[Cartesius (miniserie televisiva)|Cartesio]], ecc.). (''[[Agostino d'Ippona (miniserie televisiva)|Agostino d'Ippona]]''; 2000, p. 28) *Scritto da Lamar Trotti e splendidamente fotografato da A. Miller, è uno dei più famosi western sociali con un preciso discorso sul linciaggio. Un po' sopravvalutato, comunque: molto parlato, non poco didattico e moralistico. (''[[Alba fatale]]''; 2000, p. 31) *1° lungometraggio di animazione violenta e catastrofica per adulti di [[Katsuhiro Otomo|K. Otomo]] che, con la collaborazione di [[Izo Ashimoto]], l'ha tratto da un suo fumetto di grande successo in Giappone, servendosi di un'agguerrita squadra di tecnici tra cui lo scenografo [[Toshiharu Mizutano]] e la pirotecnica fotografia di [[Katsuji Misawa]]. “Un risultato impressionante che spesso suggerisce una bizzarra miscela espressionista di ''2001: Odissea nello spazio'', ''[[I guerrieri della notte]]'', ''[[Blade Runner]]'' e ''[[Il pianeta proibito]]''” ([[Geoff Andrew]]). Figura al 19° posto in un elenco dei 20 migliori film di ''science fiction'' (con ''Blade Runner'', ''[[Gattaca - La porta dell'universo|Gattaca]]'' e ''[[Matrix]]'') secondo la rivista statunitense ''Wired'' nel 2002. (''[[Akira (film)|Akira]]''; 2013, p. 34) *Solenne e sereno, grave e pur lieve come le musiche di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] che l'accompagnano, il 9° di [[Ermanno Olmi|Olmi]] è – con ''[[Novecento]]'' (1976) di [[Bernardo Bertolucci|B. Bertolucci]] che è il suo opposto – il più grande film italiano degli anni '70, e l'unico, forse, in cui si ritrovano i grandi temi [[Publio Virgilio Marone|virgiliani]]: ''labor, pietas, fatum''. Gli sono stati rimproverati, come limiti, una rappresentazione idealizzata, perché troppo lirica, del mondo contadino, la cancellazione della lotta di classe, la rarefazione spiritualistica del contesto sociale. È indubbio che al versante in ombra (grettezza, avidità, violenza, odi feroci) del mondo contadino Olmi ha fatto soltanto qualche accenno, e in cadenze bonarie, ma anche in quest'occultamento è stato fedele a sé stesso e alla sua ''pietas''. (''[[L'albero degli zoccoli]]''; 2000, p. 33) *Unica regia dello stimato sceneggiatore [[Daniel Taradash|Taradash]], è il 1° film esplicitamente antimaccartista di Hollywood. Nobile tesi, pesantezza didattica, macchinoso e troppo simbolico. Un'ottima [[Bette Davis|Davis]] non basta. (''[[Al centro dell'uragano (film 1956)|Al centro dell'uragano]]''; 2010, p. 37) *Dramma carcerario in linea con la migliore tradizione hollywoodiana (claustrofobico, violento, garantista, liberale) con 2 novità: il tema della durata (il tempo che passa) e i connotati sociali del protagonista, direttore di banca, vittima di un errore giudiziario. Le mozartiane ''Nozze di Figaro'' in una sequenza d'antologia. (''[[Le ali della libertà]]''; 2000, p. 39) *Film insignificante per tutti, anche per la [[Gina Lollobrigida|Lollo]] che, dopo 11 film, era ancora nell'anticamera del successo. (''[[Alina (film)|Alina]]''; 2000, p. 40) *Dal romanzo (1929) di Erich Maria Remarque: nel 1914, istigati da un loro insegnante, alcuni studenti tedeschi si arruolano volontari, ma presto al fronte scoprono che la guerra ha poco da spartire col coraggio, il dovere o l'etica. Nessuno ritornerà. Un classico del cinema pacifista, distribuito in Italia soltanto nel 1956. Fu uno dei primi "colossi" del cinema sonoro. La sua forza e soprattutto la sua fama derivano da una sagace fusione delle sue componenti: il realismo della regia, la spettacolarità delle scene di battaglia, il lirismo dei dialoghi. (''[[All'ovest niente di nuovo]]''; 2010, p. 49) *Il clima del secondo Ottocento è reso con gusto e precisione, il livello professionistico generale è ammirevole. (''[[Altri tempi - Zibaldone n. 1|Altri tempi]]''; 2000, p. 48) *È una gradevole commedia americana del dopoguerra traboccante buoni sentimenti e un ingenuo moralismo. Quello che conta sono la recitazione dei 3 bravi protagonisti e l'ambientazione gustosa. (''[[Al tuo ritorno]]''; 2000, p. 49) *La cornice soffoca il quadro, c'è lo spettacolo, non il sentimento della passione e del desiderio, l'erotismo è verniciato, ma la rievocazione di un'atmosfera è suggestiva, i 2 protagonisti sono ben scelti, le musiche del libanese [[Gabriel Yared]] funzionano. (''[[L'amante (film 1992)|L'amante]]''; 2000, p. 49) *È un potente dramma la cui sceneggiatura ([[Philip Yordan]]) servì di base al western ''[[La lancia che uccide|La lancia spezzata]]'' (1954). [[Edward G. Robinson|Robinson]] è un grande patriarca, ma è ammirevole anche [[Luther Adler]]. (''[[Amaro destino]]''; 2000, p. 55) *Vent'anni dopo ''I vitelloni'' F. Fellini torna in Romagna con un film della memoria e, soltanto parzialmente, della nostalgia. La parte fuori dal tempo è più felice di quella storica. Umorismo, buffoneria, divertimento, finezze, melanconia. (''[[Amarcord]]''; 2010, p. 59) *Accurata l'ambientazione di un realismo morbidamente femminile: problemi di psicologia risolti, sia pure attraverso una vicenda un po' convenzionale, con notazioni umane e un'interpretazione degna di rilievo. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]''; 2000, p. 60) *Il 1° e il più fiacco dei 4 film diretti a Hollywood dal regista francese. Non più di due o tre trovate intelligenti, molte citazioni, una [[Marlene Dietrich|Dietrich]] impacciata. (''[[L'ammaliatrice (film 1941)|L'ammaliatrice]]''; 2000, p. 64) *Sullo sfondo di una Firenze granducale, [[Mario Mattoli|Mattòli]] al suo 2° film ha inserito un [[Primavera dei popoli|1848]] patriottico e romantico, ma antieroico. Le situazioni sono molto teatrali ma risolte con leggerezza di mano. [[Vittorio De Sica|De Sica]] è godibile e la trovata del film è la dolce [[Milly (cantante)|Milly]]. (''[[Amo te sola]]''; 2010, p. 75) *È inevitabile citare [[Edmondo De Amicis|De Amicis]], l'Edmondo de' Languori, e il suo ''Dagli Appennini alle Ande'' che straziò due o tre generazioni. Quando [[Glauco Pellegrini|Pellegrini]] può appoggiarsi al paesaggio e all'ambiente, affiorano le sue qualità liriche e descrittive di buon documentarista. Quando fa agire i personaggi non c'è scampo: o melodramma o bozzettismo. (''[[L'uomo dai calzoni corti|L'amore più bello - L'uomo dai calzoni corti]]''; 2000, p. 72) *Con ''[[Desiderio (film 1936)|Desiderio]]'', ''[[L'ottava moglie di Barbablù (film 1938)|L'ottava moglie di Barbablù]]'' e ''[[Ninotchka]]'' forma un piccolo trattato di economia politica (G. Fink) e un'illustrazione della logica del capitale. È, forse, il più bello dei quattro, certamente il più impalpabile, astratto, misterioso, reticente. La scena del pranzo è un compendio del ''[[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] touch''. (''[[Angelo (film 1937)|Angelo]]''; 2000, p. 81) *Capolavoro del primo cinema tedesco sonoro, trasformò in star una poco nota cantante e attrice (che aveva già partecipato a 17 film dal 1923), arricchì l'immaginario collettivo di un nuovo mito di donna fatale, non lontano dalla Lulu di [[Frank Wedekind|Wedekind]], segnò l'inizio del sodalizio [[Josef von Sternberg|Sternberg]]-[[Marlene Dietrich|Dietrich]], durato altri 7 film a Hollywood. Il turgido istrionismo masochistico di [[Emil Jannings|Jannings]] s'oppone alla pura "apparenza" quasi grafica della Dietrich. (''[[L'angelo azzurro (film 1930)|L'angelo azzurro]]''; 2000, p. 81) *''L'angelo bianco'' raggiunge il suo scopo: far versare lacrime. Gli interpreti fanno del loro meglio per dare ai personaggi alquanto inverosimili qualche verosimile accento. Ma c'è anche una dimensione fantastica [...] che gli dà un tono insolito. (''[[L'angelo bianco (film 1955)|L'angelo bianco]]''; 2000, p. 81) *Drammone a lieta fine al servizio di [[Bette Davis|B. Davis]] in versione doppia. Tratto da un romanzo di Karel J. Benes, è un ''mélo'' di bassa lega migliorato dall'esperta regia. (''[[L'anima e il volto]]''; 2000, p. 84) *Umorismo ben mescolato alla tenerezza in un clima di sterilizzata audacia erotica. Bella coppia. C'è uno spogliarello "teologico". (''[[L'anima e la carne]]''; 2000, p. 84) *Diretto senza convinzione, non abbastanza riscattato da una scrittura disadorna e da un bianconero sporco da cinegiornale. (''[[Anima nera (film 1962)|Anima nera]]''; 2000, p. 84) *L'insegnante di Boston riesce a far passare la ribelle Helen dallo stato ''animale'' a quello ''umano'', e a fare di lei ''sua'' figlia, nel senso più profondo della parola. [...] È la descrizione epica di una battaglia che culmina nella straordinaria scena di 9 minuti tra Annie e Helen intorno al tavolo da pranzo. Pur non trascurando la complessità sentimentale e ideologica del testo di [[William Gibson (commediografo)|Gibson]], mette con furia l'accento sulla dimensione fisica della battaglia. Il suo vero tema non è l'handicap fisico e nemmeno l'insegnamento o la comunicazione, ma il principio stesso della vita e della liberazione: il modo con cui le energie vitali, se abbastanza tenaci, possono vincere barriere od ostacoli. Ingiustamente accusato di teatralismo, dunque sottovalutato. (''[[Anna dei miracoli]]''; 2000, p. 86) *In attesa di affermarsi nel genere mitologico [[Pietro Francisci|Francisci]] si dedica alle vite dei santi, in bilico tra ingenuità e astuzia spettacolare. Consigliabile solo alle anime pie. (''[[Antonio di Padova (film)|Antonio di Padova]]''; 2000, p. 91) *Girato nei giorni bui dell'occupazione tedesca, è una novelletta piacevole, ma anemica, esitante tra il gusto francese e quello più acqua e sapone all'italiana. (''[[Apparizione (film)|Apparizione]]''; 2000, p. 93) *Uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia, [[Gianluigi Calderone|Calderone]] debutta con un film che non manca di eleganza nella sua pruriginosa volontà di far scandalo né di velleità nel descrivere le mediocri nevrosi della media borghesia italiana. Com'è giusto, diventerà uno specialista di porno soft. (''[[Appassionata (film 1974)|Appassionata]]''; 2000, p. 93) *Drammone sentimentale con venature gialle, macchinoso e improbabile. (''[[Appassionatamente (film 1954)|Appassionatamente]]''; 2000, p. 93) *Un gustoso film d'avventure, originale nell'impostazione, nelle trovate e specialmente nel caleidoscopico grafismo. (''[[Arabesque]]''; 2000, p. 97) *Un costoso, ambizioso fallimento artistico e commerciale che, tra l'altro, mandò in rosso e fece chiudere l'Enterprise Studios che lo produsse. Contribuirono anche i vincoli di censura che lasciarono nel vago il mestiere dell'infelice eroina. [[Lewis Milestone|Milestone]] non era il regista adatto, ma aveva diretto ''[[All'ovest niente di nuovo|All'Ovest nulla di nuovo]]''. (''[[Arco di trionfo (film 1948)|Arco di trionfo]]''; 2000, p. 98) *Giallo deduttivo-geometrico di [[Agatha Christie]], un enigma tra un cast di tutte star messo in scena con elegante ironia e raffinata bravura. (''[[Assassinio sull'Orient Express (film 1974)|Assassinio sull'Orient Express]]''; 2010, p. 122) *Poteva esserci qualcosa di originale e intrigante soprattutto nello studio dei caratteri se la sceneggiatura di [[Anthony Shaffer]] non l'avesse complicato con un assassinio misterioso. (''[[L'assoluzione (film 1978)|L'assoluzione]]''; 2000, p. 113) *Questo bizzarro dramma giallo e cattolico ha zeppe, vuoti d'aria, cadute ma l'ambiente è descritto con finezza e intorno ai due fratelli protagonisti c'è un gruppetto di personaggi ben caratterizzati. (''[[L'assoluzione]]''; 2000, p. 113) [[File:The Quatermass Xperiment (1955) trailer - Brian Donlevy & Margia Dean.png|thumb|Il [[Bernard Quatermass|dott. Quatermass]] interpretato da Brian Donlevy ne ''[[L'astronave atomica del dottor Quatermass]]'']] *1° dei 3 film prodotti dalla Hammer a basso costo (ma con una dose di intelligenza), ispirati a un popolare serial TV (1953) della BBC. [...] Fantascienza a misura d'uomo. (''[[L'astronave atomica del dottor Quatermass]]''; 2000, p. 127) *È il 3° e il migliore del ciclo del [[Bernard Quatermass|dottor Quatermass]]. (''[[L'astronave degli esseri perduti]]''; 2000, p. 127) *Coraggioso nella scelta tematica, discutibile nella sua poco critica esaltazione dell'individualismo e con qualche forzatura retorica, è una macchina narrativa perfettamente oliata che non perde un colpo sino al finale che scalda il cuore, inumidisce gli occhi e strappa l'applauso. Di suo [[Peter Weir|p. Weir]] ci mette l'abituale misticismo e la sapiente guida nella recitazione dei ragazzi inesperti tra cui spicca [[Robert Sean Leonard|R.S. Leonard]] sebbene solo [[Ethan Hawke|E. Hawke]] abbia fatto carriera. (''[[L'attimo fuggente]]''; 2010, p. 130) *Film eccessivo nell'azione, nella violenza, nella grandiosità delle scenografie, negli effetti speciali (Oscar per Eric Brevig), nella visibilità, nell'ideologia. Suggestiva macchina narrativo-spettacolare con una vertiginosa struttura a scatole cinesi, imperniata sull'ambiguità tra realtà e apparenza, con alleggerimenti grotteschi e parentesi erotiche. (''[[Atto di forza]]''; 2000, p. 118) *[...] è un buon film nero con un tema sociale in filigrana che ha al centro la psicologia tormentata del traditore ([[Van Heflin]]) e prepara con ritmo serrato il suo gesto finale d'espiazione. Ma il film conta soprattutto per l'atmosfera di disperata tensione che, con l'apporto del bianconero di [[Robert Surtees]], il regista sa creare. (''[[Atto di violenza]]''; 2000, p. 118) *Superficiale e stentata commedia rivistaiola. (''[[Auguri e figli maschi!]]''; 2000, p. 118) *È una specie di romantico omaggio al "fattorino" dell'autobus con un [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]] divertente, genuino, convincente. (''[[Avanti c'è posto...]]''; 2000, p. 120) ====B==== *Uno dei migliori film gangster del dopoguerra, scritto da [[Ben Hecht|B. Hecht]] e C. Lederer, filmato in esterni veri a New York. Memorabile esordio di [[Richard Widmark|R. Widmark]] nella parte del sadico che fa ruzzolare per le scale una vecchia paralitica. (''[[Il bacio della morte (film 1947)|Il bacio della morte]]''; 2000, p. 132) *Citato da celebri scrittori ([[Manuel Puig]]), fonte di ispirazione per nuovi registi, giocato sagacemente sull'ambiguità, a mezza strada tra l'horror e il thriller, con una dimensione fantastica suggerita più che rappresentata, è una chicca per i fans del cinema fantastico, un classico del cinema americano di serie B, un prototipo più volte imitato. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]''; 2000, p. 132) *Reduce dal successo di ''[[La sepolta viva (film 1949)|La sepolta viva]]'' [...], [[Guido Brignone|Brignone]] azzeccò anche questo film [...]. (''[[Il bacio di una morta (film 1949)|Il bacio di una morta]]''; 2000, pp. 133) *Come giallo, è un film d'andazzo normale, ma ha almeno un merito: una certa cura nella descrizione dell'ambiente cinematografico. (''[[Bacio mortale (film 1932)|Bacio mortale]]''; 2000, pp. 133) *Garanti in sceneggiatura gli inossidabili toscani [[Leonardo Benvenuti|Benvenuti]] & [[Piero De Bernardi|De Bernardi]], è una galleria di caricature, macchiette e macchiettoni strapaesani con il contorno di ragazze appetitose. Apprezzabile rinuncia alla volgarità con qualche punta crudele nei dialoghi. ("È la foto del nonno. Un po' mossa, ma nonno aveva il Parkinson.") (''[[Bagnomaria (film)|Bagnomaria]]''; 2000, pp. 134-135) *Discontinuo fuoco d'artificio di trovate comiche. La sua debolezza deriva dal modello parodiato: ''Guerre stellari'' era già, se pur in modo latente, una parodia. (''[[Balle spaziali]]''; 2000, p. 138) *Il più insulso, insensato e dilettantesco film del catalano [[Bigas Luna]], qui inetto direttore di attori, per giunta. La [[Valeria Marini|Marini]] è una bella statua inespressiva che ha due posizioni, ritta e sdraiata. Filodrammatici gli altri. Al suo confronto ''[[La donna del fiume]]'' (1954) con [[Sophia Loren|S. Loren]] fa figura di capolavoro. (''[[Bambola (film 1996)|Bambola]]''; 2000, p. 139) *Un "nero" di prima classe, di taglio semidocumentaristico. Suspense, atmosfera, azione, e una suggestiva descrizione dell'ambiente portuale nello stupendo bianconero di Joe McDonald. (''[[Bandiera gialla (film 1950)|Bandiera gialla]]''; 2000, p. 142) *Film neorealista ''sui generis'': il suo neorealismo è tutto nella prima, suggestiva sequenza, ma poi si trasforma in una ''gangster story'' di modello americano sulla quale il regista innesta la sua cultura cinematografica, ma anche una robustezza narrativa e una funzionalità espressiva che saranno costanti nei suoi film successivi. È, a modo suo, un film formalista, mentre appaiono incongruenti o approssimativi, nel loro romanticismo, i contenuti etici e sociali. (''[[Il bandito]]''; 2000, p. 142) *Con ''Donzoko'' (''[[I bassifondi]]'', 1957) e ''[[Dodes'ka-den]]'' (1970) forma una sorta di trilogia sociale della miseria nell'itinerario di Kurosawa. Sul tema tradizionale del rapporto tra maestro e allievo, è la storia di una presa di coscienza, un romanzo di educazione. Di grande bellezza plastica nell'uso del grande schermo (Tohoscope), sostenuto da una solenne colonna musicale ([[Franz Joseph Haydn|Haydn]], la ''Nona'' di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]) e da una varietà di registri narrativi (tenerezza, crudeltà, due gustosi intermezzi comici), affollato di personaggi, risulta un po' programmatico e didattico nel suo assillo di essere un capolavoro umanistico. (''[[Barbarossa (film 1965)|Barbarossa]]''; 2000, p. 145) *Vicenda, ricostruzione storico-politica e indagine psicologica dei personaggi sono secondarie rispetto alla spettacolare grandiosità delle scene di battaglia, girate con grande abbondanza di mezzi. (''[[La battaglia dei giganti]]''; 2010, p. 165) *Intenzioni: mostrare in luce positiva la cultura latinoamericana basata sulla famiglia. Risultato: un film generosamente didattico e commovente [...]. (''[[Bella (film)|Bella]]''; 2010, p. 170) *Non è soltanto un film di propaganda. Grazie alla sceneggiatura di [[Ugo Betti]] e [[Alessandro De Stefani]], si cerca anche una riflessione sulla guerra e il suo significato. (''[[Bengasi (film)|Bengasi]]''; 2000, p. 158) *Influenzato dai colossi storici del cinema italiano degli anni '10 di cui riprende l'enfasi e le esagerazioni, mescolandole con un misticismo sentimentale di marca anglosassone, è un melodramma storico che conta soprattutto per 2 sequenze (la battaglia delle triremi, la corsa delle bighe) di straordinario dinamismo plastico. (''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]''; 2000, p. 158) *Equivoci a non finire, ma lieta fine. Commedia modesta e anemica che si regge sulla simpatia di [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]]. (''[[Benvenuto reverendo!]]''; 2000, p. 160) *La religiosità "made in Hollywood", ridotta a merce spettacolare di grande effetto. (''[[Bernadette (film 1943)|Bernadette]]''; 2000, p. 161) *Attivo dal 1973, [[John Woo|J. Woo]] aveva diretto una quindicina di ''Wuxiapian'' (film di cavalieri erranti) quando, grazie al famoso regista-produttore [[Tsui Hark]], con questo film inaugurò nel cinema di Hong Kong il filone dei noir metropolitani iperrealisti e contribuì alla propria trasferta verso Hollywood, dove fu largamente imitato da [[Quentin Tarantino|Tarantino]] e soci. Nonostante i difetti di sceneggiatura il film ebbe un grande successo. Il suo tema centrale è ancora quello romantico dell'amicizia virile all'insegna dell'eroismo. La violenta frenesia ridondante dell'azione non nasconde le influenze occidentali nella poetica di Woo, teso a contaminare la lezione Hollywoodiana di Siegel e [[Sam Peckinpah|Peckinpah]] e quella europea di [[Jean-Pierre Melville|Melville]] e [[Sergio Leone|Leone]]. (''[[A Better Tomorrow (film 1986)|A Better Tomorrow]]''; 2013, p. 191) *Colosso mitico-religioso hollywoodiano in salsa italiana con alcune sequenze di alta suggestione spettacolare (l'arca di Noè, la torre di Babele). Non è difficile per i fan di [[John Huston|Huston]] individuarvi le costanti tematiche e stilistiche dell'agnostico regista americano; agli altri basta lo spettacolo. (''[[La Bibbia (film 1966)|La Bibbia]]''; 2000, p. 164) *Farsa per un pubblico di bocca buona, dal fine [[Ferdinando Maria Poggioli|Poggioli]] si può pretendere di più. Nazzari e la Silvi, insieme, hanno fatto di meglio. (''[[La bisbetica domata (film 1942)|La bisbetica domata]]''; 2000, p. 168) *1° film sonoro di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] che sperimenta genialmente suoni e rumori, ma non il parlato. Notevoli: la sequenza d'apertura di taglio semidocumentaristico; il delitto; il motivo del coltello; il British Museum. Opera di incipiente maturità, thriller carico di libidine. (''[[Ricatto (film 1929)|Blackmail]]''; 2000, p. 169) *È un rozzo film fondato sulla paura del buio, cioè dell'invisibile. Senza spargimento di sangue, senza un effetto speciale, fa paura a molti, specialmente agli adolescenti in grado di identificarsi con i tre personaggi. È un non-film di radicale inettitudine [...]. (''[[The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair|The Blair Witch Project]]''; 2010, p. 189) *Ventitré anni nella breve vita di [[Blaise Pascal|Pascal]] [...] da quando, sedicenne, pubblica l'importante ''Saggio sulle coniche'' sino alla morte (una delle sequenze più intense), passando per la "notte di fuoco" [...] in cui, in un momento di estasi mistica, ritrova il senso di Dio. Raccontato con una semplicità di linguaggio che è frutto di lucidità e di umiltà come un "uomo esile, sofferente, che stava sempre male, ma pieno di curiosità, di interessi, di slanci, di timori", diviso tra l'ansia scientifica e la pietà religiosa. L'esordiente [[Pierre Arditi|P. Arditi]], figlio di un fornaio, sarebbe diventato uno degli attori più sensibili del teatro e del cinema d'oltralpe. (''[[Blaise Pascal (miniserie televisiva)|Blaise Pascal]]''; 2000, p. 171) *Per la 2ª volta all'apice della sua fama (6 film nel 1950!) [[Amedeo Nazzari|Nazzari]] è ottimo in questa variazione sul personaggio del fuorilegge romantico. (''[[Il brigante Musolino]]''; 2000, p. 183) *Nella stesura del raccontino originale, svelto e spiritoso, si sente la mano di [[Marcello Marchesi]] con la coppia [[Age & Scarpelli]]. [[Ugo Tognazzi|Tognazzi]] per la 1ª volta in un ruolo importante. La [[Silvana Pampanini|Pampanini]] tenta di non essere solo bella. (''[[Una bruna indiavolata!]]''; 2000, p. 185) ====C==== *Commedia ferroviaria, degna del teatro di [[Eduardo De Filippo]], sull'Italia di 3ª classe. Intorno a un grande [[Nino Manfredi|Manfredi]] si muove una colorita folla di macchiette. Fa ridere, ma anche riflettere. (''[[Café Express]]''; 2013, p. 238) *Melodramma a lieto fine, dalle scenografie cariche di significati simbolici che sottolineano le psicologie dei personaggi. (''[[Calafuria (film)|Calafuria]]''; 2000, pp. 198-199) *Di ambientazione insolita e di origine teatrale [...], questo giallo d'investigazione si raccomanda per la cura dei particolari, la finezza della recitazione, specialmente femminile, l'eleganza dello stile. (''[[La campana del convento]]''; 2000, p. 204) *[[Luigi Zampa|L. Zampa]], specialista di commedie agre e intrise di succhi civili (''[[Vivere in pace]]'', ''[[L'onorevole Angelina]]'', ''[[Anni difficili]]''), ha fatto di meglio, ma anche qui riesce a divertire con intelligenza. (''[[Campane a martello]]''; 2000, p. 204) *Seguito di ''[[La mia via]]'' (1944), ebbe altrettanto successo [...]. Il tasso di sciroppo sentimentale è ancor più alto. Film natalizio a prova di bomba. (''[[Le campane di Santa Maria]]''; 2000, p. 204) *Tutto giocato sul doppio dei fratelli De Filippo (con il regista a disagio, come il solito, con la fisicità non mediata dell'attore comico), il film è svelto e divertente, con alcune cadute folcloristiche di tono, ma non tra i migliori del Camerini dell'epoca. (''[[Il cappello a tre punte]]''; 2000, p. 213) *Da un romanzo di [[Daphne du Maurier|Daphne Du Maurier]] una storia fosca, venata di acido umorismo. Con una coppia del calibro [[Bette Davis|Davis]]-[[Alec Guinness|Guinness]], comprimari, operatore, scenografo e [[Gore Vidal]] alla sceneggiatura, troppa intelligenza sprecata. (''[[Il capro espiatorio (film 1959)|Il capro espiatorio]]''; 2000, p. 214) *Testo arguto ed effervescente. Ambientazione superba e accurata. [[Gino Cervi|Cervi]] gioca in casa. (''[[Il cardinale Lambertini (film 1954)|Il cardinale Lambertini]]''; 2000, p. 216) *I personaggi umani sono graficamente tra i più inventivi e spiritosi del cinema disneyano, dalla memorabile, rapace, eccessiva Crudelia ai due gaglioffi Gaspare e Orazio e a Rudy, eccentrico compositore. La lunga sequenza della fuga dei cuccioli sulla neve – che ha il ritmo e i passaggi obbligati di un film bellico di evasione – è il pezzo forte del film, ma vanno ricordati anche il tam tam canino e i momenti di satira televisiva. (''[[La carica dei cento e uno|La carica dei 101]]''; 2000, p. 217) *Da non perdere questa vetta del cinema [[John Ford|fordiano]]. Un esodo epico, eppure affettuoso, tenero, divertente. Senza eroi, ma con grande humour. Considerato a torto un film minore per i pochi mezzi a disposizione rispetto ad altri suoi western e per il carattere rapsodico del suo impianto narrativo. (''[[La carovana dei mormoni]]''; 2000, p. 221) *Film (cast compreso) voluto dal produttore [[David O. Selznick|D.O. Selznick]] che [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] diresse malvolentieri: sceneggiatura verbosa, prolissa, troppo complicata. Qualche lampo di lancinante perversità. (''[[Il caso Paradine]]''; 2000, p. 230) *[...] è un film di mare e solitudine diviso in 3 parti. Nella 1a c'è la formidabile e paurosa sequenza dell'incidente aereo; nella 2a sull'atollo (80 minuti circa sui 135 complessivi) il momento più poetico è l'incontro notturno con la balena; la 3a è un tiremmolla sentimentale che si può perdere. Più di una inverosimiglianza nella parte centrale (nemmeno un insetto), ma i dialoghi del nuovo Robinson con il pallone (il suo specchio, non il suo servo) e la sua lotta per sopravvivere hanno un accento veritiero. (''[[Cast Away]]''; 2010, p. 258) *Nel filone della narrativa romantica che va da [[Jane Austen]] a [[Daphne du Maurier]] (''[[Daphne du Maurier#Rebecca|Rebecca]]'') l'esordiente [[Joseph L. Mankiewicz|J.L. Mankiewicz]], responsabile anche della sceneggiatura, ha diretto un film d'atmosfera di apprezzabile omogeneità stilistica, appoggiato a un'affiatata squadra di attori. (''[[Il castello di Dragonwyck]]''; 2000, p. 232) *Premiato con il Leone d'oro alla carriera, [[Hayao Miyazaki|H. Miyazaki]] (che avrebbe dovuto limitarsi a produrre il film con il suo studio Ghibli) mescola fiaba nipponica, fantasmi d'Oriente e ambientazione da Mitteleuropa 800 in una delle più affascinanti avventure di animazione degli ultimi tempi, dove non mancano l'eterna lotta tra il Bene e il Male, la minaccia della guerra fuori dal tempo, ma anche la speranza nel futuro e il bisogno di fantasia e immaginazione. (''[[Il castello errante di Howl]]''; 2010, p. 259) *È un film che fece commuovere e piangere le folle all'inizio degli anni '50. Feuilleton popolare, ha anche il merito di una ambientazione e una patina neorealistica assai suggestiva. (''[[Catene (film 1949)|Catene]]''; 2000, p. 232) *Uno dei vertici del cinema noir: fatalismo tragico, impotenza dell'individuo, rapporto avvelenato tra passato e presente, la figura della ''dark lady'' ([[Jane Greer|J. Greer]]). Scritto da Daniel Mainwaring, il labirintico intrigo è messo in immagini da [[Jacques Tourneur|J. Tourneur]] con stringata intensità. (''[[Le catene della colpa]]''; 2000, p. 232) *Difetti? Parecchi, compresi i troppi falsi finali e il triangolo amoroso Agar-Dru-Carey, ma sono i peccati minori di un film delizioso, amabile, ricco di annotazioni, fordiano a 18 carati che invecchia benissimo. L'asso nella manica è la fotografia a colori di Winton C. Hock, premiata con l'Oscar, che nello stile di Frederic Remington cattura le bellezze della Monument Valley. (''[[I cavalieri del Nord Ovest]]''; 2000, p. 236) *Conta per l'elegante ricostruzione della società a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, la preferenza ai toni crepuscolari piuttosto che celebrativi ed eroici, l'esaltazione del militarismo sabaudo che, se non si contrappone, si sovrappone a quello fascista. (''[[Cavalleria (film)|Cavalleria]]''; 2000, p. 236) [[File:La cena delle beffe (1942) Clara Calamai (2).png|thumb|[[Clara Calamai]] ne ''[[La cena delle beffe (film)|La cena delle beffe]]'']] *Versione scattante, veloce, rispettosa del famoso dramma (1909) di [[Sem Benelli]]. Oh, il niveo seno nudo e il corpo velato di [[Clara Calamai|C. Calamai]] che fecero fremere mezza Italia e indussero il Centro Cattolico a bollarlo come intreccio di libidine, brutalità e libertinaggio! C'è da ammirare anche l'insinuante, volpino Giannetto di [[Osvaldo Valenti|O. Valenti]]. (''[[La cena delle beffe (film)|La cena delle beffe]]''; 2000, p. 238) *Non è il migliore dei 5 film che [[Mario Camerini|M. Camerini]], al culmine della sua fama, diresse nel biennio 1939-40. La sceneggiatura è indirizzata sui binari della commedia un po' pazza il cui ritmo non s'addice al regista. Da gustare, comunque, come variazione sulla tematica dei "telefoni bianchi". (''[[Centomila dollari]]''; 2000, p. 240) *[...] è una sorta di antologia del western in negativo in cui si ricorre ai suoi più scalcinati stereotipi. 3 attori americani di scuole diverse e il più famoso dei 3 ([[Henry Fonda|Fonda]]) scelto contro la parte. Il set non è più l'Andalusia, ma la Monument Valley di [[John Ford]]. In un film ricco di trasgressioni, [[Sergio Leone|Leone]] dilata madornalmente i tempi drammaturgici, contravvenendo alla dinamica del genere. Sotto il segno del titanismo si tende al teatro d'opera e alla sua liturgia. Dall'epica del treno, della prima ferrovia transcontinentale, si passa alla trenodia, al canto funebre sulla morte del West e dello spirito della Frontiera. Come in [[Sam Peckinpah]]. (''[[C'era una volta il West]]''; 2000, p. 241) *[[Luigi Comencini|L. Comencini]] ha lavorato con discrezione e pudore, in difficile equilibrio tra patetico e comico, ma il perno del film, e la sua forza, è [[Beppe Grillo]], con la sua recitazione sotto le righe, al risparmio, di una sobrietà tutta genovese. (''[[Cercasi Gesù]]''; 2000, p. 243) *Gioco al massacro tra una vittima che diviene carnefice e un carnefice che si trasforma in vittima, in bilico tra il melodramma e l'horror, è un capolavoro del grand-guignol cinematografico, detestato da molti che lo considerano una vetta del Kitsch violento. È difficile, però, non ammirare il linguaggio rigoroso e stilizzato di [[Robert Aldrich|R. Aldrich]], la sapiente sceneggiatura di [[Lukas Heller]] (da un romanzo di [[Henry Farrell]]), la straordinaria recitazione del trio principale, la dimensione gotica dell'atmosfera narrativa. (''[[Che fine ha fatto Baby Jane?]]''; 2000, p. 248) *Basato su una storia vera, questo thriller è un buon esempio di quel realismo semidocumentaristico che si diffuse a Hollywood nel primo dopoguerra. Oltre all'asciutta ed efficace regia di [[Henry Hathaway|H. Hathaway]], le sue carte vincenti sono la fotografia di Joe McDonald e l'interpretazione di [[James Stewart|J. Stewart]]. Notevole anche K. Orzazewski nella parte di Tillie. (''[[Chiamate Nord 777]]''; 2000, p. 250) *Melodramma missionario che promosse [[Gregory Peck|G. Peck]] al ruolo di star. Tratto da un romanzo di [[A. J. Cronin|Archibald J. Cronin]], è dignitoso, solidamente costruito ma prolisso. (''[[Le chiavi del paradiso]]''; 2000, p. 251) *Ancora in doppio ruolo, [[Bette Davis|B. Davis]] cerca di galvanizzare un dramma (già fatto nel 1946 con Dolores Del Rio) turgido, effettistico e inverosimile, ma, a modo suo, affascinante. (''[[Chi giace nella mia bara?]]''; 2000, p. 253) *2° film di L. Pieraccioni che l'ha scritto, diretto e interpretato: simpatico, spesso salace, quasi mai scurrile, sorretto da un'affiatata recitazione di squadra, da un'intelligente scelta dei tempi comici, girato con garbo da un principiante cha ha visto i film giusti e ha imparato la lezione. [[Alessandro Haber|A. Haber]] si conferma principe dei caratteristi italiani. Campione d'incassi della stagione 1996-97. (''[[Il ciclone]]''; 2010, p. 291) *Neorealismo in chiave cattolica. Il film conta soprattutto per il bianconero del grande [[Aldo Graziati|G.R. Aldo]], la coerenza pittorica delle inquadrature, l'atmosfera delle paludi pontine, il clima affocato che precede lo stupro. (''[[Cielo sulla palude]]''; 2000, p. 260) *Tolto quello scoppiettante di [[Walter Chiari|W. Chiari]], in chiave rivistaiola, gli episodi sono all'insegna di una comicità amara. Notevole quello di [[Eduardo De Filippo|Eduardo]] che descrive un borgo agricolo campano senza spolveri idillici. (''[[Cinque poveri in automobile]]''; 2000, p. 263) *Ruvido melodramma, scritto dal futuro regista Robert Rossen, affidato soprattutto all'interpretazione di un'affiatata squadra di attori sotto contratto alla Warner Bros, casa specializzata in drammi sociali e gangsteristici. (''[[Le 5 schiave|Le cinque schiave]]''; 2000, p. 263) *Liberamente tratto da un romanzo di [[John Buchan]], questo film d'inseguimento all'insegna della leggerezza e dell'umorismo è, forse, l'opera più famosa dell'[[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] inglese, e uno dei preferiti dallo stesso regista. (''[[Il club dei 39|Il club dei trentanove]]''; 2000, p. 273) *Ermetico, ma abbagliante. Molte noie con la censura sovietica. (''[[Il colore del melograno]]''; 2010, p. 316) *Risente dell'origine teatrale, ma gli attori tengono bene anche se messi in difficoltà da dialoghi retorici. (''[[I colpevoli]]''; 2000, p. 280) *Tratto da una famosa commedia (1900) di [[Giuseppe Giacosa]] (già filmata nel 1916) è uno dei meno originali, ma dei più compatti e armonici film di [[Mario Camerini|Camerini]]. Riscritto completamente nei dialoghi, è fedele allo spirito. (''[[Come le foglie (film 1934)|Come le foglie]]''; 2000, p. 286) *Tipico melodramma a sfondo sociale nella Hollywood degli anni '40 per il quale [[John Ford|J. Ford]] ebbe a disposizione dalla M-G-M grandi mezzi che gli permisero di ricostruire in studio il villaggio gallese. Grande successo al botteghino, aiutato da 4 premi Oscar [...]: raramente il regista s'era tanto spinto nel territorio turgido del sentimentalismo. Edificante e pomposo, ma impeccabile nel ritmo narrativo e a livello figurativo. (''[[Com'era verde la mia valle]]''; 2000, p. 286) *[...] è un insieme di tableaux senza vita, resi più brillanti, talvolta, da scenografie pittoresche o espressioniste. [[Bette Davis|B. Davis]] trabocca di manierismi. [[Errol Flynn|E. Flynn]] manca di tono e di colore. (''[[Il conte di Essex]]''; 2000, p. 301) *Prodotto dal grande [[Alexander Korda]] e tratto dall'omonimo romanzo di [[James Hilton]], è un dramma non più che elegante, non più che ben fatto con un'attendibile atmosfera d'epoca. Ma c'è [[Marlene Dietrich|Marlene]]. (''[[L'ultimo treno da Mosca|La contessa Alessandra]]''; 2000, p. 302) *Nel suo genere – il melodramma passionale a forti tinte – è un capolavoro. Su una materia trita [[Joseph L. Mankiewicz|J.L. Mankiewicz]] ha costruito una galleria di splendidi personaggi dell{{'}}''international set'' inseriti in una elaborata costruzione drammatica, costituita da 8 flashback, raccontati da 4 personaggi. (''[[La contessa scalza]]''; 2000, p. 302) *Assai fedele al romanzo (1897) di Bram Stoker, è una piccola chicca per gli amanti dei racconti vampireschi in cui l'intelligenza e il gusto sopperiscono alla povertà dei mezzi. C. Lee ammirevole per sobrietà. (''[[Il conte Dracula (film 1970)|Il conte Dracula]]''; 2010, p. 340) *Costruito su due itinerari d'anima, affronta i temi della redenzione e della grazia con sobrio rigore. Una sommessa e dolorosa sinfonia in bianco. (''[[La conversa di Belfort]]''; 2000, p. 304) *Film spionistico di serie con tipici toni da guerra fredda. Ritmo alacre, una certa cura nell'ambientazione, attori efficaci. (''[[Corriere diplomatico (film)|Corriere diplomatico]]''; 2000, p. 309) *Un'orfana del Minnesota fugge in città quando lo zio vuole sposarla a un bruto. Ama, pecca, si vende, si degrada, risorge. 14° film M-G-M di [[Greta Garbo|G. Garbo]], suo 4° parlato e l'unico in coppia con [[Clark Gable|C. Gable]] (senza baffetti). Le prime scene tra i due, in una cornice idillica, sono piacevoli, ma il resto è melodramma di terz'ordine, illuminato soltanto dalla sua presenza. (''[[Cortigiana (film)|La cortigiana]]''; 2000, p. 312) *Prodotto dalla Romana Film di F. Misiano, specializzata in cinema popolare "napoletano", è uno dei 2 film di finzione di A. Petrucci che v'immette la sua inclinazione al documentario sociologico e al racconto pedagogico edificante, un'indubbia pulizia espositiva, una certa cura psicologica. (''[[Cortile (film 1955)|Cortile]]''; 2000, p. 312) *È un classico del filone storico in costume di moda in Italia negli anni '60: tra scene spettacolari di battaglia e sontuose scenografie, gli attori, beniamini del pubblico di quei tempi, se la cavano. (''[[Costantino il Grande (film)|Costantino il Grande]]''; 2000, p. 316) *Poliziesco ascetico che inclina al noir: più che le scene d'azione, all'inizio e alla fine, contano i personaggi e l'atmosfera. Un buon risultato nella carriera di un regista noto per le sue commedie. (''[[Criminale di turno]]''; 2000, p. 319) *[...] è uno dei migliori [[Don Siegel|Siegel]] degli anni '50 con 3 o 4 sequenze magistrali e un duetto straordinario [[Eli Wallach|Wallach]]-[[Robert Keith|Keith]]. Il cuore di questo film incompreso è nella loro caratterizzazione eccessiva e fiammeggiante. A una lettura di secondo grado i temi di fondo sono il parricidio e l'ossessione del tempo. (''[[Crimine silenzioso]]''; 2000, p. 319) *Data la censura dell'epoca, sarebbe stato difficile per chiunque trarre un film dal romanzo di [[Graham Greene]] ''Il potere e la gloria'' (1940), storia di un prete ubriacone che fa un figlio con una prostituta, ma per [[John Ford|J. Ford]], buon cattolico irlandese, era impossibile. Ne ricavò, infatti, non soltanto un film pio che attribuisce tutta l'onestà al prete e tutta la corruzione all'ufficiale, ma anche pesante, prolisso, artificioso, mal recitato persino da [[Henry Fonda|H. Fonda]] che si trascina ostentando una sonnolenta santimonia, affidato a una serie di quadri statici anche se magnifici nel loro esasperato simbolismo mistico (influenza di [[Sergej Michajlovič Ėjzenštejn|Eisenstein]] e degli espressionisti tedeschi nella fotografia di [[Gabriel Figueroa|G. Figueroa]]). (''[[La croce di fuoco]]''; 2000, p. 321) *[...] Dmytryk s'è cimentato con la vita del leggendario fra' Giuseppe da Copertino, ma i risultati sono ora modesti ora goffi. (''[[Cronache di un convento]]''; 2000, p. 323) [[Immagine:Cuore (film 1948) María Mercader.png|miniatura|[[María Mercader]] in ''[[Cuore (film 1948)|Cuore]]'']] *Coletti, cineasta in sintonia quasi perfetta con i valori patriottici deamicisiani, ha tratto un film lindo, di impettita nostalgia ''rétro'', accurato nella rievocazione d'epoca. L'ha aiutato un'abile sceneggiatura a più mani [...]. (''[[Cuore (film 1948)|Cuore]]''; 2000, pp. 325-326) ====D==== *Forse sopravvalutato dalla critica quando uscì, oggi risulta un po' datato. Rimane, comunque, un'opera rappresentativa della sensibilità del dopoguerra, dei traumi psicologici e delle disillusioni dei reduci. (''[[La dalia azzurra]]''; 2000, p. 331) *La moda di questo genere è finita, ma – superata la balordaggine del soggetto e la rozzezza della regia – i film con [[Bruce Lee]], questo [[Fred Astaire]] del kung-fu, offrono momenti gustosi, ricordando quasi il dinamismo spensierato del cinema muto. (''[[Dalla Cina con furore]]''; 2000, p. 331) *Poliziesco spettacolare e a tratti suggestivo ma [[Walter Hill|Hill]] ha fatto di meglio. È stata la prima troupe americana autorizzata a fare riprese sulla piazza Rossa di Mosca. (''[[Danko]]''; 2000, p. 333) *Sopravvalutato, resta in ogni modo un robusto melodramma di guerra. (''[[Da qui all'eternità]]''; 2000, p. 335) *[...] è sicuramente il più famoso, forse il migliore, ma non il più tipico, film di [[Mario Camerini|Camerini]] negli anni '30. Influenzato più dalla commedia hollywoodiana che da [[René Clair]] e arricchito da piccole trovate quasi surrealistiche di umore [[Cesare Zavattini|zavattiniano]] [...]. (''[[Darò un milione]]''; 2000, p. 336) *La sceneggiatura di [[Gherardo Gherardi|G. Gherardi]] e [[Gaspare Cataldo|G. Cataldo]] fa un po' acqua, ma il robusto mestiere di [[Carmine Gallone|Gallone]], re del cinema popolare dell'epoca, guida la storia sino all'attesa lieta fine. (''[[Avanti a lui tremava tutta Roma|Davanti a lui tremava tutta Roma]]''; 2010, p. 382) *Ebbe 3 nomination ai premi Oscar: Philip Dunne per la sceneggiatura (insolitamente sobria, anti De Mille), Leon Shamroy per la fotografia (sontuosa, affettata) e per le musiche di Alfred Newman. Potabile. (''[[Davide e Betsabea]]'', 2000, p. 337) *Commedia romantica che – dall'inizio scintillante di brio sino all'ultima parte dove il motore perde più di un colpo anche per la necessità di arrivare alla lieta fine – è segnata dallo stile inconfondibile di [[Ernst Lubitsch|E. Lubitsch]] che ne fu produttore e supervisore. (''[[Desiderio (film 1936)|Desiderio]]'', 2000, p. 349) *Impossibile dare un giudizio di un film così martoriato che, distribuito nel luglio 1946, fu ritirato dalla circolazione e drasticamente ridotto dalla censura a 73 minuti. Così com'è, sembra solo una brutta copia di ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'' di [[Luchino Visconti|Visconti]]. (''[[Desiderio (film 1946)|Desiderio]]'', 2000, p. 350) *Il brivido si alterna al sorriso. (''[[Destinazione... Terra!]]''; 2000, p. 351) *È un poliziesco con un sottofondo intricato di fantascienza metafisica e risvolti da melodramma romantico. (''[[Déjà vu - Corsa contro il tempo]]''; 2010, p. 387) *È un fantasy orrorifico che, con qualche effettaccio in meno e una maggior cura della storia e dei personaggi, poteva diventare memorabile. (''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]''); 2010, p. ) [[File:Dracula (1973) - Jack Palance 5.png|thumb|[[Jack Palance]] nel ruolo del [[Conte Dracula]] ne ''[[Il demone nero]]'']] *Interessante rivisitazione televisiva del ''Dracula'' (1897) di Bram Stoker, che Jack Palance impersona come una figura quasi patetica, vittima di un destino crudele. Atmosfera gotica sapientemente ricreata, grazie anche alla bella sceneggiatura di Richard Matheson. (''[[Il demone nero]]''; 2010, p. 392) *[…] è un'opera che ricorda [[Robert J. Flaherty|Flaherty]] e [[Aleksandr Petrovič Dovženko|Dovgenko]] per l'intensa, lirica, panteistica rappresentazione del rapporto tra uomo e natura. Dersu Uzala – impersonato con eccezionale mimetismo da un attore non professionista mongolo che nella vita fa il musicologo – vive in armoniosa e religiosa simbiosi con la natura, parla col fuoco e gli animali, ma ha poco da spartire con il mito del "buon selvaggio". (''[[Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure]]''; 2000, p. 349) *Zeppa di coincidenze inverosimili, la storia di Martin Goldschmidt avrebbe potuto scivolare nel grottesco o nel ridicolo. In mano a [[Edgar G. Ulmer|E.G. Ulmer]] (1900-72), regista di serie B che fu rivalutato in Europa retrospettivamente, è diventato un piccolo noir di culto, raccontato con la tecnica del monologo interiore: un allucinato apologo sull'assurdo e sul caso. Ma è soltanto il caso che spinge Al Roberts a fare quel "detour" (svolta, deviazione)? (''[[Detour - Deviazione per l'inferno]]''; 2000, p. 353) *Con una prestigiosa compagnia di attori, i due registi ne hanno fatto una trasposizione forte, severa, teatraleggiante. (''[[I dialoghi delle Carmelitane (film 1960)|I dialoghi delle Carmelitane]]''; 2000, p. 355) *[[Spencer Tracy|Tracy]] gigioneggia e [[Frank Sinatra|Sinatra]] gli va dietro in questo drammone quasi catastrofico dove lo zucchero del sentimento prevale sul sale dell'avventura. (''[[Il diavolo alle 4]]''; 2000, p. 358) *1° film sull'Italia del post-terrorismo, è un po' schizofrenicamente diviso tra un inseguimento personale di sogni e ossessioni e il bisogno di fare i conti con la realtà sociale. Avvince e convince di più sul primo versante. Disarmonico, sregolato, ricco di immagini inquietanti, con due interpreti parzialmente attendibili. (''[[Diavolo in corpo]]''; 2000, p. 359) *{{NDR|[[Cecil B. DeMille|DeMille]]}} Spese 13 milioni di dollari (del '56!) per nominare il nome di Dio invano e ne incassò 43. Cocktail di grandiosità spettacolare e prudenti audacie erotiche. (''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]''; 2000, p. 362) *Prodotta da [[Morgan Freeman|M. Freeman]] (è costata pochissimo), uscita in sole 15 sale, ambientata in un sobborgo multietnico, è una deliziosa commedia di dialoghi – accusata in modo troppo semplicistico di retorica e moralismo – dove non succede nulla e si dicono tante cose. È un incontro tra due mondi, due sessi, due razze, due generazioni: due persone che riescono a comunicare per un giorno e si danno una mano, e ognuno dei due, alla fine, qualcosa ha imparato. Un po' melenso? Forse, ma averne! (''[[10 cose di noi]]''; 2010, p. 408) *Di altissima tenuta stilistica nella sua maestosità [...], di grande ricchezza psicologica e sapiente rievocazione storica, è una vetta nell'itinerario di [[Carl Theodor Dreyer|Dreyer]] e nella storia del cinema. Per il regista danese – al di là delle interpretazioni che se ne possono dare – la più terrificante sequenza musicale della liturgia cristiana diventa un inno alla vita e alla libertà contro il fanatismo, l'intolleranza, la cecità spirituale degli uomini. (''[[Dies irae (film)|Dies irae]]''; 2000, p. 363) *Uno dei più misconosciuti film americani di [[Fritz Lang|Lang]] che qui fa la spola tra [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] (la suspense psicologica) e [[Josef von Sternberg|Sternberg]] (la profusione barocca delle scenografie). L'uso della voce ''off'' per esprimere i pensieri dei personaggi, la musica ([[Miklós Rózsa|M. Rosza]]), le scene, la fotografia ([[Stanley Cortez|S. Cortez]]) contribuiscono a creare un'atmosfera affascinante. (''[[Dietro la porta chiusa]]''; 2000, p. 363) *2° film americano della coppia [[Josef von Sternberg|Sternberg]]-[[Marlene Dietrich|Dietrich]], straordinario e incompreso, miniera inesauribile di sorprese del Kitsch più sfrenato dove il ridicolo va a braccetto del sublime, trasgredendone le regole della narrazione, della verosimiglianza, del buon gusto con una anarchica follia che culmina nella sequenza finale della fucilazione. (''[[Disonorata (film 1931)|Disonorata]]''; 2000, p. 369) *Aperto alle influenze culturali più varie del suo tempo, [[Franco Brusati|Brusati]] si discosta volutamente dai canoni e dalle convenzioni del realismo il cui moralismo gli è indifferente ed estraneo. Sceglie i suoi personaggi alle due estremità della scala sociale dove è più facile cogliere i segni della disgregazione, scelta che gli permette una deformazione cara al suo gusto figurativo, ma che limita il significato di quel che racconta. (''[[Il disordine (film 1962)|Il disordine]]''; 2000, p. 369) *Maestro dell'horror, [[Terence Fisher|Fisher]], classe 1904, ha resuscitato i vecchi mostri (Dracula, Frankenstein, l'Uomo Lupo, il dr. Jekyll) rinnovandoli con il colore. Il suo humour ha fatto il resto. Divertente. (''[[Distruggete Frankenstein!]]''; 2000, p. 370) *[...] è una specie di versione economica di ''[[Viale del tramonto]]'' senza finale tragico. (''[[La diva]]''; 2000, p. 371) *Cinema di grande sartoria. Nonostante l'elegante confezione, è una stolida e tragicomica burattinata, sontuosamente arredata, che si prende terribilmente sul serio. [[Laura Antonelli|Antonelli]] inascoltabile. (''[[Divina creatura]]''; 2000, p. 372) *Viaggio attraverso il disgusto, cinegiornale e affresco di una Roma raccontata come una Babilonia precristiana, affascinante e turpe. Una materia da giornale in rotocalco trasfigurata in epica. Uno spartiacque nel cinema italiano, un film-cerniera nell'itinerario felliniano con la sua costruzione ad affresco, a blocchi narrativi e retrospettivamente un film storico che interpreta con acutezza un momento nella storia d'Italia. Dopo lo scandalo ecclesiastico e politico, un successo mondiale. Lanciò, anche a livello internazionale, il termine "paparazzo". (''[[La dolce vita]]''; 2010, p. 424) *Giallo mediocre che ricalca noti schemi. La mano di [[Don Siegel|Siegel]] non è ancora riconoscibile, buona la fotografia. (''[[Dollari che scottano]]''; 2000, p. 376) *Con questo film dal taglio umoristico e sentimentale, [[Luciano Emmer|Emmer]] contribuisce a un'importante tappa del cinema italiano: il trasferimento dell'esperienza neorealistica nella commedia di costume. Rivisto oggi, piace di più, forse, come testimonianza d'epoca che per le sue qualità intrinseche: come commedia è sgranato, come film neorealista anemico. [[Marcello Mastroianni|Mastroianni]] doppiato da [[Alberto Sordi]]: allora capitava anche di peggio. (''[[Domenica d'agosto]]''; 2000, p. 378) *Su un sagace adattamento di Age & Scarpelli un film simpatico, agile nella regia "invisibile", apprezzabile nella descrizione ambientale e nella direzione degli attori [...]. (''[[La donna della domenica]]''; 2000, p. 384) *Splendido bianconero di [[Massimo Terzano]], una bella sequenza di funerale, musiche di [[Nino Rota]]. (''[[La donna della montagna]]''; 2000, p. 384) *Il tema centrale è quello del ''doppelganger'' con la sua problematica del doppio, del bene e del male, dell'Ego e del Superego. Può essere interpretato come un romanzo di apprendimento il cui protagonista ha voluto dare un'occhiata dall'altra parte dell'abisso e ha imparato la lezione. Il labile confine tra innocenza e delitto e la potenziale colpevolezza di chiunque sono due temi tipici di [[Fritz Lang|Lang]]. La continuità con i suoi film tedeschi è palese. (''[[La donna del ritratto]]''; 2000, p. 385) *Film nero con fiocchi e controfiocchi che riesce a coniugare l'espressionismo tedesco e l'ambiente americano. Gli evidenti difetti di sceneggiatura sono riscattati dalla regia. Splendida sequenza di jazz con [[Elisha Cook Jr.]] alla batteria. (''[[La donna fantasma (film)|La donna fantasma]]''; 2000, p. 387) *Ossessivamente attento alla fisicità del corpo umano, il cinema del siciliano [[Aurelio Grimaldi|A. Grimaldi]] approda qui alla sua inevitabile spiaggia: un porno-film ''arty'' dove assembla spogliarelli hard, iniezioni di un sociologismo d'accatto, un pasolinismo di terza mano, lavaggi igienici di organi sessuali, acrobatici congressi carnali subacquei, una misoginia di fondo accanitamente negata a parole. (''[[La donna lupo]]''; 2000, p. 388) [[File:Donne e briganti (film 1950) Amedeo Nazzari.png|miniatura|[[Amedeo Nazzari]] in ''[[Donne e briganti]]'']] *[[Mario Soldati|Soldati]], scrittore e cineasta dalle molteplici risorse, offre a [[Amedeo Nazzari|Nazzari]] l'occasione di rimettere a lucido la sua sorridente baldanza nella parte del celeberrimo Fra' Diavolo. Stringato, elegante. (''[[Donne e briganti]]''; 2000, p. 391) *[...] è uno dei meno noti e dei meno validi film di [[Douglas Sirk|Sirk]], un noir che appartiene al filone del thriller coniugale. Apprezzabile, comunque, per la cura dell'ambientazione, il ritmo e la finezza della suspense psicologica. (''[[Donne e veleni]]''; 2000, p. 392) *Gioca sui due tavoli dell'ironia parodistica e dell'erotismo romantico, puntando tutto sul fascino sparviero e l'eleganza alla Byron di F. Langella. (''[[Dracula (film 1979)|Dracula]]''; 2010, p. 449) *È un film senza stile perché ne insegue troppi. (''[[Dracula di Bram Stoker]]''; 2010, p. 449) *Con ''La maschera di Frankenstein'', è il prototipo della società britannica Hammer che influenza il cinema orrorifico degli anni '60, è il film che definisce l'aspetto moderno di Dracula (compresi i canini, invenzione di Fisher) con la sua inquietante dimensione di erotismo perverso, reso benissimo da Lee che pure è presente sullo schermo soltanto 9 minuti, resi intensamente suggestivi dal montaggio creativo e dalla musica di James Bernard. Pur con qualche variazione, la sceneggiatura di Jimmy Sangster è fedele al romanzo di Stoker e al suo spirito. (''[[Dracula il vampiro]]''; 2000, p. 402) *Qualche gag divertente, 2 sequenze di ballo, il fascino grifagno di Nielsen non riscattano un film parodistico che gira a vuoto o va sul facile. (''[[Dracula morto e contento]]''; 2010, p. 449) *Ideologicamente e figurativamente il film è in linea con l'altro, ma gli rimane inferiore. Notevole la sequenza della morte di Dracula nell'acqua gelata. (''[[Dracula, principe delle tenebre]]''; 2010, pp. 449-450) *In bilico tra sentimentale e comico, il film vince sul secondo versante, grazie soprattutto alla bravura dei suoi due protagonisti. Napoli contro Roma, match pari, ma entrambe hanno dato di meglio. (''[[I due compari]]''; 2000, p. 406) *Per il suo turgore melodrammatico è una sorta di anti-''[[Roma città aperta]]'' in cui uno dei due maggiori registi italiani degli anni '30 cerca di mescolare il pubblico e il privato, adeguandosi all'aria neorealistica che tira. (''[[Due lettere anonime]]''; 2000, p. 409) *È, forse, il superwestern più costoso nella storia di Hollywood: 8 grandi attori, 50 attori medi, 6500 comparse, 6 registi ([[King Vidor|Vidor]] a un certo punto si ritirò per contrasti con il produttore [[David O. Selznick]], il vero autore del film come lo era stato per ''[[Via col vento]]'' [...]). Una massiccia dose di sesso. Un fucile che spara dichiarazioni d'amore. Esaltato dagli uni per il suo barocchismo forsennato, deprecato dagli altri per la sua truculenza e i suoi eccessi che ne fanno un cartoon di passioni. (''[[Duello al sole]]''; 2000, p. 409) *Diretto dal realizzatore degli effetti speciali di ''[[2001: Odissea nello spazio|2001: odissea nello spazio]]'', esordiente nella regia, (sceneggiato, tra gli altri, da [[Michael Cimino]]), è, pur con ingenuità e pesantezze didattiche, un buon esempio di cinema fantaecologico e apocalittico. Quasi un monologo per [[Bruce Dern|Dern]], aiutato nel suo lavoro da simpatici robot. Bella colonna musicale di [[Peter Schickele]]. (''[[2002: la seconda odissea]]''; 2010, p. 461) *Continua a essere il film di SF più inquietante, adulto, stimolante e controverso che sia mai stato fatto, senza contare il suo fascino plastico-figurativo e sonoro-musicale. (''[[2001: Odissea nello spazio]]''; 2000, pp. 411-412) *Più che l'azione, piuttosto confusa e incoerente, conta l'atmosfera splendidamente resa all'insegna di un forte pessimismo ecologico sul Medioevo prossimo venturo. (''[[2022: i sopravvissuti]]''; 2000, p. 412) *[...] è un suspense congegnato con sagacia, calato in una coinvolgente atmosfera, girato quasi interamente in esterni a San Francisco, sostenuto dalla musica di [[Dimitri Tiomkin]]. (''[[Due ore ancora]]''; 2000, p. 412) *Dietro al film, scritto dal regista sulle testimonianze orali di un vero disoccupato e riscritto nei dialoghi in "napoletano universale" da [[Titina De Filippo]], c'è una forte componente letteraria. Con ''[[Umberto D.|Umberto D]]'' rappresenta paradossalmente, da posizioni opposte, il punto terminale della stagione neorealista: all'amaro pessimismo (e al fiasco commerciale) di [[Vittorio De Sica|De Sica]]-[[Cesare Zavattini|Zavattini]] corrispose il trionfo d'incassi e, in parte, di critica (1° premio al Festival di Cannes) del film di [[Renato Castellani|Castellani]] nel quadro di un vivace bozzettismo dialettale, di uno strenuo e accattivante vitalismo mediterraneo, di una protesta sincera e velleitaria e soprattutto di una naturale esuberanza giovanile. Sebbene la storia faccia perno sul personaggio maschile, è la donna che – come in altri film di Castellani – svolge un ruolo emblematico. (''[[Due soldi di speranza]]''; 2000, p. 415) ====E==== *Una delle più classiche commedie di [[Frank Capra|F. Capra]], quella che gli fece vincere il 2° Oscar per la regia e l'unica in cui la lieta fine sembra completamente logica. Grazie a un'impeccabile sceneggiatura di [[Robert Riskin]], questa favola da boy-scout non diventa una predica e non perde mai il suo swing. Una delle più divertenti scene di tribunale di tutto il cinema americano con un [[Gary Cooper|G. Cooper]] perfetto. (''[[È arrivata la felicità (film)|È arrivata la felicità]]''; 2000, p. 419) *2 le star: il buono [[Matt Damon|Damon]] (bravissimo, da premio) e la cattiva [[Jodie Foster|Foster]], sobria, dura, elegante. Peccato che il film abbondi nel finale di una violenza stereotipata con troppi inverosimili corpo a corpo tra i nostri eroi e i malvagi ossequienti al potere. (''[[Elysium (film 2013)|Elysium]]''<ref>Citato in ''[https://www.mymovies.it/film/2013/elysium/ Elysium]'', ''mymovies.it''.</ref>) *Una delle carte vincenti è la sceneggiatura di [[Ronald Bass|Ronn Bass]] (Oscar per ''[[Rain Man - L'uomo della pioggia|Rain Man]]'') e [[William Broyles Jr.]] Mescola con astuzia il vecchio romanticismo delle commedie giallo-rosa su coppie in conflitto (Tracy-Hepburn, Bogart-Bacall), la strepitosa e acrobatica inverosimiglianza di [[James Bond]] e il dispiego della tecnologia digitale negli effetti speciali. Governa con sagacia, come dice il titolo ("Intrappolamento"), il tema dell'ambiguità (chi dei due imbroglia l'altro?) e amministra con pudore la latente dimensione erotica e la stoica senilità dell'eroe. Connery, anche dei produttori, rivela la sua vera età soltanto nel finale dopo aver impregnato il personaggio di umorismo crepuscolare. Ex ballerina e cantante, [[Catherine Zeta-Jones|C. Zeta-Jones]] non è soltanto bella. Deboli i personaggi di contorno. (''[[Entrapment]]''; 2010, p. 485) *Più neocattolico che neorealista, meno abile di ''[[Il generale Della Rovere]]'' (1959) ma più autentico, il film conferma le qualità di [[Roberto Rossellini|Rossellini]] come poeta civile, ma è un po' prolisso ed edificante, qua e là di una simbologia grossolana. Magistrale l'uso dello zoom e una ottima [[Giovanna Ralli|Ralli]]. (''[[Era notte a Roma]]''; 2000, p. 432) *Tipica commedia degli equivoci con una vena grottesca insolita per l'epoca, almeno al cinema. Impagabile duetto [[Angelo Musco|Musco]]-[[Rosina Anselmi|Anselmi]]. (''[[L'eredità dello zio buonanima (film 1934)|L'eredità dello zio buonanima]]''; 2000, p. 434) *Non manca nessuno dei classici ingredienti del genere biblico-avventuroso: sentimenti con le maiuscole, intrighi, danze lascive, duelli e donne scoperte. C'è anche uno sforzo di analisi psicologica. (''[[Ester e il re]]''; 2000, p. 443) *Pur con la velleità di raccontare l'erotismo con l'ottica femminile, è un film per uomini soli. Ipocrita, fintamente trasgressivo, con qualche immagine indisponente. (''[[Le età di Lulù]]''; 2000, p. 444) [[File:Ettore Fieramosca (1938) Gino Cervi.png|miniatura|[[Gino Cervi]] in ''[[Ettore Fieramosca (film 1938)|Ettore Fieramosca]]'']] *Film storico di indiretta propaganda antifrancese: figurativamente suggestivo (soprattutto nella battaglia finale) e narrativamente debole. (''[[Ettore Fieramosca (film 1938)|Ettore Fieramosca]]''; 2000, p. 446) *Nonostante l'apporto in sceneggiatura di [[Emilio Cecchi|E. Checchi]] e [[Aldo De Benedetti|A. De Benedetti]], è il meno riuscito tra i film letterari di [[Mario Soldati|Soldati]]. Decorativo, elegante, inerte. (''[[Eugenia Grandet (film 1947)|Eugenia Grandet]]''; 2000, p. 446) *La debolezza del film risiede nell'impossibilità di mostrare Evilenko in azione sostituita da immagini allusive o ammiccanti, mediocri, annacquate da dialoghi didattici, soltanto in parte riscattate dall'inquietante istrionismo ben temperato di McDowell. (''[[Evilenko]]''; 2010, p. 505) ====F==== *Sapientemente adattato da [[Philip Dunne]] da un romanzo di [[Josephine Leslie|R.A. Dick]], è uno dei più bizzarri e teneri film di [[Joseph L. Mankiewicz|J. Mankiewicz]]. L'atmosfera fantastica è sostenuta dalle suggestive musiche di [[Bernard Herrmann|B. Hermann]], compositore preferito di Hitchcock, e dalla fotografia di [[Charles Lang|C. Lang]]. (''[[Il fantasma e la signora Muir]]''; 2000, p. 460) *Traducendo in film una sceneggiatura brillante e spiritosa [[Antonio Pietrangeli|A. Pietrangeli]] ha saputo narrare la sua favola surrealistica con un distacco e un'eleganza inconsueti alla commedia italiana. (''[[Fantasmi a Roma]]''; 2000, p. 460) *Curioso esempio dell'influenza del naturalismo francese su un melodramma italiano della gelosia. Attori efficaci, suggestiva fotografia di Aldo Tonti. (''[[Fari nella nebbia]]''; 2000, p. 462) *Rincorre modelli realistici francesi d'anteguerra adattandoli alla Roma minutamente cronistica e piccoloborghese del dopoguerra. (''[[Fatalità (film 1947)|Fatalità]]''; 2000, p. 463) *[...] esordio al cinema di [[Katharine Hepburn|K. Hepburn]] ancora inesperta ma già capace di dimostrare personalità, temperamento e talento. Ruba la scena al bravo [[John Barrymore|J. Barrymore]] in una delle sue migliori interpretazioni. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]''; 2000, p. 468) *Accurata riduzione dell'omonimo dramma (1882) di [[Victorien Sardou]]. [[Camillo Mastrocinque|C. Mastrocinque]], specialista di ricostruzioni ottocentesche, racconta con tempi e snodi plausibili. (''[[Fedora (film 1942)|Fedora]]''; 2000, p. 468) *È un classico mélo hollywoodiano degli anni '40: perverso, affascinante, eccessivo in tutto, persino nelle scenografie. (''[[Femmina folle]]''; 2000, p. 470) *[...] è una commedia farsesca condotta a un ritmo accelerato che diventa precipitoso. I meglio fichi del bigoncio sono i numeri della rivista dove, oltre alla strepitosa buffoneria sicula di [[Angelo Musco|Musco]], emerge la rumba danzata dalla [[Rosina Anselmi|Anselmi]]. (''[[Il feroce Saladino]]''; 2010, p. 534) *Sotto la scorza di un ''action movie'' si cela una commedia cerebrale, un film di idee che è anche un metafilm, una metafora del cinema. Il protagonista non vuole migliorare sé stesso né la realtà che l'ha deluso, ma adattarla ai suoi desideri. Dal romanzo (1996) di [[Chuck Palahniuk]], sceneggiato da [[Jim Uhls|Jim Huhls]], il 4° film del californiano [[David Fincher|Fincher]] conferma la sua perizia narrativa e la padronanza del mezzo, ma anche l'inclinazione a un nichilismo programmatico e a una perversa manipolazione dello spettatore. Dati i tempi, è divenuto, specialmente tra il pubblico giovane, un film di culto. (''[[Fight Club (film)|Fight Club]]''; 2010, p. 538) *[...] un corretto film senza enfasi né inutili decorativismi ambientali. (''[[La figlia del capitano (film 1947)|La figlia del capitano]]''; 2000, p. 476) *Due momenti forti in questo melodramma che fu la risposta (anticipata) della Warner a ''[[Via col vento]]'': la scena del ballo e le sequenze dell'epidemia. [[Bette Davis|B. Davis]] vinse il suo 2° Oscar dopo ''[[Paura d'amare (film 1935)|Paura d'amare]]'' (1935) e [[Fay Bainter|F. Bainter]] quello dell'attrice non protagonista. Soltanto nomination per la regia, la fotografia di [[Ernest Haller|E. Haller]] e le musiche di [[Max Steiner|M. Steiner]], tutte ammirevoli. (''[[Figlia del vento]]''; 2000, p. 477) *Con ''[[Catene (film 1949)|Catene]]'' e ''[[Tormento (film 1950)|Tormento]]'' segnò l'apice del melodramma popolare strappalacrime e della coppia divistica [[Amedeo Nazzari|Nazzari]]-[[Yvonne Sanson|Sanson]]. Solo i cuori di pietra non piansero. (''[[I figli di nessuno (film 1951)|I figli di nessuno]]''; 2000, p. 478) *[...] parla al cuore in triplice modo: abilmente confezionato, efficacemente vivace in alcune scene, sottile in altre, furbo e accattivante. (''[[Figli di un dio minore]]''; 2000, p. 478) *È in assoluto il miglior film USA del 1960, e uno dei migliori di [[Richard Brooks|R. Brooks]], romanziere, sceneggiatore e regista: un saggio inquietante e geniale sulla religiosità dell'''homo americanus''. (''[[Il figlio di Giuda]]''; 2000, p. 480) *Tratto da un dramma teatrale di Thomas Job, è un melodramma a suspense con risvolti incestuosi al quale, per ragioni di censura, fu imposta una conclusione assurda. Efficacemente fosco, fosforescente con forza. (''[[La fine della famiglia Quincy]]''; 2000, p. 482) *L'origine teatrale ([[Robert E. Sherwood]], 1934) si sente: dialoghi letterari e verbosi, staticità dell'azione, recitazione sopra le righe. Ma c'è un fascino innegabile, specialmente per merito di [[Humphrey Bogart|H. Bogart]] nel suo primo ruolo importante. (''[[La foresta pietrificata]]''; 2000, p. 494) *Peripezie e pericoli a catena. Divertimento di alta classe sotto il segno di una libera e leggera fantasia [[Ludovico Ariosto|ariostesca]]. È l'avventura allo stato puro con episodi di straordinario fascino. (''[[La fortezza nascosta]]''; 2000, p. 496) *Tipica commedia degli equivoci, ma senza sale. (''[[La fortuna viene dal cielo]]''; 2000, p. 497) *Attraverso il guscio del film carcerario [[Jules Dassin|J. Dassin]] e il suo sceneggiatore [[Richard Brooks]] (da non dimenticare, però, i meriti del produttore [[Mark Hellinger]]) riescono non soltanto a rappresentare il conflitto dialettico tra la forza bruta (il capo delle guardie, ma anche il sistema carcerario) e la forza positiva (i carcerati), ma a impostare un tema sociale: quello delle energie che potrebbero essere utili alla comunità e che, invece, sono disperse o convogliate in movimenti distruttivi. Tutto concorre al forte risultato: la fotografia di [[William H. Daniels|W. Daniels]], le musiche di [[Miklós Rózsa|M. Rosza]], gli interpreti tra cui spicca [[Hume Cronyn|H. Cronyn]] nella parte del sadico capo delle guardie. (''[[Forza bruta (film 1947)|Forza bruta]]''; 2000, p. 497) *Più che personaggi i due attori sono funzioni di un programma, serviti da esecrabili e talora ridicoli dialoghi di Edith Bruck, che si muovono su uno sfondo troppo bello di Chioggia, in una villa troppo sontuosa, in un ambiente troppo raffinato, tutto fotografato con luci troppo morbide da Dante Spinotti. (''[[Fotografando Patrizia]]''; 2000, p. 499) *Parodia del romanzo (1897) di Bram Stoker di notevole impegno produttivo con qualche passaggio divertente. Gli autori sono passati in cineteca, le invenzioni buffe non mancano. (''[[Fracchia contro Dracula]]''; 2010, p. 565) *Romantico, divertente per la moltiplicazione di arrivi e entrate, la finezza delle gag, la garbata ironia sul rigido classismo britannico. (''[[Fra le tue braccia]]''; 2010, p. 566) *È violento e duro già nella cornice ambientale (un'Umbria umida, fosca, ventosa) cui hanno contribuito scene e costumi di D. Donati e la fotografia di G. Lanci e E. Guarnieri. Violento nella rappresentazione di guerra, prigionia, miseria, malattia, nella rievocazione della santità di Francesco, specialmente quando s'interroga, con uno strazio che sfiora la disperazione, sul silenzio di Dio. I suoi difetti sono quasi tutti per eccesso: ridondanza misticheggiante nelle musiche di Vangelis, una certa prolissità, spia di debolezza drammaturgica. (''[[Francesco (film)|Francesco]]''; 2000, p. 500) *Molti mezzi, scarsi risultati. Nonostante tutto, [[Bradford Dillman|B. Dillman]] è un Francesco simpatico. (''[[Francesco d'Assisi (film 1961)|Francesco d'Assisi]]''; 2000, p. 500) *[...] undici episodi [...] alcuni assai belli per la loro autenticità e la fresca ispirazione religiosa, altri un po' forzati e di religiosità troppo ufficiale, ma in sostanza l'adesione del fulmineo linguaggio rossellininiano all'interpretazione del francescanesimo imperniata sulla semplicità dà risultati straordinari. Girato con veri frati francescani e altri attori non professionisti. Il suo pregio maggiore è di aver trattato i [[I fioretti di san Francesco|Fioretti di San Francesco]] come episodi di ''[[Paisà]]''. (''[[Francesco, giullare di Dio]]''; 2000, p. 501) *Prodotto da Carl Laemmle Jr. per la Universal, il film cancella quasi completamente le tracce della mediazione teatrale grazie alla sceneggiatura e soprattutto alla regia inventiva e figurativamente raffinata dell'inglese J. Whale. Oltre a lasciare il suo segno sul copione (è sua l'idea del mulino), scelse il compatriota B. Karloff per la parte del mostro e ne affidò il trucco a Jack Pierce. Il suo modo fluido di far muovere la cinepresa, insolito nel 1931 che valorizza le scenografie e i comportamenti dei personaggi e crea un'atmosfera di morbosa suggestione, impressionò il pubblico e sottrasse il film all'usura del tempo. Le sequenze da citare sono numerose: i funerali d'apertura; la nascita della "creatura" con il suo motivo ascensionale; l'incontro con la bambina; la folla dei contadini con le fiaccole; l'incendio conclusivo. Come nel romanzo di Mary Shelley, la colpa (il peccato) di Frankenstein non è di aver sfidato Dio nel creare la vita, ma nell'emularlo e nel competere con lui come padrone assoluto della "creatura". Lo dimostra la delicata sequenza in cui nella camera dove il suo creatore l'ha rinchiuso penetra un raggio di sole, accolto dal "mostro" con un mezzo sorriso. Immediatamente Frankenstein gli toglie la luce, ossia, simbolicamente, ogni conoscenza che non venga da lui. Il vero crimine di Frankenstein è contro la società. (''[[Frankenstein (film 1931)|Frankenstein]]''; 2010, p. 568) *Tratto da una commedia (1930) di Alberto Colantuoni, risente negativamente della struttura teatrale di origine. Tuttavia in [[Corrado D'Errico|C. D'Errico]] c'è il puntiglio di sviluppare "cinematograficamente" la vicenda. (''[[I fratelli Castiglioni]]''; 2000, p. 505) *2ª regia del trentenne e raffinato [[Alberto Lattuada|A. Lattuada]]. Poco più di un esercizio di stile, ma l'omonimo romanzo (1913) di [[Luciano Zuccoli]] gli dà la prima occasione di esplorare la sessualità infantile e giovanile. (''[[La freccia nel fianco (film)|La freccia nel fianco]]''; 2000, p. 508) *Tratto da un dramma (1956) di Henry Denker e Ralph Berkey, mantiene inalterata la struttura teatrale d'origine riuscendo così pesantemente verboso. Film di propaganda anticomunista? In parte, ma originale, insolito. Unica regia dell'attore [[Karl Malden|K. Malden]]. Peccato. (''[[Il fronte del silenzio]]''; 2000, p. 510) *Uno dei più garbati e spiritosi film di [[Carlo Ludovico Bragaglia|Bragaglia]], autore anche di soggetto e sceneggiatura, in quel periodo attivissimo (17 film dal 1940 al 1943). Intelligente con leggerezza. (''[[Fuga a due voci]]''; 2010, p. 579) *[[Don Siegel|D. Siegel]] riscatta gli stereotipi prosciugandoli con lo stile. Fa economia di tutto, perfino della violenza, con una tensione che arriva alla suspense ma senza cercarne gli effetti. È un film da scuola del cinema, una vetta del genere carcerario. (''[[Fuga da Alcatraz]]''; 2000, p. 512) *Racconto di fantascienza che non lesina sul piano del meraviglioso, aiutato dalla suggestiva fotografia di [[Ernest Laszlo]]. Come dire che la cornice vale più del quadro. C'è, infatti, debolezza logica, confusione, mancanza di stile. (''[[La fuga di Logan]]''; 2000, p. 513) *Lacrime e vecchi merletti. Tipico dramma romantico con targa M-G-M. È uno straripamento di ricordi d'amore e nostalgie. [[David Niven|D. Niven]] poco convincente, attorniato da uno stuolo di garbate interpreti. (''[[Fuga nel tempo]]''; 2000, p. 514) *[...] un film pulito, scorrevole, diretto con mano leggera incline al pastello più che alle forti tinte. (''[[La fuggitiva (film 1941)|La fuggitiva]]''; 2000, p. 514) *In un primo tempo doveva chiamarsi ''Montelepre'' con un preciso riferimento a [[Salvatore Giuliano]] e la sceneggiatura fu rimaneggiata più volte. Il risultato è un film inutile, superficiale e privo di drammaticità. (''[[I fuorilegge]]''; 2000, p. 519) *2º, e il migliore, dei 4 film tratti dal celebre giallo (1902) di [[Arthur Conan Doyle]]. Atmosfera suggestiva, suspence e un [[Peter Cushing|P. Cushing]] infalllibile come Sherlock Holmes. (''[[La furia dei Baskerville]]''; 2000, p. 520) *Un poema di solenne pietà, un gran capolavoro dei film su strada. Considerato politicamente un conservatore, [[John Ford|J. Ford]] diresse uno dei film più progressisti mai fatti a Hollywood anche perché riuscì a far coincidere il tema della famiglia, a lui caro, con quello della gente: alla fine i Joad entrano a far parte della famiglia dell'uomo. Lo sceneggiatore [[Nunnally Johnson]] modificò [...] il finale senza speranza di [[John Steinbeck|Steinbeck]], in linea con l'ottimismo del New Deal. Straordinario bianconero di [[Gregg Toland]] (che, come disse Ford, non aveva nulla di bello da fotografare). (''[[Furore (film)|Furore]]''; 2000, p. 521) *È il film che lanciò Bruce Lee a livello internazionale. Benché approssimativo sotto molti punti di vista, è importante perché a) segna una svolta nel cinema d'azione di Hong Kong in direzione del realismo, riportando l'attore e le sue esibizioni atletiche al centro del racconto; b) apre la strada ai film di kung fu degli anni '70 anche se nella maggior parte sono di qualità mediocre o pessima. (''[[Il furore della Cina colpisce ancora]]''; 2000, p. 521) ====G==== *Imperniato sul tema del dialogo e del conflitto (tra uomo di cultura e autorità; tra il credente e la Chiesa o, meglio, gli uomini che la rappresentano; tra la Curia e la chiesa conciliare), nonostante le rigidità didattiche e le secche illustrative, il film brucia quasi completamente gli schemi convenzionali del cinema biografico e trasforma la ricostruzione del passato in azione presente. È, insieme, la tragedia di un uomo in anticipo sui tempi e la storia di una ingenuità. (''[[Galileo (film 1968)|Galileo]]''; 2000, p. 525) *Un film noir abbastanza insolito con due grandi interpretazioni e un finale bizzarro. La vicenda di ''The Racket'' si basa su un precedente film del '28, di [[Lewis Milestone]], ma questo lo supera in atmosfera. (''[[La gang]]''; 2000, p. 526) *L'intreccio è frusto e i personaggi stereotipati nelle loro nevrosi: perciò è il più debole dei film neri del [[Fritz Lang|Lang]] hollywoodiano, ma, grazie anche alla fotografia di Pasquale Musuraca, giocata sui grigi, la firma del regista è leggibile nell'atmosfera, nei particolari, nel modo con cui segue i personaggi. (''[[Gardenia blu]]''; 2000, p. 529) *3ª regia di [[Vittorio De Sica|V. De Sica]] che s'è riservata la piccola parte di [[Nino Bixio]], è un film medio assai piacevole che evita gli scogli del patetismo, raccontato con mano agile e leggera, molto curato tecnicamente e ben recitato. (''[[Un garibaldino al convento]]''; 2000, p. 529) *Tratto da un racconto di [[Indro Montanelli]], è il meno originale degli ultimi film di [[Roberto Rossellini|R. Rossellini]], girato su commissione a basso costo, ma il più efficace e accattivante, di notevole interesse tecnico-stilistico per una serie di espedienti che il regista avrebbe poi usato nel suo lavoro per la TV. [[Vittorio De Sica|V. De Sica]] modula da maestro il suo gigionismo. (''[[Il generale Della Rovere]]''; 2000, p. 533) *Nonostante i rimandi a ''Solaris'' di Stanislaw Lem e a ''Cronache marziane'' di Ray Bradbury, la sceneggiatura è una volta di più l'anello debole della catena. (''[[Generazioni (film)|Generazioni]]''; 2010, p. 600) *È l'itinerario alla scoperta di sé stesso che porta a Dio. Il decoro, l'onestà intellettuale e le nobili intenzioni degli autori sono fuori discussione, ma in questo Jeoshua di [[Kim Rossi Stuart|Rossi Stuart]] – che non soccombe al ruolo, e non è poco – si avverte la preoccupazione ecumenica (ed economica) di non sollevare polemiche, non turbare, non offendere, evitare scorrettezze. Ne risulta una rappresentazione senza una vera forza, frenata e prudente. Anche a livello iconografico non c'è una scelta stilistica personale, ma una sintesi del cinema cristologico che sfiora e spesso scade nella galleria del "già visto". (''[[I giardini dell'Eden]]''; 2000, p. 540) *Film di culto per i fan di [[Rita Hayworth|Rita]], corpo d'amore ribelle al suo ruolo di oggetto, che canta meravigliosamente "Put the Blame on Mame" e danza splendidamente "Amado mio". L'assurdità dell'intrigo diventa un difetto secondario in questa miscela di noir e melodramma passionale in cui i dialoghi di Marion Parsonnet sono di un Kitsch che sfiora il sublime. La latente carica omosessuale di questa pietra miliare nella storia del divismo fu scoperta soltanto dalla critica europea. (''[[Gilda (film)|Gilda]]''; 2000, p. 544) *[...] il terz'ultimo film inglese di [[Alfred Hitchcock|Hitch]] è una gustosa miscela di inseguimenti e umorismo, ricca di caustiche invenzioni registiche. Almeno 2 sequenze memorabili: il ricevimento dei bambini e la finale carrellata aerea che scopre in primo piano il tic dell'assassino. Indebolito dai 2 interpreti principali ([[Derrick De Marney|De Marney]], [[Nova Pilbeam|Pilbeam]]) senza carisma. (''[[Giovane e innocente]]''; 2010, p. 623) *La parte telefonica è divertente, induce a pena (per i maschietti) o mette i brividi. Ben doppiata da [[Laura Boccanera]], [[Theresa Randle|T. Randle]] è simpatica, sexy, fin troppo brava. Ma il conflitto interiore che porta la protagonista a confondere finzione e realtà è raccontato in modi stentati. Che sia un'autobiografia camuffata, quella di [[Suzan-Lori Parks]] che l'ha scritta? Ghiotte imitazioni filmiche [...]. (''[[Girl 6 - Sesso in linea]]''; 2000, p. 560) *Visto oggi, suscita reazioni diverse. Inferiore nelle scene di massa ai film in costume italiani di quegli anni, si distingue per il tentativo di dare una misura umana, dolente, quotidiana ad avvenimenti lontani nel tempo. Molti difetti tra cui una goffa Giuditta (B. Sweet) e la ridicola scena dei baccanali, ma almeno due sequenze notevoli: la sortita dei difensori per l'acqua e la caduta di Betulia. (''[[Giuditta di Betulia]]''; 2000, p. 561) *Se non lo si prende troppo sul serio, diverte. (''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]''; 2000, p. 569) *L'attore [[Ben Affleck|B. Affleck]], anche sceneggiatore con Aaron Stockard, esordisce in regia col romanzo ''La casa buia'' del bostoniano [[Dennis Lehane]], autore di ''Mystic River'', delegando la parte del protagonista al fratello [[Casey Affleck|Casey]], che se la cava. Più adatto, forse, a stare dietro alla macchina da presa che non davanti, non riesce però a fare un film originale, a prescindere da un ingegnoso confronto col grande talento di [[Clint Eastwood]]. Racconto manicheo, personaggi inamidati, più di un finale senza vere sorprese. (''[[Gone Baby Gone]]''; 2013, p. 678) *Conclusione di amaro patetismo retrospettivo, ovvero: come arrivare alla verità attraverso la menzogna. Commedia agrodolce che diverte, commuove e fa pensare, grazie al personaggio della madre, meno comunista di quel che sembra. Il merito è della sceneggiatura di Bernd Lichtenberg che parte da uno spunto simile a quello di ''[[Underground]]'' di [[Emil Kusturica|Kusturica]]. Al suo 3° lungometraggio per il cinema, [[Wolfgang Becker|Becker]], anche cosceneggiatore, controlla il traffico, ma fa poco per evitare o coprire i passaggi cuciti col filo bianco. Grande successo in Germania. (''[[Good Bye, Lenin!]]''; 2013, p. 679) *Lotta di amore e odio tra due cugine sullo sfondo della guerra civile. [...] Uno dei 4 film di [[Bette Davis|B. Davis]] del '39 e una delle sue interpretazioni migliori. Drammone coi fiocchi. (''[[Il grande amore (film 1939)|Il grande amore]]''; 2000, p. 574) *Commedia drammatica tra le più belle e romantiche degli anni '30, recitata con grande sensibilità dal duo [[Irene Dunne|Dunne]]-[[Charles Boyer|Boyer]]. (''[[Un grande amore (film 1939)|Un grande amore]]''; 2000, p. 574) *Nonostante le apparenze, è un nero più che un poliziesco. Uno dei migliori risultati, comunque, del [[Fritz Lang|Lang]] americano, e uno dei suoi film più "politici" in forma di un'amara riflessione sulla corruzione, la vendetta, i limiti della legalità. Eccellente il reparto degli attori tra cui spicca [[Gloria Grahame|G. Grahame]]: è lei la vera eroina della storia, e non soltanto per la famosa scena del caffè bollente. (''[[Il grande caldo]]''; 2000, p. 575) *Robusto romanzo popolare, notevole per la coesione delle sue componenti: recitazione, miscela linguistica (dialetti italiani, il castigliano), valori figurativi (fotografia di Arturo Gallea), attenzione al materiale plastico. È uno dei più interessanti prodotti del cinema del periodo fascista per il modo con cui combina i valori di un cattolicesimo arcaico, dell'ideologia ruralista e del nazionalismo. (''[[Montevergine (film)|La grande luce (Montevergine)]]''; 2000, p. 579) *[[Robert Siodmak|R. Siodmak]], prigioniero forse del proprio ruolo di regista del brivido, cerca di rinnovarsi con una ricostruzione (sfarzosamente hollywoodiana alla M-G-M) della figura di [[Fëdor Dostoevskij|F.M. Dostoevskij]] e del noto romanzo (''[[Fëdor Dostoevskij#Il giocatore|Il giocatore]]'', 1867). Riconoscibile il suo senso della suspense nelle sequenze della roulette. (''[[Il grande peccatore]]''; 2000, p. 581) *Nonostante il titolo, il personaggio centrale dell'azione (Arabia romana, Galilea, Giudea, Roma) non è il pescatore [[Pietro apostolo|Simone]] ([[Howard Keel|Keel]]), destinato a diventare la ''kepha'' (roccia), dunque Pietro, del cristianesimo. L'epicentro del dramma è l'amore contrastato della principessa meticcia Fara (Kohner) e del principe Voldi (Saxon) e l'influenza che esercita su loro Simon Pietro, dissuadendo Fara dall'uccidere il padre Erode Antipa (Lom), dispotico tetrarca di Galilea, che aveva rinnegato sua madre araba Arnon per sposare la depravata Erodiade (Hyer). Nella sceneggiatura che si discosta nettamente dal mediocre romanzo di [[Lloyd C. Douglas|Douglas]], Fara, costretta a rinunciare, in quanto meticcia, all'amore di Voldi, torna in Giudea al fianco di Simone per aiutarlo nell'opera di riconciliazione tra arabi ed ebrei. Confuso con i numerosi colossi storico-biblici prodotti alla fine degli anni '50, il film ebbe accoglienze critiche tiepide o negative, comunque superficiali. Soltanto pochi recensori francesi – tra cui Jacques Joly sui ''Cahiers du Cinéma'' – seppero coglierne i pregi, non soltanto figurativi, e la diversità. (''[[Il grande pescatore]]''; 2010, p. 649) *Realizzato con grandi mezzi dalla Fox, è un efficace cocktail di spettacolari effetti speciali e dolorosi sentimenti. Bravi caratteristi, un ottimo [[George Brent|G. Brent]] [...] e un [[Tyrone Power|T. Power]] un po' assurdo come medico indiano. (''[[La grande pioggia]]''; 2000, p. 581) *Brutto film, con tre o quattro belle sequenze. Lo riconosce lo stesso regista che avrebbe voluto girarlo con pescatori veri e in bianconero. Ha le incertezze delle opere prime, ma anche l'onestà. (''[[La grande strada azzurra]]''; 2000, p. 584) *Il quoziente di realtà è più ridotto che in ''[[Gli uomini, che mascalzoni...]]'' (1932), ma sulla scorta di una sceneggiatura perfettamente oliata cui contribuirono anche il giovane [[Renato Castellani]] e [[Mario Pannunzio]], [[Mario Camerini|M. Camerini]] mette a punto la sua provetta ingegneria della commedia. (''[[I grandi magazzini]]''; 2000, p. 585) *Sullo sfondo di un'America di carta ricostruita a Cinecittà un giallo sciattamente diretto e maldestramente recitato. Se aveva avuto successo a teatro, perché [[Guglielmo Giannini|G. Giannini]] [...] non si è fermato lì? (''[[Grattacieli (film)|Grattacieli]]''; 2000, p. 586) *Che strazio, però, quando i personaggi parlano. (''[[La guerra dei mondi (film 1953)|La guerra dei mondi]]''; 2000, p. 592) *Nato da una sceneggiatura tormentata (cui posero mano una dozzina di persone di cui solo sei accreditate), è un colossal frutto di due tendenze inconciliabili: l'intenzione dei produttori [[Carlo Ponti|Ponti]]-[[Dino De Laurentiis|De Laurentiis]] di farne un grande e rutilante spettacolo di massa e l'ambizione del regista di rispettare lo spirito del testo (facendo perno sul personaggio di Pierre-[[Henry Fonda|H. Fonda]]) nell'ottica del proprio mondo. Prevalse la prima, rimangono alcune tracce della seconda. (''[[Guerra e pace (film 1956)|Guerra e pace]]''; 2000, p. 593) ====H==== *[[Aldo Fabrizi]] – che sostituì [[Mario Bonnard]] alla regia – parte da uno dei suoi più riusciti personaggi teatrali per mettere insieme una commedia piacevole e ricca di spunti comici mescolati a momenti realistici e drammatici. (''[[Hanno rubato un tram]]''; 2000, p. 599) *Film di propaganda anti-americana che quasi diventa un atto d'accusa contro il razzismo dei bianchi. Rozzo, goffo, melodrammatico, ma efficace, col piede sull'acceleratore. Spiccano le sequenze pugilistiche, grazie anche all'apporto di [[Erminio Spalla|Spalla]], [[Primo Carnera|Carnera]], Longo, Venturi, Silvestri. (''[[Harlem (film)|Harlem]]''; 2000, p. 601) *O sta per Obbediente, per Oca o per zero? In Francia, dove ebbe grande successo (in Italia un po' meno), offrì a molti spettatori l'alibi culturale (del "buon gusto") per fare i guardoni a pagamento, ma è un album di immagini patinate animato con uno stile da carosello pubblicitario, un prodotto in linea con l'ideologia capitalistica dominante fondata sull'avere invece che sull'essere. Non a caso la bella O fa la fotografa di moda. (''[[Histoire d'O (film)|Histoire d'O]]''; 2000, p. 607) *Prodotto dal geniale Val Lewton per la RKO e basato su una sceneggiatura di Curt Siodmak e Ardel Wray, vagamente ispirata a ''Jane Eyre'' (1847) di [[Charlotte Brontë]], è un dramma psicologico più che un horror vero e proprio, sebbene la finale sequenza notturna, il climax del film, ispiri autentico spavento. (''[[Ho camminato con uno zombi]]''; 2000, p. 608) ====I==== *[[Josef von Sternberg|J. von Sternberg]] violenta la Storia, ma le fa fare uno straordinario bambino: un film delirante, onirico, eccessivo, ornamentale, dominato dall'Eros, da una visione del potere come esperienza orgiastica e da una [[Marlene Dietrich|M. Dietrich]] inafferrabile ed estatica. Poco compreso quando uscì e liquidato come esercizio formalistico, è stato rivalutato dalla critica negli anni '70. È il più ermetico e complesso dei 7 film di Sternberg con M. Dietrich, e uno dei più bizzarri mai usciti da Hollywood. (''[[L'imperatrice Caterina]]''; 2000, p. 621) *1° grande successo di [[Mario Mattoli|M. Mattòli]] [...], 1° film importante per [[Erminio Macario|E. Macario]], 1° vero film comico del cinema italiano sonoro. [[Ernesto Almirante|E. Almirante]] superlativo come presidente del tribunale. Ritmo incalzante, dialogo scoppiettante. (''[[Imputato, alzatevi!]]''; 2000, p. 624) *[[Claudio Gora|C. Gora]] ha diretto un film leggero che non offende i diritti dell'intelligenza. Ha una spina dorsale, situazioni azzeccate, un dialogo spiritoso e una vena satirica non disprezzabile. (''[[L'incantevole nemica]]''; 2000, p. 626) *Bizzarro e, forse, sottovalutato noir [...]. (''[[Incatenata (film 1946)|Incatenata]]''; 2000, p. 626) *[...] è un film fatto su misura per un pubblico infantile, ma che probabilmente piace più agli adulti ambientalisti (come evasione dallo stress quotidiano) che ai bambini. Troppi messaggi edificanti condensati in un prodotto che è, insieme, racconto di formazione, dramma familiare a lieta fine, apologo animalista ed ecologico, requisitoria contro la civiltà dei consumi e l'onnipotente legge del profitto. Qua e là si sentono la mano e il talento di [[Carroll Ballard|C. Ballard]] (1937), ex documentarista che si è avvalso, come in ''[[Black Stallion]]'', della fotografia di [[Caleb Deschanel]] di uno splendore cromatico incline allo stile del "National Geographic". (''[[L'incredibile volo]]''; 2000, p. 630) *Dal romanzo ''Dodsworth'' di [[Sinclair Lewis]], già adattato per il teatro. In questo film, ammirevolmente recitato, c'è il romanzo, c'è la commedia, c'è soprattutto [[William Wyler|Wyler]]. (''[[Infedeltà (film)|Infedeltà]]''; 2000, p. 635) *Da un materiale ''pulp'', da lui completamente riscritto in meno di un mese, [[Orson Welles|Welles]] (1915-85) ha tratto un capolavoro del cinema nero, componendo un memorabile ritratto di "uno sporco poliziotto, ma, a modo suo, un grand'uomo": personaggio di tragica statura shakespeariana nel contesto di una miserabile cittadina di frontiera (Tijuana, filmata a Venice, California). Straordinario film (bianco e nero di [[Russell Metty]] con focali corte, inquadrature insolite, piani-sequenza vertiginosi tra cui quello celeberrimo d'apertura) per stile, virtuosismo di scrittura, invenzioni e galleria di personaggi tra cui spicca la bruna chiromante di [[Marlene Dietrich|M. Dietrich]]: i personaggi vi contano più dell'azione, l'atmosfera più dei personaggi. [...] È con ''[[Rapporto confidenziale]]'' la vetta del barocchismo wellesiano. (''[[L'infernale Quinlan]]''; 2000, p. 636) *[...] è un film francese (nell'ambientazione e nello spirito) più che italiano, immoralista più che osceno, impregnato con elegante leggerezza di succhi antiborghesi, antimilitaristi, anticlericali. Musiche valzeristiche di Nicola Piovani, luminosa fotografia di Luigi Verga, un protagonista che recita sopra le righe. (''[[L'iniziazione (film 1986)|L'iniziazione]]''; 2000, p. 640) *Film simpatico, spesso didattico, ma anche capace di momenti autenticamente commossi, con cui si chiude una ideale trilogia di [[Luigi Magni|L. Magni]] contro il potere temporale del Papato (''[[Nell'anno del Signore]]'', 1969, e ''[[In nome del Papa Re|In nome del Papa re]]'', 1977, i primi due). (''[[In nome del popolo sovrano]]''; 2000, p. 642) *È un archetipo delle love-story hollywoodiane, apprezzabile per la sua concisione, la fotografia del grande [[Gregg Toland]], la recitazione, i 22 anni radiosi di [[Ingrid Bergman|I. Bergman]]. (''[[Intermezzo (film 1939)|Intermezzo]]''; 2000, p. 646) *Un convento di suore nell'Italia centrale del primo Ottocento si trasforma in una polveriera di sensualità repressa. Le giovani vi apprendono, tra le braccia di maschi gagliardi, tutte le frodi della carne sapiente o si dedicano all'autoerotismo con acconci strumenti o sublimano il desiderio frustrato in mistici deliri. Le anziane sono bigotte avvizzite o, come la badessa, impersonano l'ipocrisia organizzata e autoritaria. Alla fine la polveriera esplode in una sequenza di follia liberatrice che fa il paio con quella iniziale della chiesa trasformata in sala da ballo. Ma il film è monotono e ripetitivo come un esercizio formalistico: alla povertà dei significati fa da pendant un eccesso di scoptofilia. Fotografia raffinata di [[Luciano Tovoli]]. (''[[Interno di un convento]]''; 2000, p. 646) *Rispetto a ''[[Gattaca - La porta dell'universo|Gattaca]]'' (1997), è un efficace esempio di SF d'azione, ricco di inseguimenti e sparatorie. Tra i 2 protagonisti, Bonnie & Clyde del futuro, il più incisivo è [[Justin Timberlake|Timberlake]]. Tra le figure di contorno spicca [[Cillian Murphy|Murphy]] nella parte di uno sbirro traditore delle sue origini sociali. Rarefatto, ossessivo e, a modo suo, dogmatico. Il neozelandese Niccol rimane un cineasta-autore da seguire. (''[[In Time]]''; 2013, p. 780) *Dal racconto di [[Richard Washburn Child|Richard Washburn]], ''Il soffio dell'Eliotropio'', erano già stati tratti 3 film [...]. Questo è una trasposizione sdolcinata con un buon cast. (''[[Io la difendo]]''; 2000, p. 655) *Da una trama così convenzionale non si poteva pretendere di più. Recitazione spesso noiosa, assediata da dialoghi logorroici. (''[[Io, mammeta e tu]]''; 2000, p. 655) *Decoroso melodramma per donne con una [[Bette Davis|B. Davis]] sempre registrata come un cronometro svizzero. Qui il suo personaggio è positivo. Brevi, non grandiose ma efficaci le scene del terremoto. (''[[Io ti aspetterò]]''; 2000, p. 657) ====J==== *La storia di uno dei più mitici banditi della Frontiera – rivisitata poi parecchie volte in modi diversi – è esposta in questo film Fox in cadenze storicamente improbabili, ma suggestive nel suo impasto di scene d'azione e di sequenze di vita familiare. L'asciutta e tagliente regia di [[Henry King|H. King]], in contraddizione con la moraleggiante sceneggiatura di [[Nunnally Johnson]], ne fa uno dei pochi memorabili western degli anni '30. (''[[Jess il bandito]]''; 2010, p. 763) *[...] è uno stravagante pasticcetto sadomaso. (''[[Justine, ovvero le disavventure della virtù]]''; 2000, p. 679) ====K==== *[...] bizzarra miscela di fantasy, brivido e umorismo macabro che ha il merito di portare le sue premesse sino alle estreme conseguenze. (''[[Killer Klowns from Outer Space]]''; 2011, p. 778) *[...] l'australiano Beresford tenta di staccarsi dai "colossi" storico-religiosi hollywoodiani, riuscendovi soltanto in parte. Esterni in Sardegna esaltati dalla fotografia di Donald McAlpine, pregevoli i contributi di K. Adam (scene) e J. Mollo (costumi). Più che [[Richard Gere|Gere]], attore di medie virtù, spicca [[Edward Woodward|E. Woodward]], re Saul di epico spessore. (''[[King David]]''; 2000, p. 685) ====L==== *Riduzione di un testo teatrale, scritto e messo in scena dallo stesso R.W.F. l'anno prima, è il più autobiografico tra i suoi primi film e un ammirevole esempio di trasposizione dal palcoscenico allo schermo. Attraverso la duplice dialettica servo/padrone e amore/denaro sfocia, con la protagonista che alla fine si ritrova nella situazione di partenza, in un melodramma tipicamente fassbinderiano. (''[[Le lacrime amare di Petra von Kant]]''; 2000, p. 691) *[...] è – con ''[[Umberto D.|Umberto D]]'' (1952) – il risultato più alto del sodalizio [[Vittorio De Sica|De Sica]]-[[Cesare Zavattini|Zavattini]] e uno dei capolavori del neorealismo, quello che con ''[[Roma città aperta|Roma, città aperta]]'' (1945) fu più conosciuto all'estero. L'amore per i personaggi diventa vera pietà, la poesia del quotidiano non nasconde la realtà sociale. (''[[Ladri di biciclette]]''; 2000, p. 692) *Poco amato dagli hitchcockiani "puri" – e dallo stesso regista a causa degli errori di costruzione drammatica, dovuti alla deliberata fedeltà ai fatti; inoltre non ebbe successo di pubblico –, è un cupo, austero apologo sui temi del falso colpevole, del doppio e dell'inconscia paura di vivere. Frutto di una visione cristiana del mondo, fondato sul peccato originale [...]. [[Henry Fonda|H. Fonda]], così neutro, è perfetto, ma [[Vera Miles|V. Miles]] non gli è inferiore. (''[[Il ladro (film 1956)|Il ladro]]''; 2000, p. 692) *Abilmente in bilico tra realismo e fantasia, è più interessante che divertente. (''[[Un ladro in paradiso]]''; 2000, p. 694) *Il romanzo di [[Pasquale Festa Campanile|P. Festa Campanile]] (1977) non è senza meriti, ma, trasposto in film, perde in sottigliezza quel che acquista in comicità farsesca. [[Enrico Montesano|E. Montesano]] s'impegna assai, [[Claudio Cassinelli|C. Cassinelli]] fa un Cristo dignitoso. (''[[Il ladrone]]''; 2000, p. 694) *Da un best seller (1903) di Henry De Vere Stacpoole, già portato sullo schermo in Inghilterra nel 1949 con ''[[Incantesimo nei mari del sud|Incantesimo nei Mari del Sud]]''. [[Randal Kleiser|R. Kleiser]], regista buono a poco e capace di tutto, ne ha cavato uno sciropposo fotoromanzo sentimentale, tutto imperniato sull'attesa: quando fornicheranno? Bella fotografia di Nestor Almendros. (''[[Laguna blu]]''; 2000, p. 695) *Fanno da traino a questa commedia toscana di caratteri la mora [[Maria Grazia Cucinotta|M.G. Cucinotta]] e [[Alessandro Haber|A. Haber]], prof. di filosofia e pittore della domenica, che si esibisce in una breve scena di infallibile recitazione spiritata. Commedia simpatica e fluttuante dove si colgono i debiti verso ''[[Amici miei]]'', gli echi dell'umorismo sulfureo dei [[Giancattivi]] e le tracce del naturalismo sociale nel quale si muovono i film-maker toscani con il loro campione [[Giuseppe Ferlito]]. (''[[I laureati]]''; 2000, p. 700) *Singolare equazione tra l'orripilante occidentale e il sadico orientale, unisce l'horror film di vampiri più classico al genere kung-fu. Un po' gratuito a livello narrativo, ma a modo suo affascinante. (''[[La leggenda dei 7 vampiri d'oro]]''; 2000, p. 703) *Visionario e rarefatto, ermetico e allegorico, incline al manierismo, ma con molti momenti e immagini di solenne bellezza. (''[[La leggenda della fortezza di Suram]]''; 2010, p. 801) *Thriller condotto con efficacia per tenere lo spettatore in tensione fino al finale a sorpresa. (''[[La lettera accusatrice]]''; 2000, p. 709) *Scritto con Franco Bernini e Umberto Contarello, il 7° film di [[Carlo Mazzacurati|Mazzacurati]] è più intelligente che riuscito, ma rimane un paradosso: la più originale commedia italiana della stagione 2000-2001 non ha trovato pubblico forse perché raffinata nella scrittura registica (la dolcezza dei paesaggi veneti nelle luci dell'ottimo A. Pesci), troppo agra e ironica nel tratteggiare il triste benessere e l'arroganza aggressiva del Nordest opulento, troppo intenta nell'esprimere empatia o nel concedere simpatia ai suoi due ''dropout'' (che poi sono due ''mona'' per il loro pessimo rapporto col denaro), ma anche alla vitalità cialtrona del "rom" di [[Toni Bertorelli|Bertorelli]]. Insomma: troppo colto e anomalo per avere successo. Recitato bene da tutti, benissimo da [[Fabrizio Bentivoglio|Bentivoglio]]. (''[[La lingua del santo]]''; 2010, p. 815) *[...] è un film edificante che gronda di buoni sentimenti. Inutilmente [[Mark Robson|M. Robson]] cerca di dargli il taglio di un racconto di azione avventuroso-bellica. [...] Segnò la definitiva riconsacrazione di [[Ingrid Bergman|I. Bergman]] dopo lo scandaloso matrimonio con [[Roberto Rossellini|R. Rossellini]]. (''[[La locanda della sesta felicità]]''; 2000, p. 718) *Poco apprezzato dalla maggior parte dei pedanti critici dell'epoca, il 1° film britannico di [[Stanley Kubrick|S. Kubrick]] migliora ogni anno che passa: anche a livello stilistico e drammaturgico, la scrittura filmica rivela le sue qualità, reggendo il confronto con la capziosa prosa di [[Vladimir Nabokov|Nabokov]]. Più che un dramma, è una inventiva e persino divertente commedia nera in cui si riconoscono diversi temi del successivo cinema kubrickiano. Recitazione ad alto livello con un [[Peter Sellers|P. Sellers]] straordinario nel suo proteiforme istrionismo. (''[[Lolita (film 1962)|Lolita]]''; 2000, p. 720) *2° film di [[Erminio Macario|Macario]], restituito alle sue origini piemontesi, girato a gran velocità dopo ''[[Imputato, alzatevi!]]'', inzeppato di riferimenti di attualità. Le connotazioni piccolo borghesi del comico cominciano ad accentuarsi. (''[[Lo vedi come sei... lo vedi come sei?]]''; 2000, p. 723) *È il 1° film con [[Alida Valli|A. Valli]]-[[Fosco Giachetti|F. Giachetti]], una coppia che diventerà famosa in quegli anni. Il 1° in cui [[Mario Mattoli|M. Mattòli]] fa tutto da solo. Il 1° presentato con la frase di lancio "i film che parlano al vostro cuore". A. Valli e [[Clara Calamai|C. Calamai]] incredibilmente sorelle. (''[[Luce nelle tenebre]]''; 2000, p. 724) *[...] l'idea di origine non è male, ma [[Aurelio Chiesa|A. Chiesa]] non ha saputo farne buon uso. Inerte e prolisso. (''[[Luci lontane (film 1987)|Luci lontane]]''; 2000, p. 726) *Si sente la mano di [[Jacques Laurent|Cecil de Saint-Laurent]], autore di ''Caroline Cherie'' e sceneggiatore con Christian-Jaque e con Jacques Sigurd: è storia spudoratamente romanzata. Spettacolo fastoso di cartapesta. Cauto erotismo di lusso sapientemente amministrato. Lucrezia più disgraziata che colpevole. (''[[Lucrezia Borgia (film 1953)|Lucrezia Borgia]]''; 2000, p. 726) *Sullo sfondo (allora quasi inedito per il cinema) dei monti calabresi si svolge un dramma rusticano di passioni e psicologie elementari e schematiche, ma – in coppia con [[Silvana Mangano|S. Mangano]] reduce da ''[[Riso amaro]]'' – [[Amedeo Nazzari|A. Nazzari]] dà una delle sue migliori interpretazioni. (''[[Il lupo della Sila]]''; 2000, p. 733) ====M==== *Irrealista sino all'astrazione, ma con una carica critica verso la rigidità del sistema scolastico. (''[[Maddalena... zero in condotta]]''; 2000, p. 740) *[...] ha le ambizioni di una favola simbolica sul rifiuto di uscire dal mondo incantato dell'infanzia e sul modo con cui si avvelenano i suoi "verdi paradisi". In assenza di un linguaggio pertinente, lo scavalcamento del livello realistico per attingere i cieli alti del lirismo e della metafora si trasforma in comicità involontaria. Volonterosamente filodrammatici i 3 interpreti. (''[[Maladolescenza]]''; 2000, pp. 748-749) *È il 3° Frankenstein, e il peggiore, dell'onorevole Mr. Fisher, mal servito da un copione che sembra scritto in stato di ebbrezza alcolica. (''[[La maledizione dei Frankenstein]]''; 2000, p. 750) [[File:Malinconico autunno (1958) Gil - Sanson - Nazzari.jpg|miniatura|[[Yvonne Sanson]] e [[Amedeo Nazzari]] in ''[[Malinconico autunno]]'']] *[[Raffaello Matarazzo|R. Matarazzo]] (1909-66) ricalca con stanco languore temi, toni e metodi della stagione felice di ''[[Catene (film 1949)|Catene]]'' e ''[[Tormento (film 1950)|Tormento]]'', rimettendo insieme per l'ultima volta la coppia [[Amedeo Nazzari|Nazzari]]-[[Yvonne Sanson|Sanson]]. È un cinema che si ripiega su sé stesso e si affloscia. (''[[Malinconico autunno]]''; 2000, p. 751) *È la stuzzicante commedia erotica – a Catania, anni '50, aria alla [[Vitaliano Brancati|Brancati]] – che lanciò la farinacea [[Laura Antonelli|L. Antonelli]], splendidamente fotografata dal grande [[Vittorio Storaro]]. (''[[Malizia (film)|Malizia]]''; 2000, p. 751) *Curioso film, ricco di possibilità sostanzialmente non realizzate a causa di un intreccio debole e un po' confuso, ma anche di momenti interessanti e di un'ambientazione suggestiva. (''[[La mano dello straniero]]''; 2000, p. 758) *Un classico del genere strappalacrime-cattolico-edificante ad alto tasso di zuccheri sentimentali. (''[[Marcellino pane e vino]]''; 2000, p. 761) *Realizzato con mano sicura e con una grande ricchezza di mezzi, si avvale del fior fiore degli attori dell'epoca con una galleria di tipi ben caratterizzati, di una cornice decorativa di calibrata eleganza e di un adattamento, curato dal regista col commediografo Alessandro De Stefani, di apprezzabile stringatezza. È, a ritroso, l'elogio della nuova borghesia postrisorgimentale, opposta alla fatua decadenza dell'aristocrazia. Notevoli contributi di Ottavio Scotti scenografo e Maria De Matteis costumista. (''[[I mariti (Tempesta d'anime)|I mariti - Tempesta d'amore]]''; 2000, p. 768) *Come una gassosa sgasata. (''[[Un marito per il mese d'aprile]]''; 2000, p. 769) *Forse il film più psicanalitico di A. Hitchcock, e uno dei più incompresi e sottovalutati, uno dei suoi pochi insuccessi di pubblico. Divise anche la critica: i più lo considerano poco riuscito, nonostante la sua inquietante intensità (vicina a quella di ''Vertigo''), i meno lo tengono per un capolavoro per il modo con cui in questa perversa storia d'amore si alternano fiamme romantiche, misteri contorti della psiche, sospetti polizieschi. Memorabile interpretazione di T. Hedren (1935), mentre quella di S. Connery (1930) soffre dell'irrisolta duplicità con cui è scritto il personaggio: il suo atteggiamento protettivo (anche per autocensura) prevale troppo sul feticismo sadico. (''[[Marnie]]''; 2000, pp. 770-771) [[File:Marlene Dietrich in Morocco trailer.jpg|miniatura|[[Marlene Dietrich]] in ''[[Marocco (film 1930)|Marocco]]'']] *È il 1° dei 6 film Paramount della coppia [[Josef von Sternberg|Sternberg]]-[[Marlene Dietrich|Dietrich]]. È anche il solo dove il mito di [[L'angelo azzurro (film 1930)|Lola-Lola]] è confrontato con un altro mito divistico, quello di un uomo fatale, concupito da tutte e inafferrabile. Tratto da un romanzetto di [[Benno Vigny]], è incantevolmente e perversamente stupido. (''[[Marocco (film 1930)|Marocco]]''; 2000, p. 771) *Scritto da [[Paddy Chayefsky]], ha il respiro narrativo di un racconto e le sue origini televisive sono evidenti. Un film senza grossi drammi, senza psicanalisi, che narra una realtà che diventa verità. È il primo dei teledrammi che verso la metà degli anni '50 furono rifatti a basso costo per il cinema, portando una ventata d'aria fresca nel cinema hollywoodiano. Anche se oggi la sua novità è difficilmente riconoscibile, grande fu la sua importanza storica. (''[[Marty, vita di un timido]]''; 2000, p. 772) *Attraverso la finzione romanzesca [[John Ford|Ford]] e il suo sceneggiatore Frank S. Nugent alludono a [[George Armstrong Custer|Custer]] e alla disfatta di Little Big Horn. Delizioso nella descrizione della vita in un forte, dialettico nella contrapposizione ideologica dei vari modi di concepire l'onore, la disciplina e gli altri caratteri della vita militare. (''[[Il massacro di Fort Apache]]''; 2000, p. 776) *Inadatta alla parte eppure affascinante, nonostante il contesto che spesso sfiora l'imbecillità o il ridicolo, [[Greta Garbo|G. Garbo]] dà qui un'altra prova del suo potere di irradiazione. (''[[Mata Hari (film 1931)|Mata Hari]]''; 2000, p. 777) *[...] è sicuramente il più costoso, probabilmente il più cupo, forse il più fantasioso ''cyber-action movie'' degli anni '90. Frutto di una disinvolta ibridazione tra il cinema d'arti marziali di Hong Kong, l'ideologia violenta del videogame, la fantascienza alla [[Philip K. Dick|P.K. Dick]] e la grafica dei fumetti, è un giocattolone divertente a livello figurativo e scenografico e sul piano dell'azione: sdoppiamenti, combattimenti, effetti speciali a iosa. Nel resto è un pastrocchio saccente e misticheggiante. I suoi fautori, interessati e non, sostengono che bisogna vederlo tre volte: la prima per l'impatto emotivo, la seconda per capire la storia, la terza per coglierne i significati più profondi. (''[[Matrix]]''; 2000, p. 780) *Guai a catena. Con la regina del melodramma italiano degli anni '50, [[Yvonne Sanson|Y. Sanson]], più infelice e disgraziata che mai. Bisogna avere un cuore di pietra per non divertirsi. (''[[Menzogna (film)|Menzogna]]''; 2000, p. 785) *Il grande impiego di mezzi, la cura per i costumi e l'ambientazione non bilanciano lo scarso approfondimento dei caratteri e il ritmo sonnolento della narrazione. (''[[Le meravigliose avventure di Marco Polo (Lo scacchiere di Dio)|Le meravigliose avventure di Marco Polo]]''; 2000, p. 786) *[...] 5° film di [[Nanni Moretti|N. Moretti]], il più grave e il meno nevrotico: la pena prevale sul sarcasmo, la costernazione sull'indignazione. Pur nel suo lucido laicismo di fondo, è il 1° film italiano sulla condizione sacerdotale. Nonostante una certa invadenza dell'attore a scapito del regista, Moretti ha alzato il tiro e fatto centro. (''[[La messa è finita]]''; 2000, p. 788) *Ispirata ai quattro Vangeli (ma in particolare a [[Vangelo secondo Marco|quello di Marco]]) con una forte componente mariana e una premeditata omissione del contesto storico-politico, questa vita di Cristo si rivolge all'umanità più che alla divinità del personaggio, espungendo gran parte dei miracoli e le profezie sulla fine del mondo e riducendo al minimo i riferimenti al soprannaturale. Esplicitamente popolare nel rispetto della tradizione iconografica, quasi da presepio, è un film tutto rosselliniano nell'illuminata indolenza, nel ritmo incalzante, nella disadorna semplicità della scrittura, nella trasparenza dello stile che può sembrare sciattezza. (''[[Il messia]]''; 2000, pp. 788-789) *Raccontato in tempo reale con una ingegneria narrativa che ha il suo culmine nella sparatoria finale, è una lezione di etica civile in forma di western e soffre di un certo schematismo delle psicologie e della tesi. (''[[Mezzogiorno di fuoco]]''; 2000, p. 791) *Campione stagionale d'incassi negli USA in guerra, questa commedia sentimentale, imperniata sui buoni sentimenti e su un'idillica visione del mondo, può apparire oggi sdolcinata e svenevole, ma i duetti tra [[Bing Crosby|B. Crosby]] e [[Barry Fitzgerald|B. Fitzgerald]] rimangono deliziosi. (''[[La mia via]]''; 2000, p. 794) *Caposaldo del cinema hollywoodiano sui reduci [...]. Il lavoro del fotografo [[Gregg Toland]] su specchi, plexiglas e altre superfici riflettenti è straordinario. (''[[I migliori anni della nostra vita (film 1946)|I migliori anni della nostra vita]]''; 2000, p. 798) *È un proseguimento ideale dei ''Trinità'' (manca [[Bud Spencer]]) e per molti versi è meglio dei suoi "genitori": la contrapposizione [[Terence Hill|Hill]]-[[Henry Fonda|Fonda]] è un'invenzione furbesca che tiene in piedi un western allegro e divertente. Ideato e prodotto da [[Sergio Leone]]. (''[[Il mio nome è nessuno]]'', 2000, p. 807) *Tentativo, parzialmente riuscito, di uscire dalla cronaca neorealistica per la via di un surrealismo grottesco e di una tenera buffoneria, minacciati da un poeticismo fumoso. (''[[Miracolo a Milano]]''; 2000, p. 809) *Deliziosa commedia fantastica alla [[Frank Capra]], forse il migliore film natalizio nella storia di Hollywood per la sapiente miscela di sentimento e umorismo; l'esaltazione della fantasia e della buona volontà si accompagna a soffici, ma precise, notazioni satiriche sull'ideologia americana del successo, del dollaro, del carrierismo, del consumismo, di un pragmatismo che appiattisce e deprime la vita e i rapporti sociali. Per bambini, ma anche per adulti. Scritto con garbo e brio, recitato benissimo in tutti i reparti. (''[[Il miracolo della 34ª strada]]''; 2000, p. 809) *Ai limiti del ridicolo e del Kitsch più efferato, il plot serve a [[Josef von Sternberg|J. von Sternberg]] per uno dei suoi film più deliranti per stravagante barocchismo [...] che esalta, sbeffeggiandola, tutta la anarchica mitologia sternberghiana; una galleria di personaggi memorabili nella loro perversa bizzarria, colpi di scena a ripetizione, sequenze di sinistra forza descrittiva: il casinò come girone infernale, il banchetto di Mother Gin Sling, il carnevale del Capodanno cinese. (''[[I misteri di Shanghai]]''; 2000, p. 816) *[...] sfarzoso, accademico e greve [...]. (''[[La monaca di Monza (film 1962)|La monaca di Monza]]''; 2000, p. 826) *Se Turi Vasile, Diego Fabbri, Ennio Flaiano, Antonio Pietrangeli, Jean Ferry, Suso Cecchi D'Amico – responsabili del testo deleterio col regista – meriterebbero una severa condanna, A. Nazzari e A. Valli sono assolti per insufficienza di prove, gli altri attori per non aver commesso il fatto. (''[[Il mondo le condanna]]''; 2000, p. 829) *[...] tante firme per una gradevole commedia con due ottimi protagonisti, musiche efficaci. (''[[Montecarlo (film 1956)|Montecarlo]]''; 2000, p. 832) *[...] un giallo vecchiotto e datato con una suggestiva ambientazione e colpi di scena a ripetizione. (''[[Il mostro che uccide]]''; 2000, p. 842) *Spavento e horror in giuste dosi con risvolti di simpatia per la creatura e sottintesi erotici. (''[[Il mostro della laguna nera]]''; 2010, p. 952) ====N==== *77° film di [[Bette Davis|B. Davis]], ancora una volta alle prese con un personaggio sinistro, ma giuocato su un registro "freddo" e frenato. Il merito è della regia, ma anche della sceneggiatura (da un romanzo di Evelyn Piper) di Jimmy Sangster: la partita di gatto e topo tra la governante e il bambino è diretta con un crescendo magistrale. (''[[Nanny, la governante]]''; 2000, p. 852) *Tratto dal romanzo di George Dyer, è un thriller nella migliore tradizione della Warner Bros, condotto a un ritmo veloce fino all'ultimo respiro, fotografato – benissimo – da Tony Gaudio. Personaggi stereotipati ma funzionali. B. Davis intensa. (''[[Nebbia a San Francisco]]''; 2000, p. 858) *Sceneggiato con [[Suso Cecchi D'Amico]], è più un film d'attori (anzi di attrici) che d'autore, ma contraddistinto, come quasi sempre in [[Renato Castellani|Castellani]], da un sapiente ritmo narrativo: una macchina che funziona come un orologio, nonostante l'intelaiatura rapsodica. (''[[Nella città l'inferno]]''; 2000, p. 861) *[[Max Ophüls|Ophüls]] prese in mano il film, iniziato da [[John Berry]], in condizioni disastrose e si districò ammirevolmente. È il suo film più fittamente parlato, ma gli attori sono diretti benissimo. Assai interessante la tematica. (''[[Presi nella morsa|Nella morsa]]''; 2000, p. 862) *Personaggio-guida di questo film sui disinganni e le curiosità erotiche dell'infanzia, cavato da un romanzo di [[Cesare Lanza]], è il piccolo, precoce e sdentato {{sic|Jo}} ([[Sven Valsecchi|S. Valsecchi]]), innamorato della cuginetta Nené ([[Leonora Fani|E. Fani]]), tredicenne sveltina [...]. Pastosa fotografia di [[Pasqualino De Santis|P. De Santis]], garbate musiche di [[Francesco Guccini]] e una galleria di personaggi tra cui [[Rita Savagnone|R. Savagnone]], esimia doppiatrice e brava attrice, un ottimo [[Tino Schirinzi|T. Schirinzi]] [...]. (''[[Nenè (film)|Nenè]]''; 2000, p. 865) *Curioso noir giudiziario, forse sottovalutato, scritto da Johann Latimer da una storia di Gordon McDonell che fornì a Hitchcock il soggetto di ''[[L'ombra del dubbio (film 1943)|L'ombra del dubbio]]''. (''[[Nessuno mi crederà]]''; 2000, p. 866) *È il 1° techno-thriller che fa perno su Internet, in forma di incubo e in cadenze di racconto da inseguimento. Assurdo a livello logico, sul piano emotivo è una sagra del già visto, del banale, del prevedibile. In questo veicolo per la [[Sandra Bullock|Bullock]] che ha grinta, grazia e sessappiglio, soltanto il contesto informatico è interessante. (''[[The Net - Intrappolata nella rete]]''; 2010, p. 983) *2 parti, 2 atmosfere: il nero notturno metropolitano, il bianco innevato del villaggio. E una conversione emotiva. Il tema centrale è tipico di [[Nicholas Ray|Ray]]: la violenza dentro noi tutti, e l'influenza dell'ambiente e della famiglia sul carattere. Un po' schematico (Ray lo considerò riuscito a metà), ma il sobrio lirismo dello stile e la forza dell'interpretazione ([[Robert Ryan|Ryan]] specialmente) sono innegabili. Bianconero di G.E. Dishant e musica suggestiva di [[Bernard Herrmann|B. Herrmann]]. (''[[Neve rossa (film)|Neve rossa]]''; 2010, p. 984) *{{NDR|Su [[Steven Seagal]]}} Al suo confronto, in termini di recitazione, [[Chuck Norris]] sembra [[Laurence Olivier]]. (''[[Nico (film)|Nico]]''; 2000, p. 870) *Attivo nel muto dal 1915, [[Guido Brignone|Brignone]] (1887-1959) diresse la 27enne [[Yvonne Sanson|Sanson]], nata a Salonicco, regina del melodramma, dall'anatomia vistosa e dal volto addolorato in questo drammone napoletano alla [[Carolina Invernizio]] che non vale quelli di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]]. (''[[Noi peccatori]]''; 2000, p. 877) [[File:Noivivi giachetti+valli.jpg|miniatura|[[Fosco Giachetti]] e [[Alida Valli]] in ''[[Noi vivi]]'']] *[...] è un melodramma quasi tutto d'interni, cupo, monocorde, affidato al bianconero aspro di Giuseppe Caracciolo che tende a creare un'atmosfera grigia e nebbiosa e punta sui primi piani. Efficace e funzionale la squadra degli interpreti (altro punto a favore della regia) tra cui spiccano un sobrio, intenso [[Fosco Giachetti|Giachetti]] e la malinconica [[Alida Valli|Valli]] nel fulgore dei suoi ventun anni. (''[[Noi vivi|Noi vivi - Addio, Kira]]''; 2000, p. 877) *[...] è uno ''shocker'' di importanza storica che aprì la strada alla profonda metamorfosi del cinema orrorifico tra gli anni '70 e '80, imperniato sull'ossessione fantastica dello smembramento del corpo rappresentato in tutta la sua fisicità. Forsennato e visionario, è leggibile a diversi livelli. (''[[Non aprite quella porta (film 1974)|Non aprite quella porta]]''; 2000, p. 879) *Violenza portata a livelli di truculenza insostenibile che viene poi spinta inutilmente verso un grottesco senza freni. L'itinerario successivo di [[Tobe Hooper|T. Hooper]] (1944) ha dimostrato che aveva poco da dire. Bisogna arrivare fino a ''[[The Mangler - La macchina infernale|The Mangler]]'' (1994) per trovare un film notevole, almeno in parte. (''[[Non aprite quella porta - Parte 2]]''; 2000, p. 879) *È un congegno teatrale [...] che non ha trovato né uno sceneggiatore né un regista adatti: tutto funziona – gli interpreti, il dialogo, l'ambientazione – tranne il racconto che non ha né ritmo né invenzioni. (''[[Non siamo angeli (film 1955)|Non siamo angeli]]''; 2000, p. 883) *Con la cauzione di una scrupolosa fedeltà alla cronaca, è un edificante film di propaganda religiosa, caratteristico del periodo di guerra fredda: quasi più anticomunista che filocattolico. Alla Warner dovevano farsi perdonare di aver prodotto ''[[Mission to Moscow]]'' (1943). (''[[Nostra Signora di Fatima (film)|Nostra Signora di Fatima]]''; 2000, p. 888) *Sulla base di un romantico e spudorato melodramma d'amore (scritto benissimo da [[Ben Hecht]] che, con [[Claude Rains|C. Rains]], fu "nominato" all'Oscar), è un thriller razionalista e crudele che trasmette allo spettatore emozioni e malessere. Il suo leit-motiv è il bere. [[Ingrid Bergman|Bergman]] iperluminosa. A differenza degli altri film hitchcockiani di spionaggio, non c'è spazio per l'umorismo. (''[[Notorious - L'amante perduta]]''; 2000, p. 889) *[...] è forse la migliore versione del romanzo, sicuramente la più fastosa (più di 3000 comparse) e la più suggestiva a livello figurativo (splendido bianconero di Joseph H. August, scene di Van Nest Polglase). L'interpretazione di Laughton fu molto lodata, ma oggi appare schiacciata dal trucco e dal poco spazio che la sceneggiatura gli concede per approfondire la psicologia del personaggio. Ne escono meglio M. O'Hara e C. Hardwicke in una compagnia di attori ben diretti da un Dieterle che mise a frutto la lezione del grande regista teatrale Max Reinhardt. Non sono da trascurare, perché inseriti con accorta leggerezza, gli accenni polemici contro l'oscurantismo, il fanatismo, la violenza, la discriminazione razziale, implicitamente diretti all'ideologia e alla politica del nazionalsocialismo. (''[[Notre Dame (film 1939)|Notre Dame]]''; 2000, p. 889) *Uno dei più teneri film d'amore nella Hollywood degli anni '30. È anche appassionato, ma il fuoco cova sotto le ceneri, grazie a un [[King Vidor|Vidor]] insolitamente misurato che descrive bene l'ambiente di emigrati polacchi. 3° e ultimo tentativo di [[Samuel Goldwyn]] di fare di [[Anna Sten|A. Sten]] una nuova [[Greta Garbo|Garbo]]. (''[[Notte di nozze (film 1935)|Notte di nozze]]''; 2000, p. 894) *[...] è uno dei tanti film di [[Bela Lugosi]] detto "''the king of horror''". Questa volta gli sceneggiatori hanno raschiato il fondo del barile. (''[[Notti di terrore|La notte dei pipistrelli]]''; 2010, p. 1012) *Girato a ritmo frenetico, immagini ricercate e patinate secondo i canoni della pubblicità postmoderna, colonna sonora accattivante: un interminabile spot pubblicitario che tenta di vendere il prodotto "sesso". (''[[9 settimane e ½]]''; 2000, p. 899) ====O==== *Vi si porta alle estreme conseguenze la riflessione sul cinema come ''voyeurismo'' e atto di immobilizzazione della vita; la sdrammatizzazione del racconto accresce l'efficacia della dimostrazione le cui implicazioni sono multiple e tortuose come in un giuoco di specchi. (''[[L'occhio che uccide]]''; 2000, p. 906) *[...] è un noir a tesi dove la scrittura registica di taglio espressionista, peraltro applicata da [[Edward Dmytryk|E. Dmytryk]] con artificiosità, è subordinata al messaggio antirazzista, indebolendolo per mancanza di approfondimento. Pur non trascurando l'influenza del neorealismo italiano nella produzione RKO di quel periodo di cui fu un'opera di punta (e come tale premiata a Cannes), rimane da constatare l'idoneità del film noir a suggerire il malessere, le frustrazioni, le fobie del primo dopoguerra negli Stati Uniti. (''[[Odio implacabile]]''; 2000, p. 908) *Uno dei migliori film di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] in assoluto, apprezzato persino dai critici e dagli spettatori più refrattari al suo fascino, dai fautori della verosimiglianza e della psicologia. [...] È il suo thriller più quieto, affabile, inquietante. (''[[L'ombra del dubbio (film 1943)|L'ombra del dubbio]]''; 2000, p. 914) *18° film di [[Nicholas Ray|Ray]], e inizio della sua parabola discendente. 2 temi a lui cari: bellezza e violenza, qui entrambi attributi della natura. Fotografia bellissima. Antropologicamente presuntuoso e schematico. (''[[Ombre bianche]]''; 2000, p. 916) *È forse il migliore dei ''whodunit'' (chi l'ha fatto?) [[Alfred Hitchcock|hitchcockiani]], un genere che il regista non amava. Ma, accettato lo schema, sono parecchie le tragressioni. [[Herbert Marshall|Marshall]] eccellente. (''[[Omicidio!|Omicidio]]''; 2000, p. 917) *Questo ''[[Rocco e i suoi fratelli]]'' degli antipodi, tratto dal romanzo omonimo di Alan Duff, è un melodramma iniziatico, romanzo di formazione, tragedia urbana con eccessi, truculenze, ridondanze, condotto a ritmo incalzante, impregnato di un'energia coinvolgente, illuminato dalla memorabile Madre Courage di [[Rena Owen|R. Owen]]. (''[[Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri]]''; 2000, p. 918) *È, in una certa misura, il patto di Faust aggiornato alla moderna tecnologia. L'idea originale è di un romanzo di David Ely, sapientemente sceneggiato da Lewis John Carlino. Come con la fantapolitica di ''[[Va' e uccidi]]'' (1962), [[John Frankenheimer|Frankenheimer]] è a suo agio con la fantasociologia; gli dà una mano con un suggestivo bianconero il vecchio James Wong Howe, operatore di merito. Finale allucinante, attaccare le cinture. (''[[Operazione diabolica]]''; 2000, p. 921) *[...] uno dei più foschi e appenati {{NDR|film}} di Bergman. Il ricorso all'espediente dei fantasmi è giocato sulle corde di una ironia romantica che, nelle intenzioni dell'autore, è uno strumento per far sì che lo spettatore non s'identifichi nei personaggi, ma mantenga un distacco critico. (''[[L'ora del lupo]]''; 2000, p. 923) [[File:Orca (1977) trailer - Richard Harris 3.png|thumb|[[Richard Harris]] ne ''[[L'orca assassina]]'']] *Tentativo poco riuscito di mischiare orrore, suspense ed ecologia in un'avventura in cui si passa dalla parte della preda. (''[[L'orca assassina]]''; 2010, p. 1049) *Scritto e diretto dallo sceneggiatore di ''[[9 settimane e ½|Nove settimane e ½]]'', è un PIF (prodotto industriale di finzione) che può essere classificato, secondo i gusti, come un porno soft passabilmente idiota o come una macchina erotica la cui benzina è fornita dal folclore brasiliano. Persone del dramma: 1) enigmatico e abbronzatissimo uomo d'affari con qualche problema sessuale e cerchietto d'oro all'orecchio sinistro; 2) giovane avvocata di strepitosa anatomia, sottoposta a Rio de Janeiro a molteplici tentazioni della carne; 3) dinamica manager ad alta tensione che si assenta dall'azione, spostandosi a Buenos Aires. Erotismo acquatico che spande. Le varie edizioni del film variano di lunghezza secondo gli usi censori locali. (''[[Orchidea selvaggia (film 1989)|Orchidea selvaggia]]''; 2000, p. 925) *Ben confezionato, il prodotto è di una banalità e frivolezza irrecuperabili ma, a modo suo, documento di un'epoca. Componente erotica esplicita. (''[[Ore 9: lezione di chimica]]''; 2000, p. 926) *C'è qualche eco del grande [[David Wark Griffith|Griffith]] in questo melodramma all'aria aperta sullo sfondo dei montagnosi paesaggi canadesi. Personaggi disegnati con l'accetta. (''[[Ossessione di donna]]''; 2000, p. 934) *L'arrivo di tre ambigui domestici e l'apparizione "impossibile" del marito rafforza il clima angoscioso di questa ''ghost story'' di occupazione, risolta con un colpo di scena finale alla [[M. Night Shyamalan|Shyamalan]] che ne ribalta la natura e i significati. Chi sono gli "altri", gli "intrusi" della casa? Il tema del mondo dei morti che si mescola con quello dei vivi innerva questa storia, strutturata a scatole cinesi e fondata su quell'esitazione che, secondo [[Cvetan Todorov|Tzvetan Todorov]], è il principio che dà vita al fantastico: qui l'incertezza è, insieme, dello spettatore e di alcuni personaggi. Il finale che la scioglie riporta al livello realistico (o almeno razionale in chiave psicoanalitica) un film che comincia dove finisce la storia di [[Medea]]. [[Alejandro Amenábar|Amenabar]], anche sceneggiatore, lo governa con astuzia imitativa, virtuosistica compattezza figurativa (fotografia di Javier Aguirresarobe) e innegabile efficacia nel sostenere la suspense. Ben doppiata da [[Chiara Colizzi]], la [[Nicole Kidman|Kidman]] sostiene intrepidamente il confronto con [[Deborah Kerr]] e altre [[Joan Fontaine]] del passato. (''[[The Others (film 2001)|The Others]]''; 2010, p. 1059) *[...] è un [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] con il ritmo veloce e il cinismo di un [[Howard Hawks|Hawks]]. Con ''[[Desiderio (film 1936)|Desiderio]]'' (1936), ''[[Angelo (film 1937)|Angelo]]'' (1937) e ''[[Ninotchka]]'' (1939), costituisce un piccolo trattato lubitschiano di economia politica sul fascino discreto del capitalismo. (''[[L'ottava moglie di Barbablù (film 1938)|L'ottava moglie di Barbablù]]''; 2010, p. 1059) *Un Ben Hur del cinema d'avanguardia. Il tentativo di un autoritratto in forma fantastica. Il diario di bordo di un autore. Il rapporto su un ingorgo esistenziale. Un film sulla confusione e sul disordine della vita. Uno dei massimi contributi a quel rinnovamento dei modi espressivi e alla rottura della drammaturgia tradizionale che ebbero luogo nel cinema a cavallo tra gli anni '50 e '60, rinnovamento che Fellini aveva già cominciato con "La Dolce Vita". Personaggi memorabili e sequenze d'antologia. Il suo vero contenuto è la fitta trama dei rapporti di Guido (Mastroianni, qui più che mai alter ego di Fellini) con la moglie e l'amante, con l'ambiente di lavoro e gli estranei, con i Guru della Chiesa e della Critica, col passato e l'avvenire, con sé stesso. "L'enfer c'est les autres", aveva detto Sartre. Fellini ribalta l'affermazione: la vita – e il cinema – sono gli altri, i vivi e i morti, gli esseri reali e le creature della fantasia. Bisogna accettarli tutti con amore, gratitudine, solidarietà. (''[[8½]]''; 2010, p. 1060) ====P==== *Il film è quasi inguardabile, ma si può ascoltare. (''[[I pagliacci (film 1943)|I pagliacci]]''; 2000, p. 943) *Bistrattato a suo tempo perché giudicato pretenzioso, fu poi rivalutato: è una bella storia d'amore raccontata in modi bizzarramente poetici e illuminata da una fulgida [[Ava Gardner|Gardner]]. Un film che ha il coraggio delle sue idee. (''[[Pandora (film)|Pandora]]''; 2000, p. 946) *Campione d'incassi a sorpresa della stagione 2003-04 davanti a ''[[Natale in India]]'' con grande gaudio di [[Leonardo Pieraccioni|L. Pieraccioni]] (anche produttore e sceneggiatore con [[Giovanni Veronesi]]), della Medusa e degli esercenti tutti. Caso più unico che raro di comico fiorentino alla camomilla, Pieraccioni, minacciato dai 40 anni, raggiunge qui il limite di una tisana calmante ed emolliente. (''[[Il paradiso all'improvviso]]''; 2010, p. 1075) *È un turgido melodramma in costume che appartiene al periodo d'oro (1939-44) della [[Bette Davis|Davis]], qui quasi superata da [[Barbara O'Neil|B. O'Neil]] [...]. (''[[Paradiso proibito]]''; 2000, p. 952) *Liberamente tratto da un romanzo di Bruna Piatti, questo ritratto di un'adolescente sgallettata che accumula esperienze amorose ed errori è l'occasione di una commedia agile, attendibile, lucida, senza cedimenti al moralismo, ma non superficiale nella descrizione della condizione femminile in una città di provincia. Intorno alla [[Catherine Spaak|Spaak]], maturata, una bella galleria di caratteri tra cui spiccano quelli di [[Salvo Randone|Randone]], [[Lando Buzzanca|Buzzanca]], [[Nino Manfredi|Manfredi]]. (''[[La parmigiana]]''; 2000, p. 954) *[...] è una partita a tre in cui la penuria di denaro del trio che fa una vita da bohème corrisponde alla privazione del sesso. [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] e [[Ben Hect|Hecht]] hanno camminato sul filo del rasoio per evitare, data la materia, gli attacchi delle potenti associazioni in difesa della pubblica moralità, ma incorsero ugualmente nella censura del Codice Hays, da poco entrato in vigore. [[Edward Everett Horton|E.E. Horton]], principe dei caratteristi, riesce a sopravanzare le 2 star maschili. (''[[Partita a quattro]]''; 2000, p. 955) *Western piacevole con una giusta dosatura di commedia e di dramma (con una rissa da saloon da antologia), con un [[James Stewart|J. Stewart]] che dietro la semplicità nasconde sicurezza di sé stesso, coraggio nell'azione, e una [[Marlene Dietrich|Marlene]] bella, sguaiata, prorompente che canta in modo indimenticabile ''See What the Boys in the Back Room Will Have''. (''[[Partita d'azzardo]]''; 2010, p. 1082) *Senza pretese, scorrevole. (''[[La paura fa 90]]''; 2000, p. 964) *[...] è un poliziesco di routine, ma vale più della sua fama. Ha il torto di raccontare una storia in cui sono i cattivi che hanno paura e di avere in [[Jane Wyman|J. Wyman]] un'attrice fuori parte, ma l'ambientazione londinese e teatrale è deliziosa: la prima mezz'ora (con la festa di beneficienza in giardino) e il finale sono notevoli e, in bilico tra ambiguità e volgarità, [[Marlene Dietrich|M. Dietrich]] lascia il segno. (''[[Paura in palcoscenico]]''; 2000, p. 964) *Tratto da un romanzo di Stuart Engstrand, è un film sotto il segno dell'eccesso, un noir esasperato, dominato dal chiaroscuro (fotografia di Robert Burks), così oltraggiosamente cattivo da diventare buono. (''[[Peccato (film)|Peccato]]''; 2000, p. 967) *Uno dei pochi insuccessi commerciali di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], e uno dei suoi rari film in costume. Conta per una [[Ingrid Bergman|I. Bergman]] (con [[Joseph Cotten|J. Cotten]] fuori parte) straordinaria, l'uso del piano-sequenza, l'ambientazione, la fotografia di [[Jack Cardiff|J. Cardiff]]. Verboso. Finale debole. (''[[Il peccato di Lady Considine]]''; 2000, p. 968) [[File:La peccatrice (film 1940) Paola Barbara.png|thumb|[[Paola Barbara]] ne ''[[La peccatrice (film 1940)|La peccatrice]]'']] *Film denso che dà spesso nel tragico. Melodramma con risvolti di critica sociale. Alcuni momenti di grande intensità. La [[Paola Barbara|Barbara]] è di un'espressività penetrante. (''[[La peccatrice (film 1940)|La peccatrice]]''; 2000, p. 969) *È un grottesco poema satirico che osa paragonare la dittatura stalinana a quella hitleriana con un accostamento che a molta parte della sinistra occidentale ripugnava allora e oggi ripugna ancora (un po' meno). (''[[Pentimento (film 1984)|Pentimento]]''); 2010, p. 1099) *Un film che parla al cuore: un dramma "[[Melodramma strappalacrime|d'appendice]]", quel genere che in letteratura ebbe la sua stagione di grazia nel periodo umbertino e che il pubblico popolare italiano continuò ad amare fino agli anni '60. (''[[Perdonami!|Perdonami]]''; 2000, p. 975) *Film così, oggi, non sanno farli più, e non soltanto perché attori con quel carisma non ne esistono più in circolazione. L'assurdo e il sublime vanno a braccetto, la 1ª parte è nettamente superiore alla 2ª, ma perché chiedere la luna quando si hanno le stelle? [...] [[Bette Davis|B. Davis]] era capace di tutto, anche di un personaggio romantico. (''[[Perdutamente tua]]''; 2000, p. 976) *[...] è diventato un film sadiano di forte suggestione e di inquietante atmosfera esotica con la sequenza della caccia splendidamente fotografata e montata. È interessante come predecessore di ''[[King Kong (film 1933)|King Kong]]'' [...]. (''[[Pericolosa partita]]''; 2000, p. 978) *Il programmatico disinteresse per la logica narrativa esplode nel delirio truculento dell'ultima mezz'ora con 4 o 5 finali infilati l'uno nell'altro, ulteriore dimostrazione di un narcisismo esibizionistico quasi disperato. (''[[Phenomena]]''; 2010, p. 1113) *Suspense, bizzarria, sorprese ed effetti speciali primitivi ma efficaci. (''[[Il pianeta proibito]]''; 2000, p. 986) *L'anomala misoginia di [[Robert Aldrich|R. Aldrich]] tocca qui il vertice del barocchismo. (''[[Piano... piano, dolce Carlotta]]''; 2000, p. 986) *Potabile sul versante della commedia, insopportabile quando inclina al sentimentalismo. (''[[Piccole donne (film 1949)|Piccole donne]]''; 2000, p. 989) *Ambientato alla fine dell'Ottocento, è uno dei più perfetti esempi di teatro filmato che paradossalmente diventa cinema proprio nella misura in cui [[William Wyler|Wyler]] è rimasto fedele non solo al dramma (1939) di [[Lillian Hellman]], ma alla scenografia e alla messinscena. Alle luci il grande [[Gregg Toland]]. L'unica riserva che si può fare è, paradossalmente, quella di un eccesso di perfezione. (''[[Piccole volpi]]''; 2000, p. 989) *Tratto da un best seller (1933) di [[Erskine Caldwell]], molto discusso per il suo crudo realismo incline al grottesco, e sceneggiato da [[Philip Yordan]]. Accolto severamente dalla critica, forse a causa dei suoi frequenti cambi di marcia e di tono, è un film molto caro al suo regista, meno al suo sceneggiatore ("Troppo teorico, non abbastanza fisico"). Tutti d'accordo, invece, su [[Robert Ryan|Ryan]], capofamiglia di statura biblica. (''[[Il piccolo campo]]''; 2000, p. 991) *Classico del genere gangsteristico, caratterizzato, oltre che dalla memorabile interpretazione di [[Edward G. Robinson|E.G. Robinson]], dal taglio spedito e asciutto, quasi cronachistico del racconto, tratto da un romanzo di [[W. R. Burnett|W.R. Burnett]]. Datato, ma che forza! (''[[Piccolo Cesare]]''; 2000, p. 991) *Melodramma strappalacrime di basso profilo. Persino [[Amedeo Nazzari|Nazzari]] è meno in parte del solito. Regia anonima. (''[[Pietà per chi cade]]''; 2000, p. 994) *[...] è una commedia rurale che ha le scarpe grosse, ma il cervello poco fino. Contro i suoi bersagli preferiti (la meschinità, la ristrettezza di spirito, il campanilismo abietto, l'avidità, la viltà della provincia francese) [[Claude Autant-Lara|Autant-Lara]] ha la mira sbagliata per mancanza di ispirazione e di grazia. [[Anna Magnani|Magnani]] greve, doppiata tremendamente. (''[[La pila della Peppa]]''; 2000, p. 995) *Alterna momenti di carattere documentaristico nella 1ª parte a quelli avventurosi nella 2ª, rivelando già la mano e l'occhio di [[Roberto Rossellini|Rossellini]]: spiccio, disadorno nella ricerca di autenticità e nel rifiuto della retorica propagandistica. (''[[Un pilota ritorna]]''; 2010, p. 1125) *Qualificato con l'iperbole del "film più brutto della storia del cinema" e, perciò, diventato oggetto di culto. Il che non gli impedisce di essere assai divertente, almeno per chi sa apprezzarne lo spudorato dilettantismo, le strampalate scenografie, i dialoghi tremendi, l'assurda logica narrativa. (''[[Plan 9 from Outer Space]]'', 2000, p. 1003) *Ispirata alla ''[[La sirenetta|Sirenetta]]'' di [[Hans Christian Andersen|Andersen]], l'ultima opera di Miyazaki non ha il fascino assoluto, misterioso e poetico di ''[[La città incantata]]'': è una gradevole favola sull'amore, sulle promesse, sul rispetto degli altri. Miyazaki si oppone ideologicamente – e orgogliosamente- all'animazione computerizzata e mette all'opera 70 artisti con la matita per creare 170000 disegni. Il risultato figurativo è in linea con quello dei contenuti: delicato, piacevole, non aggressivo, per tutti, anche per i più piccoli. (''[[Ponyo sulla scogliera]]''; 2013, p. 1210) *Film di transizione – e di occasione – nell'itinerario di [[Vittorio De Sica|De Sica]] alla sua 6ª prova registica, si fa apprezzare per il gusto dei dettagli realistici, la cura delle inquadrature, il rifiuto della retorica edificante, il suo fondo laico. (''[[La porta del cielo]]''; 2000, p. 1013) *La sceneggiatura di Philip Yordan (da un romanzo di Leo Brady) era ingegnosa, ma sembra che il produttore Sam Goldwin abbia fatto rifare il montaggio di testa sua. F. Granger esagera in istrionismo. Suggestiva la fotografia di Harry Stradling. (''[[La porta dell'inferno (film 1950)|La porta dell'inferno]]''; 2000, p. 1013) *È la migliore delle versioni del romanzo, archetipo romantico, per ritmo narrativo, ragionevole fedeltà al testo, atmosfera, recitazione. (''[[La porta proibita]]''; 2000, p. 1014) *[...] un film elegante e un po' leccato che vernicia politamente la rude scorza del romanzo. (''[[Un posto al sole (film)|Un posto al sole]]''; 2000, p. 1016) *È forse il migliore tra i film orrorifici sulla venuta dell'Anticristo. Sulla scia dell'''[[L'esorcista|Esorcista]]'' (1973). Agli amanti del genere: c'è una decapitazione famosa. Suspense e brividi. (''[[Il presagio]]''; 2000, p. 1022) *Da un dramma teatrale a 2 personaggi di [[Louis Verneuil]] un melodramma triangolare con molta musica classica ([[Franz Joseph Haydn|Haydn]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], [[Fryderyk Chopin|Chopin]] e un pezzo originale di [[Erich Wolfgang Korngold|E.W. Korngold]]), appartamenti immensi e lo stesso trio d'interpreti di ''[[Perdutamente tua]]'' (1942) dello stesso [[Irving Rapper|Rapper]], dove, forse per l'unica volta, [[Bette Davis|B. Davis]] si fa rubare il film da un partner ([[Claude Rains|C. Rains]]), ma alla fine, smentendo le menzogne, si prende la rivincita. Preceduto da ''Jealousy'' (1929) con Jeanne Eagels e Fredric March. Un classico del gusto ''camp''. (''[[Il prezzo dell'inganno]]''; 2000, p. 1025) *Verboso, schematico, all'insegna di un pessimismo troppo programmatico. Il bravo [[Kevin Spacey|K. Spacey]] la fa da mattatore (con la voce di [[Giancarlo Giannini]]). (''[[Il prezzo di Hollywood]]''; 2000, pp. 1025-1026) *2° film americano di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], ma ancora molto britannico per stile e tono. Scattante, ingegnoso, sullo sfondo di un paesaggio quasi più importante dell'intrigo, è un racconto di magica leggerezza. È tipico di Hitchcock affidare, in un film di propaganda antinazista, la parte del malvagio a un raffinato attore inglese come [[Herbert Marshall|H. Marshall]] e al tedesco [[Albert Bassermann]] (nominato all'Oscar) quella di un fisico, combattente per la libertà. (''[[Il prigioniero di Amsterdam]]''; 2000, p. 1029) *[...] un lezioso film al glucosio con qualche frecciatina antiborghese, in linea con la politica fascista del tempo. (''[[La principessa del sogno]]''; 2000, p. 1037) *[...] il dramma svolge la sua indagine sul mistero della santità attraverso cinque ritratti di suore di cui con efficace concisione si suggerisce il carattere, i problemi, i tormenti. Dalla dialettica tra questi personaggi e l'invisibile presenza di [[Teresa di Lisieux|Teresa]] esce una testimonianza sulla vita conventuale che [[Vittorio Cottafavi|Cottafavi]] (1914-98) mette in immagini con nitore figurativo, asciutta intensità e sapiente direzione degli interpreti. (''[[Il processo di Santa Teresa del Bambino Gesù]]''; 2000, p. 1039) *1° film a Hollywood del britannico M. Newell: un inetto apologo pacifista con encefalogramma piatto. (''[[La protesta del silenzio]]''; 2000, p. 1047) ====Q==== *La denuncia del razzismo e della violenza è un tema costante di [[Richard Brooks|Brooks]], sviluppato qui con sincerità e con coraggio sulla scorta di un romanzo di Robert C. Ruark. Tutta la 1ª parte è ammirevole, ineccepibile. Quando bisogna tirare le conclusioni, la 2ª scricchiola. In un periodo in cui i mass media demonizzavano il movimento indipendentista dei Mau Mau, fu, a modo suo, un film di controinformazione. (''[[Qualcosa che vale]]''; 2000, p. 1054) [[File:Quattro mosche di velluto grigio (1971) Mimsy Farmer 02.jpg|thumb|[[Mimsy Farmer]] in ''[[4 mosche di velluto grigio]]'']] *Sempre più incurante della logica e della verosomiglianza narrativa, il giovane regista compiace al proprio talento visionario come un alcolista alla sua sete. (''[[4 mosche di velluto grigio]]''; 2011, p. 1198) *[...] è una commedia diseguale e leggera, ma non priva di spunti divertenti. (''[[Quel fantasma di mio marito]]''; 2000, p. 1070) *Tentativo parzialmente riuscito di conciliare l'approfondimento psicologico dei caratteri con le esigenze della propaganda patriottica. Il personaggio di [[Amedeo Nazzari|A. Nazzari]], comunque, rimane interessante. (''[[Quelli della montagna]]''; 2000, p. 1073) *Un po' artificiosa e meccanica, è l'ultima delle commedie classiche di [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]]. La vicenda è banale, ma il ritmo è scattante e [[Burgess Meredith|B. Meredith]] spiritosissimo. (''[[Quell'incerto sentimento]]''; 2000, p. 1073) *[...] la sceneggiatura [...] punta su 2 linee narrative: 1) l'amore tra Licia ([[Marie Theres Relin|T. Relin]]) e Marco Vinicio ([[Francesco Quinn|F. Quinn]]) cioè la trascendenza, l'epifania di un mondo nuovo e la cristianità; 2) il rapporto tra Nerone ([[Klaus Maria Brandauer|K.M. Brandauer]]) e Caio Petronio ([[Frederic Forrest|F. Forrest]]), cioè la romanità, la decadenza e la coscienza della decadenza. È la 2ª componente "laica" che, senza schiacciarla, prevale sulla prima "religiosa" e che si risolve in una moderna riflessione sulla nozione di crisi di cui Petronio è l'intellettuale lucido e Nerone l'artista nevrotico. Ma il rapporto tra i 2 personaggi può essere letto anche come quello tra un attore fallito (Nerone) e un autore realizzato (Petronio). Brandauer e Forrest li hanno resi in modo magistrale. Funzionali alle intenzioni di [[Franco Rossi (regista)|Rossi]] e dei suoi sceneggiatori sono le scene di [[Luciano Ricceri]], i costumi di [[Jost Jacob]] (le une e gli altri lontani dal Kitsch e dagli stereotipi dei colossi hollywoodiani) e la fotografia di [[Luigi Kuveiller]]. (''[[Quo vadis? (miniserie televisiva)|Quo vadis?]]''; 2000, p. 1080) ====R==== [[File:Ragazze da marito (film 1952) Eduardo De Filippo.png|miniatura|[[Eduardo De Filippo]] in ''[[Ragazze da marito (film 1952)|Ragazze da marito]]'']] *Come quasi tutti i film diretti da [[Eduardo De Filippo|E. De Filippo]], è una trasposizione cinematografica di una delle sue commedie che nulla toglie ma nulla aggiunge alla sua grandezza di autore e attore. (''[[Ragazze da marito (film 1952)|Ragazze da marito]]''; 2000, p. 1090) *[...] è il 3° film di [[Luciano Emmer|Emmer]], campione (milanese) del neorealismo rosa in salsa romana. Grazioso, garbato, con qualche pungente notazione sociologica, ma già sull'orlo dell'Arcadia neorealistica. (''[[Le ragazze di piazza di Spagna]]''; 2000, p. 1091) *Girato a basso costo, fondali ed esterni di cartapesta esibiti nella loro falsità, rozzo Technicolor RKO, è uno dei più fascinosi film del [[Fritz Lang|Lang]] americano, impregnato di un romanticismo struggente sui temi della ruota, del destino, della colpa, intorno alla figura mitica di [[Marlene Dietrich|Marlene]]. Come western barocco da mettere vicino a ''[[Johnny Guitar]]'' (1953). (''[[Rancho Notorious]]''; 2000, p. 1098) *Scandito dal ritmo ossessivo di un bolero, è un film in cui le diverse componenti letterarie, psicologiche (persino psicanalitiche) e drammatiche si fondono in una superiore unità filmica che rimanda al cinema muto e, insieme, anticipa la tecnica televisiva con un linguaggio febbrilmente barocco nel suo virtuosistico dinamismo. (''[[Rashomon]]''; 2000, p. 1101) *È il più politico tra i colossi hollywoodiani sulla vita del Cristo, quello che più insiste, in parallelo alla vicenda religiosa, sulla presenza romana in Giudea. Barabba e Giuda, per esempio, sono proposti come Zeloti, partigiani nazionalisti in lotta contro gli occupanti. Scritto da Philip Yordan e rimontato dal produttore Samuel Bronston (per la M-G-M), presenta, in fondo, Gesù come un profeta minore. Perciò la cattolica Legion of Decency lo attaccò come "teologicamente, storicamente, evangelicamente trascurato". Privo del senso del sacro, conta per le sue parti più laiche dove N. Ray può meglio far sentire i segni dei temi a lui cari come quello della lotta per comunicare un'idea. Film diseguale e parzialmente risolto, ma le sequenze notevoli non mancano: il dinamismo del Sermone della Montagna, la scena del processo davanti a Pilato. Ribattezzato beffardamente da ''Time'': "I Was a Teenager Jesus". (''[[Il re dei re (film 1961)|Il re dei re]]''; 2000, p. 1105) *Uno dei primi film in costume (e sandaloni) di P. Francisci che pochi anni dopo avrebbe dato inizio al ciclo di Ercole e degli altri uomini forti, meritandosi dalla critica francese l'appellativo di "re del ''peplum''". Basso costo, pochi mezzi, poche comparse, ma un certo mestieraccio. (''[[La regina di Saba]]''; 2000, p. 1108) *Nel filone gangster del colpo grosso, rimane un classico, grazie all'alta ingegneria narrativa che culmina nella celebre sequenza muta di mezz'ora. Dopo 4 anni di purgatorio, [[Jules Dassin|Dassin]], messo sulla lista nera del maccartismo a Hollywood, dirige in Francia uno di quei thriller realistici di cui aveva la specialità in America e segna una svolta nel ''polar'' francese. Tutto concorre alla felicità del risultato: la fonte letteraria ([[Auguste Le Breton]]), la fotografia di Philippe Agostini, le musiche di Georges Auric, gli interpreti tra cui spicca [[Jean Servais|Servais]]. (''[[Rififi]]''; 2000, pp. 1119-1120) *[[Gabriele Muccino|Muccino]] realizza un film sul fascino dell'''american dream'' di cui lui stesso sembra l'incarnazione. Ma nonostante le promesse di mantenere uno sguardo ruvido per fotografare con realismo le due facce di un paese tanto generoso quanto inesorabile, il regista scade nello stucchevole e nel sentimentale in un susseguirsi imperterrito di scene madri verso le lacrime più facili. Forza del film è l'interpretazione concitata del protagonista, nominato all'Oscar. I duetti con il (vero) figlio Jaden riciclano la lezione de ''[[La vita è bella]]'', come nella scena dei bagni in metropolitana. (''[[La ricerca della felicità]]''; 2010, p. 1252) *Sotto l'egida della Dreamworks, i produttori Walter F. Parkes e Laurie MacDonald hanno riunito un'agguerrita squadra di esecutori/collaboratori [...]. Pur mantenendo a livello figurativo componenti esotiche e asiatiche, hanno comodato il racconto nelle categorie riconosciute da Hollywood (un po' di psicologia e qualche spiegazione in più). Almeno nella 1ª ora paura e angoscia sono palpabili, lasciando il posto gradatamente alla ridondanza dei segni, all'eccesso dell'horror rozzo, alla violenza del "troppo visibile". (''[[The Ring (film 2002)|The Ring]]''; 2010, p. 1257) *La sequenza dell'acqua che esce vorticosamente dalla vasca e rimane sospesa sulla stanza da bagno (l'acqua è un motivo conduttore del racconto) è un efficace esempio del modo con cui gli effetti digitali possono diventare narrativamente funzionali. Chi volesse vedere nella scena una metafora del battesimo cristiano, si accomodi. È un film dove l'orrore è subordinato all'angoscia. Come dovrebbe dimostrare anche ''[[Dark Water (film 2002)|Dark Water]]'' (2002), ancora inedito in Italia, [[Hideo Nakata|Nakata]] fa melodrammi camuffati da ''horror''. (''[[The Ring 2]]''; 2010, p. 1257) *Chiude la trilogia militare di [[John Ford|Ford]], e fu il meno apprezzato (forse sottovalutato) dei 3, ma si può leggerlo quasi come un balletto tra un uomo e i suoi due amori, la moglie e la cavalleria. La musica e diverse belle canzoni vi hanno un posto importante. (''[[Rio Bravo]]''; 2000, p. 1121) *Melodramma tra le marcite che una sceneggiatura non priva di finezze, una bella fotografia a colori (L. Trasatti) e il fascino di una fulgida e improbabile [[Elsa Martinelli|Martinelli]] rendono appetibile. [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]] serve in tavola con bravura. (''[[La risaia]]''; 2000, p. 1122) *[...] s'affida specialmente agli effetti speciali di [[Ray Harryhausen]], geniale artigiano dei trucchi. Lento e verboso nella 1ª parte, ha i suoi momenti più vispi quando il bestione attacca il faro dove uno scienziato (C. Kellaway) s'immerge nel mare con una batisfera alla sua ricerca e quando, come King Kong, irrompe in Manhattan. Un ''must'' per i patiti della SF. (''[[Il risveglio del dinosauro]]''; 2000, p. 1123) *Uno dei più squisiti film fantastici nella storia di Hollywood. Un po' velleitario come riflessione su grandi temi (vita, morte, amore, arte), ma figurativamente suggestivo. Stupenda fotografia di [[Joseph H. August|Joseph August]] che rischiò di vincere un Oscar. (''[[Il ritratto di Jennie]]''; 2000, p. 1129) *Girato tra difficoltà economiche e organizzative di ogni genere, il film impose in tutto il mondo una visione e rappresentazione delle cose vera e nuova, cui la critica avrebbe dato poco più tardi il nome di [[Neorealismo (cinema)|neorealismo]]. Specchio di una realtà come colta nel suo farsi, appare oggi come un'opera ibrida in cui il nuovo convive col vecchio, i grandi lampi di verità con momenti di maniera romanzesca, in bilico tra lirismo epico e retorica populista. La stessa lotta antifascista è raccontata ponendo l'accento sul piano morale più che su quello politico, il che non gli impedì di essere il film giusto al momento giusto e di indicare attraverso le figure del comunista e del prete di borgata il tema politico centrale dell'Italia nel dopoguerra. (''[[Roma città aperta]]''; 2000, p. 1137) *Un bel valzer di [[Alessandro Cicognini]] fa da leitmotiv di questo romantico e malinconico film, sapientemente costruito (con [[Renato Castellani|Castellani]] e [[Mario Soldati|Soldati]] tra gli sceneggiatori) e impreziosito dal bianconero di [[Arturo Gallea]]. (''[[Una romantica avventura]]''; 2000, p. 1138) *Ha tutte le carte in regola per essere iscritto al noir questo melodramma passionale a forti tinte. La regia è efficace e intelligente nella resa dell'atmosfera e degli ambienti quanto nella direzione degli interpreti tra i quali [[Barbara Stanwyck|B. Stanwyck]] scolpisce il ritratto di una insolita ''femme fatale''. (''[[Il romanzo di Thelma Jordon]]''; 2000, p. 1139) *Ogni paragone con [[Jerry Lewis]] è superficiale: la nevrosi distruttiva sotto la maschera dell'idiozia di [[Jim Carrey|J. Carrey]] non ha niente da spartire con i personaggi infantili e disadattati del primo Lewis. Sconnesso con alcuni numeri comici azzeccati. Attenzione al drammatico finale. (''[[Il rompiscatole]]''; 2000, p. 1141) *Il polacco [[Roman Polański|R. Polanski]] – al suo 1° film made in USA dopo 3 britannici – affascinato dal senso di mistero che serpeggia nel romanzo di [[Ira Levin]], ne cava un memorabile esempio di cinema della minaccia e ripropone il tema dell'ambiguità fino a fame la struttura portante della narrazione. (''[[Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York]]''; 2010, p. 1282) *È un film curioso e insensato, suggestivo e inattendibile, ben fatto e poco interessante. Poco importa se il ritratto corrisponda o no a quello del vero [[Jack Ruby|Ruby]]. Il personaggio c'è, [[Danny Aiello|D. Aiello]] gli dà credibilità e spessore fin quando non esce dai binari. Gli sta quasi alla pari il personaggio fittizio della bionda spogliarellista Candy Cane della quale [[Sherilyn Fenn|S. Fenn]] rende bene l'impasto di tenerezza e calcolo, di perversione e ingenuità. (''[[Ruby - Il terzo uomo di Dallas]]''; 2000, p. 1148) ====S==== *Tratto dal romanzo ''L'agente segreto'' (1907) di [[Joseph Conrad]], è uno dei migliori thriller del periodo inglese di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]]. Ricco di invenzioni memorabili (la sequenza del coltello) con una Londra insolita e una [[Sylvia Sidney|Sidney]] di straziante intensità. Il regista confessò uno sbaglio: troppo simpatico il bambino per farlo morire. (''[[Sabotaggio (film)|Sabotaggio]]''; 2000, p. 1151) *[[Tyrone Power]] morì a metà delle riprese e [[Yul Brynner|Y. Brynner]] lo sostituì, sbagliando l'impostazione del personaggio in chiave di forza e di dominio invece che sul conflitto tra dovere e piacere. Qualche scena memorabile (la battaglia finale con la trovata degli scudi dorati) non riscatta la sua natura di "digest" hollywoodiano. (''[[Salomone e la regina di Saba]]''; 2000, p. 1155) *Fatto un colpo grosso, sono braccati dalla polizia, con uno dei finali più romantici e disperati della storia del cinema. Capolavoro del cinema USA di serie B, è un piccolo grande film nero sul tema della coppia criminale, ma anche una storia di "amour fou", contrassegnata da un erotismo insolito per l'epoca ("Siamo inseparabili come un revolver e le sue munizioni"). Notevole anche a livello di scrittura per il taglio espressionistico della fotografia ([[Russel Harlan]]), la precisione delle inquadrature e dei movimenti di macchina (con un bel piano-sequenza), l'uso degli esterni naturali. Dopo un avvio espositivo e un po' didattico, il racconto ha la traiettoria tesa di una fucilata. L'inglese [[Peggy Cummins|P. Cummins]] e [[John Dall|J. Dall]] (visto anche in ''[[Nodo alla gola]]'' di Hitchcock) sono perfetti. (''[[La sanguinaria]]''; 2010, p. 1300) *È, forse, il più assurdo e delirante tra i colossi biblici di Hollywood. Ignorarlo sarebbe stolto quasi quanto prenderlo sul serio. La mano del regista è elegante. (''[[Sansone e Dalila (film 1949)|Sansone e Dalila]]''; 2000, p. 1161) *Dal romanzo ''Some Must Watch'' di Ethel Lina White, sceneggiato da Mel Dinelli, l'archetipo dei thriller ambientati "in un'antica casa buia" in cui la sequenza del delitto principale si svolge durante una "buia notte tempestosa". Era il tempo in cui la locuzione "serial killer" (assassino periodico) non era stata ancora inventata. Un film perfetto nel suo genere. I primissimi piani dell'occhio dell'assassino al momento di aggredire le sue vittime sono diventati un classico. (''[[La scala a chiocciola (film)|La scala a chiocciola]]''; 2000, p. 1166) *Irridente e amara commedia all'acido prussico in cui [[Billy Wilder|B. Wilder]] mette alla berlina il puritanesimo USA alle prese con la Germania sconfitta in rovina. Bisogna ascoltare [[Marlene Dietrich|Marlene]] che canta ''Black Market''. (''[[Scandalo internazionale]]''; 2000, p. 1168) *Remake del film di [[Dino Risi]] del 1974 alla cui origine c'era il romanzo di [[Giovanni Arpino]] ''Il buio e il miele'' (1969). La differenza fondamentale tra i due film è che il giovane nella commedia amara di Risi era subordinato al protagonista, mentre qui è diventato coprotagonista. Solo nel gran finale le due vicende si mescolano, il che spiega la lunghezza del film, che tra le sue virtù non ha la leggerezza ed eccede nella ruffianeria demagogica degli effetti sentimentali. Due pezzi di bravura: la folle corsa su una [[Ferrari]] rossa guidata dal cieco attraverso un quartiere periferico e il tango che il grande [[Al Pacino|A. Pacino]] (efficacemente doppiato da [[Giancarlo Giannini|G. Giannini]]) danza con una giovane sconosciuta. (''[[Scent of a Woman - Profumo di donna]]''; 2010, p. 1315) *Bella e fedele versione – la 1ª di 3 – del romanzo omonimo (1915) di [[William Somerset Maugham|Somerset Maugham]], notevole specialmente per l'interpretazione ottima anche se un po' sopra le righe. È il film che fece di [[Bette Davis|B. Davis]] una vera star. (''[[Schiavo d'amore (film 1934)|Schiavo d'amore]]''; 2000, p. 1175) *È uno dei film migliori del periodo pre-western di [[Anthony Mann|A. Mann]], con un'ottima interpretazione e una bella fotografia. Indimenticabile il finale. (''[[Schiavo della furia]]''; 2000, p. 1175) *Uno dei film del neorealismo italiano più conosciuti all'estero [...]: la sua polemica sociale non parte da un dato ideologico, ma da un motivo umano. In chiave di elegia populista [[Cesare Zavattini|Zavattini]] e [[Vittorio De Sica|De Sica]] tornano al mondo dell'infanzia che avevano già esplorato con ''[[I bambini ci guardano]]'' (1943). (''[[Sciuscià (film)|Sciuscià]]''; 2000, p. 1177) [[File:Lo scopone scientifico (1972) Sordi e Davis.png|thumb|[[Alberto Sordi]] e [[Bette Davis]] ne ''[[Lo scopone scientifico]]'']] *Scritta da [[Rodolfo Sonego]], è una vetta della commedia italiana, basata sulla dialettica denaro-potere. E la morale è amara: a giocare con i ricchi (con chi tiene il banco o con chi lo rappresenta) si perde sempre. Non c'è divisione tra buoni (poveri) e cattivi (ricchi): la linea di separazione è segnata dalla classe sociale e dall'obbligata scelta di campo. Film appassionante, interpretabile a vari livelli e recitato da attori infallibili. (''[[Lo scopone scientifico]]''; 2000, p. 1179) *[[Gus Van Sant|G. Van Sant]], dopo [[Will Hunting]], dirige su richiesta di [[Sean Connery|S. Connery]] produttore un'altra storia di formazione, scritta da [[Mike Rich]] e vagamente ispirata a [[J. D. Salinger]] e al mito nordamericano del "grande romanzo del secolo", ma anche ai canoni yankee dell'agonismo e della fiducia in sé stessi. In altalena tra stereotipi hollywoodiani e finezza di annotazioni, melodramma e ironia, il film si affida al talento naturale dell'esordiente [[Rob Brown|R. Brown]] e al mestiere collaudato di un Connery sotto le righe. (''[[Scoprendo Forrester]]''; 2010, p. 1322) *[...] un film a cerchi concentrici in cui tenerezza e ironia sono in perfetto equilibrio. Bella coppia romantica. (''[[Scrivimi fermo posta]]''; 2000, p. 1180) *In questa commedia di fantapolitica ambientata in un futuro prossimo, J. Dante e il suo sceneggiatore Martyn Burke non risparmiano niente e nessuno. Si spara a zero sui presidenti imbecilli, governatori in foia, guru delle P.R. (Pubbliche Relazioni), organizzazioni umanitarie, giornalisti a caccia di scoop, interessi economici e calcoli elettorali, nazionalismi esasperati, fanatismi etnici, strapotere della TV. E lo fa con feroce allegria, umorismo e orrore, fantasia e realtà. (''[[La seconda guerra civile americana]]''; 2010, p. 1327) *Guidato dal vecchio complice, N. Manfredi fa un Pilato ciociaro, scettico e pigro, in un film serio, interessante e persino coraggioso. La parte storica è ineccepibile, il resto meno. (''[[Secondo Ponzio Pilato]]''; 2000, p. 1183) *È un noir inquietante in cui, come in altri film del regista viennese (1906-86), la sessualità ha una valenza distruttiva. [[Otto Preminger|O. Preminger]] smorza il versante melodrammatico della sceneggiatura di F. Nugent e O. Millard con un nitore di scrittura registica cui assai contribuiscono il bianconero di Harry Stradling e le musiche di D. Tiomkin. (''[[Seduzione mortale (film 1953)|Seduzione mortale]]''; 2000, p. 1185) *Un film che rispecchia scrupolosamente la formula narrativa-rappresentativa industriale, cioè un cinema che privilegia la narrazione, il significato, l'attore senza tempi morti. (''[[I segreti di Filadelfia]]''; 2000, p. 1187) *Torbida vicenda da incubo, imperniata sul tema dell'ipnotismo e su quello dell'impossibilità di modellare completamente un altro essere. [[Gene Tierney|G. Tierney]] è brava, ma nella parte del dottor Korvo [[José Ferrer|Ferrer]] è superbo. (''[[Il segreto di una donna]]''; 2000, p. 1190) [[File:Se io fossi onesto (film 1942) Vittorio De Sica e María Mercader (2).png|miniatura|[[María Mercader]] e [[Vittorio De Sica]] in ''[[Se io fossi onesto]]'']] *Una discreta commedia degli equivoci con un [[Vittorio De Sica|V. De Sica]] inaspettato: invecchiato, curvo e con gli occhiali. Bravo. (''[[Se io fossi onesto]]''; 2000, p. 1191) *Costruito con un lungo flashback, il più radicale, pessimista e inventivo film di [[John Carpenter|Carpenter]] è fondato sulla competizione tra realtà e fantasia e diventa un apologo sulla potenza della scrittura. Apocalittico, ma non privo di ambiguità né ironia, ricco di invenzioni registiche, scenografiche, sonore, (colonna musicale curata, come al solito, dal regista), sapiente nel suggerire l'orrore senza mostrarlo, è una metafora allarmante sull'abominio della società dello spettacolo e una riflessione critica sul genere cui appartiene. (''[[Il seme della follia]]''; 2013, p. 1416) *Conta per le qualità morali (sincerità, coraggio, buone intenzioni) più che per quelle estetiche. Difficile dire dove finisca la tenerezza del regista e dove cominci l'irrealismo ingannatore delle sue proposte. (''[[Il seme della violenza]]''; 2000, p. 1193) *La vicenda e i personaggi suonano falsi perché risentono troppo di schemi letterari. All'attivo alcune sequenze iniziali molto efficaci e la guida degli attori. (''[[Senza pietà]]''; 2000, p. 1197) *Diviso in 2 parti di cui la migliore è la prima, di ambiente rurale. Grazie al suo sobrio classicismo, al rifiuto di ogni formalismo, al rispetto per i personaggi, [[Howard Hawks|Hawks]] trascende gli aspetti propagandistici ed edificanti della storia [...]. (''[[Il sergente York]]''; 2000, p. 1201) *3 attori eccellenti e una bella colonna musicale per un melodramma che rinnova il "gotico" attraverso la psicanalisi sulla linea che va da ''[[La porta proibita|Jane Eyre]]'' a ''[[Rebecca, la prima moglie (film 1940)|Rebecca]]''. (''[[Settimo velo|Il settimo velo]]''; 2000, p. 1210) *Nessuno come [[John Ford|J. Ford]] ha saputo mettere meglio in immagini la sfida all'OK Corral, nessuno come lui è riuscito a trasformare la nostalgia in poesia. La storia è un pretesto per una documentazione su un'epoca. È il suo 3° western parlato. Comincia ad affiorare quell'arte della digressione di cui diventerà maestro in vecchiaia, ma è altrettanto notevole la dialettica dei contrasti: l'azione violenta (nove cadaveri di personaggi principali) si alterna con le parentesi idilliche, l'aura mitica di cui sono circondati i personaggi si basa sulle loro imprese, ma anche sui particolari familiari e pittoreschi del comportamento. (''[[Sfida infernale]]''; 2000, p. 1211) *Struttura debole, qualche inverosimiglianza, e a [[Max Ophüls|Ophüls]] interessa poco la suspense: quel che gli sta a cuore è la psicologia dei personaggi, il loro comportamento, i particolari rivelatori, le fratture tra attore e personaggio. (''[[Sgomento (film)|Sgomento]]''; 2000, p. 1212) *Nonostante i suoi meriti, commuove ma non coinvolge. [[Raf Vallone|R. Vallone]] ha, specialmente nella 2ª parte, momenti alti. (''[[Uno sguardo dal ponte]]''; 2000, p. 1213) [[File:Marlene Dietrich in Shanghai Express (1932) by Don English (cropped).png|miniatura|[[Marlene Dietrich]] in ''[[Shanghai Express]]'']] *3° dei 6 film [[Josef von Sternberg|Sternberg]]-[[Marlene Dietrich|Dietrich]]-Paramount e il più hollywoodiano, quello che ebbe più successo. Inverosimile melodramma esotico e ferroviario, intriso di sadismo, in funzione della carica erotica di M. Dietrich, idolo enigmatico esaltato oltre misura dai costumi di Travis Banton. (''[[Shanghai Express]]''; 2000, p. 1214) *L'idea fu di [[Cesare Zavattini|Zavattini]]: far confessare quattro famose attrici, e importa poco sapere in che misura gli episodi narrati siano veri. Bisogna smitizzare il divismo? L'episodio [[Luchino Visconti|Visconti]]-[[Anna Magnani|Magnani]] sottolinea il rapporto tra il vivere e il recitare; gli altri 3 puntano, più o meno pateticamente, sul contrasto tra la donna e l'attrice, fra la scena e la vita. (''[[Siamo donne]]''; 2000, p. 1217) *[...] una commedia dolciastra all'insegna dei buoni sentimenti. Scampoli di neorealismo, scatti comici, bravi caratteristi. (''[[Siamo tutti inquilini]]''; 2000, p. 1217) *La materia è da film noir, a mezza strada tra ''[[Gilda (film)|Gilda]]'' e ''[[Il mistero del falco]]'', ma con bizzarre e sardoniche anticipazioni di ''[[Il tesoro dell'Africa]]'' di [[John Huston|Huston]]. Fecero impressione, comunque, alcune sequenze che lo resero un ''cult movie'': il corteggiamento nell'acquario, il teatro cinese, il taboga, la sparatoria finale nella sala degli specchi. Il barocchismo stilistico di [[Orson Welles|Welles]] conferma quali e quanti fossero i debiti del noir hollywoodiano con l'espressionismo. Ridotta [[Rita Hayworth|R. Hayworth]] a una statua di ghiaccio e piuttosto debole il marinaio O'Hara, l'attore che domina il film è [[Everett Sloane|E. Sloane]]. (''[[La signora di Shanghai]]''; 2000, pp. 1219-1220) *Nonostante l'esasperato romanticismo e la veemente recitazione "all'italiana", è un melodramma raffreddato (con venature pirandelliane) che anticipa i temi di posteriori film di [[Max Ophüls|Ophüls]], specialmente di ''[[Lola Montès]]'' (1955). [[Memo Benassi|M. Benassi]] con foga sopra le righe, e una memorabile [[Isa Miranda|I. Miranda]], in bilico tra [[Greta Garbo]] e [[Marlene Dietrich]]. (''[[La signora di tutti]]''; 2000, p. 1220) *Uno dei personaggi più riusciti della carriera di [[Bette Davis|B. Davis]], affiancata da un [[Claude Rains|C. Rains]] di grande finezza in una melodrammatica saga familiare, ottimamente sceneggiata dai fratelli Julius J. e Philip Epstein sulla base di un romanzo di [[Elizabeth von Arnim]]. (''[[La signora Skeffington]]''; 2000, p. 1221) *Commedia fiacca degli equivoci con una soluzione che non persuade. (''[[Signori, in carrozza!]]''; 2000, p. 1223) *Scritta con [[Mario Soldati]], è una commedia dal ritmo perfetto, tipica dei "[[Cinema dei telefoni bianchi|telefoni bianchi]]", basata com'è sul classico scambio dei ruoli e dei personaggi. Regista dai mezzi toni, [[Mario Camerini|M. Camerini]] riscatta il moralismo della storia (il confronto tra la sana piccola borghesia e la vacua aristocrazia) con una giusta dosatura di ironia e sentimento. (''[[Il signor Max]]''; 2000, p. 1224) *Film significativo della prima fase del cinema nero. Contano specialmente l'atmosfera (fotografia in un suggestivo chiaroscuro) e la bravura dei caratteristi. (''[[Situazione pericolosa]]''; 2000, p. 1231) *Thriller erotico di terz'ordine: drammaturgia sgangherata, personaggi improbabili, sagra degli stereotipi e delle assurdità nelle motivazioni psicologiche. Resta solo il sessappiglio di [[Sharon Stone|S. Stone]]. (''[[Sliver]]''; 2000, p. 1233) *Nero di buon artigianato, con una bella colonna sonora di Elmer Bernstein e una suggestiva fotografia di Charles Lang Jr. Entrambi nominati agli Oscar, [[Joan Crawford|J. Crawford]] e [[Jack Palance|J. Palance]] sono assai efficaci nel rendere con ambiguità la perversità del rapporto tra i loro personaggi, ma anche [[Gloria Grahame|G. Grahame]] scava in profondità nel masochismo del suo. (''[[So che mi ucciderai]]''; 2000, p. 1235) *È il colosso biblico che mandò a picco la Titanus. Costò 6 miliardi contro i 3 stanziati. Squinternato nella struttura, ma con qualche pagina vigorosa. Enfatico, smisurato. [...] Tutte le regole dei colossi biblici, imperniati sul binomio sesso+religione, sono rispettate anche se le audacie erotiche sono più prudenti di quel che il titolo promette, sostituite col surrogato del sadismo la cui oscenità è più contrabbandabile di quella sessuale. Anche qui, comunque, tutto si svolge a Sodoma e nei dintorni. Di Gomorra nemmeno l'ombra. (''[[Sodoma e Gomorra (film)|Sodoma e Gomorra]]''; 2000, p. 1235) *Restituisce in piccola parte la tematica hemingwayana sulla ricerca dell'identità, il ritratto della ''lost generation'', le risonanze simboliche del viaggio. Escluso [[Tyrone Power|Power]] fuori parte, il cast funziona: una [[Ava Gardner|Gardner]] travolgente come Brett Ashley; la [[Juliette Gréco|Gréco]] ruba le scene ai compagni; al suo penultimo film, [[Errol Flynn|Flynn]] si prende in giro con classe. La corsa dei tori a Pamplona è filmata benissimo (Cinemascope di Leo Tover). (''[[Il sole sorgerà ancora]]''; 2010, p. 1395) *Intelligente poliziesco d'azione con stile da western, critica alla polizia corrotta e preciso disegno psicologico dei due personaggi principali, permeato da una vena sentimentale sincera, sceneggiato con cura, diretto da un mestierante del genere (suoi tutti gli ''[[Arma letale]]'') e montato con ritmo e giusta suspense. Ma la cosa migliore è [[Bruce Willis|B. Willis]] nei panni di un poliziotto stanco, malinconico, che si sente un fallito e ritrova dignità e autostima nel difendere a ogni costo un uomo, anche se si tratta "solo" di un delinquentello nero e petulante. (''[[Solo due ore]]''; 2010, p. 1396) *Nel quadro del calligrafismo letterario che s'impose nel cinema italiano negli anni di guerra il penultimo film di [[Ferdinando Maria Poggioli|F.M. Poggioli]] (1897-1945) ha un posto d'onore per finezza della recitazione, puntiglio rievocativo, attenzione ai dettagli. Peccato che, probabilmente per ragioni di costo, il regista abbia dovuto omettere il paesaggio, una tela di fondo importante nell'ironico romanzo di [[Aldo Palazzeschi|A. Palazzeschi]] [...]. (''[[Sorelle Materassi (film)|Sorelle Materassi]]''; 2000, p. 1248) *Uno dei capolavori della commedia italiana del "boom". La società di quel periodo è resa con un'euforia rara, un'ammirevole sapienza nel passare dall'agro al dolce, dal comico al grave. Il pubblico lo capì meglio dei critici. (''[[Il sorpasso]]''; 2000, p. 1248) *Carosello tragicomico di amori incrociati. La migliore commedia del regista, un capolavoro. Nelle cadenze frivole di un "invito al castello" con risvolti comici da pochade rivela un retrogusto amarissimo. Grande compagnia d'attori, eleganza suprema. Bergman sostiene di essere negato all'umorismo, al registro leggero. Dopo ''[[Una lezione d'amore]]'', questo film lo smentisce. (''[[Sorrisi di una notte d'estate]]''; 2013, p. 1484) *Melodramma gangster ben fatto, con una bella trama intricata e con un [[Robert Taylor|R. Taylor]] farabutto di "sani e incorruttibili principi". Ma l'Oscar lo prese [[Van Heflin|V. Heflin]], come miglior attore non protagonista. (''[[Sorvegliato speciale (film 1941)|Sorvegliato speciale]]''; 2000, p. 1249) *Investigazione interiore, thriller psicologico. Famosa la scena del bicchiere di latte. Epilogo insoddisfacente (anche per Hitchcock) diverso da quello del romanzo [...]. (''[[Il sospetto (film 1941)|Il sospetto]]''; 2000, p. 1249) *Scurrile, politicamente sfacciato sino all'assurdo (e all'irresponsabilità), è una miscela sgangherata di pulp, Kitsch, satirica trasgressione, simpatia e cattivo gusto. (''[[South Park - Il film: più grosso, più lungo & tutto intero|South Park]]''; 2000, p. 1254) *Sul classico tema della "seconda occasione", cimentandosi in un genere per lui nuovo, il settantenne regista-produttore [[Clint Eastwood|C. Eastwood]] pilota ammirevolmente un altro film con l'abituale ''understatement'', mescolando con sapiente leggerezza i toni, dall'umoristico al drammatico. Coerente con la sua concezione artigianale del cinema, ricorre agli effetti speciali subordinandoli al racconto e rivendicando la centralità delle doti umane (manualità, intuito, libertà di scelta) contro la supremazia della tecnologia. Melanconico e genialmente retorico epilogo lunare nel nome dell'amicizia [...]. (''[[Space Cowboys]]''; 2010, p. 1409) *La chirurgia plastica trasforma una bruttina in bellissima. Il marito non l'accetta, la vita coniugale diventa un inferno, lei se ne va con un corteggiatore, ma quando apprende che il consorte ha ucciso il chirurgo, ritorna. Nonostante l'inverosimiglianza dell'assunto, non manca d'interesse come descrizione di un meschino ambiente piccoloborghese. Ottimo [[Bourvil]]. (''[[Lo specchio a due facce]]''; 2010, p. 1258) *Molti effetti speciali, la storia speciale non è, i personaggi nemmeno. Film bovino con poca azione, molte chiachiere, due o tre belle idee di sceneggiatura, un finale ingegnoso. (''[[Star Trek (film 1979)|Star Trek]]''; 2010, p. 1428) *Più vispo del primo. Ridimensionate le ambizioni metafisiche e ridotti gli effetti speciali, si è puntato sull'azione, sulle battaglie, su [[Khan Noonien Singh|Khan]], malvagio galattico di statura scespiriana. Le solenni banalità del dialogo non si contano. (''[[Star Trek II - L'ira di Khan]]''; 2010, p. 1428) *La zuppa è sempre la stessa, ma è cambiato il cuoco. In peggio. Ci si prende troppo sul serio. Contano le scenografie wagneriane, le catastrofi, gli effetti speciali. E i [[Klingon]]s, pirati interstellari, sono pappemolli che fanno la faccia feroce. (''[[Star Trek III - Alla ricerca di Spock]]''; 2010, p. 1428) *Attore, sceneggiatore e regista, L. Nimoy porta le avventure galattiche verso la Terra e verso la commedia con risultati assai divertenti. Pochi effetti speciali ma efficaci. (''[[Rotta verso la Terra|Star Trek IV - Rotta verso la Terra]]''; 2010, p. 1428) *Traballante e fiacco si riprende nell'efficace finale. (''[[Star Trek V - L'ultima frontiera]]''; 2010, p. 1448) *Meglio del precedente, ma tolta la sequenza dell'Alaska è tutto già visto. (''[[Rotta verso l'ignoto|Star Trek VI - Rotta verso l'ignoto]]''; 2010, p. 1429) *Gene Roddenberry, creatore della serie, inorridirebbe se fosse ancora vivo: si è toccato il fondo. (''[[Star Trek: La nemesi]]''; 2010, p. 1429) *È un film sonoro, ma senza una parola di dialogo. Sul piano formale è tutt'altro che disprezzabile e riesce a raggiungere una innegabile tensione drammatica in più di una sequenza. R. Milland è bravissimo nella sua interpretazione di nevrotico. Scritto da R. Rouse con Clarence Greene, ha i limiti di ogni narrazione imperniata su una scommessa stilistica. Al risultato concorre la suggestiva ambientazione realistica negli esterni di Washington e New York. (''[[La spia]]''; 2000, p. 1261) *Un gioiello del cinema americano a basso costo in cui il tempo narrativo coincide con quello reale. Realizzare ''The Set-Up'' (trucco, imbroglio) "fu per tutti un atto d'amore" ([[Robert Wise|R. Wise]]). Un raro equilibrio di tensione, autenticità, atmosfera, credibilità, verità psicologica. Splendido bianconero di [[Milton R. Krasner|Milton Krasner]]. Premiato a Cannes per la sceneggiatura dell'esordiente Art Cohn, giornalista sportivo, una delle più belle interpretazioni del quarantenne [[Robert Ryan|R. Ryan]] che aveva praticato il pugilato in gioventù. (''[[Stasera ho vinto anch'io]]''; 2000, p. 1275) *Melodramma di successo che resiste al tempo. (''[[Stasera niente di nuovo]]''; 2000, p. 1275) *Con la colta complicità di Bernardino Zapponi, L. Magni privilegia in Neri – canonizzato nel 1622 – lo zelo cristiano, fatto di invidiabile buonumore e disprezzo delle mondanità. Più che film storico, pencola verso la commedia musicale con le canzoni scritte da Angelo Branduardi. Godibili l'Ignazio di Loyola di p. Leroy, Sisto V di M. Adorf, il diavolo calderaro di R. Montagnani, il garbo di J. Dorelli che fa un Neri alla [[Bing Crosby|Crosby]] (''[[La mia via]]''). La sequenza in cui si siedono – tutti stinchi di santo spagnoli – Teresa d'Avila, Giovanni della Croce e Ignazio di Loyola ricorda [[Luis Buñuel|Buñuel]] di ''[[La via lattea (film 1969)|La via lattea]]''. (''[[State buoni se potete]]''; 2000, p. 1275) *Maldestro tentativo di inserire due divi di Hollywood in una struttura neorealistica di taglio semidocumentario. [...] soltanto a sprazzi si coglie la sensibilità di [[Vittorio De Sica|V. De Sica]]. Vale soprattutto per il finale. (''[[Stazione Termini (film)|Stazione Termini]]''; 2000, p. 1276) *Ispirato a fatti realmente accaduti, è in bilico tra uno storico appena credibile e uno pseudo-erotico-conventuale. (''[[Storia di una monaca di clausura]]''; 2000, p. 1283) *Scritto da [[Lillian Hellman]], è un sagace adattamento di un dramma (1935) di [[Sidney Kingsley]] dove, accanto ad attori famosi, c'è da ammirare la banda dei Dead End Kids, la fotografia di [[Gregg Toland|G. Toland]] e la brava [[Claire Trevor|C. Trevor]]. Girato interamente in studio con fondali dipinti. Questa accentuazione della sua dimensione teatrale diventa un espediente quasi [[Bertolt Brecht|brechtiano]] per comunicare che la storia in corso è rappresentativa di una vasta realtà. (''[[Strada sbarrata]]''; 2000, p. 1287) *Rifacimento di ''[[La cagna (film 1931)|La chienne]]'' (1931) di [[Jean Renoir]] [...], ma [[Fritz Lang|F. Lang]], aiutato da un'ottima sceneggiatura di [[Dudley Nichols]], ne ha cavato qualcosa di originale: una storia psicologica con un magico sottofondo da incubo. (''[[La strada scarlatta]]''; 2000, p. 1287) *Intelligente antologia sui moderni metodi di lotta che la polizia USA ha adottato contro il banditismo nel dopoguerra, ha un notevole ritmo, un ottimo montaggio e un gruppo di bravi attori. (''[[Strada senza nome|La strada senza nome]]''; 2000, p. 1287) *È il 3° e il più convenzionale dei film diretti da [[Orson Welles|Welles]], in linea con un personaggio di moda a Hollywood negli anni '40: l'ospite in casa che non è quel che sembra. Prodotto da [[Sam Spiegel]] e scritto da [[Anthony Veiller]] su un soggetto altrui, ha molti punti deboli, ma, oltre a quella finale, vanta almeno 2 sequenze memorabili (l'inizio e l'assassinio nel bosco) e lo straordinario bianconero di [[Russell Metty]]. Interessante la descrizione dell'ambiente di provincia. Pur andando talvolta sopra le righe, Welles sfaccetta con sottile istrionismo il suo nazista. Memorabile la figuretta del farmacista che gioca a scacchi. (''[[Lo straniero (film 1946)|Lo straniero]]''; 2000, p. 1290) *Pretenzioso nel voler essere un'analisi dell'inconscio femminile, è un fantasy adrenalinico, più videogioco che film, che nel giro di meno di mezz'ora diventa ripetitivo, esageratamente estetizzante (scenografie di Rick Carter e costumi di Michael Wilkinson), troppo concentrato sull'erotismo delle giovani interpreti costrette in personaggi privi di spessore, retorico nel finale. (''[[Sucker Punch (film 2011)|Sucker Punch]]''; 2013, p. 1539) *È difficile stabilire in che misura i notevoli meriti di questo film nero che è anche un apologo morale siano di [[Ben Hecht]] sceneggiatore [...] o della regia di [[Otto Preminger|O. Preminger]] e del suo stile visivo di grande precisione. Ancora una volta, dopo ''[[Vertigine (film 1944)|Laura]]'' (1944), la coppia [[Dana Andrews|Andrews]]-[[Gene Tierney|Tierney]] fa faville. (''[[Sui marciapiedi]]''; 2000, p. 1298) *Raccontato sul filo del rasoio del drammatico e dell'umoristico, è un po' verboso e prolisso, ma sostenuto da una sapiente suspense. (''[[Il suo tipo di donna]]''; 2000, pp. 1300-1301) *Stravaganza sgangherata e, infine, stucchevole, ricca di effetti speciali e di citazioni (''[[Blade Runner]]'', ''[[Chi ha incastrato Roger Rabbit|Roger Rabbit]]'', ''[[Atto di forza|Total Recall]]'', ''[[Guerre stellari|Guerre Stellari]]'', ''[[Jurassic Park]]'', ecc.), ma povera di intelligenza e priva di brio. [...] Soltanto per minori di 12 anni videodipendenti. (''[[Super Mario Bros. (film)|Super Mario Bros]]''; 2000, p. 1302) *Titolo stupido per un elaborato rifacimento del famoso racconto ''Giro di vite'' (1898) di [[Henry James]]. Ma la suspense c'è, e specialmente il clima morboso. Ottima [[Deborah Kerr|D. Kerr]], splendida fotografia di [[Freddie Francis]]. (''[[Suspense (film 1961)|Suspense]]''; 2000, p. 1304) ====T==== *Film d'avventure esotiche che tiene svegli col suo ritmo svelto. La fulgida [[Marlene Dietrich|Marlene]] ha una corona di baldi maschietti. L'ambiente è suggestivo, e c'è una scazzottatura da antologia. (''[[La taverna dei sette peccati]]''; 2000, p. 1316) *Ultimo film inglese di Hitchcock che non riuscì mai ad amarlo. Macchinoso, un po' enfatico, teatraleggiante, un po' stupido, ma è pur sempre un tenebroso incontro con i mostri della mente e del sogno. (''[[La taverna della Giamaica]]''; 2000, p. 1316) *Sceneggiato da [[Luc Besson]], è un film di azione ad alta velocità che assomiglia ai poliziotteschi italiani degli anni '70 più che ai modelli hollywoodiani degli anni '90: inseguimenti, acrobazie su due o quattro ruote, parentesi di umorismo pecoreccio. Basta guardare i primi 20 minuti. Sembrano sentinelle che dicano: non andate avanti. (''[[Taxxi]]''; 2000, p. 1317) *L'argomento era già un po' sdato e anacronistico perché quando il film uscì era già in funzione il telefono automatico. Deriva, infatti, da una novella di Herbert Rosenfeld degli ultimi anni '20, sceneggiata da Ernst Wolff per il film tedesco ''Fräulein-falsch verbunden'' (1932) di E.W. Emo con Magda Schneider. Il rifacimento del casertano N. Malasomma non manca né di brio né di garbo. (''[[La telefonista]]''; 2000, p. 1319) *Racconto di comportamenti più e prima ancora che di psicologie, non fa concessioni allo spettacolo o al romanzo: nessun incidente, nemmeno una piccola slavina, tutto concentrato sui gesti, gli oggetti, i piccoli particolari quotidiani con un filo di bonaria ironia. Una piccola musica, un film di grazia. (''[[Il tempo si è fermato]]''; 2000, p. 1323) *Se esistesse l'Oscar della macelleria, questo 8° film di D. Argento se lo aggiudicherebbe facilmente. (''[[Tenebre (film)|Tenebre]]''; 2000, p. 1323) *Il motto è "Non fate la guerra, fate l'amore". In modi meno piccanti, la vicenda rimanda a quella di ''[[L'iniziazione (film 1986)|L'iniziazione]]'' (1986) di [[Gianfranco Mingozzi|Mingozzi]], ma [[David Hamilton|Hamilton]], famoso fotografo di moda, punta sulla calligrafia e il morbosetto. (''[[Tenere cugine]]''; 2000, p. 1324) [[File:Teodora (film 1954) Gianna Maria Canale.png|miniatura|[[Gianna Maria Canale]] in ''[[Teodora (film 1954)|Teodora]]'']] *1° film a colori di [[Riccardo Freda|R. Freda]] [...] e uno dei suoi risultati più armoniosi in cui le ragioni dello spettacolo non prevaricano sulla definizione dei personaggi. (''[[Teodora (film 1954)|Teodora]]''; 2000, p. 1325) *3° film di [[Vittorio De Sica|V. De Sica]] regista [...] e il migliore dei 3 per il garbo della costruzione narrativa, l'esperta guida degli attori, la credibilità dei personaggi. Basterebbe [[Anna Magnani|A. Magnani]] nel personaggio della canzonettista Loletta Prima per raccomandarlo. (''[[Teresa Venerdì]]''; 2000, p. 1327) *Artificioso, ma efficace esercizio di suspense con una palese influenza dell'espressionismo a livello figurativo. Una [[Barbara Stanwyck|B. Stanwyck]] superlativa si guadagnò una candidatura all'Oscar. (''[[Il terrore corre sul filo]]''; 2000, p. 1331) *È un bizzarro film in cui [[John Huston|J. Huston]] prende in giro un po' tutti: sé stesso, il thriller avventuroso, [[Gina Lollobrigida|G. Lollobrigida]] e il pubblico, strizzando l'occhio agli amici. Una vacanza italiana. Quando uscì fu un fiasco, ma poi divenne un film di culto per cinefili sofisticati. Dialoghi spiritosi di [[Truman Capote]]. (''[[Il tesoro dell'Africa]]''; 2000, p. 1334) *"Girato per scommessa e divertimento" ([[Don Siegel|D. Siegel]]). Scommessa vinta, spettatori divertiti. (''[[Il tesoro di Vera Cruz]]''; 2000, p. 1335) *Da un copione teatrale (1953) di [[Agatha Christie]] un dramma giudiziario che diventa un esercizio di alta acrobazia intellettuale. Un meccanismo perfetto. [[Charles Laughton|C. Laughton]] e [[Marlene Dietrich|M. Dietrich]] straordinari, ma anche [[Tyrone Power|T. Power]], in un personaggio per lui insolitamente ambiguo, è OK. (''[[Testimone d'accusa (film 1957)|Testimone d'accusa]]''; 2000, p. 1337) *È il caso raro di un film laico, appoggiato più all'antropologia che alla psicologia, che, attraverso la leggerezza e la concretezza della vita quotidiana, suggerisce il senso del sacro, la religione vissuta come energia dell'amore. (''[[Thérèse]]''; 2000, p. 1339) *Enorme successo di pubblico per questo film d'avventure girato come un lungo spot pubblicitario da Tony Scott (fratello del più celebre Ridley). ''Ad majorem gloriam'' dell'epoca di [[Ronald Reagan]]. E di [[Tom Cruise]]. (''[[Top Gun]]''; 2013, p. 1602) *Lavora bene con la macchina da presa l'attore-regista cileno di origine russa [[Alejandro Jodorowsky|A. Jodorowsky]], traducendo in immagini e suoni i suoi (non sempre chiari) messaggi poetici e filosofici di anarchico narcisista, alchimista manipolatore di simboli. Per qualcuno questo è "il primo western surrealista". (''[[El Topo]]''; 2000, p. 1351) *2° capitolo, tra ''[[Catene (film 1949)|Catene]]'' (1950) e ''[[I figli di nessuno (film 1951)|I figli di nessuno]]'' (1951) della popolare trilogia "lacrimosa" con la coppia A. Nazzari-Y. Sanson. Gli stereotipi del romanzo d'appendice ridotti all'essenziale con due o tre colpi di regia. (''[[Tormento (film 1950)|Tormento]]''; 2000, p. 1352) *Il principio di base è l'accumulazione, come se lo sceneggiatore [[Aldo De Benedetti]] avesse voluto condensare in un film solo due o tre romanzi d'appendice. (''[[Torna! (film 1953)|Torna!]]''; 2000, p. 1352) *Sulla via di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]], [[Riccardo Freda|R. Freda]], ispiratosi a un fatto di cronaca del 1922, conduce in porto il melodramma passando di scena madre in scena madre. [[Amedeo Nazzari|A. Nazzari]] convince più di [[Vittorio Gassman|V. Gassman]], che si stava specializzando nelle parti di cattivo. (''[[Il tradimento]]''; 2000, p. 1359) *[...] il 5° film di [[Mario Soldati|M. Soldati]] regista conta per l'orchestrazione capziosa dei rapporti psicologici, l'impiego drammatico del paesaggio (fotografia di [[Massimo Terzano|M. Terzano]] e O. [[Otello Martelli|Martinelli]]), l'ingegnoso assillo di "fare cinema". (''[[Tragica notte]]''; 2000, p. 1361) *Il titolo originale ''Die Hard'' è meno fuorviante di quello italiano: si riferisce proprio al protagonista, solo contro tutti, e alla feroce lotta che deve intraprendere. Non è un catastrofico, è un memorabile, stringato e avvincente film d'azione. (''[[Trappola di cristallo]]''; 2000, p. 1364) *È un film che ha in partenza qualche difficoltà di carburazione, ma poi funziona con diversi momenti divertenti. (''[[30 secondi d'amore|Trenta secondi d'amore]]''; 2000, p. 1374) *''[[Tron (film)|Tron]]'' (frammento di elettronica) è una divertente variante pirotecnica di ''[[Guerre stellari]]''. Prodotto dalla Disney. Film-computer, e non soltanto film sul computer, tra riferimenti scientifici che non sono affatto scientifici, ha la sua brava morale americanamente ottimistica. È il 1° film sulla realtà virtuale. (''[[Tron (film)|Tron]]''; 2000, p. 1381) *{{NDR|Nel film}} sono messi in fila tutti gli stereotipi della commedia sentimentale per smontarli e frantumarli con una spudorata buffoneria che sghignazza sulle regole del "politicamente corretto" e del buon costume. Sono passate agli onori della cronaca, se non della storia, le gag del gel e quella antica (ma qui per la prima volta dotata del controcampo in passato sempre negato) del pene chiuso di scatto nella cerniera dei pantaloni. Critici e spettatori divisi in due fazioni: chi lo prende per un umorismo sopra le righe, ma intelligente e liberatorio e chi lo respinge come un esempio di trivialità goliardica [...]. (''[[Tutti pazzi per Mary]]''; 2000, p. 1390) ====U==== *Unico film fantastico nella carriera di Hitchcock, comincia in cadenze di commedia mondana e termina nei toni di un'allegoria apocalittica, basata sulle 3 unità della tragedia classica (luogo, tempo, azione). Inquietante, non soltanto impressionante. (''[[Gli uccelli]]''; 2000, p. 1393) *È un vero film "de noantri", romano e romanesco a 18 carati, degno del [[Giuseppe Gioachino Belli|Belli]]. C'è la firma di [[Federico Fellini|Fellini]] giovanissimo alla sceneggiatura insieme a quella di [[Aldo Fabrizi|A. Fabrizi]]. I duetti Fabrizi-[[Anna Magnani|Magnani]] sono spassosi. (''[[L'ultima carrozzella]]''; 2000, p. 1396) *[...] [[Martin Scorsese|M. Scorsese]] rifiuta i tre modelli cinematografici a disposizione (il colossal hollywoodiano, [[Roberto Rossellini|Rossellini]], [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]]) e persegue una propria via, discutibile ma sicuramente personale. Recupera la cultura cattolica meridionale di Little Italy di cui s'è alimentato nell'infanzia, la filtra attraverso la sua memoria di ''cinéphile'' onnivoro e la "cristologia" rock degli anni '70 (eloquente la scelta di [[Peter Gabriel]] per le musiche) e tenta persino di rappresentare Cristo in modi "barbarici" come potrebbero vederlo uomini africani o latino-americani, di cultura diversa da quella euro-occidentale. Il suo è un Dio delle debolezze che ha preso sul serio l'incarnazione e che ha uno spessore teologico maggiore di quel che è sembrato alla maggioranza dei critici e dei cattolici scandalizzati. (''[[L'ultima tentazione di Cristo]]''; 2000, p. 1400) *[...] il 35° film di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]] chiude il ciclo del melodramma matarazziano di cui è in un certo modo il compendio, ma chiude anche, non senza malinconia, il suo itinerario di regista. I 5 film successivi sono soltanto il segno di una sopravvivenza. (''[[L'ultima violenza]]''<ref>Citato in ''[https://www.mymovies.it/film/1957/lultima-violenza/ L'ultima violenza]'', ''mymovies.it''.</ref>) *Un piccolo classico della SF al cinema. Il suo discorso di rispetto per gli alieni lo distingue dall'isteria di quel periodo di guerra fredda. Bravi attori, solida sceneggiatura, pochi trucchi, molta sobrietà. (''[[Ultimatum alla Terra]]''; 2000, p. 1400) *Nonostante l'apporto di [[Alberto Moravia|Moravia]] alla sceneggiatura, la vicenda, aggiornata agli anni '50, non sta in piedi. La condizione della donna è esaminata con piagnucolosa curiosità, e non basta la bravura della [[Alida Valli|Valli]] a riscattarla. Ambientazione milanese fiacca. (''[[Ultimo incontro]]''; 2000, p. 1406) *Global colossal etno-epico da 140 milioni di dollari con ambizioni storiche, filosofiche e artistiche che all'atto pratico vengono sacrificate sull'altare del dio mercato. Al suo attivo il potente romanticismo della vicenda ([[John Logan|J. Logan]], [[Marshall Herskovitz|M. Herskovitz]], [[Edward Zick|E. Zwick]]), le grandiose scene di battaglia – su tutte l'emozionante carica dei samurai a cavallo che sbucano come fantasmi dalla nebbia in mezzo al bosco –, la documentata ricostruzione degli ambienti ([[Lilly Kilvert]]) e dei costumi ([[Ngila Dickson]]), l'intensa interpretazione di Watanabe nei panni dell' "ultimo samurai", che sprona Cruise a dare il meglio di sé. Infestato, però, da stereotipi hollywoodiani e cadute nella soap opera, come il ridicolo incontro finale con l'imperatore e l'''happy end'' sentimentale. (''[[L'ultimo samurai]]''; 2013, p. 1670) *Tratto da un romanzo di [[Richard Matheson]] e girato a basso costo tra i palazzi romani dell'[[EUR]], è un horror che passò ingiustamente inosservato, nonostante i suoi meriti: un ottimo [[Vincent Price|Price]], alta tensione, intelligenza dei dettagli, alcune anticipazioni – o coincidenze? – con i futuri film di [[George A. Romero]]. (''[[L'ultimo uomo della Terra]]''; 2000, p. 1408) *Uno dei capolavori del cinema neorealista, e il suo canto del cigno. Frutto maturo del sodalizio tra [[Cesare Zavattini|Zavattini]] e [[Vittorio De Sica|De Sica]], sostenuto anche da ricerche, non tutte risolte, sul tempo e la durata (famosa la sequenza del risveglio della servetta), il film tocca una crudeltà lucida senza compromessi sentimentali, fuori dalla drammaturgia tradizionale. Non ha la "perfezione" di ''[[Ladri di biciclette]]'', ma va al di là. (''[[Umberto D.]]''; 2000, p. 1409) *Come [[Mario Camerini|Camerini]] anticipò il neorealismo, facendo di Milano qualcosa di più di una tela di fondo per questa commedia comico-sentimentale profumata di giovinezza e raccontata con garbo. (''[[Gli uomini, che mascalzoni...]]''; 2000, p. 1413) *Narrato con scioltezza è un dramma razziale intelligente che vale anche per alcune (azzeccate e dure) annotazioni sociologiche e ambientali (la famiglia del medico). Disgraziatamente [[Joseph L. Mankiewicz|J.L. Mankiewicz]] si è abbandonato un po' troppo alla declamazione e agli effetti. Bravi gli interpreti [...]. (''[[Uomo bianco, tu vivrai!]]''; 2000, p. 1417) *Il pretendente [...] doma la bisbetica con disarmata e sorridente pazienza. Commedia agile, festosa e gentile [...]. (''[[L'uomo che sorride]]''; 2000, p. 1420) *Considerato il migliore dei 5 film hollywoodiani di [[Jean Renoir|J. Renoir]], il 1° in cui il conflitto tra uomo e natura ha un'importanza centrale: quasi vi si sente l'odore della terra smossa dall'aratro, battuta dalla pioggia o riscaldata dal sole. Il velato ottimismo dell'epilogo è una speranza più che una certezza. (''[[L'uomo del Sud]]''; 2000, pp. 1425-1426) *Pur subordinata ai 3 personaggi maschili, la [[Bette Davis|Davis]] dà alla sua parte calore e umorismo, "rubando" il film a [[Edward G. Robinson|Robinson]] per il quale era stato prodotto dalla Warner. (''[[L'uomo di bronzo]]''; 2000, p. 1426) *[...] è uno dei migliori thriller prodotti da [[Val Lewton]] per la RKO. La povertà dell'intrigo è riscattata dall'uso sapiente della suspense e degli effetti: l'orrore è solamente suggerito. (''[[L'uomo leopardo]]''; 2000, p. 1429) [[File:L'uomo di paglia (film).JPG|miniatura|La scena finale de ''[[L'uomo di paglia]]'']] *Gli ingredienti narrativi sono più o meno gli stessi di ''[[Il ferroviere]]'' (1955), e la maestria tecnico-stilistica è tale che non si nota quasi più. Per tre quarti il film tiene, avvince e convince (e la Bettoja fu giustamente una rivelazione), ma ancora una volta il finale rovina l'equilibrio a colpi di retorica e di buon senso piccolo borghese. L'apporto alla sceneggiatura di Benvenuti e De Bernardi, collaboratori di A. Giannetti, si sente nei particolari. (''[[L'uomo di paglia]]''; 2000, p. 1427) *Curioso esempio di fantascienza religiosa da un romanzo di successo di [[Morris West]] che, comunque, previde con un anticipo di più di 10 anni l'elezione (1976) del polacco [[Papa Giovanni Paolo II|Karol Wojtyla]]. Un insuccesso a tutti i livelli. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]''; 2000, p. 1433) *Interamente girato in Thailandia, è coraggioso, anticonformista e crudele per certi aspetti, soprattutto nella 1ª parte. (''[[Urla del silenzio]]''; 2010, p. 1609) ====V==== *Costato 50 milioni di dollari a [[Joel Silver]] (''[[Matrix]]'') che l'ha prodotto per la Warner, questo colosso di fantapolitica ha i suoi veri autori nei [[Lana e Andy Wachowski|fratelli Wachovski]] (''Matrix'') che l'hanno coprodotto e sceneggiato dal romanzo a fumetti di [[Alan Moore]] e [[David Lloyd]], delegandone la regia all'ex aiuto regista [[James McTeigue|McTeigue]]. [...] È una silloge di [[Robin Hood]], [[Zorro]], [[Gaston Leroux#Il fantasma dell'Opera|Fantasma dell'Opera]], che protegge, ama, rigenera la giovane Evey, trasformandola in complice ed erede sino alla vittoria finale. La componente ideologica non è da prendere troppo sul serio, ma nemmeno da trascurare: le fonti indirette sono britanniche in letteratura (''[[Il mondo nuovo]]'' di [[Aldous Huxley|Huxley]], ''[[1984]]'' di [[George Orwell|Orwell]]) e in musica ([[Sex Pistols]]). Struttura narrativa compatta, ineccepibili i contributi tecnici (fotografia, scene, costumi, colonna sonora, effetti speciali). La maschera del protagonista rimanda alle sembianze di [[Guy Fawkes]] (1570-1606) che doveva essere l'esecutore del cosiddetto ''Gunpowder Plot'' ([[Congiura delle polveri]]) del 5-11-1605, organizzato da un gruppo di altolocati cattolici per distruggere la sede del parlamento e il [[re Giacomo I Stuart]] e fomentare un'insurrezione popolare. Memorabile sequenza finale di Londra invasa da migliaia di insorti con la maschera di V prima dell'ultima esplosione. (''[[V per Vendetta]]''; 2010, p. 1679) *[...] è una parafrasi (o un'interpretazione?) in chiave psicanalitica della storia di Caino e Abele dove il primo non è malvagio, ma disperato e cerca di trovare nell'amore la salvezza. [...] È anche il 1º film di [[James Dean|J. Dean]] protagonista e rimane tuttora soprattutto come il suo ritratto. (''[[La valle dell'Eden]]''; 2000, p. 1442) *Scritto da [[Nigel Kneale]] con il regista, è il 2° film della serie Hammer che, nella sua miscela di fantascienza e horror, riflette in modi bizzarri l'isteria allarmistica da guerra fredda (come in USA ''[[L'invasione degli ultracorpi]]'', 1956). (''[[I vampiri dello spazio]]''; 2010, pp. 1618-1619) *La vita del Cristo secondo uno dei tre evangelisti sinottici da cui, però, sono stati espunti tutti i passi escatologici e la maggior parte dei miracoli. È un film laico, rivolto a mettere in luce l'umanità più che la divinità di un Gesù severo, pugnace, medievale, carico di tristezza e di solitudine. Quando il regista riesce a far coincidere il testo di Matteo con l'autobiografia, la passione con l'ideologia, è il film di un poeta. In senso teologico, è un vangelo senza speranza. Con il suo sincretismo formale, i riferimenti pittorici, la scabra luminosità, il richiamo a un Terzo Mondo che non è più solo preistoria, raggiunge una forte tonalità epica e religiosa. (''[[Il Vangelo secondo Matteo]]''; 2000, p. 1445) *Seguito di ''La maschera di Frankenstein'' (1957) cui è superiore: il personaggio del barone, vero protagonista della serie della britannica Hammer (mentre quella hollywoodiana dell'Universal privilegiava la Creatura, cioè Boris Karloff), è di una complessità insolita, grazie alla sceneggiatura articolata di Jimmy Sangster, e T. Fisher non gli nega la comprensione, se non la simpatia. (''[[La vendetta di Frankenstein]]''; 2000, p. 1450) *Il 1° dei 3 western di [[Fritz Lang|Lang]], e non il migliore. Più che sul tema della giustizia, svolto in modo troppo didattico, trova i suoi motivi di interesse in quelli della vendetta e della colpa. [[Gene Tierney|G. Tierney]] esordiente è già fascinosa. (''[[Il vendicatore di Jess il bandito]]''; 2000, p. 1451) *[...] è il 4° e il più discontinuo dei 6 film [[Josef von Sternberg|von Sternberg]]/[[Marlene Dietrich|Dietrich]]. Ingiusto salvare soltanto il famoso ''Hot Voodoo'', memorabile numero musicale con Marlene che esce dalla pelle di un gorilla. C'è [[Herbert Marshall|Marshall]] in gran forma anche nella lunga sequenza in un paesino del Sud con i polli in libertà. E il personaggio di Helen, una delle madri più sexy della storia del cinema, non manca di forza come donna che si sacrifica per la felicità degli altri, anche a costo di prostituirsi, e affronta con fierezza le conseguenze delle sue colpe. Oltre all'esecuzione di ''I Couldn't Be Annoyed'' in un frac bianco da uomo, Dietrich canta in francese e una ninna nanna in tedesco. Splendido bianconero di [[Bert Glennon]]. (''[[Venere bionda]]''; 2010, p. 1628) *Film di culto per gli amanti del cinema nero: eleganza, decadenza, perversione, crudeltà, umorismo e una forte vena di necrofilia ne fanno un cocktail unico. Il motivo di David Raksin ("Laura") incanta ancora oggi. Uno di quei film felici dove tutto concorre al risultato finale: regia, sceneggiatura, fotografia (J. LaShelle, premio Oscar), scenografia, musica. (''[[Vertigine (film 1944)|Vertigine]]''; 2000, p. 1463) *Abile cocktail di tensione drammatica e commedia sentimentale, recitato con garbo da [[James Stewart|Stewart]] e la [[Marlene Dietrich|Dietrich]] tra una compagnia di attori inglesi. Purtroppo i personaggi sono convenzionali. Qualche momento divertente. (''[[Il viaggio indimenticabile]]''; 2000, p. 1468) *Il surrealismo del vecchio maestro spagnolo è al massimo della sua forma in questa deliziosa, sarcastica scorribanda attraverso le eresie, da lui prese come segni di una dialettica tra fede e ideologia, potere e libertà. (''[[La via lattea (film 1969)|La via lattea]]''; 2000, p. 1469) *Film laico sulla stregoneria, poco romantico e ancor meno mistico, fondato sulla visione: le immagini vi contano più delle parole. Alle seconde è affidata la dimensione razionale e discorsiva (diurna), alle prime quella emotiva e fantastica (notturna), ma quanto è feconda la contraddizione dialettica tra le due componenti? Domina la presenza simbolica dell'acqua, anche come parte femminile della libido. (''[[La visione del sabba]]''; 2000, p. 1478) *Commediola melensa, anacronistica e recitata a braccio. (''[[La vispa Teresa (film 1943)|La vispa Teresa]]''; 2000, p. 1479) *[...] è una commedia di carta velina sotto il segno di un ottimismo ingenuo, appena sfiorato da una vena umoristica. Nel '43 quanti italiani andarono a vederlo per constatare com'era bella la vita, almeno al cinema? ([[La vita è bella (film 1943)|''La vita è bella'', 1943]]; 2000, p. 1481) *6° film di [[Roberto Benigni|Benigni]] regista, è il più ambizioso, difficile e rischioso e il migliore: 2 film in 1, o meglio un film in 2 parti, nettamente separate per ambientazione, tono, luce e colori – essenziali i contributi della fotografia – ma complementari: la 1ª spiega e giustifica la 2ª. Una bella storia d'amore, scritta con [[Vincenzo Cerami]]: prima tra un uomo e una donna, poi per un figlio, ma l'una è la continuazione dell'altra. Il frenetico dinamismo di R. Benigni è felicemente sfogato, la sua torrentizia oralità ora debordante ora dimezzata. Un'elegante leggerezza distingue [[Giustino Durano|G. Durano]] nel più riuscito dei personaggi di contorno. ([[La vita è bella (film 1997)|''La vita è bella'', 1997]]; 2000, p. 1481) *È il film di Natale per eccellenza, uno dei capolavori del cinema sentimentale di tutti i tempi. [...] [[James Stewart|Stewart]] dà il meglio in un personaggio che passa dall'ottimismo al pessimismo più nero come la commedia passa dal comico all'incubo, dal documentario alla favola. (''[[La vita è meravigliosa]]''; 2000, pp. 1481-1482) *Melodramma popolare che anticipa la serie [[Amedeo Nazzari|Nazzari]]-[[Yvonne Sanson|Sanson]] degli anni '50 con una risentita descrizione dell'Italia in rovine (borsaneristi e cafoni arricchiti in opposizione agli stenti e alle sofferenze dei più). Una [[Alida Valli|A. Valli]] intensa e un ottimo [[Eduardo De Filippo|E. De Filippo]]. (''[[La vita ricomincia]]''; 2000, p. 1484) *La selvaggia potenza del romanzo della [[Emily Brontë|Brontë]] è un po' troppo addomesticata. Gli sceneggiatori ne hanno impoverito l'intensità e attutito il romanticismo gotico, ma il film rimane egualmente memorabile. Robusta interpretazione di [[Laurence Olivier|Olivier]]. (''[[La voce nella tempesta]]''; 2000, p. 1491) *Melodramma fiammeggiante in puro stile anni '50: società corrotta e la donna, sua vittima, trasformata in eroina con l'aureola. (''[[Vortice (film 1953)|Vortice]]''; 2000, p. 1496) ====W==== *Per più di un'ora è divertente, credibile, vispo come una commedia dei tempi d'oro. Avvince e convince meno quando assume il ritmo di un thriller d'inseguimento. La morale è di un sano pacifismo. (''[[Wargames - Giochi di guerra]]''; 2000, p. 1498) *Farsa macabra mal combinata e mal recitata, con la presunzione di far della critica sociale. Inspiegabile successo di pubblico, tale da generare un [[Weekend con il morto 2|seguito]]. (''[[Weekend con il morto]]''; 2010, p. 1684) *Immedicabile volgarità di fondo a ritmo demenziale e recitazione agitata. Sceneggiatore dell'altro, R. Klane ha fatto la regia. Il cambio di mano è inavvertibile. (''[[Weekend con il morto 2]]''; 2000, p. 1499) *Ritratto di donna in forma di monologo quasi didattico e una traccia d'azione. Per [[Teresa Russell|T. Russell]] è lo spunto per un'esibizione di alto istrionismo gestuale, fonico, recitativo. [[Ken Russell|K. Russell]], autore geniale e visionario sempre in bilico sul kitsch, ha filmato con tono di premeditata e accanita sgradevolezza, cercando di rispecchiare con onestà la materia. (''[[Whore (puttana)]]''; 2000, p. 1501) ====Y==== *Il film parte piano e lascia lo spettatore nella stessa condizione di spaesamento e incredulità vissuta dai 2 protagonisti, derubati della propria identità. La vita semplice di Mitsuha, costruita sul tramandarsi generazionale di costumi e tradizioni andate perdute, si contrappone a quella frenetica di Taki, cameriere e studente in una Tokyo spersonalizzante e superficiale. Un incontro-scontro di 2 anime ben distinte, al di là dello spazio e del tempo, che ricorda alla lontana il coreano ''[[Si-wor-ae|Il mare]]'' (2000) e il suo remake americano ''[[La casa sul lago del tempo]]'' (2006). La cometa, vista e attesa con stati d'animo diversi dai due ragazzi, diventa il simbolo dell'inevitabilità del destino e il tramite che rende indivisibile il loro legame. (''[[Your Name.]]''; 2017, p. 1719) ===Serie televisive=== *Ideatore della serie è [[J.J. Abrams]], padre del ben più noto ''[[Lost]]'', che anche in questo caso riesce, puntata dopo puntata, a tenere lo spettatore incollato allo schermo, grazie a trame e sottotrame ricche di idee e situazioni. Spiccano nel cast l'ancora semisconosciuta [[Jennifer Garner]] e un ottimo [[Victor Garber]]. (''[[Alias (serie televisiva)|Alias]]'', 2013, p. 1807) *La serie nasce da una costola di ''[[Buffy l'ammazzavampiri]]'', giunta con successo a cavallo del 2000 alla terza stagione. Benché parte del cast e la produzione siano le stesse, è un prodotto televisivo più cupo e dark, cui mancano quei guizzi geniali che caratterizzavano la serie madre, non riuscendo quindi a imporsi come cult dei primi 2000 al pari di quanto è avvenuto per la famosa cacciatrice di vampiri. (''[[Angel (serie televisiva)|Angel]]'', 2013, p. 1808) *Irriverente e scorretto, in pieno stile AMC, una delle reti televisive USA più all'avanguardia di oggi. (''[[Breaking Bad]]'', 2016, p. 1712) *Nato dalla mente televisiva di [[Josh Schwartz]], già ideatore di prodotti di culto tra i giovani come ''[[The O.C.]]'' e ''Gossip Girl'', è un perfetto cocktail di azione e comicità, definizione di personaggi completi e tanta spontaneità per uno dei telefilm più particolari degli ultimi anni. Difficile da catalogare. (''[[Chuck]]''; 2013, p. 1811) *La serie parte da un flashback nell'anno in cui è avvenuto il crimine e si muove poi avanti e indietro nel tempo in maniera quasi totalmente libera. Ottima fotografia dalle luci particolari ma incredibilmente efficaci per le scene del passato, bella colonna musicale con alcune delle canzoni più celebri del periodo. È la prima serie esterna al format ''[[CSI]]'' a comparire in un crossover con ''[[CSI: NY]]''. (''[[Cold Case - Delitti irrisolti]]''; 2013, p. 1812) *La serie è infestata da dialoghi assurdi e situazioni improbabili e mette a dura prova i nervi di uno spettatore normale, eppure resta una pietra miliare dell'evoluzione del teen drama ed è stata ispiratrice di buona parte delle serie per i più giovani. (''[[Dawson's Creek]]''; 2013, p. 1813) *Conclusasi all'8ª stagione, ha conquistato l'America e il mondo con una certa dose di suspense e una comicità un pó cinica. Si vocifera che la fama improvvisa che ha investito le attrici abbia creato una spirale di gelosie e rivalità tra di loro che rendevano il set pressocché invivibile. (''[[Desperate Housewives]]''; 2013, p. 1813) *Liberamente ispirato a Sherlock Holmes, ''Dr. House'' si presenta come il più originale dei telefilm medici, e le vicende ospedaliere riescono a equilibrarsi con le storie personali. (''[[Dr. House - Medical Division]]''; 2013, p. 1815) *Un cast di grandi nomi ([[Michael Crichton]] il creatore, [[George Clooney]] e [[Julianna Margulies]], tra i protagonisti delle prime stagioni) e una regia di ottimo livello hanno saputo soddisfare le aspettative dei fan per tutto il tempo della sua durata, senza cali. (''[[E.R. - Medici in prima linea]]'', 2013, p. 1815) *Accolta inizialmente con grandi critiche, la serie è tra le più longeve e seguite di sempre, imponendosi come un'ottima risposta europea all'egemonia dei serial USA. In patria ha battuto ogni record di longevità (per una serie TV). Unico paese dove la serie non ha spopolato rimangono (stranamente) gli Stati Uniti. (''[[L'ispettore Derrick]]''; 2013, p. 1819) *Ideata e scritta principalmente dall'attore e scrittore [[Julian Fellowes]], andata in onda per la prima volta nel 2010, la serie è riuscita facilmente nella scalata al successo. È sicuramente il prodotto anglo-americano di maggior successo, ha ottenuto nel 2012 il primato di serie con il numero più alto di nomination agli Emmy Awards nella storia del premio. È attualmente uno degli show più diffusi in tutto il mondo. Per la tenuta di Downtown Abbey, vera e propria protagonista, è stato utilizzato l'Highclere Castle, nello Hampshire. [[Maggie Smith]], nei panni della capostipite e tradizionalista Violet, è indimenticabile. (''[[Downton Abbey]]''; 2016, p. 1723) *La CBS propone un genere di difficile gestione e temi che tendono al tragico, ma le sceneggiature coinvolgenti e ben bilanciate rendono la serie piacevole e scorrevole, mantenendola a ottimi livelli fino alla sua conclusione nel 2010. (''[[Ghost Whisperer - Presenze]]''; 2013, p. 1816) *La serie è diventata un vero e proprio cult per i giovani della cosiddetta ''iPod generation'' e, tra segreti, misteri, tormentate storie d'amore e personaggi rigorosamente di bell'aspetto, ha saputo farsi strada nel difficile mondo degli ascolti per ben 6 stagioni ospitando svariate guest star del mondo della TV e della musica. (''[[Gossip Girl]]''; 2013, p. 1817) *Tra gli esordi più felici della storia della TV: i suoi primi episodi la rendono una delle migliori serie fantascientifiche degli ultimi anni. Poi ha perso lo smalto e il decadimento, in termini di ascolti, ne ha determinato la cancellazione improvvisa, senza che gli autori avessero il tempo di scrivere un finale conclusivo e soddisfacente. A nulla sono valse le petizioni dei fans e i tentativi di attori e produttori di portare i personaggi sul grande schermo per un'ultima, definitiva e conclusiva avventura. (''[[Heroes]]''; 2013, p. 1818) *Alla base del progetto e ideatore della serie, [[Carlo Lucarelli]], scrittore italiano di successo specializzato in romanzi gialli e noir. A detta dello stesso Lucarelli, a ispirare la serie sono stati i film dedicati all'ispettore Callaghan. (''[[L'ispettore Coliandro]]''; 2013, p. 1818) *La serie nasce come uno dei 4 ''spin-off'' della serie ''Arcibaldo'' ed è riuscita col tempo a sovrastare il successo dello show d'origine mantenendosi al top della fama per 11 stagioni e segnando la storia della TV a cavallo tra gli anni '70 e '80. Le tematiche politiche sono trattate sempre senza aggressività o pesantezza, anche in episodi il cui tema centrale coinvolge questioni delicate di gravità non indifferente, quali il razzismo, il suicidio o l'analfabetismo. (''[[I Jefferson]]''; 2013, p. 1819) *Tra i più famosi polizieschi degli ultimi anni, seguito da svariati ''spin-off'' ([[Law & Order: LA|l'ultimo]] di questi ambientato a Los Angeles), la serie è in grado di fornire una visione a 360° del sistema giuridico-investigativo USA, senza lasciare nulla di non detto o inconcluso. (''[[Law & Order - I due volti della giustizia]]''; 2013, p. 1819) *Un ottimo soggetto e un grande [[Tim Roth]] purtroppo non hanno salvato questa serie che, dopo 2 anni di successi, è stata cancellata alla sua 3a (un po' più scarsa) stagione. (''[[Lie to Me]]''; 2013, p. 1819) *Forte di una trama avvincente, di una struttura sofisticata in bilico continuo tra presente e passato, di un cast vario e intrigante, può forse essere considerato il più celebre telefilm dei primi anni 2000. Il finale della serie è stato seguito (ufficialmente) da circa 25 milioni di persone nel mondo. (''[[Lost]]''; 2013, p.1819) *La risposta femminile a ''[[Queer as Folk]]'' introduce a un mondo abbastanza sconosciuto, guidando lo spettatore nella vita dei personaggi, con alternanza di comicità e tragedia. Comunque in profondità. (''[[The L Word]]''; 2013, p. 1820) *Nonostante le svariate incongruenze riscontrabili nel corso delle varie stagioni e l'assurdità degli episodi vissuti da MacGyver, le sue imprese, come avvenne anche con [[Chuck Norris]], sono diventate oggetto di innumerevoli battute e freddure, e questa è una delle serie che ha avuto più presa sulla gioventù degli anni '80 in tutto il mondo. (''[[MacGyver]]''; 2013, p. 1820) *Straordinaria ricostruzione di un paese contraddittorio, dalle scene e dai costumi di una perfezione unica, ai dettagli comportamentali, alle abitudini e ai pensieri di personaggi meravigliosamente delineati di questi Stati Uniti ormai perduti. Vincitore di svariati Emmy Award e Golden Globe. (''[[Mad Men]]''; 2016, p. 1740) *I baffi e i magnifici occhiali a goccia di [[Tom Selleck]], cult degli anni '80, sono poi divenuti simbolo dell'intera decade. (''[[Magnum, P.I.]]''; 2013, p. 1820) *Una serie di successo che ha saputo conquistare migliaia di fans nel mondo grazie ai suoi personaggi un po' bizzarri ma indimenticabili e alla genuinità ironica e brillante nel raccontare i rapporti umani più importanti della vita, che spesso sono i più complicati. (''[[Una mamma per amica]]''; 2013, p. 1820) *Un raro esempio di show poliziesco dai risvolti sovrannaturali che, portando sullo schermo un personaggio realmente esistito, ha saputo conquistare una folta parte di audience americana che, normalmente, non si avvicina al poliziesco. Ottimo equilibrio tra le premonizioni, le indagini e la vita famigliare. (''[[Medium (serie televisiva)|Medium]]''; 2013, p. 1821) *Prodotta dai fratelli [[Ridley Scott|Ridley]] e [[Tony Scott]], sempre molto attivi sul versante della produzione televisiva, la serie ha fatto incetta di premi nel tempo, tra cui il Premio Carl Sagan, conferito per "la comprensione pubblica della scienza". Nell'arco di 6 stagioni molti ruoli secondari sono stati affidati a star di successo del mondo televisivo. (''[[Numb3rs]]''; 2013, p. 1823) *Un teen drama incredibilmente longevo che ha saputo trovare la chiave per rinnovarsi costantemente anno dopo anno. In particolare si è rivelata una scelta giusta il salto temporale di 4 anni nel futuro operato nella 5ª stagione, che ha permesso agli autori di mantenere lo stesso cast e gli stessi personaggi cresciuti senza arrampicarsi sui vetri con spiegazioni. (''[[One Tree Hill]]''; 2013, p. 1823) *Un magistrale prodotto TV per un genere che raramente ha trovato realizzazioni di questo livello sul piccolo schermo. Tensione continua. Per onorarla in maniera originale, i produttori decisero di finirla col botto e, anziché sviluppare una conclusione canonica, girarono uno speciale di 2 ore intitolato ''Prison Break: The Final Break''. (''[[Prison Break]]''; 2013, p. 1824) *{{NDR|Addison Montgomery}} Uno dei personaggi più riusciti nati dalla penna di [[Shonda Rhimes]], secondo molti la donna più potente della TV americana, abbandona la serie d'origine ''[[Grey's Anatomy]]'' guadagnandosi uno show tutto suo, dove può mostrare per 6 stagioni le mille sfaccettature di una donna che potrebbe avere tutto, ma alla fine sembra sempre uscire perdente dalla vita. (''[[Private Practice]]''; 2013, p. 1825) *Dopo il successo ottenuto al cinema e sulla carta stampata, ecco la serializzazione del più celebre dei supereroi, Superman, mostratoci qua nella sua vita da adolescente spaventato dai propri poteri, prima di diventare il paladino della giustizia ed eroe dell'umanità che tutti conosciamo. (''[[Smallville]]''; 2013, p. 1828) *Un ottimo prodotto che è stato, giustamente, indicato come l'opera di cultura pop più importante degli ultimi 25 anni. Una curiosità: gli attori che impersonano i mafiosi hanno tutti origine italiana. Singolare e ancora inspiegata la freddezza dell'accoglienza in Italia, unico paese dove gli ascolti della serie non hanno raggiunto i record mirabolanti come nel resto del mondo. (''[[I Soprano]]''; 2013, p. 1828) *Tra le prime e più celebri serie TV italiane che, ispirandosi alle tendenze d'oltreoceano, mostrano un mondo di giovani pensato per i giovani. Nonostante l'alto audience, la maggior parte dei protagonisti non ha avuto fortuna negli anni successivi. (''[[I ragazzi della 3ª C]]''; 2013, p. 1825) *Esilaranti le visioni mentali del simpatico J.D. dal cuore d'oro. L'ultima stagione, nella quale alcuni membri del cast hanno raggiunto il ruolo di mentori di nuove leve dell'ospedale, rappresenta una delle peggiori scelte di mercato televisive che, pur di sfruttare la fama della serie fino all'ultimo, ha gettato al vento 8 anni di grande qualità per un prodotto finale scadente e banale. (''[[Scrubs - Medici ai primi ferri]]''; 2013, p. 1826) *Comicità originale dall'impostazione innovativa (i personaggi sono 30enni single legati da vincoli di amicizia e cinicamente indifferenti alla morale comune), che provoca spesso e volentieri disastri nelle vite altrui senza scomporsi mai troppo. Vincitrice di 10 Emmy Award e 3 Golden Globe. (''[[Seinfeld]]''; 2013, p. 1827) *La serie, i cui episodi sono spesso incentrati su problemi della vita di tutti i giorni e sulle difficoltà che si affrontano crescendo, era molto impostata sull'etica cristiana protestante e oscurata dal bigottismo della società americana. Al punto di aver fatto gradualmente sparire dalla scena una delle sue protagoniste, la sorella maggiore Mary, perché l'interprete [[Jessica Biel]] aveva posato in costume sulla copertina di alcune riviste. Ironia della sorte, la Biel è l'unico membro del cast ad aver avuto fortuna nella sua carriera, divenendo una star di livello internazionale. (''[[Settimo cielo]]''; 2013, p. 1827) *Il successo della serie, seppur poco longeva, ha assicurato ai due protagonisti fama pressoché eterna, rinfrescata da un [[Starsky & Hutch (film)|adattamento cinematografico]] del 2004. Anche grazie alla serie la Ford Gran Torino è diventata una delle automobili più amate e più richieste dai collezionisti. (''[[Starsky & Hutch]]''; 2013, p. 1828) *Con un merchandising paragonabile forse solo a quello di ''[[Guerre stellari]]'', è sicuramente una delle serie di fantascienza più amate di tutti i tempi: prova ne sono gli 11 film per il cinema, la serie animata e gli svariati ''spin-off'' prodotti nel corso degli anni. (''[[Star Trek (serie classica)]]''; 2013, p. 1828) *Serie di punta della Warner Bros che per 8 anni ha stuzzicato l'immaginazione di ragazzine e bambine nei primi anni 2000. (''[[Streghe]]''; 2013, p. 1829) *Nemmeno il terribile e oltraggioso adattamento italiano della serie (nell'originale Francesca Cacace è Fran Fine, giovane ebrea dalla famiglia ingombrante) è stato in grado di rovinare la comicità spontanea e innocente di questa serie, caposaldo tra le sitcom dei dorati anni '90. (''[[La tata]]''; 2013, p. 1829) *La serie, ottima nella riproduzione del passato al pari di quanto lo era stata ''[[Happy days]]'', ha anche lanciato un'intera nuova generazione di attori che è riuscita facilmente a farsi strada al termine delle riprese. (''[[That '70s Show]]''; 2013, p. 1829) *Remake statunitense di ''Yo soy Betty, la fea'', telenovela colombiana di successo. Lo show, che ricorda molto nei primi episodi il film ''[[Il diavolo veste Prada]]'', è leggero e piacevole nel suo guardare con ironia al contraddittorio e un pó perverso mondo della moda, fatto di apparenza e nessuna sostanza. (''[[Ugly Betty]]''; 2013, p. 1830) *Buon prodotto televisivo la cui forza risiede nei 2 protagonisti e nel disegno del rapporto che li unisce, contraddittorio ma incredibilmente genuino e affettuoso. A interpretare il giovane truffatore Neal è uno dei volti considerati più affascinanti dello star system, quello del fino ad allora sconosciuto [[Matt Bomer]]. (''[[White Collar]]''; 2016, p. 1771) *Un cult, capostipite nel suo genere e grande maestro di mistero e tensione. (''[[X-Files]]''; 2013, p. 1832) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini: dizionario dei film 2001'', con la collaborazione di Sandro Mogni e Saverio Mauro Tassi, Zanichelli, Bologna, 2000. ISBN 88-08-03105-5 *Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini 2011: dizionario dei film'', con la collaborazione di Mauro Tassi, Zanichelli, Bologna, 2010. ISBN 978-88-08-22722-5 *Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini 2014: dizionario dei film e delle serie televisive'', Zanichelli, Bologna, 2013. ISBN 978-88-08-34476-2 *Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini 2017: dizionario dei film e delle serie televisive'', Zanichelli, Bologna, 2016. ISBN 978-88-08-75703-6 *Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini 2018: dizionario dei film e delle serie televisive'', Zanichelli, Bologna, 2017. ISBN 978-88-08-29119-6 ==Voci correlate== *[[Morando Morandini]] *[[Il Mereghetti]] *[[il Farinotti]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Enciclopedie del cinema|Morandini]] l1sisqa79by3t6zlg7m0cmay6rcg44u Locusta 0 95603 1356174 1134923 2024-12-15T09:38:34Z Spinoziano 2297 +1 1356174 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Wanderheuschrecke-05.jpg|thumb|Una locusta]] Citazioni sulla '''locusta'''. *Far sputare fuori informazioni a Gateway è come meditare nel deserto mangiando locuste intinte nel miele... a volte le risposte sono un po' indigeste. (''[[Wolverine (fumetto)|Wolverine]]'') *''Io le locuste manderò ed ogni pianta soffrirà, | più della siccità finché anche di te più nulla resterà''. (''[[Il principe d'Egitto]]'') *''L'avanzo della [[cavalletta]] l'ha divorato la locusta, | l'avanzo della locusta l'ha divorato il [[bruco]].'' (''[[Libro di Gioele]]'') *''La locusta mette le ali e vola via! | I tuoi prìncipi sono come le locuste, | i tuoi capi come sciami di cavallette, | che si annidano fra le siepi quand'è freddo, | ma quando spunta il sole si dileguano | e non si sa dove siano andate.'' (''[[Libro di Naum]]'') *Le locuste smettono di scavare per un solo motivo. Prepara le munizioni. (''[[Gears of War]]'') *Porterai molta semente al campo e raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà. (''[[Deuteronomio]]'') *Se le locuste vogliono emergere, emergono. (''[[Gears of War]]'') *''Vi compenserò delle annate | che hanno divorate la locusta e il bruco, | il grillo e le cavallette, | quel grande esercito | che ho mandato contro di voi.'' (''[[Libro di Gioele]]'') ==Voci correlate== *[[Cavalletta]] *[[Grillo]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=locusta|preposizione=sulla|wikt}} [[Categoria:Insetti]] 7svem066woz3p4pz76yfpl17jk91yzd Scorpione 0 95620 1356095 1291727 2024-12-14T15:03:19Z Gaux 18878 Jean-Henri Fabre 1356095 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Scorpion Photograph By Shantanu Kuveskar.jpg|thumb|Uno scorpione]] Citazioni sullo '''scorpione'''. *Come disse lo scorpione alla fanciulla morente: "Sapevi che sono velenoso quando mi hai raccolto." ([[Stephen King]], ''[[La torre nera]]'') *E ora vi racconterò la storia dello scorpione. Uno scorpione voleva attraversare un fiume e chiese ad una rana di portarlo.<br/>No – disse la rana – no grazie, se ti portassi sul dorso tu potresti pungermi e la puntura dello scorpione è mortale.<br/>Ma – disse lo scorpione – dov'è la logica (gli scorpioni cercano sempre di essere logici), se io ti pungessi, tu moriresti e io affogherei...<br/>La rana si convinse e lasciò che lo scorpione le salisse sul dorso.<br/>Ma proprio nel bel mezzo del fiume sentì un dolore terribile e si rese conto immediatamente che lo scorpione l'aveva punta.<br/>E la logica? – gridò la rana incominciando a discendere verso il fondo insieme allo scorpione – non è logico quello che hai fatto!<br/>Lo so – disse lo scorpione – ma non posso farci nulla: è il mio carattere. (''[[Rapporto confidenziale]]'') *È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore, è glorificato nel cielo da un [[Scorpione (costellazione)|gruppo di stelle]], e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre. ([[Jean-Henri Fabre]]) *– Ehi, mi ha punto uno scorpione! Morirò?<br/>– Quanto era grosso?<br/>– Era grosso!<br/>– Bene.<br/>– Bene?!<br/>– Se si parla di scorpioni più grossi sono, meglio è, se ti punge uno piccolo, allora chiamami subito. (''[[Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo]]'') *Nella mia lunga carriera sono stato morso da otto scorpioni. Ormai ho dentro l'antidoto. ([[Giovanni Trapattoni]]) *Odiare è l'unico modo di essere più velenosi dello scorpione. ([[Alessandro D'Avenia]]) *Oltre alla Morsicatura della [[Tarantola]], vi è ancora la Puntura delli Scorpioni, li quali con la coda imprimono il Veleno, e quello Fermentando nel Sangue de' Pazienti, Scorpionati, produce il medesimo effetto di languore, inappetenza, e l'impulso al Ballo. ([[Paolo Silvio Boccone]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante lo|wikt|etichetta=scorpione|preposizione=sullo}} [[Categoria:Aracnidi]] i5cch9v22z61y2uk3liuaxvb150cckc Mantide religiosa 0 95709 1356114 808233 2024-12-14T18:01:35Z Gaux 18878 Jean-Henri Fabre 1356114 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Mantis religiosa MHNT entière.jpg|thumb|Una mantide religiosa]] Citazioni sulla '''mantide religiosa'''. *Il linguaggio scientifico e quello semplice popolare questa volta vanno d'accordo e fanno della creatura bizzarra una pitonessa che consulta gli oracoli, una asceta in estasi mistica. Il paragone è di antica data. I Greci stessi chiamavano l’insetto ''Mάντις'', il divino, il profeta. L'uomo dei campi non va pel difficile in fatto di etimologia e si attiene spesso ai dati vaghi dell'apparenza. Ha veduto sull'erbe bruciate dal sole un insetto di bella presenza, ritto a metà, maestoso. Ha osservato le sue grandi ali verdi, che l'insetto trascina a guisa di lunghi veli di lino; ha veduto le sue zampe anteriori, che hanno l'aspetto quasi di braccia alzate verso il cielo in atto d'invocazione. Non occorreva altro: l'immaginazione popolare ha fatto il resto; ed eccoti, fin dal tempo antico i cespugli e le macchie popolate di indovine consultatrici d'oracoli, di monache preganti. ([[Jean-Henri Fabre]]) *Lo sapevate? Dopo l'accoppiamento, la mantide religiosa divora il suo sposo... eppure quello ci va lo stesso! È proprio vero che tira più un pelo di fi... scusate... ehmmm, che un carro di buoi! Scusa... scusa... scusatemi su... Rieducational Channel! ([[Corrado Guzzanti]]) *Questa è la bestia più puttana che esiste. Uccide il maschio dopo esserselo fatto. ([[Manuel Vázquez Montalbán]]) *Talvolta la predazione è agghiacciante, com'è il caso della mantide religiosa che, afferrato il corpo della vittima, la divora lentamente con un ondeggiamento del capo trigono che la fa assomigliare a una ricamatrice, se non fosse che sul tessuto somatico della preda, a ogni passaggio, viene sottratta un'orbita di carne. ([[Roberto Marchesini]]) ==Voci correlate== *[[Mantide]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=mantide religiosa|preposizione=sulla}} [[Categoria:Insetti]] 56z9wdz6ino3628yak08ls44c8ts377 Argo (film) 0 104641 1356166 1333913 2024-12-15T08:20:01Z ~2024-11640 100339 /* Dialoghi */ 1356166 wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine=200 |didascalia=La locandina del film fittizio Argo, creata dalla CIA per l'operazione in [[Iran]]. |attori= *[[Ben Affleck]]: [[Tony Mendez]] *[[John Goodman]]: [[John Chambers (truccatore)|John Chambers]] *[[Alan Arkin]]: Lester Siegel *[[Bryan Cranston]]: Jack O'Donnell *[[Victor Garber]]: Ken Taylor *[[Michael Cassidy]]: Analista *[[Christopher Denham]]: Mark Lijek *[[Clea DuVall]]: Cora Lijek *[[Rory Cochrane]]: Lee Schatz *[[Tate Donovan]]: Bob Anders *[[Kerry Bishè]]: Kathy Stafford *[[Kyle Chandler]]: Hamilton Jordan *[[Bob Gunton]]: Cyrus Vance *[[Philip Baker Hall]]: Turner *[[Chris Messina]]: Malinov *[[Adrienne Barbeau]]: Nina *[[Tom Lenk]]: Rodd *[[Titus Welliver]]: Jon Bates *[[Richard Kind]]: Max Klein *[[Michael Parks]]: [[Jack Kirby]] *[[Željko Ivanek]]: Robert Pender *[[Keith Szarabajka]]: Adam Engell *[[Scoot McNairy]]: Joe Stafford *[[Jimmy Carter]]: sé stesso <small>(immagini di repertorio)</small> *[[Walter Cronkite]]: sé stesso <small>(immagini di repertorio)</small> *[[Tom Brokaw]]: sé stesso <small>(immagini di repertorio)</small> |doppiatoriitaliani= *[[Riccardo Rossi (doppiatore)|Riccardo Rossi]]: Tony Mendez *[[Angelo Nicotra]]: John Chambers *[[Stefano De Sando]]: Jack O'Donnell *[[Massimo Bitossi]]: Hamilton Jordan *[[Ambrogio Colombo (doppiatore)|Ambrogio Colombo]]: Ken Taylor *[[Laura Lenghi]]: Cora Lijek *[[Manlio De Angelis]]: Lester Siegel *[[Riccardo Scarafoni]]: Lee Schatz *[[Sergio Lucchetti]]: Bob Anders *[[Francesca Manicone]]: Kathy Stafford *[[Dario Penne]]: Turner *[[Enrico Chirico]]: Malinov *[[Antonio Sanna]]: Jon Bates *[[Pietro Ubaldi]]: Max Klein *[[Gaetano Varcasia]]: Robert Pender *[[Paolo Marchese]]: Adam Engell *[[Francesco Cavuoto]]: Alan Golacinski *[[Gianni Giuliano]]: [[Jimmy Carter]] *[[Gerolamo Alchieri]]: [[Walter Cronkite]] *[[Emiliano Coltorti]]: Reza *[[Vladimiro Conti]]: [[Tom Brokaw]] *[[Alessandro Budroni]]: funzionario del consolato iraniano |note= *Vincitore di 3 '''[[:Categoria: Film premi Oscar|Premi Oscar]]''' (2013): *Miglior film *Miglior sceneggiatura non originale *Miglior montaggio }} '''''Argo''''', film del 2012 diretto e interpretato da [[Ben Affleck]]. ==Frasi== *Se questa gente sa leggere, o contare, si accorgeranno che mancano sei carte dal mazzo molto presto. ('''Tony''') *Sono tutte cattive idee. Questa è la miglior cattiva idea che abbiamo. ('''Jack''') *Non fare cazzate, tutto il paese ti guarda. Solo che non lo sa. ('''Jack'''){{NDR|a Tony}} *Sei americani fatti uscire dalla casa di un diplomatico canadese e giustiziati è uno scandalo internazionale. Sei americani che sono sorpresi a fingere di fare un film con la CIA all'aeroporto e giustiziati è un imbarazzo nazionale. ('''Jack''') *Vieni qui credendo di essere un padreterno per non combinare nulla? Sei nel posto giusto. ('''Chambers''') {{NDR|a Tony}} *A Hollywood per fare soldi girerebbero a Stalingrado con [[Pol Pot]] alla regia. ('''Lester''') *Se devo produrre un finto film, sarà un finto successo. ('''Lester''') *Hai paura dell'Āyatollāh? Vedrai il Sindacato Scrittori. ('''Lester''') *L'esfiltrazione di ostaggi è come un aborto: non lo vorresti mai fare, ma se decidi di farlo, non puoi fartelo da solo! ('''Jack''') *Anche una scimmia, dopo due giorni, impara a fare il regista. ('''Chambers''') *Argo vaffanculo. ('''Tony''') *Se volevamo gli applausi lavoravamo al circo. ('''Jack''') ==Dialoghi== *'''Jack''': Sei di loro sono scappati dal retro. I britannici li hanno respinti, i kiwi li hanno respinti, i canadesi li hanno accolti. Il nome in codice è gli "Ospiti", non lasciano la casa dell'ambasciatore canadese da quando è successo.<br/>'''Tony''': Perché non siamo intervenuti dieci settimane fa?<br/>'''Jack''': Troppo pericoloso. Le guardie della rivoluzione vanno porta a porta come Testimoni di Geova. Metà di loro pensa che Khomeini sia stato troppo indulgente con quelli nell'ambasciata.<br/>'''Tony''': Che dice la Casa Bianca?<br/>'''Jack''': Carter suda tanto freddo da ghiacciare le piramidi; i canadesi sono stremati, dicono che corrono troppi rischi. La Ministra degli Esteri ha incastrato Vance a Bruxelles e gli ha detto che li vuole fuori tutti e sei. <br/>'''Tony''': Chi altro sa?<br/>'''Jack''': Solo le famiglie. Nel frattempo, qualche genio della nostra ambasciata teneva un album di tutti quelli che ci lavoravano. <br/>'''Tony''': Gesù Cristo!<br/>'''Jack''': Pensiamo sia stato distrutto prima dell'irruzione. Adesso i bastardi stanno usando i ragazzini delle fabbriche per riassemblare i pezzi, e quando quel libro sarà riassemblato sapranno che sei americani gli sono sfuggiti e anche che faccia hanno: solo posti in piedi per la decapitazione di piazza.<br/>'''Tony''': Chi la tratta?<br/>'''Jack''': Gli Esteri stanno coordinando la cosa.<br/>'''Tony''': Gli Esteri? Non fanno esfiltrazioni.<br/>'''Jack''': Le fanno ora. Ne vogliono parlare con noi, solo come consulenti. Engell dice che abbiamo solo da perdere. Se quella gente muore, muore male, pubblicamente. Gli Esteri vogliono la colpa? Lasciamogliela.<br/>'''Tony''': Perché vuole che ci sia anch'io?<br/>'''Jack''': Così può dire agli Esteri di aver sentito il suo esfiltratore migliore. *'''Tony''': Che stai girando?<br/>'''John''': Un film di mostri.<br/>'''Tony''': Sì? Bello?<br/>'''John''': Al suo pubblico farà schifo.<br/>'''Tony''': E qual è il suo pubblico?<br/>'''John''': Gente con gli occhi. Parlami.<br/>'''Tony''': E' un' esfiltrazione.<br/>'''John''': Da dove?<br/>'''Tony''': Dal peggior posto che ti viene in mente.<br/>'''John''': Universal City. *'''Tony''': Si impara a fare il regista in un giorno?<br/>'''John''': Perfino una scimmia impara a fare il regista, in un giorno. Senti, se decidi di farlo, lo devi fare; gli "komaniaci" sono folli, ma i loro cugini vendono tappeti da preghiera e Stereo8 sulla La Brea. La copertura non tiene se si basa su un film che in realtà non esiste. Ti serve un copione, ti serve un produttore... <br/>'''Tony''': Faccio io il produttore.<br/>'''John''': No, tu sei un produttore associato, al massimo. Se vuoi fare una brutta copia milionaria di "Star Wars", l'ideale è qualcuno che sia qualcuno, che ci metta il nome, qualcuno rispettabile... con dei titoli. Di cui fidarsi per le informazioni sensibili... che produca un falso film... e gratis. *'''Lester''': Ok, avete sei persone nascoste in una città dove in 4 milioni cantano "''Morte all'America''" per tutto il santo giorno. In una settimana volete un film. Volete mentire a Hollywood, la città dove si mente per vivere. Poi far entrare 007 qui presente in un paese che beve sangue della CIA per colazione, e far uscire la Famiglia Brady dalla città più controllata del mondo... <br/>'''Tony''': Passando sotto gli occhi della milizia all'aeroporto. Esatto.<br/>'''Lester''': Bravi. Sentite, io ve lo dico, ho visto missioni suicida nell'Esercito con più possibilità di riuscita. *'''John''': Che ne dici de "''I cavalli di Achille''"?<br/>'''Lester''': Non va bene, nessuno fa più Western oggigiorno.<br/>'''John''': È l'antica Troia!<br/>'''Lester''': Se ci sono i cavalli è un Western. *'''Tony''': Abbiamo un ufficio, biglietti da visita, e un manifesto; per la Guardia Rivoluzionaria, niente che non possa aver fatto io. Da questo dipende la vita di sei persone. Non è abbastanza. Se vogliamo fregare quella gente, ci vuole qualcosa in più. E dev'essere qualcosa che renda tutto autentico.<br/>'''John''': Ho girato un film con Rock Hudson una volta. Se vuoi vendere una bugia...<br/>'''Lester''': Lascia che la stampa la venda per te. *'''Tuner''': Vuole dirmi che esiste una produzione a Hollywood adesso sovvenzionata dalla CIA? <br />'''Tony''': Sì, signore.<br/>'''Cyrus Vance''': Cos'hanno le bici che non va?<br/>'''Jack''': Ne abbiamo già parlato di sopra...<br/>'''Turner''': E questo sarebbe più plausibile degli insegnati?<br/>'''Jack''': Pensiamo di sì. Primo, non ci sono più insegnanti stranieri in Iran... <br />'''Tony''': E poi tutti sanno Hollywood come funziona: si sa che girerebbero a Stalingrado con Pol Pot alla regia, pur di incassare. Abbiamo solo cattive opzioni, dobbiamo trovare la migliore.<br/>'''Turner''': Non c'è una migliore cattiva idea di questa?<br/>'''Jack''': Questa è la migliore cattiva idea che abbiamo, signore. Di gran lunga. *'''Jack''': Ho il dovere di ricordarti che, nel caso di un tuo arresto, l'Agenzia non ti conosce.<br/>'''Tony''': Perché, adesso mi conosce? *'''Ag. Nicholls''': Lo Scià è scappato su un 747 così carico di lingotti d'oro che quasi non ce la faceva a decollare. <br/>'''Tony''': Sei stato impegnato. <br/>'''Ag. Nicholls''': A far sparire l'apparato di tortura del nostro amico dittatore caduto. È sempre peggio. Chiunque atterri a Mehrabad ora riempie uno di questi {{NDR|un modulo}}, che fa una copia sul foglio sotto. Il passeggero tiene in giallo, l'aeroporto il bianco; quando lasci il paese li confrontano per verificare che tu sia entrato nel paese quando dichiari.<br/>'''Tony''': Quindi, se guardano, si accorgono che non sono entrato nel paese con sei persone... <br/>'''Ag. Nicholls''': Solo se guardano. Quando atterri devi andare diritto al Ministero della Cultura e della Guida Islamica, a baciare l'anello. Metti per iscritto che hai fatto domanda per girare un film. Se poi ti prendono, almeno saranno confusi mentre ti torturano. *'''Jack''': Hanno visto il tuo bluff.<br/>'''Tony''': O stanno collaborando.<br/>'''Jack''': Assolutamente no. Sette americani a spasso nel bazar è andarsela a cercare, è l'alveare.<br/>'''Tony''': Sette canadesi, Jack.<br/>'''Jack''': Mai sottoporre una copertura a prove dirette. Sono pronti almeno? <br/>'''Tony''': Ci provano.<br/>'''Jack''': Non c'è premio per "averci provato".<br/>'''Tony''': Non ho altra scelta! Se ci rifiutiamo, andranno a trascinarli via con i fucili puntati. Quanto reggeranno le coperture quando gli staccheranno le unghie? *'''Stafford''': Davvero pensi che la tua storiella farà qualche differenza con un'arma alla testa? <br/>'''Tony''': La mia storiella è l'unica cosa tra voi e un'arma alla testa. *'''Jack''': Voglio il Capo dello Staff della Casa Bianca.<br/>'''Malinov''': E come lo troviamo?<br/>'''Jack''': Che cazzo di spie siete?! Trovatelo! *'''Lester''': Abbiamo fatto la storia, stanotte. "La storia inizia come farsa e finisce come tragedia".<br/>'''John''': La citazione è al contrario.<br/>'''Lester''': Sì? E chi l'ha detto?<br/>'''John''': Marx.<br/>'''Lester''': Groucho l'ha detto?! *'''Lamont''': Chiamiamo il ''Times'', inchiodiamoglielo alla porta. "Quelli della CIA sono i buoni".<br/>'''Malinov''': I canadesi sono i buoni.<br/>'''Lamont''': Sì, non siamo egoisti, anche.<br/>'''Malinov''': Solo. Il Canada si prende il merito, o si rifarebbero sugli ostaggi. Il Grande Satana non è coinvolto. Niente CIA.<br/>'''Lamont''': E' vero, Jack?<br/>'''Jack''': Coinvolto in cosa? Noi siamo i primi ad essere sorpresi. Grazie, Canada. *'''Jack''': Ah! Carter ha detto che sei stato un grandissimo!<br />'''Tony''': Un grandissimo che?<br />'''Jack''': Non l'ha detto. ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film thriller drammatici]] [[Categoria:Film storici]] [[Categoria:Film premi Oscar]] rswlorninhhfgueejdww5y0vorh0rf1 Brindisi dai film 0 104701 1356113 1354559 2024-12-14T18:00:31Z Udiki 86035 Annullata la modifica [[Special:Diff/1315804|1315804]] di [[Special:Contributions/Killb94|Killb94]] ([[User talk:Killb94|discussione]]) 1356113 wikitext text/x-wiki {{Raccolta}} [[File:La cena delle beffe (1942) Nazzari e Valenti.png|miniatura|upright=1.2|La scena del brindisi con [[Amedeo Nazzari]] e [[Osvaldo Valenti]] nel film ''[[La cena delle beffe (film)|La cena delle beffe]]'' (1942)]] Raccolta di '''brindisi''' tratti '''dai film'''. ==Brindisi dai film== *A Bridget... che non sa cucinare, ma che ci piace così com'è! (''[[Il diario di Bridget Jones (film)|Il diario di Bridget Jones]]'') *– A che cosa beviamo?<br>– A noi stessi.<br>– Mmh, porta sfortuna.<br>– Agli amici lontani.<br>– Agli amici lontani! (''[[Montecarlo (film 1956)|Montecarlo]]'') *A Frank Castle. Il miglior soldato, il miglior infiltrato, il miglior compagno del mondo. (''[[The Punisher (film 2004)|The Punisher]]'') *A Lorraine! Che trovi finalmente la pace! (''[[Una canzone per Bobby Long]]'') *A me e alla mia preziosissima squadra!! (''[[Spider-Man: Far from Home]]'') *A quella che potrebbe diventare una bella squadra. (''[[Attack Force - La morte negli occhi]]'') *A Skeeter e al suo lavoro, un diversivo prima del matrimonio! (''[[The Help]]'') *A te, padre! (''[[Il figlio di Frankenstein]]'') *A un molto, molto più affettuoso futuro. Affettuoso e immediato. (''[[Strategia di una rapina]]'') *A una vista d'aquila e tanti capelli. (''[[Star Trek Beyond]]'') *Agli estranei. (''[[Blade Runner 2049]]'') *– Agli uccelli.<br>– Alleluja! (''[[The Nice Guys]]'') *Agli uomini che abbiamo amato. Peste. (''[[Il romanzo di Mildred]]'') *– Ai fiori di campo!<br />– E al vino e alle bistecche! (''[[Dallas Buyers Club]]'') *Ai formidabili amici che siete. (''[[Doppio sospetto]]'') *Ai mutilati e ai fallimenti! (''[[Agnus Dei (film 2016)|Agnus Dei]]'') *Ai nostri amici assenti. (''[[Star Trek III - Alla ricerca di Spock]]'') *Ai vecchi amici che non si dimenticano. (''[[La città del piacere]]'') *Al maresciallo Herring. All'invasione dell'Ostria. (''[[Il grande dittatore]]'') *Al nostro futuro. (''[[La rapina perfetta]]'') *– Al nostro segreto.<br>– E alla nostra amicizia.<br>– Marito e moglie possono essere amici?<br>– Oh, sì! (''[[Yentl]]'') *Al nuovo allievo della yeshiva! Lechaim! (''[[Yentl]]'') *– Al nuovo giorno!<br>– E al giorno dopo. (''[[Marie Antoinette]]'') *Al sapere. (''[[Lucy (film 2014)|Lucy]]'') *Al vero amore, in qualunque forma o dimensioni si presenti a voi. Con l'augurio che un giorno possiate dire con orgoglio: "Anch'io una volta sono stato amato follemente!" (''[[Quattro matrimoni e un funerale]]'') *All'avere una vita tra tre ore! (''[[The Suicide Squad - Missione suicida]]'') [[File:Anna perdonami (film 1953) brindisi.png|miniatura|upright=1.2|La scena del brindisi con [[Tamara Lees]], Cesare Fantoni e Aldo Fiorelli in ''[[Anna perdonami]]'' (1953)]] *– All'imprevisto di quest'incontro.<br>– A te e a me.<br>– E a me no? (''[[Anna perdonami]]'') *Alla faccia dei mariti in genere e dei nostri in particolare. (''[[Così fan tutte (film)|Così fan tutte]]'') *Alla giornata! (''[[Charlot soldato]]'') *Alla memoria! (''[[Dopo divorzieremo]]'') *Alla mia nuova sorella! Bella, spero che tu abbia dormito abbastanza in questi diciotto anni, perché non dormirai più per un pezzo! (''[[The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1]]'') *Alla mia unica rivale: la cavalleria degli Stati Uniti. (''[[Rio Bravo]]'') *Alla nostra amicizia! Sposterei cielo e terra per te, mio amigo! Salud! (''[[Coco]]'') *– Alla nostra prima cliente!<br>– Alla nostra prima e sola cliente! (''[[Ghostbusters - Acchiappafantasmi]]'') *Alla notte del Diavolo. Alla mia festa preferita. (''[[Il corvo - The Crow]]'') *Alla nuova generazione. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'') *Alla più bella storia ch'abbia mai udita. (''[[Ninotchka]]'') *Alla prossima estate. (''[[Storia di una capinera]]'') *– Alla salute.<br>– Allacciare le cinture!<br>– Buon atterraggio! (''[[Avventurieri dell'aria]]'') *Alla salute delle donne con le gambe storte! (''[[Lo squalo (film)|Lo squalo]]'') *Alla salute di Nadia che ha ritrovato la libertà, all'annullamento del suo matrimonio, all'annullamento di suo marito, all'annullamento di tutto! (''[[La dolce vita]]'') *Alla scopata telefonica. (''[[Girl 6 - Sesso in linea]]'') *– Alla tua cara salute. All'uomo più affascinante. Credimi!<br>– Sì, ci credo. Sono io!<br>– Sei tu. A anche al più insolito partner con cui ho mai troncato. (''[[Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II]]'') *– Alla tua gamba!<br>– Io brindo alla tua!<br>– Ok, brindiamo alle nostre gambe! (''[[Lo squalo (film)|Lo squalo]]'') *– Alla tua, maniscalco!<br>– E al futuro!<br>– Amen.<br>– Amen. (''[[Ritorno al futuro - Parte III]]'') *– Allora, alla società!<br>– Alla società. Ma senza trucchi.<br>– Senza trucchi. (''[[Per qualche dollaro in più]]'') *– Allora brindiamo alla nostra legge.<br>– Prima di brindare posso conoscere questa legge?<br>– Proclama che bisogna fare l'amore senza calcolo e senza costrizioni, che la verginità non è una virtù, che la coppia non deve essere un limite, e che bisogna spingere il limite fino all'impossibile.<br>– Dunque, alla nostra legge futura! (''[[Emmanuelle]]'') *– Aspetta, brindiamo alle future esperienze.<br />– Alle future esperienze. (''[[Velluto blu]]'') *Auguri e figli mosci! (''[[Monella]]'') *Beviamo ai compagni leali! (''[[Addio Kira!]]'') *– Beviamo al nostro patto: né approcci amorosi né bisticci.<br>– Proprio come coniugi normali.<br>– Ho detto niente bisticci. (''[[L'ottava moglie di Barbablù (film 1938)|L'ottava moglie di Barbablù]]'') *– Beviamo al tuo avvenire, qualunque esso sarà.<br>– Al mio avvenire! (''[[Il cervello che non voleva morire]]'') *– Beviamo, mister Engle, beviamo al suo domani.<br>– Al domani! (''[[Angeli del peccato]]'') *Bevo a questo puro sentimento, e all'amore, ma soprattutto io bevo all'oro! (''[[Il mucchio selvaggio (film)|Il mucchio selvaggio]]'') *Bevo al delitto. (''[[La signora di Shanghai]]'') *Bevo alla barba di chi non ha debiti. Bevo alla barba di tutti i capri, gli asini, e i santi soltanto in agonia. E chi non beve con me, peste lo colga! (''[[La cena delle beffe (film)|La cena delle beffe]]'') *Brindiamo a te che la dai. (''[[Un nuovo futuro]]'') *Brindiamo alla nostra nuova presidentessa. Salute! (''[[Notte al museo - Il segreto del faraone]]'') *Brindo a me che ho avuto la grande fortuna di conoscervi. (''[[Creed - Nato per combattere]]'') *Brindo alla felicità di questa bella nobiltà. (''[[Miseria e nobiltà]]'') *Brindo alla fiducia! (''[[Sorvegliato speciale (film 1941)|Sorvegliato speciale]]'') *C'è qualcosa nella vita che non merita un brindisi? Questa è la nuova Karnak, rappresenta il culmine di un grande sogno vecchio più di duemila anni, un sogno ora avveratosi grazie alla vostra incondizionata assistenza... E per questo, è una vergogna per me... Che voi dobbiate condividere una ricompensa così inadeguata. Ai faraoni... I cui più grandi segreti erano affidati ai servitori, sepolti vivi con loro in sale inondate nella sabbia... Buon sonno, signori. Il nuovo mondo di pace sarà in debito con voi per il vostro estremo sacrificio. (''[[Watchmen (film)|Watchmen]]'') *Cent'anni! (''[[Il padrino - Parte II]]'') [[File:Profondo rosso (1975) brindisi.png|miniatura|upright=1.4|La scena del brindisi con [[Gabriele Lavia]] in ''[[Profondo rosso]]'' (1975)]] *– Che cos'era?<br>– Un urlo, direi. Mah, chi lo sa, magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata! (''[[Profondo rosso]]'') *– Che cosa si dice in questi casi? <br />– Che sa di tappo!<br>(''[[Roba da ricchi]]'') *– Che Dio benedica i tuoi occhi.<br>– E i tuoi. (''[[Arco di trionfo (film 1948)|Arco di trionfo]]'') *Che possiate fare vedere all'intera Germania il vero volto della DDR. Alla nostra. Brindamo a noi e a un mondo migliore. (''[[Le vite degli altri]]'') *– Dobbiamo aver fiducia uno nell'altro. Brindiamo a questo?<br />– Con tutto il cuore. (''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]'') *E io brindo... a non mandare tutto a puttane! (''[[L'ora più buia]]'') *E ora, beviamo alla mia coscienza! (''[[La signora Skeffington]]'') *– Facciamo un brindisi per Harry Cole. Ecco qua. Te lo sarai sentito dire mille volte, Harry, ma lasciamelo dire ancora. Bevo a Harry, il migliore, il primo di tutti. Alla sua salute.<br>– Il migliore cosa?<br>– Il migliore intercettatore della costa occidentale.<br>– E chi è il migliore della costa orientale?<br>– Io. Brindo anche alla mia salute!<br>(''[[La conversazione]]'') *Giù i pensieri, su i bicchieri! (''[[Stealth - Arma suprema]]'') *Il primo brindisi lo voglio dedicare a mia moglie: moglie mia, io non so dove sei, ma ovunque tu sia, io faccio un brindisi alla facciaccia tua! E alla salute mia! (''[[Totò, Peppino e i fuorilegge]]'') *In barba alla guerra, a Tullio e Ginetta, noi auguriamo una pace perfetta! (''[[Due lettere anonime]]'') *Io propongo un brindisi per i nostri eroici amici che hanno attraversato il Bronx e superato due dozzine di caselli per essere qui con noi, il successo corra sempre con voi! (''[[Beetlejuice - Spiritello porcello]]'') [[File:Il suo destino (1938) brindisi.png|miniatura|upright=1.2|La scena del brindisi con [[Luisa Ferida]] ne ''[[Il suo destino]]'' (1938)]] *Io vi auguro che siate felici, lontani dalle passioni e dai desideri violenti: la felicità è soltanto in questo. Vi ringrazio, amici, alla salute! (''[[Il suo destino]]'') *Lancillotto era un agente straordinario e un vero Kingsman. Ci mancherà molto. A Lancillotto. (''[[Kingsman - Secret Service]]'') *– Le ostriche sono un scusa per mangiare crackers e ketchup.<br>– Be', al nostro nuovo inizio. (''[[The Help]]'') {{NDR|brindisi con un'ostrica}} *Lunga vita al crimine! (''[[Il mistero del falco]]'') *Nel frattempo brindiamo al vero assassino. (''[[Omicidio!]]'') *Non posso perdere l'occasione di proporre un brindisi a un protagonista della nostra vita culturale. Un grande socialista di cui non ricordo il nome ha detto "Lo scrittore è l'ingegnere dell'anima" e Georg Dreyman è uno dei migliori ingegneri del nostro paese. [...] E ovviamente a Christa-Maria Sieland, la più bella perla della Repubblica Democratica Tedesca. E guai a chi dice il contrario. Propongo quindi di brindare a Christa-Maria Sieland, stupenda donna e stupenda attrice. (''[[Le vite degli altri]]'') *Non siamo in prima linea, ma noi conosciamo il valore di un soldato che avanza sprezzante del nemico e della morte. Signori, brindiamo: a mio figlio. Prosit! (''[[All'ovest niente di nuovo]]'') *Per la donna che amo oggi e che domani avrò già dimenticato. (''[[Il cavaliere della croce]]'') *Perciò vorrei proporre un brindisi alla mia bellissima sposa. Nessuna misura del tempo è abbastanza con te. Ma cominceremo con per sempre. (''[[The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1]]'') *Potrei diventare miliardario in un mese preparando questo piatto per gli altri. Invece gli altri non sapranno mai cosa si perdono. Invece noi e i nostri amici alziamo il bicchiere. (''[[La grande abbuffata]]'') *Propongo un brindisi: al territorio inesplorato... Al futuro. (''[[Rotta verso l'ignoto|Star Trek VI - Rotta verso l'ignoto]]'') *Quelli bravi muoiono tutti. Agli amici! (''[[Porco Rosso]]'') *Questo è un brindisi per un figlio della famiglia Frankenstein. Evviva lo sposo! Un lieto brindisi in onore del giovane Frankenstein! (''[[Frankenstein (film 1931)|Frankenstein]]'') *Questo si chiama il brindisi di Maso, che era pieno di whisky dagli stinchi al naso, finché un rene gli rose e il fegato gli esplose. (''[[Gli uomini preferiscono le bionde (film 1953)|Gli uomini preferiscono le bionde]]'') *Questo vino Malvasìa, alla salute di Gina mia! (''[[Due lettere anonime]]'') *– Qui ci sta bene un brindisi... a che cosa, non lo so, ma ci sta bene un brindisi!<br>– Buona fortuna in aula.<br>– Buona fortuna.<br>(''[[The Judge (film 2014)|The Judge]]'') *– Ragazzi, un brindisi al prossimo passo!<br/>– Ma la vuoi piantare con questi passi! Che palle<br/>– No, ma quale passo, noi non lo facciamo, metti giù quel bicchiere!<br>(''[[American Pie - Il matrimonio]]'') *Salute! Conosco almeno venti motivi per cui non dovreste essere mai felici. (''[[Il postino suona sempre due volte (film 1946)|Il postino suona sempre due volte]]'') *– Salute e fiji maschi! {{NDR|brindando al Papa}}<br>– "Fiji maschi"?<br> (''[[Nell'anno del Signore]]'') *Sappiate che ho riaperto questa casa per dare a noi un nuovo inizio. Quindi alziamo questi bicchieri di vino assurdamente costoso per un nuovo inizio. (''[[The Invitation (film 2015)|The Invitation]]'') *– Secondo me la vita è un dono e non ho intenzione di sprecarla. Non sai mai quali carte ti capiteranno nella prossima mano. Impari ad accettare la vita come viene. Ah, ecco a lei, Cal! Così ogni singolo giorno ha il suo valore.<br />– Ben detto, Jack!<br />– Udite, udite!<br />– Al valore di ogni singolo giorno.<br />– {{NDR|In coro}} Al valore di ogni singolo giorno! (''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'') *Signori, alla profonda esperienza religiosa che si vive nel far bene il proprio lavoro, seppur tragicamente sottopagati. (''[[The Big Kahuna]]'') *– Signori miei, all'Inghilterra. <br />– All'umanità. <br />– Al [[Manchester United Football Club|Manchester United]]!<br>(''[[The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo]]'') *Signorina, a lei! Alle sue bellissime gambe che ho avuto la fortuna di ammirare! (''[[La dolce vita]]'') *Un brindisi a Emily! Sempre la damigella, e mai la sposa. (''[[La sposa cadavere]]'') *Un brindisi. Ai fratelli! (''[[Giuseppe il re dei sogni]]'') *[[Uva]]! {{NDR|bevendo [[vino]]}} (''[[Il ferroviere]]'') *– Vaffanculo domenica!<br />– Vaffanculo domenica!<br>(''[[La 25ª ora]]'') *Voglio fare un brindisi. A Evelyn Mercer, la madre migliore che quattro bastardi degenerati potessero mai avere. (''[[Four Brothers - Quattro fratelli]]'') *Voglio fare un brindisi a questa bella crociera e a tutti gli amici che sono qui con me, e alla vittoria di Ran al torneo regionale di Karate. (''[[Detective Conan: La strategia degli abissi]]'') *Voglio fare un brindisi a voi, ragazzi. E all'Italia, naturalmente. Al cibo, naturalmente. E all'amore. (''[[Speak No Evil (film 2022)|Speak No Evil]]'') *– Vorrei proporre un brindisi. Alla vita.<br />– "Alla vita"? Che significa "alla vita"? (''[[Melancholia]]'') ===''[[C'era una volta in America]]''=== *Al consolatore degli afflitti! *Ragazzi, alla nostra ultima gita, sul camion di stanotte non c'è solo whisky, ci sono dieci anni di vita che è valsa la pena di vivere. *Signore e signori, io brindo alla morte di questo locale, il Fat Moe's anche perché qui a bere legalmente non ci verrà più nessuno. ===''[[Fantastic Mr. Fox]]''=== *Quando guardo questa tavolata imbandita di squisite prelibatezze, io vedo due grandi avvocati, un abile pediatra, uno chef eccezionale, un bravo agente immobiliare, un sarto eccellente, una valente commercialista, un musicista di talento, un pescatore di sanguinerole quasi capace e forse la migliore paesaggista dei nostri giorni, alcuni di voi magari leggono la mia rubrica di tanto in tanto, ma tendo a dubitarne... Vedo anche una stanza piena di animali selvatici. Animali selvatici genuini e forniti di grande talento! Animali selvatici con nomi scientifici latineggianti che raccontano il nostro DNA. Animali selvatici, ognuno con punti di forza e debolezze derivanti dalla specie. Comunque sia, credo che possano essere proprio le bellissime differenze che ci distinguono a forse offrirci un barlume di speranza di salvare mio nipote e a darmi la possibilità di farmi perdonare per aver messo tutti noi in questa pazzesca cosa. Non lo so, è una sensazione. Grazie per l'attenzione, salute a tutti. *Dicono che tutte le volpi siano allergiche al linoleum, ma al tatto risulta fresco! Dicono che la mia coda deve essere lavata a secco due volte al mese, ma ora è totalmente removibile! Dicono che il nostro albero potrebbe non ricrescere mai, ma un giorno qualcosa ricrescerà! Sì, questi ciccioli sono di oca sintetica, e queste rigaglie secche vengono da colombacci artificiali e queste mele sembrano finte, ma almeno hanno le stelline! Quello che voglio dire è che stasera mangeremo e mangeremo tutti insieme e anche sotto questa luce non particolarmente accattivante, voi siete senza alcun dubbio i cinque animali selvatici e mezzo più straordinari che io abbia mai conosciuto in vita mia! Quindi alziamo i nostri cartoni... Alla nostra sopravvivenza! ===''[[Marie Antoinette]]''=== *Al Delfino e alla Delfina di Francia. Abbiate molti figli sani e robusti e procreateci un erede al trono. *– Al nuovo giorno!<br>– E al giorno dopo. *– Alla nostra regina!<br>– Salut!<br>– Salut!<br>– A una bella serata!<br>– E a Raumont che ha portato le ostriche!<br>– A Raimond per le ostriche!<br>– E Lamballe che ha portato i fiori!<br>– Per i fiori, per questi bei fiori...<br>– E a Fersen, che è venuto qui dalla lontana Svezia! {{Raccolte dai media|Brindisi|dai film}} [[Categoria:Brindisi dai media|Film]] [[Categoria:Raccolte dai film]] od9c4fuwfgexcghz2sih64bveqwhy65 Nido 0 109128 1356083 1355151 2024-12-14T14:17:41Z Gaux 18878 Jean-Henri Fabre 1356083 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Hausrotschwanz Brutpflege 2006-05-24 211.jpg|thumb|Una femmina di codirosso spazzacamino con i suoi piccoli]] Citazioni sul '''nido'''. *Ho visto un nido in rovina in cima a un grande albero e questa vista era dolce come quella di un cuore che ha compiuto il suo lavoro. ([[Christian Bobin]]) *La costruzione del nido, ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. ([[Jean-Henri Fabre]]) *''Privo di nido | l'uccello abita il mondo | vivi la vita'' ([[Chuck Palahniuk]], ''[[Fight Club (romanzo)|Fight Club]]'') *Se camminando troverai per la via, su un albero o in terra, un nido d'uccelli, con la madre a covarvi i piccoli o le uova, non la prenderai insieme coi piccoli, ma la lascerai andar libera tenendo per te i piccoli, acciò bene te ne venga, e tu abbia lunga vita. (''[[Deuteronomio]]'') ==[[Proverbi italiani]]== *A ogni [[uccello]] suo nido è bello. *Gli uccelli dalle stesse [[piumaggio|piume]] devono stare nello stesso nido. *[[Gru]] e [[donna|donne]] fan volentieri il nido in alto. *L'[[allodola]] vola in alto, ma fa il suo nido in terra. ==Voci correlate== *[[Nido artificiale]] *[[Uccello]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Animali]] [[Categoria:Ornitologia]] [[Categoria:Spazi]] rs9i8bv1hbw8lfnlpundu3ikmt6lp6e 0 112306 1356176 1351650 2024-12-15T09:49:18Z Spinoziano 2297 +1 1356176 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Darjeeling-tea-first-flush-in-cup.jpg|thumb|Una tazza di tè]] Citazioni sul '''tè'''. *A me piace molto bere una tazza di tè nel pomeriggio, berla piano. Aiuta a liberare la mente. La mente è una benedizione, bisogna custodirla. (''[[La porta dell'inferno (film 1950)|La porta dell'inferno]]'') *C'è chi piange sul latte versato, e chi si consola sorbendosi un tè. ([[Roberto Gervaso]]) *– Ditemi, voi conoscete le differenti varietà del tè? <br>– Non ne so nulla, e neppure mi interessa, perché a me non piacciono le categorie. Il tè è tè. <br>– Ogni tè è valutato per le sue specifiche caratteristiche. <br>– Ma è importante valutarlo? A me pare che il tè si presenti con ben poche differenze indiscernibili. <br>– Un po' alla volta è possibile imparare a riconoscere le differenze. <br>– Forse avete ragione, ma... se mi posso permettere, il tè non giudica sé stesso. Piuttosto, siamo noi uomini che possiamo reputare necessario esprimere dei giudizi sul tè, e io non lo voglio fare. <br>– Davvero? E perché? <br>– Quando si è di buon umore, la qualità del tè non ha praticamente alcuna importanza. (''[[Fearless (film 2006)|Fearless]]'') *– Due tazze di tè, per piacere.<br>– Indiano o cinese?<br>– No, del tè! (''[[Giovane e innocente]]'') *È da vecchie zitelle correggere il tè con gli alcolici. C'è qualcosa di ipocrita in questo comportamento. (''[[Marnie]]'') *Il rituale del tè, quel puntuale rinnovarsi degli stessi gesti e della stessa degustazione, quell'accesso a sensazioni semplici, autentiche e raffinate, quella libertà concessa a tutti, a poco prezzo, di diventare aristocratici del gusto, perché il tè è la bevanda dei ricchi così come dei poveri, il rituale del tè, quindi, ha la straordinaria virtù di aprire una breccia di serena armonia nell'assurdità delle nostre vite. ([[Muriel Barbery]]) *Il tè [...] le poche volte che ho dovuto prenderlo in compagnia [...] è stato una specie di pena, perfino di smarrimento... Qualcosa che ne strangola il piacere, obbligando a scambi futili di parole, e ne annulla l'effetto magico sui nervi e sul pensiero. Gli altri, in quell'attimo d'amore tra uomo e foglia del tè, diventano degli spiacevoli voyeurs... Così, finché potrò, prenderò il tè in solitudine. ([[Guido Ceronetti]]) *L'uomo beve il Tè perché lo angoscia l'uomo.<br />Il Tè beve l'uomo, l'erba più amara. ([[Guido Ceronetti]]) *La prima tazza di tè mi inumidisce le labbra e la gola, la seconda infrange la mia solitudine, la terza fruga nei miei sterili visceri per trovarvi quasi cinquemila volumi di ideogrammi confusi. La quarta stimola una leggera traspirazione: tutti i mali della vita sfuggono dai pori. Alla quinta tazza mi sono purificato<ref>Purificata nel testo di Cattabiani: la poesia è recitata da Elisa, uno dei personaggi.</ref>; la sesta mi assume nel regno degli immortali. La settima – ah! non ne potrei sorbire ancora... sento soltanto il soffio di un vento fresco che mi si leva dalle maniche. Dov'è Peng Lai Shan?<ref>Terra leggendaria della mitologia cinese, conosciuta nella mitologia giapponese come Hōrai. Residenza degli Otto Immortali. {{cfr}} [[w:Monte Penglai|voce su Wikipedia]].</ref> Lasciatemi montare su questa dolce brezza e diffondermi oltre. ([[Lu Tong]]) *– Latte o limone?<br />– Dipende dal tipo di tè. (''[[Il codice da Vinci]]'') *{{NDR|In una classica sala da tè, ingozzandosi di dolci}}<br />– Mitico, mamma! Adoro il tè!<br />– Ma se non l'hai neanche bevuto! (''[[I Simpson (diciassettesima stagione)|I Simpson]]'') *Sai, ho sempre pensato che il tè fosse solo acqua sporca marrone. E sai cosa? Avevo ragione. (''[[Ted Lasso]]'') *Una tazza di tè caldo è il massimo quando si è stanchi. (''[[Bakuretsu Hunter]]'') ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Caffè]] *[[Caffeina]] *[[Estathé]] *[[Tè verde]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Bevande]] d50sne00v4dz261eg13xwv0kwh8bmi6 Leo Turrini 0 116760 1356160 1354713 2024-12-15T01:56:03Z Danyele 19198 /* Citazioni di Leo Turrini */ +1 1356160 wikitext text/x-wiki [[File:Leo Turrini.jpg|thumb|Leo Turrini (2008)]] '''Leonildo Turrini''', detto '''Leo''' (1960 – vivente), giornalista e scrittore italiano. ==Citazioni di Leo Turrini== *{{NDR|Sulla finale del [[Pallavolo ai Giochi della XXVI Olimpiade - Torneo maschile|torneo maschile di pallavolo ai Giochi della XXVI Olimpiade]]}} Andavano a cambiarsi la maglietta fradicia di sudore in un sottoscala a bordo campo e io passavo di lì non perché fossi un guardone [...]: semplicemente, il mio era un transito obbligatorio per raggiungere l'area fumatori. Passavo di lì e loro, i miei amici che poi erano anche i miei idoli, stavano giocando la finale olimpica contro l'Olanda. Atlanta, estate del 1996. Sapevo quanto ci tenessero i ragazzi, da Zorro al Giangio, da Lollo a Paolino, da Papi al Bazooka, da Bracci a Sarto, da Grava a Meoni, da Bovo al Gardo. Ma forse loro non sapevano quanto ci tenessi io, che per anni e anni avevo raccontato l'ascesa degli azzurri, dal niente al tutto, con la sola, dannata eccezione dell'oro dei Giochi. All'ultimo passaggio, sul 2-2, prima che cominciasse il fottuto tie break, li ho scorti nell'angolo e ho giurato a me stesso: se ce la fanno, anzi, se ce la facciamo, io la smetto con questa fregatura della sigaretta. [...] la bionda la accendo ancora, perchè è andata come è andata.<ref>Citato in ''[https://generazionefenomeni.wordpress.com/2007/03/29/cosa-ne-pensano-gli-altrileo-turrini/ Cosa ne pensano gli altri/Leo Turrini]'', ''generazionefenomeni.wordpress.com'', 29 marzo 2007.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio d'Italia 2024]]}} [...] è stata un'emozione fortissima perché la Ferrari non ci vince così spesso, la gara è stata di grande intensità, la guida di Leclerc è stata meravigliosa. Sapeva che aveva una possibilità facendo una sosta in meno della McLaren. Gli ultimi giri che non finivano mai sono stati da batticuore. È stata una vera vittoria da Ferrari: la [[Formula 1|F1]] è un romanzo nazionalpopolare, non è solo tecnologia ma un impasto tra uomini e tecnica che rende tutto affascinante. Quando la squadra che è un po' il simbolo dell'italianità ce la fa a imporsi, a Monza, nel tempio della velocità, è impossibile restare indifferenti.<ref>Citato in Stefano Villa, ''[https://www.oasport.it/2024/12/leo-turrini-wolff-pensa-che-hamilton-sia-bollito-ferrari-costretta-a-dargli-una-macchina-competitiva/ Leo Turrini: "Wolff pensa che Hamilton sia bollito. Ferrari costretta a dargli una macchina competitiva"]'', ''oasport.it'', 13 dicembre 2024.</ref> ==Citazioni tratte da articoli== *{{NDR|Su [[Julio Velasco]]}} [...] nel 1996, l'allora commissario tecnico dell'Italvolley era l'idolo degli opinionisti di grido [...]. Stava per vincere l'Olimpiade. Firmava dotte articolesse [...]. Pontificava su tutto e tutti. [...] Lassù, nell'Empireo, l'oriundo Velasco era arrivato grazie alle sue eccezionali qualità pallavolistiche: mai visto, in quello sport, un tecnico così preparato, moderno, accorto, duttile. Era [...] il Velasco numero uno: intelligente ma umile, raffinato nelle analisi culturali ma non spocchioso. Sorretto da una straordinaria [[Generazione di fenomeni|generazione di campioni]], il ct aveva vinto tutto il possibile, fallendo però l'occasione più preziosa: l'Olimpiade. [...] La reazione allo smacco fu funesta: fattosi nominare allenatore della nazionale femminile, in realtà Giulietto aveva già la mente altrove. A furia di sentirsi dire dagli adulatori che era sprecato per certi ambienti, purtroppo ci aveva creduto. Il virus del calcio lo aveva infettato. [...] Dopo Atlanta, si fecero vivi i Tanzi, da Parma. Ma sbagliarono l'approccio: invece di mandargli l'aereo personale [...] lo invitarono a presentarsi a Collecchio in automobile. [...] Velasco non gradì [...] e si mise ad attendere. L'aereo personale di Cragnotti. [...] Giulietto vinceva e tutto gli si perdonava. Non gli avrebbero perdonato, i pallavolisti, quell'aereo. Arrivato quando l'argentino era in ritiro con le ragazze del volley [...]. Dalla sera alla mattina, ciao a tutte e manco un grazie. [...] il trionfo del Velasco numero due, quello che ha sempre ragione [...]. Da Roma e dal calcio, Giulietto voleva scappare dopo un mese. [...] agli analisti finanziari di una società quotata in Borsa mica si potevano fare discorsi sugli "occhi della tigre", né a Piazza Affari erano molto interessati alle velaschiane suggestioni sulla "cultura degli alibi". [...] Anche la pallavolo l'aveva tradito: gli azzurri hanno continuato a vincere anche senza di lui, ohibò.<ref>Da ''Moratti, quale Velasco hai preso?'', ''Guerin Sportivo'' nº 23 (1299), 7-13 giugno 2000, pp. 32-33.</ref> ===Sky Sport=== {{cronologico}} *Ho un rimorso. Noi dell'ambiente eravamo pervenuti alla conclusione, clamorosamente fallace, che ormai {{NDR|nel 1994}} non ci fosse più il rischio estremo nei Gran Premi. Il sabato {{NDR|del Gran Premio di San Marino}} perse la vita questo ragazzo semi sconosciuto [[Roland Ratzenberger]]. Quando morì pensammo che in fondo se l'era cercata, perché era un principiante, era arrivato tardi anagraficamente alla Formula 1. Non riuscimmo a sospettare che quelle macchine erano davvero pericolose. Mi ricordo che l'unico tra tutti i suoi colleghi che si precipitò sul luogo dell'incidente fu [[Ayrton Senna]] [...] Lui aveva proprio voluto rendersi conto di persona di quello che era capitato. Il mio rimorso è che quando incrociai Ayrton nel paddock, quando ormai si era diffusa la notizia che per Ratzenberger non c'era nulla da fare, avrei voluto parlargli ma lui mi fece capire con lo sguardo che non se la sentiva. Io rispettai questa sua decisione. Naturalmente non sarebbe cambiato nulla, ma rimane il rammarico di non aver, per l'ultima volta, scambiato quattro chiacchiere con lui in un momento così drammatico. Me lo sono sempre portato dentro.<ref>Da ''[https://sport.sky.it/formula-1/2019/04/24/f1-leo-turrini-ayrton-senna Formula 1, Turrini: "Ho un rimorso: non aver parlato per l'ultima volta con Ayrton Senna"]'', ''sport.sky.it'', 24 aprile 2019.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio del Canada 2019]]}} [...] così si uccide la Formula 1. Per la semplice ragione che l'automobilismo comporta necessariamente una dose di rischio e non c'è stata alcuna cattiveria né scorrettezza da parte di Sebastian Vettel mentre tentava di rimediare a un suo errore per salvaguardare il primato su Lewis Hamilton. [...] Vogliono per caso trasformare i Gran Premi in versioni internazionali di gincane da strapaese? Perché se è questo l'intento allora ci informino. È stato vanificato lo spettaccolo di un duello intensissimo, perché Vettel e Hamilton hanno guidato da fuoriclasse assoluti ed è un peccato che una decisione presa, come si dice nel calcio, con il Var ci abbia tolto un epilogo mozzafiato.<ref>Da ''[https://sport.sky.it/formula-1/2019/06/10/f1-leo-turrini-gp-canada-montreal-2019-analisi F1, Leo Turrini dopo il GP del Canada: "Così si uccide la Formula 1"]'', ''sport.sky.it'', 10 giugno 2019.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di Turchia 2020]]}} La F1 è un romanzo, per chi non si ferma al solo elemento tecnologico. E così Lewis Hamilton ha eguagliato il record dei sette titoli di Schumi vincendo una gara complicatissima. All'Istanbul Park molto facile era commettere errori, guidando in circostanze estreme. E Lewis ha vinto proprio alla Schumacher! Governando la situazione, gestendo la gomma, eccetera. Sicuro, Hamilton dispone sempre della super Mercedes: ma andate a vedere il rendimento di Bottas e poi ne riparliamo. Sì, romantica è la Formula Uno. Che manda sul podio, dopo tempo immemorabile, Seb Vettel. Cioè l'uomo che, con i suoi quattro mondiali, insieme a Lewis ha segnato una generazione di Gran Premi. È stato bello vedere il ferrarista accanto ad Hamilton, in un giorno da non dimenticare.<ref>Da ''[https://sport.sky.it/formula-1/2020/11/15/f1-leo-turrini-gp-turchia-istanbul-2020-analisi F1, Leo Turrini sul GP Turchia 2020: Hamilton, una vittoria alla Schumacher a Istanbul]'', ''sport.sky.it'', 15 novembre 2020.</ref> *Era un sabato di primavera del 1996. Da poche settimane Michael Schumacher aveva inaugurato la sua avventura in Ferrari. Schumi non aveva ancora a disposizione una Rossa vincente. Eppure, a [[Gran Premio di San Marino 1996|Imola]] scattò un meccanismo di identificazione tra il Campionissimo e il suo popolo. Quel sabato, Michael toccò la perfezione. Compensò con il talento i limiti della macchina. E conquistò una pole pazzesca. La prima per lui in groppa al Cavallino.<ref name="Imola">Da ''[https://sport.sky.it/formula-1/2022/04/18/f1-gp-imola-turrini-racconto F1, Imola tra miti e leggende: tre storie aspettando il GP dell'Emilia Romagna]'', ''sport.sky.it'', 18 aprile 2022.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di San Marino 1982]]}} Una faida sui regolamenti sfocia nella rinuncia alla gara delle scuderie britanniche. Restano a giocarsi la vittoria due Ferrari e due Renault. Le macchine francesi rompono, davanti restano le Rosse. Villeneuve e Pironi. Amici fraterni, anche nella vita privata. Ma può vincere uno solo: dopo una sfida esasperata, la spunta il francese. Il canadese si sente tradito. Due settimane dopo, senza mai essersi chiarito con Pironi, Gilles troverà la morte [...]<ref name="Imola"/> ===''Supervolley''=== {{cronologico}} *Ho parlato con Dio. Si, proprio con Lui. No, non sono andato a Gerusalemme. Non ho scalato il Monte Sinai. [...] Ho parlato con Dio, si. Con il nostro "God", il Signore delle Palestre, il Più Grande Giocatore dell'Era Moderna e poi basta maiuscole, altrimenti chi mi legge fa indigestione. Però chiedo scusa all'inizio, chiedo scusa anticipatamente: frequento i teatri e i teatrini della pallavolo da quasi vent'anni, diciamo dal 1975. Ho visto cialtroni e buffoni, cani e porci, Campioni e bidoni. Ho visto Savin giovane e Zaytsev vecchio. Ho visto fuoriclasse e giovani promesse, devastanti bombardieri ed eccezionali difensori, centrali iper efficaci e palleggiatori sopraffini. Ma Dio no, non l'avevo mai visto sul parquet. Fino ad una sera tiepida d'ottobre, era il 1986 e a Parigi-Bercy si giocava la finale mondiale tra Usa e Urss. In campo c'era un certo [[Karch Kiraly|Kiraly]]. Se ne parlava e se ne scriveva, si: ma fino a quella notte sotto sotto eravamo tutti convinti che a Los Angeles {{NDR|1984}} gli americani avessero conquistato l'oro solo perché non c'erano i sovietici. Credo che Karch avesse avvertito il clima, le perplessità, i sospetti. Non era bastata nemmeno l'impresa di Coppa del Mondo, nel 1985, a spese dei sovietici. Ci voleva il trionfo iridato. Kiraly fornì una prestazione sensazionale. In tribuna facevamo la bocca a culo di gallina: stupiti, sbalorditi, persino sbigottiti. Era troppo grande, quell'americano di origini ungheresi.<ref>Da ''Bello e possibile'', ''Supervolley'', giugno 1991; citato in ''[https://web.archive.org/web/20200813173840/https://www.volleyball.it/amarcord-1991-il-personaggio-karch-kiraly/ Amarcord 1991: Il personaggio Karch Kiraly]'', ''volleyball.it'', 30 marzo 2020.</ref> *[...] se un giorno qualcuno dovesse dirmi «ehi, ma lo sai che tu sei il [[Franco Bertoli|Bertoli]] dei giornalisti sportivi?», beh, mi farebbe contento.<ref name="Bertoli">Da ''La storia infinita'', ''Supervolley'', dicembre 1991, pp. 20-31.</ref> *Franco ha vinto il primo scudetto nel 1979, nel 1983 è stato incoronato miglior giocatore d'Europa, tra il 1986 e il 1989 ha vinto quattro scudetto di seguito a Modena, insomma è un pezzo della nostra storia, un pezzo di pallavolo italiana, carne e sangue di una avventura che un tempo non era bella e felice come oggi. Era un altro mondo, un'altra vita, al limite un altro sport. Eppure, al tramonto [...] il signor Bertoli era ancora uno dei protagonisti, [...] un ragazzo della classe 1959 che è reputato più importante di tanti boys del 1968 o giù di lì.<ref name="Bertoli"/> *[...] era difficile non sentire un brivido, nella notte di Genova, la notte della [[World League di pallavolo 1992|terza World League consecutiva]], la notte infinita di quel pubblico dolce dolce, quasi diecimila persone che cantavano l'inno di Mameli a squarciagola. [...] quel brivido era un brivido d'amore. A Genova, davvero, tutto è stato molto bello, più bello del previsto e del prevedibile. Perché abbiamo vinto? Ma no. Cioè sì, anche per quello, non raccontiamoci favole [...]. È che la vittoria non è stata solo degli azzurri, non è stata solo sancita dal verdetto agonistico. [...] volevo vedere se un mese dopo una delusione come quella di Barcellona, la World League l'avessero dovuta giocare, mettiamo, i calciatori. Oppure i cestisti. Sai cosa sarebbe successo? Altro che applausi, altro che cori, altro che celebrazioni. Pomodori in faccia, te lo dico io [...]. La World League non vale l'Olimpiade, si capisce. Però noi romanticoni, noi teneroni, noi patriottici, noi zuccherosi, insomma noi del volley, siamo ancora capaci di vincere qualcosa. Così, per sport.<ref>Da ''È risorto l'Uomo Ragno'', ''Supervolley'', 1992.</ref> ==Citazioni tratte da video== {{cronologico}} *[...] è un personaggio romanzesco. [[Fernando Alonso|Alonso]] non appartiene alla semplice cronaca. Ha fatto la storia quando era giovane; è stato il grande avversario di Schumi, nell'ultimo periodo di Michael sulla Rossa; e poi [...] è stato il primo compagno e rivale di Lewis Hamilton... insomma è veramente un personaggio che ha attraversato le generazioni. E io credo che [...] vederlo ancora lì, protagonista, alla fine poi fa piacere a tutti: perché, a chi ha un'età come me, restituisce un'emozione della giovinezza, a chi [...] è appena uscito dalle superiori [...] sembrerà di essere tornato all'asilo... (da 0 min 19 sec a 1 min 9 sec)<ref>Da ''[https://www.youtube.com/watch?v=las7VaXIGRE Turrini: "Alonso è diverso da tutti, personaggio romanzesco"]'', Sky Sport F1, 3 marzo 2023.</ref> *[[Ayrton Senna|Senna]] era un amico mio, una bellissima persona, ma pur di vincere avrebbe asfaltato sua mamma [...] (da 0 min 17 sec a 0 min 22 sec)<ref>Da ''[https://www.youtube.com/watch?v=8o00FprgyNc Formula 1, Turrini: "Verstappen somiglia tanto a Senna"]'', Sky Sport F1, 19 giugno 2023.</ref> *[[Circuito di Monte Carlo|Monte Carlo]] [...] è la storia, la tradizione, la leggenda della Formula 1. Un Gran Premio che possiamo definire anacronistico, folle, tutto quello che volete... ma non c'è Grande dell'automobilismo che non abbia legato il suo nome a quel tracciato. (da 0 min 0 sec a 0 min 19 sec)<ref name="MonteCarlo">Da ''[https://www.youtube.com/watch?v=Z2kxLhHenlY F1 verso Monaco, Leo Turrini: "Montecarlo 1994, quella scena così intensa per ricordare Senna"]'', Sky Sport F1, 22 maggio 2024.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di Monaco 1994]]}} [...] era la prima volta che si correva nel Principato dopo la tragica fine di Ayrton Senna a Imola. E ci fu una scena di una intensità emotiva straordinaria. Prima della partenza tutti i piloti si radunarono intorno alla casella della pole – che Senna abitualmente occupava – e gli resero omaggio: e tra loro c'era anche Niki Lauda [...], e fu la prima e ultima volta che Lauda si tolse il suo famoso cappellino, mostrando tutte le ustioni, ricordi terribili del rogo del Nürburgring. Lì capimmo che avevamo perso per sempre un mito assoluto, e ci impadronimmo subito di un'altra leggenda, che era quella di Schumi [...] (da 0 min 23 sec a 1 min 7 sec)<ref name="MonteCarlo"/> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di Spagna 1991]]}} [...] in quell'occasione ci fu un episodio rimasto nella memoria collettiva: un duello entusiasmante, su un rettilineo infinito tra Senna, era in McLaren, e Mansell, che guidava la Williams. Perché non è mai stato dimenticato [...]? Perché i due arrivarono addirittura a voltarsi col casco, l'uno verso l'altro, proprio come se volessero persino intimidirsi anche con quel gesto. (da 0 min 6 sec a 0 min 33 sec)<ref name="Spagna">Da ''[https://www.youtube.com/watch?v=NkWGTknKerw F1, GP di Spagna: Leo Turrini racconta il primo in F1, nel 1991 col duello Senna-Mansell]'', Sky Sport F1, 19 giugno 2024.</ref> *[...] per i ferraristi Barcellona significa la prima vittoria in rosso di Schumi, era il [[Gran Premio di Spagna 1996|1996]], e in un diluvio apocalittico il tedesco fece capire, con un'impresa straordinaria, che con lui sarebbe cominciata l'epoca d'oro del Cavallino. (da 0 min 35 sec a 0 min 52 sec)<ref name="Spagna"/> ==Interviste== {{cronologico}} *{{NDR|Su [[Valentino Rossi]]}} C'è stato molto di più, nella leggenda del ragazzo di Tavullia. Non possiamo comprendere il fenomeno Valentino se ci limitiamo alla contabilità della statistica. {{NDR|«Tradotto?»}} Rossi è stato per un quarto di secolo ciò che Coppi, Bartali e il Grande Torino furono per i nostri antenati. Cioè un punto di riferimento oltre lo sport. La domenica pomeriggio anche le nonne si fermavano per ascoltare le telecronache di Guido Meda e non è un modo di dire. Valentino è stato un idolo trasversale, una cosa che in tempi più recenti era riuscita solo a Pietro Mennea nell'atletica e ad Alberto Tomba sulla neve.<ref>Dall'intervista di Daniela Bertoni, ''[https://www.calciomercato.com/news/turrini-a-cm-valentino-rossi-come-coppi-bartali-e-il-grande-tori-41920 Turrini a CM: "Valentino Rossi come Coppi, Bartali e il Grande Torino. L'Italia si è piantata, lui no"]'', ''calciomercato.com'', 22 ottobre 2021.</ref> *{{NDR|Su Valentino Rossi}} [...] è durato più del Duce, ventisei anni di carriera. Ma più del pilota, che pure è stato grandissimo, a me resterà il ricordo del Rossi come fenomeno socioculturale. Penso che, senza magari rendersene conto, Vale sia stato un antidoto contro la rassegnazione per milioni di italiani.<ref>Dall'intervista di Daniela Bertoni, ''[https://www.calciomercato.com/news/turrini-a-cm-la-formula-1-finira-al-var-rossi-antidoto-alla-rass-15903 Turrini a CM: 'Hamilton, la Formula 1 finirà al Var. Rossi antidoto alla rassegnazione. Nazionale? Messi male, spero in Berardi']'', ''calciomercato.com'', 14 novembre 2021.</ref> *{{NDR|Sul [[motomondiale 2022]]}} [...] Pecco è riuscito là dove persino il suo mentore Valentino aveva fallito. Iridato su moto italiana, cinquant'anni dopo Agostini con la Mv. {{NDR|«È qualcosa di grosso»}} Guarda, io vedo in questo capolavoro un trionfo di una certa idea sana dell'Italia. [[Ducati Corse|Ducati]] è la esaltazione del piccolo è bello, come si diceva un tempo. L'azienda non ha le dimensioni dei colossi giapponesi ma li ha battuti, valorizzando la creatività e l'ingegno. [...] C'è una cultura audace del lavoro, dietro e dentro il risultato.<ref>Dall'intervista di Daniela Bertoni, ''[https://www.calciomercato.com/news/turrini-a-cm-bagnaia-e-riuscito-la-dove-anche-valentino-rossi-av-73766 Turrini a CM: 'Bagnaia è riuscito là dove anche Valentino Rossi aveva fallito. Lezione Ducati alla Ferrari']'', ''calciomercato.com'', 6 novembre 2022.</ref> {{Int|''[https://www.panorama.it/sport/leo-turrini-f1-ayrton-senna-libro-alain-prost Turrini: "Senna campione unico e inimitabile"]''|Intervista di Dario Pelizzari, ''panorama.it'', 3 aprile 2014.}} {{NDR|Su [[Ayrton Senna]]}} *[...] credo che con la scomparsa di Senna la Formula 1 abbia perso definitivamente l'innocenza. Non dobbiamo dimenticare che fino a quel drammatico fine settimana di [[Gran Premio di San Marino 1994|Imola]] erano 12 anni che non si moriva più al volante di una monoposto. Sembrava ormai che fosse stato lasciato alle spalle un periodo nerissimo, nel quale le tragedie in pista erano quasi all'ordine del giorno. Ecco, in quel maledetto weekend di Imola ci rendiamo improvvisamente conto di quanto fossero fragili le nostre certezze. Per questo sostengo che la tragedia di Senna rappresentò la fine di un'epopea. Perché molto probabilmente Ayrton, insieme con altri illustri colleghi di allora, da [[Alain Prost|Prost]] a Piquet, da [[Nigel Mansell|Mansell]] a Schumacher, è stato uno degli ultimi mohicani. Dopo di loro, la F.1 è cambiata completamente. Lo choc fu talmente violento che vennero rifatti i circuiti in una notte o poco più. Le macchine stesse furono oggetto di un ripensamento strutturale e filosofico assoluto. La cultura della sicurezza in F.1 nasce proprio in quei giorni. Nulla è stato più come prima. *Era un personaggio straordinario, ma come tutti gli esseri umani aveva anche quello che in ''[[Guerre stellari]]'' viene definito il lato oscuro della [[Forza (Guerre stellari)|forza]]. La mossa che Senna fa a Suzuka nel 1990, quando il destino gli offre l'opportunità di rivalersi su Prost, dal quale lui pensava di essere deliberatamente ingannato un anno prima, è di una violenza inaudita. Un anno dopo, nel giorno della conquista del suo terzo titolo mondiale, confermò quello che già tutti sapevano. Ecco, Senna era un pilota con un'umanità fuori dal comune, ma aveva anche un lato B, certamente meno nobile, come tutti. *L'ostilità che Senna dimostrò a più riprese nei confronti di Schumacher, che all'epoca era un debuttante della F.1, la dice lunga sulle sensazioni che provava il pilota brasiliano. Senna aveva capito che quel tedesco lì l'avrebbe detronizzato presto o tardi. Poi, il caso. Il 1° maggio del 1994 era Schumacher l'unico avversario in pista di Senna, che morì quando era in testa alla corsa. Forse, un segno del destino. {{Int|''[https://www.formulapassion.it/opinioni/fuori-dal-coro/f1-lamara-verita-guida-mattiacci F1 {{!}} Leo Turrini: L'amara verità di Mattiacci]''|Intervista di Antonio Azzano, ''formulapassion.it'', 24 luglio 2014.}} *{{NDR|Sulla [[Ferrari F14 T]]}} [...] per i risultati che ottiene, il merito è solo di Alonso, perché la macchina purtroppo è pessima. *[[Daniel Ricciardo|Ricciardo]] ha confermato di essere un grandissimo manico e una persona completamente diversa da tutti gli altri colleghi che sembrano polli allevati in batteria, perché ricorda i piloti di un tempo, disponibili e sorridenti, oltre ad essere molto capaci. Ricciardo trasmette un'idea di freschezza della quale la Formula 1 di oggi ha molto bisogno. *[...] penso che il ragionier Fantozzi abbia avuto un fratello emigrato in Brasile. Nonno o zio di [[Felipe Massa|Massa]]. {{Int|1=''[https://www.diariodelweb.it/sport/articolo/?nid=20171229-474984 Leo Turrini al Diario Motori: «Cosa resta di Schumacher in questa F1»]''|2=Intervista di Fabrizio Corgnati, ''diariodelweb.it'', 29 dicembre 2017.}} {{NDR|Su [[Michael Schumacher]]}} *{{NDR|«Che tipo di eredità ha lasciato Schumi alla Formula 1 moderna?»}} Sicuramente è stato il pilota della svolta. Anche per via dello sviluppo tecnologico, è con lui che cambia completamente il modo di guidare. Già con Senna e Prost ci eravamo avvicinati, ma dalla seconda metà degli anni '90 il pilota di un'auto da Gran Premio diventa qualcosa di molto diverso dalla figura che immaginavamo: quasi uno scienziato nell'abitacolo. Pensa, solo per fare un esempio banale, alla quantità di manettini e pulsanti che ci sono sul volante oggi. Dall'era di Schumacher in poi, un pilota deve avere anche una componente intellettuale, ingegneristica, che in precedenza non era richiesta, perché le macchine erano diverse. Lui è stato il primo, il più abile, il più bravo a intuire questo cambiamento. *Per capire Schumacher, secondo me, bisogna rendersi conto che viveva per fare il pilota da corsa. Era nato per quello, aveva quel culto maniacale, quasi ossessivo, per il suo lavoro. Per esempio, fa parte della leggenda del personaggio che, quando arrivò in Ferrari, in occasione dei test a Fiorano che allora erano liberi veniva messo a dormire in un hotel nei paraggi del circuito, come tutti gli altri piloti. Fu lui che, visto che era sempre lì, chiese di poter dormire all'interno della pista. E per anni rimase nell'appartamento fatto costruire nei paraggi del box da [[Enzo Ferrari]]. *Nel salire in macchina, provare, testare in continuazione, evidentemente trovava la realizzazione, il completamento di se stesso. {{NDR|«Il senso della sua vita»}} Bravo. Lo faceva sentire vero, felice. Attraverso gli anni aveva guadagnato delle cifre enormi, battuto ogni record, e mi meravigliavo di come non gli mancasse mai la voglia di restare in pista con i suoi. {{Int|''[https://www.calciomercato.com/news/turrini-sarri-non-e-un-traditore-anche-villeneuve-avrebbe-lascia-40585 Turrini: 'Sarri non è un traditore, anche Villeneuve avrebbe lasciato la Ferrari. Era un 'pazzo', come quella volta che...']''|Intervista di Daniela Bertoni, ''calciomercato.com'', 24 gennaio 2020.}} *Gli [[Football Club Internazionale Milano|interisti]] hanno la tendenza a trasformare un moscerino in un elefante. Siamo fatti così. *[...] [[Gilles Villeneuve|Villeneuve]] portò l'immaginazione al potere, nell'Italia terribile degli anni di piombo fu come un raggio di luce. Era l'innocenza al servizio della fantasia. La sai quella del sedile? {{NDR|«Racconta»}} Allora, a fine estate del 1977 [...] Lauda [...] tradisce la Ferrari e scappa alla Brabham. Il Vecchio di Maranello, prendendosi del rimbambito da tutti, lo sostituisce con lo sconosciuto Villeneuve. Gilles arriva a Fiorano, gli prendono le misure dell'abitacolo e siccome deve correre un Gp subito, proprio in Canada, Ferrari gli dice: ragazzo, piglia il sedile e spediscilo con i bagagli sull'aereo. Ma lui aveva una paura fottuta che andasse perso e pretese di portarselo, il sedile, in cabina. Il comandante dell'Alitalia credeva di avere a che fare con un pazzo e non voleva prenderlo a bordo. Andò a finire che Enzo Ferrari dovette telefonare al ministro dei trasporti per ottenere una deroga. *[...] Gilles ha vinto poco ma era unico. Un giorno arriva al casello di Modena Nord a bordo di una Ferrari. Non esisteva Telepass, non si pagava ancora con le tessere, dovevi consegnare lo scontrino e sborsare i contanti. Bene, il casellante controlla il biglietto e scopre che l'autista ha percorso la distanza Ventimiglia/Modena Nord in due ore e dodici minuti. Due ore e dodici minuti! Crede ci sia un errore e rivolto all'automobilista esclama: scusi, ma lei vorrebbe farmi credere di essere Niki Lauda? Il finestrino si abbassa e il tizio risponde: in effetti sono meglio di lui, sono Gilles Villeneuve! *Ovunque è normale che gli sportivi, come tutti, possano avere ed esprimere simpatie politiche. {{NDR|«Allora forse l'Italia non è un paese normale»}} Bingo. ==''Profondo Rosso – blog''== {{cronologico}} *{{NDR|Nel 2006}} Non faremo a [[Michael Schumacher]] il torto di proclamarlo il più grande pilota di tutti i tempi, anche se questo dicono le statistiche. Non gli faremo questo torto perché ricordiamo la sua reazione quando gli misero sotto il naso le macchine con le quali [[Alberto Ascari|Ciccio Ascari]] e [[Juan Manuel Fangio|Manuel Fangio]] vincevano corse e mondiali. Io, disse il tedesco con un filo di voce, non sarei mai stato capace di rischiare la vita ad ogni gara, come invece facevano loro. L'onestà intellettuale dell'uomo lo ha reso, invece, il Migliore per l'era della modernità. Davvero: nell'epoca dell'elettronica, dei computer, delle gomme, delle strategie sofisticate e della esasperazione tecnologica, Schumi è diventato il Campionissimo. Nessuno come lui sa creare la differenza, miscelando e reinterpretando le leggi della telematica applicate alla automobile. [...] ha firmato imprese enormi, sulla pioggia come sull'asciutto, degne della leggenda dei predecessori antichi, non quando ha avuto in mano la Ferrari dei record [...]. No: Schumacher si è imposto come Lider Maximo nei momenti in cui guidava vetture non irresistibili. Sembra un controsenso, eppure non lo è: chi scrive lo ha visto conquistare mondiali con una Benetton che andava più piano della Williams e con una Rossa che non valeva la McLaren di Häkkinen. Di più: sbalordiscano pure gli ingenui, ma il Michelone supremo è stato quello del 1997, l'anno della famigerata collisione di Jerez con [[Jacques Villeneuve|Villeneuve]]. Perché aveva una monoposto troppo inferiore però, fino alla curva fatale, stava davanti. [...] A questo talento ha aggiunto la qualità umana: con chi gli sta accanto, Michael è diversissimo da come appare in pubblico. Non è scostante, distaccato, algido, presuntuoso, inavvicinabile. Ci occupassimo di [[Calcio (sport)|calcio]], disciplina da lui amatissima, diremmo che è il classico «uomo da spogliatoio»: affidabile, mai disposto a scaricare su altri le responsabilità. Nel 1999 un errore del team lo ha quasi ammazzato, a Silverstone: mai se ne è lamentato. Da fuori, lo abbiamo ammirato e rispettato, senza riuscire a venerarlo. Colpa di una identità rigorosamente estranea a qualunque forma di popolarità gratuita.<ref>Da ''[http://www.blogquotidiani.net/turrini/index2cf9.html?p=24 Schumacher, 16 anni da Re]'', ''blogquotidiani.net'', 11 settembre 2006.</ref> *{{NDR|Sul [[motomondiale 2007]]}} C'è qualcosa di romantico, in questa strepitosa conquista mondiale del marchio Ducati, della azienda Ducati, della intelligenza Ducati. Qualcosa che rimanda direttamente alle radici di [[Terra dei Motori|una terra]], l'Emilia grassa e dotta, che ha saputo fare del motore e dei saperi collegati al motore una impresa, nel senso autentico ma anche metaforico del termine. [...] La [[Ducati Corse|Ducati]] ha lanciato la sfida ai colossi giapponesi, la sfida di Davide a Golia, ben conoscendo l'enorme diversità delle dimensioni, economiche e produttive. Non c'era e non poteva esserci, per la gente di Borgo Panigale, il "dovere" della vittoria: anzi, la logica fredda dei numeri suggeriva un epilogo inevitabile, favorevole alla Honda o alla Yamaha. Diranno gli esperti, davanti al capolavoro iridato del marchio emiliano, che, sì, certo, va bene la poesia della Terra dei Motori, però qui è stata determinante la...prosa australiana di Stoner, per tacere delle gomme nipponiche marchiate Bridgestone. Per carità, è vero: ma dentro e dietro la storia della Ducati mondiale c'è la forza di una competenza che da locale si trasforma in globale. Gli americani, che se ne intendono, sostengono che il futuro è "glocal", non "global": se ti manca la cultura delle origini, sei perduto.<ref name="Ducati">Da ''[http://www.blogquotidiani.net/turrini/indexae74.html?p=72 Perché la Ducati è meglio della Ferrari]'', ''blogquotidiani.net'', 26 settembre 2007.</ref> *{{NDR|Sulla [[Scuderia Ferrari]]}} [...] per storia e per tradizione, il Cavallino è "obbligato" a vincere, qualunque sia lo spessore della concorrenza: non esiste complesso di inferiorità in pista, per la Signora della Velocità.<ref name="Ducati"/> *{{NDR|Su [[Carlo Marincovich]]}} Era un amico ed è stato un maestro di innovazione: il primo giornalista italiano, io credo, a comprendere che la Formula Uno andava narrata non solo come momento di altissima tecnologia, ma anche, se non soprattutto, come umanissima emozione, generata da persone in carne e ossa, fragilissimi eroi pure quando sembravano fuoriclasse indistruttibili. Io a Carletto ho voluto molto bene. E mancherà a me, al giornalismo, allo sport, alla vita.<ref>Da ''L'ultimo Gp di Carlo Marincovich'', 18 novembre 2008; citato in Antonio Azzano, ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/formula-1/giornalisti-carlo-marincovich-vela-e-ferrari Carlo Marincovich: Vela e Ferrari ]'', ''formulapassion.it'', 18 agosto 2012.</ref> *{{NDR|Su [[María de Villota]]}} Non l'ho conosciuta, questa ragazza che sognava di essere al volante di una [[Formula 1|Formula Uno]] [...]. Non commentai il suo sconcertante incidente in un test con la Marussia [...]. Nello schianto Maria perse un occhio e poi ci eravamo abituati a vederla con una benda da pirata sulla fronte. Non svaniranno con lei i sogni e magari un giorno lontano, quando una ragazza vincerà il mondiale di Formula Uno, ecco, ripenseremo alla De Villota, figlia d'arte che si immaginò come pioniera verso una frontiera tutta da esplorare.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/adios-maria-5.1765 Adios, Maria]'', ''quotidiano.net'', 11 ottobre 2013.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di Spagna 1996]]}} Il diluvio del 1996. Epifania di un Campionissimo in Rosso. Presi tanta di quell'acqua che a sera galleggiavo nei miei jeans. Eppure, ero felice come raramente mi era capitato, nella vita da cronista. Avevo visto. Pensavo, evangelicamente, beati quelli che non hanno visto ma mi leggeranno e crederanno. L'hubris [...]. Comunque, aver reso testimonianza della prima vittoria da ferrarista di Michael Schumacher non aveva prezzo. Poi, sono sincero, se mi avessero detto che ce ne sarebbero state altre settantuno, lo ammetto, non ci avrei creduto. Ma la bellezza di quel momento! L'emozione per quella bandiera a scacchi!<ref name="Barcellona">Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/barcellona-sognando-la-prima-volta-ferrari-5.5695 Barcellona, sognando la prima volta Ferrari]'', ''quotidiano.net'', 8 maggio 2019.</ref> *[...] mi stropicciavo gli occhi quando nel 2012 Maldonado vinse a [[Gran Premio di Spagna 2012|Barcellona]]. Dico, Maldonado. Fu un evento talmente folle che, dopo, scoppiò pure un incendio ai box.<ref name="Barcellona"/> ===2015=== *{{NDR|Sul [[Gran Premio di Monaco 1996]]}} [...] Schumi era scattato dalla pole. Era il grande favorito. Non aveva completato il primo giro. Con una sincerità che mi fece impressione, subito dopo aveva detto: mi scuso con tutti i meccanici e gli ingegneri, se sono uscito di pista la colpa è esclusivamente mia, ho commesso un errore puerile (veramente usò un'altra parola in inglese, ma ci siamo capiti). Lì mi ero detto che forse c'erano elementi, nel personaggio, destinati a favorirne l'ingresso nei cuori dei fans del Cavallino.<ref name="Schumi">Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/storie-di-barcellona-schumi-1996-5.2952 Storie di Barcellona. Schumi 1996]'', ''quotidiano.net'', 23 aprile 2015.</ref> *{{NDR|Sulla vittoria di Michael Schumacher al [[Gran Premio di Spagna 1996]]}} E venne Barcellona. Il diluvio. Ancora oggi non so come abbia fatto, perchè onestamente le Williams erano di un'altra categoria. Però pioveva di brutto e lui andò al comando e poi sembrava guidasse un motoscafo. Io ogni tanto sfidavo la natura e uscivo per vedere gli spruzzi d'acqua che la Ferrari sollevava. Era un sottomarino rosso.<ref name="Schumi"/> *{{NDR|Su [[Luca Furbatto]]}} Uno di quegli ingegneri che vengono dalla scuola italiana che insegna ad amare l'automobile da competizione, a prescindere dalle risorse, dalle ambizioni, dai risultati da podio.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/il-mio-amico-e-il-motore-mercedes-5.3257 Il mio amico Furbatto e il motore Mercedes]'', ''quotidiano.net'', 3 ottobre 2015.</ref> ===2020=== *Una sera di aprile [[Eddie Irvine|Irvine]] venne a cena a casa mia. Fortunatamente le mie figlie erano bambine e quindi non corsero rischi. Aveva guidato tutto il giorno a Fiorano, 100 giri di test gomme. Divorò due piatti di tortellini e poi mi raccontò aneddoti fantastici su Schumi. Umanamente lo trovava incomprensibile, maniacalmente devoto al mestiere. Ma come pilota Eddie venerava Michael. È il più grande, concluse bevendo il nocino di mia suocera. Ma subito aggiunse ghignando: comunque io ho fatto sesso con una sua compagna di scuola e lei mi ha giurato che in classe Schumi nessuna se lo filava.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/1999-tutti-i-segreti-del-mondiale-f1-che-cambio-le-nostre-vite-5.6228 1999, tutti i segreti del mondiale F1 che cambiò le nostre vite]'', ''quotidiano.net'', 19 marzo 2020.</ref> *Io e Ayrton {{NDR|[[Ayrton Senna|Senna]]}} eravamo coetanei. Classe 1960, entrambi. All'anagrafe eravamo divisi da appena tre giorni. Diventammo amici tramite un bravissimo fotografo bolognese, Angelo Orsi. Lui, il mago del click, aveva conosciuto Senna quando ancora era un aspirante pilota sui kart. Orsi mi presentò il brasiliano a fine anni Ottanta. Ricordo ancora la sua frase: voi due siete fatti per essere complici. Era vero. Io ho un rimpianto enorme, che rimarrà con me fino alla fine. Quel sabato, il [[Gran Premio di San Marino 1994|30 aprile 1994]], un incidente sulla pista di Imola aveva appena spezzato la vita di Roland Ratzenberger, il milite ignoto della Formula Uno, un austriaco sconosciuto. Senna era stato l'unico, tra i suoi colleghi, a precipitarsi sul luogo dello schianto. E volevano pure multarlo, per quel gesto di umana disperazione. Bene. Anzi, male. Mezz'ora dopo, dietro i box di Imola, incrociai Ayrton. Era sgomento. Con un cenno gli feci capire che desideravo scambiare due parole. Con uno sguardo, mi segnalò che no, non era il caso, meglio domani. Non esiste domani! L'1 maggio Senna morì contro il muro del Tamburello e certo quello era il suo destino e nulla sarebbe cambiato se anche ci fossimo fermati a conversare. Ma io ho la traccia di quel dolore che non passa, non è passato mai. Sapete, non accade spesso, nemmeno a un cronista fortunato come me. Non capita spesso, intendo, di poter raccontare le imprese di un campione che ha la tua età, ha i tuoi stessi slanci, ascolta le stesse canzoni, vede gli stessi film, partecipa alle stesse emozioni generazionali. Con Ayrton è stato così. Lui era un grandissimo, un asso del volante. Gli ho visto fare cose meravigliose in pista, a Pasqua del 1993 a Donington, in mezzo ad un diluvio apocalittico, vinse in modo fantastico. Eppure, non me ne frega niente. Mi frega che quella sera, uscendo dal circuito, ci incontrammo per caso per un attimo e mi disse: beh, tua figlia Elena neanche ha tre anni, raccontale la storia di questa gara così quando sarà più grande e io guiderò la tua Ferrari avrà un motivo in più per tifare per me... [...] E invece finì tutto quella domenica 1 maggio 1994 a Imola e due giorni dopo, martedì 3, facemmo l'ultimo viaggio insieme. Volo Varig da Parigi a San Paolo. Business class. Lui nella bara, sistemata lì, tra i passeggeri, avvolta nella bandiera verde e oro del Brasile che amava tanto. E io di fianco. Ci siamo parlati tutta la notte, Ayrton. Non mi crederà mai nessuno, eppure la sentivo ancora, la tua voce. La sento ancora, sai?<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/ayrton-senna-compie-60-anni-5.6234 Ayrton Senna compie 60 anni]'', ''quotidiano.net'', 20 marzo 2020.</ref> *[[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia 90]] rappresentò qualcosa di simbolico. Nel male. E nel bene. Nel male, perché sprechi e ruberie e furberie confermarono la tendenza alla dilapidazione gratuita e ingiustificata. Ancora nel male, perché la scelte fatte sugli impianti furono un esempio di inesistente lungimiranza. Vennero costruite autentiche cattedrali nel deserto (il Delle Alpi di Torino, per dire), furono ampliate a sproposito strutture che ben potevano restare com'erano (l'Olimpico a Roma). E tutto mentre nel mondo si avvertiva l'esigenza, invece, di andare verso stadi più piccoli, a misura d'uomo. Nel bene, però, quel torneo per oltre un mese offrì a tantissimi il senso di una partecipazione ad una passione collettiva, unificante come talvolta solo lo sport, nello specifico il calcio, sa essere.<ref name="Newey">Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/italia90-e-adrian-newey-5.6291 Italia90 e Adrian Newey]'', ''quotidiano.net'', 15 aprile 2020.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di Francia 1990]]}} La domenica in cui stavo all'Olimpico per la finale iridata {{NDR|del campionato mondiale di calcio 1990}} tra i tedeschi e gli argentini, la Formula Uno si esibiva al Castellet, in Francia. Dovevo occuparmi di Klinsmann e di Caniggia. Andò a finire che dovetti scrivere, fortunatamente e felicemente, della Ferrari. Prost vinse ancora e fu il successo numero 100 della Rossa nei Gran Premi. Vinse superando nel finale un magnifico Ivan Capelli, secondo con la Leyton House. La [[Leyton House Racing|Leyton House]]? Ma cos'era, il nome di una casa di appuntamenti di lusso?!? No, era una macchina. Una monoposto con la quale aveva a che fare un ingegnerino dai pochi capelli. Come si chiama costui? Adrian Newey. Mentre l'interista Brehme chiudeva il mondiale trasformando il rigore che consegnava la Coppa alla Germania, di una cosa ero sicuro. Non avrei mai più sentito nominare Adrian Newey in vita mia, garantito. Sono sempre stato un gran profeta, io.<ref name="Newey"/> *{{NDR|Su [[Fernando Alonso]]}} Sul driver, niente da dire. Uno dei migliori che ho visto dal vivo. Un racer. Uomo da gara. Fortissimo. Sul personaggio, mi sono espresso tante volte. Pure troppo. Se hai 25 anni nel 2006, hai già vinto due titoli e arrivi a quaranta e i titoli sono sempre due, insomma, qualche domanda te la dovresti fare. [...] So che non è facile per nessuno esercitare l'arte dell'auto critica. A maggior ragione se sei circondato da adulatori. Spesso sciocchi. Dirò, paradossalmente, che l'Alonso migliore in pista è stato quello del 2007, quello che pareggiò il duello con [[Lewis Hamilton]], in un contesto ambientale, dentro la McLaren, a lui progressivamente ostile. E dirò anche che il coinvolgimento nella spy story resta una macchia, anche se in circolazione ci sono sempre tanti... smacchiatori.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/alonso-e-la-favola-incompiuta-5.6423 Alonso e la favola incompiuta]'', ''quotidiano.net'', 7 luglio 2020.</ref> {{Int|''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/irvine-e-il-mistero-della-ruota-scomparsa-5.6243 Irvine e il mistero della ruota scomparsa]''|''quotidiano.net'', 25 marzo 2020.|h=4}} *Il lunedì dopo il pazzesco Gran Premio d'Europa {{NDR|[[Gran Premio d'Europa 1999|1999]]}}, il prode Ross Brawn andò a fare il pieno dal benzinaio che avevamo in comune, a Sassuolo. Il benzinaio si chiama Pancani ed è un mito local-popolare. Tifosissimo della Ferrari, tratta allo stesso modo Vip e perfetti sconosciuti. Un grande. Il lunedì post Ring arriva dunque Ross alla pompa. Pancani, ancora furibondo per gli eventi della domenica, chiede gentilmente a Brawn spiegazioni sull'accaduto. Il MangiaBanane, con aria contrita, racconta che il caos è stato generato dal fatto che proprio davanti a Irvine si era fermato a sostituire pneumatici il suo compagno Salo. L'incertezza meteo, tra acqua che andava e veniva, aveva innescato il patatrac. E la sparizione di una ruota di Eddie. Pancani il benzinaio ascolta compito la descrizione dei fatti e quindi fulmina Ross con una raffica alzo zero: scusi, sta per caso cercando di dirmi che Salo è rientrato in pista su cinque ruote?... Da quel giorno, Brawn non andò mai più a fare benzina da Pancani. *{{NDR|Sul [[campionato mondiale di Formula 1 1999]]}} Alla vigilia della trasferta al Nurburgring, avevo scoperto (e l'avevo scritto) che Irvine aveva disputato le gare di Spa e Monza con un telaio "logoro". Cioè la sua macchina non era strutturalmente in condizioni ottimali. La Ferrari ammise la cosa, pur ridimensionandone il significato. Comunque, Eddie ebbe un telaio nuovo. Debbo dire che l'atmosfera era pregna di cattivi pensieri. Io mi sforzavo di restare lucido. Secondo me, al netto delle speculazioni e anche degli errori, una cosa tagliava la testa al toro e al topo. Se i vertici Ferrari non avessero voluto vincere il mondiale piloti (dopo vent'anni!) con Irvine, futuro driver Jaguar, beh, ad Hockenheim avrebbero lasciato trionfare Salo, no? E la penso ancora così. Poi, che all'interno della Scuderia fortissimo fosse il rimpianto di Schumi, ecco, questo era un altro discorso. Ma venne l'episodio della ruota misteriosamente scomparsa e a quel punto il vortice dei sospetti ingoiò tutto e tutti. *Non so se siete mai stati al [[Nürburgring Nordschleife|Nurburgring]]. È un posto che adoro e non solo perché respiri la storia, inali la leggenda. Quando arrivi ad Adenau, sei come sommerso da uno tsunami di ricordi. I tedeschi per molte cose non sono simpatici. Ma amano l'automobilismo come noi. Sono latini, nella loro passione per le corse. Il Ring, per quanto rimpicciolito dopo il dramma di Lauda del 1976, ha un solo difetto. Il cielo. Non ci si capisce mai un cazzo. Arrivavo la mattina in maglietta perché faceva un gran caldo e tre ore dopo battevo i denti perché la temperatura si era abbassata e veniva giù acqua a catinelle. Allora io mi rifugiavo nel bar della sala stampa e mi riscaldavo azzannando salsiccine crude che erano la fine del mondo. Pessime per la mia salute, ottime per il palato. *{{NDR|Sul Gran Premio d'Europa 1999}} Venne la domenica della gara e abbastanza presto fu chiaro che la variabile meteo avrebbe trasformato il Gran Premio in un terno al lotto. Motivo in più per tenere altissima la concentrazione. Al muretto Ferrari non ci riuscirono. In un delirio di ordini e contrordini, metto le gomme da bagnato no quelle da asciutto, con Salo involontariamente tra i piedi, in effetti una ruota di Eddie andò perduta. [...] ma fecero apposta, per frenare Irvine e un sogno iridato che forse era soltanto suo? No. Non fecero apposta. E debbo dire che nemmeno Eddie lo ha mai pensato. Perché lui conosceva, come me, le persone che fisicamente si occupavano del cambio gomme. Ci lavorava assieme da anni. Era gente che gli voleva bene. È inimmaginabile che quei meccanici si siano messi d'accordo per pugnalarlo alla schiena. Non ci credo. Non fu un delitto. Fu un errore. Il che è peggio, intendiamoci. ===2021=== *Dell'[[Michele Alboreto|Alboreto]] ferrarista molto è stato detto, talvolta anche a sproposito. Il Drake gli voleva bene e lo aveva voluto a tutti i costi. Ma Enzo ormai era molto anziano e non controllava più la situazione. Sia come sia, nel 1985 Michele andò vicino al titolo. Lo perse contro Prost anche per misteriosi azzardi tecnologici, roba di forniture vagamente farlocche, cose così. Ma mi colpì molto un dettaglio. A inizio stagione, Alboreto aveva promesso una vacanza al mare dei Caraibi, tutta pagata, alla gente della squadra. Come premio per l'eventuale conquista del mondiale. Il mondiale lo vinse la McLaren, ma Michele mandò comunque in vacanza, di tasca sua, i meccanici. Spiegò: fosse stato per voi, ce l'avrei fatta. Questo era il personaggio. Non sempre solare, talvolta brusco, ma autentico.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/imola-e-alboreto-5.6854 Imola e Alboreto]'', ''quotidiano.net'', 14 aprile 2021.</ref> *Sorry, it's not coming home. Siamo noi, i [[Campionato europeo di calcio 2020|campioni dell'Europa]] siamo noi. 53 anni dopo. Meritatamente e del resto un Paese, il Paese di Donnarumma e di Mancini, capace di tenere insieme al governo Renzi e Letta, Grillo e Berlusconi, Bersani e Salvini, via è capace di qualunque impresa. [...] Perché davvero, al netto di ogni retorica, questo mese meravigliosamente azzurro ha lentamente ma inesorabilmente risvegliato il nostro sentimento più intenso e profondo. Tra un gol e l'altro, ci siamo sentiti proiettati verso la riconquista della libertà. C'è qualcosa di sublime, sul serio, nel calcio e più in generale nello sport, quando l'emozione si specchia nell'anima di un popolo. Certo il risultato esprime la verità definitiva ed inappellabile, ma conta infinitamente il percorso, il viaggio. Abbiamo tutti una valigia parcheggiata in un angolo di cuore. Figuriamoci da reduci di una prigionia, fisica e psicologica {{NDR|la pandemia di COVID-19}}, che ha tormentato ed addolorato ognuno di noi. Non sapremo mai quanto questa consapevolezza abbia alimentato le giocate di Insigne, le parate di Donnarumma, le corse di Barella, i salvataggi di Bonucci. [...] Eppure, forse stavolta è successo qualcosa di diverso. C'era come la sensazione che piano piano quell'applauso corale, timido e sempre più fragoroso, arrivasse dritto allo spirito e ai muscoli della Squadra, con la maiuscola. Cioè è scattato un processo di identificazione. Noi e loro. Lo spogliatoio e la piazza. Il gruppo e la folla. Mancini e Mattarella. Sullo sfondo, una voglia pazzesca di stare assieme.<ref name="Azzurra">Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/la-mia-e-nostra-notte-azzurra-5.7016 La mia e nostra Notte Azzurra]'', ''quotidiano.net'', 11 luglio 2021.</ref> *L'amore è condivisione, fratello e sorella che leggete queste righe. Anche l'amore per una cosa da niente, quale dovrebbe essere un pallone che rotola. Quando riusciamo a smetterla di pensare da egoisti, entriamo in una dimensione distinta e distante. Più alta. A memoria, capitò qualcosa di simile nel 1978. Il furore terrorista dilagava in Italia, Aldo Moro era appena stato assassinato, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone era stato costretto alle dimissioni. Da una Argentina lontana lontana, presero ad arrivare le immagini della prima Nazionale di Enzo Bearzot, protagonista stupefacente di un [[Campionato mondiale di calcio 1978|mondiale]] non vinto ma quasi. Fu lì, lo affermo senza pudore, che la mia generazione intuì che ne saremmo venuti fuori, perché esisteva, anche e per fortuna, una idea sana della Nazione.<ref name="Azzurra"/> *{{NDR|Su [[Antonia Terzi]]}} La conobbi per errore all'alba del millennio. Nel box Ferrari, in piena era Schumi, aveva fatto la sua apparizione una ragazza bionda. In un mondo [[Maschilismo|maschilista]], pensai si trattasse della ennesima addetta alle comunicazioni. Fu meraviglioso scoprire che invece si trattava di un ingegnere aerodinamico. Una donna dentro e dietro le imprese di Michael! Le dedicai un articolo sui miei giornali. Il primo su Antonia, che aveva rotto in F1 un [[tabù]].<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/addio-ad-antonia-terzi-la-donna-che-cambio-la-f1-5.7196 Addio ad Antonia Terzi, la donna che cambiò la F1]'', ''quotidiano.net'', 1º novembre 2021.</ref> *Ho sempre voluto bene a [[Frank Williams]]. Penso che con lui se ne sia andato l'unico "garagista" britannico che davvero meritava di essere avvicinato alla mitica figura di Enzo Ferrari. Del resto e non per caso, da giovane Frank era venuto a vivere nel modenese! Faceva il meccanico al servizio delle ambizioni corsaiole di De Tomaso, pittoresco e funambolico hidalgo d'Argentina calato sulla terra dei motori in un mix tra passione e rapacità. Di sicuro in Williams prevaleva la passione. Voleva assolutamente diventare un costruttore di Formula Uno. Fu bravo a trovare sostegni finanziari tra gli sceicchi e per due decenni buoni, dalla fine degli anni Settanta fin quasi al nuovo millennio, sue furono le macchine che vinsero di più nei Gran Premi. In mezzo ci fu il terribile incidente stradale che lo condannò alla sedia a rotelle. Ma a quella condizione disperante reagì imponendosi di continuare a vivere per le corse. Dalla prima vittoria con Clay Regazzoni in Inghilterra nel 1979 fino all’ultimo mondiale con Villeneuve junior nel 1997, passando per le imprese iridate di Jones, di Piquet padre, di Mansell, di Prost, di Damon Hill, ecco, sempre io ho ritrovato in Frank l'entusiasmo del meccanico che a Modena campava di panini. [...] Quando pensate alla F1, a come era e come è e a come sarà, beh, ricordatevi sempre quanto sia stato grande quest'uomo, il meccanico che mangiava panini in una Modena che non c'è più.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/addio-a-frank-williams-il-ferrari-inglese-5.7237 Addio a Frank Williams, il Ferrari inglese]'', ''quotidiano.net'', 28 novembre 2021.</ref> ===2022=== *All'alba degli Anni Settanta, quando transitavo dalle elementari alle medie, [[Sandro Munari|Munari]] era un idolo generazionale. Lui nei rally, al volante della Lancia (HF, credo) sulle curve del Col de Turini, era come i gol di Gigi Riva, gli slalom di Gustavo Thoeni, le pedalate di Felice Gimondi. Un riferimento assoluto. Quando Enzo Ferrari chiamò Munari a vincere la Targa Florio del 1972, insieme ad Arturo Merzario, passai una domenica pomeriggio ascoltando le notizie su Radio Rai, che poi all'epoca era l'unica radio, a onde medie. E la Stratos? E le delusioni del Safari? A volte penso che chi è nato molto dopo di me abbia sì la gioia dei troll su Internet, povere infelici teste di cazzo protette dal nickname, e via delirando. Ma che cosa si sono persi?!? Mi si obietterà: sei un barbogio nostalgico. Infatti lo sono e non me ne frega una beata mazza.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/cosa-debbo-a-sandro-munari-5.7297 Cosa debbo a Sandro Munari]'', ''quotidiano.net'', 14 gennaio 2022.</ref> *Non fate alla memoria di [[Mauro Forghieri]] il torto di ricordarlo "soltanto" per le grandi imprese della Ferrari. [...] No. Mauro Forghieri [...] è stato ben più di un formidabile ingegnere da corsa [...]. A ben vedere, "Furia", come lo chiamavano i meccanici ai box per certi scatti d'ira, ha rappresentato l'Italia migliore del Novecento. Non sto esagerando: era una Italia in cui l'ascensore sociale funzionava ancora e il merito [...] un obiettivo da tutti condiviso. Figlio di Reclus, operaio della primissima Ferrari, capo partigiano nei giorni crudeli della Guerra Civile (nella sua fabbrica Ferrari gli permetteva di confezionare i chiodi che facevano saltare le gomme dei camion nazisti), Mauro si era laureato in ingegneria trasformando la passione di famiglia per la meccanica in cultura tecnologica. E siccome era bravo, nel 1962 il Drake gli aveva messo in mano, a lui non ancora ventisettenne!, l'intero reparto corse del Cavallino. Provate ad immaginare una cosa del genere nel Bel Paese di oggi. Trovatemi una azienda tricolore famosa nel mondo (la Ferrari già allora tale era) pronta [...] ad affidarsi ad un Under 30. Semplicemente perché è bravo [...]. Ecco, Forghieri ha incarnato tutto questo. È stato un volto dell'Italia del Boom, quello sano e non malato alla radice.<ref name="Forghieri">Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/in-memoria-di-furia-forghieri-5.7773 In memoria di Furia Forghieri]'', ''quotidiano.net'', 2 novembre 2022.</ref> *{{NDR|Su Mauro Forghieri}} [...] un uomo della Ghirlandina, un cosmopolita attaccato visceralmente alle radici, un ingegnere ammirato in ogni continente che però, alla fine della fiera, invocava il diritto di esprimersi in dialetto. Ah, Mauro! Quanti viaggi, quanti convegni, quante serate. Il popolo dell'automobilismo pendeva dalle sue labbra e lui non se la tirava mai, aveva in mente le origini, Modena, la nebbia di una volta, il tortellino e lo zampone. Possedeva una cultura straordinaria, aveva conosciuto capi di stato e rockstar, ma mi diceva "Cat vegna un cancher" se lo riportava a casa tardi dalla sua amatissima Betta, nel verde di Magreta. Nella casa dove si è spento nel sonno, perché, benedetto lui, è stato sempre in anticipo sui tempi, si trattasse di inventare un alettone o di realizzare un dodici cilindri dotato di cambio trasversale.<ref name="Forghieri"/> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di San Marino 1983]]}} Era il 1983. Come potremmo dimenticare? Per la prima volta Imola ospitava il Gran Premio di Formula Uno senza Gilles. Il mitico Villeneuve era volato via in un triste pomeriggio a Zolder, dodici mesi prima. Ma aveva cominciato a morire proprio sul tracciato del Santerno, quando si era sentito tradito dal compagno di squadra in Rosso, il francese Pironi. Si disse che era stato proprio quest'ultimo, Didier, a suggerire Tambay come sostituto del compianto canadese. [[Patrick Tambay|Patrick]] era un pilota veloce, elegante nei modi ma tosto di carattere. Non poteva eguagliare Villeneuve come carisma, ma gli orfani di Gilles lo scelsero subito come simbolo, come erede, come l'alfiere chiamato a risollevare la bandiera caduta. [...] E fu proprio a Imola che Patrick fuse la sua identità con quanto restava del Mito. La gente lo aspettava, il francese guidava la stessa macchina, sulla griglia di partenza era stata tracciata una scritta. Salut, Gilles. Io non so se esista un Dio dell'automobilismo. So in compenso che quella domenica guardò giù e sentì battere all'impazzata il cuore di un popolo. Il povero Patrese, che era al comando con una Brabham, finì fuori pista e la folla, ingenerosa, esultò. Ma lo fece senza cattiveria, lo fece per Gilles e quindi lo fece per Tambay, trionfatore a nome di una istanza collettiva. Me ne rendo conto: racchiudere una carriera in una domenica suona vagamente ingeneroso. [...] Ma che ci volete fare? Tambay ha fatto la storia quello domenica a Imola e ne era consapevole.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/adieu-patrick-tambay-5.7828 Adieu, Patrick Tambay]'', ''quotidiano.net'', 4 dicembre 2022.</ref> ===2023=== *Per chi era al liceo nella seconda metà degli anni Settanta, il turbo in F1 rappresentò una rivoluzione epocale. [...] ai box dei Gran Premi accadevano cose che accendevano la fantasia. Pensate alla Tyrrell a sei ruote, che riuscì pure a vincere una gara. Del turbo targato Renault, [[Jean-Pierre Jabouille|Jabouille]] fu all'inizio il Moschettiere solitario. Io seguivo incuriosito quella macchina rumorosa, annotavo le sistematiche rotture, eppure eravamo in tanti a sospettare che quella fosse la via (in anticipo sul Mandaloriano). E accadde, anche se a goderne non fu il turbo Renault. Forse c'era un destino già scritto, anche per Jabouille. Se ne rese conto anche lui, mi raccontò una volta Arnoux. Se ne rese conto quella domenica a [[Gran Premio di Francia 1979|Digione]] nell'estate del 1979. Un giorno storico, perché finalmente un turbo vinse un Gran Premio e lo vinse con Jabouille nell'abitacolo. Ma non se ne ricorda nessuno, perché alle sue spalle andò in scena l'epico duello tra Renatino e Gilles. La sera, a Digione, Jabouille disse ridendo ad Arnoux: ma proprio stavolta dovevi combinare tutto 'sto casino? Era un mondo così.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/in-memoria-di-jabouille-il-mandaloriano-della-f1-5.7879 In memoria di Jabouille, il Mandaloriano della F1]'', ''quotidiano.net'', 2 febbraio 2023.</ref> *{{NDR|Sulla [[Ferrari 640 F1]]}} Quella disegnata da Barnard. Quella di Mansell e Berger. Quella, come si scriveva allora, dotata di cambio elettroattuato. Una rivoluzione! L'idea, alcuni lo ricorderanno, veniva da un cassetto di Mauro Forghieri. In un certo senso, la Rossa del 1989 fu l'ultimo regalo di Furia al Cavallino. Aggiungo che quella vettura segnò, senza più repliche!, l'innovazione Ferrari poi da tutti copiata, in fretta e furia (appunto). [...] ci vedevo l'estrema testimonianza di una genialità italiana, anzi, se posso permettermi, modenese.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/lultima-ferrari-a-fare-la-storia-5.7887 L'ultima Ferrari a fare la Storia]'', ''quotidiano.net'', 11 febbraio 2023.</ref> *Poi uno si chiede cosa sia la Ferrari, tra mito e tradizione, tra fascino e sogno. Beh, ve lo spiego subito, con un esempio fresco fresco. Stavo finendo di pranzare al Montana, il tempio gastronomico della Rossa, meravigliosamente governato da Maurizio e Rossella. Ero con quattro amici carissimi [...]. Quando sulla porta del ristorante si è affacciato lui. Carletto. Per l'anagrafe, [[Charles Leclerc]]. Il Predestinato o come diavolo preferite chiamarlo, sebbene il detentore del titolo sia ancora Max Verstappen. Leclerc ha vinto appena cinque Gran Premi in carriera. Eppure, sin dalle primissime apparizioni in sella al Cavallino ha incendiato i cuori della gente comune. Sarà l'aria da ragazzino, sarà la genuina sfrontatezza di un giovane rampante, sarà quello che vi pare. Ma raramente io ho visto tanto affetto intorno ad un pilota della Scuderia. La prova ultima? Beh, i miei quattro commensali non gliel'hanno mandata a dire. Tra un selfie e un abbraccio, il messaggio è stato corale: "Vedi di vincere il Mondiale, hai diritto ad una macchina che ti permetta di mostrare il talento che hai, perché tu sei più forte di quel diabolico olandese..." Onestamente, Leclerc è un ragazzo d'oro. Invece di evitare i fans, ha sorriso con il garbo di chi sa che non esiste una via di scampo. La Ferrari è una ossessione. Fine delle trasmissioni.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/io-leclerc-e-rosa-chemical-5.7893 Io, Leclerc e Rosa Chemical]'', ''quotidiano.net'', 16 febbraio 2023.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1973]]}} Quel giorno finì la mia innocenza di bambino. Stavo allo stadio a vedere una partita del Sassuolo, allora in serie D. Una radiolina portatile annunciò la tragedia di Monza. La primissima informazione dava per morto anche Walter Villa [...]. Certo Saarinen e Pasolini non erano i primi eroi della velocità a perdere la vita in pista. Nemmeno sarebbero stati gli ultimi. Eppure, per me quella catastrofe di Monza segnò uno spartiacque. Fu il passaggio dalla spensieratezza alla malinconica consapevolezza. [[Renzo Pasolini|Pasolini]] portava gli occhiali, saliva in sella a una moto della sua terra, la Benelli. Era l'anti eroe rispetto a Giacomo Agostini, la leggenda assoluta. Io tifavo per il Paso perché stare con chi vince (quasi) sempre, dal calcio alla F1 eccetera, è una comodità alla quale ho scelto di rinunciare sin da moccioso. E poi c'era Jarno. [[Jarno Saarinen|Saarinen]]! Credo che [...] sia stato lui a trasmettermi la passione per i finlandesi. Quando il 19 marzo, festa di San Giuseppe, le moto gareggiavano sul vecchio circuito di Modena, i ragazzi più grandi del quartiere si fiondavano nel capoluogo e si aggrappavano alle recinzioni pur di vederlo, Jarno. A sera tornavano e mi raccontavano le mirabolanti "pieghe" del finnico. Io spalancavo gli occhioni e mi dicevo: appena potrò, appena avrò un motorino per me, andrò anche io a vederli dal vivo, Jarno, Paso e Ago. Poi arrivò quella notizia dalla radio. E la mia innocenza volò via con Jarno e Renzo.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/50-anni-senza-pasolini-e-saarinen-5.8021 50 anni senza Pasolini e Saarinen]'', ''quotidiano.net'', 19 maggio 2023.</ref> *Avevo conosciuto per la prima volta le emozioni del [[Gran Premio di Monaco|Principato]] nel 1989. L'impatto era stato bizzarro, su un provinciale come me. Dopo due giorni, avevo riconosciuto nei paraggi delle monoposto almeno una dozzina di noti latitanti! Ma non ero lì per conto dell'Interpol, dunque presi atto della vittoria di Ayrton. Poi con Senna diventai amico. Lui rivinse nel 1990. E nel 1991. E nel 1992, respingendo un furibondo assalto finale del Leone Mansell. Quella volta lì [...] incontrai Ayrton in sala stampa. Ti rendi conto, gli dissi ridendo, che qui io ho visto solo te sul gradino più alto del podio [...]? Mi rispose con quel tratto sghembo del viso che riservava agli amabili scocciatori. Però, ecco, nel 1993 ero sicuro che finalmente avrei ammirato un altro vincitore. La Williams di Prost pareva invulnerabile. Anche per Ayrton. Per giunta, manco pioveva. Invece. Senna primo, per la quinta volta consecutiva. La sesta in assoluto, record storico e stellare. Non che mi dispiacesse, tutt'altro. [...] Incrociai Senna nel dopo gara [...]. Doveva avere una gran memoria. Beffardo, mi bisbigliò: sappi che vincerò anche l'anno prossimo, nel 1994. Non avrai altro vincitore all'infuori di me, pensai divertito. Dodici mesi più tardi, lui a Montecarlo non c'era. Mi rammentai all'improvviso di quelle frasi allegre e andai a piangere da solo in un angolo isolato della sala stampa.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/lultima-di-ayrton-a-monaco-30-anni-fa-5.8024 L'ultima di Ayrton a Monaco, 30 anni fa]'', ''quotidiano.net'', 21 maggio 2023.</ref> *Quando, poco più che ventenne, iniziai a frequentare i circuiti della [[Formula 1|F1]], ero ovviamente circondato da colleghi che avevano trenta, talvolta anche quarant'anni più di me. Naturalmente, questi adorabili compagni di viaggio non la smettevano mai di spiegarmi quanto diverso e migliore fosse l'automobilismo della loro giovinezza. Avevano visto guidare Clark, Stewart, Fangio, qualcuno addirittura millantava di aver fatto in tempo ad ammirare dal vivo Nuvolari. Altro che i "miei" Prost, Piquet, Alboreto, Mansell! E il pubblico, signora mia! Che decadenza! Nella seconda metà degli anni Ottanta la gente andava negli autodromi con bandiere, fischietti, tamburi. Talvolta per la gioia invadeva pure la pista. Barbari! Vuoi mettere con la compostezza dei tifosi degli anni belli? Inoltre, una volta sì che gli appassionati di corse erano preparati. Mica come nella mia era, quando freschissimo e lancinante era il ricordo delle mattane di Gilles. Perbacco, si era proprio abbassato il livello della competenza, se ci eravamo innamorati di uno che sbrindellava sempre semiassi, motori, fiancate... Infine, per carità, c'era un degrado persino filosofico. A Ecclestone interessavano solo i soldi. A Ferrari e ai suoi competitors pure. [...] Era ormai tutto un wrestling, infatti la definizione Circo a quattro ruote nacque allora. E noi giovani degli anni Ottanta non capivamo che era tutto un grande imbroglio, dagli ottani delle benzine alle furbate aerodinamiche di Ducarouge, non capivamo, noi giovani del 1985 e dintorni, perché eravamo ignoranti, ci bastava dire di essere stati fisicamente a Imola o a Monza o a Zeltweg ma non eravamo degni di confrontarci con chi era stato, per sua fortuna, giovane decenni prima. Siamo nel 2023, mi sento raccontare le stesse cose, sebbene vecchio sia diventato io.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/il-sainz-del-venerdi-e-kr7-viene-a-vivere-in-italia-5.8168 Il Sainz del venerdì e KR7 viene a vivere in Italia]'', ''quotidiano.net'', 1º settembre 2023.</ref> *Primavera 2004. Storicamente la stagione più bella per la Ferrari in F1. Il comune di Fiorano mi invitò a condurre una cerimonia pubblica: a Todt, a Barrichello e a Schumi veniva conferita la cittadinanza onoraria. C'era un delirio di gente. Bambini, nonne, operai. Tutti. Prima di andare in scena, il Pinguino di Francia, con la rituale ferocia, mi prese da parte. "Turrini, lei sa che Schumi non ama parlare in italiano in pubblico, dunque non rompa i coglioni e lo intervisti in inglese, grazie e non mi faccia incazzare come è suo costume". Simpaticissimo, as usual. Dunque, ci troviamo sul palco e obbedendo al sosia di Alvaro Vitali mi rivolgo a Michael nella lingua di Churchill. Prima domanda banalissima: dopo tanti anni spesi qui, cosa ti piace di questa terra, al netto della Ferrari? E non lo so che cosa è accaduto. Non l'ho mai capito, sul serio. Davanti a tutta quella gente, Michael Schumacher rispose in italiano. Parlò di cucina, di pallone, di automobili da strada. Nella lingua di Dante. Venne giù il teatro. È la memoria più bella che ho di lui.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/dieci-anni-senza-schumi-5.8312 Dieci anni senza Schumi]'', ''quotidiano.net'', 19 dicembre 2023.</ref> ===2024=== *Io cerco di adattarmi alla modernità, pur venendo da un'altra generazione. Scrivo in luoghi "pubblici", con la firma mia, ormai da mezzo secolo. Mi hanno insegnato, quando ero adolescente, che una opinione è una opinione. Una [[lettera anonima]] è anonima e va cestinata.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/che-horner-sia-con-voi-5.8378 Che Horner sia con voi]'', ''quotidiano.net'', 28 febbraio 2024.</ref> *Ho conosciuto un po' [[Sebastian Vettel|Vettel]] nei suoi anni Rossi. Mi sono identificato nella sua passione per la Ferrari. Non era una forzatura, non era la banale ricerca di una consacrazione. Davvero Seb era cresciuto respirando la suggestione del Mito. Credo avrebbe pagato di tasca sua pur di ripetere le imprese di Schumi, l'idolo della sua fanciullezza. Cosa abbia rappresentato per lui il fallimento l'ho sperimentato da vicino. Quell'errore di Hockenheim 2018 suppongo abbia tormentato a lungo le sue notti. Non sapremo mai come sarebbe andata a finire la storia, senza quello scroscio di pioggia improvviso. E io invidio molto chi ha sempre la verità in tasca: invece, secondo me, nel l'esistenza di ognuno ci stanno le sliding doors. In generale, ritengo che il Vettel ferrarista sia stato trattato ingenerosamente. Ha dato il massimo, ha fatto quello che ha potuto. Certo ha commesso errori, ma se uno va a vedere i suoi numeri assoluti in Rosso, beh, si rende conto che pochi hanno fatto meglio. È mancato il titolo iridato e non è un dettaglio. Ma Seb è stato a Maranello in una era tecnologicamente dominata da Mercedes. E questo, in sede di giudizio, viene spesso ignorato.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/cosa-ci-insegna-il-ritorno-di-vettel-5.8422 Cosa ci insegna il ritorno di Vettel]'', ''quotidiano.net'', 28 marzo 2024.</ref> *Una volta nel [[Gran Premio di Monaco|Principato]] il venerdì era il giorno dell'attesa (le prime libere erano in programma il giovedì). E chi non poteva permettersi il casinò o altre cose, immaginava un giro da pole. [...] di Ayrton o di Michael. Monaco per noi.<ref name="Monaco">Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/monaco-per-noi-sognando-su-youtube-5.8505 Monaco per noi (sognando su YouTube)]'', ''quotidiano.net'', 24 maggio 2024.</ref> *Se mi chiedono di indicare la vittoria Rossa più emozionante sotto la Rocca, rispondo [[Gran Premio di Monaco 1981|Gilles 81]] senza pensarci un attimo, per un ventenne fu un tuffo nel mare della felicità davanti ad un piccolo televisore a colori. E mio padre commentava: chissà come sarà contento il signor Ferrari! Signor Ferrari, già. L'educazione, il rispetto, la passione. Gilles.<ref name="Monaco"/> *La [[Formula 1|Formula Uno]], per me, è un impasto irresistibile di umanità e tecnologia. Io la vivo e la racconto come un romanzo popolare. E nei romanzi la trama è sempre un intreccio, un intrigo, una implausibile somma di contraddizioni.<ref name="Leclerc">Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/leclerc-inno-alla-gioia-e-nel-gp-5.8508 Leclerc, inno alla gioia. E nel Gp...]'', ''quotidiano.net'', 25 maggio 2024.</ref> *È molto semplice: per me la [[Scuderia Ferrari|Ferrari]] è una categoria dello spirito [...]<ref name="Leclerc"/> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di Monaco 2024]]}} Elegante come Aramis. Spregiudicato come Porthos. Sensibile come Atos. Talentuoso come D'Artagnan. Eh, Dumas! Carletto è il quinto Moschettiere. Profeta in patria! E lasciate sullo sfondo [...] le pur inevitabili riflessioni sulla assenza di spettacolo a Montecarlo: adesso non interessano, non interessano perché Carletto ha fatto suonare le campane a Maranello. Riesco faticosamente ad immaginare cosa deve essere passato per la testa di Leclerc mentre si avvicinava alla bandiera a scacchi. Lui nel Principato ci è nato, ha cominciato a sognarsi pilota da bambino, guardando le macchine sfrecciare sull'asfalto di casa. E sempre il destino lo aveva respinto, rispedito alla casella di partenza, in un crudele gioco dell'oca: sembrava che Monaco, per Charles, fosse una favola nera, senza lieto fine. E invece. Invece, eccomi qua a cercare di trattenere la commozione che fatalmente aggredisce chi ha una età. [...] era dal 1979 che un pilota Ferrari (Jody Scheckter, il sud africano) non trionfava a Montecarlo scattando dalla pole. Allora sudavo sui libri per preparare l'esame di maturità, stavolta sudavo freddo temendo che un inconveniente qualsiasi potesse rovinare una celebrazione annunciata.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/leclerc-e-il-quinto-moschettiere-5.8511 Leclerc è il quinto Moschettiere]'', ''quotidiano.net'', 26 maggio 2024.</ref> *[[Frédéric Vasseur|Fred Vasseur]] è un bel tipo. Io lo chiamo affettuosamente Giocondo perché la Francia, in cambio del capolavoro di Leonardo, ci ha mandato qui questo manager perennemente sorridente.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/vasseur-lancia-la-campagna-destate-5.8518 Vasseur lancia la campagna d'estate]'', ''quotidiano.net'', 30 maggio 2024.</ref> *Fanculo. Lo so anche io che il Bop è una bestemmia. E figuriamoci cosa posso pensare di una safety car che dura ore e ore. Però. Però [[24 Ore di Le Mans|Le Mans]] è Le Mans, 24 Ore di intrigo e di passione, di pioggia e di portiere che non si chiudono, di unsafe release e bla bla bla. Chi se ne frega. Amo la Ferrari da quando ero bambino. Un ferrarista sa cosa rappresenta Le Mans nella storia della Signora in Rosso. E allora questa [[24 Ore di Le Mans 2024|vittoria bis]] [...] ha il valore e il sapore di un romanzo. Nielsen, Fuoco e Molina, i piloti, hanno battuto Toyota, Porsche, Cadillac, Bmw, Lamborghini, Peugeot, Isotta Fraschini... [...] Questa doppietta a Le Mans in dodici mesi è un pezzo, un mattone da aggiungere al palazzo del Mito. Fanculo. La Grande Bellezza siamo noi.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/le-mans-la-ferrari-di-elkann-ti-ama-5.8548 Le Mans, la Ferrari (di Elkann) ti ama]'', ''quotidiano.net'', 16 giugno 2024.</ref> *Prost fu sleale con Senna alla chicane di Suzuka nel 1989? Per me che ero lì (e andai pure a controllare le strisciate della frenata, la domenica sul tardi) certamente sì. Prost è stato un asso del volante? Sicuramente si. Senna nel 1990 fece, come peraltro mi aveva anticipato giorni prima, una porcata nei confronti di Prost al via di Suzuka? Assolutamente sì. Senna è stato un Campionissimo? E vorrei vedere in faccia chi lo nega. Schumi fu scorretto con Villeneuve a Jerez nel 1997? Ero pure lì, nessun dubbio, il tedesco tentò di laurearsi campione con una sporca manovra. Michael è stato uno dei più grandi drivers nella storia? Yes, senza il benché minimo dubbio. E insomma. Come sostengo da sempre, in ogni contesto bisogna distinguere il talento dall'etica. In un mondo ideale, gli eroi sarebbero perfetti, gli idoli sarebbero sempre modelli anche di virtù. Ma non viviamo in un mondo perfetto. [...] Io ne ho conosciuti, di piloti senza macchia. Ce ne sono stati, ce ne saranno (spero). Ma insisto: è prova di lucidità tenere separate le cose. [...] Si può, anzi si deve!, cogliere la debolezza di un campione, senza metterne in discussione le qualità professionali. Nemmeno è difficile.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/tra-verstappen-schumi-senna-hamilton-prost-5.8574 Tra Verstappen, Schumi, Senna, Hamilton, Prost...]'', ''quotidiano.net'', 4 luglio 2024.</ref> *La [[Ferrari]] non è solo una azienda. Non è solo un brand. Non è solo un titolo in borsa. Non è solo un elenco di ordini d'arrivo, si tratti di stupende vittorie o di ingloriose sconfitte. [...] No. La Ferrari è un sentimento. La Ferrari [...] è qualcosa che ti entra sotto la pelle e anche se fingi di essere diventato indifferente alle sorti sue, beh, sai benissimo che non è vero. E se la vedi perdere male ti dispiace e speri smetta di accadere. Io sono uno dei tanti che ha questa malattia [...]<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/comera-bella-la-ferrari-di-brenda-vernor-5.8586 Com'era bella la Ferrari di Brenda Vernor]'', ''quotidiano.net'', 11 luglio 2024.</ref> *{{NDR|Sulla vittoria dell'Italia al [[Pallavolo ai Giochi della XXXIII Olimpiade - Torneo femminile|torneo femminile di pallavolo ai Giochi della XXXIII Olimpiade]]}} L'oro delle ragazze di Julio Velasco nel volley qui a Parigi è forse l'emozione estrema mia. Perché dentro c'è una storia scritta da Edmondo De Amicis, il papà di "Cuore" [...]. Italia-USA, finale per l'oro [...], è stata un monologo. [...] Con ogni probabilità, a questa sfida non saremmo mai arrivati se non fosse stata per la irriducibile tenacia di un esuberante signore di Romagna. [...] Giuseppe Brusi, storico imprenditore portuale a Ravenna, ha dedicato la passione di una vita al volley. È stato lui, sul finire del Novecento, a creare la leggenda della Teodora, squadra femminile [...] capace di vincere undici scudetti consecutivi [...]. È stato Brusi a portare nella nostra A1, stavolta versione maschile, il più grande giocatore di tutti i tempi, lo statunitense Karch Kiraly [...]: diventato allenatore, Kiraly ha guidato la Nazionale a stelle e strisce al trionfo di Tokyo. Facendo sapere di dovere molto al suo amico romagnolo. Ieri Kiraly guidava le avversarie delle Azzurre. Che avevano al timone [[Julio Velasco]], carismatico guru che ad una grandissima competenza tecnica somma una capacità di affabulazione degna di Cicerone. Ebbene, più o meno un anno fa Giuseppe Brusi, Peppone per gli amici, ha deciso che Velasco [...], beh, doveva smetterla di fare il predicatore. Tu sei l'unico, ha spiegato Peppone al diretto interessato, che [...] può battere il mio pupillo Kiraly. E tanto ha fatto, Brusi, che ci è riuscito. [...] Giuseppe [...] è morto pochi giorni prima che la nomina di Velasco, che gli ha [...] dedicato la medaglia d'oro, venisse ufficializzata. [...] Perché la vita è fantastica, sì. Ma a volte è anche bastarda, sapete?<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/io-velasco-le-ragazze-doro-e-peppone-il-ferrarista-5.8619 Io, Velasco, le ragazze d'oro e Peppone il ferrarista]'', ''quotidiano.net'', 11 agosto 2024.</ref> *{{NDR|Sulla [[Renault in Formula 1]]}} Era il 1977 [...] quando la casa francese annunciò che avrebbe portato in F1 una monoposto spinta da un motore turbo. Il turbo! Chi è nato dopo ha il diritto di non credermi e di non crederci, ma quella fu una rivoluzione. E nelle cronache dell'automobilismo di rivoluzioni non ce ne sono poi state tantissime. All'inizio, su quella presa del Palazzo d'Inverno della tecnologia pochissimi erano disposti a scommettere. E tale era la perplessità diffusa che persino quando Jabouille vinse il primo Gp con la Renault turbo, a Digione nel 1979, si parlò solo del secondo classificato, il mitico Gilles, per il duello frenetico (eufemismo) con l'altra Giallona sovralimentata, quella di Arnoux. Eppure, sebbene la Renault dell'epoca il Mondiale non lo abbia conquistato, nonostante gli sforzi di un giovane Prost, in compenso conquistò il mondo. E il primo successo di Senna, Portogallo 1985, era targato Lotus Renault. Dopo, i titoli sono arrivati, con l'aspirato dieci cilindri e non solo. A parte il biennio di Alonso, la Regie ha dominato come fornitore. Con Mansell, con Prost, con Schumi [...], con i figli d'arte Hill e Villeneuve e ancora nel nuovo millennio con la Red Bull di Vettel.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/il-mesto-addio-della-renault-5.8692 Il mesto addio della Renault]'', ''quotidiano.net'', 2 ottobre 2024.</ref> *Possiamo discutere all'infinito sulla nobiltà di certe soluzioni, ma non sarebbe male evitare l'ipocrisia. Se vogliamo evitare i [[Giochi di squadra|giochetti di squadra]], esiste una unica via: un team, una macchina, un pilota. E stop.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/la-ferrari-il-brasile-bagnato-e-i-soliti-sospetti-5.8731 La Ferrari, il Brasile bagnato e i soliti sospetti]'', ''quotidiano.net'', 2 novembre 2024.</ref> *{{NDR|Sul [[Gran Premio di San Paolo 2024]]}} [...] sulla pista di Ayrton, beh, Max Verstappen ha vinto alla maniera di Senna. O di Schumi, se preferite rievocare il San Michele ferrarista. Il resto sono quisquilie e pinzillacchere. Sono queste prodezze (battere tutti scattando dalla penultima fila, nel diluvio, fra incidenti, safety car e bandiere rosse) a fare la differenza tra un Campione e un buon pilota. [...] Sono questi episodi a lasciare il segno nella memoria collettiva. L'olandese stava per essere inghiottito dal buco nero della sconfitta irrimediabile, dopo qualifiche per lui umilianti e contro una McLaren annunciata in grande spolvero. Eppure, ci ha creduto. Forse ci credeva solo lui, non lo so. Magari la sorte, in mezzo ad un meteo pazzo, gli avrà dato una mano, per carità. Ma lo dicevano già gli antichi romani: la fortuna aiuta gli audaci. Super Max non si aggiudicava una gara da inizio estate, la Red Bull è stata squassata da clamorose convulsioni interne, il suo collega di lavoro Perez sembra che guidi un triciclo. Poi Verstappen si inventa un capolavoro come quello di Interlagos e tu comprendi dove sta di casa la vera grandezza [...]<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/ferrari-si-puo-ancora-fare-max-come-senna-e-schumi-5.8734 Ferrari, si può ancora fare (Max come Senna e Schumi)]'', ''quotidiano.net'', 3 novembre 2024.</ref> *{{NDR|Su Prost e Senna}} La loro [[Rivalità Prost-Senna|rivalità]], non di rado feroce, aveva qualcosa di omerico. Io li seguivo sulle piste e spesso mi domandavo chi fosse Achille e chi Ettore. Avevo la mia simpatia, pro brasiliano. Ma mai ho dubitato dei meriti del francese. Per inciso, credo che su Alain, dopo la tragedia di Imola, si sia abbattuta quella cosa che i Romani chiamavano Damnatio memoriae. [...] inconsciamente, [...] la gente non perdona di essere sopravvissuto all'Eroe.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/senna-prost-netflix-5.8769 Senna, Prost, Netflix...]'', ''quotidiano.net'', 3 dicembre 2024.</ref> {{Int|''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/lauda-sulla-ferrari-cinquantanni-fa-5.8327 Lauda sulla Ferrari, cinquant'anni fa]''|''quotidiano.net'', 10 gennaio 2024.|h=4}} {{NDR|Su [[Niki Lauda]]}} *[...] il 13 gennaio 1974, sulla pista del Gran Premio di Argentina iniziava l'epopea ferrarista di Niki Lauda. Credo, con tutto il rispetto per chi è venuto dopo, che quell'evento abbia inciso in maniera non replicabile sulla storia del Cavallino. [...] È con la Rossa dell'austriaco (e di Montezemolo diesse e di Forghieri dt e di Regazzoni al volante) che la Ferrari del Drake diventa davvero un fenomeno nazionalpopolare. Non che prima non lo fosse: ma con Niki avviene il salto di qualità. Ero un adolescente, [...] fu allora che mi accorsi che attraverso Lauda una generazione nuova stava appassionandosi ai Gran Premi. Contribuirono tante cose, per carità: ad esempio, latitando ancora la Rai in vaste zone d'Italia arrivava il segnale della Televisione Svizzera Italiana, TSI in codice. I ticinesi, le corse le trasmettevano tutte in diretta. Pure a colori, se avevi la fortuna di permetterti l'apparecchio. E poi c'era lui. Lauda. *Posso paragonarlo a pochissimi, come campione. Ma la sua popolarità non dipendeva soltanto dal talento. Avevo un vicino di casa, una dozzina d'anni più vecchio di me, che lavorava come meccanico al reparto corse. Si chiamava Ermes Gambarelli. Andava a tutte le gare. Fu lui, all'inizio del 1974, a raccontarmi che Niki era un fenomeno. Non solo di piede, mi spiegò. Di testa. *Cosa sia stato Lauda per i ferraristi non starò a ripeterlo. Il dramma del Ring lo sublimò nell'immaginario collettivo: ero ai box a Fiorano, imberbe cronistello sedicenne, quando venne a dirci, sfigurato dalle ustioni, che sarebbe andato a correre a Monza. C'è da qualche parte una foto in cui si coglie uno stupore sbigottito sulla mia faccia, lì accanto a lui: non credevo a quanto stavo vedendo. Niki è stato tutto questo e ancora molto altro. Il ritiro del diluvio nel [[Gran Premio del Giappone 1976|Fuji]] non fu solo un episodio da dibattito. Fu l'esaltazione di una identità: perché quando Forghieri, per salvarne l'immagine, gli disse che si sarebbe preso lui la colpa, inventando un guasto tecnico, beh, Lauda rispose che no, grazie, lui si era fermato perché aveva paura di morire e tutti lo dovevano sapere. E il resto, fino al suo ruolo in Mercedes passando per la McLaren divisa con Prost, appartiene al repertorio di una esistenza da romanzo. *Io ho fatto il mestiere che ho fatto perché Niki Lauda entrò nelle mie fantasie di ragazzino. Un giorno glielo dissi pure. Mi rispose ridendo: "Beh, anke io sbagliato, talvolta..." ==''Pazza Inter''== *È nel periodo [[Grande Inter|1962-1967]] che l'Inter di Moratti e di Herrera diventa un fenomeno nazionalpopolare, osando sfidare il prestigio della Juventus, da sempre considerata la «fidanzata d'Italia». Merito dei risultati, certo. Ma non solo dei risultati. C'è un filo che lega i trionfi nerazzurri alle vicende del Belpaese. I successi di Mazzola e di Facchetti, di Suarez e di Corso, si sovrappongono ai progressi di un popolo che sta accarezzando l'idea del benessere diffuso, delle vacanze al mare, del frigorifero per tutti, della motorizzazione di massa. Gli anni Sessanta [...] sono il periodo di una speranza collettiva che rasenta l'entusiasmo. Certo non mancano le tremende contraddizioni, che presto avvieranno dolorosamente la lunga notte della Repubblica: ma quando Herrera comincia a trovare sul campo la conferma felice dei suoi proclami, gli italiani sono voluttuosamente prigionieri del Boom. (cap. ''Formidabili quegli anni'', p. 21) *Quando l'Inter vinceva gli scudetti sul campo, ancora il calcio non si era venduto e svenduto alle logiche del marketing. Era dunque perfettamente normale, in quei tempi non dominati dalle esigenze del business, che i giocatori scendessero in campo indossando [[Equipaggiamento calcistico|maglie]] numerate dall'1 all'11. Per i tifosi, era molto semplice memorizzare la squadra ideale: snocciolare la formazione-tipo [...] a mo' di mantra era un esercizio rassicurante, era un aggrapparsi alla coperta di Linus [...]. Poi, appunto, è arrivato il business, si sono moltiplicati i soldi, ci si è messo di mezzo Arrigo Sacchi, gli allenatori hanno scoperto il turnover e i fabbricanti di quattrini hanno decretato che era meglio assegnare ad ogni atleta un numero «personale» e «permanente», così da accentuare l'identificazione tra l'asso in questione e una specifica casacca. Come se, per chi era bambino negli anni Sessanta, l'11 nerazzurro non appartenesse sempre e comunque a Mariolino Corso o il 3 a Giacinto Facchetti. E d'altronde il 10 rossonero era indiscutibilmente Gianni Rivera: nessuno era sfiorato dal dubbio per il solo fatto che talvolta, in occasione di assenze per infortunio del Golden Boy, [...] Nereo Rocco si era visto costretto a consegnare la stessa maglia a tale Zazzaro o a tale Scarrone. (cap. ''Il gigante buono'', p. 62) *{{NDR|Sulla [[finale della Coppa UEFA 1997-1998]]}} Quando ormai pochi minuti separano l'Inter dalla Coppa UEFA, primo trofeo della gestione Moratti, il brasiliano rompe gli indugi, si lancia verso la porta dei laziali, mette a sedere Marchegiani con una finta spettacolosa e il boato del popolo sublima la sera dei miracoli. ''Parigi si innamora di Ronaldo'', titola la mattina dopo "Le Figaro". Persino chi è neutrale non resiste alla seduzione del Fenomeno. (cap. ''«Fenomeno», nel bene e nel male'', p. 106) *[...] [[Javier Zanetti|Javier]], cioè Saverio, rappresenta qualcosa di unico. In breve: ''è'' l'Inter. Zanetti, per la causa, ha reinterpretato lo slogan del Blob televisivo: di tutto di più. È stato terzino destro e terzino sinistro, mediano laterale e mediano centrale. Gli avessero chiesto di improvvisarsi portiere, si sarebbe adattato. [...] Zanetti ''è'' l'Inter perché trasmette al popolo la sensazione di condividerne i valori. Lui, che è un sudamericano, oggettivamente estraneo alle tradizioni italiche, si è impadronito della maglia fino a trasformarla in una seconda pelle. [...] Lo chiamano «El tractor», il trattore, perché ha un fisico contadino, le cosce ingrossate, il cuore che non smette di pompare, i piedi che quando artigliano il pallone non lo mollano proprio. [...] gli interisti [...] gli perdonano gli eccessi (gli esperti sostengono che ha la tendenza ad innamorarsi della palla), perché colgono in lui una dedizione che, dopo tanto tempo, non è figlia dello stipendio, ma di qualcos'altro, qualcosa di ben più profondo. (cap. ''Cuper l'«hombre vertical»'', p. 161) *{{NDR|Sull'esperienza interista di [[Pietro Anastasi]]}} Il furbo Boniperti non si era sbagliato: Anastasi ha ormai finito la benzina. [...] Mazzola si danna l'anima pur di restituire fiducia al compagno che aveva atteso per otto lunghe stagioni: inutile, tutto inutile. Lentamente ma inesorabilmente, Pietruzzu si intristisce. (cap. ''La «sindrome di Stoccolma»'', p. 189) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Leo Turrini, ''[https://books.google.it/books?id=jNdYJDB8EG4C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Pazza Inter]'', Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2007, ISBN 978-88-04-56701-1 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Turrini, Leo}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] o7mula15kc8gwh45u6135b3eszs47mm Template:Film di Alfred Hitchcock 10 122733 1356182 1355168 2024-12-15T10:03:52Z Spinoziano 2297 typo, +1 1356182 wikitext text/x-wiki {{Navbox | name = Film di Alfred Hitchcock | state = collapsed | title = Film di [[Alfred Hitchcock]] | list1 = ''[[Ricatto (film 1929)|Ricatto]]'' (1929){{·}}''[[Omicidio!]]'' (1930){{·}}''[[Il club dei 39]]'' (1935){{·}}''[[Sabotaggio (film)|Sabotaggio]]'' (1936){{·}}''[[Giovane e innocente]]'' (1937){{·}}''[[La taverna della Giamaica]]'' (1939){{·}}''[[Rebecca, la prima moglie (film 1940)|Rebecca, la prima moglie]]'' (1940){{·}}''[[Il prigioniero di Amsterdam]]'' (1940){{·}}''[[Il sospetto (film 1941)|Il sospetto]]'' (1941){{·}}''[[L'ombra del dubbio (film 1943)|L'ombra del dubbio]]'' (1943){{·}}''[[Prigionieri dell'oceano]]'' (1944){{·}}''[[Io ti salverò]]'' (1945){{·}}''[[Notorious - L'amante perduta]]'' (1946){{·}}''[[Il caso Paradine]]'' (1947){{·}}''[[Nodo alla gola]]'' (1948){{·}}''[[Il peccato di Lady Considine]]'' (1949){{·}}''[[Paura in palcoscenico]]'' (1950){{·}}''[[L'altro uomo]]'' (1951){{·}}''[[Io confesso]]'' (1953){{·}}''[[Il delitto perfetto]]'' (1954){{·}}''[[La finestra sul cortile]]'' (1954){{·}}''[[Caccia al ladro]]'' (1955){{·}}''[[L'uomo che sapeva troppo (film 1956)|L'uomo che sapeva troppo]]'' (1956){{·}}''[[Il ladro (film 1956)|Il ladro]]'' (1956){{·}}''[[La donna che visse due volte]]'' (1958){{·}}''[[Intrigo internazionale]]'' (1959){{·}}''[[Psyco]]'' (1960){{·}}''[[Gli uccelli]]'' (1963){{·}}''[[Marnie]]'' (1964){{·}}''[[Il sipario strappato]]'' (1966){{·}}''[[Topaz]]'' (1969){{·}}''[[Frenzy]]'' (1972){{·}}''[[Complotto di famiglia]]'' (1976) }}<noinclude> [[Categoria:Template di navigazione - cinema]] </noinclude> 14lkymtq9tt81n09au8hk35n6uuiyxu Jean-Henri Fabre 0 131046 1356066 836723 2024-12-14T13:42:36Z Gaux 18878 la costruzione del nido 1356066 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto."<ref>Da ''La vita degli insetti, cap. I, p. 9.</ref> *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] p5voiaiopeias5mutd84n7ipgdi867u 1356067 1356066 2024-12-14T13:47:55Z Gaux 18878 ampliamento 1356067 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva.<ref>Da ''La vita degli insetti, cap. I, p. 9.</ref> *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] r13pj1q8u9is01vh0xuetn0p3cedimm 1356068 1356067 2024-12-14T13:50:21Z Gaux 18878 riferimenti bibliografici 1356068 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva.<ref>Da ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974, cap. I, p. 9.</ref> *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] jtrby7m5pnkqx87w8ujdjido3a03yjw 1356073 1356068 2024-12-14T14:04:25Z Gaux 18878 la nostra scienza 1356073 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva.<ref>Da ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974, cap. I, p. 9.</ref> *La nostra scienza, tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo.<ref>Da ''La vita degli insetti'', cit., cap. II, p. 28.</ref> *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] jh61a5yml3ghystkv824zo6wczhkh8r 1356077 1356073 2024-12-14T14:10:51Z Gaux 18878 sistemo e tolgo stub 1356077 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra scienza, tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] o3hq3cnnk2rafsjze7l8jazrd7lw1mk 1356078 1356077 2024-12-14T14:11:18Z Gaux 18878 /* Citazioni */ wlink 1356078 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] 6dmhrk5jm1xilpmczhta6npk758fnwu 1356088 1356078 2024-12-14T14:49:01Z Gaux 18878 /* Citazioni */ lo scorpione 1356088 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. (cap. XX, p. 196) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] pcmmvqyqq3iwiqupn3c6jt6ty5n5nrb 1356090 1356088 2024-12-14T14:55:30Z Gaux 18878 /* Citazioni */ ampliamento scorpione 1356090 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore è glorificato nel cielo da un gruppo di stelle, e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre (cap. XX, p. 196) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] 8rhr6w66bn3s4300c2q0bn1d9aqbm4s 1356092 1356090 2024-12-14T14:59:30Z Gaux 18878 /* Citazioni */ typo 1356092 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore, è glorificato nel cielo da un gruppo di stelle, e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre. (cap. XX, p. 196) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] 8l0fktzxom6axotn7uangckkmpetg8b 1356094 1356092 2024-12-14T15:01:43Z Gaux 18878 /* Citazioni */ wlink Scorpione (costellazione) 1356094 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore, è glorificato nel cielo da un [[Scorpione (costellazione)|gruppo di stelle]], e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre. (cap. XX, p. 196) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] 5glc1c73j5pucb7p0nuf6j83e3p6p97 1356097 1356094 2024-12-14T15:22:28Z Gaux 18878 /* Citazioni */ i libri mediocre risorsa 1356097 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore, è glorificato nel cielo da un [[Scorpione (costellazione)|gruppo di stelle]], e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre. (cap. XX, p. 196) *I libri sono di mediocre risorsa per affrontare i problemi della vita. Ai lumi offerti da una ricca biblioteca, è preferibile l'assiduo colloquio con la realtà. In molti casi l'ignoranza è un vantaggio; lo spirito mantiene la sua libertà d'investigazione e non si smarrisce nei vicoli ciechi suggeriti dalla lettura. (cap. XXI, p. 210) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] 73o95ngz5rht2mh0jqkjqtarvsv71ks 1356098 1356097 2024-12-14T15:22:55Z Gaux 18878 /* Citazioni */ wlink 1356098 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore, è glorificato nel cielo da un [[Scorpione (costellazione)|gruppo di stelle]], e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre. (cap. XX, p. 196) *I [[Libro|libri]] sono di mediocre risorsa per affrontare i problemi della vita. Ai lumi offerti da una ricca biblioteca, è preferibile l'assiduo colloquio con la realtà. In molti casi l'ignoranza è un vantaggio; lo spirito mantiene la sua libertà d'investigazione e non si smarrisce nei vicoli ciechi suggeriti dalla lettura. (cap. XXI, p. 210) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] gf1pqhl4boebvg6vmuy9rh5hwux2u3e 1356109 1356098 2024-12-14T17:47:47Z Gaux 18878 /* Citazioni di Jean-Henri Fabre */ la mantide religiosa 1356109 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *{{NDR|La [[mantide religiosa]]}} Il linguaggio scientifico e quello semplice popolare questa volta vanno d'accordo e fanno della creatura bizzarra una pitonessa che consulta gli oracoli, una asceta in estasi mistica. Il paragone è di antica data. I Greci stessi chiamavano l’insetto ''Mάντις'', il divino, il profeta. L'uomo dei campi non va pel difficile in fatto di etimologia e si attiene spesso ai dati vaghi dell'apparenza.<ref>Da ''Costumi degli insetti'', 1923, cap. V, p. 60.</ref> *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore, è glorificato nel cielo da un [[Scorpione (costellazione)|gruppo di stelle]], e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre. (cap. XX, p. 196) *I [[Libro|libri]] sono di mediocre risorsa per affrontare i problemi della vita. Ai lumi offerti da una ricca biblioteca, è preferibile l'assiduo colloquio con la realtà. In molti casi l'ignoranza è un vantaggio; lo spirito mantiene la sua libertà d'investigazione e non si smarrisce nei vicoli ciechi suggeriti dalla lettura. (cap. XXI, p. 210) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] bj5x7sfklu577ywz24ul1micz89x9x2 1356110 1356109 2024-12-14T17:51:45Z Gaux 18878 /* Citazioni di Jean-Henri Fabre */ riferimenti bibliografici 1356110 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *{{NDR|La [[mantide religiosa]]}} Il linguaggio scientifico e quello semplice popolare questa volta vanno d'accordo e fanno della creatura bizzarra una pitonessa che consulta gli oracoli, una asceta in estasi mistica. Il paragone è di antica data. I Greci stessi chiamavano l’insetto ''Mάντις'', il divino, il profeta. L'uomo dei campi non va pel difficile in fatto di etimologia e si attiene spesso ai dati vaghi dell'apparenza.<ref>Da ''[https://archive.org/details/fabre-costumi-degli-insetti-1923/page/n6/mode/1up Costumi degli insetti]'', traduzione di Maria e Ettore Fabietti, R. Bemporad & Figlio Editori, Firenze, 1923, cap. V, p. 60.</ref> *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore, è glorificato nel cielo da un [[Scorpione (costellazione)|gruppo di stelle]], e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre. (cap. XX, p. 196) *I [[Libro|libri]] sono di mediocre risorsa per affrontare i problemi della vita. Ai lumi offerti da una ricca biblioteca, è preferibile l'assiduo colloquio con la realtà. In molti casi l'ignoranza è un vantaggio; lo spirito mantiene la sua libertà d'investigazione e non si smarrisce nei vicoli ciechi suggeriti dalla lettura. (cap. XXI, p. 210) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] bsz9k28iu8cpfks6xcxvckqw5450o6z 1356111 1356110 2024-12-14T17:58:00Z Gaux 18878 /* Citazioni di Jean-Henri Fabre */ ampliamento mantide religiosa 1356111 wikitext text/x-wiki [[File:Jean-henri fabre.jpg|thumb|Jean-Henri Fabre]] '''Jean-Henri Casimir Fabre''' (1823 – 1915), entomologo e naturalista francese. ==Citazioni di Jean-Henri Fabre== *{{NDR|La [[mantide religiosa]]}} Il linguaggio scientifico e quello semplice popolare questa volta vanno d'accordo e fanno della creatura bizzarra una pitonessa che consulta gli oracoli, una asceta in estasi mistica. Il paragone è di antica data. I Greci stessi chiamavano l’insetto ''Mάντις'', il divino, il profeta. L'uomo dei campi non va pel difficile in fatto di etimologia e si attiene spesso ai dati vaghi dell'apparenza. Ha veduto sull'erbe bruciate dal sole un insetto di bella presenza, ritto a metà, maestoso. Ha osservato le sue grandi ali verdi, che l'insetto trascina a guisa di lunghi veli di lino; ha veduto le sue zampe anteriori, che hanno l'aspetto quasi di braccia alzate verso il cielo in atto d'invocazione. Non occorreva altro: l'immaginazione popolare ha fatto il resto; ed eccoti, fin dal tempo antico i cespugli e le macchie popolate di indovine consultatrici d'oracoli, di monache preganti.<ref>Da ''[https://archive.org/details/fabre-costumi-degli-insetti-1923/page/n6/mode/1up Costumi degli insetti]'', traduzione di Maria e Ettore Fabietti, R. Bemporad & Figlio Editori, Firenze, 1923, cap. V, p. 60.</ref> *L'[[animale]], costruito come noi, soffre come noi, troppo spesso vittima delle nostre brutalità. Chi fa soffrire gli animali senza motivo commette un'azione barbara, che sarei propenso a definire «inumana», poiché dà tormento a carne, sorella della nostra, e brutalizza un corpo che condivide con noi gli stessi meccanismi della vita, la stessa sensibilità al dolore.<ref>Citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 116. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> ==''La vita degli insetti''== ===[[Incipit]]=== *La costruzione del [[nido]], ricovero della famiglia, è l'espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l'uccello ce lo insegna, ancor più vario nelle sue attitudini, l'insetto ce lo ripete. Ci dice: "La maternità è la sovrana ispiratrice dell'istinto." Preposta alla sopravvivenza della specie, d'interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell'intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi emergono improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci danno il simulacro di un'infallibile ragione. Più essa si afferma, più l'istinto si eleva. <!--(cap. I, p. 9)--> ===Citazioni=== *La nostra [[scienza]], tanto grandiosa paragonata alla debolezza dei nostri mezzi, così misera di fronte ai limbi sconfinati dell'ignoto, che cosa conosce dell'assoluta realtà? Nulla. Il mondo c'interessa unicamente per l'idea che ne abbiamo. Scomparsa l'idea, tutto diventa sterile, caos, niente. Un'accozzaglia di dati non è la scienza; è un freddo catalogo. Bisogna farlo sgelare, vivificarlo al focolare dell'anima; bisogna far intervenire l'idea e le luci della ragione; bisogna interpretarlo. (cap. II, p. 28) *{{NDR|Lo [[scorpione]]}} È un taciturno, di abitudini occulte, senza dubbio sgradevole, cosicché il parlarne all'infuori dei dati anatomici, si riduce a ben poco. Gli specialisti ce ne hanno rivelata la struttura organica, ma nessun osservatore, ch'io sappia, si è curato d'interrogarlo con qualche insistenza sulle sue abitudini segrete. Sventrato dopo macerazione nell'alcool, è conosciutissimo, ma nell'ambito dei suoi istinti è quasi ignorato. Nessuno, tuttavia, meriterebbe più di lui, tra gli animali segmentati, una biografia dettagliata. In ogni epoca esso ha colpito l'immaginazione popolare al punto di essere iscritto nei segni dello zodiaco. Il timore ha creato gli dei, diceva Lucrezio. Lo scorpione, divinizzato dal terrore, è glorificato nel cielo da un [[Scorpione (costellazione)|gruppo di stelle]], e nell'almanacco dal simbolo del mese d'ottobre. (cap. XX, p. 196) *I [[Libro|libri]] sono di mediocre risorsa per affrontare i problemi della vita. Ai lumi offerti da una ricca biblioteca, è preferibile l'assiduo colloquio con la realtà. In molti casi l'ignoranza è un vantaggio; lo spirito mantiene la sua libertà d'investigazione e non si smarrisce nei vicoli ciechi suggeriti dalla lettura. (cap. XXI, p. 210) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *J. H. Fabre, ''La vita degli insetti'', traduzione di Enrico Somarè, Sonzogno, Milano, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fabre, Jean-Henri}} [[Categoria:Entomologi francesi]] [[Categoria:Naturalisti francesi]] sxqitwhhhf6eo8992fcp5z00614ao7p Jacques Lourcelles 0 134741 1356167 1340706 2024-12-15T08:25:55Z Spinoziano 2297 +1 1356167 wikitext text/x-wiki '''Jacques Lourcelles''' (1940 – vivente), critico cinematografico e sceneggiatore francese. ==Citazioni di Jacques Lourcelles== *{{NDR|Su ''[[Il ladro (film 1956)|Il ladro]]''}} Dietro lo sguardo probo di [[Henry Fonda]] si agitano i fantasmi della sua micidiale esperienza, una specie di incubo a occhi aperti che ha polverizzato in poche battute tutti i dogmi dei diritti civili.<ref>Citato in Mereghetti, p. 1264.</ref> *{{NDR|Su ''[[Strategia di una rapina]]''}} Elegia glaciale e coinvolgente per tre perdenti, abbandonati in un universo urbano che li accerchia e li soffoca.<ref>Citato in Mereghetti, p. 2267.</ref> *{{NDR|Su Maria nella ''[[La contessa scalza|Contessa scalza]]''}} Eroina dalla bellezza irreale, inaccessibile e fintamente serena, che vuole provare a se stessa di essere libera.<ref>Citato in Mereghetti, p. 555.</ref> *{{NDR|Su ''[[Dietro la porta chiusa]]''}} Il soggetto maschile può essere descritto volta a volta come oggetto di fascinazione, poi d'amore, quindi di stupore e di terrore, ma sempre intimamente legato all'attrazione e all'amore.<ref>Citato in Mereghetti, p. 667.</ref> *{{NDR|Su ''[[Il peccato di Lady Considine]]''}} Questo film è la storia di un volto, quello di [[Ingrid Bergman]].<ref>Citato in Mereghetti, p. 1725.</ref> *{{NDR|Su ''[[Giovane e innocente]]''}} Un'aria di cinema in libertà, capace di imporre la ferrea disciplina della seduzione grazie a un ritmo strabiliante.<ref>Citato in Mereghetti, p. 1013.</ref> *{{NDR|Su ''[[Io ti aspetterò]]''}} Un'eleganza, uno charme e una dolcezza quasi elegiaca.<ref>Citato in Mereghetti, p. 1201.</ref> *{{NDR|Su ''[[Il ladro (film 1956)|Il ladro]]''}} Un film [[Franz Kafka|kafkiano]] che partorisce un film cristiano, riassunto commovente e senza dubbio rovesciato della storia spirituale del 20° secolo.<ref>Citato in Laura, Luisa e [[Morando Morandini]], ''il Morandini. Dizionario dei film 2001'', Zanichelli, Bologna, 2000, p. 692. ISBN 88-08-03105-5</ref> *{{NDR|Su ''[[Duello al sole]]''}} Un'operetta pompata a dimensioni wagneriane.<ref>Citato in Mereghetti, p. 746.</ref> *Uno dei cinque o sei film fondamentali della storia del cinema e, senza dubbio il film capitale del cinema muto. Finché il cinema esisterà e si proietteranno dei film, è verosimile che si continuerà a fantasticare su ''[[Nosferatu il vampiro|Nosferatu]]'', ad ammirarlo, a studiarlo a interpretarlo. Sul piano formale, il film si allontana dall'espressionismo e lo trascende: prima d'ogni altra cosa per l'importanza che vi ha la Natura, per l'impressionante varietà di esterni reali che ne accrescono il romanticismo magico. [[Friedrich Wilhelm Murnau|Murnau]] s'abbandona totalmente al suo gusto della polifonia e del contrappunto, sul piano drammatico e cosmico. ''Nosferatu'' è prima di tutto un poema metafisico nel quale le forze della morte mostrano la vocazione – una vocazione inesorabile – ad attirare a sé, aspirare, assorbire le forze della vita, senza che nella descrizione di questa lotta intervenga alcun manicheismo moralista.<ref>Da ''Dictionnaire du cinéma. Les Films'', Robert Laffont, Parigi, 1992; citato in [http://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/per-conoscere-i-film/nosferatu/antologia-critica ''Antologia critica''], ''ilcinemaritrovato.it''.</ref> *{{NDR|Su ''[[Femmina folle]]''}} Una atmosfera sempre più avvelenata dove l'ossessione amorosa si mescola al crimine.<ref>Citato in Mereghetti, p. 865.</ref> ==Note== <references /> ==Bibliografia== *[[Paolo Mereghetti]], ''Il Mereghetti. Dizionario dei film 2004'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2003. ISBN 88-8490-419-6 ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=fr}} {{DEFAULTSORT:Lourcelles, Jacques}} [[Categoria:Critici cinematografici francesi]] [[Categoria:Sceneggiatori francesi]] 2fteqau3tsr1db9okyyey3rftgcjyiw Categoria:Modelli di voce 14 140594 1356074 891000 2024-12-14T14:05:36Z ~2024-28204 100902 1356074 wikitext text/x-wiki {{Interprogetto}}Isabell von Piotrowski [[Categoria:Aiuto - Scrittura voce]] 2zh7rbq2cjmee38bipzkrb5l9tyggs7 1356100 1356074 2024-12-14T16:02:12Z Udiki 86035 Annullata la modifica di [[Special:Contributions/~2024-28204|~2024-28204]] ([[User talk:~2024-28204|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Superchilum|Superchilum]] 891000 wikitext text/x-wiki {{Interprogetto}} [[Categoria:Aiuto - Scrittura voce]] e9nhobgqk1e7jc2hbq0ft4mlgpkjth3 Valerio Bianchini 0 144272 1356138 1346626 2024-12-14T21:01:36Z Danyele 19198 /* Citazioni di Valerio Bianchini */ +wl 1356138 wikitext text/x-wiki [[File:Valerio Bianchini Libreria.JPG|thumb|Valerio Bianchini (2014)]] '''Valerio Bianchini''' (1943 – vivente), allenatore di pallacanestro italiano. ==Citazioni di Valerio Bianchini== {{cronologico}} *Il basket è un gioco complesso che ha bisogno di tempo. Fino a qualche tempo fa per costruire una squadra ci volevano tre anni o due, adesso un allenatore dovrebbe farlo in tre mesi. Va bene che molto è cambiato ma insomma è un pò troppo. D'altronde [...] il basket è in mano ai procuratori che devono muovere il prodotto [...] che hanno in magazzino altrimenti la merce si deteriora. [...] L'esempio eclatante del mio ragionamento è l'Olimpia Milano: ogni anno ci mette mesi a trovare l'equilibrio e il sistema. Nel frattempo ha rimediato figuracce in Eurolega, in Coppa Italia talvolta e qualche brutta sconfitta in campionato. Poi a fine stagione ha trovato il suo gioco ed ha vinto lo scudetto.<ref name="Lubrano">Da Eduardo Lubrano, ''[https://all-around.net/2018/09/11/interviste-2018-valerio-bianchini-ad-all-aroundse-potessi-ucciderei-lerode-dei-giovani-innocenti-che-vogliono-giocare-a-pallacanestro/ Interviste 2018: Valerio Bianchini ad All-Around: "Se potessi ucciderei l'Erode dei giovani innocenti che vogliono giocare a pallacanestro"]'', ''all-around.net'', 11 settembre 2018.</ref> *[...] manca sempre di più il gioco di squadra. In attacco ed anche in difesa. Con gli intimidatori e stoppatori che si vedono in giro in difesa in qualche modo si rimedia ma in attacco... Il basket è un gioco [...] difficile, complesso, basato sull'uno contro uno che però è la parte finale di uno schema, di un gioco di squadre che coinvolge tutti. Oggi si vede una circolazione di palla farraginosa che spesso, molto, troppo spesso si conclude con il tiro da tre, o con un tiro che arriva perché sta scadendo il tempo dei 24 secondi. In Italia ancora ancora ti può andar bene ma è in campo internazionale che facciamo male.<ref name="Lubrano"/> *Colgo l'occasione per rassicurare i giovani allenatori: ho preso anche io molti calci nel sedere in carriera. Non deprimetevi se vi accadrà. Fa parte del mestiere.<ref>Da ''facebook.com''; citato in ''[https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/Sport/basket/pallacanestro-cantu/bianchini-day-dopo-calci-nel-sedere-o_1885439_11/ Bianchini day: «Dopo i calci nel sedere»]'', ''laprovinciadicomo.it'', 15 dicembre 2023.</ref> {{Int|''[https://www.infobetting.com/blog/intervista-valerio-bianchini/ Nostra intervista a Bianchini: 'Sbagliato togliere i titoli a Siena']''|Marco Bonfiglio, ''infobetting.com'', 18 ottobre 2016.}} *[...] giova ricordare che l'[[allenatore]], anche un super [...], resta sempre la ciliegina sulla torta. E la torta la devono preparare i cuochi. *{{NDR|«Come si dovrebbero riformare le categorie minori per fare in modo che i giovani italiani arrivino preparati in serie A?»}} Il basket cosiddetto dilettantistico dovrebbe strutturarsi su due rami principali: uno ludico e libero a tutti con lo scopo di organizzare il basket amatoriale. Un secondo ramo invece dovrebbe essere formativo dei quadri che finiranno poi nel basket professionistico. I ragazzi che escono dai campionati giovanili devono continuare la loro formazione in campionati specifici di maturazione. *I grandi successi del basket sono venuti dal binomio allenatore-general manager: Dan Peterson con Tony Cappellari, Bianchini con Morbelli, Tanjevic con Sarti. Ora questo modello non funziona più. I proprietari cercano non la competenza ma la fedeltà. Inoltre i nuovi general manager sono più occupati a fare gli scout che non i direttori, data la continua girandola di giocatori che stravolge le squadre. {{Int|''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/bianchini Valerio Bianchini, il profeta del basket: "Investiamo sui vivai"]''|Intervista di Antonio Giuliano, ''avvenire.it'', 30 settembre 2017.}} *Per capire la grandezza del [[pallacanestro|basket]], dico sempre ai ragazzi nelle scuole, guardate la vostra mano. Le cinque dita sono come i cinque giocatori in campo. Ogni dito è diverso dall'altro perché se fossero tutti uguali non riuscireste a fare niente. Pensate alla differenza tra pollice e mignolo: sembrano due famiglie diverse ma il pollice è contrapposto perché consente di afferrare le cose. [...] Singolarmente le vostre dita sono fragili, ma se si chiudono insieme possono avere la potenza di un pugno: questo è il segreto della squadra, mettere insieme i talenti di ognuno e con uno spirito comune andare a vincere la partita. *Quando la palla arriva a un ragazzino timido che non vorrebbe prendere l'iniziativa deve farlo per forza perché i suoi compagni si aspettano che lui faccia un tiro. E viceversa se arriva a uno un po' egoista che vuol fare tutto da solo se è marcato non può tirare deve cercare per forza il compagno libero. *Oggi l'[[National Basketball Association|Nba]] non mi piace, c'è troppo divismo e culto dei singoli super atleti. Il vero basket è rimasto quello di "squadra" praticato nei [[Pallacanestro universitaria|college]] dove peraltro è nato questo sport nel 1891. *La vittoria è la conseguenza dell'eccellenza dell'allenamento quotidiano: se lavori bene poi puoi anche perdere tre [[Finale (sport)|finali]], la quarta la vinci. {{Int|''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/07/maestri-di-sport-valerio-bianchini-il-vate-del-basket-italiano-la-passione-e-nata-tra-i-libri-e-loratorio-e-da-un-torneo-femminile/7152111/ Maestri di sport – Valerio Bianchini, il vate del basket italiano: "La passione è nata tra i libri e l'oratorio. E da un torneo femminile"]''|Intervista di Alberto Facchinetti, ''ilfattoquotidiano.it'', 7 maggio 2023.}} *[...] il basket mi affascinò da subito. Era straordinario andare al campo, imparare qualcosa da un allenatore e poi provare a metterlo in pratica in partita. Nacque così questa passione per la pallacanestro e per l'insegnamento. *Il primo stipendio da allenatore capo fu con una squadra femminile, Villa Santa, vicina ad Arcore, in serie B. Parallelamente veniva disputato un torneo tra gli istituti religiosi. Nelle partite della federazione le ragazze scendevano in campo con body molto più succinti di adesso, che invece sono inguardabili. Durante l'altro torneo, quello religioso, le ragazze vestivano camicie ampie e delle gonne lunghissime. Erano gli anni Sessanta, non c'era ancora la libertà sessuale: per loro il basket era uno sfogo. *[[Arnaldo Taurisano|Taurisano]] fu un genio dei fondamentali, anche per il modo che aveva di proporli ai ragazzi. Imparai l’essenza del gioco, soprattutto dal punto di vista individuale del giocatore. *A Roma si praticava moltissimo basket nel dopoguerra con gli americani, ma non aveva mai vinto lo scudetto. Con l'istituto di preti rimaneva miracolosamente in A grazie agli ex alunni o poco altro. {{NDR|«Come si è arrivati a questa impresa?»}} Il basket in Italia ha sempre seguito lo sviluppo industriale del Paese, sempre legato tanto alle sponsorizzazioni. La carne in scatola Simmenthal e i frigoriferi Ignis con il primo boom economico. La Sinudyne quando gli italiani scoprirono la tv, ma poi il basket è finito nelle banche... Quando intervenne il Banco di Roma, ci furono i mezzi per fare la squadra. *{{NDR|«Nel 1988 lo scudetto di Pesaro»}} Una grande scommessa. Gracis, Magnifico, Costa e Vecchiato li avevo già avuti in Nazionale. Attorno a quel nucleo dovevo trovare gli stranieri giusti... C'erano Aza Petrovic e l'ex Nba Ballard ma non mi convincevano a pieno. Così nel girone di ritorno li ho cambiati, fu un azzardo, la società non era convinta ma Daye e Cook migliorarono la squadra. Mi ricordo che a Caserta in riscaldamento un tifoso mi urlò: "Bianchini hai cambiato più neri tu di Moana Pozzi!". {{Int|''[https://www.bolognasportnews.it/news/252024622598/bianchini-scariolo-ha-dato-alla-virtus-un-gioco-armonico-teodosic-bravo-ma-enorme-narcisista-petrucci-ha-scelto-pozzecco-perche?et Bianchini: "Scariolo ha dato alla Virtus un gioco armonico. Teodosic bravo, ma enorme narcisista. Petrucci ha scelto Pozzecco perchè..."]''|Da un'intervista a ''la Repubblica''; citato in Andrea Riva, ''bolognasportnews.it'', 22 luglio 2023.}} *La sua aura è l'emotività. [[Gianmarco Pozzecco|Pozzecco]] è irrefrenabile, compartecipa e condivide. Si agita molto, piace alla gente. Bene, bello, può funzionare qualche volta, ma un ct ha una figura diversa. Deve dare luce a tutti gli allenatori, insegnare, fare scuola [...] *I playmaker sono spariti, devono per forza segnare [...]. Nel '98 ho vinto una Coppa Italia con la Fortitudo perché sono riuscito a equilibrare il talento di due immensi egoisti, Myers e Wilkins, che non ridavano mai indietro la palla, con il lavoro di smistamento del play. *Vivevamo nella bassa bergamasca [...], poi ci siamo trasferiti a Milano con mia madre che mi ha educato ai libri. Leggevo sempre, non uscivo mai di casa, allora lei mi trascinò all'oratorio e lì trovai i canestri, il sogno americano, i Platters. Mio zio lavorava in un negozio di moda dove Bongoncelli, padrino del basket moderno in Italia e dell'Olimpia, portava i suoi giocatori a vestirsi. Così iniziai a frequentare il Palalido, mi mettevo seduto dietro alla panchina di Rubini e appena chiamava il timeout io cercavo di immaginare i cambi che avrebbe fatto anche se per lui il basket era correre, tirare, difendere. *[[Dan Peterson]] era quello con più glamour e valore. Rappresentava Milano e la sua task force. Ci siamo confrontati tante volte, la sua difesa laser con Mike D'Antoni metteva paura. Batterlo è stato un lavoro complesso [...] {{Int|''[https://www.ilrestodelcarlino.it/speciali/calcio/il-vate-non-ci-sta-il-basket-moderno-e-diventato-monotono-f5c0d205 IL VATE NON CI STA: "Il basket moderno è diventato monotono"]''|Intervista di Franco Bertini, ''ilrestodelcarlino.it'', 28 settembre 2023.}} *{{NDR|«Da quando si è così disamorato del basket?»}} [...] È stata l'invenzione del [[tiro da tre punti]], i giocatori non hanno pensato più a migliorare la tecnica, la Nba ha dato il cattivo esempio e noi, come al solito, l'abbiamo imitata nel modo peggiore. *Il modo di attaccare non è più nelle mani dell'allenatore, forse la difesa ancora sì, ma ormai sono dei funzionari. {{NDR|«Vorrebbe dire che tutte le squadre giocano allo stesso modo?»}} Certo, questo è un basket da copia e incolla, siccome non puoi fare programmi a lungo termine e devi ricominciare sempre da capo tanto vale giocare tutti allo stessa maniera. [...] Negli anni Sessanta c'era una serie di allenatori di grande personalità e potevi godere della loro inventiva, c'era già il Simmenthal Milano che comandava, ma c'erano un sacco di allenatori intelligenti che lavoravano sul proprio. *Siamo tornati alla mezza ruota in attacco, ad un uso anomalo del pick and roll, col play che si limita a dar via la palla, con un gran rigiro per poi finire con un tiro da tre dall'angolo. Mi dica lei se questo è basket. {{Int|''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/29/quando-roma-dominava-nel-basket-bianchini-racconta-la-coppa-dei-campioni-vinta-40-anni-fa/7496188/ Quando Roma dominava nel basket: Bianchini racconta la Coppa dei Campioni vinta 40 anni fa]''|Intervista di Stefano Boldrini, ''ilfattoquotidiano.it'', 29 marzo 2024.}} *{{NDR|Sugli anni alla Virtus Roma}} Mi piacque l'idea di affrontare una nuova esperienza di lavoro a Roma. Il basket fino a quel momento era vissuto nel quadrilatero Milano, Varese, Cantù, Bologna. Il progetto del Banco era quello di sfidare il Nord e io ho sempre amato le sfide. Roma in quegli anni era una città che stava uscendo dalle gabbie della capitale ministeriale e polverosa. L'economia era in crescita grazie al digitale. La cultura era in fermento grazie alle estati di cinema e spettacolo promosse da Renato Nicolini. C'era un'aria diversa, spensierata. Le mosse decisive furono tre. La prima fu quella di giocare nel Palasport, capace di garantire quindicimila spettatori. La seconda fu quella di puntare sul blocco dei romani, a cominciare da Enrico Gilardi. La terza fu quella di portare a Roma un talento come Larry Wright. *Larry {{NDR|[[Larry Wright|Wright]]}} era stato cresciuto dalla nonna. Un giorno, ancora bambino, andò a giocare a basket, non rispettando il compito abituale di lavare i piatti. Li nascose sotto il lavello. Al rientro a casa, trovò la nonna sulla soglia. Gli disse: "Ragazzo, o diventi un campione di basket, o sarai condannato a lavare i piatti per il resto della tua vita". Quelle parole Wright non le ha mai dimenticate. Dietro la sua voglia feroce di emergere e di vincere, ci fu la sferzata della nonna. *{{NDR|Sulla [[finale della FIBA European Champions Cup 1983-1984]]}} Pensai ai cinquemila romani che ci avevano seguito, a quello che questa squadra aveva realizzato in meno di due anni. Roma era diventata anche la capitale del basket. {{Int|''[https://www.pianetabasket.com/focus/valerio-bianchini-rivela-ricordi-inediti-della-vittoria-del-bancoroma-in-coppa-dei-campioni-297617 Valerio Bianchini rivela ricordi inediti della vittoria del Bancoroma in Coppa dei Campioni]''|Da ''La Gazzetta dello Sport''; citato in ''pianetabasket.com'', 31 marzo 2024.}} {{NDR|Sulla [[finale della FIBA European Champions Cup 1983-1984]]}} *Il Banco di Roma alloggiava all'Hilton di Ginevra e la mattina della finale il nostro preparatore atletico, vede nel negozio dell'albergo alcune copie di un quotidiano italiano. Ne scorre le pagine e trova in grande risalto, un'intervista a Larry Wright, nume tutelare del Banco, nella quale [...] lancia accuse a tutto spiano contro squadra e società. La cosa, oltre a sbalordire staff e dirigenti, poteva scioccare i giocatori che si apprestavano a combattere contro i [...] blaugrana di San Epifanio. Ci fossero stati i social come oggi, forse saremmo naufragati in un mare di polemiche, invece fu semplice intercettare tutte le copie di quel quotidiano facendole sparire dal negozio e fingere che nulla fosse accaduto. *All'intervallo eravamo sotto di 10 punti, in balia del Barcellona. Sugli spalti i tifosi blaugrana già festeggiavano mentre i nostri, giunti da Roma a Ginevra con ogni mezzo, giacevano sconfortati sugli spalti come i naufraghi sulla zattera della Medusa. Accadde che i giocatori di entrambe le squadre si infilarono nel corridoio verso gli spogliatoi, quando Mike Davis del Barcellona, affiancando Larry, ebbe la pessima idea di dileggiare Wright dicendogli: «Hey Larry, questa sera starai sciutto perché il premio lo becco io!». Larry cominciò col lanciare fulmini dagli occhi e finì tuonando negli spogliatoi frasi a noi incomprensibili nel suo slang della Louisiana. Era la sua ribellione al pessimo andamento del primo tempo. I compagni ne furono galvanizzati, Larry tornò imprendibile e tutti diedero un grande contributo alla vittoria finale degli "underdog" romani. *Quella vittoria successiva allo scudetto del 1983 rese popolare a Roma un sport che fino ad allora era considerato elitario e quella popolarità si sarebbe ogni volta rinnovata nelle successive edizioni del basket romano [...] ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Bianchini, Valerio}} [[Categoria:Allenatori di pallacanestro italiani]] eayvefn74zdpgsi3rj3zdi9bf8ty0ko Template:Lingue/Dati 10 148341 1356147 1356022 2024-12-14T21:58:18Z ItwikiBot 66727 Bot: aggiornamento dati 1356147 wikitext text/x-wiki {{#switch:{{{1}}} |lingua1 = en |voci1 = 54904 |lingua2 = it |voci2 = 51948 |lingua3 = pl |voci3 = 29165 |lingua4 = ru |voci4 = 17078 |lingua5 = cs |voci5 = 13861 |lingua6 = et |voci6 = 13413 |lingua7 = pt |voci7 = 11822 |lingua8 = uk |voci8 = 10625 }} k4t5ka1k35nxavnx2kklzib0klwjlho Pino Locchi 0 165888 1356186 1353636 2024-12-15T10:06:25Z Spinoziano 2297 /* Film */ 1356186 wikitext text/x-wiki [[File:Pino Locchi.jpg|thumb|Pino Locchi]] '''Pino Locchi''', all'anagrafe '''Giuseppe Locchi''' (1925 – 1994), attore e doppiatore e direttore di doppiaggio italiano. ==Citazioni di Pino Locchi== *Il doppiatore è un attore che si è dedicato al doppiaggio.<ref name= Fazio/> *Ci sono i miei fratelli: [[Tony Curtis]], [[Jean-Paul Belmondo|Belmondo]], [[Sean Connery]] e l'altro non mi ricordo mai, che è un mio amico carissimo, [[Sidney Poitier]]. [...] Abbiamo fatto la carriera insieme.<ref name= Fazio>Ripresa l'intervista di Fabio Fazio durante il programma radiofonico per RaiStereoUno “Musica ieri e oggi” , ''Enciclopedia del doppiaggio'', 23 giugno 2019. [https://www.youtube.com/watch?v=-_oHpt4KFMc Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref> ==Citazioni su Pino Locchi== *Lui {{NDR|Pino Locchi}} è stato per me un mito e devo confessare che all'inizio della mia carriera cercavo di imitarlo. Poi sono cresciuto e ho capito che dovevo crearmi una mia identità. Ne avevo tanti di miti, come ad esempio {{NDR|[[Giuseppe Rinaldi|Peppino Rinaldi]]}} che forse è stato il più grande di tutti, ma sentivo che ero più simile a Locchi e che poteva essere, per me, un punto di riferimento. ([[Mario Cordova]]) *Pino Locchi è un gigante di questo mestiere. {{NDR|[[Doppiaggio|doppiatore]]}} ([[Francesco De Francesco (doppiatore)|Francesco De Francesco]]) ==Note== <references /> ==Doppiaggio== ===Film=== {{div col|strette}} *''[[Piccolo Cesare]]'' (1930) *''[[La scala musicale]]'' (1932) *''[[Scarface - Lo sfregiato]]'' (1932) *''[[Partita a quattro]]'' (1933) *''[[Giovane e innocente]]'' (1937) *''[[L'ottava moglie di Barbablù (film 1938)|L'ottava moglie di Barbablù]]'' (1938) *''[[Paradiso proibito]]'' (1940) *''[[La signora Miniver]]'' (1942) *''[[La fiamma del peccato]]'' (1944) *''[[Dieci piccoli indiani (film 1945)|Dieci piccoli indiani]]'' (1945) *''[[Le ragazze di Harvey]]'' (1946) *''[[Il peccato di Lady Considine]]'' (1949) *''[[Piccole donne (film 1949)|Piccole donne]]'' (1949) *''[[Francesco, giullare di Dio]]'' (1950) *''[[Il viaggio indimenticabile]]'' (1951) *''[[La gang]]'' (1951) *''[[Corriere diplomatico (film)|Corriere diplomatico]]'' (1952) *''[[La diva]]'' (1952) *''[[Mezzogiorno di fuoco]]'' (1952) *''[[Destinazione... Terra!]]'' (1953) *''[[Salomè (film 1953)|Salomè]]'' (1953) *''[[Seduzione mortale (film 1953)|Seduzione mortale]]'' (1953) *''[[Titanic (film 1953) |Titanic]]'' (1953) *''[[Attila (film 1954) |Attila]]'' (1954) *''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]'' (1954) *''[[Il mostro della laguna nera]]'' (1954) *''[[L'uomo e il diavolo]]'' (1954) *''[[La contessa scalza]]'' (1954) *''[[Teodora (film 1954)|Teodora]]'' (1954) *''[[Ulisse (film) |Ulisse]]'' (1954) *''[[Cittadino dello spazio]]'' (1955) *''[[Il seme della violenza]]'' (1955) *''[[Marty, vita di un timido]]'' (1955) *''[[Rififi]]'' (1955) *''[[Al centro dell'uragano (film 1956)|Al centro dell'uragano]]'' (1956) *''[[I dieci comandamenti (film 1956) |I dieci comandamenti]]'' (1956) *''[[Il ladro (film 1956)|Il ladro]]'' (1956) *''[[La risaia]]'' (1956) *''[[Il ponte sul fiume Kwai]]'' (1957) *''[[Il settimo sigillo]]'' (1957) *''[[L'uomo che sapeva troppo (film 1956) |L'uomo che sapeva troppo]]'' (1956) *''[[A 30 milioni di km. dalla Terra]]'' (1957) *''[[La parola ai giurati (film 1957) |La parola ai giurati]]'' (1957) *''[[Totò, Vittorio e la dottoressa]]'' (1957) *''[[Alle soglie della vita]]'' (1958) *''[[Fluido mortale]]'' (1958) *''[[A qualcuno piace caldo]]'' (1959) *''[[Assalto alla Terra]]'' (1959) *''[[I 400 colpi]]'' (1959) *''[[I segreti di Filadelfia]]'' (1959) *''[[Il cervello che non voleva morire]]'' (1959) *''[[Il grande pescatore]]'' (1959) *''[[Operazione sottoveste]]'' (1959) *''[[Ossessione di donna]]'' (1959) *''[[Salomone e la regina di Saba]]'' (1959) *''[[Strategia di una rapina]]'' (1959) *''[[David e Golia]]'' (1960) *''[[Ester e il re]]'' (1960) *''[[I magnifici sette]]'' (1960) *''[[La storia di Ruth]]'' (1960) *''[[Psyco]]'' (1960) *''[[Spartacus]]'' (1960) *''[[Barabba (film)|Barabba]]'' (1961) *''[[Francesco d'Assisi (film 1961)|Francesco d'Assisi]]'' (1961) *''[[Il diavolo alle 4]]'' (1961) *''[[Il re dei re (film 1961)|Il re dei re]]'' (1961) *''[[Viridiana]]'' (1961) *''[[Agente 007 - 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Un uomo in calzamaglia]]'' (1993) {{div col end}} ===Film d'animazione=== {{div col}} *''[[Lilli e il vagabondo]]'' (1955) *''[[La spada nella roccia]]'' (1963) *''[[Il libro della giungla (film 1967) |Il libro della giungla]]'' (1967) *''[[La sirenetta (film) |La sirenetta]]'' (1990) {{div col end}} ===Serie televisive=== {{div col}} *''[[Attenti a quei due]]'' (1971-1972) *''[[Ellery Queen (serie televisiva)|Ellery Queen]]'' (1975-1976) *''[[Sandokan (miniserie televisiva)|Sandokan]]'' (1976) *''[[Gesù di Nazareth (miniserie televisiva)|Gesù di Nazareth]]'' (1977) *''[[Quo vadis? (miniserie televisiva)|Quo vadis?]]'' (1985) {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Locchi, Pino}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]] [[Categoria:Doppiatori italiani]] 3fwk667ypntw2pgnza5huujxd7v8nbr Velluto blu 0 168581 1356112 1352024 2024-12-14T17:59:55Z Udiki 86035 Annullata la modifica [[Special:Diff/1315803|1315803]] di [[Special:Contributions/Killb94|Killb94]] ([[User talk:Killb94|discussione]]) 1356112 wikitext text/x-wiki {{Film | titolo italiano = Velluto blu | titolo originale = Blue Velvet |immagine=Blue Velvet glow logo.png | lingua originale = Lingua inglese | paese = Stati Uniti d'America | anno uscita = 1986 | genere = thriller, noir | regista = [[David Lynch]] | soggetto = David Lynch | sceneggiatore = David Lynch | attori = * [[Kyle MacLachlan]]: Jeffrey Beaumont * [[Isabella Rossellini]]: Dorothy Vallens * [[Dennis Hopper]]: Frank Booth * [[Laura Dern]]: Sandy Williams * [[George Dickerson]]: detective Williams * [[Hope Lange]]: signora Williams * [[Priscilla Pointer]]: signora Beaumont * [[Dean Stockwell]]: Ben Soave * [[Jack Nance]]: Paul * [[Angelo Badalamenti]]: pianista * [[Frances Bay]]: zia Barbara * [[Brad Dourif]]: Raymond * [[Jack Harvey (attore)|Jack Harvey]]: Tom Beaumont * [[Ken Stovitz]]: Mike | doppiatori italiani = * [[Massimo Giuliani]]: Jeffrey Beaumont * [[Serena Verdirosi]]: Dorothy Vallens * [[Michele Gammino]]: Frank Booth * [[Emanuela Rossi]]: Sandy Williams * [[Cesare Barbetti]]: detective Williams * [[Flaminia Jandolo]]: signora Williams * [[Roberto Chevalier]]: Ben * [[Gianfranco Bellini]]: Raymond * [[Luciano De Ambrosis]]: Paul * [[Clelia Bernacchi]]: zia Barbara * [[Marco Mete]]: Mike }} '''''Velluto blu''''', film del 1986 con [[Kyle MacLachlan]], [[Isabella Rossellini]], [[Dennis Hopper]] e [[Laura Dern]], regia di [[David Lynch]]. ==Frasi== {{cronologico}} *Sei tu quello che ha trovato l'orecchio? ('''Sandy''') {{NDR|a Jeffrey}} *Ecco, quello è il palazzo. La cantante abita al settimo piano. ('''Sandy''') {{NDR|a Jeffrey}} *Signore e signori, la "Signora in Blu", Miss Dorothy Vallens! ('''Presentatore del Slow Club''') *{{NDR|Risponde al telefono}} Pronto? Sì, Signore. Frank? Frank, fammi parlare con lui! Ti prego, Frank!! "Signore"... Mi piace cantare ''Blue Velvet''... Donald?! Donald, sta' tranquillo, tesoro! Donald? Donald, mi senti? Il piccolo Donny sta bene? Sì, è con te? Donald? ... Vuoi dire a Meadow Lane? Frank?! Frank, che cosa gli è successo?!? {{NDR|trattiene il pianto}} Lo so... sarò dolce... Mammina ti vuol bene! Ok, Frank, Signore. ('''Dorothy''') *Non muoverti. E non guardarmi. ('''Dorothy''') {{NDR|a Jeffrey}} *Non toccarmi o ti ammazzo. ('''Dorothy''') {{NDR|a Jeffrey}} *Cazzo, non guardarmi! Cazzo, non guardarmi! Ok, mammina, papà sta tornando... Papà sta tornando... Cazzo, non guardarmi! Papà torna a casa! Papà torna a casa! ('''Frank''') {{NDR|a Dorothy}} *Resta viva, baby. Fallo per [[Van Gogh]]. ('''Frank''') {{NDR|a Dorothy}} *Hai messo la tua malattia in me. ('''Dorothy''') {{NDR|voce fuori campo}} :''He put his disease in me.'' *Io non sono pazza. Conosco al differenza tra giusto e sbiagliato. ('''Dorothy''') {{NDR|a Jeffrey}} *Adesso è buio... Scopiamooo!!! Voglio scopare tutto quello che si muove!! ('''Frank''') *Sei fortunato ad essere ancora vivo... Guardami! Ti piace questa canzone? Non fare troppo il buon vicino con lei! Sennò ti mando una lettera d'amore... scritta col cuore, stronzo!! Sai cos'è una lettera d'amore? È il proiettile di una pistola, stronzo! Se ricevi una lettere d'amore da me, sei fottuto per sempre! Mi sono spiegato, stronzo?! Io ti mando all'altro mondo, stronzo! {{NDR|traducendo la canzone "In Dreams"}} In sogno, passeggerò con te... in sogno, parlerò con te... in sogno, sarai mia... per sempre. Per sempre, nei sogni miei! ('''Frank''') {{NDR|a Jeffrey}} *Ti ho ancora dentro di me. Mi aiuta. Ho bisogno di te. ('''Dorothy''') {{NDR|a Jeffrey}} *{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} Ehi, vicino! Testa di cazzo, hai dimenticato che ho una radio della polizia? "Quello elegante" sa perfettamente dove tieni nascosto il tuo culo fottuto! Brutta testa di cazzo... scopa con me! Sto arrivando! Sei pronto, carino? [...] Vaffanculo! Posso sentire la tua radio fottuta, sacco di merda! Hai ancora pochi fottuti secondi da vivere, amico! Così finisce una volta per tutte questa fottuta storia! Ehi, carinooo...? Carino? Oh, cazzo, dove sei? Dove sei?! ('''Frank''') {{NDR|apre l'armadio e Jeffrey gli spara in fronte}} ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Jingle''': ''Logs, logs, logs. | Glamour in the pines. | Lumberton, USA.'' <br>'''Presentatore radio''': Oggi è una radiosa giornata a Lumberton perciò tirate fuori le vostre asce e incontratevi nei boschi. Qui è la WUD, la voce musicale di Lumbeton. Al primo tonfo di un albero... saranno le nove e trentuno esatte. C'è un po' di legna che aspetta di essere tagliata, perciò datevi da fare, gente! *'''Det. Williams''': È vero, Jeffrey, hai trovato qualcosa che per noi è molto interessante. Molto interessante. E tu sei curioso di saperne di più... Ma temo che dovrò chiederti di non solo non parlarne con nessuno, ma di non fare domande su questo caso. Un giorno, quando sarà risolto, ti dirò tutti i dettagli, ma adesso non posso.<br>'''Jeffrey''': Capisco. Sono molto curioso, come ha detto lei...<br>'''Det. Williams''': Lo ero anch'io quando avevo la tua età! Perciò mi sono messo a fare questo mestiere.<br>'''Jeffrey''': Ah, deve essere bellissimo!<br>'''Det. Williams''': Può essere anche orribile. *'''Sandy''': Ti ho visto al liceo. <br>'''Jeffrey''': Ah, sì? Fai l'ultimo anno?<br>'''Sandy''': Sì.<br>'''Jeffrey''': Com'è ora, la Central School?<br>'''Sandy''': Terribile. Una noia spaziale.<br>'''Jeffrey''': Allora non perdo niente!<br>'''Sandy''': Giusto! Che cosa fai adesso?<br>'''Jeffrey''': Non ci vado a scuola, mio padre è in ospedale.<br>'''Sandy''': Un bel guaio.<br>'''Jeffrey''': Già... Cosa sai dell'orecchio?<br>'''Sandy''': Ma papà non ti ha detto di non parlarne?<br>'''Jeffrey''': Sì, ma tu puoi! {{NDR|Sandy ride}} Sai qualcosa?<br>'''Sandy''': No, non so molto, qualcosa così. So ascoltare.<br>'''Jeffrey''': Ah sì?<br>'''Sandy''': La mia stanza è sopra lo studio di mio padre, e...<br>'''Jeffrey''': Sopra lo studio di tuo padre?<br>'''Sandy''': E così ho sentito parlare dell'orecchio.<br>'''Jeffrey''': Ah, e allora?<br>'''Sandy''': Be', ehm, c'è un paio di cose che mi interessano... E poi continua a saltar fuori il nome di una cantante, abita in un appartamento di un palazzo vicino a casa tua, ed è vicino anche al prato in cui hai trovato l'orecchio.<br>'''Jeffrey''': E la cosa ti appassiona, vero?<br>'''Sandy''': Sì...<br>'''Jeffrey''': Sai dov'è il palazzo che m'hai detto?<br>'''Sandy''': Sì, è vicinissimo, e questo mi fa paura. L'hanno tenuto sotto sorveglianza per un paio di mesi, ma non so cos'hanno scoperto perché non è un caso di mio padre, quindi...<br>'''Jeffrey''': Penso che dovrai tornare a casa presto?<br>'''Sandy''': Veramente no, perché?<br>'''Jeffrey''': Be'...<br>'''Sandy''': Vuoi... Lo vuoi vedere, quel palazzo?<br>'''Jeffrey''': Sì.<br>'''Sandy''': Vieni, vieni con me! *'''Sandy''': Allora, cosa fai ora che non vai a scuola?<br>'''Jeffrey''': Do una mano al negozio di mio padre, e mi guadagno qualcosa per le vacanze. {{NDR|mentre camminano passano vicino a una casa, sorride}} Conoscevo un ragazzo che abitava là, aveva la lingua più lunga del mondo! {{NDR|ridono}}<br>'''Sandy''': Che fine ha fatto?<br>'''Jeffrey''': Non lo so... si è trasferito. Tutti i miei amici se ne sono andati... Sai come cammina una gallina?<br>'''Sandy''': Fa' vedere. {{NDR|Jeffrey fa la camminata da pollo, Sandy ride}} Veramente interessante! *'''Sandy''': Ora mi dici perché siamo qui?<br> '''Jeffrey''': Nella vita ti capitano delle occasioni che ti fanno acquisire un sacco di esperienze. Certe volte è necessario correre dei rischi, e scommetto che si acquisirebbero un sacco di esperienze a entrare nell'appartamento di quella donna, a intrufolarsi, a nascondersi, a osservare.<br>'''Sandy''': Intrufolarsi nell'appartamento?<br>'''Jeffrey''': Sì.<br>'''Sandy''': Ma sei impazzito?! Jeffrey, può darsi che sia coinvolta in un delitto! Mi vengono i brividi...<br>'''Jeffrey''': No, Sandy, sta' calma! Ho un [[piani dai film|piano]] che credo funzionerà. Tu dovrai fare molto poco, però mi serve il tuo aiuto. Non vuoi nemmeno ascoltare?<br>'''Sandy''': Guarda, poi svelarmi tutti i piani che vuoi, ma da me non avrai nessun aiuto!<br>'''Jeffrey''' {{NDR|supplichevole}}: Sandy... Non prendere quell'atteggiamento! {{NDR|riesce a rompere la tensione facendola ridere}} Allora, prima devo entrare nell'appartamento e aprire una finestra per poterci tornare più tardi.<br>'''Sandy''': E come pensi di fare?<br>'''Jeffrey''': Be', si dà il caso che in macchina abbia una vecchia tuta e uno spruzzatore che mi avevano dato da riparare. Entrerò nell'appartamento come un addetto alle disinfestazioni e comincerò a lavorare. Dopo qualche minuto busserai alla sua porta, lei verrà ad aprirti e io avrò il tempo di socchiudere una finestra.<br>'''Sandy''': Che cosa dovrò dirle quando verrà ad aprire?<br>'''Jeffrey''': Che sei una Testimone di Geova. {{NDR|Sandy ride incredula}} Ti ho rimediato anche un loro opuscolo! Non mi serve molto tempo, solo qualche secondo! Che ne dici?<br>'''Sandy''': Non lo so... Voglio dire, l'idea è buona, ma farlo... Non lo so, è troppo pericoloso! Io ho paura...<br>'''Jeffrey''': Sandy, proviamo almeno la prima parte! ... Nessuno sospetterà di noi, perché nessuno penserà che due persone come noi siano così matte da fare una cosa del genere!<br>'''Sandy''': Certo, te ne do atto. *'''Jeffrey''': Aspetta, [[Brindisi dai film|brindiamo]] alle future esperienze.<br>'''Sandy''': Alle future esperienze.<br>'''Jeffrey''' {{NDR|beve}}: Mh, buona la Heineken. Ti piace la Heineken?<br>'''Sandy''': Be', non l'avevo mai bevuta prima d'ora.<br>'''Jeffrey''': Mai bevuta prima d'ora?<br>'''Sandy''': Be', papà beve la Bud.<br>'''Jeffrey''': Ah... la regina delle birre. *'''Sandy''': Non so se sei un detective o un pervertito.<br>'''Jeffrey''': Be', io lo so che cosa sono. Tu cerca di scoprirlo. *'''Dorothy''' {{NDR|scopre Jeffrey nell'armadio}}: Fuori di lì! Fuori! Su le mani! Sopra la testa! Presto! {{NDR|Jeffrey obbedisce}} E ora in ginocchio! Giù!!! {{NDR|Jeffrey lo fa}} Che fai qui? Chi sei? Come ti chiami?! {{NDR|urla}} Come ti chiami?!?<br>'''Jeffrey''': Jeffrey!<br>'''Dorothy''': "Jeffrey" cosa?<br>'''Jeffrey''': Jeffrey niente... {{NDR|Dorothy lo punge in faccia col coltello}}<br>'''Dorothy''': Dammi il portafoglio! Il portafoglio!!! {{NDR|glielo da, legge il suo ID}} "Jeffrey Beaumont"... Che cosa fai qui, Jeffrey Beaumont?!<br>'''Jeffrey''': Volevo vederla...<br>'''Dorothy''': Hah... stai scherzando?! Chi ti ha mandato?<br>'''Jeffrey''': Nessuno!<br>'''Dorothy''': Però io ti ho già visto... <br>'''Jeffrey''': Ho fatto la disinfestazione qui, le ho preso la chiave e io... volevo solo vederla.<br>'''Dorothy''': Che cosa hai visto questa sera? Dimmelo!<br>'''Jeffrey''': L'ho vista entrare, che parlava al telefono...<br>'''Dorothy''': E poi?!<br>'''Jeffrey''': Poi si è spogliata...<br>'''Dorothy''': E tu entri negli appartamenti a guardare le donne che si spogliano?<br>'''Jeffrey''': Non l'avevo mai fatto.<br>'''Dorothy''': Ora spogliati tu... Voglio guardati io!<br>'''Jeffrey''': Senta, le chiedo scusa, mi lasci andare...<br>'''Dorothy''': Neanche per sogno!! Voglio guardarti, spogliati!!! *'''Dorothy''': Tocca la mia pelle. Senti com'è morbida. Toccami... Oh... Oh... Colpiscimi!<br>'''Jeffrey''': No, Dorothy! No, basta!<br>'''Dorothy''': Colpiscimi, picchiami! Fammi male! *'''Jeffrey''': È uno strano mondo, Sandy... Dorothy Vallens è sposata con un tale che si chiama Donald, hanno un figlio. Credo che il figlio e il marito siano stati rapiti da un uomo che si chiama Frank, Frank lo ha fatto per costringere Dorothy a sottostare alle sue perversioni, credo che lei voglia morire... e credo che Frank l'abbia tagliato a suo marito l'orecchio che ho trovato, per convincerla a non uccidersi. Frank è... un uomo molto pericoloso.<br>'''Sandy''': Mio Dio... Lo dirai a mio padre?<br>'''Jeffrey''': No, non posso farlo! Non ho nessuna prova, capisci? Inoltre io ho agito illegalmente, e posso avere un sacco di guai.<br>'''Sandy''': Hai visto tutto questo in una sola notte? È proprio uno strano mondo.<br>'''Jeffrey''': Perché c'è gente come Frank!? Perché tante brutte cose in questo mondo?<br>'''Sandy''': Non lo so. Sai, ho fatto un sogno. L'ho fatto la notte che ti ho incontrato. Nel sogno vedevo il nostro mondo e questo mondo era buio perché non c'erano più pettirossi. I pettirossi rappresentavano l'[[amore]]. E per un lunghissimo tempo ci fu soltanto... soltanto oscurità. Poi ad un tratto migliaia e migliaia di pettirossi tornarono sulla Terra e il loro ritorno portò finalmente la luce accecante dell'amore! E sembrava che quell'amore fosse... fosse l'unica cosa veramente importante! Ed era così. Io credo che questo significhi che c'è solo oscurità finché non arrivano i pettirossi.<br>'''Jeffrey''': Sei una brava ragazza.<br>'''Sandy''': Anche tu... Voglio dire, sei un bravo ragazzo. {{NDR|l'espressione di Jeffrey si fa più seria}} *'''Dorothy''': Devi fare di più.<br>'''Jeffrey''': Che vuoi dire?<br>'''Dorothy''': Puoi fare cose cattive. Qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa.<br>'''Jeffrey''': Che cosa vuoi?<br>'''Dorothy''': Voglio che mi fai male.<br>'''Jeffrey''': No, non voglio farti male. Te l'ho detto, voglio aiutarti. *'''Frank''': Ehi!!!<br>'''Dorothy''': Ciao, baby...<br>'''Frank''': Chi è questo stronzo?<br>'''Dorothy''': Un amico, abita qui vicino, stavamo parlando!<br>'''Frank''': Ahhh... Abiti qui vicino?<br>'''Jeffrey''': Sì...<br>'''Frank''': Sei un vicino. Be', come ti chiami, vicino?<br>'''Jeffrey''': Jeffrey.<br>'''Dorothy''': È un bravo ragazzo, Frank...<br>'''Frank''': Sta' zitta, puttana!! {{NDR|a Jeffrey}} Ehi, vuoi fare un giro in macchina?<br>'''Jeffrey''': N-No, grazie.<br>'''Frank''': "No grazie"? Co-cosa significa?<br>'''Jeffrey''': Che non voglio farlo.<br>'''Frank''': Fare cosa?<br>'''Jeffrey''': Il giro.<br>'''Frank''': Ah, il giro! Questa sì che è un'idea! Hehe! Ok... Andiamo! {{NDR|Jeffrey non si muove, lo afferra rabbiosamente}} Andiamo!! {{NDR|a Dorothy}} Mettiti quella fottuta vestaglia! Raymond! {{NDR|Raymond segue Dorothy}} Coraggio, facciamo il "giro del piacere"! *'''Frank''': Vieni, voglio presentarti un mio amico. Ehi, Raymond! Va' a prendere della birra anche per Ben. {{NDR|a Jeffrey}} Che birra preferisci?<br>'''Jeffrey''': Heineken...<br>'''Frank''': Heineken?! Lo sai cosa bevo io? Pabst Blue Ribbon! *'''Ben''': Oh, Frank, una bella sorpresa che tu abbia portato i tuoi amici, adoro le sorprese! Prego, siediti...<br>'''Frank''': Soave, tu sei un fottutissimo figlio di troia! Heh... Vuoi della birra?<br>'''Ben''': Certo, Frank! Darling? Darling, vuoi portare dei bicchieri? Così beviamo una birra con Frank. Grazie. Vi prego, sedetevi!<br>'''Frank''': Cristo, Ben, come cazzo stai?<br>'''Ben''': Bene, Frank, bene... come stai tu?<br>'''Frank''': Sto di un bene fottuto, un bene fottuto! Come sempre! *'''Frank''': Dove sono i bicchieri? Quella birra diventerà calda! Cazzo, una cosa che non sopporto è la birra calda, mi fa vomitare!!<br>'''Ben''': Sta' calmo, sta' calmo! Darling, dove sono i bicchieri? Eccoli, Frank, arrivano i bicchieri! Guarda, arrivano i bicchieri!<br>'''Frank''': Raymond, dov'è questa fottuta birra?!?<br>'''Raymond''': È qui, Frank! Vuoi che te la versi?<br>'''Frank''': No, voglio che te la fotti! Cazzo, sì, versami quella fottuta birra!! *'''Jeffrey''' {{NDR|si siede a tavola con la faccia piena di lividi dal pestaggio ricevuto da Frank}}: Non voglio parlarne, va bene?<br>'''Sig.ra Beaumont''': Ma...!<br>'''Jeffrey''': È tutto... a posto, adesso! Ma vi prego, non voglio parlarne.<br>'''Barbara''': Ma a volte fa bene sfogarsi, Jeffrey! Ehm, per esempio, dicono che molti matrimoni si salvano perché...<br>'''Jeffrey''': Zia Barbara... io ti voglio bene, ma non angosciarmi. ==[[Explicit]]== {{explicit film}} '''Sally''': Jeffrey, vieni qui e guarda! Guarda!<br>'''Jeffrey''': Sì, l'avevo visto... sono arrivati i pettirossi.<br>'''Barbara''': Non capisco come facciano a nutrirsi d'insetti! {{NDR|Jeffrey e Sally ridacchiano}}<br>'''Sally''': È uno strano mondo, è vero? ==Citazioni su ''Velluto blu''== ===[[David Lynch]]=== *Adoro la logica dei [[Sogno|sogni]]; mi piace appunto il modo in cui si svolgono. Raramente, però, ho preso spunto da essi. [...] Nel caso di ''Velluto blu'', però, mi trovavo in serie difficoltà con la sceneggiatura. L'avevo già riscritta quattro volte. Verso la fine incappavo sempre in alcuni problemi. Poi, un giorno, mi trovavo in un ufficio; dovevo entrare nello studio accanto per parlare con una persona. Chiesi un pezzo di carta alla segretaria, perché di colpo ricordai di aver fatto un sogno la notte prima. Eureka. Tre piccoli elementi di quel sogno risolvevano tutti i miei problemi. Ma è successo solo quella volta. *Il direttore del casting di ''Velluto blu'' era Johanna Ray. Avevamo entrambi proposto il nome di [[Dennis Hopper]]. Nessuno era d'accordo, però: «Non è possibile lavorare con Dennis. È in pessime condizioni, sul serio; non avrai altro che grane». [...] Un giorno, però, il suo agente telefonò per dirci che Dennis era sobrio e non beveva più. [...] Quindi telefonò anche Dennis, e disse: «La parte ''deve'' essere mia, perché io ''sono'' Frank». Mi entusiasmò e spaventò allo stesso tempo. *In ''Velluto blu'', sul primo tassello c'erano labbra rosse, prati verdi e la canzone ''Blue Velvet'' interpretata da Bobby Vinton. Poi un orecchio in un campo. Tutto qui. Ti innamori della prima idea, quel tassello piccino piccino. Una volta che lo tieni in mano, il resto verrà da sé. ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Velluto blu''}} [[Categoria:Film noir]] [[Categoria:Film thriller]] bojcg59epr6z15fitl9t8vcu3j3fh7q Fluoxetina 0 168591 1356103 1321344 2024-12-14T16:10:52Z ~2024-28096 100906 1356103 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Fluoxetine3Dan2.gif|thumb|Una molecola di fluoxetina]] Citazioni sulla '''fluoxetina''', nota soprattutto con il nome commerciale di '''''Prozac'''''. *Adesso arriva l'industria farmaceutica americana che, con farmaci come lo Zoloft e il Prozac, ci propina autostima a flaconi. ([[Slavoj Žižek]]) *Era l'inizio degli Anni 90, i giornali americani la chiamavano bye-bye blues, addio tristezza: il Prozac era una capsula bianca e verde che esercitava un certo fascino su noi ragazzine che frequentavamo solo teppisti di buona famiglia, e l'eroina non era mai stata un rischio perché non avremmo saputo dove trovare uno spacciatore (e meno male: eravamo così ignare di tutto che come minimo ci avrebbero venduto qualcosa che ci ammazzava), e non avremmo mai preso in considerazione la cocaina (ritenuta volgarissima). Nel 1994 Elizabeth Wurtzel scrisse un memoir, ''Prozac nation'', che celebrò la capsula bianca e verde come desiderio cool di quegli anni. Non solo fa dimagrire, leggevamo: cancella retroattivamente l'infanzia infelice; già allora credevamo a qualunque stronzata leggessimo. ([[Guia Soncini]]) *– Karen, io non prendo medicine.<br>– Grace, queste sono vitamine, ti tireranno un po' su!<br>– Quali vitamine contiene il Prozac? (''[[Will & Grace]]'') *– Senti, io credo che forse tornerò dal mio strizzacervelli... credo che... io credo che...<br />– Vieni qui. Ma non ne hai nessun bisogno! Tu non hai niente che non si possa curare con due Prozac e una mazza da polo! (''[[Misterioso omicidio a Manhattan]]'') * ''Platone è meglio del Prozac'', saggio del 1999 del filosofo ([[Lou Marinoff]]) ==Voci correlate== *[[Depressione]] *[[Serotonina]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} [[Categoria:Psicofarmaci]] hd0idedre4imcngzdpy06pyssemgfo2 1356105 1356103 2024-12-14T16:20:06Z Udiki 86035 Annullata la modifica [[Special:Diff/1356103|1356103]] di [[Special:Contributions/~2024-28096|~2024-28096]] ([[User talk:~2024-28096|discussione]]) la citazione va inserita prima nella pagina dell'autore indicando la fonte con tutti i dati bibliografici come spiegato [[Aiuto:Fonti#All'interno della voce dedicata all'autore delle citazioni|qui]], poi si può aggiungere anche qua senza riportare di nuovo la fonte. In realtà io credo che sia più attinente alla voce «[[Platone]]» 1356105 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Fluoxetine3Dan2.gif|thumb|Una molecola di fluoxetina]] Citazioni sulla '''fluoxetina''', nota soprattutto con il nome commerciale di '''''Prozac'''''. *Adesso arriva l'industria farmaceutica americana che, con farmaci come lo Zoloft e il Prozac, ci propina autostima a flaconi. ([[Slavoj Žižek]]) *Era l'inizio degli Anni 90, i giornali americani la chiamavano bye-bye blues, addio tristezza: il Prozac era una capsula bianca e verde che esercitava un certo fascino su noi ragazzine che frequentavamo solo teppisti di buona famiglia, e l'eroina non era mai stata un rischio perché non avremmo saputo dove trovare uno spacciatore (e meno male: eravamo così ignare di tutto che come minimo ci avrebbero venduto qualcosa che ci ammazzava), e non avremmo mai preso in considerazione la cocaina (ritenuta volgarissima). Nel 1994 Elizabeth Wurtzel scrisse un memoir, ''Prozac nation'', che celebrò la capsula bianca e verde come desiderio cool di quegli anni. Non solo fa dimagrire, leggevamo: cancella retroattivamente l'infanzia infelice; già allora credevamo a qualunque stronzata leggessimo. ([[Guia Soncini]]) *– Karen, io non prendo medicine.<br>– Grace, queste sono vitamine, ti tireranno un po' su!<br>– Quali vitamine contiene il Prozac? (''[[Will & Grace]]'') *– Senti, io credo che forse tornerò dal mio strizzacervelli... credo che... io credo che...<br />– Vieni qui. Ma non ne hai nessun bisogno! Tu non hai niente che non si possa curare con due Prozac e una mazza da polo! (''[[Misterioso omicidio a Manhattan]]'') ==Voci correlate== *[[Depressione]] *[[Serotonina]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} [[Categoria:Psicofarmaci]] mijrobfrm7j479k3qjn2unppyjw37vt Cesare Barbetti 0 170009 1356185 1353377 2024-12-15T10:06:04Z Spinoziano 2297 /* Film */ 1356185 wikitext text/x-wiki [[File:Dagli Appennini alle Ande 1943 - Barbetti.jpg|thumb|Cesare Barbetti nel film ''[[Dagli Appennini alle Ande (film 1943)|Dagli Appennini alle Ande]]'' (1943)]] '''Cesare Barbetti''' (1930 – 2006), attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano. ==Citazioni di Cesare Barbetti== *Doppiare [...] è fare cultura.<ref name= Angeli /> *Io non doppio la bocca, la bocca l'ascolto. Io questo guardo, questa tua espressione e capisco dalla tua espressione quello che devo dire. Se devo continuare, se non devo continuare. Se vado bene, se vado male.<ref name= Angeli>Dall'intervista di Giancarlo De Angeli e Ciro Emanuele Sponzilli, 2 ottobre 2008, [https://www.youtube.com/watch?v=LOqarxvR_hg Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref> ==Citazioni su Cesare Barbetti== *Il piccolo Cesare Barbetti si distacca per molte lunghezze dagli altri fanciulli che il cinema ha sperimentato. Che sia spuntato un nuovo [[Jackie Coogan]]? ([[Diego Calcagno]]) *Io mi ricordo che quando stavo al leggio con Cesare Barbetti, inevitabilmente quando vedi la battuta, c'è la battuta di quello che parla con te e nella testa te la dici. No? Quando provi, pensi anche la battuta dell'altro. Non la diceva mai come la pensavo io, ed era sempre perfetta. E lì ho capito che avevo tanto da imparare. ([[Simone Mori]]) ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Attore=== {{div col}} *''[[Darò un milione]]'' (1935) *''[[Dagli Appennini alle Ande (film 1943)|Dagli Appennini alle Ande]]'' (1943) *''[[La freccia nel fianco (film)|La freccia nel fianco]]'' (1945) *''[[Agostino d'Ippona (miniserie televisiva)|Agostino d'Ippona]]'' (1972) *''[[Una gita scolastica]]'' (1983) *''[[Zeder]]'' (1983) *''[[Stanno tutti bene]]'' (1990) {{div col end}} ===Doppiatore=== ====Film==== {{div col|strette}} *''[[Cortigiana (film)|Cortigiana]]'' (1931) *''[[Sabotaggio (film)|Sabotaggio]]'' (1936) *''[[Giovane e innocente]]'' (1937) *''[[L'ottava moglie di Barbablù (film 1938)|L'ottava moglie di Barbablù]]'' (1938) *''[[La voce nella tempesta]]'' (1939) *''[[Sfida infernale]]'' (1946) *''[[Fuga nel tempo]]'' (1948) *''[[Paura in palcoscenico]]'' (1950) *''[[Il delitto perfetto]]'' (1954) *''[[Baby Doll - La bambola viva]]'' (1956) *''[[Fluido mortale]]'' (1958) *''[[La mina]]'' (1958) *''[[Il mostro che uccide]]'' (1959) *''[[Lolita (film 1962)|Lolita]]'' (1962) *''[[Ponzio Pilato (film)|Ponzio Pilato]]'' (1962) *''[[Gli Argonauti]]'' (1963) *''[[Il cardinale]]'' (1963) *''[[La grande fuga]]'' (1963) *''[[Angelica (film 1964)|Angelica]]'' (1964) *''[[Assassinio a bordo]]'' (1964) *''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' (1964) *''[[L'ultimo uomo della Terra]]'' (1964) *''[[Io la conoscevo bene]]'' (1965) *''[[La più grande storia mai raccontata]]'' (1965) *''[[La spia che venne dal freddo (film)|La spia che venne dal freddo]]'' (1965) *''[[Le cinque chiavi del terrore]]'' (1965) *''[[Saul e David]]'' (1965) *''[[Dracula, principe delle tenebre]]'' (1966) *''[[Grand Prix]]'' (1966) *''[[Nevada Smith]]'' (1966) *''[[Questa ragazza è di tutti]]'' (1966) *''[[Un uomo per tutte le stagioni]]'' (1966) *''[[La calda notte dell'ispettore Tibbs]]'' (1967) *''[[La collina degli stivali]]'' (1969) *''[[Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue]]'' (1969) *''[[Metti, una sera a cena]]'' (1969) *''[[Lo sbarco di Anzio]]'' (1968) *''[[Z - L'orgia del potere]]'' (1969) *''[[È ricca, la sposo e l'ammazzo]]'' (1971) *''[[Il furore della Cina colpisce ancora]]'' (1971) *''[[Il gatto a nove code]]'' (1971) *''[[4 mosche di velluto grigio]]'' (1971) *''[[Dalla Cina con furore]]'' (1972) *''[[Il padrino]]'' (1972) *''[[L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente]]'' (1972) *''[[Non si sevizia un paperino]]'' (1972) *''[[La stangata]]'' (1973) *''[[Papillon]]'' (1973) *''[[Il fantasma del palcoscenico]]'' (1974) *''[[Il padrino - Parte II]]'' (1974) *''[[Flic Story]]'' (1975) *''[[I tre giorni del Condor]]'' (1975) *''[[Il Corsaro Nero (film) |Il Corsaro Nero]]'' (1976) *''[[Tutti gli uomini del presidente]]'' (1976) *''[[Ridere per ridere]]'' (1977) *''[[Assassinio sul Nilo]]'' (1978) *''[[Capricorn One]]'' (1978) *''[[Il cacciatore]]'' (1978) *''[[Tornando a casa]]'' (1978) *''[[Zombi (film)|Zombi]]'' (1978) *''[[Brubaker]]'' (1980) *''[[The Elephant Man]]'' (1980) *''[[Fuga per la vittoria]]'' (1981) *''[[L'assoluzione]]'' (1981) *''[[Tootsie]]'' (1982) *''[[Il grande freddo]]'' (1983) *''[[C'era una volta in America]]'' (1984) *''[[Phenomena]]'' (1985) *''[[Dèmoni 2... L'incubo ritorna]]'' (1986) *''[[Figli di un dio minore]]'' (1986) *''[[L'inchiesta (film 1986)|L'inchiesta]]'' (1986) *''[[Rotta verso la Terra]]'' (1986) *''[[Chi ha incastrato Roger Rabbit]]'' (1988) *''[[Il presidio - Scena di un crimine]]'' (1988) *''[[Un pesce di nome Wanda]]'' (1988) *''[[Enrico V (film 1989)|Enrico V]]'' (1989) *''[[Indiana Jones e l'ultima crociata]]'' (1989) *''[[Star Trek V - L'ultima frontiera]]'' (1989) *''[[Dick Tracy (film 1990)|Dick Tracy]]'' (1990) *''[[Giorni di tuono]]'' (1990) *''[[Havana (film)|Havana]]'' (1990) *''[[Il padrino - Parte III]]'' (1990) *''[[Quei bravi ragazzi]]'' (1990) *''[[Fuoco assassino]]'' (1991) *''[[JFK - Un caso ancora aperto]]'' (1991) *''[[Dracula di Bram Stoker]]'' (1992) *''[[La morte ti fa bella]]'' (1992) *''[[Geronimo (film)|Geronimo]]'' (1993) *''[[Jurassic Park (film)|Jurassic Park]]'' (1993) *''[[Proposta indecente]]'' (1993) *''[[Quel che resta del giorno (film)|Quel che resta del giorno]]'' (1993) *''[[Cara, insopportabile Tess]]'' (1994) *''[[Cronisti d'assalto]]'' (1994) *''[[Forrest Gump]]'' (1994) *''[[Frankenstein di Mary Shelley]]'' (1994) *''[[Generazioni (film)|Generazioni]]'' (1994) *''[[Giacobbe (film)|Giacobbe]]'' (1994) *''[[Heat - La sfida]]'' (1995) *''[[Sabrina (film 1995)| Sabrina]]'' (1995) *''[[Il rompiscatole]]'' (1996) *''[[Mission: Impossible]]'' (1996) *''[[Il mondo perduto - Jurassic Park]]'' (1997) *''[[Deep Impact (film)|Deep Impact]]'' (1998) *''[[Vi presento Joe Black]]'' (1998) *''[[Wild Wild West]]'' (1999) *''[[Traffic]]'' (2000) *''[[Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco]]'' (2001) *''[[Spy Game]]'' (2001) *''[[Vanilla Sky]]'' (2001) *''[[Zoolander]]'' (2001) *''[[John Q]]'' (2002) *''[[Io, robot (film)|Io, robot]]'' (2004) *''[[Ocean's Twelve]]'' (2004) *''[[Starsky & Hutch (film)|Starsky & Hutch]]'' (2004) *''[[Derby in famiglia]]'' (2005) *''[[Hostel]]'' (2005) *''[[Il vento del perdono]]'' (2005) *''[[Thank You for Smoking]]'' (2005) *''[[Firewall - Accesso negato]]'' (2006) *''[[Il codice da Vinci]]'' (2006) {{div col end}} ====Film d'animazione==== *''[[Cars - Motori ruggenti]]'' (2006) ====Serie televisive==== *''[[Zorro (serie televisiva 1957)|Zorro]]'' (1957 - 1959) *''[[Attenti a quei due]]'' (1971) *''[[Ellery Queen (serie televisiva)|Ellery Queen]]'' (1975 - 1976) *''[[Starsky & Hutch]]'' (1975 - 1979) *''[[Sandokan (miniserie televisiva)|Sandokan ]]'' (1976) *''[[L'inchiesta (miniserie televisiva)|L'inchiesta]]'' (2007) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Barbetti, Cesare}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]] [[Categoria:Doppiatori italiani]] hshbjx3e8v8fk45ym72ircmgspon7rt Maurizio Merluzzo 0 171102 1356082 1341273 2024-12-14T14:17:29Z ~2024-28228 100903 Aggiunto aneddoto sul doppiaggio di Maurizio Merluzzo con fonte 1356082 wikitext text/x-wiki [[File:Maurizio Merluzzo - Lucca Comics & Games 2016.jpg|thumb|Maurizio Merluzzo nel 2016]] '''Maurizio Merluzzo''' (1986 – vivente), doppiatore e youtuber italiano. ==Citazioni di Maurizio Merluzzo== *Fondamentalmente io mi sono innamorato del doppiaggio nel momento in cui l'ho scoperto, avevo 7 anni. Per il semplice fatto che guardando i cartoni animati ho cominciato a riconoscere le voci, cioè riconoscevo che diverse voci erano di diversi cartoni animati e mi sono detto: cavolo, ma allora vuol dire che c'è qualcuno dietro che gli da la voce. Dunque a 7 anni ho deciso che da grande avrei fatto il cartone animato! Poi la cosa si è evoluta con la passione per la recitazione, per il cinema, per il teatro, perché comunque alla base del lavoro del doppiatore c'è una formazione attoriale. Diciamo che tutto è partito da lì.<ref>Dall'intervista di Simone Lelli, {{cita web|url=https://www.gamelegends.it/9514/intervista-maurizio-merluzzo|titolo=''Intervista a Maurizio Merluzzo!''|editore=''gamelegends.it''|data=19 marzo 2014}}.</ref> *Quando partecipo alle fiere sono sempre molto contento, perché è un ambiente a me molto familiare, che ho sempre frequentato sin da ragazzino, anche come [[cosplayer]]. Mi sento molto affine a chi partecipa alle Fiere del Fumetto perché sono passato anche io da lì, ho preso parte agli incontri con i doppiatori e i fumettisti, facendo domande e cercando di conoscere il loro lavoro. Mi piace quindi l'empatia che si crea con i ragazzi e il calore che mi trasmettono in ogni occasione.<ref>Dall'intervista di Rosella Maiorana, {{cita web|url=https://www.2duerighe.com/cinema/111235-maurizio-merluzzo-il-doppiaggio-e-studio-perseveranza-e-passione.html|titolo=''Maurizio Merluzzo: "Il doppiaggio è studio, perseveranza e passione"''|editore=''2duerighe.com''|data=10 giugno 2019}}.</ref> *Riguardo al diventare doppiatori io ne parlo spesso anche sul mio canale YouTube e dico che bisogna studiare. Cerco di far capire che si deve studiare, come in qualunque obiettivo che si abbia nella vita. In questo caso, lo studio della dizione e della recitazione, avere una formazione attoriale. Essere innanzitutto degli attori e poi applicare la propria arte alla tecnica del doppiaggio. Il doppiaggio è una tecnica che funziona bene quando si è anche degli attori, se no è parlare e basta.<ref>Dall'intervista di Teo Youssoufian, {{cita web|url=https://www.cinefacts.it/cinefacts-articolo-474/intervista-a-maurizio-merluzzo-voce-italiana-di-shazam.html|titolo=''Intervista a Maurizio Merluzzo, voce italiana di Shazam!''|editore=''cinefacts.it''|data=12 ottobre 2019}}.</ref> *Ogni tanto nascondo il mio motto “Bomba ragazzi” nei doppiaggi. Se guardi il film di Marmaduke su Netflix, dove doppio il cane, c’è una scena in cui salta dalla finestra per buttarsi in piscina e nel copione c’era scritto “Tuffo bomba”. Così abbiamo fatto un “Tuffo bomba, ragazzi”. C’è anche un altro caso in un anime, dove nell’ultima stagione il mio personaggio, ormai molto famoso, prende gli applausi del pubblico e dice: “Siete una bomba ragazzi”. Quindi ogni tanto nascondo questa frase qua e là, ovviamente con il consenso del direttore o di chi si occupa della produzione, ci mancherebbe altro. <ref>Dall'intervista di Antonello Santopaolo, ''[https://videogiochitalia.it/intervista-maurizio-merluzzo-doppiatore-voce-di-do-flamingo-garfield-jacob-frye-zachary-levi-knuckles-e-elvis Intervista a Maurizio Merluzzo, doppiatore, voce di Do Flamingo, Garfield, Ragnar, Jacob Frye, Zachary Levi, Knuckles, Elvis ed Emmerich Voss]'', ''videogiochitalia.it'', 11 dicembre 2024.</ref> ==Doppiaggio== ===Film=== *''[[La forza del perdono]]'' (2010) *''[[Sto pensando di finirla qui]]'' (2020) ===Film d'animazione=== *''[[Batman: Hush (film)]]'' (2019) ===Serie televisive=== *''[[Dream High]]'' (2011-2012) *''[[Vikings]]'' (2013-in corso) *''[[Chicago Med]]'' (2015-in corso) *''[[The Umbrella Academy (serie televisiva)|The Umbrella Academy]]'' (2019-in corso) ===Serie di animazione=== *''[[One Piece (anime)|One Piece]]'' (1999-in corso) *''[[Code Lyoko]]'' (2003-2007) *''[[Winx Club]]'' (2004-in corso) *''[[Hellsing Ultimate]]'' (2006) *''[[Naruto|Naruto: Shippuden]]'' (2007-2017) *''[[Special A]]'' (2008) ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Merluzzo, Maurizio}} [[Categoria:Doppiatori italiani]] [[Categoria:Youtuber italiani]] fzrcem3n1dgq69gqxinaba6ssxvq380 Luciano De Ambrosis 0 172007 1356187 1351148 2024-12-15T10:06:46Z Spinoziano 2297 /* Film */ 1356187 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Bambini ciguardano deambros.jpg|miniatura|Luciano De Ambrosis nel film ''[[I bambini ci guardano]]'' (1943)]] '''Luciano De Ambrosis''' (1937 – vivente), attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano. == Citazioni di Luciano De Ambrosis == *Se quel personaggio parla e non te ne accorgi, vuol dire che hai fatto bene, sei entrato dentro.<ref name= Brandi>Dall'intervista di Valerio Brandi, ''Daruma View'', 21 dicembre 2019. [https://www.youtube.com/watch?v=DvO4QCcHi-w Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref> *Sono forse uno degli ultimi rimasti dalla formazione del doppiaggio in Italia. Io sto in questo campo dalla formazione della prima C.D.C. che fu la prima cooperativa di doppiaggio, che è nata nel 1935, quindi qualche annetto fa. E li ho avuti tutti i colleghi, a parte colleghi del teatro italiano perché allora, per anche motivi economici, se eri iscritto a questa prima cooperativa che difendeva il doppiaggio diciamo così dalle... dalle società che prendevano in proprio. Ti chiamavano e ti sfruttavano. È stata formata questa C.D.C. che allora lì si è diciamo iscritto tutto il teatro. Allora non c'era niente. C'era solo la radio e c'era il teatro. Forme di spettacolo altro non c'erano. E quindi tutti quanti, per coprire dei buchi, si sono iscritti al doppiaggio. <ref name= Brandi/> *Tutti i personaggi che ho fatto, tutto sommato li ho amati. Un po' facevano anche parte anche del mio carattere, del modo di essere. Ho sempre cercato di entrare nello spirito del personaggio. E quindi, entrare dentro. Come si dice... dai l'anima.<ref name= Brandi/> ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Attore=== *''[[Cuore (film 1948)|Cuore]]'' (1948) ===Doppiatore=== ====Film==== {{div col|strette}} *''[[Cortigiana (film)|Cortigiana]]'' (1931) *''[[Giovane e innocente]]'' (1937) *''[[Dieci piccoli indiani (film 1945)|Dieci piccoli indiani]]'' (1945) *''[[Il mistero del carillon]]'' (1946) *''[[Il peccato di Lady Considine]]'' (1949) *''[[La più grande storia mai raccontata]]'' (1965) *''[[1000 dollari sul nero]]'' (1966) *''[[Quien sabe?]]'' (1966) *''[[Un uomo per tutte le stagioni]]'' (1966) *''[[Dio perdona... io no!]]'' (1967) *''[[Lo sbarco di Anzio]]'' (1968) *''[[Preparati la bara!]]'' (1968) *''[[La collina degli stivali]]'' (1969) *''[[Fellini Satyricon]]'' (1969) *''[[...continuavano a chiamarlo Trinità]]'' (1971) *''[[4 mosche di velluto grigio]]'' (1971) *''[[Il padrino]]'' (1972) *''[[Agente 007 - Vivi e lascia morire]]'' (1973) *''[[Anche gli angeli mangiano fagioli]]'' (1973) *''[[Il fantasma del palcoscenico]]'' (1974) *''[[Il padrino - Parte II]]'' (1974) *''[[Piedone a Hong Kong]]'' (1975) *''[[Ridere per ridere]]'' (1977) *''[[Capricorn One]]'' (1978) *''[[Il cacciatore]]'' (1978) *''[[Superman (film)|Superman]]'' (1978) *''[[Cannibal Holocaust]]'' (1979) *''[[Io sto con gli ippopotami]]'' (1979) *''[[Il piccolo Lord (film 1980)|Il piccolo Lord]]'' (1980) *''[[Poliziotto superpiù]]'' (1980) *''[[Superman II]]'' (1980) *''[[The Blues Brothers]]'' (1980) *''[[Cane e gatto (film)|Cane e gatto]]'' (1983) *''[[C'era una volta in America]]'' (1984) *''[[I bostoniani]]'' (1984) *''[[Rambo II - La vendetta]]'' (1985) *''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'' (1986) *''[[L'inchiesta (film 1986)|L'inchiesta]]'' (1986) *''[[Non aprite quella porta - Parte 2]]'' (1986) *''[[Rotta verso la Terra]]'' (1986) *''[[RoboCop (film 1987)|RoboCop]]'' (1987) *''[[Don Bosco (film 1988)|Don Bosco]]'' (1988) *''[[Rain Man - L'uomo della pioggia]]'' (1988) *''[[Nato il quattro luglio]]'' (1989) *''[[Tango & Cash]]'' (1989) *''[[Caccia a Ottobre Rosso]]'' (1990) *''[[Dick Tracy (film 1990)|Dick Tracy]]'' (1990) *''[[Misery non deve morire]]'' (1990) *''[[Cape Fear - Il promontorio della paura]]'' (1991) *''[[JFK - Un caso ancora aperto]]'' (1991) *''[[Terminator 2 - Il giorno del giudizio]]'' (1991) *''[[Cliffhanger - L'ultima sfida]]'' (1993) *''[[Impatto imminente]]'' (1993) *''[[Nel centro del mirino]]'' (1993) *''[[Proposta indecente]]'' (1993) *''[[Tombstone (film)|Tombstone]]'' (1993) *''[[Gli intrighi del potere - Nixon]]'' (1995) *''[[Heat - La sfida]]'' (1995) *''[[Il primo cavaliere]]'' (1995) *''[[Ragione e sentimento (film)|Ragione e sentimento]]'' (1995) *''[[Rocky V]]'' (1995) *''[[Seven]]'' (1995) *''[[Deep Impact (film)|Deep Impact]]'' (1998) *''[[Il giocatore - Rounders]]'' (1998) *''[[La maschera di Zorro]]'' (1998) *''[[Out of Sight]]'' (1998) *''[[Entrapment]]'' (1999) *''[[Giovanna d'Arco (film)|Giovanna d'Arco]]'' (1999) *''[[La nona porta]]'' (1999) *''[[Erin Brockovich - Forte come la verità]]'' (2000) *''[[Mission: Impossible II]]'' (2000) *''[[Scoprendo Forrester]]'' (2000) *''[[Snatch - Lo strappo]]'' (2000) *''[[Giuda (film 2001)|Giuda]]'' (2001) *''[[Gosford Park]]'' (2001) *''[[Moulin Rouge!]]'' (2001) *''[[Pearl Harbor (film)|Pearl Harbor]]'' (2001) *''[[Gangs of New York]]'' (2002) *''[[Spider-Man (film)|Spider-Man]]'' (2002) *''[[The Ring (film 2002)|The Ring]]'' (2002) *''[[Big Fish - Le storie di una vita incredibile]]'' (2003) *''[[Elf - Un elfo di nome Buddy]]'' (2003) *''[[Quel pazzo venerdì]]'' (2003) *''[[Secret Window]]'' (2004) *''[[Oliver Twist (film 2005)|Oliver Twist]]'' (2005) *''[[Red Eye]]'' (2005) *''[[V per Vendetta]]'' (2005) *''[[Il caso Thomas Crawford]]'' (2007) *''[[Onora il padre e la madre]]'' (2007) *''[[Rush Hour 3 - Missione Parigi]]'' (2007) *''[[The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo]]'' (2007) *''[[Agente Smart - Casino totale]]'' (2008) *''[[Frost/Nixon - Il duello]]'' (2008) *''[[Ultimatum alla Terra (film 2008)|Ultimatum alla Terra]]'' (2008) *''[[La papessa (film)|La papessa]]'' (2009) *''[[The Box (film 2009)|The Box]]'' (2009) *''[[Alice in Wonderland]]'' (2010) *''[[Fuori controllo]]'' (2010) *''[[La versione di Barney (film)|La versione di Barney]]'' (2010) *''[[Hugo Cabret]]'' (2011) *''[[Unknown - Senza identità]]'' (2011) *''[[Skyfall]]'' (2012) *''[[The Bourne Legacy]]'' (2012) *''[[Underworld - Il risveglio]]'' (2012) *''[[Star Wars: Il risveglio della Forza]]'' (2015) *''[[Disobedience]]'' (2017) *''[[The Equalizer 2 - Senza perdono]]'' (2018) *''[[Il processo ai Chicago 7]]'' (2020) {{div col end}} ====Film d'animazione==== *''[[Il libro della giungla (film 1967)|Il libro della giungla]]'' (1967) *''[[La collina dei conigli]]'' (1978) *''[[Giù per il tubo]]'' (2006) *''[[Big Hero 6 (film)|Big Hero 6]]'' (2014) ====Serie televisive==== *''[[Ellery Queen (serie televisiva)|Ellery Queen]]'' (1975-1976) *''[[Mosè (miniserie televisiva 1995)|Mosè]]'' (1995) *''[[Salomone (miniserie televisiva)|Salomone]]'' (1997) *''[[Jesus (miniserie televisiva)|Jesus]]'' (1999) *''[[Las Vegas (serie televisiva)|Las Vegas]]'' (2003-2008) *''[[San Pietro (miniserie televisiva)|San Pietro]]'' (2005) ==Voci correlate== *[[Massimo De Ambrosis]], figlio ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:De Ambrosis, Luciano}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]] [[Categoria:Doppiatori italiani]] exj0924xbgc53ey5h39efy0rzrw5heo Christian Slater 0 172855 1356060 1335300 2024-12-14T13:15:23Z ~2024-27547 100900 /* Serie televisive */ 1356060 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Christian Slater at the 64th Berlin International Film Festival, February 2014.jpg|miniatura|Christian Slater]] '''Christian Slater''' (1969 - vivente), attore statunitense. ==Citazioni di Christian Slater== *È un mondo selvaggio. Ci vuole una certa dose di rifiuto a volte solo per svegliarsi e superare la giornata. Ma cerchiamo di presentarci, facciamo del nostro meglio, facciamo il nostro lavoro e cerchiamo di non essere stronzi nel frattempo. Se ci riesci, allora sei in vantaggio. :'' It’s a wild world. It takes a certain amount of denial sometimes just to wake up and get through the day. But we try to show up, do our best, do our job, and try not to be an asshole in the process. If you can do that, then you’re ahead of the game.''<ref name=Simon>{{en}} Citato da Alex Simon, ''[http://thehollywoodinterview.blogspot.com/2008/09/christian-slater-hollywood-interview.html Christian Slater: The Hollywood Flasback Interview]'', ''TheHollywoodInterview.com'', 16 luglio 2015.</ref> *Mi stupisce ancora quando guardo alcuni dei film di cui ho fatto parte, e alcune delle persone con cui ho avuto modo di incontrare e lavorare. A volte guardo anche indietro e mi rendo conto che sono stato fortunato ad aver vissuto attraverso di loro e persino a sopravvivere, a volte. È certamente una testimonianza di tutto ciò che ho in me che ha quell'istinto. :''It still amazes me when I look at some of the films I’ve been a part of, and some of the people I’ve gotten to meet and work with. I also look back sometimes and realize that I was lucky to have lived through them and even to have survived them, at times. It’s certainly a testament to whatever I have in me that has that instinct.''<ref name=Simon/> *{{NDR|Su [[Sean Connery]]}} Sono cresciuto guardando i film di Bond e lavorare con lui a 16 anni {{NDR|ne ''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]''}} è stato come avere una master class in recitazione, vita, cose di ogni genere. È un professionista incredibile, un vero gentiluomo, un uomo. Inoltre non ha preso nessuna merda da nessuno. Si era guadagnato il diritto di essere quello che era, e le cose procedevano secondo il suo piano. Era preoccupato per ogni elemento e per come tutto era trattato sul set. :''I grew up watching the Bond movies, and working with him at 16 was like having a master class in acting, life, all sorts of things. He’s an incredible professional, a real gentleman, a man’s man. He also didn’t take any shit from anybody. He had earned his right to be who he was, and things moved along according to his plan. He was concerned about every element and how everything was treated on the set.''<ref name=Simon/> ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Attore=== ====Film==== {{div col|strette}} *''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'' (1986) *''[[Robin Hood - Principe dei ladri]]'' (1994) *''[[Intervista col vampiro (film)|Intervista col vampiro]]'' (1994) *''[[Nome in codice: Broken Arrow]]'' (1996) *''[[Una vita al massimo]]'' (1993) *''[[L'impero del crimine]]'' (1991) *''[[Nella mente del serial killer]]'' (2004) *''[[Bobby]]'' (2006) *''[[Jimmy Bobo - Bullet to the Head]]'' (2012) *''[[Nymphomaniac]]'' (2013) {{div col end}} ====Serie televisive==== *''[[Mr. Robot]]'' (2015 - 2019) Dexter original sin (2024) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Slater, Christian}} [[Categoria:Attori statunitensi]] 5qhkvjraif679mi6g0bp9o1htzwn85u 1356061 1356060 2024-12-14T13:16:03Z ~2024-27547 100900 /* Serie televisive */ 1356061 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Christian Slater at the 64th Berlin International Film Festival, February 2014.jpg|miniatura|Christian Slater]] '''Christian Slater''' (1969 - vivente), attore statunitense. ==Citazioni di Christian Slater== *È un mondo selvaggio. Ci vuole una certa dose di rifiuto a volte solo per svegliarsi e superare la giornata. Ma cerchiamo di presentarci, facciamo del nostro meglio, facciamo il nostro lavoro e cerchiamo di non essere stronzi nel frattempo. Se ci riesci, allora sei in vantaggio. :'' It’s a wild world. It takes a certain amount of denial sometimes just to wake up and get through the day. But we try to show up, do our best, do our job, and try not to be an asshole in the process. If you can do that, then you’re ahead of the game.''<ref name=Simon>{{en}} Citato da Alex Simon, ''[http://thehollywoodinterview.blogspot.com/2008/09/christian-slater-hollywood-interview.html Christian Slater: The Hollywood Flasback Interview]'', ''TheHollywoodInterview.com'', 16 luglio 2015.</ref> *Mi stupisce ancora quando guardo alcuni dei film di cui ho fatto parte, e alcune delle persone con cui ho avuto modo di incontrare e lavorare. A volte guardo anche indietro e mi rendo conto che sono stato fortunato ad aver vissuto attraverso di loro e persino a sopravvivere, a volte. È certamente una testimonianza di tutto ciò che ho in me che ha quell'istinto. :''It still amazes me when I look at some of the films I’ve been a part of, and some of the people I’ve gotten to meet and work with. I also look back sometimes and realize that I was lucky to have lived through them and even to have survived them, at times. It’s certainly a testament to whatever I have in me that has that instinct.''<ref name=Simon/> *{{NDR|Su [[Sean Connery]]}} Sono cresciuto guardando i film di Bond e lavorare con lui a 16 anni {{NDR|ne ''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]''}} è stato come avere una master class in recitazione, vita, cose di ogni genere. È un professionista incredibile, un vero gentiluomo, un uomo. Inoltre non ha preso nessuna merda da nessuno. Si era guadagnato il diritto di essere quello che era, e le cose procedevano secondo il suo piano. Era preoccupato per ogni elemento e per come tutto era trattato sul set. :''I grew up watching the Bond movies, and working with him at 16 was like having a master class in acting, life, all sorts of things. He’s an incredible professional, a real gentleman, a man’s man. He also didn’t take any shit from anybody. He had earned his right to be who he was, and things moved along according to his plan. He was concerned about every element and how everything was treated on the set.''<ref name=Simon/> ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Attore=== ====Film==== {{div col|strette}} *''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'' (1986) *''[[Robin Hood - Principe dei ladri]]'' (1994) *''[[Intervista col vampiro (film)|Intervista col vampiro]]'' (1994) *''[[Nome in codice: Broken Arrow]]'' (1996) *''[[Una vita al massimo]]'' (1993) *''[[L'impero del crimine]]'' (1991) *''[[Nella mente del serial killer]]'' (2004) *''[[Bobby]]'' (2006) *''[[Jimmy Bobo - Bullet to the Head]]'' (2012) *''[[Nymphomaniac]]'' (2013) {{div col end}} ====Serie televisive==== *''[[Mr. Robot]]'' (2015 - 2019) * Dexter original sin (2024) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Slater, Christian}} [[Categoria:Attori statunitensi]] 8176o0skgvhqnio642tpqgsq8deus6g 1356062 1356061 2024-12-14T13:23:26Z Udiki 86035 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/~2024-27547|~2024-27547]] ([[User talk:~2024-27547|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:IrsY|IrsY]] 1335300 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Christian Slater at the 64th Berlin International Film Festival, February 2014.jpg|miniatura|Christian Slater]] '''Christian Slater''' (1969 - vivente), attore statunitense. ==Citazioni di Christian Slater== *È un mondo selvaggio. Ci vuole una certa dose di rifiuto a volte solo per svegliarsi e superare la giornata. Ma cerchiamo di presentarci, facciamo del nostro meglio, facciamo il nostro lavoro e cerchiamo di non essere stronzi nel frattempo. Se ci riesci, allora sei in vantaggio. :'' It’s a wild world. It takes a certain amount of denial sometimes just to wake up and get through the day. But we try to show up, do our best, do our job, and try not to be an asshole in the process. If you can do that, then you’re ahead of the game.''<ref name=Simon>{{en}} Citato da Alex Simon, ''[http://thehollywoodinterview.blogspot.com/2008/09/christian-slater-hollywood-interview.html Christian Slater: The Hollywood Flasback Interview]'', ''TheHollywoodInterview.com'', 16 luglio 2015.</ref> *Mi stupisce ancora quando guardo alcuni dei film di cui ho fatto parte, e alcune delle persone con cui ho avuto modo di incontrare e lavorare. A volte guardo anche indietro e mi rendo conto che sono stato fortunato ad aver vissuto attraverso di loro e persino a sopravvivere, a volte. È certamente una testimonianza di tutto ciò che ho in me che ha quell'istinto. :''It still amazes me when I look at some of the films I’ve been a part of, and some of the people I’ve gotten to meet and work with. I also look back sometimes and realize that I was lucky to have lived through them and even to have survived them, at times. It’s certainly a testament to whatever I have in me that has that instinct.''<ref name=Simon/> *{{NDR|Su [[Sean Connery]]}} Sono cresciuto guardando i film di Bond e lavorare con lui a 16 anni {{NDR|ne ''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]''}} è stato come avere una master class in recitazione, vita, cose di ogni genere. È un professionista incredibile, un vero gentiluomo, un uomo. Inoltre non ha preso nessuna merda da nessuno. Si era guadagnato il diritto di essere quello che era, e le cose procedevano secondo il suo piano. Era preoccupato per ogni elemento e per come tutto era trattato sul set. :''I grew up watching the Bond movies, and working with him at 16 was like having a master class in acting, life, all sorts of things. He’s an incredible professional, a real gentleman, a man’s man. He also didn’t take any shit from anybody. He had earned his right to be who he was, and things moved along according to his plan. He was concerned about every element and how everything was treated on the set.''<ref name=Simon/> ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Attore=== ====Film==== {{div col|strette}} *''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'' (1986) *''[[Robin Hood - Principe dei ladri]]'' (1994) *''[[Intervista col vampiro (film)|Intervista col vampiro]]'' (1994) *''[[Nome in codice: Broken Arrow]]'' (1996) *''[[Una vita al massimo]]'' (1993) *''[[L'impero del crimine]]'' (1991) *''[[Nella mente del serial killer]]'' (2004) *''[[Bobby]]'' (2006) *''[[Jimmy Bobo - Bullet to the Head]]'' (2012) *''[[Nymphomaniac]]'' (2013) {{div col end}} ====Serie televisive==== *''[[Mr. Robot]]'' (2015 - 2019) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Slater, Christian}} [[Categoria:Attori statunitensi]] lxvry8xjylx2pp00u0z723h5sg6cug6 Soldado 0 180792 1356107 1295122 2024-12-14T17:33:31Z ~2024-11640 100339 /* Dialoghi */ 1356107 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano = Soldado |titolooriginale = Sicario: Day of the Soldado |immagine= Baja (3169799114).jpg |didascalia= |paese = Stati Uniti d'America |anno = 2018 |genere = azione, thriller, drammatico |regista = [[Stefano Sollima]] |soggetto= |sceneggiatore= [[Taylor Sheridan]] |produttore= [[Basil Iwanyk]], [[Thad Luckinbill]], [[Trent Luckinbill]], [[Erica Lee]], [[Molly Smith]] |attori = * [[Benicio del Toro]]: Alejandro Gillick * [[Josh Brolin]]: Matt Graver * [[Isabela Moner]]: Isabela Reyes * [[Jeffrey Donovan]]: Steve Forsing * [[Manuel Garcia-Rulfo]]: Gallo * [[Elijah Rodriguez]]: Miguel Hernandez * [[David Castañeda]]: Hector * [[Catherine Keener]]: Cynthia Foards * [[Matthew Modine]]: James Ridley * [[Shea Whigham]]: Andy Wheeldon * [[Bruno Bichir]]: Angel * [[Jake Picking]]: Shawn * [[Ian Bohen]]: Carson Wills * [[Raoul Trujillo]]: Rafael * [[Christopher Heyerdahl]]: Preside Deats * [[Sherman Allen]]: Gen. Arno Mccollough * [[Graham Beckel]]: Dale Hammonds |doppiatori italiani = * [[Massimo Corvo]]: Alejandro Gillick * [[Fabrizio Pucci]]: Matt Graver * [[Emanuela Ionica]]: Isabela Reyes * [[Riccardo Scarafoni]]: Steve Forsing * [[Fabio Boccanera]]: Gallo * [[Riccardo Suarez]]: Miguel Hernandez * [[Flavio Aquilone]]: Hector * [[Laura Romano]]: Cynthia Foards * [[Massimo De Ambrosis]]: James Ridley * [[Andrea Lavagnino]]: Andy Wheeldon * [[Marco Mete]]: Rafael * [[Roberto Certomà]]: Preside Deats * [[Franco Zucca]]: Gen. Arno Mccollough |note= }} '''''Soldado''''', film del 2018 con [[Benicio del Toro]] e [[Josh Brolin]], regia di [[Stefano Sollima]], sequel di ''[[Sicario (film 2015)|Sicario]]'' del 2015. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} Ogni anno migliaia di persone vengono fatte passare clandestinamente attraverso il confine tra Messico e Stati Uniti dietro pagamento di denaro. La frontiera è controllata dai cartelli messicani. ('''Testo in sovrimpressione''') ==Frasi== *Pensi voglia farti il waterboarding, Bashiir? Il waterboarding serve quando non possiamo torturare. Siamo in Africa. Posso fare quel cazzo che mi pare qui. Risponderai a tutte le domande che ti farò, senza che io ti torca un capello. Vuoi sapere perché? Perché, se non lo fai, ordino un bombardamento aereo su casa tua. ('''Matt''') *Hai una famiglia numerosa, Bashiir, un sacco di fratelli. Dovevi scegliere un altro tipo di lavoro. Posso continuare in eterno {{NDR|bombardare con i droni i suoi familiari}} ma prima o poi beccherò il fratello senza il quale non puoi vivere. È una promessa. ('''Matt''') *I territori dei cartelli sono abbastanza stabili al momento, ma come abbiamo imparato in Iraq, colpire i nemici è di gran lunga più facile se sono in guerra fra loro. ('''Dale''') *Non farei fuori il capo di un cartello. Invece di un cartello, ne avreste 50. E ammazzare il re non scatena una guerra, la fa finire. ('''Matt''') *Quelli sono pecore, trattali da pecore. ('''Hector''') ==Dialoghi== *'''Bashiir''': Tu stai bluffando.<br/>'''Matt''': No.<br/>'''Bashiir''': Sei americano. Hai troppe regole.<br/>'''Matt''': Niente regole oggi, Bashiir, solo ordini. *'''Chyntia''': Dovresti investire di più in crema solare, Matt.<br/>'''Matt''': Se faceste guerre in posti più nuvolosi non servirebbe. *'''Gen. Arno Mccollough''': Secondo lei qual è la merce più preziosa che i cartelli portano oltre il confine?<br/>'''Matt''': Vent'anni fa era la cocaina. Oggi direi che sono le persone. Una risorsa che non devono coltivare o trasformare. E se non ce la fanno a passare, pagano per riprovarci al triplo del prezzo di un chilo. *'''James Ridley''': Come definirebbe il ​​terrorismo, signor Graver?<br/>'''Matt''': Questo è il suo lavoro, signore.<br/>'''James Ridley''': L'attuale definizione è: "Individuo o gruppo che usa la violenza per raggiungere un obiettivo politico". Questo Governo è convinto che i cartelli rientrino in questa definizione. *'''Matt''': Se volete scatenare una guerra, rapite il principe e il re la scatena per voi. <br/>'''James Ridley''': Faceva cose di questo genere in Medio Oriente? Crede che questa tattica funzioni anche qui?<br/>'''Matt''': Se vuole che funzioni. *'''Matt''': Meglio essere chiari. Se volete andare fino in fondo, allora dovrò... sporcarmi.<br/>'''James Ridley''': È esattamente per questo che è qui. *'''Matt''': Niente regole questa volta. Ti lasciamo libero.<br/>'''Alejandro''': Quanto libero?<br/>'''Matt''': Carlos Reyes. Libertà sufficiente? È la tua occasione di vendicarti della tua famiglia. Ci aiuterai a scatenare una guerra.<br/>'''Alejandro''': Contro chi?<br/>'''Matt''': Contro tutti. *'''Matt''': Oggi è perfetto per una gita.<br/>'''Steve''': Aah, fantastica. Sole splendente, armi di grosso calibro. Adoro le scampagnate. *'''Matt''': Non avevo alternative, Chyntia. Volevi l'Afghanistan? Ora ce l'hai!<br/>'''Chyntia''': Questo non è l'Afghanistan, questi sono i nostri cazzo di vicini! Ci sono 54 milioni di americani che hanno dei parenti lì, e adesso se ne stanno tutti seduti a guardare immagini di agenti messicani uccisi su Fox News.<br/>'''Matt''': La polizia ci ha teso quella trappola, noi non abbiamo avuto scelta, sono loro che ci hanno attaccato!<br/>'''Chyntia''': Non ha importanza, il presidente non ha fegato. L'ha annullata.<br/>'''Matt''': Che hai detto?<br/>'''Chyntia''': L'operazione è annullata. <br/>'''Matt''': Io ho fatto il mio lavoro, ora fai il tuo: metti a sedere quel vigliacco bastardo e poi spiegagli bene che da queste parti è così che vinciamo! <br/>'''Chyntia''': A lui non preoccupa affatto vincere, a lui preoccupa subire un cazzo di Impeachment! Perché tu ha fatto fuori una ventina di poliziotti messicani! <br/>'''Matt''': Che lavoravano per Reyes! Mettigliela così, fai il tuo lavoro. Questo rafforza la nostra posizione.<br/>'''Chyntia''': Non ce l'abbiamo una posizione, perché noi lì non ci dovremmo essere. Il tuo obbiettivo era scatenare una guerra con i Cartelli, non con il governo messicano. Mi hai capito, Matt?<br/>'''Matt''': Sai, è per questo che non cambia mai niente.<br/>'''Chyntia''': Secondo te l'obbiettivo è cambiare? Fai questo lavoro da troppo tempo per crederci. *'''Isabela''': Io lo so chi sei. Sei l'avvocato a cui hanno ucciso la famiglia.<br/>'''Alejandro''': Non "hanno".<br/>'''Isabela''': Mio padre. *'''Alejandro''': Se qualcuno ti chiede chi sono, mi hai conosciuto stasera e mi hai dato 500 dollari per fingere di essere tuo padre. <br/>'''Isabela''': E perché invece non diciamo che sei mio padre?<br/>'''Alejandro''': Perché le tue bugie saranno diverse dalle mie. E adesso abbiamo la stessa bugia. ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Così vuoi diventare un sicario? Parliamo del tuo futuro... ('''Alejandro''') ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film d'azione drammatici‎]] [[Categoria:Film thriller]] ll0rl12370u6vckzo3wy29agfv3dfo1 1356108 1356107 2024-12-14T17:43:23Z Udiki 86035 Annullata la modifica [[Special:Diff/1356107|1356107]] di [[Special:Contributions/~2024-11640|~2024-11640]] ([[User talk:~2024-11640|discussione]]) chi è bannato non può più partecipare a questo progetto, non è uno scherzo 1356108 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano = Soldado |titolooriginale = Sicario: Day of the Soldado |immagine= Baja (3169799114).jpg |didascalia= |paese = Stati Uniti d'America |anno = 2018 |genere = azione, thriller, drammatico |regista = [[Stefano Sollima]] |soggetto= |sceneggiatore= [[Taylor Sheridan]] |produttore= [[Basil Iwanyk]], [[Thad Luckinbill]], [[Trent Luckinbill]], [[Erica Lee]], [[Molly Smith]] |attori = * [[Benicio del Toro]]: Alejandro Gillick * [[Josh Brolin]]: Matt Graver * [[Isabela Moner]]: Isabela Reyes * [[Jeffrey Donovan]]: Steve Forsing * [[Manuel Garcia-Rulfo]]: Gallo * [[Elijah Rodriguez]]: Miguel Hernandez * [[David Castañeda]]: Hector * [[Catherine Keener]]: Cynthia Foards * [[Matthew Modine]]: James Ridley * [[Shea Whigham]]: Andy Wheeldon * [[Bruno Bichir]]: Angel * [[Jake Picking]]: Shawn * [[Ian Bohen]]: Carson Wills * [[Raoul Trujillo]]: Rafael * [[Christopher Heyerdahl]]: Preside Deats * [[Sherman Allen]]: Gen. Arno Mccollough * [[Graham Beckel]]: Dale Hammonds |doppiatori italiani = * [[Massimo Corvo]]: Alejandro Gillick * [[Fabrizio Pucci]]: Matt Graver * [[Emanuela Ionica]]: Isabela Reyes * [[Riccardo Scarafoni]]: Steve Forsing * [[Fabio Boccanera]]: Gallo * [[Riccardo Suarez]]: Miguel Hernandez * [[Flavio Aquilone]]: Hector * [[Laura Romano]]: Cynthia Foards * [[Massimo De Ambrosis]]: James Ridley * [[Andrea Lavagnino]]: Andy Wheeldon * [[Marco Mete]]: Rafael * [[Roberto Certomà]]: Preside Deats * [[Franco Zucca]]: Gen. Arno Mccollough |note= }} '''''Soldado''''', film del 2018 con [[Benicio del Toro]] e [[Josh Brolin]], regia di [[Stefano Sollima]], sequel di ''[[Sicario (film 2015)|Sicario]]'' del 2015. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} Ogni anno migliaia di persone vengono fatte passare clandestinamente attraverso il confine tra Messico e Stati Uniti dietro pagamento di denaro. La frontiera è controllata dai cartelli messicani. ('''Testo in sovrimpressione''') ==Frasi== *Pensi voglia farti il waterboarding, Bashiir? Il waterboarding serve quando non possiamo torturare. Siamo in Africa. Posso fare quel cazzo che mi pare qui. Risponderai a tutte le domande che ti farò, senza che io ti torca un capello. Vuoi sapere perché? Perché, se non lo fai, ordino un bombardamento aereo su casa tua. ('''Matt''') *Hai una famiglia numerosa, Bashiir, un sacco di fratelli. Dovevi scegliere un altro tipo di lavoro. Posso continuare in eterno {{NDR|bombardare con i droni i suoi familiari}} ma prima o poi beccherò il fratello senza il quale non puoi vivere. È una promessa. ('''Matt''') *I territori dei cartelli sono abbastanza stabili al momento, ma come abbiamo imparato in Iraq, colpire i nemici è di gran lunga più facile se sono in guerra fra loro. ('''Dale''') *Non farei fuori il capo di un cartello. Invece di un cartello, ne avreste 50. E ammazzare il re non scatena una guerra, la fa finire. ('''Matt''') *Quelli sono pecore, trattali da pecore. ('''Hector''') ==Dialoghi== *'''Bashiir''': Tu stai bluffando.<br/>'''Matt''': No.<br/>'''Bashiir''': Sei americano. Hai troppe regole.<br/>'''Matt''': Niente regole oggi, Bashiir, solo ordini. *'''Chyntia''': Dovresti investire di più in crema solare, Matt.<br/>'''Matt''': Se faceste guerre in posti più nuvolosi non servirebbe. *'''Gen. Arno Mccollough''': Secondo lei qual è la merce più preziosa che i cartelli portano oltre il confine?<br/>'''Matt''': Vent'anni fa era la cocaina. Oggi direi che sono le persone. Una risorsa che non devono coltivare o trasformare. E se non ce la fanno a passare, pagano per riprovarci al triplo del prezzo di un chilo. *'''James Ridley''': Come definirebbe il ​​terrorismo, signor Graver?<br/>'''Matt''': Questo è il suo lavoro, signore.<br/>'''James Ridley''': L'attuale definizione è: "Individuo o gruppo che usa la violenza per raggiungere un obiettivo politico". Questo Governo è convinto che i cartelli rientrino in questa definizione. *'''Matt''': Meglio essere chiari. Se volete andare fino in fondo, allora dovrò... sporcarmi.<br/>'''James Ridley''': È esattamente per questo che è qui. *'''Matt''': Niente regole questa volta. Ti lasciamo libero.<br/>'''Alejandro''': Quanto libero?<br/>'''Matt''': Carlos Reyes. Libertà sufficiente? È la tua occasione di vendicarti della tua famiglia. Ci aiuterai a scatenare una guerra.<br/>'''Alejandro''': Contro chi?<br/>'''Matt''': Contro tutti. *'''Matt''': Oggi è perfetto per una gita.<br/>'''Steve''': Aah, fantastica. Sole splendente, armi di grosso calibro. Adoro le scampagnate. *'''Matt''': Non avevo alternative, Chyntia. Volevi l'Afghanistan? Ora ce l'hai!<br/>'''Chyntia''': Questo non è l'Afghanistan, questi sono i nostri cazzo di vicini! Ci sono 54 milioni di americani che hanno dei parenti lì, e adesso se ne stanno tutti seduti a guardare immagini di agenti messicani uccisi su Fox News.<br/>'''Matt''': La polizia ci ha teso quella trappola, noi non abbiamo avuto scelta, sono loro che ci hanno attaccato!<br/>'''Chyntia''': Non ha importanza, il presidente non ha fegato. L'ha annullata.<br/>'''Matt''': Che hai detto?<br/>'''Chyntia''': L'operazione è annullata. <br/>'''Matt''': Io ho fatto il mio lavoro, ora fai il tuo: metti a sedere quel vigliacco bastardo e poi spiegagli bene che da queste parti è così che vinciamo! <br/>'''Chyntia''': A lui non preoccupa affatto vincere, a lui preoccupa subire un cazzo di Impeachment! Perché tu ha fatto fuori una ventina di poliziotti messicani! <br/>'''Matt''': Che lavoravano per Reyes! Mettigliela così, fai il tuo lavoro. Questo rafforza la nostra posizione.<br/>'''Chyntia''': Non ce l'abbiamo una posizione, perché noi lì non ci dovremmo essere. Il tuo obbiettivo era scatenare una guerra con i Cartelli, non con il governo messicano. Mi hai capito, Matt?<br/>'''Matt''': Sai, è per questo che non cambia mai niente.<br/>'''Chyntia''': Secondo te l'obbiettivo è cambiare? Fai questo lavoro da troppo tempo per crederci. *'''Isabela''': Io lo so chi sei. Sei l'avvocato a cui hanno ucciso la famiglia.<br/>'''Alejandro''': Non "hanno".<br/>'''Isabela''': Mio padre. *'''Alejandro''': Se qualcuno ti chiede chi sono, mi hai conosciuto stasera e mi hai dato 500 dollari per fingere di essere tuo padre. <br/>'''Isabela''': E perché invece non diciamo che sei mio padre?<br/>'''Alejandro''': Perché le tue bugie saranno diverse dalle mie. E adesso abbiamo la stessa bugia. ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Così vuoi diventare un sicario? Parliamo del tuo futuro... 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Sappiamo bene che le donne sono molto coraggiose e sanno combattere da vere guerriere.<ref>Dall'intervista di Beatrice Villa, ''[https://www.tunue.com/qui-ce-tutto-il-mondo-intervista-ad-angela-carini-campionessa-di-pugilato/ "Qui c'è tutto il mondo" – intervista ad Angela Carini, campionessa di pugilato]'', ''tunue.com'', 6 ottobre 2020.</ref> *Sì lui {{NDR|il padre}} è il mio eroe. È un poliziotto, vittima di un incidente in servizio e costretto sulla sedia a rotelle. Sono molto legata a lui, mi ha insegnato che nella vita non bisogna mai arrendersi. E quando sono sul ring e la situazione si fa difficile, sento il suo esempio, non mi arrendo mai. Quando è rimasto paralizzato io avevo solo due anni, sono cresciuta sulle sue gambe, non mi ha mai fatto mancare niente. Non l'ho mai visto come un papà diverso dagli altri, la sedia su cui lui è seduto non ci ha mai divisi, anzi. Ancora oggi lo guardo con occhi da innamorata.<ref name="Leccardi">Dall'intervista di Ilaria Leccardi, ''[https://www.odiarenoneunosport.it/2020/03/27/angela-carini/ Il pugilato mi ha fatto diventare la donna che sono. I Giochi di Tokyo slittati al 2021? L’obiettivo medaglia resta lo stesso.]'', ''odiarenoneunosport.it'', 27 marzo 2020.</ref> *[…] sono stata testimone – sia sui social sia nella vita reale – di situazioni di razzismo, cattiverie, gelosie. E non posso che pensare che le persone razziste siano ignoranti. Chi ancora compie atti di razzismo non ha neanche bisogno di essere descritto, è inqualificabile. Così come chi compie atti di bullismo. Una persona che diventa vittima di queste azioni non significa che sia debole. La persona veramente debole è colei che compie attacchi di bullismo per sentirsi forte, perché non ha altre forme per emergere.<ref name="Leccardi"/> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Carini, Angela}} [[Categoria:Pugili italiani]] s2473yc9fd9ddhg4ij7g242gjb5ivz1 Serge Gainsbourg 0 187823 1356091 1175770 2024-12-14T14:56:10Z Ibisco 49387 /* Voci correlate */ + 1 1356091 wikitext text/x-wiki [[File:Serge Gainsbourg par Claude Truong-Ngoc 1981.jpg|thumb|280px|Serge Gainsbourg nel 1981]] '''Serge Gainsbourg''', anche noto come '''Julien Grix''' (o '''Julien Gris'''), pseudonimo di '''Lucien Ginsburg''' (1928 – 1991), cantautore, attore, regista, compositore e paroliere russo di origini ucraine naturalizzato francese. ==Citazioni su Serge Gainsbourg== ===[[Jane Birkin]]=== *Serge è stato il mio ’68, ci siamo conosciuti proprio quell’anno e ha cambiato per sempre la mia vita, a partire dal mio modo di percepire me stessa. *Quando ero ragazzina è stato un vero problema per me il fatto di essermi sviluppata molto tardi, assomigliavo a un maschio e non la vivevo molto serenamente, ma quando ho incontrato Serge a un certo punto lui mi ha confessato di aver paura dei grandi seni e che sognava una donna che somigliasse a un ragazzo, che quando era studente aveva perfino fatto un disegno di una donna che mi rassomigliava tanto e che gli pareva fosse come una premonizione del nostro incontro. Io all’inizio pensavo che scherzasse, d’altronde era stato con [[Brigitte Bardot]], per cui non doveva aver avuto proprio tutta questa paura delle donne con un gran seno! *Quello che ha fatto Serge è stato non smettere mai di ribadirmi quanto io fossi di ispirazione per lui, da ''Melody Nelson'' al film di ''Je t’aime moi non plus''. Sia chiaro: non è stato lui a legittimarmi come donna, ci mancherebbe, ma ho imparato, amandolo ed essendo amata da lui, ad avere un diverso rapporto con il mio corpo e in generale con tutte le paure della mia adolescenza, che sono sparite definitivamente dalla mia vita con l’arrivo di Serge e non sono mai più tornate. Anche questo può fare il vero amore. ==Voci correlate== *[[Brigitte Bardot]] *[[Jane Birkin]] *[[Charlotte Gainsbourg]], figlia *[[Caroline Paulus]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Gainsburg, Serge}} [[Categoria:Attori francesi]] [[Categoria:Attori russi]] [[Categoria:Attori ucraini]] [[Categoria:Cantautori francesi]] [[Categoria:Cantautori russi]] [[Categoria:Compositori francesi]] [[Categoria:Compositori russi]] [[Categoria:Parolieri]] [[Categoria:Registi francesi]] [[Categoria:Registi russi]] rvlexv7nfoyar83g16czthzpedt1l5i Utente:Protostellare 2 189822 1356154 1312909 2024-12-14T22:50:19Z Protostellare 88598 potatura 1356154 wikitext text/x-wiki '''Questo utente''' ha inserito citazioni da canzoni. Per altre informazioni su '''questo utente''' vedere [https://it.m.wikipedia.org/wiki/Utente:Protostellare la sua pagina su Wikipedia]. [[Utente:Protostellare/Cose_mie|pt]] [https://xtools.wmflabs.org/ec/it.wikiquote.org/Protostellare tools] oaqveq3i3jh4belr1y8gqpldlzf9iby Boris Abramovič Berezovskij 0 192149 1356084 1336954 2024-12-14T14:18:46Z Mariomassone 17056 /* Aleksandr Goldfarb */ 1356084 wikitext text/x-wiki [[File:Boris Berezovsky.jpg|thumb|Boris Berezovskij]] '''Boris Abramovič Berezovskij''' (1946 – 2013), imprenditore, politico e matematico russo. ==Citazioni di Boris Berezovskij== *Dobbiamo usare la forza per cambiare questo regime. Questo significa che io invoco l'uso della forza per ricreare un regime costituzionale. [...] Sono a favore di un'azione contro Putin ma non incito alla violenza.<ref>Citato in ''[https://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/04_Aprile/14/Berezovskij_Putin_colpo_di_stato.html Berezovskij contro Putin «Serve un colpo di stato»]'', ''Corriere.it'', 14 aprile 2007.</ref> *Non c' è nulla di casuale nella guerra di spie che si è scatenata a Londra. E soltanto degli sciocchi possono credere che questa possa avere degli sbocchi diplomatici. Mi dicono che Medvedev abbia fatto spallucce quando Brown si è lamentato a Tokyo del numero di spie russe a Londra. Perché la verità è che Mosca conosce un solo linguaggio, quello della supremazia, e sta giocando una partita decisiva per affermare la sua egemonia. Questa partita ha due priorità strategiche: il controllo delle fonti di approvvigionamento energetico, gas e petrolio, e la protezione degli immensi capitali russi che ogni giorno muove la finanza londinese. È una lotta tra democrazia e totalitarismo. Tra Capitale di mercato e Capitale criminale.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/11/la-guerra-sporca-tra-londra-mosca.html La guerra sporca tra Londra e Mosca]'', ''La Repubblica'', 11 luglio 2008.</ref> *Ho cambiato molte delle opinioni che mi ero formato. Anche su me stesso. E su che cosa siano la Russia e l'Occidente. Mi ero fatto un'immagine idealizzata della possibilità di costruire una Russia democratica. E avevo una concezione idealistica della democrazia al centro dell'Europa. Ho sottovalutato l'inerzia della Russia e ho sopravvalutato l'Occidente. È successo in modo graduale. Ho cambiato l'idea che mi ero fatto del cammino della Russia... Non dovevo andarmene.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/25/ho-perso-il-senso-della-vita-mi.html Ho perso il senso della vita mi, manca la mia Russia]'', ''la Repubblica'', 25 marzo 2013.</ref> {{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/01/29/mosca-le-bombe-dei-servizi.html Mosca, le bombe dei Servizi]''|Intervista di Carlo Bonini sulle [[bombe nei palazzi in Russia]], ''La Repubblica'', 29 gennaio 2002|h=4}} *Dietro le bombe di Mosca dell'estate del 1999, c'è la mano dell'Fsb, il servizio segreto del Cremlino. Furono loro a seminare morte e terrore tra poveri innocenti. Dei russi hanno fatto strage della propria gente per calcolo politico. Serviva un cumulo di cadaveri con cui accendere l'odio per i ceceni e scatenare una guerra che trasformasse Vladimir Putin, un signor nessuno, in un leader riconosciuto e rispettato. Per molto, troppo tempo, ho scacciato questo pensiero come un incubo. *C'è un vecchio proverbio russo che dice: se devi sputare in faccia al nemico, non puoi riempirti la bocca di merda. *So cosa significa fare un lavoro da professionisti, ma gli assassini dell'Fsb hanno lavorato male. Molto male. Perché il 23 settembre, sorpresi dall'intervento della Milizia a Riazan, dalla scoperta del numero di targa dell'auto a bordo della quale viaggiavano i sacchi esplosivi, devono ammettere che quella bomba è roba loro. [[Nikolaj Patrušev|Patrushev]], il direttore dell'Fsb, spiega che si trattava di un'esercitazione per verificare la prontezza della risposta. Ma si può dire una cosa del genere? Se Alexei non avesse visto? Se la Milizia non fosse arrivata? È evidente che Patrushev temeva che qualcuno collegasse Riazan a Mosca. Noi ci siamo riusciti. Litvinenko ci è riuscito. *Non sono un giudice ma ora ho le prove che Patrushev ha ordinato le stragi, l'Fsb le ha eseguite. Presto scoprirò chi ha dato l'ordine a Patrushev, perché nessuno mi convincerà che un debole come lui abbia deciso di sua spontanea iniziativa. Putin? Forse. Comunque andrò avanti. E non mi importa il prezzo. Possono anche ammazzarmi. Far saltare in aria questo ufficio per chi ha fatto saltare in aria un quartiere di Mosca è uno scherzo. Uccidermi però non servirà più. {{Int|Da ''[https://www.feltrinellieditore.it/news/2003/11/04/enrico-franceschini-cosi-putin-distrugge-la-democrazia-e-inganna-voi-occidentali-2247/ «Così Putin distrugge la democrazia e inganna voi occidentali»]''|Intervista di [[Enrico Franceschini]], ''Feltrinellieditore.it'', 4 novembre 2003|h=4}} *Il presidente russo è un imbroglione, un bandito. Ma io non ho perso del tutto la speranza. Ho sempre pensato che sarebbe durato poco, a questo punto è durato anche troppo. *Prima il presidente ha tappato la bocca al potere politico, poi ai mass media e ora sta completando l'opera con il grande business. L'obiettivo è abbattere ogni sembianza di democrazia in Russia e ricostituire un regime autoritario, saldamente tenuto in mano dai suoi ex-colleghi del Kgb. *Putin è un truffatore, che ha cercato di imbrogliare l'Occidente e in buona parte ci è riuscito. Sia perché l'Occidente capisce poco della Russia odierna, forse con l'eccezione di voi italiani, che avendo una specie di regime in casa comprendete meglio come un sistema autoritario possa mascherarsi da democrazia. Sia perchè a molti paesi occidentali fa comodo una Russia in mano a un bandito. *L'Occidente, in primo luogo l'America, ha chiuso gli occhi sui massacri commessi da Putin in Cecenia, sulle limitazioni alla libertà di stampa, sulle elezioni truccate, sulle persecuzioni del Kgb. Gli interessa solo avere l'appoggio della Russia sulla guerra in Iraq o sulla crisi del momento o su qualche buon affare. Del resto, l'America andava d'accordo anche con il Portogallo del dittatore Salazar, firmava trattati perfino con Breznev. Può farlo pure con Putin. *Da [[Aleksandr Vološin|Voloshin]] non mi aspetto niente. È lui che ha fatto a pezzi la libertà di stampa, che ha chiuso le tivù indipendenti. Prima esce dal Cremlino, meglio è. *Per salvare la Russia serve un rivoluzionario, pronto a morire con una pallottola in petto, non di vecchiaia in una dacia tra le betulle, come quella in cui si è ritirato [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris Nikolaevich]]. *[[Michail Gorbačëv|Gorbaciov]] piaceva tanto agli occidentali, ma i russi non lo amavano nemmeno quando era al potere, figurarsi ora. E poi, se c'è uno che ha contribuito a creare un'immagine favorevole di Putin in Occidente, è lui. *È risaputo che vuole cambiare la costituzione e rimanere presidente per più di due mandati: magari per sempre. I dittatori non cedono facilmente il comando, una volta raggiunto. A meno che qualcuno non glielo tolga. *Il problema è che Putin non è Eltsin: sa benissimo che non può uscire dal Cremlino e andare in pensione in una dacia. Se molla il potere, ha due alternative: o la prigione o l'esilio. E mi domando quale paese sarebbe pronto ad ospitarlo. Ah, dimenticavo: l'Italia, dove Berlusconi si sbraccia per accoglierlo nelle sue ville. *{{NDR|«Senta, ma voi oligarchi non avete mai commesso errori?»}} Ne abbiamo commessi parecchi. Uno soprattutto: non capire che il vero grande nemico, dopo il crollo dell'Urss, non era il Pcus, il partito comunista, ma il Kgb. Che ora, sostenuto da Putin, ha rialzato la testa, deciso a riprendersi ciò che i democratici gli tolsero dieci anni fa. {{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,0204_01_2004_0254_0006_1433499/ «Il primo terrorista siede al Cremlino. Usa la Cecenia per la sua dittatura»]''|Intervista di Nathan Gardels sulla [[seconda guerra cecena]], ''La Stampa'', 14 settembre 2004|h=4}} *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Cos'è il terrorismo? Prendere mille bambini e i loro genitori in ostaggio in una scuola, un sequestro che è costato la vita a centinaia di persone, è senza dubbio terrorismo. Ma quando le truppe russe mandate da Putin in Cecenia si macchiano di genocidio, uccidendo e ferendo centinaia di bambini, bene, quello non è terrorismo? Terrore chiama terrore. *{{NDR|Su [[Aslan Maschadov]]}} Mosca è contradditoria nei suoi confronti. Da un lato sostiene che non controlla i gruppi armati ceceni e quindi è inutile trattare con lui. Dall'altra, secondo Putin, c'è lui dietro a tutti gli attacchi terroristici contro la Russia. Come possono essere vere entrambe le cose? Non è logico. *Maskhadov odiava Eltsin ma accettò di negoziare direttamente con lui perché comprese che si batteva per l'unità della Russia. Putin invece combatte solo i ceceni. È un criminale, responsabile di genocidio. Perciò Maskhadov accetterà di negoziare solo con una mediazione internazionale. *Durante il governo Eltsin abbiamo superato il periodo più nero della frammentazione ed eravamo sulla buona strada per costruire un sistema statale autonomo, innovativo e aperto. Putin ha cambiato strada: sta cercando di reintrodurre in Russia lo stesso sistema pesantemente centralizzato e opprimente dell'Urss e in questo schema rientra la campagna militare contro la Cecenia. *Personalmente sono contrario all'indipendenza cecena. Se la diamo a loro domani dovremo concederla al Tartarstan, poi all'Inguscezia, e così via. Per la Russia sarebbe il collasso. *Quella cecena è una crisi locale, non terrorismo internazionale. Maskhadov è pronto a negoziare, Bin Laden no. Sì, alcuni ceceni sono terroristi ma non tutti, proprio come i palestinesi. E in entrambi i casi il problema è una volontà, frustrata, di autodeterminazione. {{Int|Dall'intervista di Luca Salvatori e Maxim Litvinenko|Londra, maggio 2007; Citato in [[Aleksandr Val'terovič Litvinenko|Aleksandr Litvinenko]], ''Perché mi hanno ucciso'', AIEP Editore, 2008, pp. 13-14, ISBN 978-88-6086-011-8|h=4}} *Il mio obiettivo consiste nel rimettere in atto la [[Costituzione della Federazione Russa]] e, conseguentemente, nell'abbattere forzatamente il regime di Putin. *{{NDR|«Esiste l'opinione secondo cui la morte di A. Litvinenko possa risultare comoda anche a Lei: cosa risponde?»}} Saša Litvinenko era un mio amico, pertanto coloro che avanzano siffatte supposizioni sono del tutto all'oscuro di che cosa sia l'amicizia. *La mia ipotesi su chi abbia commissionato, organizzato ed eseguito questo delitto praticamente non si discosta dall'opinione dello stesso Aleksandr Litvinenko. Alla vigilia della sua morte mi ha detto espressamente: il committente è Putin, l'organizzatore l'[[Federal'naja služba bezopasnosti|Fsb]], gli esecutori sono ex collaboratori del Kgb-Fsb. {{Int|Dall'intervista di Maša Gessen|Londra, giugno 2008; Citato in [[Maša Gessen]], ''L'uomo senza volto. {{small|L'improbabile ascesa di Vladimir Putin}}'', traduzione di Lorenzo Matteoli, Sellerio, 2022, ISBN 88-389-4424-5|h=4}} *{{NDR|Su [[Vladimir Putin]]}} Era stato il primo burocrate che non aveva accettato tangenti. [...] Ne rimasi molto impressionato. *{{NDR|Sulle [[bombe nei palazzi in Russia]]}} Ti posso dire con assoluta sincerità che allora ero sicuro che fossero i ceceni. È stato quando sono venuto qui {{NDR|a Londra}} e ho cominciato a ripensare al passato che sono finalmente arrivato alla conclusione che le esplosioni erano state organizzate dall'FSB. Questa conclusione non era solo basata sulla logica, o meglio non tanto sulla logica quanto sui fatti. A quel tempo non vedevo questi fatti, e poi non mi fidavo di NTC, la televisione di Gusinskij, che era un sostenitore di Primakov. Per cui non ci feci proprio attenzione. E allora non mi ero nemmeno accorto che c'era un gioco parallelo al nostro: qualcun altro stava facendo quello che pensava giusto fare per fare eleggere Putin. Adesso sono convinto che questo era proprio quello che stava succedendo. ==Citazioni su Boris Berezovskij== *Berezovskij è un giocatore, non un combattente. E non combatte nemmeno chi sta al suo fianco. ([[Anna Stepanovna Politkovskaja]]) *Devo ammettere che non avevo nessun particolare desiderio di entrare in rapporto con Berezovskij. Nei confronti di quell'uomo provavo in quel momento una decisa antipatia, per esprimermi nel modo più delicato possibile. Non solo perché lo ritenevo uno dei principali responsabili degli ultimi cataclismi che avevano scosso il nostro Stato, ma anche per motivi puramente estetici: non sopportavo il suo antiquato stile politico, tutto bizantinismi e manovre di corridoio, che adesso era diventato lo stile del Cremlino. ([[Elena Tregubova]]) *Ha un'intelligenza estremamente viva. Gran parte delle sue idee riguardano il Caucaso e il conflitto ceceno. [...] Tra l'altro, detto per inciso, secondo me le sue proposte sulla Cecenia non sono realistiche né efficaci. ([[Vladimir Putin]]) *La cosa che mi colpì di più di Berezovskij [...] furono le dita lunghe, sottili, musicali, incredibilmente sensibili e nervose [...]. Quelle dita aristocratiche sembravano contraddire tutta l'immagine pubblica dell'uomo. ([[Elena Tregubova]]) *La stampa straniera presenta Putin e il suo principale nemico, l'oligarca Boris Berezovskij, come portatori di valori contrapposti in una battaglia tra il bene e il male. La storia sarebbe questa: Berezovskij raccomanda la promozione del giovane Putin al suo anziano amico presidente, Boris Eltsin. Quando quest'ultimo cede lo scettro a Putin, il successore ingrato caccia il benefattore, perché sospetta di essere stato spinto in alto solo come mezza figura di passaggio. Da qui congiure, sospetti, tentativi di farsi del male, squalifiche. Oggi il peso dei due, uno ai vertici del potere e l'altro profugo, non è comparabile. Berezovskij dall'esilio londinese coltiva pensieri di vendetta contro Putin. La vicenda è oscura, provoca vittime e anche una crisi nei rapporti diplomatici tra Mosca e Londra, nonché forse qualche piccolo danno all'immagine di Putin. Si ripropone lo stesso interrogativo che si presenta in tutti i casi di strategia della tensione. Però, lo scenario di un Putin regista del terrorismo, non persuade i suoi interlocutori internazionali. Infatti nessun vertice nel 2007 è stato sospeso. ([[Demetrio Volcic]]) *Mio nonno andò in guerra, mio ​​padre combatté, e anch'io combattei, e questo è stato tutto ciò che noi tre generazioni abbiamo mai ricevuto. Eppure qualcuno come Berezovskij ha acquisito Aeroflot, il principale canale televisivo russo Ort, e il gruppo finanziario-industriale LogoVaz. Cosa ha fatto per meritarsi questo, mentre gli altri non hanno nulla? ([[Aleksandr Ivanovič Lebed']]) *Nel 2000, Berezovskij aveva voluto e favorito, via Istanbul, la rocambolesca "fuga" di Sasa a Londra. Berezovskij gli aveva regalato, con una nuova vita, un nuovo passaporto con un nuovo inglesissimo nome (Edwin Redwald Carter). Aveva sollecitato e finanziato (2003) il suo libro (''[[Russia. Il complotto del KGB|Blowing up Russia]]'') di denuncia del ruolo svolto dai servizi russi negli attentati di Mosca che avrebbero dovuto giustificare la reazione del Cremlino contro i ceceni. Berezovskij, insomma, aveva trasformato uno sconosciuto ufficiale del Fsb, in una fenomenale arma politica contro il Cremlino. ([[Carlo Bonini]]) *Probabilmente Putin pensò che Berezovskij fosse troppo potente o sapesse troppe cose per rimanere in circolazione. L'oligarca conosceva troppi scheletri nell'armadio, e li conosceva perché ce li aveva messi lui stesso. Controllava inoltre diverse risorse strategiche, tra cui la compagnia petrolifera Sibneft e il canale televisivo Ort, più tardi ribattezzato Channel One. Putin sapeva che era molto più efficace controllare completamente i media invece di limitarsi a censurarli, così decise di eliminare gli intermediari. ([[Garri Kasparov]]) *Volevano tappare la bocca a Berezovskij perché aveva chiesto perdono a Putin e si preparava a rivelare i complotti del Regno Unito contro di noi. ([[Vladimir Žirinovskij]]) ===[[Enzo Bettiza]]=== *La carriera repentina e strabiliante di Berezovskij era ed è, sotto ogni aspetto, personalissima e paradigmatica al tempo stesso. Un campione emblematico, per così dire, da sociologia postsovietica. Si riflette in esso non solo il talento di un giocatore d'azzardo fuori norma, non solo la tenebrosa fortuna di un nocchiero della neoimprenditoria corsara alla russa. Ma, quel che più conta, nella temerità inventiva dell'uomo e delle sue azioni si riverbera in presa quasi diretta la metamorfosi epocale dell'Urss dei piani quinquennali nella Russia dei mercati ebbri e scapestrati. *Pioniere e prototipo della nomenclatura oligarchica postsovietica, Berezovskij non si è mai limitato alla sola cura dei suoi feudi imprenditoriali. Li ha sempre collegati e avviluppati nell'intrigo politico. Combinando clientelismo e affarismo è stato per qualche anno l'oscuro deus ex machina della cerchia più intima di Eltsin, ha tenuto in pugno consiglieri e amministratori della «Famiglia» come [[Aleksandr Vološin|Voloshnin]] e [[Pavel Borodin|Borodin]], ha letteralmente distrutto con le sue santabarbare televisive l'immagine e le aspirazioni presidenziali di candidati temibili come l'ex primo ministro [[Evgenij Maksimovič Primakov|Primakov]] e il sindaco di Mosca [[Jurij Michajlovič Lužkov|Luzhkov]]. Alla fine ha coronato le operazioni facendosi eleggere deputato alla Duma, il che potrà assicurargli una salvacondotto per la tessitura di altre trame e, soprattutto, una garanzia d'immunità per i tempi procellosi che probabilmente dovrà affrontare nell'era Putin. *Più che una persona fisica, più che un nome odiato o temuto, Berezovskij è il simbolo e l'incarnazione di un caotico processo storico che ha visto la Russia passare in un baleno dalla non economia totalitaria all'ipertrofia di un capitalismo darwiniano con pochissime regole e pochi padroni. ===[[Giulietto Chiesa]]=== *Boris Berezovskij, chi era costui? Era - diranno gli storici della Russia - il più agguerrito degli oligarchi dell'era Eltsin, il più spregiudicato, il più astuto. Forse non il più ricco ma, certo, colui che meglio ha saputo tradurre in politica la sua fortuna. *Senza il suo acume, con ogni probabilità, Vladimir Putin non avrebbe oggi le redini della Russia. *Un uomo senza dubbio poliedrico. Forse non esattamente un imprenditore, così come lo si intende dalle nostre parti, ma sicuramente uno che sa come usare il denaro. ===[[Aleksandr Goldfarb (biologo)|Aleksandr Goldfarb]]=== *Da quando avevo incontrato Berezovskij, non riuscivo a liberarmi dal pensiero che non fosse adatto all'ecosistema dell'establishment del potere russo. Lui era il Grande Gatesby della Rublëvka, il suo temperamento instabile e le sue grandi visioni non erano compatibili con l'atmosfera letargica e letale che permeava i muri del Cremlino. *Penso che Boris si sia davvero impiccato. È stato in depressione clinica per molto tempo dopo essere stato rovinato. Ha cercato di ricevere cure, il suo psichiatra lo ha confermato al processo, ma... Boris è stato estremamente depresso e molto solo per gli ultimi sei mesi della sua vita. [...] Boris era attivo e allegro finché vinceva, ma quando perse il processo contro Roman Abramovič, sfortunatamente crollò. Mi dispiace molto per Boris. Mi piaceva. *Quando Boris venne a sapere del ''[[Incidente del K-141 Kursk|Kursk]]'', era in Francia, nella sua residenza di Cap d'Antibes. Cominciò subito a telefonare a Putin, ma riuscì a raggiungerlo solo il 16 agosto, il quinto giorno dello sviluppo della tragedia.<br>«Volodja, perché sei a Soči? Dovresti interrompere le tue vacanze e andare alla base dei sommergibili o almeno a Mosca. Tu non capisci come vanno le cose e questo ti danneggerà.»<br>«E tu, perché sei in Francia? Te la sei meritata la vacanza o no?» Putin era sarcastico.<br>«Prima di tutto, non sono il padre della nazione e a nessuno importa niente di dove sia. Secondo, in mattinata volo a Mosca.»<br>«Bene, Boris, grazie per il consiglio.»<br>Quando il 17 Boris atterrò a Mosca, Putin era ancora in vacanza. *Vestito con jeans e maglione, Berezovskij sembrava ancor più fuori luogo, non essendo né un ''apparatčik'' né, all'apparenza, un capitalista. Assomigliava più a un matematico pazzo che stesse spiegando a tutta velocità un teorema di estrema eleganza, mentre i suoi ascoltatori si preoccupavano di meschinità e mondanità di dubbio gusto. Devo dire che in carne e ossa appariva molto più bello che in televisione: la testa calva luccicava al sole, ma non invecchiava il suo volto espressivo e giovanile. Gli occhi fieri e scuri e il suo costante gesticolare trasmettevano un'energia decisamente maggiore di quella che traspariva dallo schermo. ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Oligarchi russi]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Berezovskij, Boris Abramovič}} [[Categoria:Dissidenti russi]] [[Categoria:Imprenditori russi]] [[Categoria:Matematici russi]] [[Categoria:Politici russi]] iy64uf8yt6m4z5xexofhc14qo4g877d Barbara Schett 0 196613 1356134 1228564 2024-12-14T20:52:35Z Danyele 19198 /* Citazioni di Barbara Schett */ +wl 1356134 wikitext text/x-wiki [[File:Eurosport Studio Australian Open 2014 009.jpg|thumb|Barbara Schett (2014)]] '''Barbara Schett''' (1976 – vivente), conduttrice televisiva ed ex tennista austriaca. ==Citazioni di Barbara Schett== *Alla tua prima [[Finale (sport)|finale]] giochi certamente con molto nervosismo. Ma dovresti ricordarti i tuoi punti di forza e fare leva su quelli, perché non hai niente da perdere dopotutto. Nel momento in cui si diventa nervosi bisognerebbe respirare e pensare alle cose semplici, senza complicarsi ulteriormente la vita. Bisogna godersela e viverla tranquillamente, giocare la prima finale è sempre un momento speciale, anche perché non ci si aspetta di arrivare per la prima volta in fondo ad un torneo.<ref name="Gasparin-Galoppini">Dall'intervista di Giulio Gasparin e Michele Galoppini, ''[https://www.spaziotennis.com/uncategorized/barbara-schett-flavia-e-uscita-da-gran-campionessa-ora-arriveranno-i-ricambi/42206 Barbara Schett: "Flavia è uscita da gran campionessa, ora arriveranno i ricambi"]'', ''spaziotennis.com'', 26 novembre 2015.</ref> *{{NDR|Su [[Carlos Alcaraz]]}} La potenza che esprime, la sua forza, la sua agilità nei movimenti sembrano portare il tennis a un altro livello.<ref>Da Davide Bencini, ''[https://oktennis.it/2022/05/intervista-esclusiva-a-barbara-schett-sinner-tosto-ma/ Intervista esclusiva a Barbara Schett: "Sinner? Tosto, ma..."]'', ''oktennis.it'', 21 maggio 2022.</ref> *[...] se vuoi essere un buon tennista, un giorno dovrai essere in grado di passare anche le qualificazioni. Quando ho ricevuto una wild card, credo in pochi casi abbia giocato davvero bene, ma la tua fiducia in te stesso aumenta quando riesci a farcela da solo, senza che una wild card renda le cose un pochino più semplici.<ref name="Gasparin-Galoppini"/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Schett, Barbara}} [[Categoria:Tennisti austriaci]] [[Categoria:Conduttori televisivi]] m24n2vknbzvtyuwrkmpr6jjw4eluoca Gran Premio d'Italia 1976 0 204157 1356162 1275052 2024-12-15T01:57:35Z Danyele 19198 /* Altri progetti */ fix di stile 1356162 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Monza 1976-1993.png|thumb|Il tracciato di [[Autodromo nazionale di Monza|Monza]] nella configurazione adottata per il Gran Premio d'Italia 1976]] Citazioni sul '''Gran Premio d'Italia 1976'''. *{{NDR|«Il ritorno di Lauda sulla Ferrari 312 T2 a Monza fa già parte della leggenda...»}} Niki si presentò a Maranello dicendo che voleva provare la macchina e Ferrari in modo crudo gli disse: "Dimostrami che sei ancora in grado di andare forte e che hai il fisico per farlo...". Lauda non aggiunse una parola e si infilò nell'abitacolo della macchina. Bastarono pochi giri per capire che non era solo velocissimo come prima, ma anche molto determinato, tanto che decise di correre il GP d'Italia a Monza a inizio settembre, quando ebbe l'incidente al Ring il 1º agosto. Niki si classificò quarto che ancora sanguinava dalle ferite alla testa e riprese il comando di un campionato che sicuramente avrebbe vinto. ([[Daniele Audetto]]) ==Voci correlate== *[[Autodromo nazionale di Monza]] *[[Gran Premio di Formula 1]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul}} {{S}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Eventi degli anni 1970]] as2klt46qdgycqvo8rurc1xvd2xl14x Organizacija 0 204178 1356081 1314804 2024-12-14T14:16:27Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1356081 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sull''''organizacija''' o '''mafia russa'''. ==Citazioni== *In Russia c'è la criminalità organizzata e ci sono i delinquenti veri e propri – assassini, spacciatori, ecc. Bisogna ricordare che chi è al potere, o è vicino al potere, spesso ha lavorato in precedenza per il KGB, come lo stesso Vladimir Putin e molti altri del suo entourage. Alcuni connazionali emigrati in altri Paesi sostengono che molti di coloro che sono al potere in Russia abbiano a che vedere con la mafia, e che esista una specie di corporazione di potenti che mantiene un legame stretto con la criminalità organizzata. Io non sono un'esperta ma una semplice giornalista, quindi lascio fare queste affermazioni a chi probabilmente ne sa di più di me. ([[Zoja Svetova]]) *La mafia russa è una struttura complessa con relazioni e interessi commerciali intricati; è apparsa dopo il crollo dell'Unione Sovietica all'alba dei capitali oligarchici. Il gruppo criminale di Tambov è di particolare interesse. ([[Aleksandr Goldfarb (biologo)|Aleksandr Goldfarb]]) *Non sospettavo neppure che esistesse il termine mafia russa. Che io sappia mafia è un termine italiano. ([[Vladimir Putin]]) *Soltanto con la completa distruzione del [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|Kgb]] scompariranno in tutto il mondo il cosiddetto terrorismo internazionale e la mafia russa. E su questo io non ho alcun dubbio. ([[Aleksandr Val'terovič Litvinenko]]) ===[[Mario Scaramella]]=== *L'efficienza di questi boss criminali passati agli ordini degli apparati della Russia post sovietica è stata posta al servizio sia interno che estero della sicurezza, pertanto oggi abbiano elementi come [[Semen Mohylevyč|Moghilevich]], un tempo semplici mafiosi, operare a livello internazionale nel traffici con i terroristi, negli attacchi informatici nelle grandi operazioni finanziarie a danno dei paesi "nemici" cioè dell'Occidente, dell'Europa, dei paesi anglosassoni. *Negli anni ho ritrovato la Mafia russa sul mio percorso quando ho indagato sui traffici di materiale nucleare come consulente della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, poi piu recentemente come collaboratore della Commissione di inchiesta sulla intelligence italiana e sul [[dossier Mitrokhin]]. *Scoprimmo che i nuovi servizi segreti russi, FSB, SVR e l'intelligence centrale militare GRU utilizzano i boss per i loro scopi, un mio informatore il Colonnello Alexander Litvinienko era stato il capo dell'ufficio anti criminalità organizzata dell'FSB e ci raccontò tutto. In seguito altri ex ufficiali russi ci fornirono prove ed evidenze, alla fine Litvinienko è stato ammazzato. ==Voci correlate== *[[Criminalità organizzata]] *''[[La promessa dell'assassino]]'' ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Organizzazioni criminali]] [[Categoria:Russia]] [[Categoria:Storia contemporanea]] h1hd9bztetulovu6i43d1zuz9zctcq7 Angelo Lorenzetti 0 204436 1356127 1330700 2024-12-14T20:35:14Z Danyele 19198 /* Citazioni di Angelo Lorenzetti */ +1 1356127 wikitext text/x-wiki [[File:Angelo Lorenzetti (cropped).jpg|thumb|Angelo Lorenzetti (2009)]] '''Angelo Lorenzetti''' (1964 – vivente), allenatore di pallavolo italiano. ==Citazioni di Angelo Lorenzetti== *Il regalo più grande è fare delle [[Finale (sport)|finali]]: l'ho detto sempre con ogni gruppo e con ogni società, quando raggiungi una finale vuol dire che hai fatto un percorso, e la finale da giocare con la volontà di vincere è comunque la ciliegina sulla torta.<ref>Dalla conferenza stampa precedente l'incontro Verona Volley – Sir Safety Umbria Volley Perugia, 13 dicembre 2024; citato in ''[https://www.sirsafetyperugia.it/new/i-block-devils-scaldano-i-motori-per-la-trasferta-a-verona-lorenzetti-dobbiamo-estrapolare-il-nostro-meglio I Block Devils scaldano i motori per la trasferta di Verona, Lorenzetti: «Dobbiamo estrapolare il nostro meglio»]'', ''sirsafetyperugia.it''.</ref> *L'[[allenatore]] fa sempre le stesse cose, prepara la partita al meglio e spiega ai ragazzi le cose da fare. Insomma analizzi e prendi decisioni che siano in linea con quelle che sono le caratteristiche dei giocatori, poi gli attori principali sono loro. L'unica cosa che puoi fare è quella di gestire al meglio un atleta, ascoltando anche quello che succede intorno. Alla fine, però, conta il campo.<ref name="Marcelletti"/> *Nella mia carriera ho ricevuto tanto, ma il bilancio non si traccia solo attraverso le [[Vittoria|vittorie]]. Ci sono momenti che non vanno nell'albo d'oro ma che rimangono comunque importanti.<ref>Da una diretta ''instagram.com'' con [[Lorenzo Dallari]]; citato in ''[https://www.giornaletrentino.it/sport/coach-lorenzetti-a-trento-sto-da-dio-1.2326287 Coach Lorenzetti: «A Trento sto da Dio»]'', ''giornaletrentino.it'', 27 aprile 2020.</ref> *Nelle mie esperienze non so se ho dato qualcosa in più alle mie squadre, so invece che le società mi hanno sempre messo a disposizione belle, buone e a volte ottime squadre e con i giocatori bravi è più facile lavorare. Io ci metto la mia passione, la mia competenza fin dove arriva e la voglia di lavorare ed imbastire relazioni di lavoro e di squadra importanti perché è vero che sono importanti i campioni, ma le relazioni contano come e quanto un grande giocatore. Su questo aspetto voglio spendermi al massimo perché sono convinto che sia quell'elemento che, nei momenti di difficoltà che ci saranno, possa farci uscire prima possibile. Di [[Squadra (sport)|squadre]] brave che ne sono tante e la squadra forte non è quella che non entra mai in crisi, ma quella che ne esce prima possibile facendolo certamente con questioni di carattere tecnico, ma anche perché è un gruppo di persone coeso, che lavora, capace anche di entrare in un conflitto produttivo.<ref>Dalla conferenza stampa di presentazione alla Sir Safety Umbria Volley Perugia, 27 maggio 2023; citato in ''[https://www.sirsafetyperugia.it/new/angelo-lorenzetti-una-squadra-forte-non-e-quella-che-non-va-mai-in-crisi-ma-quella-che-ne-esce-prima Angelo Lorenzetti: "Una squadra forte non è quella che non va mai in crisi, ma quella che ne esce prima"]'', ''sirsafetyperugia.it''.</ref> *Nello [[sport]] non è una partita che ti dà la verità. È chiaro che vincere e giocare al top fa bene al morale, ma ogni atleta deve ricordarsi che nello sport l'alternanza di rendimento è un fatto naturale. Bisogna sempre guardare avanti anche quando i colpi non girano come dovrebbero.<ref name="Marcelletti">Dall'intervista di Roberto Marcelletti, ''[https://www.repubblica.it/sport/volley/2016/02/08/news/lorenzetti_modena_coppa_italia-132966026/ Volley, Lorenzetti guarda subito avanti: "Modena sarà ancora protagonista"]'', ''repubblica.it'', 8 febbraio 2016.</ref> {{Int|''[https://www.coachingtime.it/intervista-a-angelo-lorenzetti-coach-del-modena-volley/ Intervista a Angelo Lorenzetti, coach del Modena Volley]''|Da ''it.escuelacoaching.com''; citato in Eleonora Speziali, ''coachingtime.it'', 29 maggio 2015.}} *Più che parlare di lavoro, nel mio caso parlerei di appassionante quotidianità. Lavoravo in banca e un giorno, proprio mentre ero in ufficio, ricevetti la telefonata di Julio Velasco, dall'89 allenatore della nazionale italiana, che mi fece una proposta che per me significava scegliere in 48 ore se stravolgere il mio modo di vivere. Decisi di accettare la sfida e da quel giorno la pallavolo è il centro della mia vita [...] *Ritengo che quello che faccio {{NDR|da [[allenatore|coach]]}} si possa sintetizzare in due macro-aree: analizzare e prendere decisioni. Sono entrambi due momenti complessi; in fase di analisi studio, osservo, raccolgo dati, faccio domande, comunico e ascolto. E l'ascolto è importante sia in fase di analisi, perché mi serve per ampliare i punti di vista, sia nella fase di decisione, e nei momenti successivi. Infatti il mio compito è quello di prendere decisioni che siano in linea con quello che i giocatori si sentono di fare. Ascoltare, quanto si riesce, anche i rumors, è fondamentale per capire se le decisioni che sto prendendo sono quelle giuste o meno. E tutto questo lo faccio ascoltando i giocatori, lo staff, i dirigenti, i media e i tifosi. *Nel "giocare" ognuno ha aspettative su come dovrebbero comportarsi gli altri affinché la sua motivazione trovi soddisfazione. Per questo motivo ritengo essenziale lavorare in un clima in cui tali aspettative possano essere condivise, cioè esplicitate, riconosciute, comprese e accettate. Ad esempio tutti hanno voglia di vincere, ma ci sono motivazioni diverse per ogni singolo giocatore: c'è chi non ha mai vinto il campionato, chi è in fase di rinnovo del contratto, e così via. Il motivo per cui si vuole vincere va esplicitato, altrimenti si danno per scontato informazioni che in campo creano tensione. Solo così si ottiene quell'adattamento che porta a riconoscere l'ambiente frequentato come il posto ideale per gratificare la propria motivazione. In caso contrario, cioè quando c'è discrepanza tra realtà e aspettative, sopraggiunge quella sgradevole sensazione di malessere, abbinata ad uno spreco inutile di energie. *[...] nella gestione di un [[campione]] a volte si riscontra la necessità di fargli comprendere l'alto livello di aspettative che gli altri hanno su di lui e, viceversa, di abbassare le aspettative che lui ha su gli altri... altrimenti che campione sarebbe! È vero che senza talento non si vince, ma il talento da solo non basta. A volte i campioni sono tali nelle pretese, e meno nel dare. È necessario che ognuno determini ciò che vuole dall'altro con delle richieste. È importante che emerga la percezione che ognuno ha di sé e quella che gli altri hanno di lui. *[...] la [[pallavolo]] è proprio un bel campo di studio perché è uno sport "di rimbalzo" e per regolamento non puoi né trattenere la palla, né toccarla due volte consecutivamente. Quindi non puoi fare tutto da solo. La tentazione di sentirsi vittima, vale a dire di non essere riuscito ad essere efficace a causa di un passaggio non corretto da parte del compagno di squadra è sempre molto forte. [...] la scelta di campo che un atleta fa tra il sentirsi in balia delle circostanze ovvero reattivo a leggere e a risolvere in qualche modo la situazione in cui ci si trova, è uno sforzo in cui il pallavolista deve spendersi ripetutamente ad ogni azione. Da dove ci si posiziona costantemente in quei brevi attimi dipendono le sorti non di una singola partita ma del destino di una squadra: essere una squadra sempre in ogni circostanza, esserlo solo quando le cose stanno andando bene, non esserlo mai. In quei momenti il giocatore non si può nascondere. Il suo modo di agire, il suo sguardo dopo che ha colpito la palla, la ricerca spontanea o meno del contatto fisico con gli altri a fine azione sono segnali indelebili che segnano il gruppo. Rendere i giocatori consapevoli di ciò è la sfida di noi allenatori. ==Citazioni su Angelo Lorenzetti== *Angelo è un uomo attento. [...] È un perfezionista incredibile e ha fatto un lavoro minuzioso sulle piccole cose. Dal punto di vista mentale, poi, ha migliorato molti di noi. ([[Massimo Colaci]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Lorenzetti, Angelo}} [[Categoria:Allenatori di pallavolo italiani]] n6sb222h1irwdvu9s2bvjxmpssa4qd2 Gran Premio d'Italia 1995 0 205057 1356161 1315352 2024-12-15T01:56:56Z Danyele 19198 fix di stile 1356161 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Monza 1995-1999.png|thumb|Il tracciato di [[Autodromo nazionale di Monza|Monza]] nella configurazione adottata per il Gran Premio d'Italia 1995]] Citazioni sul '''Gran Premio d'Italia 1995'''. *Berger mi ha preso da parte e mi ha convinto che a Monza era tradizione bere una grappa prima delle qualifiche. Ai tempi ero un pilota giovane e ingenuo e lui aveva organizzato tutto e non volevo dire di no. Hanno dunque portato tre bicchierini che sembravano pieni di grappa, ma credo che negli altri due ci fosse dell'acqua. A mezz'ora dalle qualifiche l'ho bevuta e poi ho fatto la pole! ([[David Coulthard]]) *Stavo girando bene [...] ma non potevo certo competere con la Ferrari che andava fortissimo. A un certo punto mi dicono che sono primo, controllo la corsa e vinco. Incredibile vedere tutta quella gente applaudire, anche se non ero pilota Ferrari. Salgo sul podio e guardo giù. Sensazione stupenda fino a quando non vedo due tifosi di Schumacher {{NDR|Michael, suo compagno di squadra in Benetton}} che mi fischiano e mi fanno il dito medio. Non ho resistito, alzo le mani e rispondo con il doppio dito medio e li mando a fanc... Briatore {{NDR|Flavio, suo team principal in Benetton}} è di fianco e mi guarda stizzito. Mi dice che caz... fai, sei scemo? E visto che mi aveva appena licenziato per prendere Alesi, mi giro, prendo la coppa, gli faccio il dito medio e lo mando a fanc... a mia volta. [...] Se lo avessi fatto oggi mi avrebbero squalificato per sei mesi, come minimo. Ma a quel tempo eravamo più liberi di agire, vedere due che ti fanno il dito medio dopo che per una gara hai rischiato la pelle e ci hai dato dentro, mi ha fatto arrabbiare. E di istinto ho reagito e poi con Briatore, mi aveva sempre penalizzato tutto l'anno, me ne aveva fatte di tutti i colori e così ho mandato a quel paese anche lui. L'ho fatto da vincitore, mica da perdente, per cui ne valeva la pena [...] anzi se becco qualche giornalista che mi ricorda quei tempi, lo mando a fanc... ancora. ([[Johnny Herbert]]) ==Voci correlate== *[[Autodromo nazionale di Monza]] *[[Gran Premio di Formula 1]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul}} {{S}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Eventi degli anni 1990]] dupjrc0ie9853k3bsur23gmsp0klnqx Competizione sportiva 0 205879 1356129 1305340 2024-12-14T20:45:01Z Danyele 19198 /* Voci correlate */ +1 1356129 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:D1 Lacrosse.jpg|thumb|Una competizione sportiva fra due squadre di [[lacrosse]] (2006)]] Citazioni sulla '''competizione sportiva'''. *Quella forma di teatro inventata per chi è troppo analfabeta per andare a teatro. ([[Guia Soncini]]) *Vieni anche tu, ospite, a misurarti nelle gare, se ne conosci qualcuna – e certo tu ne conosci. Non c'è per l'uomo maggior gloria di quella che si procura coi suoi piedi, con le sue mani. ([[Omero]], ''[[Odissea]]'') ==Voci correlate== *[[Competizione]] *[[Finale (sport)]] *[[Sport]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} {{s}} [[Categoria:Eventi sociali]] [[Categoria:Sport]] aia9il6521j53g5syhs26rwxknln2hk Aleksandr Goldfarb (biologo) 0 206867 1356079 1337233 2024-12-14T14:15:25Z Mariomassone 17056 /* Citazioni di Aleksandr Goldfarb */ 1356079 wikitext text/x-wiki [[File:Alexander Goldfarb.jpg|thumb|Goldfarb nel 2007]] '''Aleksandr Davidovič Goldfarb''' (1947 – vivente), microbiologo, attivista e scrittore russo. ==Citazioni di Aleksandr Goldfarb== *Il servizio segreto russo è diventato un potere a se stante e in questa rete di gruppi e organizzazioni parallele o deviate non è mai esattamente chiaro chi controlla chi.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/12/03/lo-squadrone-della-morte-del-kgb.html Lo squadrone della morte del Kgb]'', ''La Repubblica'', 3 dicembre 2006.</ref> *[[Boris Abramovič Berezovskij|Berezovskij]] e [[Achmed Zakaev|Zakaev]] si fidano completamente della polizia britannica, ma per niente di quella russa [...]. Accetterebbero di farsi interrogare dagli agenti del Cremlino, ma a due condizioni. Che l'interrogatorio non avvenga all'ambasciata russa e che Scotland Yard verifichi che non si tratti di un tentativo di avvelenare o assassinare in altro modo anche loro.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/12/11/la-vedova-di-litvinenko-cercate-assassino.html La vedova di Litvinenko. Cercate l'assassino a Mosca]'', ''La Repubblica'', 11 dicembre 2006.</ref> *Il Cremlino di Putin ha usato i ceceni per assassinare la [[Anna Stepanovna Politkovskaja|Politkovskaya]], per gli [[Bombe nei palazzi in Russia|attentati di Mosca]] del 1999, per Berezovsky, appunto. Pura manovalanza, come si usa con i killer di Cosa Nostra. Non avrà remore a farlo ancora.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/11/la-guerra-sporca-tra-londra-mosca.html La guerra sporca tra Londra e Mosca]'', ''La Repubblica'', 11 luglio 2008.</ref> {{Int|Da ''[https://archivio.unita.news/assets/main/2007/09/21/page_012.pdf Marina Litvinenko: non sono una dissidente ma voglio verità]''|Intervista di Marina Mastroluca, ''l'Unità'', 21 settembre 2007.}} *[[Aleksandr Val'terovič Litvinenko|Litvinenko]] non era pericoloso per quello che avrebbe potuto rivelare. Il suo è stato un omicidio rituale, con un elemento di passionalità non razionale. Putin non poteva semplicemente sopportare che persone che lui considerava nemici [...] si fossero rifugiate a Londra, mettendo nei loro confronti una posizione di impotenza. *Litvinenko, al contrario di quanto è stato affermato dalle autorità russe, non era un personaggio secondario. Era talmente tanto odiato che la sua immagine veniva usata come bersaglio nelle esercitazioni di tiro a Mosca. *Il [[polonio]] radioattivo è un veleno perfetto, molto difficile da individuare. È stato un caso che i britannici lo abbiano scoperto. Sarebbe bastato che Sascia fosse un po' meno forte o che avesse bevuto un sorso di più del te avvelenato e non ci sarebbe stato il tempo neanche di capire perché era morto. Invece ci ha messo settimane a morire e i britannici hanno potuto dar intervenire esperti militari. Una volta individuate però, le tracce radioattive hanno portato dritti al mittente. Ma anche prima che si scoprisse di che cosa stava morendo, Litvinenko non ha avuto dubbi nell'accusare Putin. *Tutto questo affannarsi intorno a [[Andrej Konstantinovič Lugovoj|Lugovoj]] è un gioco delle parti. Londra chiede la sua estradizione, perché non può nemmeno pronunciare il nome del vero colpevole: se lo facesse dovrebbe riconoscere che è avvenuto un atto di guerra contro un cittadino britannico, quale era Litvinenko. E le conseguenze potrebbero sfuggire al controllo. Non dire nulla, al contrario, sarebbe porgere l'altra guancia. È una situazione di grande difficoltà. {{Int|Da ''[https://english.gordonua.com/news/exclusiveenglish/Goldfarb-Litvinenko-helped-Western-secret-services-to-find-connection-between-the-Russian-mafia-in-Europe-and-Putins-environment-and-it-was-the-cause-for-his-murder-64090.html Goldfarb: Litvinenko helped Western secret services to find connection between the Russian mafia in Europe and Putin's environment, and it was the cause for his murder]''|Intervista di Nataliya Dvali, ''english.gordonua.com'', 31 gennaio 2015.}} *C'erano due gruppi di documenti nell'indagine sulla morte di Litvinenko. Il primo includeva i materiali del caso criminale avviato dalla polizia britannica, secondo cui i presunti autori dell'omicidio erano Andrej Lugovoj e Dmitrij Kovtun. Il secondo gruppo di documenti è stato raccolto dai servizi segreti britannici, dal Ministero della Difesa e dall'Autorità per l'energia atomica del Regno Unito che hanno indagato sull'origine del polonio. Ognuna di queste agenzie ha condotto le proprie indagini. Quando Sir Robert ha studiato tutti i materiali, compresi quelli classificati, è giunto alla conclusione che i documenti classificati fornivano prove del fatto che la Federazione Russa era dietro la morte di Litvinenko. Ciò significa che Lugovoj e Kovtun erano solo degli esecutori, mentre l'omicidio è stato ordinato dalle autorità russe. :''There were two groups of documents in the investigation of Litvinenko's death. The first one included the materials of the criminal case instigated by the British police, according to which the alleged perpetrators of the murder were Andrey Lugovoy and Dmitry Kovtun. The second group of documents was collected by the British secret services, the Ministry of Defence and the UK Atomic Energy Authority that investigated the origin of polonium. Each of these agencies led their own investigations.<br>When Sir Robert studied all the materials, including the classified ones, he came to a conclusion that the classified documents provided evidence that the Russian Federation was behind Litvinenko’s death. It means that Lugovoy and Kovtun were only performers, while the murder was ordered by Russian authorities.'' *In parole povere, Litvinenko era un esperto di gangster russi: conosceva tutti i boss della malavita, i loro dettagli, le loro conoscenze, ecc. In Russia ci sono molti boss del genere, si stanno gradualmente trasferendo in Europa, i servizi segreti occidentali li braccano, quindi Aleksandr si è rivelato utile. :''Roughly speaking, Litvinenko was an expert on Russian gangsters: he knew all crime bosses, their ins and outs, their connections, etc. There are many such bosses in Russia, they are gradually moving to Europe, the Western intelligence services hunt them, so Alexander proved to be useful.'' *La [[mafia russa]] è una struttura complessa con relazioni e interessi commerciali intricati; è apparsa dopo il crollo dell'Unione Sovietica all'alba dei capitali oligarchici. Il gruppo criminale di Tambov è di particolare interesse. :''The Russian mafia is a complex structure with intricate relationships and business interests; it appeared after the collapse of the Soviet Union at the dawn of oligarchic capitals. The Tambov criminal group is of particular interest.'' *Quando gli spagnoli iniziarono a lavorare con i leader del gruppo di Tambov Aleksandr Malyšev e Gennadij Petrov, si scoprì che avevano una protezione al massimo livello a Mosca. Fu allora che Litvinenko tornò utile per i servizi segreti occidentali; spiegò che non era sorprendente perché il gruppo di Tambov era andato a fare barbecue con Putin nel 1990, quindi li copriva. :''When the Spaniards started working with the leaders of the Tambov group Alexander Malyshev and Gennady Petrov, it turned out that they had protection at the highest level in Moscow. It was then that Litvinenko came in handy for the Western intelligence services; he explained that it was not surprising because the Tambov group went on barbecues with Putin back in 1990, so he covered them.'' *In generale, Aleksandr ha aiutato i servizi occidentali a comprendere il livello di criminalizzazione del Cremlino. [...] Tonnellate di droga afghana sono state consegnate all'Europa occidentale attraverso il porto di San Pietroburgo controllato dal gruppo Tambov. Putin ha coperto questa faccenda. :''In general, Alexander helped the Western services to understand the level of criminalization of the Kremlin.'' [...] ''Tons of Afghan drugs were delivered to Western Europe through the St. Petersburg seaport controlled by the Tambov group. Putin covered this business.'' *Aleksandr era un agente speciale professionista di talento, ed era un opportunista. Era il suo lavoro. Non aveva nulla di cui pentirsi. :''Alexander was a talented professional special agent, and he was a chancer. It was his job. He had nothing to regret.'' *Penso che Boris si sia davvero impiccato. È stato in depressione clinica per molto tempo dopo essere stato rovinato. Ha cercato di ricevere cure, il suo psichiatra lo ha confermato al processo, ma... Boris è stato estremamente depresso e molto solo per gli ultimi sei mesi della sua vita. [...] Boris era attivo e allegro finché vinceva, ma quando perse il processo contro Roman Abramovič, sfortunatamente crollò. Mi dispiace molto per Boris. Mi piaceva. :''I think that Boris really hanged himself. He was in clinical depression for a long time after he had got ruined. He tried to receive treatment, his psychiatrist confirmed it at the trial, but... Boris was extremely depressed and very lonely for the last six months of his life.'' [...] ''Boris was active and cheerful as long as he was winning, but when he lost the trial to Roman Abramovich, he broke down. Unfortunately. I am very sorry for Boris. I liked him.'' *Uno dei compiti principali di Marina Litvinenko e del suo team (di cui faccio parte anch'io) è quello di sfatare il mito secondo cui Aleksandr sarebbe stato un traditore. Questo mito è stato inculcato nella testa delle persone comuni dalla propaganda russa. Ma questa è una sciocchezza assoluta e una bugia. Aleksandr non aveva accesso ai segreti di stato della Federazione Russa, si occupava di criminalità organizzata presso il Servizio di sicurezza federale. Non era mai stato una spia britannica che lavorava in Russia. L'MI6 chiese il suo aiuto nel 2003, tre anni dopo il suo arrivo a Londra. In realtà, Aleksandr lavorò contro lo stesso nemico, la criminalità organizzata russa, sia in Russia, sia in Inghilterra, sia in Spagna. Il fatto che la Russia si sia rivelata essere il "Gruppo criminale Lubjanka" catturato non nega le buone intenzioni o il patriottismo di Litvinenko. :''One of the main tasks of Marina Litvinenko and her team (of which I make part, too) is to dispel the myth that Alexander allegedly was a traitor. This myth is stuffed into the heads of average people by the Russian propaganda. But this is absolute nonsense and a lie. Alexander did not have access to state secrets of the Russian Federation, he dealt with organized crime at the Federal Security Service. He had never been a British spy working in Russia. MI6 asked for his help in 2003 – three years after he arrived in London. Actually, Alexander worked against one and the same enemy, the Russian organized crime, both in Russia, in England, and in Spain. The fact that Russia turned out to be the captured "Lubyanka Criminal Group" does not deny Litvinenko’s good intentions or patriotism.'' ==''Morte di un dissidente''== ===Incipit=== {{destra|''New York, 25 ottobre 2000''}}<br>Il cellulare squillò prima dell'alba.<br>«''Salut''», disse una voce. «Dove sei?» Era [[Boris Abramovič Berezovskij|Boris Berezovskij]], l'uomo che fino a pochi mesi addietro era uno degli oligarchi più ricchi e potenti della Russia. Ora era un espatriato. ===Citazioni=== *{{NDR|Su [[Aleksandr Val'terovič Litvinenko]]}} Tutto quello che mi disse mentre eravamo in auto – sui gangster, sugli oligarchi, sui terroristi e sui politici – lo raccontava come qualcosa accaduto prima di Marina o dopo di lei. Il più importante punto di riferimento della sua vita non era la nascita o il diploma, non il giorno in cui si era arruolato nel KGB e nemmeno la sua fuga dalla Russia. Era invece il giorno dell'estate del 1993 in cui si erano conosciuti. Quello che era successo ''prima'' non lo interessava affatto. Incontrarla era stato il tocco magico che aveva trasformato tutto in qualcosa di straordinario. Marina stava alla larga dai suoi affari e lui evitava di raccontarle le troppe cose che per lei sarebbe stato pericoloso sapere. Ma lei era comunque la sua stella polare. (p. 33) *Saša era un detective operativo, un ''oper'', come si dice nel suo gergo. Teneva schedari segreti sui malavitosi, ne studiava gli affari personali, i collegamenti e i contatti con politici e affaristi. Quello che Saša sapeva e come lo veniva a sapere erano cose che raramente si rivelavano nei tribunali. Ma per gli investigatori ufficiali il materiale da lui raccolto aveva un valore inestimabile. Risolveva i crimini prima ancora che fossero formulate le accuse. Lavorava dietro le quinte. Orecchiava. Reclutava agenti e li coordinava. (p. 35) *Giunto al potere nel 1991 mentre consegnava la dissoluzione della Russia, [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris Eltsin]] diede inizio a misure drastiche e decisive: rinunciò al controllo statale dei prezzi, abbatté le barriere doganali e si imbarcò in un dirompente programma di privatizzazioni. In quattro anni di terapia d'urto il suo primo consigliere, [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]], il trentottenne ragazzo prodigio dell'economia russa, fece l'impossibile: mise all'asta e privatizzò decine di migliaia di imprese, spostò più della metà della forza lavoro nel settore privato e in qualche modo impedì all'economia di scivolare nell'inflazione incontrollata. (p. 44) *Lo scarso potere d'acquisto della popolazione impoverita e la riduzione dei sussidi statali bloccarono intere branche dell'economia, soprattutto nel complesso industriale-militare, ma anche tra i produttori di beni di consumo, i quali non potevano sostenere la concorrenza delle aziende occidentali che avevano inondato il Paese con tutto quello di cui mancavano – e così a lungo avevano desiderato – i comuni cittadini russi. Abiti, auto ed elettronica occidentale erano richiestissimi da chiunque se li potesse permettere.<br>Sfortunatamente, erano sempre meno quelli che avevano i soldi per comprare prodotti occidentali. A milioni scesero sotto il livello della povertà. Funzionari civili – insegnanti, medici, impiegati, poliziotti – non furono pagati per mesi. Non si incassavano imposte, dal momento che il sistema fiscale doveva ancora essere creato (non esistevano imposte nel sistema sovietico). Gli intellettuali delle università e dei laboratori scientifici persero ogni fiducia nella democrazia. Il crimine prosperava. L'esercito si lamentava. Il capitalismo e il libero mercato persero tutto il loro fascino. In numero crescente, i russi cominciarono a rimpiangere i cari e vecchi tempi dell'Unione Sovietica. (pp. 44-45) *{{NDR|Sulla [[crisi costituzionale russa del 1993]]}} [...] il principale dilemma di Eltsin durante tutta la sua amministrazione fu stabilire fino a che punto lui stesso intendesse violare la democrazia proprio per salvarla. Nell'autunno 1993 il Soviet Supremo – il parlamento, ancora pieno di ''apparatčiki'' sovietici – aveva bloccato le riforme e incitato le regioni federali a ribellarsi. Eltsin sciolse le camere e mandò carri armati ad affumicare i deputati che si erano barricati all'interno: nella mischia ne morirono centoquaranta. Fu una scelta dura, ma le alternative erano apparse peggiori: il completo collasso economico e l'implosione politica. (p. 45) *[...] il potere di [[Aleksandr Koržakov|Koržakov]] andava ben oltre la sicurezza: era il rappresentante ''de facto'' di tutti i servizi segreti e dell'intera comunità dell'intelligence del Cremlino. (p. 46) *Una cosa su cui sia i suoi amici sia i nemici concordano è che Saša aveva una memoria fenomenale. Teneva a mente centinaia di episodi, indirizzi, numeri di telefono e nomi. Insieme, questi offrivano uno spaventoso quadro dell'ondata criminale che a poco a poco stava sommergendo le istituzioni preposte alla difesa della legge della nuova Russia. (pp. 53-54) *Vestito con jeans e maglione, Berezovskij sembrava ancor più fuori luogo, non essendo né un ''apparatčik'' né, all'apparenza, un capitalista. Assomigliava più a un matematico pazzo che stesse spiegando a tutta velocità un teorema di estrema eleganza, mentre i suoi ascoltatori si preoccupavano di meschinità e mondanità di dubbio gusto. Devo dire che in carne e ossa appariva molto più bello che in televisione: la testa calva luccicava al sole, ma non invecchiava il suo volto espressivo e giovanile. Gli occhi fieri e scuri e il suo costante gesticolare trasmettevano un'energia decisamente maggiore di quella che traspariva dallo schermo. (p. 58) *{{NDR|Su [[Anatolij Borisovič Čubajs]]}} [...] in poco più di tre anni, il giovane primo vicepremier aveva completamente ribaltato la rivoluzione bolscevica, la stessa che settant'anni prima aveva versato fiumi di sangue espropriando proprietà private. Čubajs aveva riportato gran parte di quelle proprietà di Stato in mani private, senza quasi spargere una goccia di sangue, se si escludevano l'attacco al Soviet supremo nel 1993 e le centinaia di vittime di tutti i «conflitti d'affari» in tutto il Paese.<br>Tuttavia, secondo Soros, Čubajs non stava facendo le cose nel modo in cui lui avrebbe voluto. L'arrogante e irritante primo vicepremier non era solo un arcinemico dei comunisti. Era un liberista e pensava che, una volta instaurato il libero mercato, il diritto lo avrebbe seguito automaticamente nella scia della libertà economica. (p. 59) *Čubajs, l'adoratore del libero mercato, continuava a ripetere che alla fine la proprietà privata avrebbe risolto tutti i problemi politici e sociali; che la democrazia e la libertà, la morale sociale, il diritto e un sistema di governo sarebbero sgorgati dal capitalismo con la stessa certezza con cui i prezzi effettivi sgorgavano dalla mano invisibile di Adam Smith. (p. 60) *Da quando avevo incontrato Berezovskij, non riuscivo a liberarmi dal pensiero che non fosse adatto all'ecosistema dell'establishment del potere russo. Lui era il Grande Gatesby della Rublëvka, il suo temperamento instabile e le sue grandi visioni non erano compatibili con l'atmosfera letargica e letale che permeava i muri del Cremlino. (p. 62) *Koržakov ricattava chiunque lo aggirasse per arrivare al presidente, anche se era una visita del tutto innocente. (p. 77) *{{NDR|Su [[Boris Nikolaevič El'cin]]}} [...] univa tratti apparentemente incompatibili: personalità decisa in tempo di crisi, aveva crisi di inerzia al limite dell ''stupor'' nei periodi intermedi. Era un autocrate che proteggeva la libertà di parola e le libertà civili, un ex boss del Partito comunista che odiava i comunisti, un sovietico al cento per cento che aveva scompaginato in un solo colpo l'intera Unione Sovietica. (p. 77) *{{NDR|Su [[Viktor Stepanovič Černomyrdin]]}} A parte Eltsin, era il principale funzionario dell'epoca sovietica nel governo russo. Quell'eredità era evidente nel suo fisico solido e grosso, nella grande testa da cui sporgeva una mascella quadrata, negli occhi e nella voce profonda di una uomo abituato a dare ordini. (p. 81) *{{NDR|Su [[Achmed Zakaev]]}} Prima del crollo dell'Unione Sovietica, era stato primo attore del Teatro drammatico di Groznyj, aveva interpretato Shakespeare e i classici russi, sognando un rinascimento culturale della Cecenia che avrebbe dovuto seguire la fine del comunismo. Dopo la caduta dell'Unione Sovietica e la dichiarazione d'indipendenza della Cecenia, era diventato presidente della Società nazionale degli attori ceceni, «un mancato Ronald Reagan ceceno», come diceva scherzando. Ma poi era scoppiata la guerra. (p. 97) *Per diventare un generale sovietico, bisognava essere leali al cento per cento al Partito comunista. Inoltre, un uomo che non fosse di etnia russa doveva farsi assimilare completamente e sposarsi con una donna di nazionalità russa. [[Džochar Dudaev|Dudaev]] aveva tutte queste caratteristiche. Parlava a stento il ceceno. Ma quando Zakaev lo sentì tenere un discorso a una conferenza sulla rinascita della nazione cecena, ne fu sopraffatto. Ecco un uomo, si disse, che potrebbe portare il suo popolo alla libertà. Da attore, Zakaev aveva apprezzato il carisma di Dudaev. Forse era l'influsso dell'Estonia, una delle repubbliche sovietiche più inquiete. Gli estoni adoravano Dudaev per il fatto di aver ignorato l'ordine di Mosca di chiudere la televisione estone durante i massicci disordini antisovietici. (p. 98) *{{NDR|Sulla [[prima guerra cecena]]}} Come succede in tante guerre, era cominciata come risultato di un errore di calcolo da parte di entrambi i contendenti. Quando l'Unione Sovietica crollò, i ceceni pensarono di essere liberi, come le altre repubbliche sovietiche. [...] Ma la Cecenia non era una repubblica a pieno diritto dell'Unione Sovietica, come l'Estonia o la Georgia. Era solo una delle 86 circoscrizioni della Federazione Russa e una regione ad autonomia etnica. Secondo Mosca, non aveva il diritto alla piena sovranità. I ceceni protestarono e dichiararono l'indipendenza unilateralmente, come aveva fatto il Tatarstan, un'altra regione a prevalenza musulmana, circondata da terre russe. [...] A metà del 1994 [...] Eltsin non poteva permettersi di garantire a un'altra regione nemmeno una sovranità simbolica. Anzi, decise di spodestare Dudaev e di insediare un'amministrazione fedele a Mosca.<br>Nell'estate del 1994 autorizzò un'operazione segreta in appoggio a forze ostili a Dudaev, comprendenti perlopiù espatriati ceceni con base a Mosca. Dudaev sconfisse gli insorti e catturò un gran numero di soldati russi che si erano camuffati da dissidenti ceceni. Li presentò in televisione, scegliendo l'NTV e denunciò pubblicamente Eltsin come impostore. Eltsin divenne furioso. Nel dicembre 1994 scatenò tutta la forza dell'esercito russo basandosi sulle assicurazioni del suo ministro della Difesa, [[Pavel Gračëv|Pavel Gračev]], secondo il quale «un reggimento di paracadutisti avrebbe conquistato Groznyj in due ore». (pp. 99-100) *{{NDR|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]]}} Marina non credé alle proprie orecchie quando udì la storia di Saša. Il suo gruppo, un mucchio di ''oper'' di città dell'FSB, era stato gettato in mezzo a un'operazione militare senza alcun equipaggiamento, senza giubbotti antiproiettile e senza nemmeno un adeguato rifornimento di cibo e di acqua. Era stato loro ordinato di attaccare il villaggio percorrendo a piedi l'aperta campagna, ma avevano dovuto ritirarsi quando si erano ritrovati esposti al fuoco amico di alcuni lanciarazzi. Avevano dormito in un autobus privo di riscaldamento in un gelido freddo. Avevano del cibo in scatola, ma non cucchiai, forchette né coltelli per aprire i barattoli. Erano rimasti due giorni nell'autobus senza ordini né comunicazioni da nessuno. (p. 101) *{{NDR|Sulla crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje}} Saša era tra il pubblico alla conferenza stampa del direttore dell'FSB, [[Michail Barsukov]], trasmessa dal Daghestan il 20 gennaio 1996, a livello nazionale, dall'ORT. Sentì il suo capo dire: «Abbiamo usato lanciarazzi Grad soprattutto per esercitare una pressione psicologica [...] in modo che la popolazione locale, compresi i ceceni, potesse capire [...] C'erano tre lanciarazzi, ma ne usammo uno solo. Bombardavamo un area di un chilometro e mezzo dal villaggio e sull'altra sponda del [fiume] Terek, sul territorio ceceno, laddove i ribelli che erano venuti ad aiutare i banditi avrebbero potuto concentrarsi».<br>Saša poté solo imprecare a mezza voce. Quando aveva percorso a passo di corsa i campi fangosi che portavano alla città, quei razzi Grad erano esplosi tutt'intorno a lui, uccidendo due suoi amici. Come poteva il suo capo mentire in quel modo davanti al mondo intero? (pp. 102-103) *{{NDR|Sulla crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje}} Quell'esperienza scosse la fiducia di Saša nel sistema, ma era ancora perfettamente convinto che si dovesse vincere la guerra. Non odiava i ceceni, ma era un patriota. Non poteva accettare di essere sonfitto da loro. (p. 103) *Saša apprese che, contrariamente a quanto tutti pensavano, il GRU aveva avuto solo un ruolo di sostegno nell'uccisione {{NDR|di Džochar Dudaev}}, fornendo gli aerei che avevano lanciato i missili. Il rapporto suggeriva che l'ideatore dell'operazione fosse il suo collega dell'FSB, generale Evgenij Chocholkov. Inoltre, il rapporto sosteneva che Chocholkov era stato coinvolto in un'altra operazione clandestina in cui era riuscito a ottenere un sistema americano di guida e da cui mancavano grosse somme di denaro. (p. 108) *Cercai di spiegare a George che la Russia non aveva una tradizione di libertà. Le sue istituzioni democratiche erano ancora fragili. Non c'erano una borghesia o una società civile. Per secoli, i guai della Russia erano venuti dal potere illimitato del Cremlino. In un simile contesto, qualunque centro alternativo di potere in grado di controbilanciare lo Stato – persino gli oligarchi – era un agente del progresso, perché si sostituiva ai controlli e agli equilibri istituzionali che non c'erano. (p. 130) *All'interno dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], l'URPO godeva di una notevole autonomia. Comprendeva circa quaranta ''oper'' con servizi di trasporto e di supporto tecnico, un'unità di intervento speciale e agenti scelti. Il comando si trovava in un edificio separato e senza contrassegni lontano dal quartier generale della Lubjanka. Saša non impiegò molto a capire che la missione dell'URPO comprendeva l'esecuzione di azioni extragiudiziali contro sospetti criminali. (p. 134) *La maggior parte dei membri dell'URPO erano veterani della Cecenia e, anzi, il concetto stesso di URPO proveniva dall'esperienza cecena: in circostanze straordinarie l'applicazione della legge poteva avvenire al di fuori della legge stessa. Una cosa che a Saša non piaceva affatto. Forse quegli eccessi potevano essere considerati effetti collaterali di una guerra, ma in Cecenia la Russia non aveva invocato la legge marziale. La presenza dell'esercito era sempre stata considerata come un'operazione per far applicare la legge. (p. 134) *Come mi disse Saša, i metodi di reclutamento dell'URPO consistevano nel cercare ''oper'' con un ruolino di marcia grondante sangue. Per esempio, il suo ufficiale era stato richiamato in servizio dopo un certo periodo di carcere, dov'era rinchiuso per avere ucciso un sospetto di omicidio e stupro che aveva dovuto rilasciare per mancanza di prove. Altri ufficiali superiori dell'URPO avevano fatto scomparire quattro gangster del Daghestan che avevano avuto la sfortuna di cercare di estorcere soldi a un negozio di proprietà del figlio di un ex capo del KGB. (pp. 134-135) *{{NDR|Su [[Michail Trepaškin]]}} Quando un suo superiore disse a Saša: «Dobbiamo occuparci di lui», decise di fingere di non capire.<br>«Cosa vuol dire con "occuparci"?»<br>«Be', è una situazione delicata. Capisci, sta per portare in tribunale il direttore e rilascia interviste. Dovremmo farlo tacere, su richiesta personale del direttore.»<br>«E come lo facciamo tacere?»<br>«Ficcagli una pistola nella schiena.»<br>«Nemmeno per sogno. È un ''oper'', conosce tutti i trucchi. Non rinuncerà mai a portare il direttore in tribunale.»<br>«Be', allora uccidiamolo e basta.» Il superiore stava cominciando a perdere la pazienza. «Di' che abbiamo cercato di portagli via il documento d'identità dell'FSB, che ha resistito e che lo abbiamo abbattuto. Non fare lo scemo con me, Saša. Lo sai o no, che cosa facciamo qui? Siamo una divisione dedita a compiti speciali. Siamo qui per risolvere i problemi, non per fare domande.» (pp. 135-136) *A metà giugno [[Valentin Jumašev]], che discuteva sovente di importanti incarichi amministrativi con Boris, chiese al tycoon la sua opinione su uno dei suoi assisstenti: un uomo di nome [[Vladimir Putin]].<br>Boris conosceva bene Putin. Si era incontrato con lui quando il futuro presidente era vicesindaco di San Pietroburgo, la seconda più grande città della Russia, e Boris era ancora impegnato nella vendita di automobili. All'epoca Putin godeva della reputazione di incorruttibile, una ''rara avis'' tra i funzionari. Più di recente, Putin aveva diretto un gruppo di verifica nell'amministrazione del Cremlino.<br>«Perché?» chiese Boris.<br>«Stiamo prendendolo in considerazione per il posto di direttore dell'FSB.»<br>Jumašev spiegò che la qualità principale che il presidente cercava in un nuovo capo delle spie era la lealtà, ma che non si fidava degli attuali generali dell'FSB. Erano un clan molto chiuso. Se Putin aveva una caratteristica fondamentale, era la sua incrollabile lealtà. Quando il suo ex capo, [[Anatolij Aleksandrovič Sobčak|Anatolij Sobčak]], l'ardentemente anticomunista sindaco di San Pietroburgo, non era stato riconfermato alle elezioni, Putin aveva preferito la disoccupazione al tradimento. (pp. 147-148) *Secondo Saša, Putin non aveva mai lasciato davvero il servizio. Era sempre stato fedele al KGB. Poteva anche aver prestato temporaneamente la sua lealtà a Sobčak o a Eltsin, ma quando tornava in seno all'agenzia, non vedeva l'ora di infilarsi di nuovo nei vecchi metodi. (p. 149) *{{NDR|Su [[Evgenij Maksimovič Primakov]]}} Per la prima volta dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, un politico che non era né un democratico né un riformista si trovava a capo del governo. Sessantottenne, ex veterano dei servizi di controspionaggio del KGB, soprannominato derisoriamente, ma solo alle sue spalle, «Primus», era un ideologo tutto d'un pezzo dell'impero russo e considerava l'Occidente come una minaccia geopolitica nel lungo termine. Fin dai tempi del KGB, era stato amico di molti dittatori antiamericani, da [[Saddam Hussein]] a [[Slobodan Milošević]]. (p. 154) *{{NDR|Su [[Evgenij Maksimovič Primakov]]}} Tendeva a un modello economico dominato dallo Stato. Nell'ambito delle riforme politiche preferiva la legge e l'ordine ai diritti e alla libertà. Con il suo atteggiamento nei confronti del capitalismo russo, fece rabbrividire l'intera comunità affaristica quando annunciò un'amnistia per centomila detenuti russi dicendo di «stare liberando lo spazio per quelli che finiranno in galera, ovvero quella gente che ha commesso crimini economici». (p. 154) *C'è una strana caratteristica della politica russa, secondo la quale chiunque presieda il Cremlino, che sia uno zar, un segretario generale o un presidente, ha comunque una mistica qualità: la ''vlast{{'}}'', o «potere», cosa che instilla nel popolo una buona dose di istintiva sottomissione e di rispetto. L'ingrediente regale della suprema autorità unisce tutti i governanti storici della Russia in una singola dinastia virtuale che va dalla casa dei Romanov, a Lenin, Stalin, [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Chruščëv]] e [[Leonid Il'ič Brežnev|Brežnev]], fino a [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] e Eltsin. Da qui deriva il concetto di erede legittimo. In pratica, come Putin e Boris e tanti altri avevano capito perfettamente, chiunque Eltsin avesse indicato come suo erede avrebbe goduto di un automatico vantaggio elettorale, qualcosa come il 20 o addirittura il 40 per cento dei voti. Non faceva alcuna differenza che lo stesso Eltsin avesse sondaggi favorevoli trascurabili: la specifica mitologia di essere l'erede della ''vlast{{'}}'' funzionava del tutto indipendentemente dalla personalità del titolare dell'eredità. (p. 178) *[[Prigione di Lefortovo|Lefortovo]] è una prigione speciale. È ben costruita, pulita, diretta in maniera efficiente ed è deprimente in modo indicibile. La cosa peggiore, secondo Saša, era il silenzio. Non aveva mai percepito in vita sua una simile devastante immobilità. (p. 184) *Come prigione dell'FSB, Lefortovo era riservata a una clientela molto seria: spie, capi della mala, criminali economici su vasta scala e così via. Saša aveva il privilegio di essere lì per un crimine da poco: aver picchiato qualcuno. Ma gli fu riservato il trattamento che di solito avevano i clienti più seri. Usarono un'intera gamma di pressioni psicologiche su di lui. (p. 184) *In otto mesi a Lefortovo Saša cambiò compagno di cella cinque o sei volte. Erano tutte persone con lunghe condanne che, invece di marcire in qualche gulag davvero infernale, si erano guadagnate il soggiorno a Lefortovo facendo la spia per gli sbirri. Il metodo era più o meno lo stesso: stabilire un clima di fiducia parlando della famiglia e degli interessi comuni, condividendo storie di vita ecc. e poi, gradualmente, infondendo nell'«obiettivo» un senso di disperazione, di futilità della propria resistenza al sistema e così via. Oppure, a seconda dei casi, facendo parlare l'«obiettivo» di cose specifiche, quelle insomma che l'investigatore voleva sapere. Saša conosceva benissimo quella routine: gli «sviluppi all'interno della cella» erano stati uno dei suoi argomenti preferiti alla scuola di controspionaggio. (p. 185) *{{NDR|Sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 2000]]}} Come mi spiegò Berezovskij anni dopo, l'immagine bellicosa di Putin era stata attivamente promossa dai direttori della sua campagna nel 1999. Era perfettamente in sintonia con la maggioranza dei russi. L'orgoglio nazionale ferito nel periodo immediatamente successivo alla guerra fredda, il desiderio di un «uomo forte» che portasse ordine e stabilità, l'ira per la disparità tra i pochi superricchi e le masse impoverite: erano tutti motivi per cui quell'uomo ascetico, introverso, duro come l'acciaio, il proletario che combatte e vince contro ogni previsione, fu accolto calorosamente dal popolo russo. Putin era l'uomo che ci voleva per liberarsi di tutte le frustrazioni di cui soffriva il Paese. (p. 194) *{{NDR|Sulle [[bombe nei palazzi in Russia]]}} Quelle bombe vanificarono ogni speranza di evitare una nuova guerra. Boris era profondamente stupito, come lo erano d'altronde molti osservatori. Non c'era alcun senso in tutto ciò. [[Šamil' Salmanovič Basaev|Basaev]] e Udugov erano cattivi, ma non pazzi. Volevano il potere e, a conti fatti, volevano trattare con il Cremlino. Se erano stati loro a farlo, era un suicidio. (p. 204) *Putin non gli era mai piaciuto, era un agente in sonno della ''Kontora'' che era stato richiamato e poi mandato a dirigere l'FSB nel 1998, o forse, a ben pensarci, non aveva mai abbandonato il suo posto. Non era mai stato né leale né sincero e aveva ingannato tutti, compreso Boris. (p. 216) *{{NDR|Sulle [[elezioni parlamentari in Russia del 2003]]}} Un pomeriggio di metà maggio andai a correre in un faggeto attorno all'Holiday Inn in un frondoso sobborgo di Mosca. Avevo il cellulare alla cintura. All'improvviso squillò: era Boris, dalla Francia.<br>«Dimmi una cosa: in America il presidente può licenziare un governatore?»<br>«No», dissi, «assolutamente no. È il perno di tutto il sistema federale.»<br>«Hai sentito cosa vogliono fare? Vogliono liquidare i governatori!»<br>Si riferiva a un pacchetto di «riforme» costituzionali proposto da Putin. Era il suo primo importante intervento legislativo. Lo aveva definito un rafforzamento dell'«asse verticale del potere». In realtà era una decisa retromarcia rispetto alla rivoluzione di Eltsin, che per la prima volta nella storia della Russia aveva garantito alle 86 province il diritto all'autogoverno. (p. 218) *{{NDR|Sull'[[incidente del K-141 Kursk]]}} Quando Boris venne a sapere del ''Kursk'', era in Francia, nella sua residenza di Cap d'Antibes. Cominciò subito a telefonare a Putin, ma riuscì a raggiungerlo solo il 16 agosto, il quinto giorno dello sviluppo della tragedia.<br>«Volodja, perché sei a Soči? Dovresti interrompere le tue vacanze e andare alla base dei sommergibili o almeno a Mosca. Tu non capisci come vanno le cose e questo ti danneggerà.»<br>«E tu, perché sei in Francia? Te la sei meritata la vacanza o no?» Putin era sarcastico.<br>«Prima di tutto, non sono il padre della nazione e a nessuno importa niente di dove sia. Secondo, in mattinata volo a Mosca.»<br>«Bene, Boris, grazie per il consiglio.»<br>Quando il 17 Boris atterrò a Mosca, Putin era ancora in vacanza. (pp. 223-224) *[[Oleg Gordievskij|Gordievskij]] era una vera spia. Per anni, in quanto capo della stazione di Londra del KGB, aveva lavorato come agente doppio per i britannici. Tradito nel 1985 dalla talpa della CIA Aldrich Ames, Gordievskij era stato richiamato a Mosca. Lo avrebbero sicuramente giustiziato, insieme con altre vittime del tradimento di Ames, se i britannici non fossero riusciti a farlo estradare all'ultimo momento. Fu un'operazione degna di un romanzo di John Le Carré che comportò travestimenti e tranelli. (p. 257) *{{NDR|Su ''[[Russia. Il complotto del KGB]]''}} Purtroppo il libro non forniva alcuna prova definitiva sulla responsabilità degli attentati del 1999, ma conteneva una gran quantità di nuove prove circostanziate. Raccontava nei particolari varie operazioni terroristiche eseguite da gruppi creati dall'FSB o a essa affiliati, suggerendo una modalità che corrispondeva agli attentati ai condomini. (p. 261) *{{NDR|Su ''[[Russia. Il complotto del KGB]]''}} Per entrambi {{NDR|[[Aleksandr Val'terovič Litvinenko|Aleksandr Litvinenko]] e [[Boris Abramovič Berezovskij|Boris Berezovskij]]}} il libro non era destinato al pubblico in genere. Era un messaggio personale alla loro nemesi, l'FSB per Saša e Putin per Boris. Erano le loro rispettive dichiarazioni di guerra: pensiamo che l'hai fatto tu e stiamo per venirti a prendere. Pensai che ovviamente a nessuno importasse che il libro non fosse un bestseller: se l'FSB aveva davvero fatto saltare quei condomini, il libro sarebbe stata la rovina del Cremlino, magari provocando una reazione che, di per sé, avrebbe rappresentato una prova. (p. 263) *È diventato un cliché dire che l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|11 settembre 2001]] cambiò tutto, ma per la Russia, che non aveva nulla a che vedere con Osama bin Laden, il cliché regge perfettamente. In cambio dell'appoggio nella guerra al terrorismo, Putin ottenne ciò che avrebbe potuto salvare la sua presidenza: la condiscendenza degli Stati Uniti per la guerra in Cecenia e lo smantellamento della democrazia russa. (p. 263) *Al contrario di Saša, che si era unito al KGB nel periodo in cui stava scomparendo, [[Michail Trepaškin|Trepaškin]] vantava quindici anni di eccellente servizio come investigatore della Lubjanka nell'era sovietica. La sua specialità era il commercio clandestino di opere d'arte e antichità. Nel periodo immediatamente successivo al crollo dell'Unione Sovietica, era stato spostato agli affari interni e aveva lavorato alle dipendenze dirette di [[Nikolaj Patrušev]], succeduto a Putin come direttore dell'FSB. Aveva indagato sulla corruzione all'interno della ''Kontora'' e sui collegamenti di alcuni dei suoi agenti con gruppi di criminali ceceni a Mosca. Gli agenti fornivano «protezione» ai ceceni e in più si presentavano come mercanti d'armi per i separatisti. Una volta Trepaškin intercettò un carico di armi venduto da qualche ufficiale disonesto dell'FSB ai ribelli, cosa che gli fruttò una medaglia. Ma nel 1996 ruppe con la ''Kontora'', quando fece pubbliche accuse di corruzione. E questo fu anche il motivo per cui finì nell'elenco dei bersagli dell'URPO. (p. 283) *{{NDR|Sulla [[seconda guerra cecena]]}} La Cecenia fu la tomba della democrazia russa e la causa definitiva dell'allontanamento della Russia dall'Occidente. La lotta di Boris contro il Partito della guerra e i suoi conflitti con l'FSB, che avevano trascinato Saša nel vortice delle lotte di potere del Cremlino, erano cominciati con la Cecenia. Per Putin, la Cecenia divenne l'interminabile incontro di judo e il collante che cementava la reciproca dipendenza da George Bush in una distruttiva relazione. (p. 303) *Era impossibile che una delle due parti vincesse quel conflitto. Le forze russe controllavano la maggior parte del Paese, ma solo durante le ore di luce. Di notte la campagna era nelle mani della resistenza, che aveva cellule clandestine in ogni cittadina e in ogni villaggio. I guerriglieri erano soliti minare le strade e attaccare rapidamente per sparire poi altrettanto in fretta allo scopo di tormentare le truppe russe. In tutto il Caucaso settentrionale, la forza dei seguaci di [[Šamil Salmanovič Basaev|Šamil Basaev]] aumentava con il passare delle settimane e questo si traduceva in una minacciosa tendenza a trasformare la regione in un terreno di coltura per l'estremismo islamico. Nel frattempo, dal suo nascondiglio di montagna, il presidente [[Aslan Maschadov]] chiese di negoziare e lasciò trapelare in privato che non avrebbe più insistito sulla piena indipendenza. All'interno dell'esercito russo e attraverso l'intero spettro politico di Mosca, serpeggiava il malcontento per la guerra in Cecenia. (p. 304) *[...] la posizione di Putin si faceva sempre più dura e intransigente. Fin dal primissimo giorno era stata la sua guerra e non poteva permettersi il costo politico di perderla (per non parlare delle rivelazioni sui crimini di guerra dei suoi generali che inevitabilmente ne sarebbero derivate). Un accordo con Maschadov avrebbe rappresentato un umiliante fallimento per lui e perciò insisteva sulla resa incondizionata. Putin aveva affrontato la guerra con molta emotività e la dirigeva di persona. I giornalisti che lo intervistavano sapevano che la Cecenia era l'unica cosa che riusciva a farlo arrabbiare sul serio. (pp. 304-305) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} Saša non esitò un istante a dirsi sicuro che l'assedio del teatro fosse un'altra cospirazione mirante a rafforzare la politica bellicosa di Putin e a etichettare come terrorista il governo di Aslan Maschadov, in sostanza «una nuova versione degli attentati ai condomini». Quando Saša mi raccontò la sua teoria, io non gli diedi molto retta. Ma lui la sostenne con una vivace spiegazione.<br>«Senti», disse, «immagina di essere un agente dell'FSB di nome [[Movsar Baraev]]. Il tuo ''oper'' viene da te e ti offre un affare molto vantaggioso. La tua banda andrà a Mosca senza che la polizia intervenga, garantito; poi t'impadronirai del teatro e lo minerai con esplosivi finti. I russi negozieranno e accetteranno di aderire a un cessate il fuoco in Cecenia. Tu torni a casa da eroe e sarai anche tonto, non ci vedi alcuna trappola. Pensi che negozieranno davvero per la pace. Non capisci che stanno attirando la tua banda nei mirini dei loro fucili. Perciò accetti. Dopotutto, hai già fatto affari con l'FSB.<br>Poi l'FSB usa gas che si presume non siano letali e spara a tutti i tuoi uomini. Ma sbagliano con il gas e un sacco di persone muoiono. E tra l'altro, il fatto di darne la colpa a Zakaev e Maschadov è il loro modo di reagire all'incontro che hai combinato tra Rybkin e Zakaev a Zurigo.» (p. 307) *L'assedio del teatro danneggiò spaventosamente la causa dei ceceni e degli oppositori della guerra in Russia e divenne una vera pacchia per il Cremlino. Per caso o per un progetto preciso, offrì a Putin la possibilità di riaprire il dialogo con l'Occidente. Ora il governo era in grado di sostenere che i ceceni si erano finalmente dimostrati dei veri e propri terroristi e che la Russia doveva essere considerata come la vera vittima del terrore. La guerra in Cecenia doveva essere ritenuta giusta e onorevole. (p. 308) *Se c'era un ceceno che si era sempre duramente opposto al terrorismo, questo era [[Achmed Zakaev|Zakaev]]. Ma il suo caso divenne un banco di prova di una serie di eventi per diverse persone: la legittimità dell'azione russa in Cecenia, l'idea che la Russia fosse fallita come democrazia e fino a che punto la guerra contro il terrore giustificava la compromissione dei diritti umani. Per i ceceni delle montagne e per quelli della vasta diaspora in Europa e, ovviamente, per i musulmani moderati di tutto il mondo, il caso Zakaev servì a collaudare la lealtà dell'Occidente. Per Putin, fu un modo di valutare la reciprocità dei suoi partner occidentali: in Afghanistan vi abbiamo aiutato a combattere i ''vostri'' terroristi ora dovete aiutarci a combattere i ''nostri''. (p. 309) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Le spaventose notizie da Beslan, con i terroristi che riuniscono innocenti scolaretti in una palestra e tendono una corda ai due cesti da pallacanestro per poi appendervi degli esplosivi, percorsero il mondo intero facendolo rabbrividire. In seguito l'attacco e la carneficina sollevarono nuove questioni sui metodi di applicazione della legge da parte dei russi, ma lo sdegno fu generale per i crimini morali degli uomini che avevano occupato la scuola. Tuttavia, il presidente Putin, appena rieletto, dovette considerare estremamente fastidiosa la grande massa dei commenti provenienti dall'Occidente, perché si metteva in evidenza il fallimento della sua politica cecena. Sembrava che alcuni occidentali lo ritenessero responsabile dell'attacco alla scuola. Ogni espressione di sdegno veniva accompagnata dal suggerimento che sarebbe stato meglio se avesse imparato la lezione e avesse cominciato a trattare con Maschadov. (pp. 327-328) *In Ucraina, alla fine del 2004 e nei primi giorni del 2005, il rovesciamento non violento del regime totalitario appoggiato da Mosca, grazie alla folla accampata in piazza Indipendenza a Kiev, fu una grave disfatta per Putin. Annullò il suo impulso di reinventare l'Unione Sovietica installando amministrazioni fantoccio negli Stati satelliti. Ma c'era dell'altro: la [[rivoluzione arancione]] fornì un modello per un cambiamento di regime nella stessa Russia. (p. 332) *Prima del funerale la nostra ristretta cerchia fu quasi lacerata da un'ennesima controversia, l'ultima sorpresa di Saša. Mentre discutevamo la sistemazione del corpo, Achmed Zakaev dichiarò che Saša doveva essere sepolto in un cimitero musulmano, perché si era convertito all'Islam il giorno prima di morire. Risultò che il 22 novembre, poco prima che Saša perdesse conoscenza, Achmed aveva portato un mullah all'ospedale perché dicesse una preghiera di circostanza. Per quello che riguardava Achmed, Saša era morto da musulmano.<br>Non sapevo del mullah ed ero furioso con Achmed. Saša non era mai stato in nessun senso religioso. Anzi, mi aveva detto di non capire quelli che lo erano. La sua unica passione era vincere le battaglie e affermare le proprie idee. È vero che spesso diceva: «Sono un ceceno», ma lo dicevo anch'io e questo non faceva di me un musulmano. Era una dichiarazione di solidarietà, non una manifestazione di fede. Oltretutto, negli ultimi giorni Saša non aveva certamente le idee chiare.<br>«So perché l'ha fatto», dissi ad Achmed. «Si sentiva colpevole per quello che la Russia aveva fatto ai ceceni e voleva fare solo un gesto. Come un tedesco magari avrebbe voluto diventare ebreo dopo l'Olocausto. Ma è stato un errore. Non aiuterà la nostra causa. Con quello che sta succedendo nel mondo, diciamocelo francamente, la propaganda russa farà di tutto per spostare l'attenzione dall'assassinio alla conversione. Gli hai fatto un gran favore.»<br>«Non ho fatto un favore a nessuno», rispose Achmed. «Tutto è stato fatto correttamente, perciò Saša è un musulmano».<br>Achmed era ostinato. Ma quell'ostinazione è il motivo per cui i russi non vinceranno mai la guerra in Cecenia, a meno di non ucciderne l'intera ostinata popolazione.<br>«Non sono un esperto di conversioni», continuai, «ma sono un esperto di biochimica. Con la quantità di sedativi che gli avevano dato quel giorno, non sono affatto sicuro che potesse comportarsi razionalmente».<br>«Gli atti di fede non sono razionali», obiettò Achmed. (pp. 349-350) *La morte circonda la vita come una cornice un dipinto: significa limite e dispone una definizione. Una vita conclusasi di recente è un quadro appena dipinto e incorniciato per una mostra, non più un soggetto da cambiare, a arricchire o da ritoccare. Non ci sono più nemmeno i tocchi finali. La vita è completa e firmata. Ma questo insieme congelato di forme e colori è per sempre alla mercé degli spettatori. Appeso a una parete è argomento di discussioni e di critiche. (p. 351) *Mentre cercavo di farmi una ragione della sua morte, capii che avevo assistito a una miracolosa trasformazione di Saša, del genere in cui il nero diventa bianco, il giusto e l'ingiusto si scambiano di posto, morte e salvezza si sostituiscono alla punizione e alla ricompensa. In sei brevi anni dal momento in cui era uggito dalla Russia, membro spaventato e confuso di una cricca di assassini corrotti, era diventato un crociato e poi, a causa di questo, aveva avuto una morte dolorosa. In un diverso tipo di testimonianza, forse la sua conversione avrebbe potuto evocare riferimenti ecclesiali. Posso solo dire che Saša si rivelò un uomo più grande di molti altri. (p. 351) ===Explicit=== Saša, un ''oper'' per eccellenza, risolse il suo omicidio facendo i nomi dei sicari e dell'uomo che li aveva mandati a fare quel lavoro ancora prima che apparissero importanti prove o fosse scoperta l'arma del delitto. Vecchio e accanito teorico della cospirazione, non solo offrì una delle più incredibili teorie tra tutte, ma alla sua morte riuscì a offrire la prova più convincente. Così facendo, rese convincenti anche tutte le sue precedenti teorie, offrendo un atto di giustizia agli abitanti uccisi dagli attentati nei condomini, alle vittime del teatro di Mosca, a [[Sergej Jušenkov|Jušenkov]], a [[Jurij Ščekočichin|Ščekočichin]], ad [[Anna Stepanovna Politkovskaja|Anna Politkovskaja]] e al popolo ormai mezzo sterminato dei ceceni, accusando i loro killer affinché tutto il mondo li vedesse. ===Citazioni su ''Morte di un dissidente''=== *Costruito con il passo narrativo di un thriller politico-spionistico, ''Morte di un dissidente'' non lo è. Né pretende di essere un lavoro di inchiesta. Perché le domande poste dalla fine di Litvinenko trovano risposta, sin dalle prime pagine, in quel che il libro dichiara di essere. Un atto di accusa nei confronti del presidente russo Vladimir Putin. ([[Carlo Bonini]]) ==Citazioni su Alexandr Goldfarb== *Alex Goldfarb è un personaggio cardine nella storia di Litvinenko. Fu lui a tentare l'ultimo approccio con gli americani per portare i Litvinenko in America, fu lui a introdurre i Litvinenko in Inghilterra, fu lui a proteggere Sasha ovunque e comunque potesse e infine fu lui, quando Litvinenko moriva, a prendere in mano stampa e pubbliche relazioni per trasformare la morte di Sasha in un grande evento che ponesse Putin in stato d'accusa e che facesse apparire l'attacco a Litvinenko come un attacco a Berezovsky. ([[Paolo Guzzanti]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Alex Goldfarb con Marina Litvinenko, ''Morte di un dissidente. {{small|La vicenda Litvinenko e il ritorno del KGB nel racconto di due testimoni d'eccezione}}'', traduzione di Sergio Mancini, Longanesi, 2007, ISBN 978-88-304-2482-1 . ==Altri progetti== {{interprogetto|w=Alexander Goldfarb (biologist)|w_site=en}} {{DEFAULTSORT:Goldfarb, Aleksandr}} [[Categoria:Attivisti russi]] [[Categoria:Dissidenti russi]] [[Categoria:Biologi russi]] [[Categoria:Scrittori russi]] 8huf4v3xc9mnhm16sfvxd56mk3932z2 Drawn Together 0 208791 1356058 1355836 2024-12-14T12:07:52Z ~2024-27061 100899 /* Episodio 1, Vasca Idromassaggio */ 1356058 wikitext text/x-wiki {{FictionTV |titolo=Drawn Together |tipofiction=Serie animata |immagine= |titolooriginale=Drawn Together |paese=Stati Uniti d'America |anno=2004-2007 |lingua=inglese |genere=commedia |stagioni=3 |ideatore=[[Dave Jeser]], [[Matt Silverstein]] |rete=[[Comedy Central]] |doppiatorioriginali= Tara Strong, Cree Summer, Adam Carolla, Jess Harnell, Abbey McBride, Jack Plotnick, James Arnold Taylor *Capitan Hero: [[Raffaele Farina]] *Foxxy Love: [[Ilaria Bernardini]] (st. 1-2 e prima metà della stagione 3), [[Maria Grazia Erigo]] (resto della stagione 3) *Spanky Ham: [[Giovanni Battezzato]] *Principessa Clara: [[Emanuela Pacotto]] *Wooldor Sockbat: [[Daniele Demma]] *Toot Braunstein: [[Victoria Cabello]] (st. 1), [[Lisa Mazzotti]] (stagioni 2-3) *Xandir: [[Alessandro Rigotti]] *Ling-Ling: [[Graziella Porta]] }} '''''Drawn Together''''', serie animata statunitense. ==Stagione 1== ===Episodio 1, ''Vasca Idromassaggio''=== *Era la prima volta che vidi persone diverse, fuori dal mio castello; sentivo che facevano già parte della mia vita, solo che erano molto più poveri! ('''Principessa Clara''') *Puoi essere gentile da portarmi i bagagli, Signorina Serva? ('''Clara a Foxxy''') *Oh ti chiedo scusa! Ma Come vi chiamate oggigiorno voi neri? Mamy? Cioccolatino? Bongo Bongo? Sorella? ('''Clara, sempre a Foxxy''') *Amico è comprensibile, come vedi la materia prima è un po' scarsina! Darei volentieri quattro colpi anche a loro, ma quanto vorrei che ci fosse una donna di colore di quelle arrapanti! ('''Capitan Hero a Spanky Ham''') *Dlen Dlen! Sull'attenti c'è Foxxy! ('''Foxxy Love''') *Io sono Xandir! e vivo nel perenne tentativo di salvare la mia ragazza! ('''Xandir''') ===Episodio 3, ''Omofobi''=== *Io sono Xandir! e vivo nel perenne tentativo di salvare il mio ragazzo cocainomane! ('''Xandir, quando finalmente accetta la sua omosessaulità''') ==Voci correlate== *''[[Beavis and Butt-head]]'' *''[[South Park]]'' *''[[I Griffin]]'' *''[[I Simpson]]'' *''[[Robot Chicken]]'' [[Categoria:Serie televisive d'animazione]] gdsmezu7w5po4zpt3lg4g4qey1xmci1 1356059 1356058 2024-12-14T13:13:12Z Udiki 86035 Annullata la modifica di [[Special:Contributions/~2024-27061|~2024-27061]] ([[User talk:~2024-27061|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:~2024-26774|~2024-26774]] 1355836 wikitext text/x-wiki {{FictionTV |titolo=Drawn Together |tipofiction=Serie animata |immagine= |titolooriginale=Drawn Together |paese=Stati Uniti d'America |anno=2004-2007 |lingua=inglese |genere=commedia |stagioni=3 |ideatore=[[Dave Jeser]], [[Matt Silverstein]] |rete=[[Comedy Central]] |doppiatorioriginali= Tara Strong, Cree Summer, Adam Carolla, Jess Harnell, Abbey McBride, Jack Plotnick, James Arnold Taylor *Capitan Hero: [[Raffaele Farina]] *Foxxy Love: [[Ilaria Bernardini]] (st. 1-2 e prima metà della stagione 3), [[Maria Grazia Erigo]] (resto della stagione 3) *Spanky Ham: [[Giovanni Battezzato]] *Principessa Clara: [[Emanuela Pacotto]] *Wooldor Sockbat: [[Daniele Demma]] *Toot Braunstein: [[Victoria Cabello]] (st. 1), [[Lisa Mazzotti]] (stagioni 2-3) *Xandir: [[Alessandro Rigotti]] *Ling-Ling: [[Graziella Porta]] }} '''''Drawn Together''''', serie animata statunitense. ==Stagione 1== ===Episodio 1, ''Vasca Idromassaggio''=== *Era la prima volta che vidi persone diverse, fuori dal mio castello; sentivo che facevano già parte della mia vita, solo che erano molto più poveri! ('''Principessa Clara''') *Puoi essere gentile da portarmi i bagagli, Signorina Serva? ('''Clara a Foxxy''') *Oh ti chiedo scusa! Ma Come vi chiamate oggigiorno voi neri? Mamy? Cioccolatino? Bongo Bongo? Sorella? ('''Clara, sempre a Foxxy''') *Amico è comprensibile, come vedi la materia prima è un po' scarsina! Darei volentieri quattro colpi anche a loro, ma quanto vorrei che ci fosse una donna di colore di quelle arrapanti! ('''Capitan Hero a Spanky Ham''') *Io sono Xandir! e vivo nel perenne tentativo di salvare la mia ragazza! ('''Xandir''') ===Episodio 3, ''Omofobi''=== *Io sono Xandir! e vivo nel perenne tentativo di salvare il mio ragazzo cocainomane! ('''Xandir, quando finalmente accetta la sua omosessaulità''') ==Voci correlate== *''[[Beavis and Butt-head]]'' *''[[South Park]]'' *''[[I Griffin]]'' *''[[I Simpson]]'' *''[[Robot Chicken]]'' [[Categoria:Serie televisive d'animazione]] mz1054kow677lktxmgu83cefv6knsfj 1356142 1356059 2024-12-14T21:14:45Z ~2024-27631 100917 1356142 wikitext text/x-wiki {{FictionTV |titolo=Drawn Together |tipofiction=Serie animata |immagine= |titolooriginale=Drawn Together |paese=Stati Uniti d'America |anno=2004-2007 |lingua=inglese |genere=commedia |stagioni=3 |ideatore=[[Dave Jeser]], [[Matt Silverstein]] |rete=[[Comedy Central]] |doppiatorioriginali= Tara Strong, Cree Summer, Adam Carolla, Jess Harnell, Abbey McBride, Jack Plotnick, James Arnold Taylor *Capitan Hero: [[Raffaele Farina]] *Foxxy Love: [[Ilaria Bernardini]] (st. 1-2 e prima metà della stagione 3), [[Maria Grazia Erigo]] (resto della stagione 3) *Spanky Ham: [[Giovanni Battezzato]] *Principessa Clara: [[Emanuela Pacotto]] *Wooldor Sockbat: [[Daniele Demma]] *Toot Braunstein: [[Victoria Cabello]] (st. 1), [[Lisa Mazzotti]] (stagioni 2-3) *Xandir: [[Alessandro Rigotti]] *Ling-Ling: [[Graziella Porta]] }} '''''Drawn Together''''', serie animata statunitense. ==Stagione 1== ===Episodio 1, ''Vasca Idromassaggio''=== *Era la prima volta che vidi persone diverse, fuori dal mio castello; sentivo che facevano già parte della mia vita, solo che erano molto più poveri! ('''Principessa Clara''') *Puoi essere gentile da portarmi i bagagli, Signorina Serva? ('''Clara a Foxxy''') *Oh ti chiedo scusa! Ma Come vi chiamate oggigiorno voi neri? Mamy? Cioccolatino? Bongo Bongo? Sorella? ('''Clara, sempre a Foxxy''') *Amico è comprensibile, come vedi la materia prima è un po' scarsina! Darei volentieri quattro colpi anche a loro, ma quanto vorrei che ci fosse una donna di colore di quelle arrapanti! ('''Capitan Hero a Spanky Ham''') *Dlen Dlen! Sull'attenti c'è Foxxy! ('''Foxxy Love''') *Io sono Xandir! e vivo nel perenne tentativo di salvare la mia ragazza! ('''Xandir''') ===Episodio 3, ''Omofobi''=== *Io sono Xandir! e vivo nel perenne tentativo di salvare il mio ragazzo cocainomane! ('''Xandir, quando finalmente accetta la sua omosessaulità''') ==Voci correlate== *''[[Beavis and Butt-head]]'' *''[[South Park]]'' *''[[I Griffin]]'' *''[[I Simpson]]'' *''[[Robot Chicken]]'' [[Categoria:Serie televisive d'animazione]] gdsmezu7w5po4zpt3lg4g4qey1xmci1 1356145 1356142 2024-12-14T21:47:42Z Udiki 86035 Annullata la modifica di [[Special:Contributions/~2024-27631|~2024-27631]] ([[User talk:~2024-27631|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Udiki|Udiki]] 1355836 wikitext text/x-wiki {{FictionTV |titolo=Drawn Together |tipofiction=Serie animata |immagine= |titolooriginale=Drawn Together |paese=Stati Uniti d'America |anno=2004-2007 |lingua=inglese |genere=commedia |stagioni=3 |ideatore=[[Dave Jeser]], [[Matt Silverstein]] |rete=[[Comedy Central]] |doppiatorioriginali= Tara Strong, Cree Summer, Adam Carolla, Jess Harnell, Abbey McBride, Jack Plotnick, James Arnold Taylor *Capitan Hero: [[Raffaele Farina]] *Foxxy Love: [[Ilaria Bernardini]] (st. 1-2 e prima metà della stagione 3), [[Maria Grazia Erigo]] (resto della stagione 3) *Spanky Ham: [[Giovanni Battezzato]] *Principessa Clara: [[Emanuela Pacotto]] *Wooldor Sockbat: [[Daniele Demma]] *Toot Braunstein: [[Victoria Cabello]] (st. 1), [[Lisa Mazzotti]] (stagioni 2-3) *Xandir: [[Alessandro Rigotti]] *Ling-Ling: [[Graziella Porta]] }} '''''Drawn Together''''', serie animata statunitense. ==Stagione 1== ===Episodio 1, ''Vasca Idromassaggio''=== *Era la prima volta che vidi persone diverse, fuori dal mio castello; sentivo che facevano già parte della mia vita, solo che erano molto più poveri! ('''Principessa Clara''') *Puoi essere gentile da portarmi i bagagli, Signorina Serva? ('''Clara a Foxxy''') *Oh ti chiedo scusa! Ma Come vi chiamate oggigiorno voi neri? Mamy? Cioccolatino? Bongo Bongo? Sorella? ('''Clara, sempre a Foxxy''') *Amico è comprensibile, come vedi la materia prima è un po' scarsina! Darei volentieri quattro colpi anche a loro, ma quanto vorrei che ci fosse una donna di colore di quelle arrapanti! ('''Capitan Hero a Spanky Ham''') *Io sono Xandir! e vivo nel perenne tentativo di salvare la mia ragazza! ('''Xandir''') ===Episodio 3, ''Omofobi''=== *Io sono Xandir! e vivo nel perenne tentativo di salvare il mio ragazzo cocainomane! ('''Xandir, quando finalmente accetta la sua omosessaulità''') ==Voci correlate== *''[[Beavis and Butt-head]]'' *''[[South Park]]'' *''[[I Griffin]]'' *''[[I Simpson]]'' *''[[Robot Chicken]]'' [[Categoria:Serie televisive d'animazione]] mz1054kow677lktxmgu83cefv6knsfj Giochi della XXXIII Olimpiade 0 210333 1356125 1352567 2024-12-14T20:19:49Z Danyele 19198 /* Voci correlate */ +1 1356125 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Olympic rings on the Eiffel Tower 2024 (1).jpg|thumb|I cinque cerchi olimpici sulla [[Torre Eiffel]] di Parigi, 6 luglio 2024.]] Citazioni sui '''Giochi della XXXIII Olimpiade''', svoltisi a Parigi nel 2024. *{{NDR|Nel 2023}} A Parigi ci aspettano Giochi difficili, forse i più difficili da quei terribili dodici anni che separarono Monaco 1972, con la strage di atleti e tecnici israeliani ad opera di Settembre Nero e che precedette la lunga stagione dei boicottaggi (Montreal 1976, 28 Paesi africani che boicottarono i Giochi per protesta contro l'apartheid in Sudafrica, poi Mosca 1980 e Los Angeles 1984 con i rispettivi boicottaggi del blocco prima occidentale e poi sovietico). In Francia, a partire dal prossimo 26 luglio, si sfideranno atleti russi, ucraini, arabi, israeliani e di tanti altri Paesi i cui popoli vivono in condizione di guerra, dittatura, discriminazione. Non voglio essere retorico, ma vivo nel costante dilemma che quei diciassette giorni della prossima estate possano essere un indicibile rischio di tensioni estreme e, allo stesso tempo, una gigantesca occasione per l'umanità. Tifo, con tutto il cuore, per questa seconda ipotesi. ([[Mauro Berruto]]) *Parigi offre degli scenari incredibili e ospitare le competizioni in alcuni di questi credo sia una possibilità che poche altre città al mondo possono vantare. Penso al beach volley sotto alla Tour Eiffel, la scherma o il taekwondo al Gran Palais, gli sport urban a Place de la Concorde o l'equitazione a Versailles. Per non parlare poi delle gare di ciclismo, marcia e maratona, che hanno attraversato i quartieri e le zone più iconiche della città. Bello vedere come sport arte cultura e storia si stiano fondendo in questi Giochi. ([[Rachele Sangiuliano]]) ==Voci correlate== *[[Giochi olimpici]] *[[Pallavolo ai Giochi della XXXIII Olimpiade - Torneo femminile]] *[[Parigi]] *[[Pugilato ai Giochi della XXXIII Olimpiade - Pesi welter femminile]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante i|preposizione=sui}} {{S}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Eventi degli anni 2020]] [[Categoria:Storia della Francia]] 5f86c9pmayoku141vf3cvlzpz1r28jr Gran Premio d'Italia 1993 0 211436 1356163 1330603 2024-12-15T01:58:18Z Danyele 19198 /* Altri progetti */ fix di stile 1356163 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Monza 1976-1993.png|thumb|Il tracciato di [[Autodromo nazionale di Monza|Monza]] nella configurazione adottata per il Gran Premio d'Italia 1993]] Citazioni sul '''Gran Premio d'Italia 1993'''. *{{NDR|«Molti si ricordano il suo "volo" a Monza, dopo aver tamponato Pierluigi Martini»}} Io non mi accontentavo mai. Pierluigi era settimo e io ottavo, nessuno avrebbe preso dei punti, ma l'istinto per la competizione c'era sempre. Uscii dalla Parabolica molto più veloce e lui mosse l'auto mentre ero già in scia. Volai in aria e per fortuna atterrai sulle ruote. ([[Christian Fittipaldi]]) *Per me Monza 1993 è stato un weekend indimenticabile. Andare sul podio con una Ferrari nella gara di casa è qualcosa di speciale. Ricordo soprattutto il grande affetto dei tifosi e il bandierone che uno di loro mi aveva dato in pista subito dopo la fine della gara. Sono rientrato ai box con questa bandiera, che poi è diventata un simbolo per i dipendenti Ferrari. Infatti in fabbrica quando siamo rientrati ho trovato un poster con quella immagine. Sono davvero felice di aver vissuto questa cosa, [...] per me Monza 1993 resta indimenticabile. ([[Jean Alesi]]) ==Voci correlate== *[[Autodromo nazionale di Monza]] *[[Gran Premio di Formula 1]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il}} {{S}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Eventi degli anni 1990]] 82s6jmefzqc9aprdrluwtdggwh0hnf7 Wikiquote:SheSaid 2024 4 213902 1356093 1356054 2024-12-14T15:00:27Z Ibisco 49387 /* Nuove */ + 1 1356093 wikitext text/x-wiki [[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]] <div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;"> Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small> </div> La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''. A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia. {{Cassetto |larghezza = 1000px |colore = #662D91 |coloresfondo = orange |allineamento = centro |titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span> |testo = ; Post Intagram <gallery> Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir Johanna Westerdijk - post Instagram SheSaid.png|Johanna Westerdijk Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Segnalibri <gallery> Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk Mo Abudu - segnalibro SheSaid.png|Mo Abudu Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi Dalida - segnalibro SheSaid.png|Dalida Sasheer Zamata - segnalibro SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Cartoline <gallery> Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women </gallery> }} <br /> == Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote== {{div col | 3}} '''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]] * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe) {{div col end}} == Partecipanti== # --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST) # -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST) # '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; 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[[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni # [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni # [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni, + destub # [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su # [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni # [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni # [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni # [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni # [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni # [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione # [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni # [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 5 incipit # [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni # [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni # [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni # [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni, + 1 opera, + destub # [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # 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[[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni # [[Rachele Sangiuliano]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Sara Gama]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni # [[Cecilia Zandalasini]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni, sistemazioni # [[Nina Lvovna Chruščёva]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Francesca Lollobrigida]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Lisa Vittozzi]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni # [[Francesca Cavallo]] {{fatto|Dispe}} + 2 citazioni # [[Francesca Albanese]] {{fatto|Dispe}} + 7 citazioni # [[Sara Gama]] {{fatto|Dispe}} + 3 citazioni # [[Yrsa Sigurðardóttir]] {{fatto|Wiccio}} + 2 citazioni, + 2 incipit # [[Daniela Farnese]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Midori Yamane]] {{fatto|Wiccio}} + 3 citazioni, + destub # [[Kate Hudson]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni # [[Elena Pietrini]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Ofelia Malinov]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni # [[Rita dalla Chiesa]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # 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[[Categoria:Campagna SheSaid]] riogh8ap579tb1qikkmvv76aj4w91y9 1356126 1356093 2024-12-14T20:20:45Z Danyele 19198 /* Migliorate */ +1 1356126 wikitext text/x-wiki [[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]] <div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;"> Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small> </div> La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''. A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia. {{Cassetto |larghezza = 1000px |colore = #662D91 |coloresfondo = orange |allineamento = centro |titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span> |testo = ; Post Intagram <gallery> Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir Johanna Westerdijk - post Instagram SheSaid.png|Johanna Westerdijk Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Segnalibri <gallery> Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk Mo Abudu - segnalibro SheSaid.png|Mo Abudu Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi Dalida - segnalibro SheSaid.png|Dalida Sasheer Zamata - segnalibro SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Cartoline <gallery> Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women </gallery> }} <br /> == Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote== {{div col | 3}} '''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]] * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe) {{div col end}} == Partecipanti== # --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST) # -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST) # '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; 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[[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni # [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni # [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni, + destub # [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su # [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni # [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni # [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni # [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni # [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni # [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione # [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni # [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 5 incipit # [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni # [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni # [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni # [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni, + 1 opera, + destub # [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni # [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni # [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni # [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni # [[Rachele Sangiuliano]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Sara Gama]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni # [[Cecilia Zandalasini]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni, sistemazioni # [[Nina Lvovna Chruščёva]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Francesca Lollobrigida]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Lisa Vittozzi]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni # [[Francesca Cavallo]] {{fatto|Dispe}} + 2 citazioni # [[Francesca Albanese]] {{fatto|Dispe}} + 7 citazioni # [[Sara Gama]] {{fatto|Dispe}} + 3 citazioni # [[Yrsa Sigurðardóttir]] {{fatto|Wiccio}} + 2 citazioni, + 2 incipit # [[Daniela Farnese]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Midori Yamane]] {{fatto|Wiccio}} + 3 citazioni, + destub # [[Kate Hudson]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni # [[Elena Pietrini]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Ofelia Malinov]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni # [[Rita dalla Chiesa]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Myriam Sylla]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Diana Bianchedi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, immagine, sistemazioni # [[Paola Iezzi]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Angelica Balabanoff]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Barbara Stanwyck]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Vicky Piria]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Roberta Bruzzone]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni # [[Angela Merkel]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Sara Franceschi]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Angelina Mango]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni # [[Paola Frassinetti (santa)]] {{fatto|Spinoziano}} + 9 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni # [[Ana Mena]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Chloë Sevigny]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Lorenza Foschini]] {{fatto|Wiccio}} + 6 citazioni, + 1 incipit # [[Elena Linari]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni # [[Megan Rapinoe]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # 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[[Categoria:Campagna SheSaid]] d10ls25uu3bgytwykzgi5vtzpdwt362 Imane Khelif 0 214137 1356122 1346030 2024-12-14T20:08:35Z Danyele 19198 +4 / ristrutturazione voce 1356122 wikitext text/x-wiki [[File:Imane Khelif Jeux panarabes 2023.png|thumb|Imane Khelif nel 2023]] '''Imane Khelif''' (1999 – vivente), pugile algerina. ==Citazioni di Imane Khelif== {{cronologico}} *Questo è il mio sogno. Otto anni, il mio sogno. Sono campione olimpico, medaglia d'oro. Sono molto felice. :''This is my dream. Eight years, my dream. I'm Olympic champion, gold medallist. I'm very happy.''<ref>{{en}} Citato in Julien Pretot, ''[https://www.reuters.com/sports/olympics/boxing-algerian-khelif-wins-womens-welterweight-gold-amid-gender-dispute-2024-08-09/ Khelif delights newfound devotees with statement win at Paris Games]'', ''reuters.com'', 10 agosto 2024.</ref> *Sono una donna come tutte le donne. Sono nata donna e ho vissuto come una donna, ma ci sono nemici del successo e non riescono a digerire il mio successo. :''I am a woman like any woman. I was born a woman and I have lived as a woman but there are enemies to success and they can't digest my success.''<ref>{{en}} Citato in ''[https://economictimes.indiatimes.com/news/sports/imane-khelif-olympic-gold-medalist-says-she-is-just-like-any-other-woman-enemies-of-success-cant-digest-her-win/articleshow/112418691.cms Imane Khelif, Olympic gold medalist, says she is just like any other woman, enemies of success can't digest her win]'', ''economictimes.indiatimes.com'', 10 agosto 2024.</ref> {{Int|''[https://www.skysports.com/boxing/news/12183/13194406/imane-khelif-wins-olympic-boxing-gold-i-am-a-woman-like-any-other-woman-and-i-hope-people-will-stop-bullying Imane Khelif wins Olympic boxing gold: 'I am a woman like any other woman and I hope people will stop bullying']''|{{en}} Citato in John Dennen, ''skysports.com'', 10 agosto 2024.}} *Gli attacchi che ho sentito sui social media sono stati estremamente gravi, privi di senso e hanno avuto un impatto sulla dignità delle persone. :''The attacks I heard on social media were extremely bad, they were meaningless, and they impact the dignity of people.'' *Il mio messaggio al mondo intero è che dovrebbe impegnarsi nei principi olimpici e dovrebbe evitare il bullismo. Non si dovrebbero bullizzare le persone. Questo è un messaggio delle Olimpiadi. I valori olimpici sono estremamente importanti e spero che le persone smettano di fare bullismo. :''My message to the whole world is that they should commit to Olympic principles and they should avoid bullying. They should not bully people. This is a message of the Olympics. The Olympic values are extremely important and I hope that people will stop bullying.''. *Il mio successo ha un sapore speciale grazie a questi attacchi. :''My success has a special taste because of these attacks''. *Penso che il mondo intero ora conosca la storia di Imane Khelif. Vengo da un villaggio molto piccolo, da una famiglia molto piccola. Sono nata e cresciuta in quartieri poveri. Ma la mia famiglia è sempre stata orgogliosa di me, mi ha sempre sostenuto in questo sport. :''I think that the whole world now knows the story of Imane Khelif. I'm from a very small village, from a very small family. I was born and raised in poor neighbourhoods. But my family was always proud of me, they always supported me in this sport.'' *Per quanto riguarda la mia qualificazione o meno, se sono una donna o no, ho rilasciato molte dichiarazioni ai media: sono pienamente qualificata per partecipare a questa competizione. :''As for whether I qualify or not, whether I'm a woman or not – I have made many statements in the media – I am fully qualified to take part in this competition''. *Prima di tutto, le Olimpiadi sono un sogno, sono un sogno per ogni atleta. Qui a Parigi, grazie a Dio, il mondo intero, il mondo arabo, gli algerini, sanno tutti quanto ho lavorato duramente. :''First and foremost, the Olympics is a dream, it's a dream for every athlete. Here in Paris, thank God, the whole world, the Arab world, the Algerians, they all know how hard I worked.'' *Spero che non assisteremo ad attacchi simili alle future Olimpiadi :''I hope that we will not see any similar attacks in future Olympics.'' *Tutte le donne che sono venute a sostenermi oggi hanno inviato un messaggio, dicendo che il nostro onore è al di sopra di ogni altra cosa :''All the women that came to support me today sent a message, saying that our honour is above everything else.'' {{Int|''[https://www.gay.it/imane-khelif-massimo-giletti-fake-news Imane Khelif da Massimo Giletti: "Con chi diffonde fake news ci vedremo in tribunale"]''|Dall'intervista di [[Massimo Giletti]] a ''Lo stato delle cose'', Rai 3, 11 novembre 2024; citato in Federico Boni, ''gay.it'', 12 novembre 2024.}} *Credo che la donna sportiva e la donna ordinaria possano essere diverse, perché una donna che fa sport fa altri tipi di attività. Ma posso assicurarvi che sono sempre molto attenta ai miei ormoni, prendiamo tutte le precauzioni affinché i miei ormoni rientrino nei parametri di tutte le competizioni. Nessuno ha mai avuto nulla da ridire a riguardo. Tutti i miei livelli ormonali sono sempre rientrati nei parametri. Sono dalla parte della commissione medica che provvede a fare questi controlli. *{{NDR|Parlando dell'incontro con [[Angela Carini]] ai [[Pugilato ai Giochi della XXXIII Olimpiade - Pesi welter femminile|Giochi della XXXIII Olimpiade]]}} Io mi sono allenata con lei, è una persona che conosco, un'amica, mi conosce bene. In passato ci siamo incrociate varie volte [...]. Angela mi conosce benissimo, ma non voglio prendermela con lei. Resta una pugile, una giovane ragazza. Le persone con le quali ce l'ho sono le persone che hanno fatto pressioni su di lei affinché si comportasse in quel modo. Io non credo che lei si sia comportata in quel modo di sua spontanea volontà. Sono assolutamente sicura che la pressione a cui è stata sottoposta l'ha poi portata a questo comportamento. Avrei voluto un incontro normale con lei, poi dopo quel che è successo sono rimasta dispiaciuta. È stata una farsa, ma ripeto non me la prendo con Angela. [...] Accetto le sue scuse, resta una sorella, un'amica. Lo sport è questo, può capitare. [...] Le persone possono sbagliare, quello che importa è imparare dai nostri errori. *Il [[successo]] ha i suoi nemici. Ogni persona che ha successo si ritroverà con dei nemici, ed è quello che sta accadendo. *Cosa dico a chi mi definisce un uomo? Che sono una medaglia d'oro. Voi potete parlare, chiacchierare, ma Imane Khelif c'è. ==Citazioni su Imane Khelif== *{{NDR|Dopo l'abbandono di [[Angela Carini]] nelle ottavi di finale contro Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024}} Penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammesse alle gare femminili. ([[Giorgia Meloni]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Khelif, Imane}} [[Categoria:Pugili]] [[Categoria:Sportivi algerini]] r0bs7ki7a4esli1tw4x747kpzonx379 1356137 1356122 2024-12-14T20:58:58Z Udiki 86035 /* Citazioni di Imane Khelif */ 1356137 wikitext text/x-wiki [[File:Imane Khelif Jeux panarabes 2023.png|thumb|Imane Khelif nel 2023]] '''Imane Khelif''' (1999 – vivente), pugile algerina. ==Citazioni di Imane Khelif== {{cronologico}} *Questo è il mio sogno. Otto anni, il mio sogno. Sono campionessa olimpica, medaglia d'oro. Sono molto felice. :''This is my dream. Eight years, my dream. I'm Olympic champion, gold medallist. I'm very happy.''<ref>{{en}} Citato in Julien Pretot, ''[https://www.reuters.com/sports/olympics/boxing-algerian-khelif-wins-womens-welterweight-gold-amid-gender-dispute-2024-08-09/ Khelif delights newfound devotees with statement win at Paris Games]'', ''reuters.com'', 10 agosto 2024.</ref> *Sono una donna come tutte le donne. Sono nata donna e ho vissuto come una donna, ma ci sono nemici del successo e non riescono a digerire il mio successo. :''I am a woman like any woman. I was born a woman and I have lived as a woman but there are enemies to success and they can't digest my success.''<ref>{{en}} Citato in ''[https://economictimes.indiatimes.com/news/sports/imane-khelif-olympic-gold-medalist-says-she-is-just-like-any-other-woman-enemies-of-success-cant-digest-her-win/articleshow/112418691.cms Imane Khelif, Olympic gold medalist, says she is just like any other woman, enemies of success can't digest her win]'', ''economictimes.indiatimes.com'', 10 agosto 2024.</ref> {{Int|''[https://www.skysports.com/boxing/news/12183/13194406/imane-khelif-wins-olympic-boxing-gold-i-am-a-woman-like-any-other-woman-and-i-hope-people-will-stop-bullying Imane Khelif wins Olympic boxing gold: 'I am a woman like any other woman and I hope people will stop bullying']''|{{en}} Citato in John Dennen, ''skysports.com'', 10 agosto 2024.}} *Gli attacchi che ho sentito sui social media sono stati estremamente gravi, privi di senso e hanno avuto un impatto sulla dignità delle persone. :''The attacks I heard on social media were extremely bad, they were meaningless, and they impact the dignity of people.'' *Il mio messaggio al mondo intero è che dovrebbe impegnarsi nei principi olimpici e dovrebbe evitare il bullismo. Non si dovrebbero bullizzare le persone. Questo è un messaggio delle Olimpiadi. I valori olimpici sono estremamente importanti e spero che le persone smettano di fare bullismo. :''My message to the whole world is that they should commit to Olympic principles and they should avoid bullying. They should not bully people. This is a message of the Olympics. The Olympic values are extremely important and I hope that people will stop bullying.''. *Il mio successo ha un sapore speciale grazie a questi attacchi. :''My success has a special taste because of these attacks''. *Penso che il mondo intero ora conosca la storia di Imane Khelif. Vengo da un villaggio molto piccolo, da una famiglia molto piccola. Sono nata e cresciuta in quartieri poveri. Ma la mia famiglia è sempre stata orgogliosa di me, mi ha sempre sostenuto in questo sport. :''I think that the whole world now knows the story of Imane Khelif. I'm from a very small village, from a very small family. I was born and raised in poor neighbourhoods. But my family was always proud of me, they always supported me in this sport.'' *Per quanto riguarda la mia qualificazione o meno, se sono una donna o no, ho rilasciato molte dichiarazioni ai media: sono pienamente qualificata per partecipare a questa competizione. :''As for whether I qualify or not, whether I'm a woman or not – I have made many statements in the media – I am fully qualified to take part in this competition''. *Prima di tutto, le Olimpiadi sono un sogno, sono un sogno per ogni atleta. Qui a Parigi, grazie a Dio, il mondo intero, il mondo arabo, gli algerini, sanno tutti quanto ho lavorato duramente. :''First and foremost, the Olympics is a dream, it's a dream for every athlete. Here in Paris, thank God, the whole world, the Arab world, the Algerians, they all know how hard I worked.'' *Spero che non assisteremo ad attacchi simili alle future Olimpiadi :''I hope that we will not see any similar attacks in future Olympics.'' *Tutte le donne che sono venute a sostenermi oggi hanno inviato un messaggio, dicendo che il nostro onore è al di sopra di ogni altra cosa :''All the women that came to support me today sent a message, saying that our honour is above everything else.'' {{Int|''[https://www.gay.it/imane-khelif-massimo-giletti-fake-news Imane Khelif da Massimo Giletti: "Con chi diffonde fake news ci vedremo in tribunale"]''|Dall'intervista di [[Massimo Giletti]] a ''Lo stato delle cose'', Rai 3, 11 novembre 2024; citato in Federico Boni, ''gay.it'', 12 novembre 2024.}} *Credo che la donna sportiva e la donna ordinaria possano essere diverse, perché una donna che fa sport fa altri tipi di attività. Ma posso assicurarvi che sono sempre molto attenta ai miei ormoni, prendiamo tutte le precauzioni affinché i miei ormoni rientrino nei parametri di tutte le competizioni. Nessuno ha mai avuto nulla da ridire a riguardo. Tutti i miei livelli ormonali sono sempre rientrati nei parametri. Sono dalla parte della commissione medica che provvede a fare questi controlli. *{{NDR|Parlando dell'incontro con [[Angela Carini]] ai [[Pugilato ai Giochi della XXXIII Olimpiade - Pesi welter femminile|Giochi della XXXIII Olimpiade]]}} Io mi sono allenata con lei, è una persona che conosco, un'amica, mi conosce bene. In passato ci siamo incrociate varie volte [...]. Angela mi conosce benissimo, ma non voglio prendermela con lei. Resta una pugile, una giovane ragazza. Le persone con le quali ce l'ho sono le persone che hanno fatto pressioni su di lei affinché si comportasse in quel modo. Io non credo che lei si sia comportata in quel modo di sua spontanea volontà. Sono assolutamente sicura che la pressione a cui è stata sottoposta l'ha poi portata a questo comportamento. Avrei voluto un incontro normale con lei, poi dopo quel che è successo sono rimasta dispiaciuta. È stata una farsa, ma ripeto non me la prendo con Angela. [...] Accetto le sue scuse, resta una sorella, un'amica. Lo sport è questo, può capitare. [...] Le persone possono sbagliare, quello che importa è imparare dai nostri errori. *Il [[successo]] ha i suoi nemici. Ogni persona che ha successo si ritroverà con dei nemici, ed è quello che sta accadendo. *Cosa dico a chi mi definisce un uomo? Che sono una medaglia d'oro. Voi potete parlare, chiacchierare, ma Imane Khelif c'è. ==Citazioni su Imane Khelif== *{{NDR|Dopo l'abbandono di [[Angela Carini]] nelle ottavi di finale contro Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024}} Penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammesse alle gare femminili. ([[Giorgia Meloni]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Khelif, Imane}} [[Categoria:Pugili]] [[Categoria:Sportivi algerini]] a72a2ibd3maffy4ajo83zm8yj958dsm Rifugiato 0 215765 1356076 1354098 2024-12-14T14:08:15Z Wiccio 43730 /* Citazioni */ +1 Behrouz Boochani 1356076 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:A Dutch school teacher leads a group of refugee children just disembarked from a ship at Tilbury Docks in Essex during 1945. D24064.jpg|thumb|Un'insegnante guida un gruppo di bambini rifugiati sbarcati in Inghilterra (1945)]] Citazioni sul '''rifugiato'''. ==Citazioni== *I profughi non sono mai profughi e basta, i rifugiati non lo sono da sempre e, in ogni caso, non lo saranno per sempre. Siamo noi a costringerli in questa definizione di comodo, come in un cliché che permette di maneggiare i loro drammi senza lasciarcene coinvolgere. Alla fine, il maggior vantaggio che si trae da questo confinamento in una categoria indistinta consiste nella gestione della paura. Ciò che non si conosce può spaventare, d'accordo, ma proprio per questo bisognerebbe evitare di scaricare le proprie paure addosso all'altro, straniero o profugo che sia. ([[Olga Grjasnowa]]) *I rifugiati che ho incontrato non chiedevano l'elemosina. Erano persone tenaci e intraprendenti che lavoravano duramente e desideravano ricostruire il loro paese lasciandosi l'oscuro passato alle spalle. Chiedevano soltanto di potere accedere ad alcune risorse di base, prime fra tutte un alloggio e un'istruzione, in modo da poter lavorare per realizzare sogni e speranze. ([[Khaled Hosseini]]) *Se l'Europa fallisce sulla questione dei rifugiati non sarà l'Europa che avevamo immaginato. ([[Angela Merkel]]) *Solo restituendo umanità ai rifugiati possiamo sfidare la narrativa imposta dai governi. ([[Behrouz Boochani]]) *Sono vittime, ma considerarli vittime non significa che dobbiamo diventare vittime a nostra volta. ([[Viktor Orbán]]) ===''[[Arco di trionfo (film 1948)|Arco di trionfo]]''=== *Io sono un rifugiato: è la mia professione aspettare, cercare di vivere e aspettare. *L'inverno del 1938 fu l'ultimo inverno prima dell'inizio della seconda guerra mondiale. Parigi era ancora un'isola di luce nel profondo buio d'Europa. Fu allora che i parigini conobbero un nuovo cittadino europeo: il rifugiato. Nelle strade, i rifugiati politici erano spalla a spalla con i rifugiati della notte, ed a nessuno importava se questi uomini e donne vivessero o morissero. *Un rifugiato senza passaporto cessa di far parte della razza umana: quelli che rimangono vivi saranno sempre dei braccati. ===[[Papa Giovanni Paolo II]]=== *Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto ''il diritto a non emigrare'', a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria. *Faccio appello alle autorità delle nazioni di cui i rifugiati sono costretti ad attraversare i confini, perché li ricevano con cordiale ospitalità. Faccio appello alla comunità internazionale perché il peso non sia portato soltanto da quelle nazioni nelle quali i rifugiati si sistemano temporaneamente, ma di mettere i necessari aiuti a disposizione dei governi interessati e delle appropriate organizzazioni internazionali. *Un largo numero di persone sono state costrette per varie ragioni a lasciare il loro paese amato ed i luoghi dove avevano le loro radici. Talvolta questo è dovuto a motivi politici, altre volte per sfuggire alla violenza ed alla guerra, oppure per le conseguenze di disastri naturali, o per il clima ostile. La comunità africana e la comunità del mondo non può cessare di interessarsi alla condizione dei rifugiati e alle terribili sofferenze cui molti di essi sono assoggettati per lungo tempo. Questi rifugiati veramente hanno un diritto alla libertà ed a vivere una vita degna della dignità umana. Essi non devono essere privati del godimento dei loro diritti, tantomeno quando fattori esterni al loro controllo li hanno costretti a divenire stranieri senza una patria. ==Voci correlate== *[[Emigrazione]] *[[Immigrazione]] *[[Rifugiati palestinesi]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Diritto internazionale]] [[Categoria:Migrazioni umane]] 8x53p76z5edwm5rgfz7pq5rpl4m0nyv Jennifer Boldini 0 215771 1356158 1354024 2024-12-15T00:40:06Z Danyele 19198 /* Citazioni di Jennifer Boldini */ +1 1356158 wikitext text/x-wiki '''Jennifer Boldini''' (1999 – vivente), pallavolista italiana. ==Citazioni di Jennifer Boldini== *All'inizio, quando ero piccola, fare l'[[Palleggiatore|alzatrice]] non mi piaceva: vuoi fare il punto ed essere protagonista. Poi crescendo capisci l'importanza del ruolo e ti rendi conto di essere tu la protagonista, perché la palla passa sempre da te. Certo, non è semplice ma sono ambiziosa e non saprei identificarmi in un altro ruolo.<ref name="Messineo"/> *Essere vittima di [[stalking]] non lascia segni visibili, ma incide profondamente sulla percezione di sé e sulla capacità di affrontare la vita con serenità. Ogni gesto quotidiano, ogni luogo frequentato, era accompagnato da una sensazione costante di vulnerabilità e impotenza. Mi sono ritrovata a dubitare di me stessa, della mia capacità di reagire e del mio valore come Persona, come Donna. Per cercare di proteggermi, inizialmente mi sono chiusa in me stessa, sperando che con il tempo tutto si risolvesse. Ma quel tentativo di difesa si è trasformato in una prigione emotiva, che mi ha fatta sentire ancora più fragile, incidendo non solo sulla mia mente, ma anche sul mio corpo. Ho iniziato a somatizzare il peso delle emozioni negative che stavo vivendo, rendendomi conto, a un certo punto, che da sola non potevo farcela. È stato allora che ho trovato il coraggio di chiedere aiuto. [...] Ognuno di noi merita rispetto, protezione e ascolto. E il silenzio non deve mai essere la risposta.<ref>Da un [https://www.instagram.com/p/DC4uuoRIRy0/ post] sul profilo ufficiale ''instagram.com'', 27 novembre 2024.</ref> *[...] ho sempre amato studiare. Certo, quando torni la sera dopo gli allenamenti e devi metterti sui libri non è semplice, ma sono fortunata: nella pallavolo lo studio è apprezzato [...]<ref name="Messineo">Da Biancamaria Messineo, ''[https://www.bresciaoggi.it/argomenti/sport/jennifer-boldini-intervista-1.9982978 Jennifer Boldini, la capitana della Millenium si è laureata. I progetti per il futuro nella video-intervista di Bresciaoggi]'', ''bresciaoggi.it'', 1º aprile 2023.</ref> *La mia pallavolo la descriverei come un sorriso: quando la tua passione è anche il tuo lavoro diventa tutto più semplice. Quando entro in campo l'entusiasmo è fondamentale, qualcosa che può trascinarti anche quando le cose non vanno alla perfezione. Sia a me stessa che alla squadra cerco di trasmettere serenità, sono tutti aspetti più mentali che tecnici. Nel [[Pallavolo|nostro sport]] poi abbiamo la fortuna di poter essere a contatto con i nostri sostenitori. A me piace condividere con loro alcuni momenti, ascoltare le loro storie, perché ognuno ha una sfumatura diversa, e dal bambino al sostenitore più anziano è bello creare questa connessione tra squadra e pubblico. Penso sia il vero valore aggiunto del nostro sport.<ref>Da Laerte Salvini, ''[https://www.ivolleymagazine.it/2024/12/11/pallavolo-lenostreinterviste-jennifer-boldini-la-mia-pallavolo-la-descriverei-come-un-sorriso-quando-la-tua-passione-e-il-tuo-lavoro-tutto-e-piu-semplice/ Pallavolo LeNostreInterviste – Jennifer Boldini: "La mia pallavolo la descriverei come un sorriso, quando la tua passione è il tuo lavoro tutto è più semplice"]'', ''ivolleymagazine.it'', 11 dicembre 2024.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Boldini, Jennifer}} [[Categoria:Pallavolisti italiani]] 5he3dn6jkfno9q323rnze1wefcth6ul Laura Mersini 0 216120 1356106 1356034 2024-12-14T16:43:31Z Danyele 19198 typo 1356106 wikitext text/x-wiki [[File:Laura Mersini-Houghton (cropped).jpg|thumb|Laura Mersini (2014)]] '''Laura Mersini-Houghton''' (... – vivente), fisica e cosmologa albanese. ==Citazioni di Laura Mersini== *{{NDR|In riferimento all'Albania comunista, «in che modo la vita in una società chiusa ha plasmato il tuo pensiero?»}} Penso che abbia incoraggiato un maggiore amore per la libertà e per la conoscenza; ogni volta che ti viene proibito di scoprire un posto, diventi solo più curioso ed è proprio di quello che vuoi sapere di più. Inoltre, a causa della triste realtà dell'Albania, avevamo poche distrazioni, quindi le persone erano più assetate di conoscenza di quanto vedo ora in Occidente. Inoltre, c'è la determinazione di voler farsi delle domande e trovare le risposte e di non rimanere in balia della filosofia dominante di quel momento. :''[How did life in a closed society shape your thinking?] I think it encouraged a greater love for freedom and for knowledge – whenever you are prohibited from finding out about a place beyond, that makes you only more curious. Also, because of the very grim reality of Albania, we had few distractions, so people were more thirsty for knowledge than I now see in the west. Also, there is the single-mindedness of wanting to find the answer and not really being impressed by the dominant philosophy of the field at the time.''<ref>{{en}} Dall'intervista di Killian Fox, ''[https://www.theguardian.com/science/2022/aug/27/cosmologist-laura-mersini-houghton-before-the-big-bang-interview Cosmologist Laura Mersini-Houghton: 'Our universe is one tiny grain of dust in a beautiful cosmos']'', ''theguardian.com'', 27 agosto 2022.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{S}} {{DEFAULTSORT:Mersini, Laura}} [[Categoria:Albanesi]] [[Categoria:Fisici]] al233qudvo8fbo8y21f6x6q2klk3ofi Discussioni utente:Stanga65 3 216124 1356065 2024-12-14T13:40:20Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356065 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 14:40, 14 dic 2024 (CET)}} 2t96yrnwnoe6i3gg9qyx8gthts71w01 Discussioni utente:Damiano.imola 3 216125 1356069 2024-12-14T14:00:00Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356069 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 15:00, 14 dic 2024 (CET)}} dapgnr46a4glgm3lzlaz84r7mzp2nmy Behrouz Boochani 0 216126 1356070 2024-12-14T14:01:08Z Wiccio 43730 Creata pagina con "[[File:Behrouz Boochani by Hoda Afshar.jpg|thumb|Behrouz Boochani nel 2017]] '''Behrouz Boochani''' (1983 – vivente), scrittore, giornalista, attivista per i diritti umani curdo con cittadinanza iraniana. ==Citazioni di Behrouz Boochani== {{Int|''[https://altreconomia.it/io-che-ho-vissuto-il-modello-australiano-imitato-dai-governi-europei-per-confinare-le-persone/ Io che ho vissuto il “modello australiano” imitato dai governi europei per confinare le persone]''|..." 1356070 wikitext text/x-wiki [[File:Behrouz Boochani by Hoda Afshar.jpg|thumb|Behrouz Boochani nel 2017]] '''Behrouz Boochani''' (1983 – vivente), scrittore, giornalista, attivista per i diritti umani curdo con cittadinanza iraniana. ==Citazioni di Behrouz Boochani== {{Int|''[https://altreconomia.it/io-che-ho-vissuto-il-modello-australiano-imitato-dai-governi-europei-per-confinare-le-persone/ Io che ho vissuto il “modello australiano” imitato dai governi europei per confinare le persone]''|[[Maurizio Bongianni]], ''altreconomia.it'', novembre 2024.}} *Dopo oltre sei anni di detenzione, nel novembre 2019, sono riuscito a fuggire in Nuova Zelanda: grazie al mio libro, infatti, ero stato invitato a un festival letterario a Christchurch. Poco dopo il mio arrivo, nel giorno del mio 37esimo compleanno, mi è stata concessa la protezione permanente. Continuo a raccontare le storie di chi vive le atrocità causate da questa assurda politica di respingimento ''offshore'': al momento della pubblicazione di questo libro, nel mondo ci sono oltre ventisei milioni di rifugiati e più di ottantadue milioni di sfollati. C’è ancora molto da fare. *Scrivere e leggere è un modo per restituire un volto ai rifugiati, per documentare questa storia, per promuovere una trasformazione e per proteggere l’identità di chi non ha altra scelta che esercitare il diritto di richiedere [[diritto di asilo|asilo]]. *[...] solo restituendo umanità ai [[rifugiato|rifugiati]] possiamo sfidare la narrativa imposta dai governi. ==Altri progetti== {{interprogetto|w}} {{DEFAULTSORT:Boochani, Behrouz}} [[Categoria:Scrittori iraniani]] [[Categirua:Giornalisti iraniani]] [[Categoria:Attivisti iraniani]] fvtnez7i6h4x3d6ft16gt969ai0s4my 1356071 1356070 2024-12-14T14:01:44Z Wiccio 43730 Refuso 1356071 wikitext text/x-wiki [[File:Behrouz Boochani by Hoda Afshar.jpg|thumb|Behrouz Boochani nel 2017]] '''Behrouz Boochani''' (1983 – vivente), scrittore, giornalista, attivista per i diritti umani curdo con cittadinanza iraniana. ==Citazioni di Behrouz Boochani== {{Int|''[https://altreconomia.it/io-che-ho-vissuto-il-modello-australiano-imitato-dai-governi-europei-per-confinare-le-persone/ Io che ho vissuto il “modello australiano” imitato dai governi europei per confinare le persone]''|[[Maurizio Bongianni]], ''altreconomia.it'', novembre 2024.}} *Dopo oltre sei anni di detenzione, nel novembre 2019, sono riuscito a fuggire in Nuova Zelanda: grazie al mio libro, infatti, ero stato invitato a un festival letterario a Christchurch. Poco dopo il mio arrivo, nel giorno del mio 37esimo compleanno, mi è stata concessa la protezione permanente. Continuo a raccontare le storie di chi vive le atrocità causate da questa assurda politica di respingimento ''offshore'': al momento della pubblicazione di questo libro, nel mondo ci sono oltre ventisei milioni di rifugiati e più di ottantadue milioni di sfollati. C’è ancora molto da fare. *Scrivere e leggere è un modo per restituire un volto ai rifugiati, per documentare questa storia, per promuovere una trasformazione e per proteggere l’identità di chi non ha altra scelta che esercitare il diritto di richiedere [[diritto di asilo|asilo]]. *[...] solo restituendo umanità ai [[rifugiato|rifugiati]] possiamo sfidare la narrativa imposta dai governi. ==Altri progetti== {{interprogetto|w}} {{DEFAULTSORT:Boochani, Behrouz}} [[Categoria:Scrittori iraniani]] [[Categoria:Giornalisti iraniani]] [[Categoria:Attivisti iraniani]] s6j6imw4o6yv2rntlp0x0tg1qqovtar 1356101 1356071 2024-12-14T16:05:18Z Udiki 86035 1356101 wikitext text/x-wiki [[File:Behrouz Boochani by Hoda Afshar.jpg|thumb|Behrouz Boochani nel 2017]] '''Behrouz Boochani''' (1983 – vivente), scrittore, giornalista, attivista per i diritti umani curdo con cittadinanza iraniana. {{Int|''[https://altreconomia.it/io-che-ho-vissuto-il-modello-australiano-imitato-dai-governi-europei-per-confinare-le-persone/ Io che ho vissuto il "modello australiano" imitato dai governi europei per confinare le persone]''|Maurizio Bongianni, ''altreconomia.it'', novembre 2024.}} *Dopo oltre sei anni di detenzione, nel novembre 2019, sono riuscito a fuggire in Nuova Zelanda: grazie al mio libro, infatti, ero stato invitato a un festival letterario a Christchurch. Poco dopo il mio arrivo, nel giorno del mio 37esimo compleanno, mi è stata concessa la protezione permanente. Continuo a raccontare le storie di chi vive le atrocità causate da questa assurda politica di respingimento ''offshore'': al momento della pubblicazione di questo libro, nel mondo ci sono oltre ventisei milioni di rifugiati e più di ottantadue milioni di sfollati. C'è ancora molto da fare. *Scrivere e leggere è un modo per restituire un volto ai rifugiati, per documentare questa storia, per promuovere una trasformazione e per proteggere l'identità di chi non ha altra scelta che esercitare il diritto di richiedere [[diritto di asilo|asilo]]. *[...] solo restituendo umanità ai [[rifugiato|rifugiati]] possiamo sfidare la narrativa imposta dai governi. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Boochani, Behrouz}} [[Categoria:Attivisti iraniani]] [[Categoria:Giornalisti iraniani]] [[Categoria:Scrittori iraniani]] 4e08ufebd3018evi7iyepqglzw5vey8 1356102 1356101 2024-12-14T16:06:52Z Udiki 86035 1356102 wikitext text/x-wiki [[File:Behrouz Boochani by Hoda Afshar.jpg|thumb|Behrouz Boochani nel 2017]] '''Behrouz Boochani''' (1983 – vivente), scrittore, giornalista, attivista per i diritti umani curdo con cittadinanza iraniana. {{Int|''[https://altreconomia.it/io-che-ho-vissuto-il-modello-australiano-imitato-dai-governi-europei-per-confinare-le-persone/ Io che ho vissuto il "modello australiano" imitato dai governi europei per confinare le persone]''|Maurizio Bongianni, ''altreconomia.it'', 21 novembre 2024.}} *Dopo oltre sei anni di detenzione, nel novembre 2019, sono riuscito a fuggire in Nuova Zelanda: grazie al mio libro, infatti, ero stato invitato a un festival letterario a Christchurch. Poco dopo il mio arrivo, nel giorno del mio 37esimo compleanno, mi è stata concessa la protezione permanente. Continuo a raccontare le storie di chi vive le atrocità causate da questa assurda politica di respingimento ''offshore'': al momento della pubblicazione di questo libro, nel mondo ci sono oltre ventisei milioni di rifugiati e più di ottantadue milioni di sfollati. C'è ancora molto da fare. *Scrivere e leggere è un modo per restituire un volto ai rifugiati, per documentare questa storia, per promuovere una trasformazione e per proteggere l'identità di chi non ha altra scelta che esercitare il diritto di richiedere [[diritto di asilo|asilo]]. *[...] solo restituendo umanità ai [[rifugiato|rifugiati]] possiamo sfidare la narrativa imposta dai governi. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Boochani, Behrouz}} [[Categoria:Attivisti iraniani]] [[Categoria:Giornalisti iraniani]] [[Categoria:Scrittori iraniani]] 0j3lwzbb64tmgh1ytuk7btfqsnmoviz 1356140 1356102 2024-12-14T21:06:00Z Danyele 19198 fix 1356140 wikitext text/x-wiki [[File:Behrouz Boochani by Hoda Afshar.jpg|thumb|Behrouz Boochani nel 2017]] '''Behrouz Boochani''' (1983 – vivente), scrittore, giornalista, attivista per i diritti umani curdo con cittadinanza iraniana. {{Int|''[https://altreconomia.it/io-che-ho-vissuto-il-modello-australiano-imitato-dai-governi-europei-per-confinare-le-persone/ Io che ho vissuto il "modello australiano" imitato dai governi europei per confinare le persone]''|Maurizio Bongianni, ''altreconomia.it'', 21 novembre 2024.|h=2}} *Dopo oltre sei anni di detenzione, nel novembre 2019, sono riuscito a fuggire in Nuova Zelanda: grazie al mio libro, infatti, ero stato invitato a un festival letterario a Christchurch. Poco dopo il mio arrivo, nel giorno del mio 37esimo compleanno, mi è stata concessa la protezione permanente. Continuo a raccontare le storie di chi vive le atrocità causate da questa assurda politica di respingimento ''offshore'': al momento della pubblicazione di questo libro, nel mondo ci sono oltre ventisei milioni di rifugiati e più di ottantadue milioni di sfollati. C'è ancora molto da fare. *Scrivere e leggere è un modo per restituire un volto ai rifugiati, per documentare questa storia, per promuovere una trasformazione e per proteggere l'identità di chi non ha altra scelta che esercitare il diritto di richiedere [[diritto di asilo|asilo]]. *[...] solo restituendo umanità ai [[rifugiato|rifugiati]] possiamo sfidare la narrativa imposta dai governi. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Boochani, Behrouz}} [[Categoria:Attivisti iraniani]] [[Categoria:Giornalisti iraniani]] [[Categoria:Scrittori iraniani]] 3opm35bn8qxv7pc5xz7rssv07cuky2r Categoria:Attivisti iraniani 14 216127 1356072 2024-12-14T14:01:54Z Wiccio 43730 Creata pagina con "{{NotaCategorie|persone}} {{NotaPersone}} {{interprogetto|w}} [[Categoria:Attivisti per nazionalità|Iraniani]] [[Categoria:Iraniani|Attivisti]]" 1356072 wikitext text/x-wiki {{NotaCategorie|persone}} {{NotaPersone}} {{interprogetto|w}} [[Categoria:Attivisti per nazionalità|Iraniani]] [[Categoria:Iraniani|Attivisti]] 4kpvuelykr8jyu4pj4b2uhrvcdfkkjw Caroline Paulus 0 216128 1356089 2024-12-14T14:55:19Z Ibisco 49387 Nuova voce bio 1356089 wikitext text/x-wiki '''Caroline Elisabeth Paulus''', nota anche con lo pseudonimo di '''Bambou''' (1959 – vivente), modella, cantante e attrice francese. ==Citazioni di Caroline Paulus== *Io ho avuto la leucemia, ma Lulu {{NDR|il figlio avuto da [[Serge Gainsbourg]] nel 1986}} lo ignorava. Mentre stavo facendo la chemio in ospedale, mia madre, trovandosi faccia a faccia con lui, gli disse: "Quando Bambou morirà, verrai a vivere con me". Lulu impallidì: "Perché, la mamma sta per morire?". :J'ai eu une leucémie. Lulu n'était pas au courant. Alors que j'étais en chimio à l'hôpital, ma mère et lui se sont trouvés face à face. 'Quand Bambou sera morte, tu viendras vivre avec moi', lui a-t-elle dit. 'Pourquoi, maman va mourir?' a dit Lulu, blême.<ref name="Nicolas">{{fr}} Dall'intervista di Nicolas N., ''[https://www.purepeople.com/article/bambou-la-derniere-compagne-de-gainsbourg-devoile-ses-blessures-de-famille_a66795/1 Bambou, la dernière compagne de Gainsbourg, dévoile ses blessures de famille!]'', ''purepeople.com'', 28 ottobre 2010.</ref> *Mio padre, nipote del feldmaresciallo tedesco von {{NDR|Friedrich}} Paulus, è nato in Vietnam. Fu lì che incontrò mia madre, una cinese in fuga da [[Mao]], spia dell'esercito di [[Chiang Kai-shek]]. Si innamorò perdutamente di lei quando era incinta di un ufficiale francese che l'aveva violentata in una pubblica piazza. Ciò che hanno vissuto entrambi va oltre ogni immaginazione, ma ciò che hanno fatto subire a noi figli è indicibile. : Mon père, neveu du maréchal allemand von Paulus, est né au Vietnam. C'est là qu'il a rencontré ma mère, Chinoise fuyant Mao, espionne dans l'armée de Tchang Kaï-chek. Il en est tombé fou amoureux alors qu'elle était enceinte d'un officier français qui l'avait violée sur la place publique. Ce qu'ils ont subi tous les deux dépasse l'imagination, mais ce qu'il nous ont fait subir est indicible.<ref name="Nicolas"/> ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Serge Gainsbourg]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Paulus, Caroline}} [[Categoria:Attori francesi]] [[Categoria:Cantanti francesi]] [[Categoria:Modelli francesi]] nea0v00nfbs2wu72x6o6oq50xbmupwi 1356104 1356089 2024-12-14T16:13:04Z Udiki 86035 1356104 wikitext text/x-wiki '''Caroline Elisabeth Paulus''', nota anche con lo pseudonimo di '''Bambou''' (1959 – vivente), modella, cantante e attrice francese. ==Citazioni di Caroline Paulus== *Io ho avuto la leucemia, ma Lulu {{NDR|il figlio avuto da [[Serge Gainsbourg]] nel 1986}} lo ignorava. Mentre stavo facendo la chemio in ospedale, mia madre, trovandosi faccia a faccia con lui, gli disse: "Quando Bambou morirà, verrai a vivere con me". Lulu impallidì: "Perché, la mamma sta per morire?". :''J'ai eu une leucémie. Lulu n'était pas au courant. Alors que j'étais en chimio à l'hôpital, ma mère et lui se sont trouvés face à face. 'Quand Bambou sera morte, tu viendras vivre avec moi', lui a-t-elle dit. 'Pourquoi, maman va mourir?' a dit Lulu, blême.''<ref name="Nicolas">{{fr}} Dall'intervista di Nicolas N., ''[https://www.purepeople.com/article/bambou-la-derniere-compagne-de-gainsbourg-devoile-ses-blessures-de-famille_a66795/1 Bambou, la dernière compagne de Gainsbourg, dévoile ses blessures de famille!]'', ''purepeople.com'', 28 ottobre 2010.</ref> *Mio padre, nipote del feldmaresciallo tedesco von {{NDR|Friedrich}} Paulus, è nato in Vietnam. Fu lì che incontrò mia madre, una cinese in fuga da [[Mao]], spia dell'esercito di [[Chiang Kai-shek]]. Si innamorò perdutamente di lei quando era incinta di un ufficiale francese che l'aveva violentata in una pubblica piazza. Ciò che hanno vissuto entrambi va oltre ogni immaginazione, ma ciò che hanno fatto subire a noi figli è indicibile. :''Mon père, neveu du maréchal allemand von Paulus, est né au Vietnam. C'est là qu'il a rencontré ma mère, Chinoise fuyant Mao, espionne dans l'armée de Tchang Kaï-chek. Il en est tombé fou amoureux alors qu'elle était enceinte d'un officier français qui l'avait violée sur la place publique. Ce qu'ils ont subi tous les deux dépasse l'imagination, mais ce qu'il nous ont fait subir est indicible.''<ref name="Nicolas"/> ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Serge Gainsbourg]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Paulus, Caroline}} [[Categoria:Attori francesi]] [[Categoria:Cantanti francesi]] [[Categoria:Modelli francesi]] 6ksxwqt0zc3zckw9052fzfse4rj4l08 Discussioni utente:Lil MF 3 216129 1356096 2024-12-14T15:05:12Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356096 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 16:05, 14 dic 2024 (CET)}} 0y8ncgp9gqq6llhaktu2fcy5es737th Pugilato ai Giochi della XXXIII Olimpiade - Pesi welter femminile 0 216131 1356124 2024-12-14T20:18:47Z Danyele 19198 Creata pagina con "{{voce tematica}} [[File:Épreuve Boxe Jeux Olympiques 2024 Arena Paris Nord - Villepinte (FR93) - 2024-08-01 - 77.jpg|thumb|L'algerina [[Imane Khelif]], vincitrice dell'edizione, scende sul ring all'Arena Paris Nord, 1º agosto 2024.]] Citazioni sugli incontri di '''pugilato pesi welter femminile ai Giochi della XXXIII Olimpiade'''. *{{NDR|Parlando dell'incontro con [[Angela Carini]]}} Io mi sono allenata con lei, è una persona che conosco, un'amica, mi conosce bene...." 1356124 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Épreuve Boxe Jeux Olympiques 2024 Arena Paris Nord - Villepinte (FR93) - 2024-08-01 - 77.jpg|thumb|L'algerina [[Imane Khelif]], vincitrice dell'edizione, scende sul ring all'Arena Paris Nord, 1º agosto 2024.]] Citazioni sugli incontri di '''pugilato pesi welter femminile ai Giochi della XXXIII Olimpiade'''. *{{NDR|Parlando dell'incontro con [[Angela Carini]]}} Io mi sono allenata con lei, è una persona che conosco, un'amica, mi conosce bene. In passato ci siamo incrociate varie volte [...]. Angela mi conosce benissimo, ma non voglio prendermela con lei. Resta una pugile, una giovane ragazza. Le persone con le quali ce l'ho sono le persone che hanno fatto pressioni su di lei affinché si comportasse in quel modo. Io non credo che lei si sia comportata in quel modo di sua spontanea volontà. Sono assolutamente sicura che la pressione a cui è stata sottoposta l'ha poi portata a questo comportamento. Avrei voluto un incontro normale con lei, poi dopo quel che è successo sono rimasta dispiaciuta. È stata una farsa, ma ripeto non me la prendo con Angela. [...] Accetto le sue scuse, resta una sorella, un'amica. Lo sport è questo, può capitare. [...] Le persone possono sbagliare, quello che importa è imparare dai nostri errori. ([[Imane Khelif]]) ==Voci correlate== *[[Giochi della XXXIII Olimpiade]] *[[Pugilato]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul}} {{S}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Eventi degli anni 2020]] lvhcb2cmro0y4rmrpemenui9avbv4rr Finale (sport) 0 216132 1356128 2024-12-14T20:43:08Z Danyele 19198 Creata pagina con "{{voce tematica}} [[File:Uruguay celebra argentina.jpg|thumb|Festeggiamenti al termine della finale della prima edizione del mondiale di calcio, 30 luglio 1930.]] Citazioni sulla '''finale''' o '''finalissima''', turno conclusivo di un torneo. *Il regalo più grande è fare delle finali: l'ho detto sempre con ogni gruppo e con ogni società, quando raggiungi una finale vuol dire che hai fatto un percorso, e la finale da giocare con la volontà di vincere è comunque la..." 1356128 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Uruguay celebra argentina.jpg|thumb|Festeggiamenti al termine della finale della prima edizione del mondiale di calcio, 30 luglio 1930.]] Citazioni sulla '''finale''' o '''finalissima''', turno conclusivo di un torneo. *Il regalo più grande è fare delle finali: l'ho detto sempre con ogni gruppo e con ogni società, quando raggiungi una finale vuol dire che hai fatto un percorso, e la finale da giocare con la volontà di vincere è comunque la ciliegina sulla torta. ([[Angelo Lorenzetti]]) ==Voci correlate== *[[Competizione sportiva]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'}} {{S}} [[Categoria:Terminologia sportiva]] 0r6pkug78y7x1d3mf5dpzl1ze404eod 1356139 1356128 2024-12-14T21:04:51Z Danyele 19198 de-stub 1356139 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Uruguay celebra argentina.jpg|thumb|Festeggiamenti al termine della finale della prima edizione del mondiale di calcio, 30 luglio 1930.]] Citazioni sulla '''finale''' o '''finalissima''', turno conclusivo di un torneo. *Alla tua prima finale giochi certamente con molto nervosismo. Ma dovresti ricordarti i tuoi punti di forza e fare leva su quelli, perché non hai niente da perdere dopotutto. Nel momento in cui si diventa nervosi bisognerebbe respirare e pensare alle cose semplici, senza complicarsi ulteriormente la vita. Bisogna godersela e viverla tranquillamente, giocare la prima finale è sempre un momento speciale, anche perché non ci si aspetta di arrivare per la prima volta in fondo ad un torneo. ([[Barbara Schett]]) *Forse dovremmo annunciare una bomba a Houston. Stasera c'è una finalissima allo stadio. (''[[X-Files - Il film]]'') *Il regalo più grande è fare delle finali: l'ho detto sempre con ogni gruppo e con ogni società, quando raggiungi una finale vuol dire che hai fatto un percorso, e la finale da giocare con la volontà di vincere è comunque la ciliegina sulla torta. ([[Angelo Lorenzetti]]) *Io ero molto più bravo in semifinale: in 50 finali, ne ho vinte 28 e perse 22. Pensavo che era peggio perdere in semifinale... Stupido, eh? ([[Goran Ivanišević]]) *Noi non siamo qui per una sola partita, giusto? Siamo qui per arrivare fino in fondo! Arriviamo alla finalissima ragazzi, e quando ci arriviamo dobbiamo avere già vinto, ok?! (''[[Il paradiso può attendere]]'') *Se lavori bene poi puoi anche perdere tre finali, la quarta la vinci. ([[Valerio Bianchini]]) ==Voci correlate== *[[Competizione sportiva]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'}} [[Categoria:Terminologia sportiva]] fy6fwbkc5s5xwyod49j0k2gqe95ppwe Discussioni utente:Mouau 3 216133 1356130 2024-12-14T20:45:17Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356130 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 21:45, 14 dic 2024 (CET)}} iacvwcq61z7ua99hn2bwftf7e8ptlro Discussioni utente:Neko 74 3 216134 1356135 2024-12-14T20:55:03Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356135 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 21:55, 14 dic 2024 (CET)}} fazjyrnhiv40una5p03y7hg4ai5rfke Discussioni utente:Literal~eswiki 3 216135 1356143 2024-12-14T21:15:33Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356143 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 22:15, 14 dic 2024 (CET)}} 3m2ub17kpqxfw9mbkz9fypa20grcn8b Discussioni utente:Paurino86 3 216136 1356144 2024-12-14T21:45:21Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356144 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 22:45, 14 dic 2024 (CET)}} rvk0e537q6040hekfs4mnc18qsp7vid Discussioni utente:Bismunto 3 216137 1356146 2024-12-14T21:55:03Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356146 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 22:55, 14 dic 2024 (CET)}} 7dmce51e3ofrqlkxfrltby8z4crgz48 Discussioni utente:Hagridka 3 216138 1356148 2024-12-14T22:10:05Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356148 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 23:10, 14 dic 2024 (CET)}} kzt25an3p1ix1ixadkh42nlyjknleee Discussioni utente:Restando 3 216139 1356149 2024-12-14T22:15:39Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356149 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 23:15, 14 dic 2024 (CET)}} gkuyqtntkvvb8m8jaaio1tb2c5gt80b Discussioni utente:BossDomsX 3 216140 1356150 2024-12-14T22:20:08Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356150 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 23:20, 14 dic 2024 (CET)}} iz61wo5e4mxr9k209za2bro06jrgo1l Discussioni utente:Benny della 3 216141 1356151 2024-12-14T22:25:11Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356151 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 23:25, 14 dic 2024 (CET)}} 02zo5b55ab4dj8i08m6hb5b50bm8qln Discussioni utente:Romualdo Montenz 3 216142 1356152 2024-12-14T22:30:37Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356152 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 23:30, 14 dic 2024 (CET)}} lqkuu7zjlwdeamwhl23zbvack77qdqp Discussioni utente:Lasha-george 3 216143 1356153 2024-12-14T22:40:06Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356153 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 23:40, 14 dic 2024 (CET)}} kkh9q7l7jev58dgbmej7x5nmsy34aa8 NBA Finals 0 216144 1356157 2024-12-14T23:37:49Z Danyele 19198 Creata pagina con "{{Voce tematica}} [[File:The NBA Finals logo.svg|thumb|Logotipo (2004-2017)]] Citazioni sulle '''NBA Finals'''. *Se non vi piacciono le finali NBA non vi voglio neanche conoscere. ([[Federico Buffa]]) ==Voci correlate== *[[National Basketball Association]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante le|preposizione=sulle}} {{S}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Pallacanestro]] [[Categoria:Sport negli Stati Uniti d'America]]" 1356157 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:The NBA Finals logo.svg|thumb|Logotipo (2004-2017)]] Citazioni sulle '''NBA Finals'''. *Se non vi piacciono le finali NBA non vi voglio neanche conoscere. ([[Federico Buffa]]) ==Voci correlate== *[[National Basketball Association]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante le|preposizione=sulle}} {{S}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Pallacanestro]] [[Categoria:Sport negli Stati Uniti d'America]] 7ok4po2ntm9x4wcfmawfg5hakczltjx Gran Premio d'Italia 2024 0 216145 1356164 2024-12-15T01:59:26Z Danyele 19198 Creata pagina con "{{voce tematica}} [[File:Monza track map.svg|thumb|Il tracciato di [[Autodromo nazionale di Monza|Monza]] nella configurazione adottata per il Gran Premio d'Italia 2024]] Citazioni sul '''Gran Premio d'Italia 2024'''. *È stata un'emozione fortissima perché la Ferrari non ci vince così spesso, la gara è stata di grande intensità, la guida di Leclerc è stata meravigliosa. Sapeva che aveva una possibilità facendo una sosta in meno della McLaren. Gli ultimi giri che..." 1356164 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Monza track map.svg|thumb|Il tracciato di [[Autodromo nazionale di Monza|Monza]] nella configurazione adottata per il Gran Premio d'Italia 2024]] Citazioni sul '''Gran Premio d'Italia 2024'''. *È stata un'emozione fortissima perché la Ferrari non ci vince così spesso, la gara è stata di grande intensità, la guida di Leclerc è stata meravigliosa. Sapeva che aveva una possibilità facendo una sosta in meno della McLaren. Gli ultimi giri che non finivano mai sono stati da batticuore. È stata una vera vittoria da Ferrari: la F1 è un romanzo nazionalpopolare, non è solo tecnologia ma un impasto tra uomini e tecnica che rende tutto affascinante. Quando la squadra che è un po' il simbolo dell'italianità ce la fa a imporsi, a Monza, nel tempio della velocità, è impossibile restare indifferenti. ([[Leo Turrini]]) ==Voci correlate== *[[Autodromo nazionale di Monza]] *[[Gran Premio di Formula 1]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il}} {{S}} [[Categoria:Competizioni sportive]] [[Categoria:Eventi degli anni 2020]] kgmbtl8hxnbxf3cqtf4rmmrrkdh8blk Discussioni utente:Luunarr 3 216146 1356165 2024-12-15T07:30:22Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356165 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:30, 15 dic 2024 (CET)}} opkezh35k2cwf6w954nx7il4o8xivh7 Discussioni utente:Gabrielcortesgarrido 3 216147 1356168 2024-12-15T08:30:11Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1356168 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 09:30, 15 dic 2024 (CET)}} dsumdfq40fomfqk3tx34zjdtncraurk Giovane e innocente 0 216148 1356171 2024-12-15T09:26:42Z Spinoziano 2297 Creata pagina con "{{Film |titolo italiano = Giovane e innocente |immagine = |didascalia = |genere = giallo/thriller/sentimentale |regista = [[Alfred Hitchcock]] |soggetto = [[Josephine Tey]] ''(romanzo)'' |sceneggiatore = [[Charles Bennett (sceneggiatore)|Charles Bennett]], [[Edwin Greenwood]], [[Anthony Armstrong]] |attori = *[[Nova Pilbeam]]: Erica Burgoyne *[[Derrick De Marney]]: Robert Tisdall *[[Percy Marmont]]: colonnello Burgoyne *[[Edward Rigby]]: Will *[[Mary Clare]]: zia di E..." 1356171 wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Giovane e innocente |immagine = |didascalia = |genere = giallo/thriller/sentimentale |regista = [[Alfred Hitchcock]] |soggetto = [[Josephine Tey]] ''(romanzo)'' |sceneggiatore = [[Charles Bennett (sceneggiatore)|Charles Bennett]], [[Edwin Greenwood]], [[Anthony Armstrong]] |attori = *[[Nova Pilbeam]]: Erica Burgoyne *[[Derrick De Marney]]: Robert Tisdall *[[Percy Marmont]]: colonnello Burgoyne *[[Edward Rigby]]: Will *[[Mary Clare]]: zia di Erica *[[John Longden]]: ispettore Kent *[[George Curzon (attore)|George Curzon]]: Guy *[[Basil Radford]]: zio di Erica *[[Pamela Carme]]: Christine *[[George Merritt]]: sergente Miller *[[J.H. Roberts]]: avvocato *[[Jerry Verno]]: camionista *[[H.F. Maltby]]: sergente di polizia *[[John Miller]]: poliziotto |doppiatori italiani = *[[Serena Verdirosi]]: Erica Burgoyne *[[Cesare Barbetti]]: Robert Tisdall *[[Arturo Dominici]]: colonnello Burgoyne *[[Bruno Persa]]: Will *[[Anna Miserocchi]]: zia di Erica *[[Pino Locchi]]: ispettore Kent *[[Luciano De Ambrosis]]: Guy *[[Alessandro Sperlì]]: zio di Erica }} '''''Giovane e innocente''''', film britannico del 1937 con [[Nova Pilbeam]] e [[Derrick De Marney]], regia di [[Alfred Hitchcock]]. ==Frasi== {{cronologico}} *Il Signore ci renda riconoscenti per ciò che stiamo per ricevere. ('''Erica''') {{NDR|[[Preghiere dai film|preghiera]] prima del pasto}} *La [[notte]] fa aumentare tutte le nostre paure. Però a me piace tanto la notte: è molto più viva del giorno. ('''Robert''') *Per quello che stiamo per ricevere, dobbiamo essere riconoscenti al Signore. ('''Erica''') {{NDR|preghiera prima del pasto}} ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Robert''': Salve, era proprio lei che aspettavo.<br>'''Erica''': Che cosa sta facendo qui? Lei è matto: non si ricorda chi sono io?<br>'''Robert''': Sì, lei è la figlia del capo della polizia. E il mio angelo custode. *'''Robert''': Mi sembra di essere il bandito [[Bonnie e Clyde|Clyde]]. E lei sarebbe [[Bonnie e Clyde|Bonnie]]<br>'''Erica''': Fino a poco fa non ero il suo angelo custode?<br>'''Robert''': Lei mi piace perché è sempre diversa.<br>'''Erica''': Come può scherzare in questo modo? Sa cosa succederà se la prendono?<br>'''Robert''': No, è un pensiero troppo brutto, veramente orribile.<br>'''Erica''': Non c'è molto da scherzare.<br>'''Robert''': No, ma io scherzo perché sono innocente. *'''Will''': Due tazze di [[tè]] per piacere.<br>'''Cameriere''': Indiano o cinese?<br>'''Will''': No, del tè! ==Citazioni su ''Giovane e innocente''== *Il terz'ultimo film inglese di [[Alfred Hitchcock|Hitch]] è una gustosa miscela di inseguimenti e umorismo, ricca di caustiche invenzioni registiche. Almeno 2 sequenze memorabili: il ricevimento dei bambini e la finale carrellata aerea che scopre in primo piano il tic dell'assassino. Indebolito dai 2 interpreti principali (De Marney, Pilbeam) senza carisma. (''[[il Morandini]]'') *Un'aria di cinema in libertà, capace di imporre la ferrea disciplina della seduzione grazie a un ritmo strabiliante. ([[Jacques Lourcelles]]) *Uno degli ultimi film girati da [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] in Inghilterra, prima della grande stagione hollywoodiana, e non dei meno interessanti [...]. Molte sequenze stupiscono per le invenzioni e le trovate, orchestrate con una maestria e un gusto dell'umorismo nero che diventeranno immagini di marca del maestro e che trovano la loro perfetta fusione nell'ultima scena, quella che secondo [[Éric Rohmer|Rohmer]] e [[Claude Chabrol|Chabrol]] contiene il più bel carrello in avanti della storia del cinema: una «panoramica» aerea che attraversa lentamente tutta la sala da ballo per scendere e individuare l'assassino, un batterista truccato da nero che ha un tic agli occhi. Non tutto è memorabile, però sono molti i brani da antologia. (''[[Il Mereghetti]]'') ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Film di Alfred Hitchcock}} [[Categoria:Film gialli]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film sentimentali]] kn3ssjf67h4higm9gdv8c09p43muemz 1356178 1356171 2024-12-15T09:52:49Z Spinoziano 2297 1356178 wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Giovane e innocente |immagine = |didascalia = |genere = giallo/thriller/sentimentale |regista = [[Alfred Hitchcock]] |soggetto = [[Josephine Tey]] ''(romanzo)'' |sceneggiatore = [[Charles Bennett (sceneggiatore)|Charles Bennett]], [[Edwin Greenwood]], [[Anthony Armstrong]] |attori = *[[Nova Pilbeam]]: Erica Burgoyne *[[Derrick De Marney]]: Robert Tisdall *[[Percy Marmont]]: colonnello Burgoyne *[[Edward Rigby]]: Will *[[Mary Clare]]: zia di Erica *[[John Longden]]: ispettore Kent *[[George Curzon (attore)|George Curzon]]: Guy *[[Basil Radford]]: zio di Erica *[[Pamela Carme]]: Christine *[[George Merritt]]: sergente Miller *[[J.H. Roberts]]: avvocato *[[Jerry Verno]]: camionista *[[H.F. Maltby]]: sergente di polizia *[[John Miller]]: poliziotto |doppiatori italiani = *[[Serena Verdirosi]]: Erica Burgoyne *[[Cesare Barbetti]]: Robert Tisdall *[[Arturo Dominici]]: colonnello Burgoyne *[[Bruno Persa]]: Will *[[Anna Miserocchi]]: zia di Erica *[[Pino Locchi]]: ispettore Kent *[[Luciano De Ambrosis]]: Guy *[[Alessandro Sperlì]]: zio di Erica }} '''''Giovane e innocente''''', film britannico del 1937 con [[Nova Pilbeam]] e [[Derrick De Marney]], regia di [[Alfred Hitchcock]]. ==Frasi== {{cronologico}} *Il Signore ci renda riconoscenti per ciò che stiamo per ricevere. ('''Erica''') {{NDR|[[Preghiere dai film|preghiera]] prima del pasto}} *La [[notte]] fa aumentare tutte le nostre paure. Però a me piace tanto la notte: è molto più viva del giorno. ('''Robert''') *Per quello che stiamo per ricevere, dobbiamo essere riconoscenti al Signore. ('''Erica''') {{NDR|preghiera prima del pasto}} ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Robert''': Salve, era proprio lei che aspettavo.<br>'''Erica''': Che cosa sta facendo qui? Lei è matto: non si ricorda chi sono io?<br>'''Robert''': Sì, lei è la figlia del capo della polizia. E il mio angelo custode. *'''Robert''': Mi sembra di essere il bandito [[Bonnie e Clyde|Clyde]]. E lei sarebbe [[Bonnie e Clyde|Bonnie]].<br>'''Erica''': Fino a poco fa non ero il suo angelo custode?<br>'''Robert''': Lei mi piace perché è sempre diversa.<br>'''Erica''': Come può scherzare in questo modo? Sa cosa succederà se la prendono?<br>'''Robert''': No, è un pensiero troppo brutto, veramente orribile.<br>'''Erica''': Non c'è molto da scherzare.<br>'''Robert''': No, ma io scherzo perché sono innocente. *'''Will''': Due tazze di [[tè]], per piacere.<br>'''Cameriere''': Indiano o cinese?<br>'''Will''': No, del tè! ==Citazioni su ''Giovane e innocente''== *Il terz'ultimo film inglese di [[Alfred Hitchcock|Hitch]] è una gustosa miscela di inseguimenti e umorismo, ricca di caustiche invenzioni registiche. Almeno 2 sequenze memorabili: il ricevimento dei bambini e la finale carrellata aerea che scopre in primo piano il tic dell'assassino. Indebolito dai 2 interpreti principali (De Marney, Pilbeam) senza carisma. (''[[il Morandini]]'') *Un'aria di cinema in libertà, capace di imporre la ferrea disciplina della seduzione grazie a un ritmo strabiliante. ([[Jacques Lourcelles]]) *Uno degli ultimi film girati da [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] in Inghilterra, prima della grande stagione hollywoodiana, e non dei meno interessanti [...]. Molte sequenze stupiscono per le invenzioni e le trovate, orchestrate con una maestria e un gusto dell'umorismo nero che diventeranno immagini di marca del maestro e che trovano la loro perfetta fusione nell'ultima scena, quella che secondo [[Éric Rohmer|Rohmer]] e [[Claude Chabrol|Chabrol]] contiene il più bel carrello in avanti della storia del cinema: una «panoramica» aerea che attraversa lentamente tutta la sala da ballo per scendere e individuare l'assassino, un batterista truccato da nero che ha un tic agli occhi. Non tutto è memorabile, però sono molti i brani da antologia. 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