San Marco Vangełista
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San Marco Vangeista el xè un de i quatro Vangeisti, la so opera la xè cìamada propio col so nome Vangeło secondo Marco. Se pensa ch'el gabìa sistìo a la catura de Gesù Cristo 'ntè l'orto de' i ulivi). De sicuro el fù disepoło del'apostoło Paolo e dopo anca de Piero.
[modifica] Vita
Deła so joventù e deła fameja de provenienzsa se sà poco o niente. Dal Novo Testamento, eła soła fonte de informazsion su de eło, savemø ch'el jera cugino di Barnaba (col. 4/10) e che quindi era ebreo e della stirpe levitica.
Inte i Ati de i Apostołi el vien nominà quando Piero el vien miracołosamente liberà dała prison (Ati 12,12) Dopo ver rifletuo, el xè ndà ała casa de Maria, madre de Jovàni dito anca Marco, indove ghe jera un bon numaro de zente par pregar. Da sto scrito savemo che so mare eła se ciamava Maria e che in chel tempo el abitava a Jerusałeme. Se nota anca che Marco el gaveva do nomi, un zentiłe e un ebreo (Jovàni). Usanzsa comun par i ebrei de ch'el tempo, infati anca Paolo el vien ciamà co el nome de Saulo. In altri scriti de i Ati de i Apostołi el xè ciamà o co el nome de Jovàni o co queo de Marco o co tuti e dò.
No ghe xè scriti che diga se Marco el gavese conosuo diretamente Gesù, ma se el'abitava in chel tempo a Jerusałeme almanco el gà da verghene sentìo parlarghene. De serto se sà che pochi ani dopo eła morte de Gesù, i apostołi e i disepołi i se catava in casa deła so mare. El fato ch'el sia el soło vangełista a contare deła fuga de un zovineto ch'el gavea seguio da lontan i avenimenti deła catura de Cristo intel'orto de i ulivi, (Marco 14.1/51.52) Un zovaneto però eło seguiva, vestìo soło de un teło, e i ło ferma. Ma eło, łasà el ninsoło, el scampò via nuo; fa pensar che el fuse eło steso el zovineto nominà.
Dalla prima lettera di Pietro: Vi saluta la comunità che è stata eletta come voi e dimora in Babilonia; e anche Marco, mio figlio. Apprendiamo che si trovava con lui a Babilonia e che visto che viene indicato come mio figlio debba aver ricevuto il battesimo dallo stesso Pietro.
Dagli Atti apprendiamo che parte assieme a Paolo e a suo cugino per Antiochia. Viene indicato come aiutante di Paolo quando egli predicava e diffondeva la parola del Signore a Salamina (Cipro) (Atti 13/5). In seguito gli atti ci riferiscono che abbandona Paolo, forse spaventato dalle tremende fatiche degli spostamenti dell'apostolo o dalla crescente ostilità che lo stesso incontrava. Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge di Panfilia. Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme (Atti 13/13). In seguito alla sua defezione Paolo, partendo per consolidare le chiese della Siria e della Cilicia, si scelse come compagno Silla mentre Marco partì con suo cugino per Cipro (Atti 15/37.41) Questo accadde del 52. Negli Atti queste sono le ultime indicazioni che troviamo dell'evangelista. In seguito Paolo dovette dimenticare questi dissidi in quanto ritroviamo Marco a fianco dell'apostolo a Roma nel 62 64, ne abbiamo notizia da una lettera di Paolo: Vi saluta Aristarco, il mio compagno di prigione, e Marco, il cugino di Barnaba (intorno al quale avete ricevuto ordini; qualora venisse da voi, ricevetelo), e Gesù detto il Giusto, i quali sono della circoncisione; fra questi sono i soli miei collaboratori per il regno di Dio, in quanto mi sono stati di consolazione (4, 10s).
Qualche anno più tardi lo ritroviamo in compagnia di Pietro che lo cita nella sua prima lettera come indicato in precedenza. Questo dimostra la sua grande attività svolta negli anni cinquanta non solo a Cipro. Forse rientrato in oriente prima della persecuzione scatenata da Nerone nel 64 ma Paolo nel 66 lo rivuole con sè. Come indicato nella sua lettera a Timoteo:Affrettati a venire da me al più presto... Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te, perché mi è utile per il ministero (2 Tim. 4, 9-11).
Dopo la morte a Roma del principe degli Apostoli, non vi sono più notizie certe su Marco. La tradizione lo vuole evangelizzatore in Egitto e fondatore della chiesa di Alessandria che lo vuole come suo primo vescovo. Non vi sono notizie certe su dove, come e quando morì. Eusebio sostiene che la sua morte sia avvenuta a Alessandria, dove venne ucciso facendo trascinare il suo corpo per la città, questa versione dei fatti viene riportata anche nella Legenda Aurea.
Le sue spoglie vengono trafugate da mercanti veneziani nell'828 a Venezia dove pochi anni dopo verrà dato inizio alla costruzione della Basilica che ancora oggi ospita le sue reliquie.
Viene festeggiato il 25 aprile.
[modifica] Il simbolo del leone
Tutti e quattro gli Evangelisti hanno un simbolo che generalmente viene raffigurato vicino al Santo nelle pitture e nelle sculture. Tali simboli sono associati al Vangelo del Santo. Il simbolo di San Marco è il leone alato, perché inizia il suo Vangelo con la voce di San Giovanni Battista che, nel deserto, si eleva simile a un ruggito, preannunciando agli uomini la venuta del Cristo.
Il leone di San Marco viene rappresentato in più modi: "andante", cioè in piedi sulle quattro zampe, come se camminasse, e con un libro aperto sotto una zampa con su scritto "Pax Tibi Marce Evangelista Meus"; oppure in "moleca", cioè rannicchiato.
Dato che San Marco Evangelista è il Santo Patrono di Venezia, la Serenissima ha assunto il leone come proprio simbolo. Per Venezia, anche il libro diventava un simbolo: di pace, quando era rappresentato aperto, di guerra, quando era rappresentato chiuso.
[modifica] San Marco nea arte sacra
Ea raffigurasion de San Marco la compare fin daea prima arte cristiana, co quea dei altri Evangeisti. San Girolamo (IV secolo) el disea come che se pol asociare i 4 evangeisti coi simboi del "tetramorfo" che i compare nelle profezie de Ezechiele, riciape dopo nee visioni de l'Apocalisse (El primo uman iera simile a un leon, el secondo de un vedeo, il terso de un leon, il quarto de un'aquila mentre che voea; i 4 i ga ciascun 4 ali, dentro e fora i se pieni de oci'). Nel schizo del V secolo – come se osserva par esempio dai mosaici dea Basilica de Santa Pudenziana a Roma - cosi co sti simboli i ga taca ad esere rappresentai i 4 evangeisti: San Marco ragion de tuto es xè rapresentà da un leon co le ali.
Sa co l'arte bisantina qualche mosaico par esempio quelli di San vitale a Ravenna i rappresentava, con in man el vangeo e in staltra i loro simoi. Tale iconografia divenne diffusissima nell'arte romanica, poi in quella gotica. Nelle chiese di tale periodo i quattro santi vennero molto spesso effigiati nelle vele delle volte a crociera, seduti allo scrittoio, intenti alla stesura dei vangeli; talvolta si affiancano ad essi i quattro Dottori della Chiesa. Troviamo anche talvolta (ad es. nei bassorilievi che ornano il Battistero di Parma) la raffigurazione dei quattro santi in forme mostruose, ove su un corpo umano alato si erge la testa del loro simbolo.
Le figure degli Evangelisti – e tra esse quella di San Marco – compaiono poi nelle rappresentazione degli Apostoli che troviamo in ogni espressione dell’arte sacra. Alcune pale d’altare esprimono una speciale devozione per San Marco, come la celebre tela di Tiziano raffigurante San Marco in Trono nella chiesa di Santa Maria della Salute a Venezia.
La narrazione della vita dei santi costituì come noto un impegno costante dell’arte sacra. Per quanto attiene San Marco, patrono di Venezia, troviamo già raffigurate scene della sua vita nei mosaici della Basilica di San Marco (sec. XIII).
Nel periodo rinascimentale, gli episodi narrati nella "Leggenda Aurea" divennero soggetto per numerosi capolavori eseguiti da artisti della scuola veneta. Non si può non ricordare almeno la grande tela di Gentile e Giovanni Bellini raffigurante La predica di san Marco ad Alessandria, ed anche le quattro tele di Tintoretto eseguite per la Scuola di San Marco a Venezia ed aventi per soggetto Il Miracolo di San Marco che libera uno schiavo, San Marco salva un saraceno da un naufragio, Il trafugamento del corpo di San Marco, Il ritrovamento del corpo di San Marco.Template:Cristianesimo